16 April, 2024
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Galsi, il futuro è sempre più incerto

La notizia dell’ultimo rinvio dell’accordo Galsi infirma grandemente la speranza d’utilizzo del gas algerino sul suolo sardo. Chi rimanda l’accordo a data da destinarsi è lo stesso governo algerino, il fornitore del prezioso elemento energetico. Regioni e società italiane coinvolte nel progetto sono alquanto preoccupate dell’evolversi in negativo di una realizzazione che prevedeva l’arrivo del gasdotto nel Golfo di Palmas, il proseguimento fino ad Olbia, l’attraversamento sui fondali del Mar Tirreno, per riemergere in Toscana. Negli ultimi tre anni i quotidiani sardi sono stati prodighi di notizie infondendo speranza di una sollecita realizzazione, ma la sequenza dei rinvii allarma grandemente chi ha sempre creduto che i sardi potessero usufruire a prezzi contenuti del metano algerino a prescindere dagli sconvolgimenti del suolo previsti per la posa del tubo principale. Per la verità, non tutte le notizie dei quotidiani erano a favore del gasdotto Galsi a causa delle molte proteste e forti dubbi sulla convenienza della opera. L’ultimo rinvio non preclude ad un nuovo accordo, ma bisognerà capire la convenienza, in altre pa-role valutare la sostenibilità dell’accordo sulla base di quanto il go-verno tunisino alzerà il prezzo del metano. Rimanendo in tema energetico, gli USA esporteranno carburanti. Fino ad oggi li hanno sempre importanti contribuendo grandemente all’arricchimento dei petrolieri arabi. Il cambiamento è dovuto alla nuova tecnica d’estrazione orizzontale anziché verticale, alla quale sono interessati tutti i produttori di combustibili d’ogni parte del globo. A proposito dell’estrazione orizzontale dello “shale oil” e dell’impatto del carburante americano sul fronte Opec (soprattutto nell’Europa occidentale) il quotidiano torinese “La Stampa” ha proposto il 29 maggio l’articolo di Maurizio Molinari. Molto interessanti le tante idee di coloro che hanno voluto partecipare gratuitamente al concorso www.99ideas.it per il Sulcis. La gara via web è terminata il 22 aprile e la valutazione delle sei più sostenibili è compito gravoso d’una commissione che le proporrà ad investitori finanziari, non solo nazionali. Contemporaneamente al lavoro degli esperti che valuteranno le idee, è in pieno svolgimento il gran divertimento telematico attinente la votazione popolare sulla migliore idea presentata a 99ideas per il Sulcis. Tale votazione (un solo voto all’idea che più piace da chi ha dimestichezza con il computer) ha lasciato di stucco alcuni osservatori a causa dell’inverosimile numero raggiunto da alcune idee. Evidentemente il concorso ha interessato anche altre zone dell’isola e non solo la Regione Sardegna: non si spiegerebbero gli oltre 200.000 voti raggiunti da un’idea. In ogni caso due positività: l’appassionamento degli abitanti del Sulcis a rendere il proprio territorio innovatore e produttivo e l’occasione rara di far conoscere al popolo web d’ogni parte d’Europa dell’esistenza di un luogo bellissimo e sconosciuto chiamato Sulcis. Rimando in tema web e social media in genere c’è da stupirsi alla storia di David Karp, un ragazzo americano che ha imparato a programmare con il computer prima d’aver compiuto 11 anni, lasciato la scuola a 15 anni per studiare a casa, non si è diplomato, non ha frequentato l’università, ma è andato in Giappone per imparare tecniche web avveniristiche. Il giovane ha realizzato una piattaforma di blogging visitata da 300 milioni di visitatori e l’ha venduta per un miliardo e più di dollari ad un big operante in internet. Notizia apparsa il 21 maggio su “La Stampa” (a firma Paolo Mastrolilli). La piattaforma di David Karp si chiama Tumblr ed il big d’internet ha un nometto che corrisponde a Yahoo. Conclusione filosofica: nessuno dei formulatori d’idee per il Sulcis ha previsto d’importare nella nostra zona le teste d’uovo giapponesi per innestare tecnologie d’avanguardia. Continuando a scorrere fogli di “La Stampa”, del 14 maggio 2013 (pagina 21) noto con interesse l’articolo di Marco Bardazzi sull’alleanza tra lo scrittore Alessandro Baricco (creatore della Scuola Holden), l’imprenditore Oscar Farinetti (creatore di “Eataly”) e Carlo Feltrinelli, presidente del gruppo editoriale omonimo. Il “Triumvirato” si occuperà da subito d’istituire sei college: Crossmedia, Real World, Series, Acting, Filmmaking, è una sintesi dell’unione concettuale tra cibo e libri: diffonderanno con sei timbri diversi la storia del cibo, impregnata di lavoro fisico ed intellettuale, oltre che da un’infinità di tradizioni. Al prossimo “Columbus Day”, il 14 ottobre a New York, sarà organizzata una serata ove i protagonisti saranno Renzo Arbore ed Alessandro Baricco. L’editore Carlo Feltrinelli chiosa l’articolo sulle splendide iniziative del trio con una frase: «In tempi di crisi il rilancio deve ripartire dalla cultura e dalla voglia di innovare».

Caterno Cesare Bettini

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