25 April, 2024
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Saranno 61 i piloti in gara per la 32ª cronoscalata Iglesias-Sant’Angelo che entra nel vivo domenica 24 settembre con una sfida che – secondo gli organizzatori della Ichnusa Motorsport Alberto Medas e Kiko Tornatore – sarà “decisamente molto combattuta” per la presenza dei big dell’alta velocità in salita: a partire dai campioni del Faggioli Racing team come il vincitore delle ultime due edizioni Diego De Gasperi che correrà sulla sua Osella FA30 Zytek e Franco Caruso alla guida della Norma M20 FC Zytek (Best lap).
Fra gli iscritti di spicco Luigi Fazzino (Fazzino Motorsport- su Osella Pa2000 Turbo), Samuele Cassibba su Nova Proto Np01-02 Sinergy (scuderia Ateneo). E ancora Andrea Costa (Mrc Sport su Osella Pa 21/s Honda), Alberto Scarafone (Osella Pa 21/p Honda – Vimotorsport).
Ma c’è molta attesa anche per i campioni sardi. Su uno dei tracciati della Penisola più amati dagli esperti di questa specialità, scenderanno in pista i piloti del Porto Cervo Racing Team Marco Satta (su Nova Proto Np03 Aprilia) e Igor Nonnis (Osella Pa 21jrb Bmw). In gara non mancheranno gli iglesienti Ugo Valdarchi alla guida di una Mitsubishi Lancer Evo IX e Giacomo Spanu sulla Renault Clio S1600 (Mistral Racing).
A presentare la competizione, valida per il trofeo italiano Velocità montagna (TIVM) Nord Centro sud (con il massimo coefficiente 1.5) e per il campionato sardo Velocità montagna indetto da ACI sport Sardegna, gli organizzatori della Iglesias-Sant’Angelo Alberto Medas e Kiko Tornatore (presidente e vice presidente Ichnusa Motorsport), il presidente dell’Aci Cagliari Antonello Fiori, Roberto Costa (staff Ufficio di gabinetto Assessorato regionale allo Sport), il sindaco di Iglesias Mauro Usai e l’assessore dello Sport Vito Spiga.
Per tutti «lo sport si conferma un grande volano per il turismo che fa registrare il tutto esaurito nelle strutture ricettive del territorio». 
La gara. Motori accesi, dunque, domenica 24 settembre dalle 9.00 (traffico chiuso dalle 8.00). Il tracciato sarà quello classico di 5.920 metri sulla statale 126 fra il bivio San Benedetto (km 43,680) e il valico di Genna  Bogai. In questa edizione un’importante novità riguarda la sicurezza dei piloti per la presenza di un team di specialisti per ciò che riguarda la procedura di estricazione.
In occasione della cerimonia di premiazione (domenica 24 settembre, alle ore 17.00, in piazza Sella, a Iglesias) sarà assegnato il Trofeo del Parco Geominerario, la Coppa Tore Carboni, il memorial Gianfranco Lai e la Coppa Mario Casula, realizzata dall’Iglesiente Andrea Pinna.
La manifestazione è patrocinata dal comune di Iglesias, promossa dall’assessorato dello Sport Regione Autonoma della Sardegna, dal Parco Geominerario e dall’Automobile club di Cagliari.
Allegate con le fotografie, le interviste a uno degli organizzatori, Kiko Tornatore, e all’assessore dello Sport del comune di Iglesias, Vito Spiga.
      

Si corre nuovamente per il Trofeo Italiano Velocità Montagna e per il Campionato Sardo della specialità appena indetto dalla delegazione Acisport Sardegna: al via la 32ª cronoscalata Iglesias-Sant’Angelo (edizione 2023) che quest’anno si disputerà il 22-23 e 24 settembre.
Motori accesi, come di consueto, sul classico tracciato della Statale 126 per Fluminimaggiore, nei 5.920 metri di tornanti compresi tra la frazione di San Benedetto e il valico di Genna Bogai.
Fra i big attesi nella città mineraria non mancheranno i piloti del Faggioli Racing team: in primis il trentino Diego De Gasperi già vincitore delle due ultime edizioni della storica gara iglesiente che scenderà in pista sulla sua Osella FA 30 Zytec 3000. Il siciliano Franco Caruso (alla guida della Norma Zytec) “tenterà di migliorare la seconda piazza assoluta ottenuta nella scorsa edizione, mentre il fiorentino Simone Faggioli (pluricampione italiano, 16 volte sul podio nazionale CIVM) correrà sulla “piccola” di casa Norma dotata del propulsore Aprilia di derivazione motociclistica di cilindrata 1100”, annunciano gli organizzatori della Iglesias-Sant’Angelo Alberto Medas e Kiko Tornatore (presidente e vice presidente Ichnusa Motorsport).

Il programma. Si comincia il 22 settembre con le verifiche sportive e tecniche previste dalle 15.00 alle 20.30. Sabato 23 le prove ufficiali in programma (due manches) con partenza del primo concorrente alle 9.00. Stesso orario dell’attesa gara in due manches che si disputerà domenica 24 settembre.
Il direttore di gara (Fabrizio Bernetti di Ascoli Piceno) sarà affiancato dal sassarese Vittorio Falchi e da Manlio Mancuso di Siracusa. La premiazione dei piloti vincitori è prevista in Piazza Sella, dalle 18.00.

Come annunciato la competizione sarà valida per il Trofeo Italiano Velocità Montagna per le zone Nord Centro Sud con il massimo coefficiente di 1.5. Riflettori puntati dunque su una gara che non ha eguali in tutta Italia e dove non mancherà per questo la partecipazione di piloti in lizza nelle varie categorie, provenienti dall’Isola e da ogni parte della Penisola.
Fra i sardi: Sergio Emanuele Farris, vincitore assoluto della recente edizione San Gregorio Burcei, Andrea Costa, Lussorio Niolu, Carlo Palla e il rientrante pilota di Nuxis Marco Satta vincitore assoluto delle edizioni 1993, 2001, 2003 e 2005, alla guida della nuova Norma, spinta da un propulsore a otto cilindri di duemila c.c. prodotto in Nuova Zelanda dalla Sinergy.
Tra le vetture “coperte”, attese le prestazioni dei locali Manrico Boi, Ugo Valdarchi, Giorgio Cocco, Giovanni e Alessio Cuccheddu, Matteo Schirru, Igor Nonnis e tra le storiche Carlo Volpe. In gara anche i siciliani Luigi Fazzino, Samuele e Gianni Cassibba, Alberto Chinnici.

Organizzata dal team Ichnusa Motorsport guidato da Alberto Medas e Kiko Tornatore, la gara è patrocinata dal Comune di Iglesias e promossa dall’assessorato allo Sport della Regione Autonoma della Sardegna, dal Parco Geominerario e dall’Automobile Club di Cagliari.

La fine dell’embargo sulle esportazioni, che da anni pesa sull’intero comparto suinicolo dell’Isola, potrebbe essere vicina. È quanto è emerso nel corso dell’incontro che si è tenuto ieri a Bruxelles con la Direttrice Generale per la Salute e la Sicurezza Alimentare della Commissione Europea e a cui hanno preso parte il sottosegretario del ministero della Salute, Andrea Costa, e i vertici dell’Unita di progetto ragionale per l’eradicazione della peste suina africana e dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna, assistiti dalla Rappresentanza d’Italia presso l’UE. L’impegno, che dovrà essere ora formalizzato, stabilisce una ‘road-map’ che si tradurrà con l’invio e l’esame di report, a cadenza mensile, sulla situazione dell’Isola in relazione alla Psa. Un iter che porterà entro l’anno a una decisione sulla revisione delle restrizioni attualmente in vigore.

«La Sardegna attende da tempo la fine dell’embargo. Sul fronte dell’eradicazione della peste suina africana abbiamo ottenuto importanti traguardi e ora è indispensabile e doveroso che i risultati e i sacrifici degli allevatori e delle comunità, dai cittadini ai sindaci, agli operatori in campo, vengano riconosciuti senza ulteriori indugidice il presidente della Regione, Christian Solinas -. Guardiamo con assoluta fiducia agli impegni presi nel corso dell’incontro di oggi e continueremo a lavorare per raggiungere un obiettivo di fondamentale importanza per la nostra Isola e per i tanti operatori di un comparto, quello suinicolo, dall’enorme potenziale. I prodotti suinicoli della Sardegna, la qualità che la nostra Isola sa esprimere, nonché le prospettive di mercato, rappresentano un’opportunità irrinunciabile per l’economia della Sardegna.»

«Abbiamo risposto puntualmenteaggiunge l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddua tutte le richieste e indicazioni che ci sono arrivate da Bruxelles. I risultati ottenuti sono stati certificati nel corso dell’ultimo audit dagli ispettori europei che hanno potuto apprezzare il lavoro svolto anche sul fronte della sorveglianza del brado e del selvatico, aspetti che invece, tre anni fa, erano stati valutati come carenti. Nel percorso che si andrà ad aprire puntiamo a confermare i risultati raggiunti proseguendo con il nuovo ‘piano peste’ che da un lato rafforza le misure per favorire l’emersione degli allevamenti irregolari, e dall’altro semplifica le procedure e sostiene le tante attività certificate.»