29 April, 2024
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Mentre una start-up olandese, SpaceLife Origins, ipotizza di inviare in orbita terrestre, a 400 km dal nostro pianeta, una donna con gravidanza a termine, per testare la possibilità, per la nostra specie, di riprodursi al di fuori del pianeta, e proseguire anche quando, della Terra, non rimarrà più nulla di abitabile, è importante rimanere con i piedi per terra e cercare di capire perché le donne del Sulcis Iglesiente, per partorire, scelgono altre strutture sanitarie.
Le strutture pubbliche o private accreditate che nella Regione Sardegna effettuano parti sono 13. Il 23,1% rispetta il valore di riferimento fissato a 1.000 parti mentre il 38,5% non rispetta il valore minimo di 500 parti l’anno.
Le 5 strutture che in Sardegna effettuano un maggior numero di parti sono oggi:
1. Policlinico di Monserrato di Cagliari
2. Ospedale SS. Trinità di Cagliari
3. Stabilimento Cliniche di San Pietro – AOU di Sassari
4. Ospedale Giovanni Paolo II di Olbia (SS)
5. Ospedale San Francesco di Nuoro
ll regolamento del ministero della Salute sugli standard quantitativi e qualitativi dell’assistenza ospedaliera fissa i valori massimi relativi ai tagli cesarei primari al 25% (per gli ospedali che eseguono più di 1000 parti annui) e al 15% (per gli ospedali che effettuano meno di 1000 parti annui).
Prima di poter affermare, sic et simpliciter, che le donne del nostro territorio non scelgono la nostra struttura perché non si pratica la parto analgesia, sarebbe utile condurre almeno un’indagine qualitativa più approfondita con i soggetti interessati (le donne che devono partorire e/o le donne che hanno già partorito).
Le donne, in genere, hanno aspettative precise riguardo al momento della nascita del loro bambino: c’è chi ci tiene a partorire nel modo più naturale possibile, chi vuole assolutamente contenere il dolore, chi desidera il neonato con sé 24 ore su 24 e chi chiede di conservare il sangue del cordone ombelicale. Non si può prescindere, poi, dall’andamento della gravidanza: se insorgono patologie a carico della donna o del nascituro durante l’attesa bisogna necessariamente puntare su un centro hub di II livello che disponga di strumentazione adeguata e di una Terapia Intensiva Neonatale. Invece, se la gravidanza è fisiologica, la futura mamma può scegliere di farsi seguire presso i consultori e di partorire negli ospedali spoke di 1° livello – ben collegati ai centri hub di 2° – purché vantino adeguati volumi di attività.
È fondamentale, quindi, informarsi per tempo per capire se la struttura prescelta risponde alle proprie esigenze: se dispone cioè di un servizio di analgesia epidurale gratuita h24 7 giorni su 7, di una vasca per il parto in acqua e di un servizio di rooming-in 24 ore su 24. E ancora: se è un centro di raccolta del sangue del cordone ombelicale o se è presente una Terapia Intensiva Neonatale.
Tutte queste informazioni sono oggi disponibili su www.doveecomemicuro.it, portale che vanta un database di oltre 2.300 strutture: tra ospedali pubblici, strutture ospedaliere territoriali, case di cura accreditate, poliambulatori, centri diagnostici e centri specialistici.
Per confrontare le strutture è sufficiente inserire nel “cerca” la parola desiderata, ad esempio “parto” e selezionare la voce che interessa tra quelle suggerite. In cima alla pagina dei risultati compariranno i centri ordinati per volume di attività, per vicinanza o in base ad altri criteri selezionabili. Il semaforo verde indica il rispetto delle soglie ministeriali mentre la barra di scorrimento mostra il posizionamento delle singole strutture nel panorama nazionale.
La valutazione viene fatta considerando indicatori istituzionali di qualità come volumi di attività (dati validati e diffusi dal PNE – Programma Nazionale Esiti gestito dall’Agenas per conto del Ministero della Salute). È possibile inserire nel “cerca” anche un trattamento (analgesia epidurale gratuita h24 7 giorni su 7, parto in acqua, centro raccolta sangue del cordone ombelicale), o un’area specialistica (Terapia Intensiva Neonatale), quindi restringere il campo alla regione o alla città di appartenenza. Per filtrare ulteriormente i risultati, basta spuntare le caselle della colonnina a sinistra relative, ad esempio, ai Bollini Rosa, il premio assegnato agli ospedali attenti alle esigenze femminili.
Per evitare di farsi prendere dallo sconforto è necessario procedere con un approccio interpretativo del fenomeno, nel suo contesto naturale, con i significati assegnati dalla gente. Una ricerca qualitativa fenomenologica potrebbe consentirci di comprendere i fenomeni e chiarire le percezioni di differenti gruppi, atteggiamenti, preferenze, opinioni.
Uno strumento di facile applicazione è costituito dalla tecnica del focus group. Si tratta di una forma di ricerca qualitativa, in cui un piccolo gruppo, omogeneo e informale di individui si riunisce per discutere un tema specifico sotto la guida di un moderatore.
I partecipanti da reclutare per il focus possono essere diversi: donne che devono ancora partorire, donne che hanno già partorito, operatori sanitari dei consultori, operatori dell’UO di Ginecologia e Ostetricia, ai quali vengono sottoposte una serie di domande sulle motivazioni che influiscono nella scelta del punto nascita.
Attraverso questa tecnica basata sulla libertà di espressione dei membri del gruppo può accadere che emergano aspetti del tema dibattuto non ancora considerati.
L’analisi dei dati emersi potrà portare a possibili modifiche organizzative e/o strutturali, compresa l’eventuale ricollocazione dell’attuale struttura di Ginecologia e Ostetricia in altro Presidio.

Antonello Cuccuru

«Le chiedo di convocare un incontro per la giornata di mercoledì 8 febbraio, alla presenza di tutti i Sindaci del Sulcis Iglesiente, per discutere delle criticità della sanità nel territorio.»

E’ la richiesta fatta oggi da Pietro Morittu, sindaco di Carbonia, all’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, dopo la chiusura del Reparto di Rianimazione del P.O. Sirai di Carbonia e del CTO di Iglesias.

«Siamo in presenza di una situazione grave, sulla quale fare luce immediatamente per correre ai ripari e garantire a tutti i cittadini di Carbonia e del territorio il sacrosanto rispetto del diritto alla salute, così come sancito dall’art. 32 della Costituzionedice Pietro Morittu. Stando alle informazioni che trapelano, sembrerebbe che 3 rianimatori dell’azienda sanitaria locale sarebbero contemporaneamente in malattia, comportando così una situazione di difficoltà nella definizione dei turni non riuscendo, pertanto, a garantire la normale attività.»

«Ho trasferito alla Direttrice generale della ASL Sulcis, la dottoressa Giuliana Campus, e all’assessore regionale della Sanità, prof. Carlo Doriaaggiunge Pietro Morittula necessità di interloquire con Ares per mettere in campo tutte le soluzioni atte a garantire alla ASL Sulcis il personale necessario per assicurare il mantenimento dei servizi essenziali, pur consapevole dell’attuale cronica situazione di difficoltà nel reperire medici a cui richiedere prestazioni aggiuntive. Ho ribadito con fermezza alla dottoressa Campus e al prof. Carlo Doria, la necessità di intervenire prontamente per aumentare la dotazione organica per garantire al P.O. Sirai e al CTO di Iglesias risorse umane e professionalità tali da salvaguardare il rispetto dei livelli essenziali di sanità.»

Giampaolo Cirronis

«La chiusura della rianimazione del CTO e del Sirai mette in pericolo l’assistenza sanitaria del nostro territorio.» I segretari della FP CGIL della Sardegna Sud Occidentale Monica Secci, della FP CISL Claudio Nuscis e della FP UIL Efisio Aresti, hanno chiesto al presidente della Regione Christian Solinas e all’assessore della Sanità Carlo Doria di intervenire immediatamente per il ripristino dei livelli minimi essenziali nella Asl Sulcis, dopo la decisione – definita nefasta – assunta dalla direttrice Giuliana Campus. «Nella speranza di non essere costretti a trasferimenti fuori Regione non ci resta che gridare al disastro informando cittadini ed istituzioni», aggiungono Monica Secci, Claudio Nuscis ed Efisio Aresti.

«Nella giornata del 3 febbraio 2023 i quattro pazienti ricoverati nel Presidio Ospedaliero CTO sono stati trasferiti rispettivamente, uno alla RSA Rosa del Marganai e tre nel P.O. Sirai, uno dei quali nell’unità coronarica e gli altri due, in sovrannumero, nel reparto Rianimazionescrivono in una nota i tre segretari -. Dopo questo primo spostamento, terminato nelle prime ore del mattino seguente, è iniziato in modo scientifico lo svuotamento totale della rianimazione del Sirai che si prevede avrà termine nella giornata odierna. Tutto si svolge in un clima surreale vista l’estrema velocità con la quale si procede alla traslazione dei pazienti presso altre strutture ospedaliere localizzate in tutta la Regione, al termine della quale, sarà dichiarata la chiusura totale della rianimazione che, a dir loro, sarebbe temporanea. Si fa presente che taluni trasferimenti, sia in ambulanza che con l’elisoccorso, sono ad alto rischio sia per la criticità dei pazienti che per i rischi generici che un trasporto in urgenza comporta.»
«Questa operazione riporta indietro di decenni laSanità del Sulcis Iglesiente e se possibile chiudere un reparto di vitale importanza come la Rianimazione vuol dire che in futuro tutte le chiusure saranno possibili concludono Monica Secci, Claudio Nuscis ed Efisio Aresti -. Da questa sera i circa 130.000 abitanti del Sulcis Iglesiente non avranno più un posto letto disponibile e saranno trasferiti in altri presidi ospedalieri della regione, occupando dei posti letto che risultano essere appena sufficienti.»

Da martedì 7 febbraio 2023 gli uffici comunali ubicati nelle sedi delle ex circoscrizioni di Cortoghiana e Bacu Abis osserveranno i seguenti orari di apertura:

Cortoghiana
Lunedì 10.30-13.00 (dal 13 febbraio 2023)

Martedì 10.30-13.00 e 16.30-17.30
Mercoledì 10.30-13.00
Giovedì 10.30-13.00
Venerdì 10.30-13.00

Bacu Abis
Martedì 8.00-10.00 e 15.00-17.00
Mercoledì 8.00-10.00
Giovedì 8.00-10.00
Venerdì 8.00-10.00

«Riteniamo fondamentale garantire un’ampia fascia di apertura al pubblico degli uffici comunali di Cortoghiana e Bacu Abis, in linea con la nostra azione politico-amministrativa volta al potenziamento dei servizi ai cittadini delle frazioni, così come delineato nella deliberazione di Giunta comunale n. 168 dell’11 agosto 2022. Gli uffici situati a Cortoghiana e Bacu Abis svolgono una funzione importante come presidi comunali vicini alla cittadinanza, consentendo ai tanti abitanti delle due frazioni – complessivamente circa 4.100 persone – di usufruire di servizi di prossimità con un accesso agevole, nel contempo evitando loro di doversi spostare in macchina o in pullman per raggiungere gli uffici comunali della città di Carbonia», ha commentato l’assessora degli Affari generali, Katia Puddu.

L’ufficio tecnico del comune di Carbonia, nell’ambito del progetto Iscol@ della RAS per la messa in sicurezza e la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico della Sardegna, attualmente finanziato con risorse del PNNR, specificamente dalla missione inerente il “potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione”, ha presentato la propria candidatura a un nuovo bando per un intervento complessivo di 2.200.000 euro (di cui 225.000 di cofinanziamento comunale) per l’attuazione dei lavori di efficientamento energetico nella scuola secondaria di primo grado Pascoli, sita in via Balilla.

«La finalità di questa candidatura spiega l’assessore dei Lavori pubblici, Manolo Mureddu -, è quella di reperire importanti risorse per l’efficientamento energetico dell’istituto scolastico Pascoli, in particolare per l’abbassamento delle classi energetiche, la conseguente riduzione di consumi e oneri e, in generale, per la riqualificazione architettonica dell’edificio, nonché per il miglioramento delle condizioni di sicurezza: senza dimenticare, ovviamente, la riduzione delle emissioni climalteranti. In generale per realizzare degli ambienti che siano sempre più funzionali alle esigenze degli studenti e del personale scolastico.»

«Parliamo di interventi sulla scuolaaggiunge l’assessora dell’Istruzione, Antonietta Melas -, tesi al miglioramento della vivibilità degli ambienti di apprendimento, fondamentali nei percorsi di innovazione metodologico-didattica. In tal modo, si migliora l’efficacia dell’azione educativa e d’istruzione con ricadute positive sui ragazzi e più in generale sulla nostra comunità.»

Soddisfazione per questa nuova candidatura è stata espressa dal sindaco, Pietro Morittu: «Prosegue, incessante, l’attività di partecipazione ai bandi del PNRR, commenta il Primo cittadino, e quindi di potenziamento delle infrastrutture comunali a partire dalle scuole, sulle quali come Amministrazione stiamo fortemente investendo allo scopo di migliorare l’offerta educativa per i nostri giovani. Nella consapevolezza che investire sulla formazione delle nuove generazioni oggi, equivale ad erigere le basi sulle quali si fonderà la società del domani».

Il riavvio della fonderia che ha sfornato le prime placche di alluminio, è un segnale di speranza per il rilancio della produzione allo stabilimento della Sider Alloys di Portovesme.

«Dopo dieci anni dalla chiusura dello stabilimento ex Alcoadice Eros Brega, responsabile delle Relazioni Industriali dello stabilimento Sider Alloys di Portovesme -, una parte della fabbrica, la fonderia, ha ripreso la sua attività produttiva. Inizialmente la produzione si attesta sulle 2-3mila tonnellate, ma la sua capacità produttiva aumenterà sino a circa 200mila tonnellate all’anno. Va anche sottolineato che il revamping delle celle elettrolitiche, fulcro vitale della produzione, prosegue ininterrottamente.»

«Per quanto attiene la forza lavoro, attualmente i lavoratori diretti sono 106, ai qualiprosegue Eros Bregasono da aggiungere i lavoratori delle ditte esterne, per un totale di 204 lavoratori che operano all’interno dello stabilimento. Ora possiamo veramente affermare che il Polo industriale dell’alluminio di Portovesme è una realtà da cui non si può prescindere e, soprattutto, per quanto attiene il territorio, le prospettive di una ricaduta importante diventeranno una certezza.»

«Un sentito ringraziamento va ai lavoratori che hanno sempre creduto nella ripresa produttiva ed anche al sindacato che non ha mai mancato di sostenere i lavoratori in tutti questi anni conclude Eros Brega –. Dobbiamo proseguire nel lavoro intrapreso, con il supporto di tutti, la Sider Alloys è viva e vegeta ma non bisogna abbassare la guardia.»
Armando Cusa
   

«Chiudendo la rianimazione del CTO, si decreta in maniera subdola la chiusura dell’ospedale, poiché i reparti chirurgici presenti al CTO, senza una rianimazione, non possono operare in sicurezza.»

La denuncia è di Carla Cuccu, consigliera regionale di Idea Sardegna.

«Proprio negli ultimi giorni – aggiunge Carla Cuccusi paventerebbe anche l’ipotesi di utilizzare in prevalenza il laboratorio analisi del P.O. Sirai, giustificando tale scelta con le attività dell’urgenza. Si sta tentando di portare via macchinari dal laboratorio di Iglesias per portarli al Sirai, che ricordiamo è in condizioni precarie e disagiate. Il problema è estremamente grave, si sta privando tutto il bacino iglesiente, di circa 55.000 abitanti, di assistenza sanitaria di base, in piena violazione della rete ospedaliera varata dal Consiglio regionale nel 2017.»
«E’ giunta notizia rimarca Carla Cuccu che essendo andata in pensione la dirigente del Laboratorio analisi del CTO la direttrice generale della ASL Sulcis Iglesiente avrebbe nominato una facente funzioni, sembrerebbe in violazione della normativa del contratto collettivo nazionale dei dirigenti che prevede che si svolga una selezione per individuare i dirigenti. Ho contattato l’Assessore alla Sanità, Carlo Doria, chiedendo che venga immediatamente sollevata la direttrice generale dall’incarico per manifesta incapacità di amministrare la ASL del Sulcis Iglesiente nelle sue articolazioni. Inoltre chiediamo al Governatore della Sardegna Solinas, di farsi garante del rispetto dei livelli minimi essenziali sanitari nell’intero Iglesiente. E’ una situazione disastrosa in cui è ormai necessario l’intervento della Regione. Io, come sempreconclude Carla Cuccu -, mi schiererò accanto ai cittadini, a tutto il bacino dell’Iglesiente ed alle parti sociali, per avere garantito il diritto alla salute in questo territorio depredato ingiustamente da troppo tempo.»

Sabato 4 febbraio, alle ore 18.00, la Sala Remo Branca Iglesias, prima presentazione di “Controluce”, il nuovo romanzo di Claudia Aloisi per Condaghes Edizioni.

Qualche anno dopo i fatti narrati in “Flavia’s end”, la fotografa belga Estelle Moreau torna in Sardegna per indagare su misteriose vicende di un passato che continua a chiamarla. In parallelo, nel 1924, anche il maresciallo Nico De Angelis, di stanza a Carloforte, cerca elementi per risolvere un caso ancora irrisolto.
Gli eventi si svolgono attorno alle miniere dell’Iglesiente, tra l’Isola di San Pietro e la suggestione di Porto Flavia.

L’evento è organizzato dall’Associazione Argonautilus ed è parte della FieraOFF della Fiera del Libro di Iglesias 2023 – VIII edizione “Mappe”, con il patrocinio del Comune di Iglesias.

La So.Mi.Ca., a Carbonia, sta eseguendo interventi di manutenzione in piazza Marmilla e in piazza Primo Maggio.

«Si tratta di lavori importanti, funzionali a garantire un maggiore decoro urbano con interventi di manutenzione resisi necessari principalmente a seguito dell’usura legata al tempo, parimenti agli atti vandalici o al danneggiamento cagionato dal transito di mezzi. Ringraziamo la Seconda Commissione Consiliare Permanente per le preziose e puntuali segnalazioni fornite a seguito dei sopralluoghi effettuati in loco. Riteniamo fondamentale riqualificare e rendere maggiormente fruibili due piazze che rappresentano degli spazi di aggregazione, socializzazione e condivisione per tanti giovani: la prima situata in piazza Marmilla, nel cuore della città, e la seconda a Carbonia Nord, punto di riferimento per gli abitanti del quartiere di Rosmarino», ha commentato il sindaco, Pietro Morittu.

Soddisfazione è stata espressa dall’assessore delle Manutenzioni Piero Porcu, che ha descritto nel dettaglio il contenuto dei lavori eseguiti dalla società in house del comune di Carbonia: «In piazza Marmilla la So.Mi.Ca.. sta procedendo ad interventi di manutenzione e ripristino dei muretti di contenimento delle aiuole, alla sostituzione delle lastre di marmo bianco di Orosei, danneggiate precipuamente da atti vandalici. Sono in corso anche interventi di manutenzione e ripristino della pavimentazione in mattoncini di cotto danneggiati dal transito di mezzi. Per quanto concerne piazza 1° Maggio, è in corso la sostituzione di lastre di granito rosa beta, la riattivazione della fontanella di acqua pubblica danneggiata a seguito di atti vandalici, il ripristino della facciata del centro sociale con intervento di risanamento di intonaci e tinteggiatura a seguito di scritte e danneggiamenti vandalici”.

Promuovere la conoscenza dei fenomeni storici e culturali che hanno portato alla nascita delle città di fondazione agli inizi del ventesimo secolo. Un’importante pagina della storia della Sardegna che dalle bonifiche di Arborea all’esodo giuliano-dalmata verso Fertilia, arriva fino alla storia mineraria di Carbonia.
«Un impegno che grazie alla Lega, che sul tema aveva presentato una proposta di legge la PL 241 primo firmatario Michele Ennas e grazie al fondamentale impegno del presidente del Consiglio, Michele Pais, diventa realtà e muove i primi passi», si legge in una nota della Lega.
Soddisfazione è stata espressa da Ignazio Manca che sul tema ha presentato un emendamento: «Lo stanziamento pone le basi non solo per ricordare questi fenomeni ma anche per valorizzare il loro patrimonio architettonico e artistico».
Risorse per complessivi 600mila euro – 300mila euro per il 2023 e 300mila per il 2024- destinate ai comuni di Alghero, Arborea e Carbonia per tramandare e far conoscere la storia che ha portato alla loro nascita.