28 March, 2024
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Il trentottesimo premio “Giuseppe Dessì ha espresso i suoi verdetti: Ermanno Cavazzoni con il romanzo Il gran bugiardo (La nave di Teseo) è il vincitore della sezione Narrativa, mentre a Enrico Testa con L’erba di nessuno (Einaudi) va l’alloro per la sezione Poesia. I vincitori delle due categorie del premio letterario intitolato allo scrittore di “Paese d’ombre” sono stati proclamati e premiati questa sera (sabato 25 novembre) a Villacidro, la cittadina del Sud Sardegna dove Giuseppe Dessì aveva le sue radici.
Insieme a loro hanno partecipato alla cerimonia di premiazione, condotta da Neri Marcorè, gli altri finalisti del premio letterario: Paolo Febbraro (in lizza con Come sempre. Scelta di poesie 1992-2022, Elliot Edizioni) e Umberto Fiori (con Autoritratto automatico, Garzanti) per la sezione Poesia, Silvia Ballestra (con La Sibilla. Vita di Joyce Lussu, Laterza) e Gennaro Serio (con Ludmilla e il corvo, L’orma editore), per la Narrativa.
Nella serata, aperta da un breve video in ricordo della scrittrice Michela Murgia, vincitrice del Premio Dessì nel 2009, e scandita dagli intermezzi musicali del chitarrista Marino De Rosas, è stato conferito anche il Premio Speciale della Giuria a Elena Cattaneo, tra i più noti farmacologi e biologi italiani, e Senatrice a vita dal 2013. La direttrice del laboratorio di biologia delle cellule staminali e farmacologia delle malattie neurodegenerative del dipartimento di bioscienze dell’Università Statale di Milano, nota per per le sue ricerche sulle cellule staminali e i suoi studi sulla malattia di Huntington, ha voluto devolvere i cinquemila euro del riconoscimento alla Factor-h, un’organizzazione no-profit dedicata alla cura e assistenza delle persone dell’America Latina affette da questa patologia genetica neurodegenerativa.
È invece intervenuto alla cerimonia in collegamento video il giornalista Lucio Caracciolo, cui è andato quest’anno il Premio speciale della Fondazione di Sardegna, mentre è stata consegnata a Susi Ronchi, coordinatrice di Giulia Giornaliste Sardegna, la targa per la menzione speciale della Fondazione “Giuseppe Dessì” al libro “Un giorno all’improvviso: I racconti delle donne al tempo del Covid”.
I due “super vincitori” del premio letterario, Ermanno Cavazzoni e Enrico Testa, e gli altri quattro finalisti – Silvia Ballestra, Paolo Febbraro, Umberto Fiori e Gennaro Serio – sono stati selezionati fra gli autori delle 168 opere iscritte quest’ann0 (118 per la Narrativa e 50 per la Poesia) dalla giuria presieduta da Anna Dolfi, massima studiosa dell’opera di Dessì: una qualificata commissione composta da Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Luigi Mascheroni, Gino Ruozzi, Stefano Salis, Gigliola Sulis, Nicola Turi e un rappresentante della Fondazione Dessì, che organizza il premio con il contributo del Comune di Villacidro, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione e Beni Culturali della Regione Autonoma della Sardegna, e della Fondazione di Sardegna, con il patrocinio della RAI Sardegna, del MiC – Ministero della Cultura e del GAL Linas Campidano.
Ermanno Cavazzoni ed Enrico Testa si aggiudicano ciascuno un premio di cinquemila euro (millecinquecento euro, invece, agli altri finalisti), insieme al prestigioso riconoscimento di veder iscritto il proprio nome nell’albo d’oro’del concorso letterario accanto a quelli dei vincitori delle trentasei edizioni precedenti: un lungo e importante elenco in cui figurano, tra gli altri, scrittori come Salvatore Mannuzzu, Maria Corti, Nico Orengo, Laura Pariani, Marcello Fois, Sandro Onofri, Andrea Vitali, Giulio Angioni, Michela Murgia, Niccolò Ammaniti, Sandra Petrignani, Marco Belpoliti e Fabio Stassi, e poeti come Silvio Ramat, Maria Luisa Spaziani, Elio Pecora, Alda Merini, Giancarlo Pontiggia, Patrizia Cavalli, Eugenio De Signoribus, Gilberto Isella, Maria Grazia Calandrone, Patrizia Valduga, Maurizio Cucchi e Valerio Magrelli.
Calato il sipario sulla cerimonia delle premiazioni, l’appuntamento che suggella la trentottesima edizione del Premio Dessì è, come da tradizione, per l’indomani mattina (domenica 26 novembre) con i finalisti e i vincitori: Silvia Ballestra, Ermanno Cavazzoni, Paolo Febbraro, Umberto Fiori, Gennaro Serio ed Enrico Testa incontreranno il pubblico a partire dalle 10 al Mulino Cadoni.

Arriva il momento dei verdetti, a Villacidro, per il trentottesimo premio “Giuseppe Dessì”: sabato (25 novembre) la tradizionale cerimonia di proclamazione e premiazione, in programma a partire dalle 18.00 nella Palestra in via Stazione, svelerà e incoronerà i vincitori del concorso letterario intitolato allo scrittore di “Paese d’ombre” (1909-1977), che in questa cittadina del Sud Sardegna aveva le sue radici.

A contendersi gli allori saranno, come sempre e come da regolamento, i tre finalisti di ciascuna delle due sezioni, Narrativa e Poesia, in cui si articola il premio, selezionati fra gli autori delle 168 opere iscritte quest’ann0 (118 per la Narrativa e 50 per la Poesia) dalla giuria presieduta da Anna Dolfi, massima studiosa dell’opera di Dessì: una qualificata commissione composta da Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Luigi Mascheroni, Gino Ruozzi, Stefano Salis, Gigliola Sulis, Nicola Turi e un rappresentante della Fondazione Dessì, che organizza il premio con il contributo del Comune di Villacidro, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione e Beni Culturali della Regione Autonoma della Sardegna, e della Fondazione di Sardegna, con il patrocinio della RAI Sardegna, del MiC – Ministero della Cultura e del GAL Linas Campidano.

Sabato spetterà agli stessi giurati il compito di eleggere i vincitori delle due sezioni del concorso letterario: come già reso noto, sono in lizza per la Poesia Paolo Febbraro con Come sempre. Scelta di poesie 1992-2022 (Elliot Edizioni), Umberto Fiori con Autoritratto automatico (Garzanti) ed Enrico Testa con L’erba di nessuno (Einaudi); Silvia Ballestra con La Sibilla. Vita di Joyce Lussu (Laterza), Ermanno Cavazzoni con Il gran bugiardo (La nave di Teseo) e Gennaro Serio con Ludmilla e il corvo (L’orma editore), i finalisti, invece, nella sezione Narrativa.

Nel corso della cerimonia verrà conferito anche il Premio speciale della Giuria che, come già annunciato, quest’anno va a Elena Cattaneo, tra i più noti farmacologi e biologi italiani, e Senatrice a vita dal 2013; “una scienziata, che – si legge nella motivazione – con grande rigore e generosità si è impegnata nel campo della scienza e della ricerca riuscendo a farne delle forze attive anche sul piano politico e sociale”. Nota per le ricerche sulle cellule staminali e per gli studi sulla malattia di Huntington, sulla quale lavora da anni in stretto contatto con le popolazioni colpite, Elena Cattaneo devolverà il premio (dell’ammontare di cinquemila euro) a un’organizzazione no-profit dedicata alla cura e assistenza delle persone dell’America Latina affette da questa patologia genetica neurodegenerativa.

Fervono i preparativi per la cerimonia delle premiazioni del 38° Premio “Giuseppe Dessì”, in programma a Villacidro (Sud Sardegna) sabato 25 novembre; affidata alla conduzione di Neri Marcoré, con interventi musicali del chitarrista Marino De Rosas, la serata (con inizio alle 18.00) incoronerà i vincitori delle due sezioni in cui si articola il concorso letterario intitolato allo scrittore sardo: per la Narrativa sono in lizza Silvia Ballestra con La Sibilla. Vita di Joyce Lussu (Laterza), Ermanno Cavazzoni con Il gran bugiardo (La nave di Teseo) e Gennaro Serio con Ludmilla e il corvo (L’orma editore); Paolo Febbraro con Come sempre. Scelta di poesie 1992-2022(Elliot Edizioni), Umberto Fiori con Autoritratto automatico (Garzanti), ed Enrico Testa con L’erba di nessuno (Einaudi), si contenderanno, invece, il gradino più alto sul podio nella sezione Poesia.

Il compito di emettere i verdetti finali ed eleggere i “supervincitori” spetterà alla giuria presieduta da Anna Dolfi: una qualificata commissione composta da Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Luigi Mascheroni, Gino Ruozzi, Stefano Salis, Gigliola Sulis, Nicola Turi e da un rappresentante della Fondazione Dessì. Nel corso della stessa cerimonia verranno conferiti anche gli altri due riconoscimenti che affiancano abitualmente quelli propriamente letterari: come già annunciato, quest’anno il Premio speciale della Giuria va alla farmacologa e senatrice a vita Elena Cattaneo; al giornalista Lucio Caracciolo, invece, il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna.

È stato presentato alla stampa stamane a Cagliari, alla Fondazione di Sardegna, il 38° Premio letterario “Giuseppe Dessì”. All’incontro con i giornalisti sono intervenuti la Presidente della Fondazione Dessì Debora Aru, il sindaco di Villacidro Federico Sollai, il componente della giuria del premio letterario Duilio Caocci e la Segretaria generale della Fondazione Dessì Antonella Cavallo.

È un’edizione del Premio “Giuseppe Dessì”, la trentottesima, in un’inedita versione autunnale e spalmata nell’arco di tre mesi: il concorso letterario intitolato allo scrittore sardo (1909-1977), quest’anno slitta infatti dal tradizionale periodo di fine settembre per snodarsi in varie fasi, con spettacoli, concerti, presentazioni editoriali e incontri con gli autori, fino al suo clou in programma il 25 novembre, data della cerimonia di premiazione. L’appuntamento è, come sempre, a Villacidro, la cittadina del Sud Sardegna, a una cinquantina di chilometri da Cagliari, che tanta importanza ebbe nella vita e nell’opera di Dessì e dove ha sede (proprio in quella che era la casa di famiglia) la Fondazione che porta il suo nome e che organizza il premio con il contributo del comune di Villacidro, dell’assessorato regionale della Pubblica Istruzione e Beni Culturali della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione di Sardegna, e con il patrocinio del MiC – Ministero della Cultura e del GAL Linas Campidano.  
A contendersi gli allori saranno i tre finalisti di ciascuna delle due sezioni, Narrativa e Poesia, in cui si articola il concorso letterario, selezionati fra gli autori delle 168 opere iscritte quest’ann0 (118 per la Narrativa e 50 per la Poesia) dalla giuria presieduta dalla massima studiosa dell’opera di Giuseppe Dessì, Anna Dolfi: una qualificata e affiatata commissione giudicatrice composta da Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Luigi Mascheroni, Gino Ruozzi, Stefano Salis, Gigliola Sulis, Nicola Turi e da un rappresentante della Fondazione Dessì. Agli stessi giurati spetterà il compito di eleggere il “supervincitore”, il 25 novembre, al quale andrà il premio di cinquemila euro (millecinquecento euro, invece, a ciascuno degli altri finalisti): in lizza nella categoria Narrativa sono Silvia Ballestra con La Sibilla. Vita di Joyce Lussu (Laterza), Ermanno Cavazzoni con Il gran bugiardo (La nave di Teseo) e Gennaro Serio con Ludmilla e il corvo (L’orma editore); Paolo Febbraro con Come sempre. Scelta di poesie 1992-2022 (Elliot Edizioni), Umberto Fiori con Autoritratto automatico (Garzanti) e Enrico Testa con L’erba di nessuno (Einaudi) i finalisti, invece, nella sezione Poesia.
 

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foto-di-mario-murgia1-300x300Barrakha Epos foto

Seconda giornata densa di appuntamenti nella dodicesima edizione del Cabudanne de sos poetas, diretto da Roberto Magnani e organizzato dall’associazione Perda Sonadora. Venerdì 2 settembre ad aprire la mattina alle 10.00 è stato Paolo Nori, sotto il pergolato dell’antico frantoio Prentza de Murone. Tra i più amati al festival di Seneghe di cui è grande amico, per cinque anni consecutivi dal 2006 al 2010 è stata una figura costante. Nel volume “La matematica è scolpita nel granito” edito da Perda Sonadora ha raccolto i suoi diari del Cabudanne de sos poetas. Nato a Parma abita a Casalecchio di Reno e scrive libri, come dice a chi gli chiede che mestiere fa. Ma fa anche altro: è autore e interprete di teatro, ha tradotto diverse antologie (Gogol’, Dostoevskij, Tolstoj), collabora con diverse testate giornalistiche. Un grande ritorno per un doppio appuntamento: stamane ha presentato “Repertorio dei Matti della Città di Cagliari”, il libro scritto a più mani risultato del laboratorio di scrittura “senza sentimento”, che lui stesso ha ideato e condotto in dodici città, mentre alle 21.00, nella Partza de sos ballos, leggerà alcuni brani del suo libro, “La Svizzera”, quasi un monologo teatrale il cui personaggio principale è Benito, il meccanico di biciclette, già co-protagonista del precedente romanzo dell’autore di Parma “A Bologna le bici erano come i cani” (Ediciclo, 2010).
La poesia sarda ha un ruolo fondamentale nella filosofia del tradizionale appuntamento “La poesia sarda incontra il mondo”, colonna portante del programma del Cabudanne de sos poetas che sostiene e promuove la circolazione delle opere e le attività dei poeti sardi. Poesia sarda in sardo, prima di tutto. Per il 2016 il poeta ospite a sa Prenza de Murone alle 11.30 è uno dei più noti e premiati, Giovanni Piga, nuorese che nella sua opera ha affrontato una varietà di temi,
 dalla poesia civile all’intimità degli affetti familiari, con uno sguardo sempre attento alla realtà umana e sociale della Sardegna contemporanea. A dialogare con lui il giornalista e esperto di cinema e cultura sarda Tore Cubeddu.

Lezione di storia alle 18.30 in Piazza dei Balli nell’incontro dal titolo “Processo alla grande guerra“: la poesia e la letteratura dei paesi occidentali coinvolti nel periodo drammatico del 1914-18, tema centrale di questa edizione e delle Anteprime del festival. Interventi di Luciano Marroccu, docente di Storia Contemporanea dell’Università di Cagliari e autore di saggi e romanzi, Salvatore Cubeddu, sociologo, esperto di cultura e storia della Sardegna e autore di diverse pubblicazioni e Mario Cubeddu, presidente di Perda Sonadora e grande intenditore di storia locale. Non solo poesia e letteratura di guerra ma anche musica. Ricordate gli Stormy Six di “Un biglietto del tram“, “Stalingrado”, “Arrivano gli Americani”? Con lo spirito di quei tempi e la maturità odierna di un grande poeta e di un grande musicista è nato “A rapporto” il concerto-racconto per voce, basso, violino, fisarmonica e chitarra, ideato da Bàrrakha Epos di Umberto Fiori e Pino Martini (voce e basso degli Stormy Six), ispirato dall’opera di Emilio Lussu che verrà presentato in prima nazionale alle 22,30 in Piazza dei Balli. Il duo porterà a Seneghe dieci canzoni ispirate a episodi tratti dai libri di Emilio Lussu “Un anno sull’altipiano” e “Marcia su Roma e dintorni”. Lo spettacolo vede Umberto Fiori alla voce e Pino Martini al basso) con la collaborazione di Maurizio Dehò (violino), Francesco Zago (chitarra) e Nadio Marenco (fisarmonica). «L’epica di Lussu, la sua finissima satira, i suoi personaggi, le sue amare considerazioni, il suo sdegno e la sua ironia, si traducono in canzoni dense e leggere, ruvide e commoventi, che spingeranno chi ascolta a ripercorrere la storia di quegli anni e a scoprire (o a riscoprire) la scottante attualità dei libri da cui sono nati» spiegano gli autori.

Non solo guerra, tema ricorrente in questa dodicesima edizione e oggi più che mai di grande attualità, ma anche fiaba. Alle ore 17.00 nel suggestivo angolo tra le casette di pietre scure di basalto di Putzu Arru arriva Francesca Matteoni, poetessa fiorentina, che porterà (e leggerà) il tema affascinante della fiaba, nella sua ultima raccolta di poesie “Acquabuia” a metà fra il buio onirico e la luce. A condurre la chiacchierata Azzurra D’Agostino, cha ha curato lo scorso anno la direzione artistica. 

Alle 24.00 il Racconto della Buonanotte al Giardino di Su Lare con gli Antiphone e il nuovo progetto elettronico “Disappear” di e con Massimo Giangrande, tastiere, laptop, effetti, e Andrea Biagioli, voce, chitarra elettrica, basso. Due grandi musicisti con un importante percorso di ricerca alle spalle e una notevole esperienza. Andrea, diplomato in pianoforte al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma e poi a Firenze in composizione sperimentale. Si avvicina alla musica elettronica attraverso un percorso di ricerca che lo porta in Austria e a Berlino a contatto con le realtà dei club dai quali elabora i beat e le ambientazioni più moderne. Massimo, cantante, musicista, polistrumentista, produttore, autore a una carriera di prestigiose collaborazioni live e in studio. Tra queste Daniele Silvestri a Niccolò Fabi e Paolo Benvegnù fino ad Awa Ly, Greg Cohen (Tom Waits) e Vincent Segal (Sting, Elvis Costello). Strumenti pulsazioni, ricerca sonora, ma anche «melodie e silenzi che lasciano spazio a una terra sonora in cui sia bello perdersi, vagare nel tempo, lasciar spaziare la mente».