17 December, 2025
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Il comune di Sant’Antioco s’è aggiudicato 1 milione e 200mila euro per la protezione e la preservazione della natura, la biodiversità e le infrastrutture verdi della Zona Speciale di Conservazione di Is Pruinis, habitat naturale di flora e fauna di pregio. Con la partecipazione al bando promosso dall’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente nell’ambito del PR FESR Sardegna 2021-2027 Obiettivo specifico RSO 2.7, il Comune s’è aggiudicato, infatti, l’importante somma di oltre 1 milione ci euro per la realizzazione del progetto teso all’attuazione di interventi di tutela, ripristino e uso sostenibile della ZSC “Is Pruinis”.

Il SIC “Is Pruinis”, dunque, ubicato nella parte orientale dell’isola di Sant’Antioco in prossimità del centro abitato e dell’istmo che collega l’isola all’”isola madre”, sarà valorizzato sotto molteplici punti di vista. Un lavoro importante e imponente per un’area che ha un’estensione di circa 90 ettari ed è caratterizzata da un laguna chiamata de Sa Punta e SʹAliga o Is Pruinis, la cui superficie di circa 100 ettari comprende una piana retrolitorale ricoperta da steppe salate. La ZSC si compone di diversi habitat e i più rappresentativi sono le “Lagune costiere”, le “Steppe salate del mediterraneo (Limonietalia)”, i “Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi)” e, infine, le “Praterie e fruticeti alofili mediterranei e termo‐atlantici (Sarcocornetea fruticosi)”.

Ma quali sono gli interventi che verranno realizzati? Lo spiega l’assessore dei Lavori pubblici e all’urbanistica, Francesco Garau: «Si procederà con il ripristino degli argini della zona umida e dei camminamenti per le passeggiate e i trekking. E ancora verranno realizzati nuova segnaletica e aree di avvistamento per beneficiare della fauna presente. Si tratta di un progetto fondamentale, estremamente importante soprattutto per il collegamento che avverrà tra la città e la spiaggia di Is Pruinis, di rilievo sia per la sua estensione, sia per le biodiversità presenti».

«Nella nostra programmazione avevamo inserito la valorizzazione del SIC più vicino al centro urbano, che si collega con lo stagno di Sa Punta e S’Aliga e la zona di Is Pruinis, verso la quale intendiamo aprirci ma con cautela e rispetto – spiega il sindaco, Ignazio Locci. Abbiamo messo in campo un primo progetto da 1,2 milioni di euro con il quale riusciamo a fare tanto ma è solo l’inizio perché l’obiettivo, ben più ampio, è creare una connessione reale e concreta tra la città e queste bellissime aree naturalistiche, determinanti anche in chiave turistica.»

Lo scorso 8 marzo, a Napoli, a nome dell’amministrazione comunale, insieme alla referente Federica Frau, il vicesindaco di Teulada Gian Luca Urru ha ritirato per il secondo anno consecutivo il premio e riconoscimento di Comune “Plastic free” per Teulada.
Sono stati premiati 122 Comuni in tutta Italia e 5 in tutta l’Isola: Aglientu, Badesi, Castelsardo, Oristano e Teulada.
L’evento è patrocinato dal Parlamento europeo, dal Senato della Repubblica, dalla Camera dei deputati e dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.
«Questo risultato è il frutto di numerose azioni concrete, tra cui, a titolo di esempio: iniziative ambientali e raccolte effettuate sul territorio con la collaborazione delle associazioni e dell’intera cittadinanza, l’installazione di erogatori d’acqua negli edifici pubblici, l’ordinanza per il divieto del volo dei palloncini e l’approvazione del nuovo regolamento di videosorveglianza spiega Gian Luca Urru -. Anticipo anche due importanti novità avviate dall’amministrazione per il 2025: la distribuzione di borracce a tutti gli studenti e le studentesse dell’Istituto Taddeo Cossu di Teulada e l’installazione della “Casetta dell’acqua”, accessibile a tutta la comunitàconclude Gian Luca Urru -. Un sentito ringraziamento alla referente, agli uffici comunali per il prezioso supporto e a tutta la cittadinanza per la grande attenzione dimostrata.»
 

È stato presentato questa mattina, nell’aula consiliare del comune di Sant’Antioco, lo studio svolto dall’agenzia Laore in collaborazione con il dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari sulla caratterizzazione e valorizzazione della viticoltura a piede franco nell’isola di Sant’Antioco. All’incontro hanno partecipato l’assessore dell’Agricoltura, Gian Franco Satta, il vice sindaco di Sant’Antioco, Francesco Garau e l’assessora delle attività produttive Roberta Serrenti, il sindaco di Calasetta, Antonello Puggioni, l’agenzia Laore Sardegna con la partecipazione della direttrice generale Maria Ibba, Renzo Peretto referente dell’Area di supporto al comparto vitivinicolo e il direttore Servizio Sviluppo delle attività agricole, Marcello Giovanni Onorato, il dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, con i docenti Luca Mercenaro e Damiano Muru, il presidente di Assoenologi Sardegna e referente regionale del comitato italiano per la tutela piede franco, Mariano Murru, le cantine ei viticoltori del territorio.

«L’attenzione dell’Assessorato verso la viticoltura eroica è altissima sottolinea l’assessore dell’Agricoltura Gian Franco Sattalo è in funzione del patrimonio ambientale e colturale presente in Sardegna, ma lo è anche e soprattutto in un’ottica di sviluppo delle zone svantaggiate e marginali Sviluppare e mantenere settori così importanti, radicati nelle nostre tradizioni, consente di contrastare lo spopolamento, salvaguardare l’ambiente e valorizzare la nostra identità è solo il primo passo la valorizzazione della viticoltura Un programma che necessariamente richiederà un ulteriore sforzo da parte di tutti, in primis dell’assessorato dell’Agricoltura, al fine di proseguire le attività attraverso studi di dettaglio dei vitigni per approfondire e certificare le peculiarità di questo importante patrimonio sardo che ci colloca ai primi posti a livello nazionale per superfici vitate a “piede franco”.»

Secondo i parametri del Centro di ricerca per la viticoltura montana (Cervim), che annunciano altitudini maggiori di 500 metri sul livello del mare e pendenze maggiori del 30%, in Sardegna sono stati censiti oltre 2.000 ettari classificabili come “vigneti di montagna” localizzati, soprattutto, nei comprensori viticoli del Mandrolisai, del Nuorese e dell’Ogliastra a cui si devono aggiungere circa 400 ettari ubicati nelle due minori isole di Sant’Antioco e San Pietro e nei litorali di Badesi e Porto Pino, con vigneti allevati a piede franco. Si tratta di un patrimonio di estrema importanza da un punto di vista vitivinicolo e paesaggistico costituito in parte da piccoli appezzamenti, anche centenari, allevati ad alberello classico e in grado di fornire delle produzioni di eccellenza che spesso vengono poco valorizzate. Partendo proprio da questi ultimi dati e grazie all’interesse sollecitato dal coordinamento regionale dell’associazione Città del vino e dalla sensibilità di molti produttori, l’agenzia Laore, in collaborazione con il dipartimento di Agraria, a partire dal 2019 ha avviato un programma di caratterizzazione di questi vigneti al fine di valorizzare la viticoltura eroica della Sardegna.

«Un altro aspetto meritevole di approfondimento è strettamente legato allo studio delle proprietà enologiche delle produzioni di questi vigneti che presentano di altissimo valore – evidenzia l’assessore Gian Franco Satta -. Per evitare, poi, che questo patrimonio si disperda, considerata la piccola estensione di queste superfici vitate, nell’ultimo bando OCM per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti, finanziato con 4,5 milioni di euro, abbiamo previsto di accedere alla soglia di accesso alla misura a 0,2 ettari per i beneficiari che intendono ristrutturare vigneti situati in territori con pendenza superiore al 30% o con altitudine media di 500 metri o terrazzati o che siano localizzati nelle isole minori. Anche a valere sul CSR 2023-2027, con la misura SRD01 per gli investimenti abbiamo incrementato l’aliquota di sostegno al 60% rispetto al precedente 40%, aumentata al 70% per i giovani agricoltori migliorare l’efficientamento dell’azienda e incrementarne la competitività. Oggi più che mai, per la viticoltura a piede franco, ci sono ottime potenzialità di sviluppo, anche turistico, legato al percorso che si sta portando avanti a livello europeo per il riconoscimento come patrimonio dell’UNESCO”.»

L’Assessorato sta lavorando da diversi mesi in collaborazione con le agenzie, con l’Università e con le amministrazioni locali, e stamane è stata illustrata la prima fase del programma che ha interessato la caratterizzazione della viticoltura a piede franco dell’isola di Sant’Antioco e che si concluderà con la caratterizzazione dei vitigni presenti nelle altre località del Sulcis, in Ogliastra nella Barbagia di Nuoro, nel Mandrolisai e a Badesi, in Gallura.

«La Sardegna con le attività descritte oggiconclude Gian Franco Sattagrazie all’immenso valore tramandato negli anni attraverso la coltivazione di questi vitigni e soprattutto grazie alla caparbietà dimostrata dai viticoltori, per una volta può vantare di essere al passo o addirittura un passo avanti rispetto ad altre realtà nazionali ed europee Occorre sfruttare questo vantaggio, sostenere lo sviluppo e l’innovazione e soprattutto mantenere con orgoglio la nostra identità di produttori e custodi dell’ambiente.»

 

Sono ben 71 gli equipaggi che compaiono nell’elenco iscritti del 3º Rally Sulcis Iglesiente. La lista, ufficializzata nel pomeriggio, conferma la presenza di 64 vetture al via del rally moderno e altre 7 in gara nell’Historic, numeri che testimoniano la crescita della manifestazione organizzata dalla scuderia iglesiente Mistral Racing , un appuntamento sempre più apprezzato dai concorrenti e molto atteso dal pubblico.

Tra le 64 auto iscritte al rally moderno, gara d’apertura della Coppa Rally di Zona 10 e del Campionato Regionale Delegazione Sardegna Aci Sport, ci sono ben dieci potenti vetture Rally2/R5, tra cui spicca la Skoda Fabia Rs di Luca Rossetti, pilota che in bacheca vanta tre titoli europei e uno italiano, e che, con Nicolò Gonella alle note, disputerà per la prima volta il Rally Sulcis Iglesiente. Il pilota di Pordenone dovrà misurarsi con tutti gli ambiziosi protagonisti del panorama regionale, a partire da Marino Gessa e Salvatore Pusceddu (Sardegna Racing), trionfatori delle prime due edizioni che saranno in gara su una Skoda Fabia Evo come quella del selargino Auro Siddi, affiancato per la prima volta da Marco Corda (Porto Cervo Racing). Attenzione anche all’osilese Andrea Pisano, navigato da Salvatore Musselli su una Skoda Fabia R5 di Magliona Motorsport e ad Antonio Dettori e Marco Demontis , portacolori dell’Autoservice Sport sulla nuovissima Skoda Fabia Rs. Al via su Skoda Fabia Evo, Alessandro Cadelano-Pietro Paolo Cottu e Maurizio Mei e Paolo Cargnelutti, entrambi della Mistral Racing, mentre hanno optato per la Skoda Fabia R5 gli alfieri smeraldini Sandro Locci e Fabrizio Musu ei due equipaggi Mistral formati da Francesco Farci e Fabrizio Figoni e da Cosimo Abate e Fiorentino Iscaro.

Nella S1600, l’Ogliastra Racing schiererà la Renault Clio 16v di Angelo Balzano e Mirko Valentino, mentre nella classe R3 ci sarà la Clio Rs Sport dei gialloblù Alessandro Scurosu e Valerio Aunitu.

Si preannuncia combattere il gruppo Rally4, dove i sulcitani Nonnis e Cuccheddu se la vedranno con Piu, Angioj, Cocco, Ruzittu, Dispenza e Cellino. Numeri importanti anche nel Rally4/R2 e nel Rally5, gruppi particolarmente nutriti come quelli di N3, N2 e Rs 1.6.

Ci si attende una bella lotta anche per la Coppa Scuderie , con la Mistral che schiererà 18 concorrenti, ma sono numerosi anche quelli al via con le insegne di Autoservice, Sardegna Racing e Porto Cervo Racing.

Spicca la presenza femminile: nel moderno, due dame al volante, Giovanna Palla su Renault Clio e la sulcitana Nicoletta Deidda su Citroën Saxò Vts, e 15 navigatrici.

Tra le sette vetture in gara nell’Historic, valido per il Campionato Regionale, anche quella di Demitri Brunello, che vanta vittorie di classe nel mondiale e ha contribuito al titolo iridato costruttori vinto nei “due litri” da Peugeot nel 1995. Brunello, in coppia con Marco Frigo, sarà allo start su una Peugeot 309 del 4º Raggruppamento. Proveranno a difendere il successo ottenuto nel 2024, Marc e Stephanie Laboisse, in gara su Porsche 911 Sc di 3º Raggruppamento. Ci saranno anche i vincitori della prima edizione: il presidente di Aci Sport Spa e di Ac Sassari, Giulio Pes di San Vittorio, e il navigatore Marco Pala, che come nel 2023 gareggeranno sulla Peugeot 205 Gti 4º Raggruppamento. E anche stavolta, dopo lo storico podio “padre e figli” della prima edizione, il numero uno dell’Ac turritano dovrà vedersela col figlio Enrico, navigato da Nicola Romano su Opel Kadett 4º Raggruppamento. Nello stesso raggruppamento, attenzione anche alla Peugeot 205 di Marco Casalloni e Alessandro Frau e alla Fiat Uno di Maurizio Lorrai e Sara Scorcu. Ci sarà anche un’altra donna tra le storiche, la navigatrice iglesiente Maria Elena Valdarchi, che detterà le note a Massimo Ruggiu sulla Opel Astra Gsi che rientra nella nuova categoria Auto Classiche.

Il 3º Rally Sulcis Iglesiente sarà valido anche per il Trofeo Pirelli Accademia Crz, l’R Italian Trophy, Michelin Trofeo Italia Crz, Mrf Trophy Crz. A questi si sommano il 2º Trofeo #nonmollaremai, dedicato alla memoria dello speaker Tommy Rossi, voce dei rally in Sardegna, e il 1º Trofeo Cammino Minerario di Santa Barbara.

Il Rally Sulcis Iglesiente è organizzato dalla scuderia iglesiente Mistral Racing con il supporto di Regione Sardegna, Fondazione di Sardegna, Ac Cagliari, Aci Sport Delegazione Sardegna e della prestigiosa Cantina Santadi e 11 comuni del territorio: Iglesias, Carbonia, Gonnesa, Narcao, Nuxis, Perdaxius, San Giovanni Suergiu, Santadi, Sant’Antioco, Tratalias e Villaperuccio. Radio Sintony , media partner della manifestazione, e trasmetterà in diretta da Piazza Sella, a Iglesias, nelle giornate di sabato 22 e domenica 23 marzo.

In allegato free press di Francesco Zedda della scorsa edizione del Rally Sulcis Iglesiente

 

 

A mezzanotte si sono chiuse le iscrizioni al 3º Rally Sulcis Iglesiente, che si correrà il 22-23 marzo. E, in attesa di conoscere l’elenco iscritti della manifestazione valida per la Coppa Rally di Zona e il Campionato Regionale Aci Sport Delegazione Sardegna, nonché quelli del 3º Rally Sulcis Iglesiente Historic, valido per il Campionato regionale, è il momento di focalizzarsi su una delle principali novità dell’edizione 2025.

Si tratta del 1º Trofeo Cammino Minerario di Santa Barbara, riservato all’equipaggio in gara nel rally moderno con una vettura “due ruote motrici” che otterrà il miglior piazzamento in classifica. Un trofeo che ha un valore particolarmente speciale, in quanto sottolinea la comunione di intenti tra due eccellenze del territorio che, ognuna a proprio modo, lavorano per promuovere il patrimonio naturalistico, culturale, architettonico, archeologico e paesaggistico del Sulcis Iglesiente.

Il Cammino Minerario di Santa Barbara è un percorso ad anello lungo 500 km che si snoda nel sud-ovest della Sardegna, nel territorio del Sulcis Iglesiente, Guspinese e Arburese, che ripercorre gli antichi sentieri dei minatori.  È suddiviso in 30 tappe, con una media di 16 km a tappa: un passo lento che permette di soffermarsi e visitare i numerosi siti minerari e archeologici che si incontrano, alla scoperta di ottomila anni di storia, dal Neolitico al Novecento. Da circa 20 anni, le miniere da cui si estraevano piombo, zinco e carbone sono chiuse, e si sono trasformate in un patrimonio di architettura mineraria e paesaggistica, dando si attraversano siti minerari dismessi, villaggi fantasma, gallerie e porti, ferrovie e musei. Il legame con Santa Barbara patrona dei minatori è testimoniato dalla presenza nei villaggi minerari o negli imbocchi delle gallerie di numerose chiese e cappelle dedicate alla Santa. Percorsi i primi 100 km, la Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara omaggia i pellegrini del Testimonium, una pergamena con scritto il senso del cammino, sintetizzato dalle sorelle monache Clarisse del Monastero del Buon Cammino di Iglesias. Per chi percorre invece tutto il percorso, l’omaggio è una torre in ceramica che rappresenta il logo del Cammino.

«Siamo molto contenti ed onorati di aver istituito, assieme alla Fondazione, il 1º Trofeo Cammino minerario di Santa Barbaraafferma Giacomo Spanu, presidente della scuderia Mistral Racing, che organizza il Rally Sulcis Iglesiente -. Il Cammino rappresenta per il territorio un volano turistico molto importante, e al contempo è, per i pellegrini, una grande opportunità di poter visitare i nostri meravigliosi luoghi. Una filosofia che rispecchia quella del Rally Sulcis Iglesiente, che a suo modo, attraversando ben 11 comuni del territorio, fa sì che i partecipanti e il numeroso pubblico possano ammirare le bellezze che la nostra terra sa offrire. Assegneremo il Trofeo al primo.»

«La Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara è partner di questa terza edizione del Rally per la valorizzazione e lo sviluppo economico e sociale del territorio: una collaborazione, soprattutto in chiave turistica, che consente di apprezzare i luoghi e le eccellenze del Sud-Ovest della Sardegna, con il coinvolgimento diretto di ben 11 Comuni del Sulcis Iglesiente che hanno sposato con entusiasmo l’iniziativa; una prospettiva inedita, ma che si pone un obiettivo comune anche al Cammino Minerario ovvero la destagionalizzazione del turismo e la promozione, nei mesi cosiddetti di spalla, del nostro territorio e dei nostri tratti identitari più pregnanti: accoglienza, ospitalità e spirito di comunità», dice Mauro Usai, presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara.

La gara. Il Rally Sulcis Iglesiente, organizzato dalla Mistral Racing con il supporto di Regione Sardegna, Fondazione di Sardegna, Ac Cagliari, Aci Sport Delegazione Sardegna e della prestigiosa Cantina di Santadi, coinvolgerà 11 comuni: Iglesias, Carbonia, Gonnesa, Narcao, Nuxis, Perdaxius, San Giovanni Suergiu, Santadi, Sant’Antioco, Tratalias e Villaperuccio. Radio Sintony sarà media . partner e trasmetterà in diretta, da Piazza Sella a Iglesias, nelle giornate di sabato 22 e domenica 23 marzo.

La Consulta handicap è un organo consultivo e autonomo per la tutela delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Tra gli obiettivi prefissati la Consulta promuove l’integrazione dei soggetti disabili con le realtà di vita quotidiane riferite ad attività culturali, sportive, di tempo libero, ludiche, di assistenza domiciliare, di riabilitazione e di trasporti urbani. Fra i suoi compiti c’è la formulazione di proposte agli organi comunali su ogni argomento inerente la disabilità. Ad oggi la Consulta è composta da: presidente Fabrizio Cucchiara; vicepresidente Franca Boi; segretario Claudio Moica; associazioni: ASD ARCOBALENO, ASP ONLUS, ASD ASSO SULCIS, Associazione Le Rondini ODV, Gruppo Comunità Marconi, Naba, Parkinson Sulcis Iglesiente; cittadini: Claudia Lisci e Luisella Farci Diana.

La Consulta handicap nel 2017 ha aperto uno sportello fruibile tutti i martedì, dalle 15.30 alle 18.00, presso gli uffici dei servizi sociali in via XVIII Dicembre, dove offre il supporto per la presentazione delle istanze online della legge 162/98. I servizi offerti dalla Consulta sono tutti a “titolo gratuito”. In riferimento allo sportello informa@handicap è bene precisare che vi operano cinque persone che, con dispositivi forniti dal comune di Carbonia, si prendono cura “volontariamente” e a titolo gratuito della responsabilità di inviare online i documenti. Lo sportello ha un seguito molto importante tanto che in prossimità della scadenza delle domande e del rinnovo riferito alla legge 162, riceverà gli utenti anche il giovedì, sempre dalle 15.30 alle 18.00, sino alla fine del corrente mese di marzo.

Nadia Pische

Martedì 11 marzo, presso la splendida sala Fabio Masala della Fabbrica del cinema, a Carbonia, si è svolta la presentazione del libro autobiografico del ragionier Carlo Lolliri, come un’immensa marea di persone lo conosce e a suo tempo lo chiamava.

Un tavolo che Carlo Lolliri condivide con Giampaolo Cirronis, nello specifico moderatore della serata, ma anche editore del libro presentato “Storia del figlio di un minatore”, con il cardinale Arrigo Miglio, con il direttore della Centro servizi culturali della Società Umanitaria nonché padrone di casa per la serata, Moreno Pilloni, e il sindaco di Carbonia Pietro Morittu. Insieme hanno ripercorso le tappe della vita di Carlo Lolliri, figlio di un minatore, penultimo di una famiglia di 10 figli… residente in via Vittorio Veneto, dove veniva affettuosamente chiamato “Carletto”.

«È bello essere tra gli ultimi in famiglia, almeno per me lo è stato. I miei genitori mi hanno allevato con saggezza e cura anche dei fratelli e sorelle più grandi. Da loro ho preso tutto ciò che ho potuto: scarpe e vestiti, consigli, esempi da seguire ed errori da evitare. E mi hanno coccolato tanto, certo, ma mai viziato. Nel trambusto di casa nostra, solo una voce cerca di non aggiungere altro baccano: Mamma. Lei silenziosamente e per tutta la vita ha cercato di infondere in noi calma ed equilibrio, due elementi essenziali come l’acqua nel nostro focolare affollato.»

Perché ho voluto trascrivere una stralcio integrale del suo libro a pagina 9? Perché racchiude un affetto importante per la sua famiglia, per i suoi fratelli ed una stima senza tempo per una madre che, evidentemente Carlo, ha amato intensamente.

Leggere questo testo autobiografico è veramente piacevole, racconta di una vita semplice ma ricca di insegnamenti, di valori, di fede, di aiuto reciproco. Una vita che nasce da una donna… sua madre, e poi prosegue prima con Michelina poi con Patrizia. Donne che lo aiutano a disegnare un percorso di vita importante, fatto di un lavoro dove ha sempre messo al centro le persone con i loro diritti e i loro doveri, l’attività in parrocchia, la sua seconda casa e la famiglia.

Il messaggio di Carlo ai giovani che devono costruirsi una vita è: «Avere fede e credere in se stessi».

Niente deve scoraggiarvi! Aggiungerei io, perché dovete essere forti, la vita è un soffio e va vissuta intensamente, facendo di ogni errore un trampolino di lancio per fare sempre meglio.

Nadia Pische

Ci sarà tempo fino alla mezzanotte di oggi per perfezionare l’iscrizione al 3º Rally Sulcis Iglesiente, che si correrà il 22-23 marzo coinvolgendo ben 11 comuni. Venerdì la Federazione aveva concesso una proroga per le iscrizioni al rally moderno che, come quelle del 3º Rally Sulcis Iglesiente Storico, si chiuderanno alle 24 di oggi.

La gara su asfalto che prevederà 10 prove speciali (72,98 km crono, 407,24 km totali), sarà round d’apertura della Coppa Rally di Zona e del Campionato Regionale Delegazione Sardegna Aci Sport e, al momento, ha già superato i 70 equipaggi iscritti, tra cui quello formato dal tre volte campione europeo Luca Rossetti e da Nicolò Gonella, che lo navigherà su Skoda Fabia Rs.

Il Rally Sulcis Iglesiente è organizzato dalla scuderia iglesiente Mistral Racing con il supporto di Regione Sardegna, Fondazione di Sardegna, Ac Cagliari, Aci Sport Delegazione Sardegna e della prestigiosa Cantina Santadi e 11 comuni del territorio: Iglesias, Carbonia, Gonnesa, Narcao, Nuxis, Perdaxius, San Giovanni Suergiu, Santadi, Sant’Antioco, Tratalias e Villaperuccio.

Sabato 22 marzo, dalle 9.00 alle 11.30, si comincerà con lo shakedown Fontanamare, lungo la panoramica per Nebida. Alle 15.00, la cerimonia di partenza in Piazza Sella, a Iglesias, seguita dai doppi passaggi sulla prova iglesiente di Is Arruastas (4,67 km, partenza alle 15.15 e alle 18.00) e sulla Bacu Abis (9,42 km, ore 15.55 e 18.40), omonima frazione di Carbonia, poi il riordino notturno al Campo Sportivo Monteponi di Iglesias. Alle 8.00 di domenica 23, dopo l’ingresso nel parco assistenza della seconda giornata ospitato a Carbonia, le doppie tornate su altre tre speciali: Nuxis-Santadi (7,49 km, ore 9.35 e 13.30)  Perdaxius (5,27 km, ore 10.10 e 14.05) e Maladroxia (9,64 km, ore 10.55 e 14.50), a Sant’Antioco. Dopo il primo passaggio, intorno alle 11.00 le vetture faranno tappa a San Giovanni Suergiu per il controllo a timbro e poi al parco assistenza di Carbonia, dalle 11.55. Al termine del secondo giro, invece, i giochi saranno fatti e i concorrenti torneranno a Iglesias per la cerimonia di premiazione, prevista alle 16.00.

Il 3º Rally Sulcis Iglesiente sarà valido per il Trofeo Pirelli Accademia Crz, l’R Italian Trophy, Michelin Trofeo Italia Crz, Mrf Trophy Crz. A questi si sommano il 2º Trofeo #nonmollaremai, destinato all’ultimo equipaggio classificato e dedicato alla memoria dello speaker Tommy Rossi, voce dei rally in Sardegna, e il 1º Trofeo Cammino Minerario di Santa Barbara, riservato al primo equipaggio classificato tra le vetture “due ruote motrici”.

 

 

E’ stata rinominata “La rotonda di Zaira” quella che, lungo la via Cappuccini, a Iglesias, guarda la chiesa di N.S. di Valverde ed uno degli ingressi dell’antico cimitero monumentale.

Venerdì 14 marzo, al suo interno, è stata inaugurata un’installazione, che da oggi la renderà più pregevole, ideata dal poeta Innocenzo Satta e supportata dall’Ute Iglesias, Università della terza età, rappresentata dal prof. Luciano Peddis, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, presente il vice sindaco Francesco Melis.

L’installazione. Un piccolo albero di ginepro, proteso verso il cielo, ormai secco «ma ancora in grado di profumare, con la sua essenza, l’aria circostante ha detto Innocenzo Sattaancorato saldamente al terreno, ad indicare la forza e la perseveranza degli iglesienti e dei sardi in genere». E poi, attaccato ad esso, il cerchio con il bastoncino, il gioco prediletto, si narra, della piccola Zaira Deplano Pinna nata proprio il 14 marzo del 1895 e morta a soli 6 anni a causa di una meningite. Un dono della città a quella bambina, divenuta ormai simbolo del cimitero di Iglesias, la cui statua funeraria, pregevole opera dello scultore Giuseppe Sartorio, fu devastata nel 2009 da un manipolo di sciagurati insieme alle statue delle sorelline Boldetti ed altre due sculture. Opere perfettamente restaurate grazie ad un finanziamento di circa 120mila euro e, dal 2023, ritornate al loro posto d’origine. A corredo dell’installazione, all’ingresso del vialetto che conduce alla Chiesa e al cimitero, un pannello con una breve poesia di Innocenzo Satta in ricordo dei tanti bambini, come Zaira, che non sono potuti diventare persone adulte.

Gli antefatti. La rotonda di Zaira rappresenta, in qualche modo, l’epilogo di una vicenda iniziata oltre dieci anni fa quando, in sordina, si mossero i primi passi per recuperare quelle statue deturpate e giacenti, da anni, in parte, in un buio magazzino. Attraverso diverse iniziative – crowdfunding, incontri, poesie, musiche e tramite il tam tam dei social – si è riusciti a portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle Autorità l’importanza del patrimonio artistico e culturale custodito all’interno del cimitero di Iglesias, con oltre 60 statue firmate dall’artista Sartorio e molte altre riconducibili al suo estro, di cui la statua di Zaira ne è divenuta ormai il simbolo, con mille storie ed aneddoti da raccontare e tramandare ai posteri.

Poi l’iniziativa, con le tante persone presenti, si è spostata all’intero del cimitero dove il Coro Concordia Villa Ecclesiae, davanti alla tomba della piccola Zaira, ha onorato tutti i piccoli defunti, con una toccante ninna nanna scritta dal barbaricino Antioco Casula e musicata sulle note del maestro iglesiente Mariano Garau.

A margine dell’iniziativa il vice sindaco Francesco Melis ha, poi, annunciato che molto presto davanti l’ingresso principale del cimitero, lo spazio dello spartitraffico sarà impreziosito da un’altra installazione, una grande scultura che richiama, insieme, l’artista Sartorio e l’artista contemporaneo Pinuccio Sciola. Il tutto per significare quanto è importante, per la città, l’antico cimitero di Iglesias.

La cerimonia, infine, è stata anche l’occasione per informare l’opinione pubblica sulla importante iniziativa che l’Ute Iglesias, in collaborazione con l’Università di Cagliari, sta portando avanti. Uno studio capillare ed approfondito sulle correlazioni tra le tante morti premature avvenute nel territorio durante i decenni passati e l’inquinamento ambientale, purtroppo ancora presente, dovuto anche all’enorme attività mineraria ed estrattiva. Un ulteriore tributo alle numerose morti bianche nella speranza che la scienza e la conoscenza ne possano contrastare il ripetersi.

Carlo Martinelli