16 December, 2025
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«Occorre un deciso intervento della regione, non solo formale, sul Governo per il riconoscimento dello stato di calamità naturale per la siccità che ha colpito l’isola. Non si deve perdere un minuto di più in questo momento di grande sofferenza delle aziende sarde.» Il senatore del Partito democratico Silvio Lai scrive così al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, per segnalare i ritardi negli interventi contro la siccità.

«Il riconoscimento per lo stato di calamità naturale, per le normative attualmente vigenti, viene riconosciuto quando si presenta un danno accertato e certificabile, pari almeno al 30% della coltura presa in esame – aggiunge Silvio Lai -. Attualmente, stando alle prime stime provenienti dai comuni, siamo intorno al 50/60%, con punte anche del 70/80% nel nord dell’isola, per le produzioni foraggere del 2017. Il Ministero dell’agricoltura può comunque riconoscere sull’intero suolo regionale, lo stato di calamità, già solo basandosi sulle segnalazioni ricevute dalla stragrande maggioranza dei comuni sardi, ma serve che la questione sia rappresentata nel suo insieme dalla Giunta regionale, non come questione parziale ma come una priorità economica e sociale, come si fa per una grave crisi industriale.»

«Sappiamo che per le colture per le quali è possibile ricorrere a pratiche assicurative, non è ammissibile richiedere aiuti senza dover incorrere in procedure d’infrazione da parte di Bruxelles – sottolinea ancora Silvio Lai -. Tuttavia mentre per la stragrande parte dei seminativi, è possibile assicurarsi preventivamente, per il 2017, non era previsto nessuno strumento per ciò che riguardava foraggere e pascoli. Per questo la strada dell’aiuto per il reintegro delle scorte di foraggio per l’alimentazione del bestiame appare praticabile. L’UE permette di derogare agli aiuti di stato, nei limiti de minimis di 15.000 euro ad azienda riferiti ad un triennio, e un eventuale aiuto riconosciuto attraverso lo stato di calamità non sarebbe cumulabile con eventuali aiuti già goduti dalle aziende. In conclusione, un’iniziativa della regione potrebbe portare pur all’interno di questi vincoli ad un aiuto attraverso la strada dei voucher per l’acquisto di foraggi nelle aziende zootecniche, qualora tale percorso non cumuli il valore dei foraggi acquistati, con aiuti de minimis, oltre il plafond stabilito per legge.»

«Aggiungo – conclude il senatore Silvio Lai nella lettera – che occorre procedere ad un controllo di quelle opere già realizzate e bloccate per motivi burocratici largamente superabili che avrebbero potute essere utilizzate per attenuare i disagi e i danni alle colture, come quelle relative all’utilizzo delle acque reflue nelle grandi città.»

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Il sen. Silvio Lai (Pd) e l’on. Gavino Manca (Pd) giudicano positivamente i segnali emersi sul rilancio della chimica verde in Sardegna.

«È sicuramente positivo e va considerato come un passo in avanti il fatto che Eni e Regione Sardegna annuncino oggi la volontà di sviluppare ancora il progetto della Chimica verde a Porto Torres – scrive in un comunicato Silvio Lai -. Non possiamo che apprezzare il pressing fatto dal Presidente della giunta regionale nei confronti di Eni. Se il risultato di questa azione porterà, come annunciato oggi, l’ampliamento ed il completamento degli impianti sarà sicuramente un ottimo risultato. Ora ovviamente ci aspettiamo che quanto affermato oggi dall’amministratore delegato Descalzi sia seguito da fatti concreti e soprattutto dalla firma dell’accordo di programma. Dovrà essere un documento che, al contrario dei precedenti, fissi obiettivi e investimenti con tempistiche e impegni da rispettare alla lettera. Ci aspettiamo inoltre che sui contenuti ci sia un confronto con tutti i soggetti firmatari del precedente protocollo d’intesa. Sarebbe importante, infine, che gli impegni del prossimo accordo di programma partano tutti contemporaneamente e non prima il fotovoltaico e poi gli investimenti. Sarebbe causa di diffidenza – conclude Silvio Lai – e poco utile ad una ripartenza positiva della presenza di ENI nell’isola.»

«Esprimo vivo apprezzamento per le dichiarazioni rese questa mattina – dice il consigliere regionale del Partito democratico Gavino Manca -, in occasione della riapertura dello stabilimento Saline Conti Vecchi a Cagliari, dall’amministratore delegato dell’Eni sul rilancio degli investimenti nella cosiddetta “fase 3” di Matrica. Le parole dell’ad Claudio Descalzi confermano, nei fatti, il lavoro svolto dal presidente Francesco Pigliaru e la proficua collaborazione con l’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi e il ministro Luca Lotti, perché trovi piena realizzazione a Porto Torres, l’ambizioso progetto per la chimica verde. Saluto inoltre con favore la confermata volontà di trasformare il vecchio protocollo d’intesa per la bonifica, la riconversione ed il rilancio del sito industriale di Porto Torres, in un più stringente e vincolante “Accordo di programma quadro (Apq)” ed a questo proposito – conclude Gavino Manca – auspico la convocazione a Palazzo Chigi, entro la fine del mese di giugno, del tavolo interistituzionale per definire e condividere forme e contenuti, con le amministrazioni, le forze sociali ed economiche della Sardegna.»

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«Nelle prossime ore la Conferenza Stato-Regioni ufficializzerà la riorganizzazione del nuovo sistema dei servizi alle imprese. Da notizie ancora ufficiose la Sardegna vedrebbe dimezzato il numero delle Camere di Commercio nell’isola che diventerebbero due. Una ridistribuzione territoriale di questo tipo è evidente che non sia efficiente, né utile.»

Così Silvio Lai, senatore Pd sulle notizie che arrivano sulla proposta di riordino di Unioncamere a livello nazionale che sarà ufficializzata in queste ore. Il parlamentare ha scritto una lettera al Presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru, sollecitando una posizione ufficiale dell’esecutivo a sostegno della rete della Sardegna. 

«Le regole poste alla base della riorganizzazione permetterebbero nella nostra regione la possibilità di tre Camere di Commercio, una al nord, una al sud ed una al centro, mantenendo quella di Nuoro, quest’ultima per le peculiarità del territorio montano ed il ben noto isolamento infrastrutturale – aggiunge il senatore del Pd -. Come ben saprai , la normativa riconosce esplicitamente una Camera alla città metropolitana e una per le aree montane isolate mentre la terza resterebbe per il resto del territorio. Per quanto riguarda le aree montane una previsione di questo tipo era stata richiesta proprio da emendamenti della Sardegna e della Lombardia per Sondrio. La terza Camera di Commercio con sede a Sassari garantirebbe la copertura del resto del territorio superando le 75.000 aziende come richiede la legge. Invece mentre per altre regioni si rispettano queste regole per la Sardegna no, danneggiando due tra le Camere di Commercio più efficienti sul piano dei bilanci e dei servizi: Nuoro che è la 5 in graduatoria e Sassari che al 35° posto su 100 province. In gioco c’è la qualità dei servizi, ma ci sono anche le risorse che saranno erogate per mettere in pareggio i nuovi enti, per cui oltre al danno dell’accorpamento anche la beffa di vedersi altri finanziare gli sprechi e le inefficienze precedenti.»

«Se tutte le regioni stessero stringendo la cinghia non avremmo niente da dire ma di fronte alle evidenze in altre regioni, dove si fanno eccezioni alle regole, noi dobbiamo chiedere almeno il rispetto delle regole approvate. Sul piano legislativo noi abbiamo fatto il nostro lavoro, bisogna che ora venga rispettato. Sino a questo momento ha prevalso il fair play inglese ed il rispetto dell’autogoverno di Unioncamere ma altre regioni, con i loro presidenti di Giunta, non stanno utilizzando le stesse regole e sono già intervenute pesantemente per ottenere una diversa riorganizzazione territoriale.

Caro Presidente – si legge in conclusione – diversi esponenti istituzionali nelle scorse settimane hanno chiesto che tu ti occupassi della vicenda. Ora serve che attraverso di te e della tua Giunta la voce della Sardegna si senta sul tavolo Stato-Regioni ponendo l’esigenza di rispettare le regole e di sostenere le economie dal tessuto più fragile come il nostro, prima di altri territori più forti economicamente o semplicemente politicamente più numerosi.»

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«Quella approvata definitivamente oggi è una legge indispensabile che colma vuoto normativo e che soprattutto consente di avviare azioni di prevenzione e contrasto nei confronti di un fenomeno negativo come il cyberbullismo. Come già accaduto per la legge sulle unioni civili ci eravamo impegnati ad approvarla entro la fine della legislatura. Il fatto di esserci riusciti e di averla portata a casa con un voto unanime ci rende ancora più soddisfatti.»

Lo afferma il senatore del Partito democratico Silvio Lai che commenta così il voto della Camera dei deputati di ieri mattina.

«Voglio prima di tutto ringraziare la collega senatrice Elena Ferrara che ha svolto un lavoro enorme per riuscire a dotare il nostro paese di una normativa adeguata alla lotta al cyberbullismo – aggiunge Silvio Lai -. Un fenomeno che purtroppo è in costante aumento e che necessitava di un intervento legislativo. I diversi passaggi alla Camera ed al Senato hanno portato ad un testo definitivo in linea con le attese iniziali e dunque non possiamo che essere felici di questo risultato. Ritengo sia stato giusto dedicare la giornata di oggi a Carolina Picchio e a tutte le vittime del cyberbullismo. Penso anche a chi ancora oggi è vittima di atti di bullismo per via telematica. Da oggi avremo strumenti e risorse per combattere quella che era diventata una vera e propria emergenza e da questo punto di vista apprezziamo anche le parole della ministra Fedeli – conclude Silvio Lai – sul fatto che il MIUR è già a lavoro per attuare quanto previsto dalla legge.»

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«Le segnalazioni giunte alla commissione antimafia attraverso le audizioni richiedono la massima attenzione e la Giunta regionale deve farle proprie anche attraverso la definizione di un preciso dossier nei confronti del Governo. Dai temi della sicurezza degli amministratori a quello della gestione delle carceri, del sistema 41bis e delle difficoltà del personale penitenziario, sino alle azioni di prevenzione nei confronti delle infiltrazioni per traffico di droga e riciclaggio.»

Così il senatore Silvio Lai (Pd) commenta le notizie riguardanti la missione della commissione antimafia guidata dalla presidente on. Rosi Bindi, nell’isola.

«Sono rassicuranti le dichiarazioni del procuratore della Repubblica di Cagliari sulla sicurezza del 41bis anche se occorre mantenere alta l’attenzione e valutare nel tempo il possibile rafforzamento della DDA in Sardegna, in ragione della popolazione carceraria – aggiunge il senatore del Partito democratico -. Va invece data risposta alle richieste segnalate dal personale della polizia penitenziaria, sottodimensionato per organico e impegnato in continue traduzioni per motivi sanitari che possono essere evitate non appena applicati i nuovi indirizzi di medicina penitenziaria ora in capo alla Regione, ma che richiedono il supporto attivo e le risorse del dipartimento carceri. Così come va tenuta alta l’attenzione sulle dichiarazioni che riguardano l’utilizzo dell’isola come base per il traffico di stupefacenti e come sede di riciclaggio di denaro grazie alle proprietà immobiliari di territori pregiati sul piano turistico residenziale.»

«Per ultimo sono davvero importanti le dichiarazioni del senatore Stefano Vaccari che ha ricordato come la Sardegna sia tra le prime nella triste graduatoria degli attentati agli amministratori. Le nuove tecnologie per la sicurezza che si vanno diffondendo nelle comunità locali sono importanti ma l’appello va al ministro Marco Minniti perché sia istitutiva in Sardegna una unità dedicata alle investigazioni contro gli attentati ai rappresentanti istituzionali. Si tratta, infatti, di un fenomeno negativo che mina profondamente le basi democratiche della convivenza – conclude Silvio Lai – e rende sempre più difficile trovare cittadini disposti a fare gli amministratori pubblici in moltissimi territori.»

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La prossima settimana una delegazione della commissione parlamentare antimafia guidata dalla presidente Rosy Bindi arriverà in missione in Sardegna per fare il punto sulla situazione della criminalità organizzata nella regione.

Martedì 16 maggio in Prefettura a Cagliari si terranno le audizioni dei prefetti di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano, successivamente sarà ascoltato il procuratore distrettuale del capoluogo. Nel corso della missione, verranno approfondite le tematiche relative alla gestione dei detenuti in regime di 41 bis e mercoledì 17 verranno effettuati sopralluoghi alla casa circondariale di Cagliari Uta e al carcere di Sassari.

«La visita della commissione antimafia guidata dalla presidente Rosi Bindi in Sardegna per una missione dedicata al sistema carcerario sardo è un’iniziativa opportuna – commenta il senatore Silvio Lai -. Sarà l’occasione per verificare la sicurezza delle carceri ed il sistema della prevenzione delle infiltrazioni mafiose nell’isola.»

«Il sistema carcerario sardo è certamente uno tra quelli che ha superato il problema della qualità delle strutture dato che sono stati chiusi sia il carcere di Buoncammino a Cagliari sia quello di San Sebastiano a Sassari, sostituiti da strutture moderne, predisposte per ospitare i detenuti sottoposti al regime 41bis. Ritengo sia importante – conclude Silvio Lai – chiedere alla commissione in questa sua missione la massima attenzione per il sistema di sicurezza delle carceri tenuto conto della particolare condizione territoriale e del fatto che deve ospitare figure appartenenti alla criminalità organizzata che non ha presenza in Sardegna.»

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«Tutela e diritti garantiti anche ai lavoratori autonomi che fino ad oggi erano esclusi da strumenti e garanzie riservate solo ai lavoratori dipendenti. Il disegno di legge sul lavoro autonomo è un altro passo in avanti compiuto dal nostro Paese che va incontro alle esigenze di oltre due milioni di persone in Italia. Gli ultimi dati rilevati in Sardegna parlano invece di oltre 27mila tra collaboratori e professionisti che beneficeranno della novità introdotte dalla normativa.»

Lo scrive in una nota il senatore del Partito democratico Silvio Lai che commenta così il testo approvato dal Senato nei giorni scorsi.

«Si tratta di un provvedimento che era atteso da tempo che colma un vuoto normativo. Il testo prevede, tra le altre cose, che dal 1 luglio venga riconosciuta in via permanente l’indennità di disoccupazione ai collaboratori coordinati e continuativi. Questa viene estesa anche agli assegnisti e ai dottorandi di ricerca universitari. Per quanto riguarda invece congedo parentale e maternità i congedi parentali per gli iscritti alla gestione separata salgono da 3 a 6 mesi e potranno essere fruibili fino al compimento del 3 anno di vita dei bambini. E poi ancora gravidanza, malattia ed infortunio non comporteranno l’estinzione del rapporto di lavoro. Saranno deducibili anche per i professionisti le spese, entro i diecimila euro, sostenute per la formazione. Viene promosso e regolamentato il cosiddetto lavoro agile. I centri per l’impiego avranno uno sportello dedicato proprio al lavoro autonomo.  Queste sono solo alcune delle novità che, come detto, andranno a beneficio di tantissimi lavoratori e lavoratrici. In Sardegna i dati parlano di oltre 22 mila parasubordinati e di 4.300 professionisti. Numeri – conclude Silvio Lai – dietro ai quali ci sono storie di vita lavorativa e sacrifici che finalmente grazie all’approvazione di questo disegno di legge potranno avere la giusta tutela.»

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Si è svolto ieri a Sassari un convegno sulle politiche sanitarie organizzato dal Circolo Intregu, Life e dal gruppo del Pd al Senato. Tra i numerosi qualificati ospiti, c’era Federico Gelli, responsabile nazionale Sanità del Partito democratico.

«Le riforme approvate e proposte a livello nazionale hanno lo scopo di riavvicinare medici e cittadini – ha detto nel suo intervento Federico Gelli, iniziato dalla vicenda vaccini -. Sono provvedimenti che partono proprio dall’ascolto delle istanze che arrivano da addetti ai lavori e pazienti. È il caso della legge sulla sicurezza delle cure e sula responsabilità degli esercenti le professioni sanitarie, approvata nei mesi scorsi ma anche della nuova norma sui vaccini alla quale stiamo già lavorando. Siamo finiti sul Financial Times e sul New York Times con relativi consigli di vaccinarsi per il morbillo prima di partire per l’Italia, come si fa per le malattie tropicali. In pochi anni siamo scesi sotto la soglia della protezione di gregge e i casi di morbillo dal 2015 al 2016 sono triplicati. Siamo già al lavoro su una legge nazionale al Senato che renda i vaccini obbligatori per le iscrizioni a scuola e daremo grande importanza alla fase di ascolto. E proprio l’ascolto è stata una delle basi su cui costruire la nuova legge sulla responsabilità dei medici e sulla sicurezza delle cure approvata lo scorso 28 febbraio. il primo aspetto importante – ha detto Gelli – è che non si tratta di un provvedimento del governo ma di una legge di iniziativa parlamentare dunque non calata dall’alto. È il frutto di mesi di lavoro e di incontri che ha portato a compimento la legge, dopo innumerevoli tentativi mai arrivati a conclusione in questi, grazie anche al fatto di aver ricevuto carta bianca dal governo, dalla maggioranza e dal Pd. L’impatto della medicina difensiva nei budget della sanità ha prodotto costi che erano oramai diventati insostenibili con oltre 12 miliardi di costi e 300mila cause giacenti nel contenzioso legale in sanità un fenomeno da bloccare e su cui era indispensabile intervenire, e lo abbiamo fatto con il supporto della commissione bilancio che al Senato vedeva come relatore il senatore Silvio Lai.

Ma la nuova norma affronta e disciplina anche il tema della sicurezza delle cure per i pazienti che diventa parte integrante del sistema salute. Dunque si fa carico non solo della tutela ma anche della sicurezza. Elemento centrale della legge è la prevenzione del rischio, bisogna impedire che un errore o un rischio diventi un danno a carico del paziente. Abbiamo quindi inserito la nascita delle funzioni di risk management ed elaborazione del rischio. Queste funzioni dovranno confluire in un centro regionale per il rischio clinico e la sicurezza nelle cure. Così un evento sentinella diventa un patrimonio che deve essere messo a disposizione della prevenzione.

Per quanto riguarda la responsabilità penale degli esercenti le professioni sanitarie: la riforma prevede la punibilità nel caso l’evento si sia verificato per imperizia ed esclude la punibilità quando sono state rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida e, in mancanza di queste, alle buone pratiche clinico-assistenziali. Siamo riusciti ad inserire nel codice penale una fattispecie dedicata esclusivamente agli esercenti le professioni sanitarie.

La parte che riguarda la responsabilità civile è quella forse più importante. Anche in questo caso le novità vanno a vantaggio sia dei pazienti, che rispetto ad oggi avranno strade ancora più privilegiate per poter ottenere il risarcimento del danno, anche con la possibilità di un’azione diretta nei confronti delle compagnie assicurative della struttura ospedaliera sia attraverso il tentativo ci conciliazione. Vantaggi anche per gli esercenti le professioni sanitarie perché in caso di azione diretta del paziente nei loro confronti l’onere della prova spetterà a questi ultimi, al contrario di quello che accade invece in caso di azione nei confronti della struttura sanitaria. È una legge sulla quale riponiamo molte speranze ed è un punto da cui partire – ha concluso Federico Gelli – per migliorare le tutele dei professionisti ma anche per dare maggiore sicurezza alle cure per i cittadini.»

Il convegno ha affrontato anche i temi delle riforme in campo regionale e, conseguentemente, era molto atteso l’intervento del direttore dell’ATS Fulvio Moirano.

«L’Azienda Unica per ora ancora non c’è. Fino alla definizione dell’atto aziendale tutto rimane come era prima – ha detto Fulvio Moirano -. Nei giorni scorsi sono state emanate dalla Giunta regionale le linee guida dell’atto aziendale, entro 20 giorni arriveranno le eventuali osservazioni della commissione sanità e poi avremo 30 giorni per definire l’atto aziendale. È necessaria però anche la riorganizzazione delle reti di offerta che anch’essa fa parte integrante del processo di riforma. Così come la nascita dell’Areus, la nuova Azienda regionale per l’emergenza urgenza. Mi è stato dato anche il compito di migliorare la qualità dei LEA che in Sardegna non sono tra i peggiori rispetto al resto dell’Italia ma neanche tra i migliori. E poi c’è la riduzione dei costi ed il miglioramento dei servizi e della sicurezza delle cure dei cittadini.»

Per il direttore dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari Antonio D’Urso l’incarico attualmente ricoperto è una grande opportunità professionale. «Stiamo partendo praticamente da zero e siamo pronti anche a raccogliere la sfida della nuova Legge Gelli per quanto riguarda gli aspetti legati al rischio clinico. Questa norma è una grande occasione anche per le aziende e per fare una corretta e adeguata gestione del rischio clinico ma questo solo se non si disperde lo sforzo straordinario fatto e se la norma non viene interpretata come un libro delle procedure».

Il rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli si è soffermato sul ruolo, le competenze e le funzioni dell’Ateneo. «La nuova legge è certamente una grande occasione da sfruttare per quanto riguarda la gestione del risk managemente ma serve anche una revisione della legge 517 del 1999. L’attuale modello di governance disciplinato da quella norma infatti non appare ancora attuale e non sembra assicurare il giusto ruolo alla ricerca ed alla formazione, elementi cardine delle AOU insieme ovviamente all’assistenza sanitaria. La proposta dunque è di lavorare alla definizione di una governance più forte ed adeguata ma anche di attivare una rete nazionale delle AOU e soprattutto di fare in modo che la ricerca diventi il perno delle attività».

Cesco Scanu, presidente provinciale dell’ordine dei medici di Sassari ha voluto prima di tutto esprimere soddisfazione per la nuova legge sulla responsabilità dei medici. «Le nostre esigenze sono state ascoltate e sono state riportate nella legge. La data del 28 febbraio rimarrà nella storia della medicina italiana perché era una legge attesa da almeno 20 anni. Questo provvedimento risponde alle sacrosante esigenze di tutela della salute dei cittadini e consegna dignità alle professioni sanitarie. Sicuramente a noi sanitari potrà permettere di svolgere con maggiore serenità la nostra professione. Bisognerà però anche intervenire su alcuni aspetti, ad esempio per quanto riguarda le polizze assicurative per i neo laureati che spesso non possono permettersele.»

Tra gli interventi anche quello del presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau. «La legge Gelli è una norma che rasserena l’ambiente e consente di risparmiare e di porre fine alla medicina difensiva e offre garanzie per il miglioramento della qualità dei servizi. Per quanto riguarda la riforma sanitaria in Sardegna auspico che l’atto aziendale, strumento riorganizzativo della azienda unica, si possa fare contando su una nuova rete ospedaliera. Occorre per questo che giunta e maggioranza si incontrino per concordarne una rapida approvazione in aula, altrimenti la azienda unica rischia di basarsi su una rete ospedaliera superata. Sono consapevole che sulla proposta della giunta siano state riscontrate ostilità da parte dei territori, ostilità che vanno superate con l’ascolto da parte delle parti politiche e garantendo l’avvio di nuovi servizi prima di cancellarne altri».

I lavori del convegno sono stati coordinati da Carla Fundoni, capogruppo del PD in consiglio comunale. “Quella di oggi è stata un’utile occasione per presentare le ottime riforme nazionali del PD in tema di sanità. Il giudizio sulla legge Gelli è sicuramente molto positivo così come il lavoro dei rappresentati sardi del partito in Parlamento.»

Tra questi anche il senatore del PD Silvio Lai, relatore in commissione Bilancio del provvedimento presente al dibattito.

«Questa legge – ha detto – può far risparmiare 30 miliardi di euro in Italia e 100 milioni di euro solo in Sardegna che fino ad oggi venivano spesi per esami ed indagini inutili prescritti solo per la medicina difensiva. Dati che confermano la bontà e l’utilità della nuova normativa.»

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«Sono trascorsi quasi quattro anni dall’alluvione del 2013 gli automobilisti che ogni giorno transitano nella strada provinciale che collega Olbia con Tempio sono ancora costretti a utilizzare percorsi alternativi e più lunghi per raggiungere i due centri. Questo perché risulta ancora chiuso il tratto della SP38 gravemente danneggiato dall’alluvione. Chiediamo al ministro dei trasporti di verificare i motivi della mancata realizzazione degli interventi per i quali le ultime notizie ufficiali riguardano la pubblicazione dei bandi di gara per gli ultimi lavori da eseguire.»

È quanto afferma il senatore del PD Silvio Lai che, sull’argomento, ha presentato un’interrogazione urgente.

«I fatti sono purtroppo tristemente noti – aggiunge Silvio Lai -: l’alluvione del 2013 aveva provocato una profonda voragine nella zona in località Monte Pinu e tre persone avevano perso la vita. Da quel momento il tratto di strada danneggiato è stato chiuso ed è stata attivata una viabilità provvisoria alternativa che però obbliga gli automobilisti ad un percorso più lungo rispetto a quello originario.»

«La strada in questione è particolarmente trafficata – scrive ancora Silvio Lai nell’interrogazione – è evidente dunque che la prolungata chiusura del tratto di Monte Pinu comporti evidenti disagi a chi deve quotidianamente raggiungere il posto di lavoro o usufruire dei servizi allocati nei due principali centri della Gallura. Cittadini, professionisti ed attività economiche della zona subiscono un danno al quale bisogna porre fine nel più breve tempo possibile. Per i lavori, il cui soggetto attuatore è l’ANAS, erano stati stanziati circa 10 milioni di euro ma successivamente si era deciso di effettuare un intervento più complessivo di messa in sicurezza prevedendo una manutenzione straordinaria anche per altri tratti considerati pericolosi. Questo aveva comportato un aumento dei costi. Ad oggi però la strada risulta ancora parzialmente chiusa. Da qui – conclude Silvio Lai – la scelta di interessare dell’argomento il ministero dei trasporti per verificare con il soggetto attuatore che non vi siano ulteriori ostacoli e per fare in modo che si arrivi rapidamente alla riapertura al traffico di tutta la SP 38.»

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«Nel disegno di legge sulla concorrenza approvato dal Senato, sono presenti misure utili per cittadini e crescita economica.» Lo scrive, in una nota, il senatore del Partito democratico Silvio Lai.

«È stato un parto lungo e complesso – aggiunge Silvio Lai -, anche per le pressioni di chi intendeva condizionare la stesura delle nuove norme, ma il ddl concorrenza, oggi approvato dal Senato, rappresenta un punto fermo della stagione delle riforme per rendere più semplice e meno onerosa la vita dei cittadini a fronte del raggiungimento di obiettivi primari tra i quali la crescita economica e  l’innalzamento del  livello di concorrenzialità in alcuni settori produttivi e nel campo delle professioni.

Favorire il libero mercato consentendo crescita e concorrenza non deve far mai dimenticare, come prevede tra l’altro la legge, la necessità di mantenere alta la necessità di controlli per evitare, in attività delicate come quelle energetiche, distorsioni applicative ed effetti distorti. Nel testo approvato c’è anche la cosiddetta norma “Booking” che vieta clausole contrattuali penalizzanti per gli albergatori. Un intervento normativo che era stato sollecitato dalla Federalberghi, in particolare da quella sarda, e che potrà consentire agli albergatori di vendere le stanze a prezzi inferiori rispetto a quelli concordati con le agenzie online. Su questo punto avevamo assunto un impegno che siamo felici di aver rispettato.»

«Molte ed importanti le altre questioni affrontate. Dalle misure che producono sconti sulle polizze Rc auto alla lotta alle frodi, dal diritto d’anticipo sulla erogazione dei fondi pensioni complementari alla semplificazione per le procedure di mobilità per pay-tv, internet, telefonia fissa e mobile fissando il tetto massimo di 24 mesi per i contratti. Ed ancora – conclude Silvio Lai – dal superamento delle tariffe di maggior tutela per gas ed energia elettrica ai minor costi per i servizi bancari, da una maggiore trasparenza nell’esercizio delle professioni a nuove disposizioni per farmacie, servizi sanitari, trasporti e gestione dei rifiuti.»

Ora la legge andrà alla Camera per la definitiva approvazione.