28 April, 2024
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«E’ riuscito lo sciopero dei lavoratori del settore petrolio impiegati alla Sarlux di Sarroch per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Per le 24 ore di astensione dal lavoro programmato l’adesione è stata del 90% della forza lavoro coinvolta e impiegata nei diversi turni.»

Lo scrive in una nota Salvatore Sini, segretario regionale Uiltec.

Lo sciopero ha interessato la totalità delle imprese d’appalto. L’astensione prosegue sino a domani mattina alle 6.00.

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fercam

La Fercam è una bella storia imprenditoriale italiana di successo. Nata nel 1949 per il trasporto su Ferrovie e Camion (da qui il nome), in oltre 60 anni grazie allo sviluppo economico dell’Italia e ad un attento lavoro imprenditoriale di sinergie, partnership e acquisizioni internazionali è diventata una multinazionale leader nella logistica e nelle spedizioni con sedi in tutto il mondo e un’integrazione dei trasporti su qualsiasi mezzo compresi aerei e navi.

I centri logistica e magazzini di stoccaggio della Fercam sono molteplici in Italia e per questi centri l’azienda è alla ricerca di tante figure professionali da assumere con contratti a tempo indeterminato e determinato tra cui ovviamente spiccano le posizioni di addetti vendita e logistica ma si cercano tante figure con vari titoli di studi: dai diplomati a… 

L’articolo completo è consultabile nel sitohttp://www.diariolavoro.it/lavoro_fercam.html .

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Ennesima manifestazione dei lavoratori Eurallumina questa mattina, a Cagliari davanti all’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente. Non è un presidio come quelli delle ultime settimane, ma un’iniziativa più partecipata e rumorosa, per sottolineare l’importante scadenza dei primi trenta giorni dall’avvio del procedimento in carico al Servizio Valutazioni Ambientali della Regione Sardegna ed al settore Ambiente dell’ex provincia Carbonia Iglesias, avviato ufficialmente il 29 settembre 2016, che si concluderà secondo i termini normativi tra 30 giorni.

«La manifestazione – si legge in una nota della RSU Eurallumina – è inserita nel solco tracciato dall’inizio dell’iter autorizzativo con una “ mobilitazione permanente” , si tratta della nona iniziativa a partire dal 1° settembre scorso che ha come obiettivo, monitorare costantemente tutto il percorso previsto dalle norme e leggi che regolano la materia.»

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E’ stata inaugurata questo pomeriggio, a Nuxis, la nuova Comunità psichiatrica ad alta intensità di Codess Sociale, denominata “Sa Nuxi”. Si tratta di una residenza terapeutica riabilitativa per persone adulte in trattamento psichiatrico destinata ad accogliere pazienti per i quali il Centro di Salute Mentale valuta indispensabile l’inserimento residenziale, ed è articolata in due moduli da 8 posti letto ciascuno (per un totale di 16 posti letto residenziali). La comunità, già attiva, si trova a Nuxis in località Su Guventu, all’interno del complesso della già attiva RSA per anziani Sant’Elia; è stata autorizzata al funzionamento il 24 marzo 2014 con determina regionale n. 294 ed è inoltre accreditata dal 31 marzo scorso con determina regionale n. 266.

Alla cerimonia, con il presidente di Codess Alberto Ruggeri, il responsabile nazionale dell’Area Psichiatria di Codess, il direttore della nuova struttura Katiuscia Fadda, il direttore sanitario Cinzia Ninu e il direttore amministrativo della RSA Francesco Sanna, sono intervenuti tra gli altri, l’assessore regionale degli Enti locali ed Urbanistica Cristiano Erriu, il direttore sanitario della Asl 7 Silvio Maggetti; il sindaco di Nuxis, Roberto Lallai, il dottor Piergiorgio Testa e il vescovo della diocesi di Iglesias, mons. Giovanni Paolo Zedda, che ha benedetto la struttura e tagliato il nastro inaugurale. Erano presenti alcuni sindaci dei comuni del territorio, consiglieri regionali e rappresentanti di numerose associazioni di volontariato.

Con alcune fotografie dell’inaugurazione, pubblichiamo l’intervista con il presidente di Codess Alberto Ruggeri, e gli interventi dell’assessore regionale Cristiano Erriu, del direttore sanitario della Asl 7 Silvio Maggetti, del sindaco di Nuxis Roberto Lallai, della responsabile nazionale dell’Area Psichiatria di Codess, del dottor Piergiorgio Testa e del direttore amministrativo della RSA Francesco Sanna, registrati nel corso dell’inaugurazione.

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Nell’insolito spazio delle Ex stalle Ceconi, in via Lamarmora ad Assemini, ospita venerdì 28 ottobre, con inizio alle ore 21.00, lo spettacolo “Mezzo Toro”, la nuova produzione della compagnia Lucidosottile. Liberamente ispirato al racconto “La casa di Asterione” di Borges, e ideato, scritto e diretto da Tiziana Troja, lo spettacolo vede in scena l’attore Felice Montervino. I costumi, le scenografie e la grafica sono firmate da Filippo Grandulli e Daniele Coppi, il disegno luci è di Michela Sale Musio, l’assistenza tecnica di Luca Carta.

L’appuntamento è organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Assemini ed è ad ingresso gratuito.

In “Mezzo Toro” l’attore Felice Montervino interpreta la figura mitologica del Minotauro, trasformato dall’autrice e regista Tiziana Troja in un serial killer pericoloso e inquietante ma al contempo seduttore e accattivante, maschio e femmina insieme, che aprendo allo spettatore la sua casa, intesa come spazio mentale, mostra senza restrizioni la visionaria e patologica missione e il suo mondo misterioso. Mezzo Toro nel suo labirinto solitario, scimmiotta così le pop star, convinto, nel suo mondo privato, di essere anch’esso una celebrità, e diviene il moderno killer autorizzato, il boia a servizio dello stato per epurare i mali del mondo.

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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, esprime netta contrarietà all’ospitalità dei migranti nelle strutture sociali di Iglesias. Da giorni si parla della residenza per anziani di Casa Serena, nella spianata di Serra Perdosa, come prossimo approdo dei migranti che diverrebbe un vero e proprio centro per l’accoglienza dei profughi al posto dell’attuale casa per la terza età. Si parla anche dell’adeguamento del vecchio ospedale Fratelli Crobu e degli spazi nell’ex carcere di Iglesias.

«Non ci stiamo – attacca l’esponente centrista – Iglesias diventerebbe un ghetto per i profughi, senza i necessari servizi per soggetti che hanno necessità di assistenza e sostegno. La residenza per gli anziani di Casa Serena, l’ex nosocomio Fratelli Crobu e il vecchio penitenziario – aggiunge Gianluigi Rubiu – non sarebbero certo adatte ad accogliere al loro interno centinaia di migranti. C’è poi il fattore negativo del peso sociale. Iglesias, come tutto il territorio del Sulcis Iglesiente, sta attraversando un momento di forte difficoltà economica e sociale, con una crisi senza precedenti.»

Il prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta ha effettuato un sopralluogo nelle strutture cittadine e Gianluigi Rubiu ribadisce il «no ad un’accoglienza imposta dall’alto, senza il coinvolgimento dei cittadini. D’accordo, la situazione dei migranti è ormai al collasso anche in Sardegna. Non si possono però tollerare delle decisioni che mirano a desertificare i servizi sul territorio, per ospitare poi i migranti nelle strutture abbandonate».

L'ingresso dell'ex carcere di Iglesias.

L’ingresso dell’ex carcere di Iglesias.

Le strutture dell'ex carcere di Iglesias.

Le strutture dell’ex carcere di Iglesias.

 

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Domani, venerdì 28 ottobre, alle 18.30 nella Sala coro dell’istituzione musicale cagliaritana, in piazza Porrino, il musicologo Roberto Milleddu terrà una conferenza dal titolo “Early Music revival. Alle origini del fenomeno”. Early music (musica antica) è un  concetto che nel tempo è stato declinato in modi diversi e che ha abbracciato periodi storici diversi, ma che in sostanza ha riguardato il rapporto fra un “noi” contemporaneo e pratiche musicali, repertori, relativi ad un passato più o meno remoto. Se gli uomini del XVIII secolo iniziarono di fatto a riflettere sulla musica del proprio passato, è nel corso del XIX secolo che questo interesse (Rinascimento, Barocco) inizia a tradursi nell’intensificarsi di iniziative di studio, ricerca, pubblicazione ma anche di riesecuzione nel solco della tradizione romantica e tardoromantica. Sarà il secolo delle avanguardie, della rottura del canone ottocentesco che si interrogherà sul come eseguire con proprietà di stile le musiche pre-classiche, facendo convergere le conoscenze che venivano dal versante musicologico (filologia, organologia, storia etc.) con la ricerca di una prassi esecutiva  storicamente informata. Aspetti questi, che verranno indagati da Milleddu durante la conferenza.

Dopo quello di domani il “Festival degli strumenti antichi” prosegue sabato 29 ottobre, alle 21.00, nella chiesa di San Sepolcro, nell’omonima piazza cagliaritana, per un concerto dedicato alla scuola Bolognese, con Pierpaolo Scattolin impegnato nella direzione del Bizzarria Ensemble e del coro Studium Canticum.

Slitta invece al 6 dicembre la conferenza-concerto dal titolo “Erik Satie e la Parigi della Belle epoque. Un racconto per suoni e immagini” che il musicologo Marco Carraro avrebbe dovuto tenere domani all’interno della rassegna “Modernità, modernismo, avanguardie: le arti performative del ‘900 e Satie”.

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 Museo del Carbone Serbariu 1

La mostra fotografica “La Sardegna Sotterranea”, organizzata in occasione della Settimana del Pianeta Terra, sarà visitabile sino al 20 novembre 2016.

L’esposizione è ospitata nei locali Docce della Lampisteria del Museo del Carbone, all’interno della Grande Miniera di Serbariu. Attraverso una selezione di splendidi scatti, la mostra documenta la specificità e la bellezza degli ambienti ipogei isolani, apprezzati dagli speleologi di tutto il mondo.
La mostra è visitabile gratuitamente dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 17.00 (lunedì chiuso).
La mostra è organizzata da: Centro Italiano della Cultura del Carbone, Federazione Speleologica Sarda e Gruppo Ricerche Speleologiche E.A. Martel Carbonia.
Promossa da: Comune di Carbonia, Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, AIQUA (Associazione Italiana per lo studio del Quaternario) e Università di Cagliari, Dipartimento Scienze Chimiche e Geologiche – Geo-Musei UNICA.

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Luigi Arru 2 copia

La commissione Sanità ha approvato il regolamento istitutivo del Registro regionale dei tumori.

«Il registro regionale dei tumori è uno dei più complessi interventi di sanità pubblica che, attraverso una governance unica frutto della condivisione di dati e competenze, assicurerà una programmazione più efficace delle politiche sanitarie – ha detto l’assessore della Sanità Luigi Arru illustrando i punti principali del regolamento alla commissione consiliare –

Rispetto alla realtà precedente (due registri locali costituiti a Sassari negli anni ’90 e poi a Nuoro con una copertura complessiva del 43% della popolazione), il registro regionale consentirà al sistema sanitario regionale di fare un salto di qualità. L’assessore Arru ha sottolineato infatti che quello della Sardegna, uno dei primi in Italia, «consentirà agli operatori di poter lavorare finalmente in rete ed in tempo reale grazie alla disponibilità di una quantità enorme di dati, che comprenderanno ogni passaggio clinico del paziente oncologico, dalla diagnostica agli accessi ospedalieri ed ambulatoriali, dagli interventi chirurgici ai percorsi terapeutici di ogni singola patologia».

«Dal punto di vista organizzativo – ha aggiunto l’assessore – la Sardegna è stata divisa in tre macro-aree territoriali (nord, centro e sud) che faranno riferimento alla struttura di coordinamento funzionale di Sassari, creando un circuito di scambio continuo di informazioni che interesserà anche analoghe realtà nazionali e la comunità scientifica. Va sottolineata la possibilità di utilizzare, condividere ed analizzare i dati della mobilità oncologica dalla Sardegna verso l’esterno, concentrata prevalentemente su Lombardia ed Emilia Romagna oltre alla Liguria per le patologie pediatriche.»

La cornice normativa del regolamento, nel quale confluiranno dati sensibili, è stata oggetto di un articolato confronto con il Garante nazionale della privacy, che ha espresso il suo parere positivo nello scorso mese di aprile.

Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri regionali Augusto Cherchi (Pds), Lorenzo Cozzolino, Luigi Ruggeri, Rossella Pinna e Daniela Forma del Pd, Fabrizio Anedda del Misto ed Emilio Usula dei Rossomori.

Dopo l’approvazione della commissione il regolamento passerà all’esame del Consiglio.

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Maria Carmela Folchetti-02

Prestiti pressoché bloccati per le aziende artigiane della Sardegna: solo il 6,9% (859 milioni) dei finanziamenti va alle piccole imprese contro i 11 miliardi e 587 milioni erogati al resto delle attività produttive. A questo si aggiunge una netta contrazione dei presti alle piccole imprese che, tra il 2015 e 2016, ha raggiunto i 44 milioni (-4,9%). Altissimo anche il costo del denaro: 6,81% con la Sardegna al quarto posto assoluto tra le regioni più care. Stessa situazione per il differenziale dei “punti base”: l’Isola è sempre nella quarta posizione con un gap sulla media italiana di +199 p.b. A Carbonia Iglesias il record italiano del costo del denaro: 9,56%.

«E’ questa la condizione che da parecchi anni frena lo sviluppo delle realtà imprenditoriali sarde che non superano i 15 addetti – denuncia Maria Carmela Folchetti, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – l’artigianato trova difficoltà sempre maggiori mentre cresce la disponibilità offerta alle grandi imprese (+0,4% rispetto al 2015).»

L’annosa questione dell’accesso al credito delle piccole imprese sarde emerge dalle rilevazioni dell’Ufficio Studi Nazionale di Confartigianato, effettuate tra il marzo 2015 e lo stesso periodo del 2016, su dati Banca d’Italia e Artigiancassa.

Il dossier evidenzia una diminuzione generale del 4,9% per il credito alle imprese artigiane sarde confermando il proseguimento del trend negativo che da anni caratterizza il territorio. L’artigianato sardo, con le sue oltre 35mila imprese, in rappresentanza del 21,7% delle attività produttive isolane, negli ultimi anni ha visto ridursi costantemente i finanziamenti: si è passati dal -4,4% del marzo 2014, per arrivare al -1,6% del dicembre dello stesso anno, per tornare al -4,5% dello scorso dicembre e arrivare a questo – 4,9%.

L’analisi del costo del credito a livello provinciale mostra i livelli più elevati a Carbonia Iglesias (9,56%, -27 punti base in un anno) e record assoluto in tutta Italia. Segue l’Ogliastra (8,52%, -48 punti base in un anno), Olbia-Tempio (8,25%, -63 punti base in un anno) e Sassari (8,22%, +48 punti base in un anno, l’unica provincia in aumento). All’opposto, il tasso più basso in Sardegna, lo troviamo Cagliari (5,98% -107 punti base in un anno), seguita da Nuoro (6,57% e -97 punti base), Oristano (6,79% e -72 punti base) e il Medio Campidano (6,86% e -72 punti base).

Il costo del credito per un’impresa della provincia di Carbonia-Iglesias è quasi doppio (474 punti base in più) rispetto alla media nazionale e quasi triplo (628 punti base in più) rispetto al tasso minimo rilevato nella Provincia Autonoma di Bolzano, dove con il 3,28% di interesse si trovano le migliori condizioni in Italia.

«Il prestito alle piccole imprese – prosegue Maria Carmela Folchetti – resta, purtroppo, ancora legato alla percezione di un credito ad alto rischio e quindi la dinamica di queste erogazioni resta frenata. Invece, spesso, gli artigiani necessitano di finanziamenti molto ridotti e quindi poco appetibili dal sistema bancario che lavora più sulle grosse somme. Per questo sono sempre di più le aziende che si rivolgono ai Consorzi Fidi”.

Oggi quasi un imprenditore artigiano su due si rivolge ai Confidi Artigiani Artigiani per le proprie esigenze finanziarie e per dialogare più positivamente con le banche. La conoscenza diretta che questi Organismi hanno delle imprese si conferma la carta vincente anche per ridurre le insolvenze. In Sardegna, il 6,81% dei prestiti concessi dalle banche alle Micro e Piccole Imprese (artigiani inclusi) è garantito da queste Strutture. Analisi recenti sulle “sofferenze” (finanziamenti non rientrati) hanno dimostrato come i prestiti garantiti dai Confidi siano più “sicuri” rispetto a quelli non garantiti; infatti nel primo caso solo il 26,1% dei crediti non rientra contro il 38,7% della seconda ipotesi.

«I dati dimostrano quale sia il valore dei Consorzi Fidi Artigiani per sostenere le imprese – continua la Presidente anche per questo ribadiamo come sia necessario il rafforzamento dei Confidi, vera interfaccia che sa leggere i bisogni delle piccole imprese”. “Crediamo anche sia fondamentale non dimenticare lo spirito di solidarietà e di mutualità tra imprenditori che è alla base di questo sistema di garanzia artigiano – sottolinea Maria Carmela Folchetti – spesso l’unico sistema in grado di credere nelle piccole aziende e di accompagnarle nel loro percorso di crescita”.

I Confidi servono alle banche e servono alle imprese perché rappresentano l’ultimo presidio di un rapporto corretto del sistema produttivo con il mondo del credito – aggiunge – la conoscenza che tali Organismi hanno dei settori economici e dei territori è ormai diventata necessaria per chi finanzia e per chi chiede il finanziamento, perché rappresentano un supporto importante per ragionare sui numeri, i tempi e le forme tecniche dei finanziamenti. Per le piccole imprese, del resto, il credito bancario è lo strumento pressoché esclusivo per far fronte alle necessità finanziarie.»

«Poiché la situazione economica resta grave – conclude la presidente di Confartigianato Sardegna – è necessario continuare a lavorare affinché i Confidi possano essere messi in condizione di lavorare con sempre meno adempimenti e più possibilità operative.»

Credito alle Imprese Artigiane della Sardegna: Marzo 2016 su Marzo 2015

Finanziamento imprese artigiane (mln euro)

% variazione settembre 2015 su settembre 2014

Tassi attivi effettivi (imprese no finanziarie)

Variazione punti base 2015 sul 2014

Gap punti base con Italia

Cagliari

234

-4,4%

5,98%

-107

+116

Carbonia Iglesias

46

-7,1%

9,56%

-27

+474

Medio Campidano

44

-7,0%

6,86%

-72

+204

Oristano

76

-3,0%

6,79%

-81

+197

Nuoro

103

-4,1%

6,57%

-97

+175

Ogliastra

30

-6,7%

8,52%

-48

+370

Olbia Tempio

152

-5,5%

8,25%

-63

+343

Sassari

173

-4,6%

8,22%

+48

+340

Sardegna

859

-4,9%

6,81%

-77

+199

ITALIA

43.932

-6,1%

4,82%

-91