1 May, 2024
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Il Comitato Direttivo e ill Comitato di Sorveglianza del Programma Interreg Italia-Francia “Marittimo” 2014-2020 hanno approvato la graduatoria dei progetti da finanziare del primo avviso.

Ai 38 progetti approvati, di cui 7 con capofilato sardo, saranno destinati 71.539.907 euro, di cui 60.763.173 provenienti dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR).

I progetti contribuiranno a declinare sul territorio delle aree eleggibili gli obiettivi di sviluppo intelligente, inclusivo e sostenibile che l’Unione europea si è prefissata di raggiungere entro il 2020. Alcuni promuoveranno la crescita economica delle filiere cruciali per lo spazio transfrontaliero: nautica, energie rinnovabili “blu” e “verdi”, biotecnologie “blu” e “verdi” e turismo innovativo e sostenibile. Altri saranno focalizzati sulla promozione del patrimonio culturale e ambientale, sulla gestione della sicurezza ambientale o sulla riduzione delle distanze.

Il partenariato della Sardegna partecipa a 36 progetti articolati sulle diverse priorità del programma, beneficiando di un contributo totale di 14.414.887 euro di cui Fesr 12.517.704 euro, pari al 20,6% del budget Fesr e contropartita pubblica totale assegnato a questo avviso, e vede coinvolti partner pubblici e privati; il dato rappresentato dall’ampia partecipazione del sistema regionale (università comuni, camere di commercio, aree marine protette, associazioni di categoria e PMI) mostra il successo e l’interesse di attori chiave sul territorio in un programma di cooperazione strategico per la Regione.

Nei prossimi mesi i progetti approvati dovranno rispondere ad alcune prescrizioni secondo le direttive che saranno impartite dall’Autorità di Gestione del Programma.

Per il mese di ottobre 2016 è previsto il secondo bando del programma, con un finanziamento di circa 70 milioni di euro. Potranno essere presentate candidature su tutti i quattro assi del programma, sui temi del turismo, della cultura, della sostenibilità dei porti, dell’info-mobilità e della formazione.

 

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La complessa situazione che da più di un anno paralizza le Motorizzazioni di Sassari, Cagliari, Nuoro e Oristano, è stata discussa questa mattina a Cagliari dal segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegna, Stefano Mameli, e l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu.

L’assessore ha confermato all’associazione artigiana come la Regione si stia attivando con Governo e ministero delle Infrastrutture e Trasporti per risolvere una condizione, non più sostenibile, nella quale si trovano a operare gli addetti della Motorizzazione e che si abbatte, quotidianamente, su imprese di trasporto, autoscuole e semplici utenti.

All’assessore, l’associazione artigiana ha ricordato la mancanza di almeno 15 operatori nelle Unità Territoriali nelle 4 province e i lunghissimi tempi delle varie “operazioni”, più di 6 mesi per le immatricolazioni “conto terzi”, almeno 13 per le revisioni, e altri 6 per gli esami delle patenti di guida.

Cristiano Erriu e Stefano Mameli hanno convenuto come la soluzione più velocemente percorribile, per arginare una situazione molto complessa, sia attualmente quella dell’istituto del “comando” ovvero il passaggio del personale, già formato e abilitato a svolgere le mansioni, dalle ex province verso le Motorizzazioni attraverso una norma che verrà portata e breve in Parlamento.

Al colloquio ha partecipato telefonicamente da Roma la Deputata sarda Romina Mura, componente della commissione Trasporti della Camera che, confermando la necessità del passaggio del personale dalle ex province alle Motorizzazioni, ha garantito il sostegno parlamentare all’iniziativa.

Confartigianato Trasporti Sardegna denunciò la situazione delle Motorizzazioni più di un anno fa e un mese fa ha scritto al ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Graziano Delrio, per renderlo informato sulla situazione e richiedere un suo pronto intervento.

In oltre un anno di battaglie, la questione è arrivata in Parlamento con le interrogazioni dei Deputati sardi Andrea Vallascas (settembre 2015), cui seguì la risposta al Question Time del sottosegretario dei Trasporti Umberto Del Basso De Caro, Nicola Bianchi (luglio 2016) Romina Mura (sempre luglio 2016).

 Stefano Mameli e Cristiano Erriu-min

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Michele Cossa

«I precari vanno stabilizzati tutti e vanno sanate tutte le situazioni. Non è accettabile che la Giunta regionale speculi anche su questo». Lo dice il consigliere regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa.

«È necessario un vero salva-precari che – aggiunge Michele Cossa – ormai sono un vero esercito in Sardegna. Va messo un punto fermo su questa questione, sanando tutto e non permettendo mai più che si crei un precariato così diffuso. I precari non sono solo quelli per cui la Giunta ha fatto il provvedimento. Sono anche i collaboratori e le finte partite iva di cui il pubblico è pieno, ma anche i lavoratori delle società e delle cooperative a cui vengono affidati interi servizi nelle Asl e negli ospedali.»

«Il punto vero – conclude Michele Cossa – è sistemare queste situazioni una volta per tutte. Per il futuro bisogna fare concorsi aperti a tutti, consentendo così alla sanità di acquisire le migliori risorse della Sardegna.»

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Il circolo di Sinistra Ecologia Libertà Zorba Il Gatto di Carbonia ha promosso un sit-in per venerdì 5 agosto, alle ore 18,30, in piazza I Maggio, a Carbonia, per il mantenimento della Ludoteca, dell’Informagiovani e della Sala Prove di Carbonia.

«Determinandone la chiusura, causa le scelte sul bilancio – dice Laura Pilloni, coordinatrice cittadina di SEL -, la nuova Amministrazione della città decide di licenziare chi ci lavora, con tutte le conseguenze che si possono immaginare, e di chiudere dei servizi fondamentali come questi, che non solo fungono da supporto alla cittadinanza ma che sono anche centri di socializzazione per giovani e giovanissimi.»

«Abbiamo il dovere di difendere i nostri servizi così come le persone che ci lavorano. Con questo sit-in – conclude Laura Pilloni – vogliamo, inoltre, portare sostegno e solidarietà a tutte quelle vertenze aperte che, se non troveranno risoluzione, impoveriranno ulteriormente la nostra città. Invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare.»

Laura Pilloni 5 copia

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

E’ stato costituito in Consiglio regionale il Comitato per il NO al referendum costituzionale.

«Aderendo alla proposta dei governatori di Liguria e Lombardia Giovanni Toti e Roberto Maroni e dei parlamentari Giorgia Meloni e Raffaele Fitto abbiamo costituito anche nel Consiglio regionale della Sardegna il Comitato per il No al referendum costituzionale» ha dichiarato consigliere del gruppo Misto-Fdi Paolo Truzzu precisando che, dal punto di vista del centro-destra, «il No alla riforma è riferito al merito, perché noi vogliamo il cambiamento e ci schieriamo dalla parte degli innovatori, siamo per esempio per l’elezione diretta del Presidente della Repubblica e per consentire ai cittadini di esprimersi, attraverso una consultazione referendaria, sulle scelte dell’Unione europea».

«Per quanto riguarda la Sardegna – ha aggiunto – è chiaro che la vittoria del Si metterebbe a rischio la nostra autonomia regionale, consentendo allo Stato di decidere in modo esclusivo su importanti materia di interesse regionale, dall’energia ai trasporti; sarebbe bene che, su questo punto, il Consiglio regionale facesse sentire la sua voce.»

Per il consigliere Marcello Orrù, nel comitato del No in rappresentanza del Movimento cristiano-Forza popolare, «le riforme costituzionali si fanno quando Governo e Parlamento hanno una legittimazione popolare piena (come accadde nel ’48) e questo non è il nostro caso; inoltre il Senato diventerebbe una sorta di circolo di sindaci del Pd con una rappresentanza regionale del tutto squilibrata, soprattutto a danno della Sardegna».

Secondo Giancarlo Carta, consigliere di Forza Italia, «è stato una grave errore del centro-sinistra non impostare la riforma costituzionale cercando il consenso più ampio in Parlamento delle opposizioni e delle forze politiche; ne è venuta fuori una riforma centralista che, fra l’altro, comprime ulteriormente il ruolo dei Comuni. Noi invece – ha aggiunto – siamo per il federalismo municipale, vogliamo che i Comuni tornino ad essere protagonisti perché rappresentano le istituzioni più vicine ai cittadini ed ai loro problemi di ogni giorno».

Annunciando la costituzioni di Comitati per il No in tutti i Comuni della Sardegna ed un programma di iniziative sul territorio Paolo Truzzu ha ricordato infine che, in termini reali, «nel nuovo Senato la Sardegna passerebbe da 9 senatori a 3, il taglio più consistente (in rapporto alla popolazione) fra le Regioni a Statuto speciale».

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Industrie Portovesme 3

«Più che l’assenza del sindaco di Carbonia nel Cda del Consorzio industriale del Sulcis Iglesiente, lascia perplessi la nomina di Giacomo Guadagnini, politico di lungo corso, già presidente della Somica e non propriamente un astro nascente della politica locale.»

Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«E’ legittimo chiedersi cosa possa dare ancora alla politica Guadagnini – aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco –. Certamente la sua esperienza, ma siamo sicuri che in questo particolare momento storico occorrano figure di questo tipo e non giovani valenti, ambiziosi e vogliosi di innovare il sistema? Io penso di sì. Come sono sicuro che il commissario della Provincia del Sud Sardegna potesse rivolgere il suo sguardo altrove, magari abbassando l’asticella dell’età anagrafica.»

«La verità è che si tratta della consueta nomina targata Partito democratico, sempre più impegnato nella spartizione del potere e poco interessato alle esigenze della collettività. Ed è la solita storia di chi predica bene e razzola male – conclude Ignazio Locci – bravissimi a fare la morale, pessimi quando si tratta di amministratore la cosa pubblica.»

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Sono state assegnate le presidenze delle dieci commissioni consiliari permanenti del comune di Cagliari. Ad eleggerli sono stati i componenti delle stesse commissioni riuniti nei giorni scorsi nel Palazzo Civico di via Roma per compiere il loro primo e formale adempimento. «Da questa settimana tutte le attività del Consiglio comunale potranno quindi riprendere “a pieno regime”, perché “il loro ruolo non è soltanto formale” – ha sottolineato il presidente Guido Portoghese – ma piuttosto di supporto concreto all’Aula”. E anche rispetto alla Giunta svolgono una “funzione propositiva”».

Nello specifico la lista dei consiglieri comunali che guideranno le nove commissioni è la seguente:
– Commissione Patrimonio, Politiche della casa e Mobilità: presidente Fabrizio Salvatore Marcello (gruppo Partito Democratico), vicepresidente Alessio Mereu (gruppo Fratelli d’Italia).
– Commissione Personale e Affari generali: presidente Roberto Tramaloni (gruppo Casteddu pro s’indipendentzia), vicepresidente Peppino Calledda (gruppo Movimento 5 Stelle).
– Commissione Cultura e Verde pubblico: presidente Alessio Alias (gruppo Sinistra Ecologia Libertà), vicepresidente Loredana Lai (gruppo Popolari e Azzurri per Cagliari).
– Commissione Pubblica istruzione, Sport e Politiche giovanili: presidente Filippo Petrucci (gruppo Misto), vicepresidente Loredana Lai.
– Commissione Pianificazione strategica e urbanistica: presidente Matteo Lecis Cocco Ortu (gruppo Partito Democratico), vicepresidente Giorgio Angius (gruppo Riformatori Sardi).
– Commissione Innovazione tecnologica, Comunicazione e Politiche per il decoro urbano: presidente Francesco Stara (gruppo Partito Sardo d’Azione), vicepresidente Piergiorgio Massidda (gruppo #cagliari16).
– Commissione Politiche sociali e salute: presidente Rita Polo (gruppo Partito Democratico), vicepresidente Alessandro Sorgia (gruppo Misto).
– Commissione Lavori pubblici: presidente Anna Puddu (gruppo Sinistra Ecologia Libertà), vicepresidente Federico Ibba (gruppo Popolari e Azzurri per Cagliari).
– Commissione Attività produttive, Turismo e Politiche delle Pari Opportunità: presidente Gabriella Deidda (gruppo Partito Sardo d’Azione), vicepresidente Stefano Schirru (gruppo Forza Italia).
– Commissione Bilancio: presidente Davide Carta (gruppo Partito Democratico), vicepresidente Maria Antonietta Martinez (gruppo Movimento 5 Stelle).
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Precipita la situazione alla Casa dell’anziano di via Mazzini, a Carbonia, occupata dai dipendenti e dai familiari degli anziani ospiti per contrastare la chiusura disposta dall’Amministrazione comunale per gravi carenze della struttura. La vicenda è la prima emergenza che si è trovata di fronte la nuova Amministrazione comunale guidata dal sindaco Paola Massidda subito dopo il suo insediamento. La struttura, di proprietà di Area, necessita di urgenti interventi per porre rimedio alle carenze ma il problema è la sistemazione della ventina di anziani ospiti, nella fase transitoria.
Oggi, sulla vicenda, interviene il consigliere regionale Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc che in una nota esprime solidarietà agli anziani ospiti e ai dipendenti e sollecita Area ad accelerare i tempi per l’esecuzione dei tempi necessari a rendere la struttura agibile.

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Il reddito di cittadinanza e contrasto della povertà con l’istituzione del fondo regionale per il reddito minimo di cittadinanza è legge regionale. Il Consiglio regionale, infatti, questa sera ha approvato

In avvio di seduta, prima del parere sugli emendamenti all’art.1 (Principi e finalità) il relatore del provvedimento Luca Pizzuto (Sel) ha chiesto una breve sospensione della seduta, che è stata accordata.

Alla ripresa dei lavori, il relatore e la Giunta hanno espresso il parere sugli emendamenti. I presentatori hanno ritirato gli emendamenti soppressivi parziali

Il Consiglio ha poi approvato l’art.1. Con riferimento all’art. 2 (Reddito di inclusione sociale) è stato approvato l’emendamento sostitutivo totale n.113 Pizzuto e più) che specifica le condizioni per l’accesso al reddito di inclusione sociale. Con l’emendamento sostitutivo parziale n. 102 (Truzzu e più) corretto da una integrazione orale formulata dal consigliere Luigi Ruggeri (Pd) è stata introdotta la possibilità di sostituire parzialmente il sussidio economico con un buono acquisto di beni e servizi. Via libera dell’Aula anche ad una integrazione orale del relatore Pizzuto (Sel) alle azioni di contrasto alla povertà finalizzate alla lotta allo spopolamento nei Comuni con meno di 15.000 abitanti, con una attenzione particolare ai giovani con meno di 40 anni. All’art. 3 (requisiti e condizioni di accesso) è stato approvato l’emendamento sostitutivo parziale proposto dal consigliere Pier Mario Manca (Sd) che modifica il termine previsto di 36 mesi in 60 mesi

Subito dopo è stato approvato il testo dell’art. 3 integrato dall’emendamento sostitutivo parziale n. 114 (Pizzuto e più) con cui si specifica che la misura della Regione “è complementare ed aggiuntiva rispetto agli interventi del programma nazionale Sia-Sostegno di inclusione attiva)”, in modo da ampliare la platea dei beneficiari.

L’art. 4 (Doveri dei beneficiari) è stato approvato con l’integrazione prevista dall’emendamento sostitutivo parziale n.115 (Pizzuto e più) che indica i percorsi di politiche attive del lavoro riservate ai beneficiari del Reddito di inclusione sociale. Tali misure, aggiunge la proposta, dovranno essere programmate “dagli uffici di Piano nell’ambito del Plus competente per territorio”.

Approvato inoltre l’emendamento sostitutivo parziale n.126 (Manca Pier Mario e più) con cui si modifica il termine da sei mesi a dodici mesi. Approvato anche, con l’emendamento aggiuntivo n.116 (Pinna Rossella e più) il riferimento al Patto di inclusione sociale.

Approvato, infine, il testo dell’art. 4 con le modifiche introdotte

L’art. 4/bis (Sistema informativo), esaminato successivamente, è stato approvato con le modifiche introdotte dalle disposizioni dell’emendamento sostitutivo totale n.117 (Pizzuto e più) riguardante l’introduzione di uno specifico sistema informativo “quale strumento di monitoraggio, valutazione e controllo delle misure attivate”.

Sull’articolo 5 è intervenuto l’on. Paolo Truzzu (Fdi) per illustrare l’emendamento 106 e ha detto: “Dobbiamo evitare che i soliti furbetti possano approfittare di questa situazione, come i titolari di auto di grossa cilindrata o imbarcazioni da diporto”. Favorevole all’emendamento anche il sardista Angelo Carta. Contrario l’on. Luigi Ruggeri (Pd): “Si tratta di una norma pleonastica che rappresenta un appesantimento del testo”. Per l’on. Agus (Sel) “i parametri dell’indigenza sono già contenuti nella normativa del nuovo Isee”. L’emendamento non è stato approvato. Ok anche all’articolo 5 e poi gli altri articoli fino al 13, anche con emendamenti orali presentati dal primo firmatario, on. Luca Pizzuto (Sel).

Approvato l’emendamento sostitutivo totale 89 all’articolo 13 bis: si tratta di una norma che prevede che “la Giunta, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, definisce la linee guida sui criteri e le modalità di ripartizione degli stanziamenti”. Approvati gli articoli 13 ter e quater, l’articolo 14.

Ok dell’aula anche all’emendamento 112 all’articolo 14 bis, che intitola il provvedimento “Reddito di inclusione sociale, fondo regionale per il reddito di inclusione sociale. Aggiudu torrau”.

L’on. Luca Pizzuto ha ringraziato “l’opposizione e la commissione Sanità con l’assessore Arru, per il lavoro svolto. Non si usa ma voglio ringraziare anche l’amministrazione regionale che ci ha aiutato a scrivere questa legge. Permettetemi di ricordare l’onorevole Luigi Cogodi, che per primo fece questa battaglia nel 1999 in quest’Aula. A lui e alle donne della Sardegna e alla mia generazione massacrata dalla precarietà voglio dedicare questa legge, nella speranza che questo strumento nelle loro mani possa assicurare migliori condizioni. Con questo voto dichiariamo guerra alla povertà e all’ingiustizia sociale”.

Per l’on. Alessandra Zedda (Forza Italia) “le buone finalità sono condivisibili e pertanto da questi banchi arriverà un voto di astensione, per un forte senso di responsabilità. E’ un provvedimento a tratti evanescente e inapplicabile ma ci auguriamo che alle famiglie sarde possa arrivare qualcosa”.

Anche l’Udc ha annunciato il voto di astensione: “Questa legge è uno strumento per tamponare l’emergenza ma solo il lavoro dà la vera dignità alle famiglie”. Per il Pd hanno dichiarato il voto a favore gli onorevoli Luigi Ruggeri e Rossella Pinna, che ha detto: “Il Pd partecipa alla lotta alla povertà e alla disuguaglianza sociale. Ci sono solo buone ragioni per condividere questa proposta di legge, soprattutto perché supera il modello di welfare dello Stato e responsabilizza le persone che ricevono aiuto”. Il sardista Angelo Carta ha auspicato nuove e maggiori risorse per questo strumento”.

Favorevole anche il Partito dei Sardi e l’Upc con l’on. Pierfranco Zanchetta: “Questa è una giornata che segna un passo fondamentale per l’Aula e per la maggioranza”.

Per l’on. Paolo Zedda (Rossomori) “non è una legge che assiste i poveri ma che scrive un patto sociale e individua nella famiglia la cellula minima che è in grado di contrattare il patto di sussistenza con le istituzioni. E’ scattato l’allarme rosso e non possiamo far finta di non sentirlo”.

Per il comunista italiano Fabrizio Anedda “questo provvedimento avrebbe bisogno di 500-600 milioni anni per la Sardegna. Sessanta milioni per due anni non incideranno nello stato di povertà ma serviranno al clientelismo di qualche amministratore. Per questo penso di astenermi”.

Secondo l’on. Christian Solinas (Psd’az) “non vorrei che per la ristrettezza delle risorse nascesse una categoria di idonei non beneficiari. Cogodi in quest’Aula ottenne ben altre risorse per il Piano straordinario per il lavoro nel 1999”. 

Il Consiglio è quindi passato al secondo punto all’ordine del giorno: la proposta di legge n. 337/B (Lotto e più) “Modifiche alla legge regionale 11 maggio 2015, n. 11 (Norme in materia di agriturismo, ittiturismo, pescaturismo, fattoria didattica e sociale e abrogazione della legge regionale n. 18 del 1998)”.

Prima dell’avvio della discussione generale ha chiesto la parola il capogruppo di Sel Daniele Cocco che ha ricordato all’assessore alla Sanità, Luigi Arru, l’impegno assunto la scorsa settimana per l’avvio di un tavolo tecnico sulla vertenza dei dipendenti dell’Aias.

L’assessore Arru, rispondendo alla sollecitazione dell’esponente di Sel, ha assicurato che l’incontro si terrà nei prossimi giorni.

Chiarita la questione, il presidente Ganau ha dato la parola al presidente della Commissione “Attività Produttive” Luigi Lotto per la relazione di maggioranza alla proposta di legge n. 337.

Luigi Lotto, in premessa, ha ricordato che nel maggio del 2015 il Consiglio approvò una legge per agevolare e incoraggiare lo sviluppo dell’agriturismo in Sardegna. «In quella legge ci sono due articoli che fissano all’80 e all’85% la percentuale dei prodotti sardi da utilizzare negli agriturismo e ittiturismo  per la somministrazione dei pasti. La legge fa riferimento ai prodotti acquistati direttamente dalle aziende agroalimentari. Ciò crea problemi – ha sottolineato Lotto – i titolari delle imprese non devono essere obbligati ad acquistare direttamente dalle aziende ma devono poterlo fare anche attraverso i comuni canali della distribuzione commerciale».

Con la modifica richiesta – ha concluso il presidente della V Commissione – si chiarisce che rientrano nella tipologia dei prodotti alimentari comunemente utilizzabili negli agriturismo tutti i prodotti derivati da trasformazione di materie prime di origine regionale purché realizzati da aziende agricole e agro-alimentari sarde, ancorché non acquistati direttamente da esse.

Il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi ha dichiarato la propria contrarietà al provvedimento: «Abbiamo ritirato la nostra firma alla proposta di legge perché intravediamo il pericolo che in questo modo si aprano le porte a prodotti di aziende sarde che operano all’estero. Produttori sardi che non producono in Sardegna potranno vendere agli agriturismo. La precedente legge non imponeva di acquistare direttamente dall’azienda ma dalla sua rete commerciale. La modifica, imposta dai funzionari regionali, è beffarda e maldestra e rischia di danneggiare i produttori seri e i consumatori».

A Crisponi ha subito replicato il presidente della Commissione Luigi Lotto: «Respingo il riferimento ai prodotti esportati e riportati in Sardegna. Non c’entra nulla con la proposta di modifica in discussione».

Oscar Cherchi (Forza Italia) ha annunciato il suo voto favorevole: «La norma è un chiarimento della legge precedente che aveva necessità di essere ben definita – ha detto Cherchi – si tratta di prodotti primari. Non trovo niente di strano che il latte prodotto ad Arborea possa essere comprato a Sassari».

Pier Mario Manca (Partito dei Sardi) ha difeso la proposta di legge ma ha espresso fastidio per l’atteggiamento della burocrazia regionale. «Mentre la politica cerca soluzioni c’è un’eccessiva rigidità da parte dei dirigenti dell’assessorato. La legge non è ritornata in Aula improvvisamente. I dirigenti non hanno detto niente quando la era ancora in Commissione adesso costringono l’organo politico a intervenire nuovamente. Servono soluzioni per evitare che il Consiglio venga inchiodato a discutere questioni di lana caprina».

Angelo Carta, capogruppo del Psd’Az, ha ricordato l’approfondita discussione in Commissione sul provvedimento. «La legge mirava a tutelare le aziende che producono i propri prodotti. La previsione dell’acquisto diretto in azienda non era un capriccio ma mirava a tutelare aziende e consumatori. Questa modifica dà l’apertura alle reti commerciali che spacciano prodotti sardi ma che di sardo hanno ben poco».

Il presidente Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato.

Non essendoci altri iscritti a parlare, l’Aula ha dato il via libera in rapida successione anche ai due articoli della legge che introducono le modifiche proposte. 

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il testo definitivo che è stato approvato con 38 voti a favore, 2 contrari e 7 astenuti. 

Il presidente del Consiglio ha quindi annunciato l’esame della proposta di legge n. 349 “Modifiche alla legge regionale 11 aprile 2016, n. 5 (legge di stabilità 2016). Disposizioni urgenti a sostegno dei territori colpiti da incendi” ed il primo firmatario, il capogruppo di Sovranità, democrazia e lavoro”, Roberto Desini ha illustrato il provvedimento che prevede l’utilizzo degli avanzi di amministrazione degli enti locali (articolo 8, comma 12. LR 5\2016 “legge di stabilità 2016) anche per “l’immediato ripristino  delle condizioni necessarie a garantire il mantenimento dei livelli produttivi ed occupazionali delle attività colpite da incendio”. Il consigliere della maggioranza ha ricordato quindi i recenti incendi che hanno flagellato la Sardegna pur evidenziando la diminuzione dei roghi rispetto allo scorso anno nonché “l’efficacia degli interventi e della campagna di sensibilizzazione promossa dalla Regione”.

Il consigliere Oscar Cherchi (Fi) ha espresso giudizio positivo sulle finalità del provvedimento e sull’opportunità di garantire opportuni sostegni alle azienda private danneggiate dal fuoco ma ha sollevato dubbi su possibili rilievi in sede comunitaria sulla legittimità degli aiuti diretti alle aziende private, così come ipotizzati nella Pl 349.

L’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, ha espresso il parere favorevole della Giunta sul provvedimento ed ha precisato che il comma 12 dell’articolo 8 della legge di stabilità 2016 è stato considerato legittimo da parte del governo e dunque anche la norma contenuta nella proposta di legge dovrebbe essere legittima.

Il consigliere del Pd, Mario Tendas, ha manifestato pieno sostegno all’iniziativa ma ha ricordato i ritardi con cui si procede col ristoro dei danni alle aziende private colpite dalla tragica alluvione del 2013 («con i due milioni di stanziamento si può far fronte inoltre solo al 5% dei danni superiori ai diecimila euro»).

Il consigliere del gruppo SdL, Piermario Manca, ha dichiarato di condividere le finalità del provvedimento in discussione ma ha insistito sul rischio infrazione in sede comunitaria ed ha proposto dunque una modifica per precisare che gli aiuti sono rivolti al comparto zootecnico per far fronte alla sussistenza alimentare degli animali di aziende attraversate dagli incendi.

Il capogruppo Sdl, Roberto Desini, ha chiesto qualche minuto di sospensione dei lavori dell’Aula che il presidente Ganau ha accordato ed alla ripresa, l’onorevole Desini ha illustrato l’emendamento orale che introduce la precisazione che gli aiuti sono “sono atti a soddisfare impellenti esigenze alimentari del compendio zootecnico sopravvissuto agli incendi”.

L’emendamento è stato dunque accolto dall’Assemblea che lo ha approvato prima di dare il via libera all’articolo 1 “Modifiche della legge regionale n. 5 del 2016. Disposizioni urgenti a sostegno dei territori colpiti da incendi” e all’articolo 1 bis “Entrata in vigore”.

Posta in votazione la legge è stata quindi approvata all’unanimità con 44 consiglieri votanti.

Il presidente Ganau, infine, ha comunicato all’Aula la convocazione dell’ufficio di presidenza per domani (mercoledì 3 agosto) alle 10.30 e la convocazione del Consiglio per giovedì 1 settembre alle 10.30 con all’ordine del giorno la ricapitalizzazione della società di gestione dell’aeroporto di Alghero, Sogeaal, nonché la convocazione della Quinta commissione (domani, mercoledì 3 agosto alle 12), della Quarta commissione (giovedì 4 agosto alle 9.30) e della Sesta commissione (giovedì 4 agosto alle 10.30).

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

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Nuovo vertice sulla vertenza Alcoa domani a Roma, ma la Glencore, interessata all’acquisto dello stabilimento, non ci sarà. Di conseguenza, sarà ancora un incontro interlocutorio al quale, per protesta, non parteciperanno i rappresentanti della RSU aziendale.

Cinque giorni fa Fabio Enne e Massimo Cara, rispettivamente segretario generale e delegato del dipartimento industria Ust Cisl Sulcis Iglesiente, avevano auspicato: «I ministro Calenda farebbe bene a convocare tutti gli attori della vertenza Alcoa. Nessuno escluso. Riunendo allo stesso tavolo tutti i soggetti interessati alla vertenza, confederazioni sindacali e federazioni di categoria metalmeccanici e chimici, la multinazionale Glencore e le aziende produttrici di energia. Facendo questo, si avrebbe la percezione dell’attività finora svolta».

L’assenza di Glencore, evidentemente, allunga ancora i tempi della trattativa e tra i lavoratori cresce la preoccupazione sull’esito della stessa e quindi sul loro futuro.

Alcoa a Rioma 16 febbraio 2016 10