Sabato 6 settembre, il gruppo di Verde Azzurro Pan di Zucchero ricorda l’escursionista irlandese John Bergin
Sabato 6 settembre, il gruppo di Verde Azzurro Pan di Zucchero organizza una giornata di ricordo per la scomparsa, avvenuta esattamente un anno fa sui pendii di Monte Nai sul sentiero Miniere nel Blu tra Masua e Cala Domestica, dell’escursionista irlandese John Bergin.
L’evento vuole essere un momento di memoria e raccoglimento aperto a chiunque voglia essere presente.
Il ritrovo è previsto presso il parcheggio della spiaggia di Masua, alle ore 9.30.
Il ritrovo è previsto presso il parcheggio della spiaggia di Masua, alle ore 9.30.
Il programma prevede un piccolo trekking in cui si percorrerà il tratto iniziale del famoso sentiero fino ad arrivare al punto panoramico sul Pan di Zucchero dove, l’anno scorso, è stato piantato un ginepro e posata una targa in ricordo di questa tragedia che ha colpito tutta la comunità.
Rendono bene le parole scritte da Paolo Soletta, uno degli amici di Verde Azzurro Pan di Zucchero che hanno anche partecipato alle ricerche del ragazzo in quel mese di settembre del 2024: «Abbiamo fatto chilometri con Stefano Vascotto, Giuseppe Fonnesu Floris e Fabio Ravot sotto il sole, soffrendo lo stesso incredibile caldo nelle stesse ore, chiamandolo a squarciagola nel buio, cercando informazioni e punti gps dai fratelli e dalle forze dell’ordine, allertando altri camminatori, volando col drone.
Sapevamo che non avremmo risolto niente ma salire lassù è stato per noi un imperativo morale perché le montagne le frequentiamo e a volte ci sentiamo soli. Ieri, dopo un mese, grazie all’intraprendenza dei miei compagni, siamo tornati tutti e quattro sul sentiero con altri amici, Ugo Cocco con Giuliana e Mario Musa, e abbiamo piantato un giovane ginepro in ricordo di quel povero ragazzo ma soprattutto per ricordare a noi stessi e ai tanti camminatori che passano di lì a non sottovalutare mai i segnali di stanchezza e di pericolo».
Sapevamo che non avremmo risolto niente ma salire lassù è stato per noi un imperativo morale perché le montagne le frequentiamo e a volte ci sentiamo soli. Ieri, dopo un mese, grazie all’intraprendenza dei miei compagni, siamo tornati tutti e quattro sul sentiero con altri amici, Ugo Cocco con Giuliana e Mario Musa, e abbiamo piantato un giovane ginepro in ricordo di quel povero ragazzo ma soprattutto per ricordare a noi stessi e ai tanti camminatori che passano di lì a non sottovalutare mai i segnali di stanchezza e di pericolo».
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