19 April, 2024
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Sin dalla sua nomina ad assessore regionale dell’Industria, la dott.ssa Anita Pili, 37 anni, ha messo in campo la sua esperienza lavorativa per affrontare le questioni più urgenti che, ancora insolute, necessitavano di un approccio immediato.
Le emergenze che attanagliano l’Isola sono tante e richiedono di essere affrontate con un impegno continuo e totale.
Nei primi nove mesi, Anita Pili ha cercato di imprimere una svolta e in numerosi ambienti, politici, sindacali, imprenditoriali ed industriali, sono stati apprezzati lo sforzo e l’impegno profusi.
Quando ha assunto l’incarico di assessore dell’Industria, come ha trovato la situazione e quali sono stati gli interventi più urgenti messi in campo?
«Fin dal mio insediamento ho affrontato con impegno e determinazione la sfida di poter concorrere alla trasformazione del settore industriale sardo, rendendolo un modello efficiente, competitivo ed ecosostenibile.
In questi mesi ho provveduto ad acquisire la conoscenza di tutte quelle realtà aziendali che sono interessate da situazioni di estrema criticità e necessitano di una complessa fase di rilancio, con la predisposizione di strumenti incisivi per trovare una soluzione, che stiamo faticosamente ricercando con il contributo delle forze sindacali e delle aziende coinvolte.
La strada intrapresa non è semplice, ma sono certa che con l’impegno la soluzione arriverà.
Gli interventi più urgenti sui quali ci siamo impegnati sono legati alle crisi più sentite nel territorio regionale.
Una tra tutte, la vertenza Eurallumina, per la quale la Giunta regionale ha saputo dare un forte segnale verso la ripartenza, attraverso l’approvazione della VIA, in stallo ormai da troppi anni.
Contestualmente, ci stiamo occupando quotidianamente delle vertenze Sider Alloys, Keller, RWM, Chimica verde e Porto Canale, ma anche Carbosulcis, ex fluorite di Silius, Miniera di Olmedo e tante altre criticità.»
Nel panorama industriale che necessita di interventi urgenti, c’è la vertenza Sider Alloys.
«La vertenza Sider Alloys si inserisce in un contesto territoriale già fortemente ferito e compromesso dalla crisi industriale che da anni affligge il Sulcis Iglesiente. L’ultimo tavolo della vertenza si è svolto qualche giorno fa al ministero dello Sviluppo economico e siamo convinti che la situazione si possa sbloccare positivamente, consentendo un accordo tra Enel ed Azienda.
Anche in questa occasione, ho ribadito la necessità di mettere l’azienda in condizioni di ripartire, consentendo la ripresa produttiva di un presidio industriale di primaria importanza non soltanto per il contesto regionale, ma nazionale.
In ogni caso attraverso il governo regionale abbiamo manifestato tutta la disponibilità che ci è concessa dalla legge per venire incontro alla proprietà, ma con la garanzia che quest’ultima sia responsabile nel portare avanti le attività previste dal piano industriale.
In tempi brevi sarà riconvocato il comitato tecnico di cui fa parte il ministero e l’assessorato regionale all’industria che ha il compito di monitorare lo stato di avanzamento degli investimenti.»
Quali sono per lei le priorità?
«Per ogni vertenza esistono problemi specifici e differenti e bisogna di volta in volta trovare soluzioni adeguate, ma l’elemento che le accomuna è il tema energia. Nei mesi scorsi, insieme ad un team competente dell’assessorato, abbiamo lavorato incessantemente alla modifica del Pniec che traccia il percorso energetico che la Sardegna dovrà affrontare in linea con gli obiettivi fissati a livello europeo per l’Italia.
La strategia energetica per la Sardegna ha come obiettivo un sistema basato sull’economia circolare nei processi produttivi industriali. Affrontare la transizione energetica verso solo fonti rinnovabili, sarà la vera sfida della nostra Isola per i prossimi anni.
Insieme al presidente Christian Solinas ed al resto della Giunta regionale abbiamo pertanto dato da subito un segnale inequivocabile di condivisione degli obiettivi e di collegialità nelle azioni da portare avanti, per dare risposte e raggiungere risultati concreti.
Inoltre, anche dal punto di vista normativo, stiamo cercando di dare impulso ad un sistema procedurale più snello ed efficiente che permetta di abbattere i costi per i privati e per le imprese.
Attraverso ‘agenda industria’, stiamo dando voce ed ascoltando tutte le parti sociali, sindacali ed imprenditoriali, per confrontarci e costruire un piano che dia prospettiva e visione allo sviluppo industriale sardo per i prossimi anni.
L’attenzione è rivolta, soprattutto, ad uno sviluppo sostenibile e responsabile, prediligendo l’innovazione verso un’industria 4.0, e l’incentivazione delle attività a basso impatto ambientale, orientate sempre di più verso una prospettiva Green e Smart.»
Armando Cusa

L’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili.

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Grande successo di pubblico a Riola Sardo per gli Internazionali d’Italia di motocross. Nella giornata di ieri, domenica 26 gennaio, circa 7.000 persone hanno assistito alla prima tappa della competizione. Presenti all’evento, sponsorizzato dalla Regione Sardegna, gli assessori del Turismo, Gianni Chessa, e dell’Industria, Anita Pili.

Nel circuito oristanese, uno dei più impegnativi e apprezzati, che dal 2013 ospita l’appuntamento sportivo, hanno gareggiato 120 piloti provenienti da tutta Europa. Presente, anche se non in gara, il nove volte campione italiano Tony Cairoli. Il campione del mondo, lo sloveno Tim Gajser, in sella alla sua Honda, ha conquistato il gradino più alto del podio nella MX1, mentre nella categoria MX2 la vittoria è andata al pilota belga Jago Geerts.

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Si è tenuto oggi, al ministero dello Sviluppo economico, il tavolo tecnico relativo alla vertenza Sider Alloys (ex Alcoa) di Portovesme. All’incontro, presieduto dal sottosegretario Alessandra Todde, erano presenti l’assessore regionale del Lavoro e vicepresidente della Regione, Alessandra Zedda, e l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili. La riunione – alla quale hanno partecipato anche i rappresentanti dell’azienda, dei sindacati e di Invitalia – è stata preceduta nei giorni scorsi da un incontro propedeutico nel quale Regione, impresa e sindacati hanno evidenziato le criticità della vertenza individuando un percorso di azione unitario e condiviso nell’interesse del rilancio produttivo dello stabilimento. Il sottosegretario Alessandra Todde ritiene che il presidio industriale di Portovesme rappresenti un sito strategico dell’alluminio primario per il Paese e afferma di non aver mai messo in discussione il progetto.

«Questo incontro rappresenta un significativo passo in avanti nella vertenza che coinvolge lavoratori e azienda in un settore strategico dell’economia del Sulcis Iglesiente e della Sardegna. Abbiamo ottenuto l’impegno da parte del governo di una accelerazione definitiva che consenta il riavvio in tempi brevi dello stabilimento e la messa in sicurezza dell’occupazione. Continueremo a vigilare perché gli impegni vengano mantenuti», sottolinea l’assessore Alessandra Zedda.

L’azienda ha confermato quanto annunciato lo scorso novembre in merito alla riorganizzazione e ristrutturazione dello stabilimento di Portovesme che coinvolge circa 800 dipendenti tra diretti ed indotto, cioè l’intenzione di procedere con il progetto, a patto che si definisca la trattativa sulle garanzie fideiussorie richieste dal fornitore dell’energia (Enel).

«L’obiettivo finale è quello di un piano industriale che non si basi solo sulla razionalizzazione dei costi ma abbia una prospettiva di sviluppo a lungo termine in grado di salvaguardare il sito produttivo e i lavoratori», ha dichiarato l’assessore Alessandra Zedda.

Un ruolo importante nella soluzione positiva a questa vertenza e il rilancio di questa particolare area del Sulcis, lo avrà il prezzo sull’energia.

«Abbiamo chiesto di riattivare il comitato tecnico che non si riunisce dal 2018 e che ha il compito di monitorare la realizzazione del piano industriale previsto dagli accordi siglati – ha precisato l’assessore Anita Pili -. È la prima volta in cui l’assessorato dell’Industria partecipa al tavolo nazionale su Sider Alloys. Questa è la strada da percorrere in quanto la collaborazione tra le istruzioni è fondamentale per lavorare al raggiungimento degli obiettivi strategici per la nostra Isola. Per questo è determinante definire un prezzo equo dell’energia per consentire la ripresa delle attività dello stabilimento.»

Rimane, comunque, ancora necessario il sostegno degli ammortizzatori sociali, per i quali è stato programmato un incontro al ministero del Lavoro per stabilire le procedure per la proroga della Cigs (Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria).

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«È necessario uno sforzo unitario tra azienda, Regione e sindacati per sostenere la ripresa produttiva dello stabilimento di Portovesme. La vertenza sul prezzo dell’energia e su tutti gli elementi indispensabili a creare le condizioni per il riavvio dell’azienda è alle battute finali e adesso le rassicurazioni del Governo devono trasformarsi in atti concreti.»

Lo ha puntualizzato l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, che stamattina ha incontrato il responsabile Risorse umane di Sider Alloys, Franco Meloni, i rappresentanti dei lavoratori ed i sindacati. La riunione è stata fissata per fare il punto sulle richieste da ribadire nel vertice che si terrà giovedì 23 gennaio al ministero dello Sviluppo economico, a Roma, con il sottosegretario Alessandra Todde.

«Vogliamo preparare con la massima attenzione questo incontro che ci auguriamo possa essere risolutivo. I lavoratori aspettano di rientrare al lavoro e tutti insieme dobbiamo fare in modo che gli impegni vengano rispettati», ha concluso l’assessore Alessandra Zedda.

Per l’assessore dell’Industria, Anita Pili, «è sostanziale che il Governo riconosca che lo stabilimento del Sulcis è il polo industriale strategico dell’alluminio di tutta Italia, non solo di Portovesme. Difendere e valorizzare in logiche di mercato tale apparato significa pertanto concorrere alla difesa di un segmento portante dell’industria nazionale».

«La convocazione di giovedì al ministero dello Sviluppo economico – hanno sottolineato Alessandra Zedda ed Anita Pili – rappresenta un appuntamento fondamentale. Per questo la Regione, unitariamente a tutti gli attori coinvolti, auspica il coinvolgimento di tutte le forze politiche sarde presenti in Parlamento, per il riavvio della produzione e per mantenere il livello occupazionale in un territorio già fortemente in crisi.»

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«Stiamo costruendo una Regione moderna, che risponda alle esigenze delle famiglie e delle imprese, tagliando costi e burocrazia per avere maggiore efficienza e più risorse da investire per lo sviluppo. La semplificazione normativa e amministrativa che abbiamo avviato va in questa direzione ed è fondamentale per affiancare tutte le riforme che stiamo portando avanti.»
Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando il via libera della Giunta, nel corso dell’ultima seduta, al disegno di legge “Semplificazione 2020” finalizzato a ridurre i costi e gli oneri amministrativi che gravano su cittadini ed aziende.

Il provvedimento contiene importanti novità, a cominciare dal riordino e dalla riduzione dello stock normativo grazie all’abrogazione di circa 400 leggi regionali del periodo 1970-1980. «Questo meccanismo taglia-leggi è indispensabile – evidenzia il presidente Christian Solinas – perché nel corso dei decenni si è stratificata una produzione normativa abnorme che appesantisce ogni tipo di procedimento, con richieste complesse e adempimenti spesso non necessari, rallentando i tempi di risposta dell’amministrazione».

Nel ddl è poi prevista l’istituzione di un Rappresentante unico per consentire alla Regione, in particolare nella conferenza di servizi simultanea, di partecipare alla riunione con un unico soggetto abilitato a esprimere la posizione dell’intera amministrazione. Per le conferenze di servizi indette da pubbliche amministrazioni statali o locali viene creato un punto di contatto della Regione che diventa l’interlocutore unico e celere per ottenere un provvedimento comprensivo di tutte le autorizzazioni necessarie.

Nuove disposizioni anche in tema di Suape (lo Sportello unico per le attività produttive e l’edilizia) ed Enti locali. «Il disegno di legge – sottolinea l’assessore regionale dell’Industria, Anita Piliporta con sé una serie di semplificazioni procedimentali di cui beneficeranno i Comuni. In particolare, per il Suape ci sarà la possibilità di gestire il servizio sia in forma associata, attraverso l’Unione dei Comuni, sia in forma autonoma. Abbiamo legittimato qualcosa che avevamo già modificato con un’interpretazione delle linee guida ma che dev’essere supportato da una norma che semplifichi il procedimento».

In arrivo anche una nuova disciplina per facilitare le dismissioni degli immobili di proprietà delle società partecipate della Regione. «Norme particolarmente importanti per i beni dell’Igea – conclude Anita Pili – per i quali spesso l’assessorato dell’Industria sigla dei comodati d’uso gratuiti per i Comuni. Con una delibera di Giunta si potrà decidere quali sono gli immobili cedibili agli Enti locali e in che modo. Così favoriremo il riutilizzo di un grande patrimonio culturale che può essere sfruttato a fini turistici».

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«Dare risposte in tempi certi senza inutili lungaggini burocratiche consente alle aziende di programmare il proprio sviluppo, le strategie industriali, commerciali e di conseguenza la crescita dell’economia del territorio.»

Lo ha detto l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, dopo la visita nei giorni scorsi allo stabilimento Heineken di Macchiareddu, nella zona industriale di Assemini che presto sarà oggetto di un ampliamento della linea di produzione di birra. La Regione, infatti, recentemente ha dato il via libera al progetto presentato dall’azienda decidendo di non sottoporre a valutazione di impatto ambientale (Via) la richiesta di ampliamento e che prevede l’aumento della capacità produttiva da 149 a 230 milioni di litri l’anno: un incremento del 54% che si spiega con gli obiettivi di espansione sul continente da parte dell’etichetta sarda. Senza dimenticare l’attenzione all’ambiente: negli ultimi cinque anni la società ha ridotto del 60% le emissioni di anidride carbonica, del 22% il consumo di energia elettrica e del 12% il consumo d’acqua. Un obiettivo che per il marchio è il frutto di un percorso attraverso il quale si è cercato di valorizzare la tradizione, l’innovazione e la tecnologia, tutti elementi valutati positivamente dalla Regione. L’intervento di ampliamento prevede anche l’installazione di un nuovo compressore d’aria, di una nuova caldaia a Gnl e di una centrale, oltre alla realizzazione di nuove linee del brand.

«Siamo orgogliosi delle aziende che producono eccellenza e creano ricchezza per l’Isola. La Regione è impegnata costantemente in una serie di progetti per tutelare le produzioni isolane e consentire l’utilizzo di strumenti per favorire export con conseguente impatto occupazionale, salvaguardando l’ambiente», ha concluso l’assessore regionale dell’Industria.

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«Vogliamo sostenere le imprese sarde perché possano essere più competitive sul mercato internazionale accelerando quel processo virtuoso di crescita e innovazione che consente di migliorare la nostra economia.»

Lo ha detto stamane l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, commentando l’apertura di oggi dei termini per la presentazione delle domande di accesso ai due bandi relativi agli interventi per favorire l’accesso ai finanziamenti per percorsi di internazionalizzazione.

«Prosegue l’impegno della Regione a favore dell’economia della Sardegna. Con questi due bandi, uno destinato alle aziende lattiero casearie e l’altro rivolto a tutte le altre attività imprenditoriali, vogliamo incentivare e sostenere le aziende che desiderano posizionarsi nei mercati esteri», ha sottolineato l’assessore Anita Pili.

La finalità dei bandi è quella di agevolare la realizzazione dei piani export delle MPMI regionali e delle imprese anche attive nel settore della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti caseari, e supporto alle attività e ai servizi quali organizzazione di eventi e fiere o promozione e comunicazione. 
«L’internazionalizzazione è di importanza strategica per le aziende della nostra regione: infatti può rappresentare anche un’opportunità di formazione a favore degli imprenditori che vogliono intraprendere attività all’estero allo scopo di rafforzare il core business nel proprio territorio di origine. La dotazione finanziaria complessiva di un milione di euro permette di andare incontro alle necessità espresse dagli imprenditori per confrontarsi in nuovi mercati ritenuti di interesse, alla luce del cambiamento di alcune dinamiche internazionali e al salto di qualità compiuto dalle nostre aziende», ha concluso l’assessore regionale dell’Industria.

 

 

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«Il Piano per la metanizzazione della Sardegna è ormai entrato nella fase attuativa.»

Lo ha detto l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, dopo il parere favorevole di compatibilità ambientale della Commissione tecnica nazionale (Ctvia) sul progetto del tratto nord della dorsale che porterà il metano in Sardegna.

«L’autorizzazione appena ottenuta aggiunge un altro tassello alla prospettiva di transizione energetica per la Sardegna – ha aggiunto l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili -. L’infrastruttura consentirà anche alla nostra regione di contribuire allo spegnimento delle centrali e al pieno raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. Attendiamo ora gli ultimi passaggi, fiduciosi che si arrivi alla conclusione di un iter che compenserà il gap infrastrutturale che si è protratto per troppi anni a svantaggio dei cittadini sardi e dell’industria. Basti pensare che ogni anno l’assenza del metano costa alla Sardegna 400 milioni di euro. Per questa ragione, la Giunta regionale ha inserito la metanizzazione come obiettivo primario per la nostra Isola. Continuerà il nostro impegno affinché si sciolga  il cruciale nodo della perequazione, la ripartizione degli oneri connessi alle opere di infrastrutturazione della Sardegna, prevedendo che, in attesa di un’auspicabile tariffa unica nazionale, l’Isola sia associata a uno degli ambiti tariffari già formati dall’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) e che garantisca quindi ai cittadini e alle imprese sarde un costo del gas naturale paragonabile a quello sostenuto dagli altri cittadini italiani.»

Il progetto, denominato “Metanizzazione Sardegna” settore centro-nord, interessa i territori di tre province (Sassari, Nuoro e Oristano) e 43 comuni, prevedendo come principale intervento la realizzazione di tre metanodotti principali di lunghezza complessiva di circa 237 chilometri: metanodotto Palmas Arborea – Macomer (50,100 km); metanodotto Macomer – Porto Torres (78,680 km); metanodotto Macomer – Olbia (108,325 km).

L’opera verrà completata con la realizzazione di otto linee secondarie (circa 112 chilometri), funzionalmente connesse alle linee principali, che assicureranno il collegamento tra la nuova struttura di trasporto e le diverse utenze presenti sul territorio: metanodotto Derivazione per Alghero (18,460 km); metanodotto Stacco per comune di Ittiri (0,305 km); metanodotto Derivazione per Nuoro (54,260 km); metanodotto Stacco per comune di Pozzomaggiore (1,055 km); metanodotto Allacciamento per Sassari (6,280 km); metanodotto Allacciamento per Siamanna (5,330 km); metanodotto Allacciamento per Suni (15,500 km); metanodotto Allacciamento per Thiesi DN 150 mm (10,455 km).

La profondità media di posa in opera del metanodotto sarà dì circa 2 metri, incrementabile in funzione delle condizioni locali, in particolare dove verranno realizzati attraversamenti di corsi d’acqua, infrastrutture (strade e ferrovie) e aree di particolare pregio ambientale con modalità ‘trenchless’ (tecnologia a basso impatto ambientale). Oltre alla posa in opera delle condotte principali e secondarie, è prevista la realizzazione di tutte le infrastrutture fuori terra, in particolare dei cosiddetti Pidi (Punti di intercettazione e derivazione importante), Pil (Punti di intercettazione di linea), Pida (Punti dì intercettazione con disgaggio di allacciamento), che occuperanno complessivamente circa 31.000 metri quadri di superficie.

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«La delibera dell’Arera sostanzialmente ha formalizzato quanto era già stato formulato e quanto la Regione si attende: un impegno concreto del Governo verso gli obiettivi energetici che abbiamo condiviso nel Piano nazionale integrato per l’energia ed il clima.»

Lo ha precisato l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, in riferimento al documento approvato a fine 2019 dall’Autorità di regolazione energia, reti e ambiente (Arera).

«All’interno del Pniec è tracciato il percorso ed il Governo non potrà discostarsi da quanto finora è stato condiviso – ha aggiunto l’assessore Anita Pili -. Soprattutto considerando l’obiettivo della decarbonizzazione, che, all’interno del Piano nazionale, è legato alla distribuzione del metano in Sardegna. Perciò, spetterà all’Esecutivo nazionale decidere se metterci nelle migliori condizioni per abbandonare il carbone, consentendo così all’intera nazione di realizzare la decarbonizzazione.»

«La scelta sulla realizzazione della dorsale sarà certamente del Governo, ma l’aspetto più rilevante della questione metano è certamente quello della tariffa. La Giunta Solinas continuerà con il massimo impegno a rivendicare il diritto dei Sardi ad avere un prezzo perequato, garantendo gli stessi diritti dei cittadini del resto d’Italia. Per raggiungere l’importante obiettivo servirà un’azione all’unisono della politica sarda, come espressione dell’intera comunità isolana», ha concluso l’assessore regionale dell’Industria.

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Un tavolo permanente tra Regione, sindacati e azienda per disegnare il futuro della Carbosulcis. Lo propone l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, che nel mese di gennaio iniziato oggi, convocherà un primo incontro per tracciare le linee del piano di rilancio.

Era il 2014 quando la Regione, unico azionista di riferimento della storica società mineraria, sottoscriveva con la Commissione europea un accordo per la chiusura dell’attività mineraria, la messa in sicurezza e la bonifica delle aree di pertinenza. Nel contempo il piano di chiusura ha gradualmente accompagnato ed incentivato verso l’esodo circa 350 lavoratori.

«A cinque anni dall’avvio del Piano di chiusura – afferma l’assessore Anita Pili – prima della pausa natalizia abbiamo verificato attraverso l’amministratore unico dell’azienda e le segreterie sindacali lo stato dell’arte sull’attuazione stessa del Piano e sulle reali prospettive delle iniziative parallele che in questi anni sono state avviate in forma sperimentale e di ricerca.»

«Oggi la necessità principale – dice l’assessore regionale dell’Industria – è quella di gettare solide basi per andare oltre al Piano di chiusura, riconvertire un’area industriale che ha diverse possibilità di utilizzo e valorizzare le professionalità ancora presenti in forza alla Carbosulcis. Abbiamo individuato i punti di forza oggi presenti che vanno dalle prospettive del progetto Aria alle potenzialità di sfruttamento dell’energia rinnovabile, per realizzare il progetto di una Sardegna sempre più verde ed ecosostenibile tracciato dal presidente Christian Solinas. Contiamo molto sul fatto che i progetti di sviluppo di energia verde e le riconversioni delle aree possano realizzarsi anche in diverse aree di proprietà regionale, accrescendo la produzione energetica interna da fonti rinnovabili.»

Nel corrente mese di gennaio, dunque, sarà realizzato il primo appuntamento di confronto e studio, per definire le strategie che getteranno le basi per la scrittura di un nuovo Piano Industriale da sottoporre alla Giunta.