19 April, 2024
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Sinistra Italiana Sardegna ha chiesto l’intervento della segreteria nazionale per la situazione creatasi in Sardegna.

«Dirigenti e iscritti a Sinistra Italiana in Sardegna leggono quotidianamente – sulla stampa e sui social media – dichiarazioni contraddittorie di esponenti del partito relative al difficile momento politico di preparazione alle elezioni regionali del febbraio prossimo; un momento che richiederebbe il massimo di coesione e di unità del partito nell’elaborazione della linea politico-programmatica e nell’interlocuzione con le altre forze politiche in vista di eventuali alleanze – si legge nella nota inviata alla segreteria nazionale del partito -. In particolare – a seguito delle dimissioni del segretario regionale Antonello Licheri (per discutere le quali la presidente dell’assemblea regionale Franca Dessì aveva convocato una riunione, poi disdetta) – ci sono state, come vi è noto, dichiarazioni che escludevano a priori una possibile alleanza, guidata presumibilmente dal sindaco di Cagliari Massimo Zedda – in contrapposizione alla coalizione di centrodestra sotto la guida della Lega e al movimento Cinquestelle – in contrasto con il deliberato dell’Assemblea regionale di cercare un’alleanza sulla base di scelte programmatiche in forte discontinuità con il passato e di recuperare, ove possibile, il progetto di Liberi e Uguali anche con l’utilizzo del simbolo per la lista elettorale.»

«Tali dichiarazioni, qualcuna delle quali particolarmente virulenta e offensiva, hanno sollevato dubbi anche sull’opportunità da parte degli organismi dirigenti nazionali di intervenire per concordare la linea politica più utile per il partito e per la Sardegna, con l’uso di appellativi come “proconsoli” che non dovrebbero far parte del linguaggio e dell’atteggiamento di dirigenti seri e consapevoli della gravità del momento. Da tali dichiarazioni – conclude la nota – ci dissociano nettamente, e chiediamo alla segreteria nazionale una piena assunzione di responsabilità attraverso l’incarico di commissario ad uno dei dirigenti che meglio conoscono la situazione della Sardegna di seguire direttamente lo sviluppo delle vicende politiche sarde.»

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Lunedì 13 novembre, alle 10.30, a Cagliari, presso la Fondazione Berlinguer in via Emilia, 2° piano, i rappresentanti regionali di Articolo 1 – MDP, Possibile e Sinistra Italiana terranno una conferenza stampa per illustrare il percorso unitario della Sinistra, prima delle Assemblee provinciali e dell’Assemblea nazionale del 2 dicembre prossimo.

Ne danno comunicazione Yuri Marcialis, Articolo Uno Movimento Democratici e Progressisti; Antonello Licheri, Sinistra Italiana e Thomas Castangia, Possibile.

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C’è ancora spazio in Sardegna per una sinistra di Governo? E quale sinistra? Sono interrogativi ai quali cercherà di dare delle risposte il convegno“Quale Sardegna – Quale Sinistra” organizzato per venerdì 13 ottobre, a Sassari, presso il Centro sociale San Giorgio a Li Punti.

Dopo l’introduzione di Salvatore Meloni (segretario provinciale Sinistra Italiana) su “Quale Sardegna”, interverranno: Omar Chessa (Art. 1 MDP), Roberto Mirasola (Sinistra Italiana), Giovannino Deriu (Rifondazione Comunista), Patrizia Marongiu (PCI), Massimo Dadea (ex assessore regionale), Maria Antonietta Mongiu (associazione Lamas), Gesuino Muledda (Rossomori), Francesco Soro (Possibile), Sandro Roggio (Urbanista), Giovanni Tendas (Sinistra Italiana) e Claudia Zuncheddu (consigliere regionale Sardegna Libera).

Dopo la pausa pranzo, dalle ore 16.30, introdurrà il tema “Quale sinistra” Antonello Licheri (segretario regionale Sinistra Italiana). Interverranno Pippo Civati (Possibile), Miguel Gotor (Art. 1 – MDP) e Nicola Fratoianni (Segretario Nazionale Sinistra Italiana. Parteciperanno al dibattito anche Michele Carrus (CGIL), Gaetano Galia (Salesiani), Lilli Pruna (Sinistra Italiana), Maria Graziella Serra (Sinistra Italiana), Fiorella Tilloca (Sinistra Italiana) e Franco Uda (dirigente nazionale Arci).

Hanno dato la loro adesione, e interverranno, inoltre, Pasquale Lubinu (coordinatore provinciale di Art. 1 – MDP), i consiglieri regionali Luca Pizzuto e Daniele Cocco (art. 1 – Sdp), Thomas Castangia, dirigente regionale di Possibile, Piero Cossu, presidente regionale ANPI.

Il dibattito, aperto a tutti, sarà coordinato dal giornalista Costantino Cossu. Ci sarà la possibilità di pranzare all’interno della struttura.

«Si tratta del primo evento – si legge in una nota – che vede la partecipazione di tutta la sinistra plurale, quella organizzata nei partiti e movimenti (presenti con i più autorevoli dirigenti nazionali) e quella che fa capo alle associazioni e ai movimenti della società civile, quindi un importante momento di dialogo e confronto nel processo di costruzione di una alternativa alle politiche del governo nazionale e di quello regionale.»

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Il gruppo dirigente di Sinistra Italiana, guidato dal segretario regionale Antonello Licheri, ha tenuto ieri una conferenza stampa a Santa Cristina, sulla situazione politica regionale e nazionale e sulle prospettive della neonata formazione politica

«Sinistra Italiana in Sardegna è stata costituita meno di quattro mesi fa, con un percorso che ha visto l’elezione degli organismi dirigenti delle tre federazioni di Cagliari, Sassari e Gallura e dei coordinamenti territoriali di Oristano e Sulcis Iglesiente, e poi eleggendo gli organismi dirigenti regionali nel congresso del 14 maggio, che ha eletto segretario regionale, segreteria e responsabili dei dipartimenti – si legge in una nota -. È in corso la costituzione dei Circoli locali: il primo è stato quello di Alghero che ha svolto il suo congresso il 2 luglio, seguiranno gli altri, a partire da Sassari, dopo la ripresa autunnale dell’attività. Da allora Sinistra Italiana Sardegna ha organizzato tre convegni di carattere regionale a Capoterra (Ambiente e Salute), a Cagliari (Prospettive per una legge elettorale sarde) e a Sassari (Ambiente e territorio): di questi ultimi due sono stati pubblicati online gli Atti con la trascrizione di tutti gli interventi. In tutti i convegni è stata curata la partecipazione di rappresentanti delle altre forze politiche e delle associazioni della sinistra in Sardegna.»

«Tale attività – si legge ancora nella nota – esprime compiutamente il carattere che il partito vuole assumere, sia al livello nazionale che a quello locale: un partito autonomo che intende contribuire alla costruzione di una sinistra plurale alternativa alla demagogia del centro destra a trazione salviniana e del Movimento cinque stelle, demagogia inseguita in forme sempre più evidenti dall’attuale gruppo dirigente del PD. Un quarto polo, dunque, che cerca di dare rappresentanza a quella parte di società che non si riconosce nelle politiche neoliberiste portate avanti dai governi nazionale e regionale, e si rifugia nell’astensione o in un voto di protesta privo di una reale prospettiva politica di sinistra. Mentre viene alimentato quotidianamente sui media lo stucchevole dibattito su alleanze, leader, liste elettorali, etc…, l’impegno di Sinistra Italiana Sardegna si concentra sui contenuti, sull’analisi dei problemi della società sarda, sulle prospettive di soluzione; cioè sugli argomenti che devono costituire le fondamenta di qualunque aggregazione politica ed elettorale.»

«Dopo aver trattato gli argomenti della Salute, della legge elettorale sarda, della legge urbanistica nei tre convegni citati, a settembre saranno organizzati convegni sulla riforma ospedaliera (in Gallura) e sui temi del lavoro, per arrivare – fine settembre (29-30) – alla prima festa regionale che si svolgerà a Sassari con la presenza dei più autorevoli dirigenti e del segretario nazionale Nicola Fratoianni. Non sfuggono le difficoltà che abbiamo di fronte, nell’interlocuzione con gli altri soggetti politici della sinistra: a partire dalla diversa collocazione rispetto ai governi nazionale e regionale, relativamente ai quali ci collochiamo nettamente all’opposizione, giudicandoli incapaci di affrontare le grandi questioni della società – a partire da quelle cruciali del lavoro e del welfare – con un deciso cambiamento di rotta rispetto alle politiche finora messe in atto, anche quando si cerca di contrabbandarle come “riforme di sinistra” (Jobs Act, Buona scuola o, al livello regionale, riforma degli Enti locali, dimensionamento delle strutture scolastiche, riforma ospedaliera, legge urbanistica). Nella stessa posizione si collocano, con diverse sfumature, anche altri partiti della sinistra (Possibile, RC, PCI) e della sinistra autonomista (Rossomori, Sardegna Libera, Sardegna Possibile, etc…) con i quali Sinistra Italiana intende proseguire e consolidare il confronto; mentre in diversa posizione si collocano quei movimenti, di recente origine, quali Articolo 1 -Mdp e Campo progressista, che non hanno sciolto le ambiguità in ordine al sostegno ai governi e alle prospettive politiche ed elettorali, ma che costituiscono interlocutori importanti per costruire il polo della sinistra in Italia.

Sinistra Italiana Sardegna proseguirà con tenacia il tentativo di trovare con tutte le forze politiche e sociali della sinistra sarda gli elementi politici e programmatici di aggregazione che, sciogliendo le residue ambiguità – conclude la nota -, possano offrire ai sardi uno sbocco elettorale chiaro nei contenuti e nelle prospettive.»