14 December, 2025
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Riparte la mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici Eurallumina, cinque di loro da stamane presidiano il silo n° 3 a 40 metri d’altezza

Riparte la mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici Eurallumina, da stamane in assemblea permanente. Esasperati dall’inerzia istituzionale hanno iniziato una clamorosa protesta mediante il presidio fisico di cinque di loro del silo n. 3, a circa 40 metri di altezza.

«Il MIMIT convochi immediatamente un tavolo ministeriale con i soggetti interessati, come già richiesto dalle OO.SS. il 10 novembre e rivendica lo stanziamento immediato dei fondi ministeriali!” Nonostante gli obiettivi già raggiunti ultimo in ordine di tempo l’emanazione del nuovo DPCM Energia Sardegna (12 settembre 2025, pubblicato in G.U. il 3 novembre u.s.), permane ad oggi un ultimo, decisivo ostacolo alla possibilità che RUSAL ed Eurallumina possano dare avvio agli investimenti previsti (oltre 300 milioni di euro) – si legge in una nota congiunta di organizzazioni sindacali, RSA di fabbrica e assemblea generale dei lavoratori. La mancata revoca delle sanzioni patrimoniali disposte dal Comitato di Sicurezza Finanziaria (C.S.F.) nei confronti di Eurallumina, originata dalla nota vicenda riconducibile indirettamente a un azionista del gruppo UC RUSAL. Il provvedimento sanzionatorio, notificato l’8 maggio 2023, ha comportato l’affidamento all’Agenzia del Demanio della custodia e gestione dello stabilimento. Alla soluzione strettamente giuridica deve affiancarsi una soluzione tecnico-politica, necessaria per superare lo stallo e consentire la revoca delle misure.»

«Riteniamo paradossali due elementi fondamentali:

• La disparità di trattamento applicata all’Eurallumina rispetto ad altre aziende europee consociate della stessa UC RUSAL (in Svezia, Germania, Irlanda), dove i rispettivi governi – pur aderendo al regime sanzionatorio – hanno scelto di tutelare le imprese ritenute strategiche, mantenendole operative.

• La gestione finanziaria dello stabilimento, pari a oltre 20 milioni annui, è stata sostenuta sino a settembre 2025 dalla stessa Proprietà (RUSAL), mentre la normativa prevederebbe la gestione – anche finanziaria – da parte del C.S.F. tramite l’Agenzia del Demanio con fondi ministeriali.»

«Il 6 novembre 2025, durante l’incontro tra Azienda, Confindustria Sardegna Meridionale, OO.SS. territoriali e RSA, seguito dal comunicato stampa del 7 novembre, Eurallumina ha comunicato di aver fissato al 12 novembre la data entro la quale ottenere certezza sullo stanziamento dei fondi necessari alla gestione – proseguono organizzazioni sindacali, RSA di fabbrica e assemblea generale dei lavoratori -. La mancata risposta ha costretto l’Azienda a convocare un Consiglio di Amministrazione, inizialmente previsto in data 14 novembre, poi rinviato alla settimana in corso. Le OO.SS., nel comunicato del 7 novembre, hanno richiamato alle proprie responsabilità tutte le Istituzioni competenti, annunciando una possibile mobilitazione generale e l’organizzazione di una trasferta a Roma. In data 10 novembre è stata inviata al Ministro Urso (MIMIT) una richiesta di incontro urgente. Oggi non è giunto alcun riscontro, vista l’assoluta incertezza del quadro e la gravità delle conseguenze imminenti, abbiamo ritenuto necessario convocare per la giornata odierna, presso i cancelli dello stabilimento, l’Assemblea Generale delle lavoratrici e dei lavoratori.»

L’Assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici ha proclamato lo stato di mobilitazione generale e, riunita in assemblea permanente, sostiene l’iniziativa di una delegazione di lavoratori che, esasperati dall’inerzia istituzionale, hanno deciso di avviare una protesta mediante presidio fisico del silo n. 3, a circa 40 metri di altezza. Con tale iniziativa, le lavoratrici e i lavoratori chiedono che MIMIT, C.S.F., MEF e Presidenza del Consiglio intervengano immediatamente per: «Stanziare i fondi necessari alla continuità operativa di Eurallumina, come previsto dalla legge in modo da garantire il pagamento delle utenze, dei salari e delle fatture delle imprese terziste ed assicurare la prosecuzione delle bonifiche ambientali (emungimento e trattamento delle acque di falda)».

«Lo stanziamento dei fondi ministeriali è un atto dovuto e rappresenta la condizione indispensabile per permettere, nei tempi necessari, la presentazione di una nuova istanza di revoca delle sanzioni da parte di Eurallumina/RUSAL. Il rischio è evidente: senza queste risorse, l’Azienda potrebbe essere costretta a valutare misure drastiche come liquidazione o fallimento, con conseguenze irreversibili per noi e le nostre rispettive famiglie nonché per l’intero territorio, vanificando definitivamente il potenziale occupazionale in prospettiva pari a circa 1.500 buste paga equivalenti! Per queste ragioni, chiediamo altresì con forza che il MIMIT convochi immediatamente un tavolo ministeriale, come già richiesto dalle OO.SS. il 10 novembre», concludono organizzazioni sindacali, RSA di fabbrica e assemblea generale dei lavoratori.

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