21 December, 2025
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La Giunta regionale ha approvato una delibera da 14 milioni per sostenere progetti strategici di turismo inclusivo e accessibile con l’obiettivo di costruire un sistema ospitale, capace di offrire esperienze autentiche a tutti. Il turismo accessibile non è un tema “di nicchia”, ma un pilastro di una società più giusta. Significa pensare i territori non solo per chi può muoversi senza ostacoli, ma anche per le persone con disabilità, per chi ha esigenze specifiche, per gli anziani, per le persone temporaneamente fragili. È un’opportunità concreta di sviluppo e innovazione, che migliora la vita delle persone e arricchisce le comunità.

«Investiamo su una Sardegna che accoglie, che include, che mette al centro la dignità delle persone. L’accessibilità e l’inclusione non sono più un tema settoriale: sono il cuore di un nuovo modello di sviluppo. Una società davvero sostenibile si misura su questo: quanto allarga le opportunità, quanto abbatte le barriere, quanto migliora la vita reale delle persone. È lì che stiamo investendo. Intendiamo creare condizioni concrete perché tutti possano accedere alla bellezza, alla cultura, ai servizi. Un turismo davvero inclusivo è una conquista collettiva. E noi vogliamo costruirla fianco a fianco con i territori.»

Lo ha detto l’’assessore regionale della Programmazione e Bilancio, Giuseppe Meloni, commentando l’approvazione della delibera, proposta in collaborazione con l’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio.

L’intervento rientra nell’Azione 5.6.1 del Programma Regionale Sardegna Fesr (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) 2021-2027 – “Progetti di innovazione sociale per la cultura e il turismo inclusivi”. È finalizzato a promuovere modelli di sviluppo accessibili e sostenibili, attraverso infrastrutture e soluzioni progettate secondo i principi del Design for All: un approccio che punta a rendere ogni contesto e servizio fruibile da tutte le persone, senza bisogno di adattamenti, indipendentemente da età, abilità o condizione.

L’azione si rivolge ai Comuni costieri che avevano partecipato all’Avviso pubblico “Richiesta di manifestazione di interesse per il turismo accessibile e inclusivo”, finanziato dal Fondo unico nazionale per l’inclusione delle persone con disabilità. La delibera estende ora il finanziamento anche ai Comuni che non erano stati ammessi alla fase ministeriale, per allargare l’impatto e ampliare la copertura territoriale.

I Comuni coinvolti sono 18: Alghero, La Maddalena, Orosei, Carloforte, Pula, Sassari, Cabras, Sant’Anna Arresi, Barisardo, Tortolì, Cagliari, Arborea, Arbus, Tresnuraghes, Oristano, Santa Teresa di Gallura, Castiadas, Badesi, con estensione alle Autorità Urbane di Iglesias e Olbia.

La dotazione complessiva di 14 milioni di euro è così articolata:

* per i primi quattro progetti già finanziati, presentati dai Comuni di Alghero, La Maddalena, Orosei, Carloforte, è previsto un incremento finanziario che, cumulato con le risorse già concesse con fondi ministeriali, non superi l’importo complessivo di 800.000 euro;

* da 300.000 a 800.000 euro per ciascuno degli altri Comuni, in base a valutazioni tecnico-finanziarie e progettuali.

Tra le azioni previste:

* accompagnamento operativo e co-progettazione multilivello con Comuni, Autorità Urbane, associazioni della disabilità e Terzo settore;

* percorsi di ascolto territoriale per raccogliere esigenze reali e costruire soluzioni partecipate;

* attivazione di una procedura selettiva per individuare i progetti più efficaci e coerenti con gli obiettivi del Fesr.

L’obiettivo finale è quello di rendere la Sardegna una destinazione davvero per tutti: attrarre nuovi visitatori, destagionalizzare l’offerta e contribuire alla qualità della vita di chi viaggia e di chi accoglie.

Sabato 26 luglio il personale del Corpo forestale del Nucleo Investigativo di Iglesias e delle Stazioni di Sant’Antioco, Carbonia e Iglesias ha arrestato due disoccupati di San Giovanni Suergiu, di 57 e 48 anni, sorpresi nella flagranza di un tentativo di incendio posto in essere lungo la Strada Provinciale 77, in una vasta area a vocazione agricola con presenza di numerose aziende ed abitazioni.

I due, fermati a bordo di un’autovettura e sottoposti a perquisizione, in base agli elementi acquisiti si presume che avessero poco prima appiccato le fiamme sul bordo di una strada. In loro possesso sono stati trovati elementi compatibili con l’azione incendiaria effettuata. Ulteriori riscontri investigativi sono arrivati dalla perquisizione domiciliare svolta immediatamente dopo.

I due indagati sono stati accompagnati presso la stazione forestale di Carbonia, dichiarati in arresto in ordine al concorso in incendio doloso tentato e, su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Cagliari, tradotti presso la Casa Circondariale di Cagliari in Uta.

Alla base del gesto, possibili ragioni di ritorsione ai danni delle proprietà fondiarie della zona.

Determinante, per la pronta individuazione dei soggetti ritenuti responsabili del grave gesto, è stato il monitoraggio del territorio svolto dal Corpo forestale che, attraverso il pattugliamento effettuato dal personale dei reparti territoriali e del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF), con il coordinamento della Sala Operativa di Iglesias, è intervenuto prontamente sul sito, assicurando e mettendo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria i due soggetti e garantendo, nel contempo, la tempestiva repressione delle fiamme con la collaborazione delle squadre delle Associazioni di Protezione Civile presenti sul territorio.

La serie di gravi incendi che ha colpito la zona ha creato un notevole e preoccupante allarme sociale nella comunità di San Giovanni Suergiu e l’attività del Corpo forestale ha determinato la fine dell’azione criminosa.

Questo importante risultato è frutto di un lungo e accurato lavoro di analisi sociale, economica e culturale sul territorio che il Corpo forestale conduce da diversi anni e che ha determinato la definizione del profilo dei possibili responsabili, la formulazione delle ipotesi investigative, l’individuazione dei soggetti indagati e le verifiche successive.

L’attività è anche frutto dell’abnegazione dello spirito di sacrificio del personale della stazione forestale di Sant’Antioco e del NIPAF dell’Ispettorato forestale di Iglesias che, nonostante il notevole carico di lavoro ordinario, ha condotto l’attività investigativa senza sosta durante gli ultimi anni.

Nella giornata del 30 luglio 2025 il G.I.P. del Tribunale di Cagliari ha convalidato l’arresto dei due indagati ed ha disposto, per entrambi, l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari.

Foto di archivio

Il Consiglio comunale di Narcao ha scritto una pagina importante della propria storia, conferendo per la prima volta in assoluto una cittadinanza onoraria. Lo fa, conferendola alla professoressa Francesca Albanese, Relatrice Speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei territori palestinesi occupati.
Con questo gesto, Narcao si schiera dalla parte della giustizia internazionale, sostenendo una connazionale che sta pagando un prezzo altissimo per aver svolto con rigore il mandato delle Nazioni Unite. Di fronte al silenzio delle nostre istituzioni nazionali, Narcao ha scelto di non tacere.
Esprimo rammarico per l’astensione dei consiglieri di minoranza Montisci, Tunis, Serra e Gambula. Qui non si trattava di ideologia politica o colori di parte, ma di sostenere una cittadina italiana che opera per le Nazioni Unite e subisce persecuzioni per aver fatto il proprio dovere. Quando si difendono i diritti umani, non dovrebbero esistere maggioranza e minoranza, ma solo la voce unanime di una comunità che sa distinguere il giusto dallo sbagliato.
La cittadinanza onoraria a Francesca Albanese è un messaggio chiaro: Narcao sta dalla parte di chi difende i diritti umani, ovunque vengano calpestati. Oggi Narcao è più grande di ieri. Non per dimensioni, ma per dignità.
Antonello Cani
Sindaco di Narcao

Il Partito democratico ‘’A. Gramsci‘’ di San Giovanni Suergiu, in riferimento al progetto di “Costruzione ed esercizio di un impianto di smaltimento controllato per rifiuti speciali non pericolosi in località “Su giri de sa murta (Is Urigus) esprime un giudizio totalmente negativo alla realizzazione di tale opera per i seguenti motivi:

1) Queste discariche, anche se come indicato nel progetto, di rifiuti non pericolosi, hanno un impatto negativo sull’ambiente, causando comunque nel tempo, inquinamento del suolo, delle acque sotterranee e dell’aria, nonché problemi di odori nauseabondi e di animali infestanti.

2) Impatto sulla salute pubblica, legate alla diffusione di malattie e comunque con la presente di sostanze inquinanti nell’ambiente circostante legate anche all’aumento del traffico veicolare causato dai mezzi di trasporto dei rifiuti.

3) Un impatto socio-economico negativo sulla qualità della vita dei residenti e sul valore degli immobili della zona.

4) Impatto negativo archeologico-paesaggistico all’interno di una zona ricchissima di siti archeologici ( domus de jannas) ultimamente riconosciuti come patrimonio dell’UNESCO.

5) Impatto negativo sulla fauna della zona con l’esistenza nei pressi di una vasta area di ripopolazione venatoria.

E’ invece auspicabile come previsto dalla legge regionale del 7 giugno 1989 n° 30 all’articolo 31, qualora l’attività di cava sia esaurita, il ripristino ambientale «…alla conclusione dei lavori di coltivazione di un giacimento ove si è svolta l’attività, si prescrivono un insieme di azioni al fine di ricostruire sull’Area un assetto finale dei luoghi ordinato e funzionale volto alla salvaguardia dell’ambiente naturale ed alla conservazione delle possibilità di riuso del suolo».

Maurizio Locci

Segretario del circolo Pd di San Giovanni Suergiu

Incendio boschivo in agro di Carbonia, in località C. S’Ortu de Is Braus. Le operazioni di spegnimento sono state coordinate dal personale della Stazione forestale di Carbonia, coadiuvato dal personale giunto sul posto con l’elicottero proveniente dalla base elicotteristica CFVA di  Pula.

Hanno preso parte alle operazioni di spegnimento due squadre di volontari di Carbonia e Villamassargia, due squadre dell’Agenzia Forestas di Carbonia e Iglesias, e una squadra dei vigili del fuoco di Carbonia. L’elicottero ha lasciato il luogo dell’incendio alle 17.30. La prontezza delle squadre a terra e del mezzo aereo hanno permesso di contenere la superficie bruciata dell’incendio.

Foto di archivio

Il professor Riccardo Cicilloni è stato insignito stamane, in Consiglio comunale, dell’onorificenza di cittadino onorario di Nuxis. Docente e ricercatore di Preistoria e Protostoria presso il Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Cagliari, Riccardo Cicilloni dal 2 settembre 2019 è direttore scientifico della campagna di scavi archeologici nella grotta di Acquacadda, situata nell’area del sito di Sa Marchesa. La scorsa settimana si è conclusa la terza annualità del secondo triennio di scavi e, visti gli straordinari risultati ottenuti, sono state gettate le basi per una prosecuzione del progetto anche nei prossimi anni.

Il professor Riccardo Cicilloni è ormai di casa a Nuxis. Al di là del lavoro svolto con i due stretti collaboratori Marco Cabras e Federico Porcedda e gli allevi del corso di studi dell’Università di Cagliari, s’è letteralmente innamorato del paese e del suo territorio che frequenta durante tutto il corso dell’anno, partecipando alle numerose iniziative di carattere scientifico organizzate dallo Speleo Club Nuxis guidato da Roberto Curreli e opera anche in stretta collaborazione con l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Romeo Ghilleri, così come ha fatto nei primi anni anche con il precedente primo cittadino Piero Andrea Deias.

Stamane il Consiglio comunale, dopo aver esaminato i primi quattro punti all’ordine del giorno, ha approvato all’unanimità il quinto punto, contenente la proposta di riconoscimento al professor Riccardo Cicilloni dell’onorificenza di primo cittadino onorario del comune di Nuxis, «per l’alto valore del Suo impegno scientifico e umano, per aver contribuito in modo determinante alla riscoperta, alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio archeologico del nostro territorio, restituendogli dignità, visibilità e nuova vita. Con profonda gratitudine, la comunità di Nuxis gli conferisce la Cittadinanza Onoraria quale segno di stima, riconoscenza e affetto duraturo». Nell’occasione Roberto Curreli, consigliere di minoranza oltreché presidente dello Speleo Club Nuxis, proprio in questa seconda veste ha ricostruito il percorso che ha portato il professor Riccardo Cicilloni a legarsi al comune di Nuxis e al sito di Sa Marchesa, con particolare riferimento agli scavi nella grotta di Acquacadda, avviati proprio su sua esplicita sollecitazione.

Vediamo ora le interviste realizzate al termine della cerimonia (alla quale è seguito un trasferimento nel sito di Sa Marchesa per un rinfresco, preceduto dalla consegna di una targa dello Speleo Club Nuxis al professor Riccardo Cicilloni).

con il professor Riccardo Cicilloni, il sindaco Romeo Ghilleri e il presidente dello Speleo Club Nuxis Roberto Curreli.

 

L’incendio che nei giorni scorsi ha devastato vaste aree della frazione di Bacu Abis ha purtroppo messo in luce una serie di problematiche strutturali e di lunga data che minacciano la sicurezza e la serenità dei residenti. Questo evento, tutt’altro che isolato, evidenzia in modo drammatico l’abbandono del territorio e la grave mancanza di misure preventive.
Le fiamme, alimentate dalla presenza diffusa di rifiuti di ogni tipo abbandonati, hanno raggiunto pericolosamente le abitazioni, mettendo in serio pericolo la vita dei cittadini e l’integrità delle loro proprietà. Una situazione resa ancora più critica dalla palese carenza di controllo e dalla totale assenza di fasce antincendio efficaci attorno ai centri abitati, che avrebbero potuto fungere da barriera contro l’avanzata del fuoco.
A tutto ciò si aggiunge un’ulteriore, grave criticità: la mancanza di viabilità e accessibilità. Strade rurali cruciali, come il collegamento che da Bacu Abis conduce alla Strada Statale 126 (località Morimenta), risultano impraticabili o abbandonate.
La loro ripulitura e riapertura avrebbero permesso un pronto intervento più efficace e rapido da parte delle forze impegnate nello spegnimento dell’incendio, limitando i danni e mettendo in sicurezza i cittadini in tempi brevi.
È inaccettabile che i cittadini di Bacu Abis debbano vivere costantemente con la paura che un evento simile si ripeta. La sicurezza del territorio e dei suoi abitanti non può essere messa a rischio da incuria e negligenza.
Le autorità competenti dovrebbero intervenire sulla bonifica e rimozione straordinaria di tutti i rifiuti presenti sul territorio, in particolare nelle aree limitrofe alle abitazioni, sulla realizzazione e manutenzione costante di adeguate fasce antincendio e di aree di sicurezza attorno ai centri abitati.
Sul ripristino e riapertura delle strade rurali e dei collegamenti strategici, come quello tra Bacu Abis e la SS126 (Morimenta), essenziali per garantire un rapido accesso ai mezzi di soccorso in caso di emergenza.
Sull’ intensificazione dei controlli sul territorio per prevenire nuovi abbandoni di rifiuti e garantire il rispetto delle norme di sicurezza.
Sull’elaborazione e attuazione di un piano di prevenzione incendi strutturato, che includa la gestione della vegetazione e la sensibilizzazione della popolazione.
La comunità di Bacu Abis merita di vivere in un ambiente sicuro e protetto. Non possiamo più tollerare che eventi prevedibili si trasformino in emergenze a causa della mancanza di e prevenzione.

Sandro Mereu

Consigliere comunale Sinistra Futura

«Ferma condanna per chi devasta la nostra isola viste le conseguenze devastanti per l’ambiente, la salute pubblica, le attività economiche e la sicurezza dei cittadini. Non possiamo restare inermi davanti a questi ignobili che ogni anno distruggono migliaia di ettari della nostra regione.»

Lo scrive, in una nota, Gianluigi Rubiu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia.

«E’ indispensabile realizzare una “Carta del rischio incendi” regionale, con aggiornamenti periodici per attivare interventi preventivi mirati in base al livello di pericolosità delle aree maggiormente a rischio. Necessario definire vie di esodo delle zone con maggiore concentrazione di persone – aggiunge Gianluigi Rubiu -. Troppo spesso anche la burocrazia Le attuali normative, vincoli paesaggistici e ambientali (SIC, PAI, SIN, parchi, demani, ecc.), rendono di fatto quasi impossibile – o eccessivamente onerosa – la realizzazione di attività preventive quali: piste tagliafuoco, laghetti collinari, pulizia del sottobosco, raccolta ramaglie, viabilità di accesso, ecc. Il 50% del territorio sardo è boscato: parliamo di circa 1.250.000 ettari. Necessitano dunque di un presidio permanente. Le attuali forze in campo sono totalmente insufficienti, è indispensabile chiamare urgentemente i 600 vincitori di concorso FORESTAS che ancora attendo di entrare in servizio.»

«Gli strumenti e le tecniche per la lotta agli incendi devono essere rinnovatisottolinea Gianluigi Rubiu -. La Sardegna deve dotarsi di tutte le tecnologie disponibili in materia di prevenzione e controllo. Termoscanner, fototrappole, droni, sono solo alcuni dei nuovi strumenti che oggi possono essere d’aiuto nel prevenire gli eventi incendiari e scongiurare immani tragedie. E’ necessario affiancare alla lotta attiva un vero modello di prevenzione permanente fondato sulla manutenzione del territorio, la formazione professionale degli operatori, nuove assunzioni e la partecipazione attiva della popolazione.»

«In queste ore ho presentato come primo firmatario, insieme a tutto i consiglieri di minoranza una mozione per chiedere l’impegno della presidente Todde e dell’assessore all’Ambiente su tutti queste tematiche – conclude Gianluigi Rubiu -. La Sardegna non può più attendere. I fatti di questi giorni ci ricordano drammaticamente che in ballo non c’è solo il nostro patrimonio boschivo ma anche la vita umana.»

La Lega Nazionale Dilettanti ha ufficializzato gli organici della giustizia sportiva dei comitati regionali, comprese le nomine delle delegazioni provinciali.
I responsabili della Giustizia sportiva della delegazione di Carbonia/Iglesias sono i seguenti:
Giudice sportivo: Alessandro Sini;
Sostituti: Francesco Murroni ed Erika Pitzalis.

È stato firmato questa sera a Villa Devoto l’Accordo di Programma tra la Regione Autonoma della Sardegna, il Comune di Cagliari e l’Università degli Studi di Cagliari per la riqualificazione e la messa in sicurezza dell’area verde compresa tra il polo universitario di viale Fra’ Ignazio, via don Bosco e viale Merello, nel cuore del centro storico cittadino.
L’accordo, finanziato con un contributo regionale straordinario di 2,2 milioni di euro, consentirà la creazione di un grande parco urbano integrato che metterà in connessione l’Orto dei Cappuccini, i giardini universitari e le aree oggi intercluse, favorendo l’accessibilità, il recupero del patrimonio naturalistico e archeologico e la valorizzazione degli spazi universitari.
«La nostra visione di sviluppo urbano parte dall’idea che il verde e la cultura debbano diventare parte integrante della vita quotidiana delle personeha dichiarato la presidente della Regione, Alessandra Todde -. Con questo progetto vogliamo restituire a studentesse e studenti, cittadine e cittadini, uno spazio pubblico accessibile, sostenibile e vivo, dove l’università incontra la città, e dove il paesaggio, la storia e il futuro si tengono per mano. È un esempio concreto di come Regione, Comune e Università possano lavorare insieme per costruire bellezza, benessere e coesione sociale.»
I lavori, previsti nel cronoprogramma triennale, includono la realizzazione di percorsi pedonali, la sistemazione del verde, il recupero delle cisterne romane, nuovi arredi, illuminazione a LED, impianti fotovoltaici e un punto ristoro.
Il comune di Cagliari sarà soggetto attuatore dell’intervento e curerà le fasi progettuali e realizzative, con la collaborazione dell’Università degli Studi di Cagliari per la parte di competenza e il coordinamento della Regione Autonoma della Sardegna attraverso l’assessorato della Difesa dell’Ambiente.
L’accordo ha una durata triennale e prevede l’istituzione di un Collegio di vigilanza composto dalla Presidenza della Regione, dal sindaco di Cagliari e dal rettore dell’Università, con l’obiettivo di monitorare lo stato di avanzamento delle attività e garantire il rispetto del cronoprogramma.