28 April, 2024
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La Cancelleria Vescovile rende noto che l’Amministratore apostolico della Diocesi di Iglesias, il Cardinale Arrigo Miglio lo scorso 15 ottobre ha nominato il Canonico Antonio Manunza notaio aggiunto del Tribunale Ecclesiastico diocesano; il 16 ottobre, inoltre, ha rinnovato la Commissione diocesana per l’Arte Sacra e i beni culturali e ha nominato come suoi membri:

il Rev.do Can. Mons. Carlo Cani, in qualità di direttore
il Rev.do don Massimiliano Congia
il Rev.do Can. Marco Olianas
il Rev.do Mons. Francesco Pometti
il Rev.do Can. Vittorio Scibilia
Arch. Antioco Marongiu
Dott.ssa Silvia Medde
Dott.ssa Licia Meloni
Prof. Gianni Murtas
Dott. Raffaele Noli
Dott.ssa Licia Siddi
Ing. Guido Vacca

Da qualche mese è nata in Sardegna l’Associazione degli Amici del Museo Archeologico di Cagliari, un nuovo sodalizio che si prefigge lo scopo di promuovere la cultura e l’arte e di tutelare, promuovere e valorizzare i beni di interesse artistico, archeologico, paesaggistico ed etnografico mediante l’accrescimento del patrimonio del Museo di Cagliari, prestando assistenza per il conseguimento dei suoi fini di conservazione e di cultura artistica. Durante la scorsa primavera è stata promossa un’articolata attività di promozione, avviata nei mesi precedenti con diverse conferenze e appuntamenti culturali, tra cui il ciclo dei Pomeriggi di Paesaggi nell’ex Regio Museo in Piazza Indipendenza (dove l’associazione ha sede) e la partecipazione attiva ai Dialoghi di Archeologia, Architettura, Arte e paesaggio, curati dall’archeologa Maria Antonietta Mongiu e dal direttore del Museo di Cagliari Francesco Muscolino.
Ora l’Associazione degli Amici del Museo sta presentando le proprie attività nel territorio, in un’azione di promozione e rete con le istituzioni culturali e museali che arricchiscono la Sardegna. Dopo un primo incontro tenutosi a San Vito il 16 luglio, nella serata di venerdì 19 agosto un nuovo appuntamento dal titolo “Una sera con gli Amici del Museo. Tra Cagliari e Iglesias legami nella storia e nella cultura” è in programma a Iglesias, ospite dell’Associazione Mineraria Sarda nel suo giardino in via Roma 39, alla presenza del presidente dell’associazione degli Amici del ManCa, l’architetto e storico dell’arte Franco Masala, e della vicepresidente Marcella Serreli, già direttrice della Pinacoteca Nazionale di Cagliari. In dialogo con l’associazione sarà il Museo diocesano di Iglesias e più ampiamente l’Ufficio per i beni culturali ecclesiastici della diocesi di Iglesias, con i contributi di Silvia Medde, direttrice del Museo diocesano, e Licia Meloni, direttrice dell’Archivio Storico diocesano.
Quello del 19 agosto sarà un primo incontro con la ricca e articolata realtà museale e culturale di Iglesias e del territorio, cui faranno seguito nuove iniziative di confronto e promozione con i vari soggetti, istituzionali e privati, attivi nel Sud-Ovest della Sardegna.

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Sono iniziati, a Sant’Antioco, con l’inaugurazione di una mostra su Sant’Antioco Martire, i festeggiamenti estivi del Santo protettore della Sardegna. Con il taglio del nastro da parte del vescovo di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda, infatti, è stata inaugurata martedì sera nel Museo Diocesano di Iglesias, ricca di una cinquantina di documenti storici, statue, reliquiari e statue, la mostra intitolata: «Iter sanctitatis gaudium ecclesiae. Fede, tradizione e memoria nello storico pellegrinaggio delle reliquie di Sant’Antioco». «Nel progetto espositivo risulta centrale la riflessione sul significato del viaggio devozionale – ha spiegato Silvia Medde direttrice del Museo Diocesano -. Un viaggio che ha origini ben più antiche del rinvenimento delle reliquie nel 1615, risalendo verosimilmente almeno al XIV secolo».

La visita alla mostra, disposta nelle tre sale della struttura di vico Duomo, offre il confronto con numerosi documenti conservati presso l’Archivio Storico Diocesano e con le opere di maggiore significato fra quelle legate al culto di Antioco sul territorio diocesano, su tutti i simulacri rappresentanti il santo nelle chiese parrocchiali di Fluminimaggiore, Teulada e Villamassargia. Ma, soprattutto, accoglie il visitatore la più antica statua conservata nell’altare ligneo della cappella dedicata a Sant’Antioco nella Cattedrale di Iglesias, presentata nella sua fattezza originale senza i vestiti, probabilmente databili tra la fine del Settecento ed il primo Ottocento ed esposti a parte su un manichino.

Di sicuro interesse, è anche il grande dipinto realizzato intorno al 1766 dal pittore romano Pietro Bombelli sulla base di un originale ormai perduto, ma il pezzo in assoluto di maggior pregio, anche dal punto di vista devozionale, è sicuramente il reliquiario contenente il cranio del Santo, realizzato dopo il rinvenimento delle reliquie dall’argentiere cagliaritano Sisinnio Barrai e dalla sua bottega. Il reliquario è esposto a conclusione del percorso di visita e viene presentato al pubblico per la prima volta dopo il recente restauro che gli ha restituito l’originaria doratura. Completano l’esposizione, interamente curata dall’equipe del Museo Diocesano con la supervisione del Comitato scientifico presieduto dal Vescovo, alcuni pannelli che illustrano gli aspetti più inediti ed originali del culto di Sant’Antioco, a partire dalla sua ricca diffusione nel territorio.

Un’attenzione speciale merita la ricostruzione della solenne processione annuale – la cosiddetta Festa Manna che si svolge quindici giorni dopo la Pasqua – che accompagnava le reliquie alla basilica, presentata in una chiave storica moderna che suggerisce un itinerario di fede e cultura da vivere come un pellegrinaggio sulle orme di Antioco e della storia del cristianesimo in diocesi. L’evento si inquadra nel programma della festa d’agosto del martire sulcitano, quest’anno poi impreziosita dalla coincidenza del IV centenario del ritrovamento delle reliquie del santo.

«Una mostra che segna un momento importante che va oltre le difficoltà di lettura della realtà della vita – ha sottolineato il vescovo dopo il taglio del nastro -, ripercorrere la sua testimonianza è molto preziosa per riscoprire un percorso di fede». Sant’Antioco, la città dove il medico taumaturgo predicò la nuova fede in Cristo e ricevette la palma del martirio, intanto, si prepara a festeggiare il suo patrono e protettore con un programma tutto religioso. Dopo tridui, messe e la processione a mare di venerdì, sabato primo agosto la città sulcitana renderà omaggio al proto martire sardo. Alle 11.00 in Basilica si svolgerà la celebrazione solenne presieduta da monsignor Corrado Melis, nuovo parroco di Ozieri, altra città sarda che ha per patrono Sant’Antioco martire. Alle 17.00, invece, a presiedere sempre in Basilica la Santa Messa, sarà il vescovo di Iglesias, Monsignor Giovanni Paolo Zedda. La celebrazione precederà la solenne processione, che porterà per le vie e le piazze dalla città il simulacro del santo e le sue reliquie, con la partecipazione della banda musicale, numerosi gruppi folk provenienti da tutta l’isola, cavalieri, traccas e suonatori di launeddas. I festeggiamenti si concluderanno martedì in cattedrale dove, alle 2.00, si terrà il concerto “Gloria et honore coronasti, Eum Domine”: melodie dell’antica liturgia e canti in onore di Sant’Antioco Martire.

Tito Siddi

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Sant'Antioco Martire 1 copiaSant'Antioco Martire 3 copia