La segretaria cittadina del PD, Cinzia Grussu, replica all’on. Ignazio Locci sulle vicende Carbosulcis.
La segretaria cittadina del PD, Cinzia Grussu, replica all’on. Ignazio Locci sulle vicende Carbosulcis.
«L’on. Locci bacchetta i dirigenti di Partito e deresponsabilizza se stesso e il suo partito e il suo ex Governatore – ascrive in una nota Cinzia Grussu -. Come possiamo tutti notare non un parola di preoccupazione per le sorti del nostro territorio, non un riferimento ad una qualsiasi forma di autocritica sulle azioni compiute o le omissioni, che possa lasciare un seppur minimo dubbio circa l’aver studiato o perlomeno pensato opzioni differenti per la vita aziendale. E invece nessun dubbio li ha colti a proposito delle conseguenze della procedura ormai avviata di dismissione se non l’accettazione dell’ineluttabile fine. Il tema dal nostro punto di osservazione è precisamente questo, vale a dire essere arrivati alla pianificazione della dismissione dell’azienda e non aver tentato l’impossibile per evitarlo. Non ci siamo proprio. Pensiamo che persone diverse avrebbero portato a risultati differenti, certo di ciò non c’è contezza ma non vi è per contro alcun dubbio dell’esistente, delle situazioni vissute e che si vivranno, frutto di precise quanto identificate scelte politiche e questi sono fatti.»
«Come è un dato di fatto che il mandato degli attuali amministratori nominati dal centrodestra è scaduto il 31/12/2014 e che fatti salvi gli adempimenti di bilancio comunque terminano il loro mandato. È un fatto che sugli amministratori pende una mozione di sfiducia deliberata dal Consiglio regionale precedente e totalmente disattesa. E ancora è un fatto che il piano di dismissione non è stato approvato dalle OO.SS. a nessun livello, come confermano i diretti interessati e come è evidente dall’assenza di un progetto condiviso di riconversione industriale o di alternativa a quella realtà di elevata rilevanza economica e sociale per il territorio. E, infine, vi sono indagini e provvedimenti giudiziali in corso. Sarebbe stato un gesto di elevata etica politica rimettere il mandato in occasione del cambio del Governo, o ancora meglio in occasione della sfiducia del parlamento regionale ma così non è stato. Tutt’altro, oggi si irride chi per correttezza istituzionale, e certamente non per debolezza politica, ha atteso anche troppo tempo per la sostituzione dei dirigenti.
E dunque sì, la nostra è esattamente una critica strumentale, che utilizza appunto lo strumento della critica per sostenere una posizione politica precisa – conclude Cinzia Grussu -, vale a dire di far valere interessi differenti dalla parte politica che rappresenta il consigliere.»
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