24 April, 2024
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Il saluto dell’Ente Parco di La Maddalena al giornalista Francesco Nardini.

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Nella giornata di ieri è mancato Francesco Nardini: un giornalista serio, garbato e gentile, sempre discreto e rispettoso del lavoro altrui, la comunità di La Maddalena perde un importante riferimento. Il presidente dell’Ente Parco di La Maddalena Giuseppe Bonanno, il direttore Yuri Donno, il personale dell’ufficio stampa che con lui hanno collaborato in questi anni e di lui conservano un bellissimo ricordo, hanno accolto la notizia della prematura ed improvvisa scomparsa con profondo dispiacere e sono vicini alla famiglia in questo momento di grande dolore.

Il ricordo del presidente Bonanno: «La Maddalena perde un giornalista, un professionista, dai modi gentili contraddistinto da una serietà indiscussa. Ricorderò di lui la gentilezza, l’equidistanza, la capacità di tirarsi fuori dalle logiche della rissa di paese e la grande capacità di raccontare gli eventi, come solo un vero cronista sa fare».

Alla moglie Anna e ai figli Marco e Fabrizio giungano le più sentite condoglianze da parte di tutto il personale dell’Ente Parco.

La scomparsa del giornalista Francesco Nardini rappresenta un momento di profondo cordoglio per tutta la comunità maddalenina. Il vice presidente Andrea Rotta e il Consiglio direttivo esprimono le più sentite condoglianze alla famiglia: alla moglie Anna e ai figli Fabrizio e Marco.

«Ho rilasciato la mia prima intervista a Francesco Nardini: le emozioni e la gratitudine provate quel giorno mi accompagnano ancora – ricorda il vice presidente Andrea Rotta -. Ero uno studente universitario che sognava di trasformare la ricerca sui delfini dell’Arcipelago in un percorso professionale. A bordo del motopeschereccio di Michele Aversano, Nardini si approcciò a me con il suo tipico atteggiamento rispettoso, interessato all’attività che facevo per mare. Quando si è giovani è difficile imporsi e farsi riconoscere dal mondo accademico e civile: percepire la sua attenzione mi fece sentire importante, mi diede forza e coraggio in un momento cruciale della mia vita. Domande discrete, curiosità e stima reciproca  sono stati un punto di forza nel nostro rapporto che si è poi sviluppato oltre l’aspetto giornalistico. Mi piaceva condividere con lui il gusto della scoperta che ha sempre caratterizzato le mie ricerche. Le sue domande non erano mai banali e scontate come capita solo ai grandi giornalisti. Alla famiglia dedico le mie condoglianze più sincere nella speranza che il suo stile di vita e la sua professionalità siano un esempio per tutti».

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