27 April, 2024
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Illustrato oggi a Cagliari il progetto che prevede Porto Torres e Beirut hub del nuovo sistema di trasporto marittimo nel Mediterraneo.

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Gli specialisti del Cirem (centro interuniversitario ricerche economiche e mobilità dell’Università di Cagliari) guidati da Paolo Fadda (responsabile scientifico del progetto), dell’assessorato regionale ai trasporti e dell’Autorità portuale del Nord Sardegna, nell’ambito dei lavori in corso al Sil (Salon internacional de la logistica y de la manutencion) di Barcellona, hanno illustrato oggi il progetto che prevede Porto Torres e Beirut hub del nuovo sistema di trasporto marittimo nel Mediterraneo. La Regione è capofila del progetto.

«Il Sil è occasione di straordinario confronto internazionale su una materia in continua evoluzione qual è quella dei traffici marittimi. Siamo convinti – dice Gabriella Massidda, direttore generale assessorato regionale trasporti – di poter contribuire, attraverso il progetto optimed, ad implementare i traffici via mare, proseguendo un percorso che metta la nostra isola al centro degli scambi commerciali del Mediterraneo. La presentazione odierna del nostro progetto ha avuto riscontri molto positivi che, congiuntamente all’incontro con il direttore generale del governo della Catalogna, Pere Padrosa, ci consente di rinforzare le relazioni internazionali». Per Paolo Fadda, ordinario di Progettazione dei sistemi di trasporto, «i confronti tecnici ci permettono di raccogliere dati importanti per affinare il progetto. L’interesse mostrato da Turchia, Egitto e Libano, ci consente di raccogliere ulteriori elementi che confortano il processo di trasferimento degli scambi su ruota a quelli via mare».

La tre giorni catalana vede la Sardegna, con Porto Torres hub, al centro dei traffici del Mediterraneo. Dagli studi particolareggiati messo a punto dai ricercatori isolani, si evince che può essere migliorato il sistema di scambi attuale, più competitivo su ruota.

«Ad esempio, spedire merci con un camion da Milano al Kurdistan, al confine con la Turchia, costa 3.700 euro e impiega dodici giorni. Mentre – spiega Gianfranco Fancello, ricercatore Cirem – il nostro progetto aumenta le frequenze via mare con una riduzione dei costi e dei tempi stimabile intorno al 30 per cento. Come? Con un servizio regolare, la diffusione capillare dei collegamenti anche ai porti minori e, soprattutto, la riduzione dei tempi di attesa delle merci in banchina».

Dalle relazioni degli specialisti isolani è emerso che con Porto Torres hub del nord del Mediterraneo, lo scalo sarà collegato con quattro corse settimanali su Valencia e altrettante su Barcellona, sei con Marsiglia e Seté, sette con Genova, Spezia e Napoli e otto con Beirut.

Ignazio Locci (FI):
Seduta congiunta del

giampaolo.cirronis@gmail.com

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