29 April, 2024
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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Si è concluso ieri sera con le audizioni dei rappresentanti di Equitalia e delle forze datoriali, il primo ciclo di audizioni della Commissione Bilancio sulle diverse proposte di legge di istituzione dell’Agenzia sarda delle entrate.

Il direttore regionale di Equitalia, Mauro Borri ha illustrato ai commissari il tipo di organizzazione e le attività svolte in Sardegna dall’ente di riscossione. «Equitalia è presente in 14 punti dell’Isola – ha detto Borri – per la società lavorano 265 persone distribuite in 10 unità organizzative. Diverse le funzioni: si parte dall’emissione delle cartelle esattoriali fino ad arrivare alla riscossione del credito, saldato spontaneamente da cittadini e imprese o ottenuto coattivamente».

L’ente si occupa da alcuni anni della riscossioni per conto della Regione, Agenzia delle Entrate, Comuni, Inps, Inail e Consorzi di bonifica. «Si tratta di un’attività regolata dalla legge che si pone obiettivi prestabiliti a livello nazionale – ha spiegato Borri – non ci sono azioni modulate a seconda delle realtà e i territori di riferimento».

Su sollecitazione dei consiglieri Annamaria Busia, Valter Piscedda, Antonio Solinas, Gianfranco Congiu e Attilio Dedoni, il direttore di Equitalia ha spiegato nel dettaglio tutte le fasi relative alla riscossione dei crediti e le diverse opportunità offerte ai debitori per il pagamento delle cartelle esattoriali. Quanto ai costi, Borri ha chiarito che Equitalia è una società che si “autofinanzia” attraverso l’aggio riconosciuto dai diversi Enti sulle somme riscosse.

Cautela sull’ipotesi di istituzione dell’Agenzia sarda delle entrate hanno espresso le forze datoriali. Il segretario regionale di Confartigianato Stefano Mameli ha invitato la Commissione a valutare la fattibilità economica del progetto e la sua sostenibilità nel tempo. «Quanto costerà l’Agenzia? Si reggerà in piedi da sola? – ha chiesto Mameli – ciò che interessa agli imprenditori non è il soggetto che riscuote le imposte ma un sistema di tassazione più leggero».

Dubbi condivisi dal presidente di Confesercenti, Marco Sulis, che ha auspicato un ruolo più forte della Regione nell’accertamento dell’impatto delle imposte dirette e indirette per cittadini e imprese.

Per il presidente di Confapi, Gianfrancesco Lecca, ciò che deve essere assolutamente evitato è un conflitto con lo Stato. «Pensare ad accorpare l’attività di riscossione e di gestione dei tributi è positivo – ha detto Lecca – va fatto però in accordo con il Governo nazionale. Per questo occorre aprire subito un confronto per evitare contenziosi».

Il presidente di Confindustria Alberto Scanu ha chiesto alla Commissione di valutare attentamente quali saranno i vantaggi in termini economici della istituzione dell’Ase: «Ciò che più interessa alle imprese è che questo nuovo strumento favorisca il processo di semplificazione amministrativa».

Alle perplessità dei rappresentanti delle forze datoriali ha risposto Annamaria Busia, firmataria di una delle proposte di legge all’esame della Commissione: «L’Agenzia sarà istituita in accordo con lo Stato – ha chiarito Annamaria Busia – non sarà un doppione di Equitalia e consentirà di riscuotere direttamente i tributi locali e le quote di compartecipazione. Quanto alla sostenibilità economica, le proiezioni dicono che l’Agenzia, anche con un aggio ridotto sulle somme riscosse, sarà in grado di reggersi sulle proprie gambe».

Il presidente della Commissione Franco Sabatini ha ricordato che i costi previsti per l’istituzione dell’Agenzia ammontano a 2,7 milioni per il 2016. «In ogni caso faremo tutte le verifiche del caso – ha detto Sabatini – nelle prossime audizioni sentiremo anche i rappresentanti di alcune Agenzie regionali per capire vantaggi e criticità delle esperienze maturate in altre realtà della penisola»

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Sarà di circa 67milioni di euro l’impatto, positivo, che la Legge di Stabilità porterà alle oltre 100mila imprese sarde sotto i 20 addetti, tra la riduzione del prelievo fiscale e la diminuzione del costo del lavoro.

E’ questo il calcolo fatto dall’Ufficio Studi di Confartigianato, dopo aver analizzato l’impatto del DDL S.2111 (questo è il numero della legge) sulle nove principali misure per le PMI; tra quelle “fiscali” troviamo il Regime forfetario, l’Ecobonus, i Superammortamenti, la Franchigia IRAP, il Recupero IVA ai fallimenti e le riduzioni IRES; tra quelle sul lavoro, la Proroga dell’esonero contributivo per assunzioni a tempo indeterminato, l’estensione della CIGD e la detassazione dei premi di produttività.

«Tutto quello che va nell’ottica della riduzione delle tasse, del costo del lavoro e della burocrazia è sempre ben accetto e da lodare a patto di non tagliare i servizi utili – commenta Maria Carmela Folchetti, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – certamente queste non sono cifre che potranno determinare la sopravvivenza o meno di una impresa, però rappresentano un importante segnale di attenzione verso i settori produttivi». «Essendo un disegno di legge, e quindi essendo ancora in discussione – continua la presidente di Cobfartigianato Imprese Sardegna – chiediamo ai nostri Parlamentari di migliorarlo e magari di raddoppiare la cifra che le attività produttive isolane potranno risparmiare

A livello provinciale, la Legge impatterà sugli imprenditori di Cagliari per 24,2 milioni di euro, 13 per quelli di Sassari, 8,9 per Olbia-Tempio, 6 per Oristano, 5,9 per Nuoro, 3,9 per Carbonia Iglesias, 3,3 per il Medio Campidano e 2,1 per l’Ogliastra.

Tra le principali novità inserite nella legge a favore delle imprese, Confartigianato Sardegna sottolinea quelle relative alla riedizione dei bonus per la riqualificazione edilizia, per il risparmio energetico e per l’acquisto di mobili ma anche la misura relativa agli appalti e al mercato elettronico della Pubblica Amministrazione.

«Finalmente troviamo inserite le richieste sollecitate più volte dalla nostra Associazione per gli Appalti Pubblici – sottolinea il Segretario Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna, Stefano Mameli – per esempio quelle relative al mercato elettronico gestito da Consip che si apre anche alle attività di manutenzione, svolte prevalentemente da piccole imprese, che da “servizi” diventano quindi qualificabili come “lavori pubblici e non”.»

Stefano Mameli sottolinea anche le «nuove opportunità per le pmi con la possibilità offerta ai Comuni con meno di 10.000 abitanti di eseguire in autonomia gli appalti di importo inferiore a 40mila euro, senza passare da una centrale, da un’unione di comuni o da un soggetto aggregatore».

Su 377 comuni, quelli con popolazione inferiore alle 10mila unità sono ben 348, rappresentanti il 92,3% della popolazione sarda.

«E ancora – aggiunge il segretario di Confartigianato Sardegna – i piccoli lavori svolti da artigiani e piccole imprese saranno agevolati dalla riduzione dei soggetti obbligati ad acquistare tramite il Mercato elettronico della pubblica amministrazione per importi inferiori a 1.000 euro.»

«Gli interventi sugli Appalti – conclude Stefano Mameli – sono un segnale importante a tutela delle piccole imprese sul territorio e rappresentano una ulteriore sollecitazione verso gli Enti Locali per sostenere le aziende di prossimità.»

Maria Carmela Folchetti-02

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E’ sempre negativo il trend delle imprese edili della Sardegna.

Gli occupati sono passati da 63.005 del 2008 ai 36.521 del primo trimestre di quest’anno, con una perdita secca di 26.484 unità (-42%), contro una media nazionale del -24,1%.

L’isola è tra le prime quattro regioni dove, percentualmente, si è registrato il calo maggiore dopo Calabria (- 55,3%), Sicilia (-48,2%) e Molise (-46,5).

Tra il totale delle imprese impegnate nelle costruzioni (artigiane e non), alla fine del IV trimestre 2014 se ne registravano 18.911 di cui 11.235 artigiane (il 59,4%); quest’ultimo comparto ha registrato un decremento annuale (2014 su 2013) di 496 unità (-4,2% contro il -3,3% nazionale).

A livello provinciale, alla fine del 2014, Sassari era la provincia in cui si registravano il maggior numero di imprese edili (7.503 di cui il 56,5% artigiane, ovvero 4.242). Al secondo posto Cagliari con 6.892, di cui 3.611 artigiane (52,4%). Terzo posto per Nuoro con 3.137 imprese (di cui 2.314 artigiane ovvero il 73,8%). Infine Oristano con 1.379 imprese edili  di cui 1.068 artigiane (77,4%).

Per intervenire sui problemi che attanagliano il comparto dell’edilizia, questa mattina a Cagliari l’Assessore Regionale del Lavoro, Virginia Mura, ha presentato il “Progetto ICO” per l’edilizia, che prevede diverse iniziative rivolte alle imprese e ai lavoratori dell’intera filiera delle costruzioni.

A margine dell’incontro, il presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna, Luciano Murgia, ha così commentato l’iniziativa: «Ben vengano i progetti incentrati sul rilancio del settore edile e questa è un’importante iniziativa che dimostra un’adeguata attenzione al comparto». «Tuttavia – continua Murgia – operazioni di tal genere, che mirano alla riqualificazione e al reinserimento dei lavoratori in edilizia, possono funzionare se inquadrate in un sistema più generale nel quale l’Amministrazione pubblica attua in maniera celere tutti i programmi di opere pubbliche dei quali si sta parlando nell’ultimo periodo e, inoltre, acceleri la spesa per azzerare i debiti nei confronti delle imprese».

«Per far funzionare questo progetto – conclude il presidente Murgia – occorre che ci siano le condizioni perché le imprese abbiamo nuovi spazi di mercato. Se manca il lavoro per le imprese è inutile avere addetti riqualificati».

«Il progetto va inquadrato all’interno delle politiche che l’Assessorato sta attuando in materia di formazione continua – sottolinea Stefano Mameli, segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – è per questo importante che le diverse opzioni formative, inerenti l’intera filiera delle costruzioni, siano coordinate tra loro per incidere veramente sulle professionalità dei lavoratori che nelle imprese edili artigiane, spesso, coincidono anche con gli imprenditori.»

Imprese nell’edilizia della Sardegna 2014 su 2014

Imprese 2014

Imprese Artigiane 2014

Incidente imprese artigiane

Variazione assoluta imprese artigiane IV trim 2014 su IV trim 2013

Variazione percentuale imprese artigiane IV trim 2014 su IV trim 2013

Cagliari

6.892

3.611

52,4%

-155

-4,1%

Nuoro

3.137

2.314

73,8%

-111

-4,6%

Oristano

1.379

1.068

77,4%

-37

-3,3%

Sassari

7.503

4.242

56,6%

-193

-4,4%

SARDEGNA

18.911

11.235

59,4%

-496

-4,2%

Si discuterà dei risultati della “Cooperazione Interregionale per l’innovazione sostenibile”, progetto ideato e finanziato dalle Regioni Sardegna e Veneto, e delle nuove opportunità di finanziamento del POR FSE-FESR 2014-20120 per le imprese, nel workshop pubblico che si svolgerà domani 14 luglio, a Cagliari, presso la sala Convegni di Confcooperative Sardegna, in piazza Salento 5, e organizzato dalla stessa Associazione delle Cooperative, Confartigianato Imprese Sardegna e Confindustria Sardegna.

Nell’incontro di domani, che avrà inizio alle 9.30, il coordinatore della cabina di regia POR FESR, FSE, FEASR e FEAMP, Gianluca Cadeddu, relazionerà su “L’esperienza della cooperazione Sardegna-Veneto sul Progetto: la prospettiva della Regione Sardegna”. Successivamente Gilberto Marras, direttore di Confcooperative Sardegna, presenterà “Il Punto sullo Sviluppo del Progetto: dai seminari ai servizi alle imprese”. A seguire la relazione di Stefano Mameli, segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegna, dal titolo “Supportare l’innovazione sostenibile: gli Investimenti sulle Risorse Umane e gli Aiuti Finanziari alle reti d’impresa”. Verrà dato poi spazio alle testimonianze delle aziende e degli enti beneficiari degli Aiuti. Chiuderà la relazione di Titti Paderi, funzionario Servizio di supporto AdG POR FSE Regione Sardegna, dal titolo “Come supportare lo sviluppo delle imprese: le nuove opportunità di finanziamento POR FSE FESR 2014-2020”.

Durante i lavori si terrà un collegamento in videoconferenza con la Regione Veneto.

Il “Progetto di Cooperazione Interregionale per l’Innovazione Sostenibile”, da 18 mesi sta interessando circa 300 imprese sarde e venete, dell’ICT, dell’agroalimentare, dell’edilizia sostenibile, del turismo e della green economy attraverso la creazione di “reti”, l’intensificazione degli scambi e l’allargamento dei mercati.

Ideato dalla Regione Autonoma della Sardegna e dalla Regione Veneto, attraverso un precedente accordo, e finanziato nell’ambito della Sovvenzione Globale Sardegna – Veneto del PO FESR Sardegna 2007-2013 e del PO FSE Veneto 2007-2013, il progetto nell’isola viene sviluppato da un Organismo Intermedio costituito da tre partner: Confindustria Sardegna, Confcooperative Sardegna e Confartigianato Imprese Sardegna.

La formazione strumento di crescita per le imprese. Il Fondo Artigianato Formazione: vantaggi e opportunità per le imprese sarde”, è il titolo del seminario pubblico, aperto alle imprese e ai consulenti del lavoro, organizzato a Sassari per domani, 1 luglio, da Confartigianato Imprese Sardegna, CNA e Fondartigianato (Articolazione regionale Sardegna). L’incontro si svolgerà presso l’Hotel Il Vialetto, in via Predda Niedda, avrà inizio alle 9.30.

Il programma prevede l’apertura degli interventi con la relazione di Simona Guttuso, dell’Articolazione regionale Sardegna, dal titolo “Il Fondo artigianato formazione. Modalità di adesione e funzionamento”. A seguire Antonio Alivesi, segretario provinciale di Confartigianato Sassari, con la relazione dal titolo “Le attività del Fondo in Sardegna”, Giuseppe Oggiano, presidente dell’Ordine dei consulenti del Lavoro della provincia di Sassari, con “L’importanza dei fondi interprofessionali per la crescita delle imprese”, e con Stefano Di Niola, presidente del Fondo artigianato formazione, con “Strategie e prospettive”. Presiede e coordina Stefano Mameli, segretario regionale Confartigianato Imprese Sardegna.

«Considerato che si sta aprendo la nuova stagione dei fondi europei FSE che destinano tante risorse alla formazione – afferma Stefano Mameli, segretario regionale di Confartigianato – sarebbe strategico che si avviasse un dialogo con la Regione al fine di integrare progetti e risorse destinati alla formazione nelle piccole imprese.»

Il Fondo artigianato formazione (Fondartigianato), è il Fondo Interprofessionale per la formazione continua previsto dalla legge 388/2000, con la quale si delega ad Enti di natura privatistica, costituiti dalle parti sociali, la gestione dei contributi versati dalle aziende per la formazione e l’aggiornamento dei propri dipendenti.

Nasce, per sostenere e diffondere la cultura della formazione continua, per promuovere e realizzare in modo più adeguato ed efficace piani formativi per l’azienda, il territorio, il settore, per favorire la competitività delle imprese, per valorizzare le risorse umane. Promuove, realizza e diffonde iniziative di formazione continua all’interno di piani formativi elaborati in sede di dialogo sociale, volte alla valorizzazione delle risorse umane ed allo sviluppo dei settori di attività dell’artigianato delle piccole e medie imprese. Il Fondo si pone, quindi, come obiettivo quello di favorire le condizioni per rendere possibile lo sviluppo delle pratiche formative che qualificano ulteriormente il lavoro dell’artigianato e delle PMI nel sistema delle politiche del lavoro.

Lunedì 22 giugno, alle ore 18.00, nei locali dell’ex Casa Fenu, in via Santa Maria, a Villamassargia, si terrà un convegno per la presentazione del bando regionale sulla “Promozione artigianato artistico sardo presso alberghi e villaggi turistici”, organizzato dal Consorzio Turistico L’Altra Sardegna. Interverranno Debora Porrà, neo sindaco del comune di Villamassargia; Walter Secci, presidente del Consorzio Turistico L’Altra Sardegna; Marco Floris, responsabile di Ideas srl; e, infine, Stefano Mameli, segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegna.

L’iniziativa è patrocinata dal comune di Villamassargia che ha messo a disposizione i locali in uso gratuito.

Artigianato_Alberghi_presentazione bando Villamassargia

«Con le norme in materia di Rc auto contenute nella legge annuale per il mercato e la concorrenza sono a rischio la libertà d’impresa e la libertà di scelta dei cittadini.»

La posizione è stata espressa dai rappresentanti dei carrozzieri di Confartigianato, insieme alle altre associazioni di Categoria, nel corso di un’Audizione presso la 6° Commissione Finanze e la 10ª Commissione Attività Produttive della Camera.

L’associazione dei carrozzieri ha espresso forte preoccupazione per l’impatto potenzialmente dannoso per consumatori e imprese di carrozzeria delle norme che rendono di fatto obbligatorio il risarcimento “in forma specifica”, vale a dire far riparare il veicolo incidentato dalle officine di carrozzeria convenzionate con l’assicurazione.

«In tal modo – ha affermato Stefano Mameli, segretario regionale di Confartigianato Sardegna – oltre a ledere la libertà di scelta dei consumatori, si metterebbero in ginocchio le imprese di carrozzeria indipendenti che non operano in convenzione con le compagnie di assicurazione.»

«Altro che ridare fiato all’economia. In nome di una presunta liberalizzazione, con queste misure – riprende il segretario – si colpisce il settore dell’autoriparazione in cui operano 119.000 imprese con 240.000 addetti, delle quali 17.000 sono carrozzerie con 60.000 addetti, che, a causa della crisi, tra il 2011 e il 2014, ha visto il fatturato diminuire di 1.173 milioni di euro, pari ad un calo dell’8,1%. In Sardegna le imprese interessate sono circa 3700 che danno lavoro a 10mila addetti.»

1Per l’ennesima volta si assiste al tentativo di consegnare il mercato delle riparazioni auto nelle mani delle compagnie di assicurazioni – continua Mameli – infatti tra le condizioni individuate per l’applicazione degli sconti da praticare agli automobilisti viene riproposta la rinuncia al diritto di cessione del credito e l’obbligo, di fatto, di riparazione presso le officine convenzionate delle assicurazioni.»

Per il Segretario di Confartigianato Sardegna «errare è umano, ma perseverare è diabolico. Questo in nome di una presunta liberalizzazione e senza tener conto che una misura identica era giù stata stralciata nel 2014 dal decreto ‘Destinazione Italia’ e che in Parlamento sono state presentate proposte di legge proprio su questa materia. Dietro principi legittimi di tutela del consumatore e riduzione delle tariffe assicurative, ancora una volta si attacca il mondo delle carrozzerie indipendenti».

I carrozzieri di Confartigianato, per questo, chiedono la soppressione delle disposizioni che limitano la cessione del credito e la libertà di scelta del proprio carrozziere di fiducia. Per garantire l’effettiva concorrenza è necessario rendere tracciabili tutte le fasi della riparazione.

Imprese della Manutenzione e Riparazione di Autoveicoli (Media ponderata)

Provincia

Imprese Totali

Calo % 2014 su 2013

Imprese Artigiane

Calo % 2014 su 2013

Calo % 2009-2014

Cagliari

1.258

-2,1%

1.057

-2,7%

-7,7%

Oristano

266

-3,3%

231

-2,9%

-13,5%

Nuoro

546

-0,9%

483

-2,2%

-8,2%

Sassari

1.001

-0,5%

847

-1,9%

-9,2%

SARDEGNA

3.071

-1,5%

2.618

-2,3%

-8,8%

ITALIA

93.908

-0,6%

76.507

-1,3%

-6,1%

Imprese della Riparazione di Carrozzerie di Autoveicoli (Media ponderata)

Imprese Totali

Calo % 2014 su 2013

Imprese Artigiane

Calo % 2014 su 2013

Calo % 2009-2014

Cagliari

299

-2,0%

250

-2,0%

-6,4

Oristano

51

-3,0%

43

-6,3%

-25,9

Nuoro

127

-3,8%

117

-4,1%

-5,6

Sassari

244

-2,8%

213

-3,6%

-12,3

SARDEGNA

721

-2,7%

623

-3,3%

-10,0%

ITALIA

22.516

-1,1%

18.672

-1,9%

-7,2%

TOTALE IMPRESE DELLA FILIERA DELL’AUTORIPARAZIONE

SARDEGNA

3.792

-2,1%

3.241

-2,8%

-9,4%

Maria Carmela Folchetti-02

Sono più di 63 i milioni di euro che gli oltre 123mila contribuenti sardi hanno portato in detrazione per aver ristrutturato, usufruito del bonus energetico e acquistato arredi.

In modo specifico, per quanto riguarda il recupero del patrimonio edilizio, sono stati 94.463 i sardi che hanno effettuato interventi per 45milioni e 728mila euro di detrazioni. Sul risparmio energetico, invece, hanno richiesto sgravi 26.334 persone per un totale di 17milioni e 142mila euro. Poche invece le detrazioni per il bonus mobili: ne hanno usufruito 2.729 sardi, per un importo totale di appena 589mila euro. Per un totale, quindi, di 123.526 contribuenti e 63milioni e 459 euro detratti.

L’intensità di utilizzo delle detrazioni per il sistema casa, misurata in rapporto al reddito complessivo, in Sardegna incidono per lo 0,35%, contro un dato nazionale dello 0,62%.

I dati sulla Sardegna, forniti dal ministero dell’Economia e delle Finanze, e rielaborati da Confartigianato Imprese Sardegna, prendono in esame le dichiarazioni dei redditi 2014 in riferimento al 2013. Da ricordare che nel 2011 furono 42 i milioni detratti dai contribuenti sardi, quindi nel giro di 2 anni le detrazioni sono aumentate di più del 50%.

«In questi anni, le detrazioni hanno rappresentato un importantissimo strumento per il supporto al settore edile ma, purtroppo, non sono state la panacea alla crisi – ha detto la presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti – il problema è che la mancanza di liquidità dei cittadini si sente tutta e, soprattutto le tasse, le imposte e i balzelli sugli immobili non aiutano di certo a rendere sereno chi vorrebbe effettuare gli intereventi.»

Ma sul “sistema casa” si stanno addensando fosche nubi. Infatti, tutte le agevolazioni fiscali, soprattutto quelle relative alla casa, sono entrate nel mirino del Governo come risorsa da utilizzare per la prossima manovra di bilancio.

«Siamo molto preoccupati per le ipotesi che circolano in queste settimane relative al taglio dei “bonus casa” – ha continuato la Folchetti – per anni ci siamo battuti per rendere stabili e permanenti gli incentivi e le detrazioni con l’obiettivo del rilancio delle imprese, la riqualificazione del patrimonio immobiliare, il risparmio energetico, la difesa dell’ambiente, e l’emersione di attività irregolari.»

«Ora l’Esecutivo avrebbe in mente di dare una potente sforbiciata a questi importanti strumenti e ciò non ci piace affatto – ha ripreso la Presidente di Confartigianato Sardegna – è evidente che una eventuale riduzione della percentuale innalzerebbe il costo degli interventi, abbassandone la numerosità. Anche la ventilata introduzione di limiti di reddito determinerebbe effetti pesanti per la domanda rivolta alla filiera della casa. E questo sarebbe gravissimo.»

La limitazione degli incentivi fiscali potrebbe avere effetti pro ciclici molto pesanti, ritardando la ripresa di un settore, quello dell’edilizia, che ha sofferto pesantemente gli effetti della crisi. Parliamo delle costruzioni ma anche dell’installazione di impianti, dei principali fornitori come il vetro, la ceramica, il cemento, il lapideo, i metalli e i mobili. Negli ultimi sei anni, a livello nazionale la filiera ha perso un quinto dell’occupazione (-19,0%), determinando i due terzi della caduta dell’occupazione dell’intera economia, con un calo di 582.700 occupati, il 65,6% del calo registrato nel totale economia.

«Nelle prossime settimane – annuncia la Presidente – cominceremo a contattare Parlamentari sardi per informarli concretamente su come i bonus fiscali sulla casa non debbano essere ridotti e di come siano importanti per il rilancio del settore. Loro dovranno farsi sentire.»

Nonostante il boom di ristrutturazioni, per le imprese edili è ancora notte fonda.

A livello italiano, infatti, è negativo il bilancio per le 536.814 imprese artigiane che operano nelle costruzioni, pari al 38,8% del totale delle aziende artigiane. Queste danno lavoro a 835.963 addetti e nell’ultimo anno sono diminuite del 2,8%, con una perdita di 5.646 imprese.

«Attenzione a leggere come immediatamente positivi i dati sulla forte crescita del numero dei mutui casa – afferma Stefano Mameli, il segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegna – il comparto dell’edilizia versa ancora in una situazione di profonda crisi». «Siamo di fronte sia ad una rinegoziazione dei tassi d’interesse che rendono i mutui più sostenibili per chi già li possiede – precisa Mameli – ma anche ad una forte spinta da parte del settore bancario che cerca in questo modo di favorire la messa in circolo sul mercato del vecchio invenduto in modo da consentire il rientro di somme ingenti anticipate negli anni di inizio crisi ai grandi immobiliaristi.»

«Per garantire un futuro solido all’intera filiera delle costruzioni – sottolinea il segretario Mameli – è necessario sia sostenere e agevolare i privati che intendono investire nella qualità ed efficienza delle costruzioni sia agevolare la rigenerazione sostenibile delle città e dei paesi sardi. Occorre inoltre che le stazioni appaltanti, soprattutto quelle comunali, siano messe nelle condizioni di poter spendere per la realizzazione di piccole e medie opere infrastrutturali che, oltre a migliorare la qualità della vita dei cittadini, sono fondamentali per il rilancio del settore e quindi dell’economia». «Bisogna lavorare – conclude Mameli – affinché sia consentito l’accesso agli appalti pubblici anche alle microimprese, che oggi soffrono più di altre e che spesso sono tagliate fuori da questa fetta importante di mercato. A tal fine è apprezzabile il segnale dato dal disegno di legge regionale sugli appalti pubblici che promuove l’accesso delle microimprese agli appalti pubblici, ma tanto può essere fatto anche dalle stazioni appaltanti per premiare la qualità del lavoro artigiano e non soltanto il prezzo più basso che spesso non va di pari passo con la regola d’arte.»

Mercoledì 29 aprile si svolgerà a Nuoro, con inizio alle 9.30, presso la sala conferenze della Camera di Commercio in via Papandrea 8, l’assemblea regionale di Confartigianato Imprese Sardegna dal titolo “Lo stato di salute del comparto artigiano e gli sviluppi futuri”.

E’ prevista la partecipazione di Giorgio Merletti, presidente nazionale di Confartigianato Imprese, e Francesco Morandi, assessore regionale all’Artigianato, Commercio e Turismo.

All’iniziativa sono stati invitate le associazioni datoriali e sindacali, i parlamentari, i consiglieri regionali e i sindaci.

L’apertura dei lavori verrà affidata alla presidente regionale di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti, con la relazione “Le imprese artigiane in Sardegna. Quale futuro per il comparto?”.

Seguiranno l’intervento del presidente nazionale Merletti dal titolo “La Rappresentanza sindacale della Confartigianato Imprese e il valore artigiano” e quello dell’assessore regionale Morandi dal titolo “L’impegno dell’assessorato per la tutela del comparto artigiano” e il dibattito. Il coordinamento sarà del segretario regionale di Confartigianato Sardegna, Stefano Mameli.

«La nostra associazione continua il suo percorso di analisi della situazione economica regionale – afferma la presidente regionale, Maria Carmela Folchetti perché in un contesto di transizione, ancora fortemente instabile, è necessario discuterne tra imprenditori, amministratori e forze politiche, ragionando del futuro del comparto, per capirne le prospettive e studiarne le proposte.»

Stefano Mameli copia

«Tra le norme contenute nel DDL Concorrenza approvato il 20 febbraio dal Consiglio dei Ministri non figurano quelle volte a modificare la disciplina dell’attività di acconciatore.»

Lo sottolinea il segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegna, Stefano Mameli, che spiega come grazie a una pressante azione sul Governo, l’associazione artigiana abbia «scongiurato il rischio di una drastica riduzione della durata del periodo di formazione richiesto all’acconciatore per acquisire la qualifica professionale, prevista nella bozza del provvedimento».

Confartigianato all’Esecutivo sottolineò la necessità di tenere conto dell’elevata professionalità e competenza richieste ad operatori che svolgono la propria attività a diretto contatto con il corpo del cliente, nonché di una corretta collocazione dell’acconciatore all’interno della cultura del benessere in quanto tale figura professionale.

Quello del benessere (acconciatori, estetisti, odontotecnici, onicotecnici) è uno dei pochi settori che ha resistito (meglio rispetto ad altri) alla crisi ma che fa registrare una crescente attenzione dei consumatori alla conservazione della salute, al benessere e alla migliore qualità della vita anche attraverso la cura della persona.

«La complessità del settore – sottolinea Mameli – richieda figure professionali caratterizzate da competenze multidisciplinari, che comprendano al loro interno sia adeguate conoscenze di tipo tecnico sia competenze trasversali, che consentano di riconoscere le mutate esigenze del cliente e di “prendersi cura” di quest’ultimo in modo globale.»

«Se si analizzano, infatti, i programmi dei corsi di formazione regionale – aggiunge il segretariosi riscontra un approccio multidisciplinare che, oltre alle materie strettamente tecniche, prevedono lo studio di elementi di anatomia e fisiologia, cosmesi, epidemiologia, igiene, sicurezza negli ambienti di lavoro, smaltimento rifiuti, privacy, responsabilità connesse all’attività ed altro ancora. Si aggiunga che lo sviluppo della tecnologia e le nuove esigenze della clientela stanno determinando un aumento dei bisogni formativi degli imprenditori anche rispetto ad ulteriori materie, quali citologia, istologia, micro-visualizzazione, psicologia della comunicazione, competenze linguistiche, immagine corporea, marketing

«Voglio sottolineare – conclude il segretario regionale di Confartigianato – come il mantenimento dell’attuale livello di qualificazione rappresenti la condizione minima necessaria per contrastare la diffusa concorrenza sleale ad opera di soggetti che erogano servizi non qualificati al minor costo possibile con prevedibili effetti negativi sulla salute del consumatore. In Sardegna, come in ogni regione d’Italia, negli ultimi anni sono sorte centinaia di attività di servizi alla persona condotte da imprenditori, per la maggior parte stranieri, che si sono collocati in una posizione “border line” in quanto al rispetto delle regole.»