5 December, 2025
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Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil Rsu Portovesme Srl: «Esito negativo ma scontato per chi non si era mai illuso; nessun nuovo investitore per lo zinco ma soprattutto nessun futuro per le energivore del sito»

Venerdì si è svolta, alla presenza delle segreterie territoriali e Rsu Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, l’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori diretti della Portovesme Srl per condividere e analizzare l’esito del nuovo tavolo sulla vertenza Portovesme srl che si è svolto giovedì al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’incontro al Mimit ha certificato che non c’è alcun player disponibile a investire sulla Portovesme srl nel Sulcis, in primo luogo per il costo dell’energia e in secondo luogo per le dimensioni dell’azienda, tema che la categoria ha sempre sostenuto. Sin dal 27 dicembre 2024, data in cui è avvenuta la visita in stabilimento del Ministro Urso, abbiamo dichiarato che il soggetto imprenditoriale che si candidava ad acquisire lo stabilimento avrebbe dovuto avere solidità economica, una struttura organizzativa consona e un esperienza nella produzione di primario. Emerge in tutta la sua gravità che il tema del costo dell’energia, ieri come oggi, non ha trovato risposta e che questa situazione rappresenta una pietra tombale per le aziende energivore del polo di Portovesme. Il Ministro Urso ha comunicato, infatti, che non sarà possibile trovare meccanismi per calmierare il prezzo dell’energia e ne costruire possibili accordi bilaterali. L’unica notizia positiva emersa è il proseguo delle attività sperimentali sul sito di San Gavino che vede nuovamente occupata tutta la forza lavoro sino a tutto il 2026. Rimane viva la possibilità che diventi hub internazionale per queste produzioni specifiche grazie alla alta professionalità delle lavoratici e lavoratori e della specificità degli impianti. A oggi, per detta dello stesso Ministro la strada da percorrere è quella intrapresa sul litio; appare quindi positivo il riconoscimento del progetto presentato da Glencore sul recupero del Litio e di altre materie critiche, che vedrà il termine della fase di studio nel 2027. La sostenibilità ambientale deve rappresentare per le lavoratrici e i lavoratori precondizione fondamentale per il suo sviluppo, così come previsto dagli iter autorizzativi Italiani e Europei, garantendo sempre la certezza dei tempi. Per noi le tematiche ambientali, così come quelle sulla sicurezza, non sono mai oggetto di trattativa. Merita un approfondimento la comunicazione del Ministro sulla possibilità di creare nel territorio un sito di depositi temporanei di materie critiche di cui non si conoscono i dettagli, ma sicuramente decisioni come queste meritano una fase concertativa con tutto il territorio.

Segreterie territoriali

Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil Rsu Portovesme Srl

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