20 May, 2024
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Libri sardi, giovani narratori italiani. È il mix offerto dalla Mostra regionale del Libro in Sardegna che nella sua seconda giornata di oggi, venerdì 27 aprile, ospita a Macomer alcune delle più interessanti novità editoriali isolane insieme al vincitore del Premio Strega Giovani Giuseppe Catozzella, autore del romanzo “E tu splendi”. Ma non mancheranno gli spettacoli, i laboratori e le presentazioni nei due padiglioni delle ex Caserme Mura, sede della diciassettesima edizione della manifestazione, promossa e organizzata dall’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e dal comune di Macomer d’intesa e con la collaborazione progettuale dell’AES (Associazione Editori Sardi), insieme al Centro Unla e a Verbavoglio Libreria Emmepì,

Si parte alle 10.00 al Padiglione Filigosa con la presentazione del progetto “Nati per leggere”. Ad illustrarlo Magda Sanna (presidente della Sezione Sardegna dell’Associazione Italiana Biblioteche), Paola Cardo (referente regionale di “Nati per leggere”) e la coordinatrice del progetto Antonella Pinna. Un laboratorio di lettura a bassa voce con una classe della Scuola dell’infanzia, a cura del Centro Regionale di documentazione Biblioteche, suggellerà la presentazione. 

Per la sezione “Tra Isola e Mondo” curato dall’AES, appuntamento alle 11.00, al Padiglione Filigosa con il libro “Storia della Sardegna. Dalla preistoria ad oggi”. A presentarlo nella sua nuova edizione (pubblicata dalle Edizioni Della Torre), lo storico e intellettuale Manlio Brigaglia che dialogherà Salvatore Tola.

“La madre del pane” è invece il titolo del volume curato da Giovanni Antonio Farris e Manuela Sanna, pubblicato da Carlo Delfino Editore e che sarà presentato alle 11.40. Un dibattito arricchirà l’appuntamento, incentrato su di un tema di fondamentale importanza per chi studia le tradizioni dell’isola.

Nel pomeriggio di venerdì 27, presso il Padiglione Filigosa, la sezione “Tra Isola e Mondo” proporrà quattro incontri con gli autori, moderati dal giornalista Vito Biolchini.

Ad aprire il programma, alle 16.30, sarà “Il mondo di Gramsci. Da Ales alla rivoluzione russa”, Iskra Edizioni, che sarà illustrato dagli autori Sandro Dessì e Viviana Faedda. Attraverso il linguaggio del fumetto e dell’illustrazione, l’opera ripercorre in tre volumi l’itinerario del grande pensatore a partire dai modesti luoghi che hanno contribuito a determinarne la non comune personalità, fino alle grandi metropoli industriali e alla vita carceraria che si conclude con la morte nel ‘37.

Alle 17.15, Antonello Pellegrino presenta la sua trilogia di romanzi ambientati nella Sardegna antica, “Bronzo. Dalla scura terra. Le vie dell’ambra”, Condaghes Edizioni. Scienza e letteratura si incontrano invece, alle 18.00, nella presentazione di Gian Nicola Cabizza dell’“Atlante astronomico della Divina Commedia”, Mediando Edizioni, un interessante focus sulle conoscenze del cielo da parte del sommo poeta.

Alle 18.45, Edizioni Della Torre propone “Shardana e Sardegna. I Popoli del Mare, gli alleati del Nord Africa e la fine dei Grandi Regni XV-XII secolo a.C.” che sarà illustrato dall’autore, l’archeologo Giovanni Ugas.

Ma nella serata di venerdì c’è spazio anche per la narrativa. “E tu splendi” (Feltrinelli) racconta la storia di un bambino, figlio di immigrati lucani a Milano, che trascorre un’estate a casa dei nonni in un paesino della Basilicata e trova nascosta dentro l’antica torre normanna una famiglia di sette stranieri, compreso un bambino di nome Josh. Il romanzo si confronta così col razzismo e i meccanismi dei rifiuto. Il suo autore, Giuseppe Catozzella, è considerato uno dei giovani emergenti della narrativa italiana. L’appuntamento è sul palco di Tamuli dove alle 19.00 l’autore (vincitore del Premio Strega Giovani) sarà intervistato dal giornalista Giovanni Dessole.

La seconda giornata della Mostra si chiuderà in musica, con il concerto del trio jazz Kerlox Dynamic 3 in programma alle 21.00 sul palco del Padiglione Tamuli e organizzato in collaborazione con OrganSound. In scena Carlo Mascolo (trombone e oggetti sonori), Domenico Saccente (fisarmonica e tastiere) e Felice Furioso (batteria e cupa cupa bassa).

Nutrito anche il programma per le scuole, che partirà di mattina alle 10.00 al Padiglione Tamuli con lo spettacolo per ragazzi “Certi maestri” a cura dell’associazione Chine Vaganti. A seguire spazio a Giuseppe Catozzella che presenterà il suo romanzo “E tu splendi”. Alla stessa ora, ma all’Ex Alas, Sasha Naspini incontrerà i ragazzi per parlare del suo romanzo “Le Case del malcontento”. La mattinata proseguirà con Andrea Pau che presenterà il suo “Il T3rzo piano”.

L’Ex Alas sarà inoltre sede dei laboratori di scrittura e fumetto che l’associazione Chine Vaganti terrà alle 11.30 e alle 16.30.

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Sarà un altro week-end di grande sport a Carbonia. Dopo lo svolgimento del campionato di Wushu-Kung Fu-Sanda-Taiji, sabato 28 e domenica 29 Aprile il palazzetto dello Sport di via delle Cernitrici sarà teatro della Coppa Sardegna di ju jitsu, un evento organizzato dal World Ju Jitsu Kobudo Security Association in collaborazione con l’A.S.D. Yama Arashi Dojo Club, il patrocinio e il contributo economico del comune di Carbonia. «L’iniziativa è stata accolta con favore dall’Amministrazione comunale, che intende sostenere le attività sportive per la valenza sociale e il carattere aggregativo che esse rivestono. Una di queste è sicuramente il ju jitsu, una disciplina in crescita anche nel nostro territorio», ha spiegato il sindaco Paola Massidda.

Soddisfazione è stata esternata anche dall’assessore allo Sport Valerio Piria: «Assisteremo a un vero e proprio galà delle arti marziali in grado di richiamare la presenza a Carbonia di centinaia di atleti provenienti da diverse zone della Sardegna». 

Il programma della due giorni della Coppa Sardegna di Ju Jitsu è ricco ed articolato. Si comincia sabato 28 Aprile alle ore 15 con uno stage tecnico tenuto dal soke Maurizio Silvestri; alle ore 18.00 si svolgeranno le esibizioni di arti marziali che coinvolgeranno diverse scuole di Ju Jitsu provenienti da varie arie aree geografiche dell’isola. Domenica 29 aprile si parte dalla mattina con percorsi ludici per bambini fino all’età di 8 anni; sul parquet del palazzetto si susseguiranno gare di difesa personale per adulti e bambini, prove della specialità Enbu, gare di demo team, kick jitsu, lotta a terra, submission, un torneo master di kata, kata free style e kata free style con armi.

L’epilogo della manifestazione sarà nel pomeriggio, quando verrà premiato il vincitore della Coppa Sardegna di ju jitsu.

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statuto speciale, gazzetta, regione sardegna
I 70 anni della nascita dello Statuto Autonomo della Sardegna sono quest’anno il tema centrale delle manifestazioni organizzate in tutta l’isola per Sa Die de Sa Sardigna. La Regione ha finanziato i Comuni dell’isola con 34mila euro per le celebrazioni del 28 aprile, e altri 16mila per le iniziative istituzionali che si svolgeranno durante tutta la giornata a Cagliari. «Le celebrazioni di Sa Die de Sa Sardigna sono dedicate quest’anno al 70° anniversario della nascita dello Statuto Autonomo della Sardegna», ha detto l’assessore della Cultura Giuseppe Dessena. «Abbiamo per questo motivo coinvolto Comuni, scuole, docenti universitari e storici, per cercare di ripercorrere attraverso manifestazioni e laboratori, i tratti salienti della nascita di un documento di fondamentale importanza per la nostra Regione. In un momento storico così importante e delicato a livello regionale siamo convinti che la nostra identità debba acquisire sempre maggiore forza e valore in tutti gli ambiti della vita della società civile. Inoltre – ha proseguito l’assessore Dessena – la conoscenza storica degli avvenimenti politici che hanno caratterizzato la nascita dello Statuto sardo deve essere patrimonio comune di tutti. Nella consapevolezza che la memoria storica costituisce le radici di un popolo, ci stiamo impegnando da tempo perché la trasmissione passi attraverso i giovani e dunque le scuole, perché essi rappresentano il futuro della nostra isola.»

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La comunicazione istituzionale, avviata il 26 febbraio, giornata in cui il Consiglio regionale ha celebrato il momento fondante della storia autonomista della Sardegna alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnerà tutti gli eventi promossi nel 2018. Le nuove azioni della campagna sono state illustrate questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau ed il presidente della Regione, Francesco Pigliaru.
«La conquista dell’Autonomia settant’anni fa ha cambiato il rapporto tra lo Stato e la Regione Sardegna – ha sottolineato il massimo rappresentante dell’Assemblea sarda – definendo un percorso diverso e dando modo ai sardi di governarsi in maniera autonoma in diversi ambiti. Settant’anni fa alla Sardegna veniva riconosciuta la dignità di Regione a statuto speciale, veniva data autonomia nel governo della propria vita comunitaria. Per decenni la Sardegna è cresciuta anche grazie a questo strumento. Abbiamo scelto la musica come strumento per coinvolgere tutti, in grado di raggiungere anche i più giovani – ha aggiunto – una canzone che è fortemente identitaria e che esprime sentimenti di appartenenza ad una terra unica e aspettative di apertura ed accoglienza per un futuro migliore. Specifico che non si tratta e non vuole essere un inno – ha chiarito – ma un dono che noi facciamo ai sardi, spero che nella seduta del 28 aprile, in occasione de Sa die de Sa Sardigna, il Consiglio regionale approvi in forma definitiva il riconoscimento di “Procurade ‘e moderare” come inno ufficiale della Sardegna, compiendo quel percorso che nella coscienza dei sardi è già in essere. L’auspicio della presidenza del Consiglio regionale è che i sardi si riconoscano con partecipazione e slancio ideale, fondamentali per le nuove sfide che spettano ancora alla Sardegna». 
«Di fronte ai millenni della nostra storia, l’autonomia sarda è appena nata», recita lo slogan della campagna istituzionale, realizzata dall’agenzia Quom3 che ha curato la strategia, l’ideazione e la direzione creativa e strategica delle attività di comunicazione dedicate al settantesimo anniversario dell’autonomia sarda.
«La nostra autonomia è stata ed è uno strumento essenziale, lo spazio concreto in cui possiamo dimostrare, come sardi, la nostra capacità di disegnare politiche per migliorare la vita dei cittadini, per dare le risposte che non possono arrivare da uno Stato centralista – ha sottolineato il presidente Pigliaru -. E queste celebrazioni ci offrono un’opportunità preziosa per valutare quanto, in questi 70 anni, siamo stati in grado di usarla bene e come possiamo migliorare la nostra capacità di attuazione per ottenere gli spazi più ampi di sovranità di cui abbiamo bisogno. Spesso pur ottenendo le risorse – ha aggiunto – facciamo fatica ad utilizzarle nel modo in cui noi riteniamo giusto, perché le regole dentro le quali dobbiamo muoverci non ci danno sufficiente potere nella risoluzione di problemi come, per fare un solo esempio, il nostro diritto alla mobilità. Questo deve cambiare: l’autonomia è il mezzo più importante che possediamo e rafforzarla significa rafforzare la Sardegna e le nostre richieste a Roma e a Bruxelles, a partire dall’insularità.»
C’è un legame speciale tra il popolo sardo e la musica. Umpare è la canzone che celebra i 70 anni dell’autonomia sarda. È una canzone popolare che racchiude dentro più linguaggi, esprime sentimenti di appartenenza a una terra unica, di apertura e accoglienza verso il mondo e il futuro.
È composta da diversi stili musicali interpretati in lingua sarda, italiano e inglese. I testi e la musica sono di Luigi Marielli, l’arrangiamento di Gabriele Oggiano.
«È una pop song che ho scritto di getto – ha sottolineato Marielli – che è cresciuta grazie all’intervento di tutti gli artisti che hanno collaborato gratuitamente perché convinti del progetto. È una canzone viva e scalciante – ha aggiunto – e Umpare va contro quello che ci dicono da sempre che siamo pochi e disuniti, è un suggerimento, una presa di coscienza». 
I Tazenda, Claudia Crabuzza, Maria Giovanna Cherchi e Aurora Lecis sono gli artisti che l’hanno interpretata. Nella canzone è presente la voce inconfondibile di Andrea Parodi che canta una breve strofa di Procurade ‘e moderare, reinterpretata per l’album “Fortza paris” del 1995.
Umpare è un pensiero rivolto ai sardi e sarà scaricabile gratuitamente dalla pagina dedicata www.sardegna70.it e dai siti del Consiglio regionale e della Regione Sardegna dal 28 aprile, Sa die de sa Sardigna, giornata simbolica dell’orgoglio sardo.
La canzone è sostenuta da un videoclip che racconta la presa di coscienza, da parte dei sardi, della loro identità. Il video, realizzato da tre giovani registi sardi, Michele Gagliani, Chiara Mela e Giovanni Saturno, ospiti in conferenza stampa racconta metaforicamente una presa di coscienza: la Sardegna è oggi una terra libera e accogliente, il suo popolo è speciale, vivo e ha voglia di gridarlo al mondo con una unica voce, quella dei sardi. L’immagine che costruisce il racconto è quella di una giovane donna che si risveglia dalle ceneri e danzando prende vita e rinasce. Il videoclip “Umpare” ha coinvolto una serie di professionalità e giovani talenti che lavorano attivamente nella produzione cinematografica sarda. Nel video, oltre ai cantanti, musicisti, coreografi e il coro di voci bianche della corale Luigi Canepa. La produzione del video ha coinvolto più di cento persone tra professionisti, tecnici e protagonisti.
«A giugno partirà la campagna multisoggetto – ha sottolineato Alberto Deiana dell’agenzia Quom3 – una comunicazione corale resa attraverso una serie di ritratti fotografici in bianco e nero di giovani, bambini e adulti per sottolineare che l’autonomia appartiene a ognuno di noi. Un concetto ribadito anche nel titolo dove, graficamente, è stata evidenziata la parola “Mia”.»
La campagna sarà pianificata in tutta la Sardegna attraverso medie e grandi affissioni e cartelli autobus. Gli scatti sono stati realizzati da Michele Secchi, giovane talento sardo della fotografia che da alcuni anni vive e lavora ad Amsterdam.
Il logo riprende in sintesi e in chiave moderna i due elementi che compongono lo stemma della Regione Sardegna: una parte della croce forma il numero sette, mentre il profilo del moro è il numero zero per comporre insieme il numero degli anni. Il testo che completa il logo è in lingua sarda per comunicare e affermare l’identità unica dell’isola.
L’immagine della comunicazione, un neonato avvolto dalla bandiera sarda, vuole far riflettere su un aspetto ben preciso: la giovane età del governo sardo rispetto alla lunga storia della Sardegna. Settant’anni sono solo l’inizio del cammino dell’autonomia, gli stessi principi che hanno ispirato la sua nascita sono ancora attuali e importanti. Ci permettono di migliorare, crescere e scegliere insieme. Perché l’autonomia è una conquista, è una ricchezza, è nostra.
«La campagna istituzionale del bambino, lanciata sui principali quotidiani il 26 febbraio – ha aggiunto Paola Governatori dell’agenzia Quom3 – verrà veicolata attraverso la distribuzione presso tutti i comuni della Sardegna e i dipartimenti delle due università sarde di poster 100×70 e di cartoline.»

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Si è aperta stamane, nel segno dei giovani la 17ª Mostra regionale del Libro in Sardegna che fino a domenica ospiterà a Macomer circa settanta appuntamenti tra presentazioni di libri, dibattiti, laboratori e mostre. La manifestazione, promossa e organizzata dall’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e dal Comune di Macomer d’intesa e con la collaborazione progettuale dell’AES (Associazione Editori Sardi), insieme al Centro Unla e a Verbavoglio Libreria Emmepì, è stata inaugurata stamattina alle ex caserme Mura con il tradizionale taglio del nastro da parte dell’assessore regionale alla Pubblica istruzione Giuseppe Dessena, del sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu e dell’assessore comunale della Cultura Tiziana Atzori. Tantissimi i giovani delle scuole presenti, che poi hanno preso parte alle prime iniziative in programma e invaso la grande tensostruttura che quest’anno ospita gli editori sardi e la libreria Emmepì.

«Siamo felici di ospitare questo evento che si dibatte ancora intorno alle modalità di realizzazione anche se alla fine riusciamo sempre a trovare un’intesa – ha spiegato il sindaco di Macomer, Antonio Onorato Succu -. Nella diversità di vedute c’è infatti un grande lavoro di squadra, grazie al ruolo importante svolto dall’assessorato regionale, alla collaborazione dell’Associazione Editori Sardi e grazie al gruppo di lavoro locale costituito dal centro Servizi Unla e dalla Cooperativa Erbavoglio Libreria Emmepì. Ringraziamo la Regione per avere quest’anno destinato alla manifestazione risorse maggiori ma ora perché la Mostra cresca ulteriormente c’è bisogno che la data sia istituzionalizzata, consentendoci di poter lavorare per tempo.»

La stessa proposta è stata avanzata dall’assessore comunale alla cultura Tiziana Atzori che, dopo aver ricordato con affetto il suo predecessore Giovanni Biccai, ha ribadito la necessità di «evitare dopo tanti anni inutili attriti. Macomer crede nella Mostra e crede nella cultura, come dimostrano le tante iniziative che vengono organizzate ogni anno. Questa manifestazione è centrale ma deve trovare un momento fisso nel calendario, in maniera da coinvolgere in maniera più ampia tutto il territorio regionale, declinando meglio l’organizzazione e migliorando l’offerta».

Simonetta Castia, presidente AES, ha specificato come l’associazione Editori Sardi abbia accolto l’invito dell’assessore regionale alla Cultura: «Abbiamo ricevuto la richiesta energica di partecipare a un evento che è l’unica grande manifestazione di promozione dell’editoria sarda, resa possibile grazie alla legge 22 del 98, che è al sostegno dichiarato delle aziende che operano nell’isola – ha rimarcato Simonetta Castia -. Libro sardo in questo caso significa specificamente libro edito in Sardegna. L’AES partecipa con spirito costruttivo, per qualificare il programma e renderlo rispondente alle caratteristiche di una manifestazione adeguata alle aspettative, sapendo di avere la grande responsabilità di non abbandonare a se stessa una rassegna nata con la finalità dichiarata di promuovere l’editoria sarda, soprattutto attraverso il coinvolgimento delle scuole. L’AES ha sempre promosso e praticato in prima persona l’appello alla condivisione d’intenti e alla necessità di un coordinamento tra tutti i soggetti, con il fine di programmare il calendario insieme con largo anticipo. Tema e data andrebbero scelti in condivisione se il libro sardo è l’anima della Mostra. Questa iniziativa deve favorire la crescita culturale della Sardegna evitando di cadere nel provincialismo per cui sia bella solo quando arrivano autori famosi. ‘In Sardegna esistono i suoi libri – ha concluso la presidente parafrasando il grande scrittore Toti Mannuzzu – l’isola ha bisogno dei libri sardi come il pane. Quasi come il pane ne ha una necessità estrema».

Il direttore del Centro servizi Unla Giancarlo Zoccheddu ha ricordato il lungo cammino che ha portato alla nascita e al consolidamento della Mostra, «che prese il testimone alla fine degli anni 90 dalla Mostra interprovinciale del Libro. Nel 2000 si arrivò alla attuale denominazione di Mostra regionale del Libro in Sardegna, che già nella sua prima edizione ebbe come ospite un autore non sardo (era uno scrittore iracheno) e aveva, ieri come oggi, come tema il Mediterraneo. Di quegli anni bisogna recuperare lo spirito di collaborazione, coinvolgendo maggiormente e per tempo le scuole e le amministrazioni del territorio. Quest’anno il confronto è stato produttivo ma bisogna estenderlo ulteriormente».

Luciana Uda della Cooperativa Erbavoglio Libreria Emmepì ha invece parlato dei giovani che sono sempre più protagonisti della vita culturale macomerese. «Questa Mostra la dedichiamo a loro, ai ragazzi e alle ragazze che hanno deciso di stare qui e che stanno arricchendo con tante iniziative la nostra comunità. La Mostra del Libro è una di quelle e ora richiede da parte di tutti uno sforzo in più per migliorare la sua programmazione».

«Essere arrivati alla diciassettesima edizione è un successo certificato dalla presenza qui oggi di tanti giovani – ha affermato l’assessore regionale alla Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena -. La Mostra di Macomer è un evento molto atteso che può essere insieme ad altri un volano di sviluppo per questo territorio. La cultura fa crescere infatti gli individui ma anche le comunità. La Regione crede in questa iniziativa alla quale quest’anno ha assegnato più risorse, e questo è stato un elemento di attenzione nei confronti di questo territorio che non può essere sottovalutato.»

L’assessore Giuseppe Dessena è intervenuto anche sul tema della istituzionalizzazione della data della Mostra: «Già dallo scorso anno avevo indicato il mese di aprile come quello ideale per una migliore riuscita della Mostra. Lavoreremo dunque a consolidare questa indicazione, in un’ottica di condivisione ma con la volontà della Regione e dell’assessorato alla Pubblica Istruzione di impegnarsi sempre in prima persona».

 

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Mercoledì 2 maggio, alle ore 18.00, nella Biblioteca Comunale di viale Arsia si terrà la presentazione del libro curato da Jean-Philippe Assal, Luciano Carboni, Olivier Horn, intitolato “Il teatro del vissuto: per un nuovo accompagnamento dei pazienti”. L’iniziativa si colloca nell’ambito della rassegna “Carbonia Scrive”“Una rassegna che sta dimostrando sempre di più la sua capacità di incentivare e promuovere la lettura di libri, riscuotendo nel contempo un ottimo apprezzamento da parte dei cittadini”, ha affermato l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu.

Il libro parte da una domanda di fondo: può il teatro – apparentemente così lontano dal mondo scientifico – diventare parte integrante di un processo curativo? Ebbene, il “teatro del vissuto” sembra essere uno strumento utile ad alleviare il disagio, la solitudine e l’isolamento che affliggono i pazienti affetti da diabete e da altre malattie croniche.

All’incontro saranno presenti i coautori del libro Luciano Carboni, Maria Pia Turco e l’assessore della Cultura del comune di Carbonia Sabrina Sabiu. Luciano Carboni è un medico diabetologo che ha ricoperto ruoli significativi nella sanità regionale, tra cui quello di Responsabile del Servizio di diabetologia del “Binaghi” nella ASL 8 di Cagliari. Maria Pia Turco è medico, pediatra e diabetologa.

Nel corso della presentazione del libro sono previsti interventi da parte di amministratori del settore della sanità, diabetologi, operatori della diabetologia, rappresentanti delle associazioni dei pazienti.

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Giovedì 3 maggio si svolgerà la competizione regionale dei Laboratori Students Lab, che coinvolgerà le scuole della Sardegna. Durante la competizione, gli studenti, coinvolti in attività laboratoriali di cultura d’impresa, illustreranno le proprie idee imprenditoriali ad una giuria qualificata (manager aziendali, esponenti istituzioni), con lo scopo di far emergere le proprie qualità e conquistarsi l’ambito accesso alla competizione successiva, quella regionale.

L’evento avrà luogo presso il Centro Commerciale Auchan Cagliari Marconi – Via Dolianova, 35, 09134 Cagliari. Orario della manifestazione, dalle 10.00 alle 18.00.

Students Lab è un percorso che coinvolge ogni anno 20.000 studenti e 400 Istituti in tutta Italia, favorendo il confronto tra le diverse realtà territoriali e l’apprendimento collaborativo attraverso attività laboratoriali, destinate a studenti di diverse fasce d’età.

I percorsi Students Lab mirano a promuovere lo spirito d’iniziativa e l’imprenditorialità tra i più giovani, favorendo lo sviluppo delle competenze trasversali e si declinano in quattro linee di competizione, di seguito indicate:

.biz, Laboratorio d’impresa: prevede la creazione di vere e proprie imprese, dalla business idea alla commercializzazione del prodotto/servizio.

.com, Laboratorio di comunicazione: permette agli studenti di immergersi nella comunicazione a 360 gradi, sviluppando competenze in giornalismo, organizzazione eventi e pubblicità. 

.tech, laboratorio di innovazione tecnologica: dedicato alla creazione di prodotti ad alto contenuto tecnologico, dal risparmio energetico alle fonti rinnovabili, fino alla robotica.

org. Laboratorio di organizzazione eventi: promuove la consapevolezza delle espressioni culturali attraverso attività laboratoriali che coinvolgono gli studenti nella realizzazione di un evento reale.

La competizione Students Lab è accreditata dal MIUR tra le procedure di confronto.

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Venerdì 27 aprile, alle ore 18.30, presso la sala consiliare del comune di Iglesias, sarà firmato il Patto di Amicizia con il comune di Posina (VI). La cerimonia segue quella svoltasi a Posina (comune di 566 abitanti) lo scorso 16 giugno.

Con la firma dei due sindaci, Emilio Gariazzo ed Andrea Cecchellero, il Patto di Amicizia tra i due Comuni sarà pienamente operativo nel suoi contenuti atti a sviluppare progressivamente i rapporti tra le due comunità in tutti i campi di comune interesse.

L’Amministrazione comunale di Iglesias, nel salutare la visita del sindaco Andrea Cecchellero e del gruppo di amministratori e cittadini da egli guidati, in una nota esprime vivi ringraziamenti all’Associazione Mineraria Sarda e al Comitato Iglesiente Centenario Grande Guerra che hanno reso possibile questo incontro. Ancora una volta la valorizzazione della memoria storica e l’impegno delle associazioni cittadine esaltano il ruolo di Iglesias in un contesto nazionale ed europeo.

Negli anni delle commemorazioni del Centenario della Grande Guerra, l’Amministrazione comunale di Iglesias ha voluto rendere omaggio al tanti minatori, sardi ed iglesienti che con la propria perizia nell’arte mineraria hanno contribuito alla realizzazione di grandi opere difensive e combattuto per l’Unità della Patria.

In particolare si ricorda l’opera del Plotone Autonomo Minatori Sardo, che dislocato sul Monte Pasubio contribuì alla realizzazione della “Strada delle 52 Gallerie” percorso che partendo da comune di Posina raggiunge la cima del Pasubio.

Sulle antiche orme del trascorso minerario, anche questa occasione consente alla città di Iglesias di presentare all’esterno il grande patrimonio di archeologia industriale, naturalistico e ambientale reso unico dal modello economico culturale sviluppatosi nei secoli precedenti.

In quest’ottica la delegazione del comune di Posina, nei giorni di permanenza ad Iglesias, visiterà le bellezze naturalistiche – ambientali, i siti di archeologia mineraria, nonché i luoghi e i monumenti tipici della storie e cultura iglesiente.

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Il cacciamine Alghero della Marina Militare è partito lunedì dalla Base navale della Spezia con destinazione Port Mahon (Isola di Minorca, Spagna) per ricongiungersi dal  domani, 27 aprile, alle unità del Secondo Gruppo di Contromisure Mine della NATO (NATO – SNMCMG2), la forza marittima multinazionale integrata che opera per garantire la salvaguardia delle vie di comunicazione marittime e gli accessi ai porti dalla minaccia di mine navali.

Il gruppo navale SNMCMG2, alle dipendenze dell’Allied Maritime Command con sede a Northwood (UK), è attualmente composto oltre che dalla nave della Marina Militare, dall’unità inglese Enterprise, con a bordo lo staff di comando del gruppo navale, dal cacciamine spagnolo Segura e dal cacciamine turco Anamur, che navigheranno insieme a nave Alghero prima di far ingresso a Port Mahon.

Durante il periodo di aggregazione, le unità della SNMCMG2 svolgeranno l’esercitazione annuale Spanish Minex prima difare sosta a Palma di Majorca e successivamente dirigeranno verso le coste siciliane per partecipare all’esercitazione nazionale Mare Aperto e Italian Minex.

La SNMCMG2 è uno dei Quattro gruppi navali permanenti che compongono la forza marittima di reazione rapida della NATO. Il gruppo di contromisure mine fornisce all’alleanza una capacità operativa indispensabile per assicurare, in tempo di crisi, il libero accesso ai porti e la sicurezza della navigazione. I gruppi permanenti si addestrano continuamente con i paesi alleati e partner, partecipando ad esercitazioni nazionali o multinazionali, in modo da incrementare l’interoperabilità e mantenere alto il livello di addestramento.

Nave Alghero, al comando del Tenente di Vascello Davide Tamborini, è un cacciamine costiero (Mine Hunter Coastal – MHC) della classe Gaeta, consegnata alla Marina Militare nel marzo 1993, e assegnato alla 54ª Squadriglia Dragamine Costieri (COMSQUADRAG 54) con sede a La Spezia. L’Unità ha un equipaggio di 44 militari ed è in grado di svolgere attività di localizzazione, identificazione, neutralizzazione di mine navali, residuati bellici e di ordigni, per garantire la sicurezza della navigazione. Per effettuare queste operazioni l’unità è dotata di veicoli subacquei filoguidati Remotely Operated Vehicle (ROV) e si avvale di operatori del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) della Marina Militare.

Nave Alghero lascerà il gruppo NATO ai primi di giugno 2018, per fare rientro nel porto di La Spezia.

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Nuova sconfitta casalinga per la Sulcispes Sant’Antioco nella gara disputata contro il Basket Uri. I biancoblu, dopo la bella prova fornita in trasferta, non sono riusciti a ripetersi ed hanno ceduto il passo agli avversari che, seppur con qualche assenza, sono riusciti a mantenere il pallino del gioco per tutto l’arco della partita. L’incontro si è concluso sul punteggio di 60 a 73.

«Non siamo riusciti a confermare la bella prestazione di sabato scorso – ha detto il  coach antiochense Paolo Massidda – abbiamo avuto, fin dall’inizio, un brutto approccio alla gara, difatti già dal primo quarto, la situazione si è fatta subito in salita, tant’è che abbiamo concluso il secondo quarto sotto di 15 punti. Detto questo, per l’atteggiamento mostrato, gli avversari hanno sicuramente meritato di portarsi a casa questa vittoria, mentre noi, al contrario, siamo stati troppo superficiali. Purtroppo il cammino, adesso, si fa più complicato – ha concluso Paolo Massidda – è stata una stagione piuttosto strana e tribolata che non ci ha permesso mai di giocare al massimo delle nostre potenzialità ma adesso ci stiamo avviando alla fine, per cui cercheremo di chiudere al meglio per poi, in definitiva, tirare le somme.»

Sulcispes Sant’Antioco – Basket Uri 60 a 73 

Parziali: 15 a 22, 11 a 19, 20 a 21, 14 a 11.

Sulcispes Sant’Antioco: Rasset 21, Tosadori 14, Pintus 3, Aralossi 6, Castiglia 14, Borghero 2, Basciu 0, Ingrande 0, Era 0. All. Paolo Massidda.

Basket Uri: Spanu 25, Moledda 17, Delogu 5, Flumine 13 Risso 9, Giordo 4, Ferralis 0, Blasi 0, Secchi 0. All. Aldo Motzo.