16 May, 2024
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Questa mattina, a Cagliari, in un incontro con l’assessore regionale dell’Urbanistica Cristiano Erriu sulla nuova Legge Urbanistica, Confartigianato Imprese Sardegna ha presentato i dati del “Sistema delle Costruzioni” della Sardegna.

In Sardegna, alla fine dello scorso settembre, erano 18.442 le imprese che si occupavano di edilizia: quelle artigiane erano 10.559 (il 57,3%). Al terzo trimestre 2016 si è registrata una flessione del 2,1%, con la relativa perdita di 297 aziende (saldo tra aperture e chiusure). Preoccupante il calo registrato nell’occupazione: tra tutte le imprese del comparto (edili, impiantisti, installatori, progettisti e servizi) si è passati dalle 58mila unità del 2008 alle 40mila del terzo trimestre 2016. Solo nell’ultimo anno, tra diretti e indiretti, si sono persi oltre 6.500 posti di lavoro.

I dati sono stati presentati da Confartigianato Imprese Sardegna, questa mattina a Cagliari, durante il convegno regionale sullo stato del comparto edile nell’Isola, dal titolo “Il Sistema delle Costruzioni in Sardegna e le norme sul governo del territorio”. Il dossier elaborato dall’Osservatorio MPI di Confartigianato Sardegna che ha analizzato una serie di dati, provenienti da fonti diverse, dal 2008 a oggi.

Maria Carmela Folchetti (presidente Confartigianato Imprese Sardegna), Stefano Mameli (segretario Confartigianato Imprese Sardegna) e Giacomo Meloni (presidente regionale di Confartigianato Edilizia Sardegna), si sono poi confrontati con Cristiano Erriu (assessore regionale degli Enti locali, Finanze e Urbanistica) sullo stato del settore e sulle prospettive e strategie della nuova legge urbanistica regionale.

L’intero comparto del “Sistema Casa” della Sardegna, che include tutte le tipologie d’imprese (artigiane e non) delle costruzioni, dell’impiantistica, dell’installazione, della progettazione e dei servizi connessi, alla fine del terzo trimestre 2016 assommava 22.701 imprese, in calo dello 2,2% rispetto al 2015. Di queste ben 13.612 (il 60,6%) erano imprese artigiane, anche queste in contrazione, nello stesso periodo, del -2,5%.

I dati sul comparto sono stati illustrati dal Segretario Regionale di Confartigianato, Stefano Mameli.

In Sardegna la spesa della Pubblica Amministrazione di Stato, Regione e Amministrazioni Locali, per acquisti, ricostruzione e manutenzione straordinarie di beni immobili, costruzione opere ecc., nel triennio 2012-2014 è calata del 24,1% rispetto al triennio precedente, contro una media nazionale del -20,9%. Questa, per il 73,4% viene coperta dalla Regione e dalle Amministrazioni Locali mentre solo il 26,6% viene finanziata dalle Amministrazioni Centrali (Stato, Anas, Enti di Previdenza ecc). La media italiana è del 74,4% a carico delle Amministrazioni Locali e regionali) e per il 25,6% a carico dell’Amministrazione Centrale.

La spesa delle sole Amministrazioni Locali e della Regione per beni e immobili in Sardegna è calata del 26,7% nell’ultimo triennio (2012-2014) rispetto al triennio 2009-2011. A livello nazionale il valore della spesa è calato del 19,5%.

La spesa dello Stato in Sardegna per la realizzazione di opere e immobili, nel triennio 2012-2014 è calata del 15,9% rispetto al triennio 2009-2011. A livello Nazionale la media è stata del -24,7%.

Sull’Isola gli investimenti in immobili nel triennio 2012-2014 hanno pesato per il 40,8% sulla spesa di Stato, Regione e Comuni, percentuale in calo rispetto ai trienni 2009-2011 (42,5%), 2006-2008 (41,5%) e 2003-2005 (42,0%).

Sull’isola, durante il triennio 2011-2014, gli investimenti in immobili sono calati del 24,1% rispetto al triennio 2009-2011.

Crescono, al contrario, le compravendite immobiliari (abitazioni e locali produttivi): nel secondo trimestre 2016, si è registrata una impennata del 27%. Il segno positivo si registra ormai da 5 trimestri consecutivi.

Positiva anche la compravendita di abitazioni: nel 2015 si è registrato un +8% rispetto al 2014.

Il 17% delle case sarde versa in pessime condizioni contro una media italiana del 16,8% Le abitazioni costruite prima del 1981, in Sardegna raggiunge il 63% contro una media nazionale del 74,1%

In Sardegna è ancora bassa l’intensità di utilizzo delle agevolazioni fiscali (interventi finalizzati al risparmio energetico e al recupero del patrimonio edilizio): l’incidenza delle detrazioni sul reddito imponibile pro capite è dello 0,41% rispetto alla media nazionale dello 0,71%. In Sardegna, nel 2014 (dichiarazione dei redditi del 2015), le detrazioni per interventi finalizzati al risparmio energetico hanno ammontato a 7,2 milioni di euro. Però pare intravedersi una ripresa dell’utilizzo degli incentivi. Infatti, a livello Nazionale, nei primi 10 mesi del 2016 cresce la loro dinamica: +16,2% rispetto ai primi 10 mesi dello scorso anno nel quale si registro una forte frenata (-15,1%).

Continua la discesa del valore aggiunto delle Costruzioni in Sardegna. I valori assoluti hanno registrato per il 2015 un giro d’affari di 1miliardo 456milioni di euro contro i 2miliardi e 456 del 2008. In percentuale il v.a. è calato del 13,6% rispetto al 2014 e del 40,7% rispetto al 2008.

Continua a crescere (a livello nazionale) l’uso del consumo del suolo (aree coperte da edifici, fabbricati, infrastrutture, aree estrattive, discariche, cantieri, cortili, piazzali e altre aree pavimentate o in terra battuta, serre e altre coperture permanenti, aeroporti e porti, aree e campi sportivi impermeabili, pannelli fotovoltaici e tutte le altre aree impermeabilizzate, non necessariamente urbane) passato dal 5,1% del 1989 al 7% del 2015.

Il presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna, Giacomo Meloni, nel suo discorso ha sottolineato le preoccupazioni delle imprese dell’edilizia: la tassazione sugli immobili, il fisco e la burocrazia, la concorrenza sleale da parte delle imprese che operano in nero e il problema degli appalti pubblici affidati a vere e proprie “scatole vuote” che dopo essersi aggiudicate le gare le subappaltano sottocosto e spesso senza pagare i fornitori.

Per Meloni «sullo sfondo di tutti queste problematiche c’è la mancanza di un quadro di norme chiaro e stabile che consenta alle imprese di capire cosa attendersi, in termini di norme e di regole, nell’arco di tempo di almeno cinque anni».

Poi le richieste su Piano Casa, Legge Urbanistica e pianificazione urbanistica comunali e regionale.

Sul “Piano casa” il Presidente ha sottolineato come questo non vada demonizzato “perché è stato uno strumento che ha contribuito a mantenere a galla il settore, ha consentito di valorizzare il patrimonio immobiliare per i piccoli proprietari ed è stato capace di dare risposte alle famiglie, garantendo la sussistenza di tante piccole imprese”.

Sulla “Legge Urbanistica” Meloni ha chiesto «certezza normativa e stabilità delle regole per un certo periodo di tempo». «E’ uno strumento che chiediamo con forza e urgenza perché è fondamentale fare una pianificazione di tutto il territorio regionale sardo dando la possibilità, a chi intende investire, di farlo dentro un quadro normativo chiaro e stabile e non soggetto alle mutazioni dello scenario politico.»

Un altro tema toccato da Meloni è il «rapporto tra la pianificazione urbanistica regionale e quella dei comuni». «E’ fondamentale che ogni comune approvi finalmente il piano urbanistico comunale – ha sottolineato il Presidente – affinché si diano certezze a chi vuole investire, sappiamo che ci sono su questo tema molte resistenze anche da parte dei comuni, ma se solo pochi hanno adottato il PUC una parte di responsabilità anche da parte del legislatore regionale ci dovrà pur essere, servono certezze normative e  snellimento delle procedure.»

Dai costruttori di Confartigianato poi la richiesta di una accelerazione da parte degli enti preposti per stabilire le regole e individuare le opere pubbliche necessarie per la tutela del territorio, dando stimolo ai lavori pubblici e liberando i territori che hanno subito questi problemi da blocchi burocratici che ne impediscono lo sviluppo (Olbia e la Gallura, Nuorese, Ogliastra, Capoterra Cagliaritano,  territori montani, ecc.)

«Siamo consapevoli che dobbiamo ripartire dalla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente – ha aggiunto Giacomo Meloni – abbiamo delle strutture, ricettive e di civile abitazione, che necessitano di una riqualificazione, ma non nascondiamoci che per invogliare i proprietari o gli investitori bisognerebbe creare delle condizioni di vantaggio a intervenire sul patrimonio immobiliare esistente. Questo può avvenire attraverso sgravi fiscali automatici, esenzioni da tributi locali per chi valorizza o recupera il patrimonio immobiliare, premialità volumetriche ai proprietari nei centri storici, possibilità di fare degli interventi a particolari condizioni anche  nelle zone F

Per Confartigianato Edilizia «una Legge Urbanistica deve anche tenere conto delle differenze territoriali e delle vocazioni specifiche dei territori. Non possiamo più pensare a un territorio regionale che sia pianificato con le stesse regole per esigenze diverse e per raggiungere obbiettivi diversi». «L’auspicio – ha detto Giacomo Meloni – è che nella nuova Legge venga messo da parte un approccio ideologico che vede in maniera negativa il settore, identificato come principale distruttore del patrimonio ambientale sardo o la categoria delle imprese edili come una categoria di speculatori nel senso più negativo del termine che non tengono conto degli interessi generali della collettività».

«Oggi – ha conclusp il presidente di Confartigianato Edilizia della Sardegna è possibile fare una buona edilizia, ne abbiamo bisogno tutti e possiamo costruire insieme, se ci metterete in condizione di ascoltare le nostre idee delle buone norme, ma più vicine alla realtà e più vicine alle esigenze delle imprese e dei cittadini.»

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Il sistema delle Costruzioni in Sardegna, i dati del settore e la prossima Legge Urbanistica Regionale saranno gli argomenti del Convegno Regionale organizzato da Confartigianato Imprese Sardegna, in programma domani, sabato 21 gennaio, a Cagliari, al Caesar’s Hotel (via Darwin), dalle ore 12.00, dal titolo “Il Sistema delle Costruzioni in Sardegna e le norme sul governo del territorio”.

I lavori verranno aperti dall’intervento di Maria Carmela Folchetti (Presidente Confartigianato Imprese Sardegna) cui seguiranno quelli di Stefano Mameli (Segretario Confartigianato Imprese Sardegna) con “Lo stato di salute del “Sistema Casa” in Sardegna. I dati di Confartigianato” e di Cristiano Erriu (Assessore regionale degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica) con “Proposte per il governo del territorio. Stato dell’arte e strategie della nuova legge urbanistica regionale”.

La chiusura del convegno verrà affidata alle riflessioni di Giacomo Meloni (Presidente Regionale di Confartigianato Edilizia Sardegna).

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Il sistema delle costruzioni in Sardegna, i dati del settore e la prossima legge urbanistica regionale saranno gli argomenti del convegno regionale organizzato da Confartigianato Imprese Sardegna, in programma sabato 21 gennaio, a Cagliari, al Caesar’s Hotel (via Darwin), dalle ore 12.00, dal titolo “Il Sistema delle Costruzioni in Sardegna e le norme sul governo del territorio”.

I lavori verranno aperti dall’intervento di Maria Carmela Folchetti (presidente della Confartigianato Imprese Sardegna) cui seguiranno quelli di Stefano Mameli (segretario della Confartigianato Imprese Sardegna) con “Lo stato di salute del “Sistema Casa” in Sardegna. I dati di Confartigianato” e di Cristiano Erriu (assessore regionale degli Enti locali, Finanze e Urbanistica) con “Proposte per il governo del territorio. Stato dell’arte e strategie della nuova legge urbanistica regionale”.

La chiusura del convegno verrà affidata alle riflessioni di Giacomo Meloni (presidente regionale di Confartigianato Edilizia Sardegna).

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Gli artigiani della Sardegna, i soci, i collaboratori e le loro famiglie hanno tempo fino al 15 dicembre prossimo per iscriversi a San.Arti., il Fondo di assistenza sanitaria integrativa creato su misura per il sistema delle imprese artigiane, per colmare le carenze della sanità pubblica.

Operativo da 3 anni, costituito da Confartigianato, dalle altre Confederazioni artigiane e dai Sindacati dei lavoratori, il Fondo è destinato ai lavoratori dei settori dell’edilizia, dell’autotrasporto, della lavorazione del legno, della metalmeccanica, del tessile, degli alimentari, dell’acconciatura, dell’estetica, della chimica e dell’alimentazione e della moda. Dal 1 gennaio 2015 le prestazioni del Fondo sono state estese anche ai titolari, soci, collaboratori e ai loro familiari, completando di fatto la copertura per tutto il mondo artigiano.

Attraverso  una piccola quota annua, fornisce assistenza sanitaria coprendo una vasta area di competenze mediche quali il rimborso integrale dei ticket sanitari per visite mediche, esami diagnostici e pronto soccorso, sostegni e rimborsi per maternità e neonati, diagnostica e visite specialistiche, pacchetti preventivi e check-up gratuiti, gravi inabilità permanenti, ricoveri per interventi chirurgici, consulenze medico-farmaceutiche, e prestazioni odontoiatriche e di implantologia. Il fondo in Sardegna è destinato a una platea di 9.017 imprese e 28.819 lavoratori.

«Il fondo fornisce prestazioni sanitarie “su misura” per la domanda di salute dei titolari e dei dipendenti, con le loro famiglie, delle imprese artigiane – sottolinea Stefano Mameli, segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegna – e rappresenta un welfare integrativo con prestazioni innovative e di alta qualità rispetto ad un’offerta di servizi pubblici generica e spesso carente. Questo è uno strumento che in momenti difficili come quello attuale – conclude Mameli – sostiene gli artigiani, i lavoratori e soprattutto le loro famiglie. Un aiuto concreto che contribuirà a migliorare le condizioni di vita di chi si trova a confrontarsi con i tantissimi problemi quotidiani”.

Attraverso San.Arti., si conferma il valore della cultura partecipativa e dei principi di sussidiarietà e di mutualismo espressi nelle relazioni sindacali dell’artigianato. Un modello che responsabilizza le parti sociali e che assume straordinaria importanza soprattutto in questo momento di crisi economica.

Stefano Mameli copia

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In Sardegna, nel secondo trimestre 2016, aumentano le imprese artigiane che producono pasta, pane, dolci, formaggi, carne, frutta, pesce e bevande e, soprattutto, si potenzia l’export verso Stati Uniti, Unione Europea e Cina.

Infatti, nei primi sei mesi di quest’anno, le aziende registrate sono 3.615, in aumento di 5 unità rispetto al 2015, mentre le esportazioni hanno raggiunto i 191 milioni di euro, crescendo di 12 milioni in relazione alle precedenti rilevazioni.

E’ quanto emerge dall’analisi realizzata dall’Osservatorio MPMI di Confartigianato Sardegna, sull’artigianato alimentare e le relative produzioni nell’isola, che ha elaborato i dati UnionCamere-Infocamere ed Istat del secondo trimestre 2016.

«Quello che proviene dall’agroalimentare è un segnale molto positivo e ci dice che il settore ha ampi margini di crescita – sottolinea Maria Carmela Folchetti, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – soprattutto se teniamo in considerazione che l’export dei prodotti sardi rappresenta solo lo 0,6% del valore complessivo delle esportazioni alimentari made in Italy.»

I numeri più importanti del dossier dicono che il 40,6% delle imprese agroalimentari è situato nella provincia di Cagliari, che il comparto più consistente è quello dei Cibi da asporto (1.645 imprese), che l’export è cresciuto del 6,7%, rispetto ai 12 mesi precedenti (giro d’affari di oltre 191 milioni di euro) e che i primi tre mercati esteri sono Stati Uniti (60,1%), Germania (9,5%) e Francia (5,3%).

I dati sulle famiglie sarde ci dicono anche che queste mediamente spendono 413 euro al mese (4.962 euro all’anno per prodotti alimentari e bevande analcoliche), il 19,8% della spesa totale.

«Il comparto dimostra ancora una volta di essere solido – continua Maria Carmela Folchetti – e di essere stato in grado non solo di resistere alla crisi economica, ma anche di registrare un incremento nei numeri. Anche l’export premia la nostra tradizione e il saper fare delle imprese. Si tratta di un vero e proprio tesoro che, come Confartigianato, siamo impegnati a difendere da contraffazioni, frodi e violazioni di legge: pericoli che crescono esponenzialmente.»

«Nonostante i numeri, però, – afferma Stefano Mameli, segretario regionale di Confartigianato Sardegna – le aziende del settore sono ancora lontane dall’esprimere tutto il proprio potenziale. In un momento storico in cui è sempre maggiore l’attenzione alla genuinità e artigianalità degli alimenti, una regione come la nostra deve continuare a investire al fine di conservare e migliorare il suo primato di qualità.»

Crescono del 6,7%, superando i 191 milioni di euro, le esportazioni agroalimentari sarde degli ultimi 12 mesi, rappresentando il 4,9% del totale di tutte le vendite manifatturiere regionali all’estero e solo lo 0,6% del valore complessivo di quelle del Made in Italy nel Mondo. Tale cifra è cresciuta di 12milioni rispetto al precedente anno quando la quota export toccò i 179milioni di euro.

Oltre 133 milioni sono rappresentati dalle produzioni lattiero-casearie, 14 milioni dai prodotti da forno e farinacei, 7 dalla carne lavorata e conservata, 3 dal pesce e dai crostacei e dai prodotti oleari.

I principali Paesi partner sono gli Stati Uniti (115milioni di euro di prodotti, il 60% dell’export agroalimentare), la Germania (18 milioni e 9,5% di quota), la Francia (10 milioni e 5,3%). In Cina va un controvalore di 4,6 milioni di euro di prodotti (2,4%), in Canada 4,3 milioni (2,3%) e in Giappone 4 milioni (2,1%).

La provincia più attiva nell’export è quella di Sassari, con oltre 83 milioni di euro (67 prodotti lattiero-caseari, 8 milioni di bevande). Segue Nuoro con 38 milioni (prodotti lattiero-caseari e carni lavorate) e Cagliari con 36milioni (21 lattiero caseari e 2,5 molluschi). Più staccate le altre.

«Il canale dell’export, la penetrazione dei mercati stranieri da parte anche di piccole e piccolissime imprese del territorio – sottolinea Stefano Mameli – rappresentano una opportunità molto importante ed è indispensabile che si continui con la politica dell’internazionalizzazione delle imprese». «Inoltre – conclude il segretario – è indispensabile la tutela della qualità e quindi della riconoscibilità del made in Sardegna in campo alimentare che costituisce una voce importante delle nostre esportazioni manifatturiere. In ogni caso, la nostre regione può anzi deve, diventare un “laboratorio” di nuove piccole imprese che in rete tra loro possano sfruttare i settori trainanti per una vera crescita economica regionale.»

Maria Carmela Folchetti-02

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Le micro, piccole e medie imprese alimentari della Sardegna, potranno partecipare a manifestazioni nazionali e internazionali di settore, utilizzando un contributo regionale per esporre e vendere i loro prodotti in Italia e nel Mondo.

Lo annuncia Confartigianato Imprese Sardegna informando che Argea ha pubblicato un bando destinato a produttori agricoli e alimentari sardi che finanzia la partecipazione a importanti eventi.

Tra questi anche l’attesa manifestazione milanese “Artigiano in Fiera”, evento in programma dal 3 all’11 dicembre prossimi, che lo scorso anno ha visto la presenza di oltre 200mila persone.

«Artigiano in Fiera, con una superficie di 310mila metri quadrati e oltre 3.200 espositori provenienti da 112 Paesi di tutto il Mondo – sottolinea Stefano Mameli, segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – è considerato il più grande evento internazionale dedicato agli artigiani, in grado di attirare tra i padiglioni di Rho Fiera sempre più visitatori, provenienti da tutto il Nord Italia ma anche dall’estero.»

L’avviso, che dispone il finanziamento di misure di sostegno all’organizzazione e partecipazione a concorsi, fiere ed esposizioni a favore di micro, piccole e medie imprese sarde attive nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti alimentari, nella forma di rimborso dei costi sostenuti, è gestito da Argea Sardegna, organismo regionale delegato alla ricezione e all’istruttoria delle domande, nonché all’erogazione dei rimborsi.

La Regione, per un massimo di 15mila euro a impresa, coprirà il 100% dei costi relativi alle spese d’iscrizione, per le pubblicazioni e i siti web che annunciano l’evento, per l’affitto dei locali e degli stand, nonché i costi del loro montaggio e smontaggio. Inoltre, sono finanziate le spese per l’acquisizione degli spazi espositivi e le spese di allestimento funzionali alla partecipazione alla fiera, incluse le forniture idriche/elettriche, i servizi di assistenza, pulizia e vigilanza degli spazi espositivi.

In caso di partecipazione delle aziende in forma associata, il massimale sale a 40mila euro.

I contributi alle imprese, soggetti alle regole in materia di aiuti di Stato, sono concessi con procedura “a sportello” nel limite delle risorse complessivamente impegnate. Saranno considerate prioritarie le domande presentate dai beneficiari in forma associata, per la realizzazione di un’azione unitaria.

«La nostra Associazione – aggiunge Mameli – supporterà le imprese che hanno interesse a sfruttare queste opportunità e a presentare i propri prodotti in imporanti manifestazioni”. “Immagiamo che le richieste saranno tantissime – conclude il segretario – l’auspicio è che la Regione riesca a finanziarle tutte impegnando, come accaduto anche altre importanti occasioni, ulteriori fondi rispetto a quelli programmati. Noi lavoreremo affinché questo possa accadere nell’esclusivo interesse delle imprese e delle produzioni agroalimentari dell’isola.»

Stefano Mameli copia

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Sono riprese questa mattina in V commissione le audizioni della Quinta Commissione del Consiglio regionale sul Testo Unico in materia di turismo.

Il parlamentino presieduto da luigi Lotto ha sentito i rappresentanti di Cna, Confartigianato, Lega Coop, Agci, Geasar e Autorità Portuale di Cagliari.

Tutti hanno espresso apprezzamento per la decisione di arrivare a una legge organica di settore che potrebbe giocare un ruolo strategico per lo sviluppo dell’economia isolana.

I vertici delle imprese artigiane e del mondo cooperativo hanno sottolineato la necessità di consolidare il trend di crescita registrato negli ultimi anni dall’industria delle vacanze. «Intercettiamo finora il 4% dei flussi turistici del Mediterraneo – ha detto il segretario della Cna, Francesco Porcu – c’è un ampio margine di intervento ma occorre puntare sulle infrastrutture e sul miglioramento dei collegamenti aerei e del trasporto pubblico interni. Chi arriva in Sardegna ha grandi difficoltà a raggiungere la destinazione finale. Il trasporto privato supplisce alle carenze di quello pubblico. Questo fa sì che il costo del noleggio delle auto sia tra i più cari d’Italia». Tra le azioni indicate dalla Cna, anche il potenziamento dell’offerta digitale, la promozione delle zone interne e la destagionalizzazione dei flussi. «La legge contiene alcune indicazioni molto interessanti – ha concluso Porcu – occorrerebbe in alcuni casi renderla maggiormente operativa con la definizione di strumenti e risorse per gli interventi».

Stefano Mameli, segretario di Confartigianato, ha invece invitato la commissione ha sottolineare in modo più stringente il collegamento tra il settore da lui rappresentato e il turismo: «La legge parla genericamente di attività manifatturiere – ha detto Mameli – sarebbe meglio specificare il legame tra artigianato e turismo». Mameli ha poi espresso apprezzamento per la previsione di un portale («strumento strategico da definire in modo più puntuale») e suggerito di inserire nell’elenco delle attività che rientrano nel turismo tematico anche le produzioni artigianali e dell’agroalimentare.»

Luigi Piano (Legacoop) ha auspicato un’approvazione in tempi rapidi della legge sottolineando l’importanza della norma che introduce il Piano strategico per il turismo: «Sarebbe però utile prevedere una durata maggiore portandola da tre a cinque anni – ha detto Piano – questo consentirebbe alle imprese di programmare con una prospettiva a lungo termine». Qualche perplessità invece sull’istituzione dei distretti turistici geografici: «Nel momento in cui si pensa a un marchio regionale dell’offerta turistica, parlare di distretti geografici rischia di creare ostacoli. Meglio parlare di integrazione tra territori».

Sergio Cardia (Agci) ha invece invitato la Commissione a uno sforzo ulteriore per arrivare a un testo più snello. «Ci piacerebbe avere una legge più semplice – ha detto Cardia – così come sarebbe utile prevedere un unico soggetto per il coordinamento delle attività mentre il T.U. parla di cabine di regia, distretti turistici e tavolo del partenariato». Cardia, infine, ha indicato alcune proposte emendative alle norme sull’albergo diffuso, i B&B, e l’attività golfistica.

Il segretario generale dell’Autorità Portuale di Cagliari Roberto Farci ha segnalato alla Commissione l’assenza nel testo di una norma specifica per i Boat&Breakfast (alloggi nelle barche), attività ancora non disciplinate in Sardegna e lasciata alla libera interpretazione dei singoli.  

Farci ha poi auspicato un maggior coordinamento tra gli scali aeroportuali e marittimi per arrivare a creare nell’Isola uno slot di partenza per le crociere, settore che negli ultimi anni ha registrato una forte crescita.

Mario Girau, responsabile “Sviluppo Business” della società di gestione dell’aeroporto di Olbia (Geasar) ha infine puntato l’attenzione sulla necessità di arrivare a un sistema che definisca in modo puntuale le dinamiche della domanda e dell’offerta turistica in Sardegna per orientare al meglio le attività di promozione. «L’aeroporto di Olbia ha recentemente realizzato un sondaggio per  capire quelli sono le mete più richieste della CT2 ottenendo risultati a sorpresa. Un’analisi approfondita delle nicchie di mercato e delle potenzialità dei territori sarebbe utile per avanzare proposte per il turismo fuori stagione. La diversificazione si può ottenere solo con una segmentazione dell’offerta». Girau, infine, ha auspicato un maggiore coordinamento tra i tre aeroporti sardi.

I lavori della Commissione proseguiranno nel pomeriggio con le audizioni dei rappresentanti di Unioncamere, Unpli e Rete dei Porti della Sardegna.

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Venerdì 21 ottobre a Macomer, Confartigianato Nuoro-Ogliastra incontra le imprese che vogliono crescere e svilupparsi. Si parlerà di incentivi agevolati e fondo perduto, di export, di credito e, soprattutto, di opportunità per le imprese che vogliono crescere e svilupparsi, nell’incontro pubblico di venerdì 21 ottobre a Macomer, presso la Sala Consiliare con inizio alle ore 17.30, organizzato da Confartigianato Nuoro Ogliastra.

L’appuntamento, dedicato alle imprese di Macomer e di tutto il Marghine, dal titolo “Incentivi per le imprese: i nuovi bandi regionali”, alle 18.00, verrà aperto dal vice sindaco di Macomer, Rossana Ledda, mentre l’introduzione agli argomenti sarà curata dal presidente Confartigianato Imprese Nuoro-Ogliastra, Giuseppe Pireddu. A seguire gli interventi del segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegna, Stefano Mameli (“Le ultime iniziative della Regione per il sostegno alle imprese e il ruolo di Confartigianato”), del segretario di Confartigianato Imprese Nuoro-Ogliastra, Pietro Mazzette (“Il nuovo bando regionale per gli incentivi alle imprese”) e dell’Export Specialist di Co.Mark, Elena Cuccu (“Il ruolo del Temporary Export Manager nell´internazionalizzazione delle Imprese”). Interverrà anche l’intervento del Capo di Gabinetto dell’assessore regionale della Programmazione, Anna Pireddu.

Il bando regionale per gli incentivi e il sostegno alle micro e piccole imprese sarà l’argomento principale. Questo, infatti, attraverso una procedura snella a sportello, è stato ideato per sostenere il rilancio delle piccole realtà produttive isolane, attraverso l’erogazione di contributi che sono concessi nella forma del contributo in conto impianti (fondo perduto), calcolato sulle spese ammissibili ad agevolazione che andranno dal 10 al 70% dell’investimento, e in ogni caso con piani aziendali che devono andare dai 15 ai 150mila euro.

«Sono tantissime le imprese che ci chiedono finanziamenti e supporto per la crescita – afferma Giuseppe Pireddu, presidente di Confartigianato Nuoro-Ogliastra – perché tra le piccole e medie aziende  è sempre più forte il desiderio svilupparsi e di competere con i mercati nazionali ed esteri». «Per questo – continua Pireddu – l’incontro di venerdì a Macomer è una occasione per tutti gli imprenditori che vogliono rilanciarsi, ottenere gli incentivi giusti e trovare nuovi sbocchi commerciali.»

«Noi affiancheremo le imprese che vorranno usufruire di questo nuovo bando – sottolinea Pietro Mazzette, segretario provinciale Confartigianato Nuoro-Ogliastra – sono opportunità imperdibili e per questo vogliamo supportarle in ogni fase». «Ma siamo anche al fianco delle aziende che vogliono esportare e per questo sosteniamo gli imprenditori nelle fasi di avvicinamento ai mercati internazionali – continua Mazzette – grazie alla collaborazione con Co.Mark parleremo a tutte le realtà imprenditoriali, grandi e piccole, perché siamo certi che gli spazi ci siano.»

La Co.Mark, società specializzata nella ricerca di clienti e distributori e nella creazione di reti commerciali all’estero, partner di riferimento di Confartigianato in Sardegna sui temi dell’internazionalizzazione delle imprese, presenterà un vero e proprio test per scoprire le potenzialità di ogni azienda nel vendere all’estero i propri prodotti. La società analizzerà le potenzialità dei mercati internazionali ma anche i requisiti che devono avere le imprese interessate a vendere all’estero, l’importanza della pianificazione, l’apertura e la gestione dei contatti commerciali con i potenziali clienti, e la presentazione dell’azienda e del prodotto agli operatori esteri.

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E’ stato pubblicato il bando per gli incentivi alle micro e piccole imprese della Sardegna di tutti i settori produttivi. La Regione agevola gli investimenti materiali (impianti e attrezzature) e gli investimenti immateriali (Consulenze e formazione) mediante la concessione di contributi a fondo perduto fino al 70%. Mameli (Confartigianato): “Aperta una nuova fase per lo sviluppo delle imprese sarde”. Ora l’attesa è anche per i microfinanziamenti. Confartigianato apre gli uffici in tutte le province per supportare gli imprenditori

Lo annuncia Confartigianato Imprese Sardegna informando gli imprenditori che la Regione nel proprio sito ha pubblicato il bando, operativo dalle ore 12,00 del 4.11.2016, per accedere agli incentivi all’investimento destinati alle micro e piccole imprese. Le domande possono essere presentate fino al prossimo 31 dicembre.

Il bando, con procedura a sportello, è ideato per sostenere il rilancio delle piccole realtà produttive isolane, attraverso l’erogazione di contributi che sono concessi nella forma del contributo in conto impianti (fondo perduto), calcolato sulle spese ammissibili ad agevolazione che andranno dal 10 al 70% dell’investimento, e in ogni caso con piani aziendali che devono andare dai 15 ai 150mila euro. Il piano può comprendere Investimenti produttivi, Servizi e Partecipazione a fiere, Formazione e Capitale circolante. È rivolto a imprese già attive.

L’intervento per le microimprese, denominato T1, riguarda “l’Aumento della competitività delle MPMI operative attraverso il sostegno agli investimenti materiali e immateriali, servizi di consulenza e formazione” ed è applicabile a tutti i settori produttivi e ricade tra gli obiettivi della Programmazione Unitaria 2014-2020. Strategia 2 “Creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese”.

Le spese ammissibili riguardano le opere murarie e assimilate per interventi di ristrutturazione, ammodernamento e/o ampliamento, le Spese per progettazioni ingegneristiche, direzione dei lavori, valutazione di impatto ambientale, oneri per le concessioni edilizie e collaudi di legge, connesse alle opere murarie, le infrastrutture specifiche aziendali, l’efficientamento energetico e produzione di energia rinnovabile, i macchinari e attrezzature per la produzione, i mezzi mobili, i programmi informatici, i brevetti, licenze e know-how e conoscenze tecniche non brevettate.

Agevolata anche la Formazione (fino al 70 % di contributo a fondo perduto) con le spese di personale relative ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione; i costi di esercizio relativi a formatori e partecipanti alla formazione direttamente connessi al progetto di formazione, quali le spese di viaggio, i materiali e le forniture con attinenza diretta al progetto, l’ammortamento degli strumenti e delle attrezzature per la quota da riferire al loro uso esclusivo per il progetto di formazione.

Per consentire alle piccole imprese di cogliere queste opportunità, le sedi territoriali di Confartigianato in tutta la Sardegna sono a disposizione per agevolare gli imprenditori nell’utilizzo di questo importante strumento.

«E’ stata una lunga gestazione, speriamo che l’attesa sia ripagata da una facilità di accesso a questo nuovo sistema di incentivi – sottolinea Stefano Mameli, segretario regionale di Confartigianato – e, soprattutto, da una rapidità di istruttoria ed erogazione delle risorse». «La Confartigianato – prosegue Mameli – sarà al fianco delle imprese che hanno interesse a sfruttare queste opportunità”.

«L’auspicio – conclude Mameli – è che anche i bandi del T0, i voucher destinati agli investimenti fino a 15mila euro, possano venire pubblicati quanto prima per consentire alle imprese di accedere agli incentivi nel minor tempo possibile.»

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Palazzo della Regione 2 copia

Arrivano i finanziamenti a fondo perduto e per le 101.674 microimprese della Sardegna, che occupano 187.636 persone, si apre una nuova fase di sviluppo.

La Giunta Regionale ha deciso di sostenere il rilancio delle piccole realtà produttive isolane, quelle che non superano i 10 addetti e che rappresentano il 96,6% del tessuto produttivo regionale, attraverso l’erogazione automatica di finanziamenti che non potranno oltrepassare il 50% dell’investimento, e in ogni caso per un massimo di 15mila euro.

«La Regione ha recepito le richieste di Confartigianato – commenta Maria Carmela Folchetti, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – e, soprattutto, ha capito che le micro imprese, la maggior parte delle volte, hanno bisogno anche di finanziamenti minimi. Agli assessorati dell’Artigianato e della Programmazione va riconosciuto il merito di aver supportato le richieste della nostra Associazione. Questo è un segnale d’attenzione, importante e concreto, per sostenere la ripresa del settore, e al quale va il nostro plauso.»

L’importante decisione, che è stata deliberata dalla Giunta, ricade tra gli obiettivi della Programmazione Unitaria 2014-2020. Strategia 2 “Creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese”.

L’intervento che riguarda le microimprese, denominato T0, riguarda il “sostegno all’accesso a servizi avanzati di consulenza e di sostegno all’innovazione, investimenti in impianti, macchinari e attrezzature anche per interventi di efficientamento energetico”.

Le spese ammissibili riguardano i servizi di consulenza e di sostegno all’innovazione (individuati nel “catalogo dei servizi” della Regione) e l’acquisto di impianti, macchinari e attrezzature.

Il programma ha durata fino a 31 dicembre 2020, ed è finanziato con fondi europei, nazionali e regionali. La selezione dei progetti avrà procedura automatica, la procedura d’istruttoria sarà secondo l’ordine cronologico di presentazione

«I punti di forza dell’intervento sono la possibilità di acquistare non solo servizi ma anche attrezzature e macchinari, l’allargamento degli incentivi a tutti i settori produttivi, anche quelli che in passato non potevano partecipare, e le procedure a sportello – sottolinea Stefano Mameli, segretario regionale di Confartigianato – tutto ciò significa l’accesso ai finanziamenti per tante attività, dall’edilizia al benessere, al commercio o ai servizi, per fare degli esempi e, soprattutto, tempi rapidi per l’assegnazione dei fondi.»

«L’auspicio – conclude Stefano Mameli – è che i bandi vengano pubblicati al più presto per consentire alle imprese di accedere ai finanziamenti nel minor tempo possibile.»

La Regione ha anche deliberato altri interventi, sempre a sostegno dello sviluppo economico dell’isola, che riguardano le imprese più strutturate, fino a 5 milioni di intervento pubblico e che possono anche raggiungere il 75% di fondo perduto attraverso la combinazione di più interventi.