1 May, 2024
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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

I consiglieri regionali del gruppo Cristiano-popolari-socialisti Antonio Gaia, Piefranco Zanchetta e Raimondo Perra, hanno presentato un’interpellanza all’assessore regionale dell’Agricoltura, sui gravissimi problemi che pregiudicano la tenuta del comparto agricolo isolano, anche a causa della mancata istituzione dell’Organismo pagatore regionale per le erogazioni in agricoltura.

I tre consiglieri sottolineano che «anche il 2015 si chiude purtroppo con gli agricoltori sardi di fronte ai soliti problemi, causati dall’inefficienza della gestione regionale delle politiche comunitarie di sostegno all’agricoltura» e sollecitano provvedimenti urgenti per consentire la piena funzionalità degli organismi pubblici che devono provvedere ad erogare centinaia di milioni di euro di contributi comunitari all’agricoltura, semplificazione delle procedure, lotta alla burocrazia.

Una gestione inefficiente, secondo i tre consiglieri, «dovuta alla situazione paradossale in cui si trova la Sardegna che, per le pratiche dei contributi Ue, non utilizza direttamente i servizi dell’Agenzia nazionale (Agea), non ha completato la costituzione dell’Agenzia regionale (Argea) e, in pratica, si serve di entrambi gli Enti attraverso una convenzione che finora ha prodotto solo risultati negativi: ulteriore allungamento dei tempi e rischio di perdere risorse preziose per l’agricoltura sarda».

«Quello dell’agricoltura – concludono gli esponenti del Cps – è il caso emblematico di come pubblica amministrazione, politica e burocrazia possano concretamente danneggiare un settore primario come quello agricolo, avvolgendolo in una spirale perversa che, nello specifico della Sardegna, amplifica gli effetti della crisi economica generale e la grave situazione di molte aziende, indebitate con le banche per circa 800 milioni di euro.»

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Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

E’ durata meno di due mesi l’esperienza in Consiglio regionale di Gianni Lampis, rappresentante di Fratelli d’Italia, che aveva prestato giuramento il 9 settembre insieme a Gianfranco Congiu, Antonio Gaia e Pierfranco Zanchetta, in sostituzione dei quattro consiglieri regionali dichiarati decaduti dal Consiglio di Stato, Efisio Arbau, Michele Azara, Gavino Sale e Modesto Fenu.

Il Tribunale Amministrativo della Sardegna ha accolto oggi il ricorso presentato dall’ex sindaco di Buddusò, Giovanni Satta, candidato dell’Uds nella circoscrizione Olbia Tempio alle regionali del 2014. Non è stato ancora deciso chi dovrà rilevare il posto rimasto vacante.

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I consiglieri del gruppo Upc-Socialisti (Pierfranco Zanchetta, Antonio Gaia e Raimondo Perra) hanno chiesto ufficialmente al presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, di «commissariare l’Ente Parco e rilanciarne le attività con il pieno coinvolgimento del Comune della Maddalena». La richiesta, anticipata nel corso di una conferenza stampa, verrà formalizzata con la presentazione di un’apposita mozione consiliare.

«Serve l’intervento della Regione presso il ministero dell’Ambiente – ha spiegato il capogruppo Pierfranco Zanchetta – perché si ponga fine alla fallimentare gestione dell’Ente parco e si restituisca ruolo alla comunità maddalenina attraverso il coinvolgimento del Comune, per realizzare insieme un grande e condiviso progetto di sviluppo dell’intero Arcipelago.»

L’esponente della maggioranza ha rivolto dunque pesanti critiche alla gestione Bonanno («ha trasformato il parco nazionale in un protettorato da repubblica delle banane e l’Ente è ormai diventato un autentico verminaio») e nell’auspicare l’avvio di una gestione commissariale ha sottolineato come il ruolo di garanzia e di traghettamento dell’ente potrebbe essere svolto con successo dal sindaco della Maddalena («sarebbe un segnale importante in tempi in cui si discute del ruolo degli Enti Locali ed è bene non dimenticare che quello dell’Arcipelago è l’unico parco al mondo costituito dal territorio di un unico Comune»).

Puerfranco Zanchetta ha lamentato inoltre la mancata vigilanza del ministero sulla gestione dell’ente parco e nel ribadire la necessità di un pieno coinvolgimento della Regione e dell’amministrazione locale non ha mancato di fare riferimento alle recenti polemiche del “caso Budelli”. «Lo scandalo – ha affermato il capogruppo Upc – non è rappresentato dal fatto che un privato proponga un progetto di salvaguardia e valorizzazione dell’isola di Budelli ma dallo stato di abbandono in cui è lasciata l’unica isola dell’Arcipelago che è di proprietà pubblica: Caprera».

Pierfranco Zanchetta ha quindi ricordato come fin dal 1972, con il piano di fabbricazione approvato allora dal comune della Maddalena, sia stato introdotto il divieto assoluto di edificabilità su tutte le isole ricomprese nell’Arcipelago maddalenino e come tale divieto sia stato rafforzato dai vari provvedimenti che nel corso degli anni si sono susseguiti al livello regionale, nazionale e comunitario. «Budelli – ha insistito il consigliere del centrosinistra – è un falso problema che viene utilizzato, oggi, per tentare di coprire l’inadeguata e deleteria gestione dell’Ente parco».

L’esponente del centrosinistra ha quindi concluso preannunciando la presentazione di un’apposita mozione sull’argomento che contenga anche l’impegno per il presidente della Giunta ad inserire il rilancio del Parco e un piano di sviluppo per la Maddalena, nell’agenda del confronto tra Regione e Governo («il G8 mancato, le bonifiche mancate e l’occasione persa con il parco nazionale sono solo gli ultimi esempi di come l’isola della Maddalena sia stata sempre “gabbata” dallo Stato»).

Arcipelago de La Maddalena

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Il gruppo “Upc-socialisti” del Consiglio regionale terrà domani mattina una conferenza stampa sulla «gestione fallimentare del Parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena». I consiglieri Pierfranco Zanchetta, Antonio Gaia e Raimondo Perra, proporranno il commissariamento dell’Ente, «anche alla luce dei recenti sviluppi del “caso Budelli”».

La conferenza stampa si terrà alle 11.00, nella sala stampa del Consiglio regionale, in via Roma, a Cagliari.

Arcipelago de La Maddalena

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Si sono svolte oggi le audizioni di Confindustria, Confapi, Ance ed associazioni agricole sul Testo unico in materia di energia in V commisisone.

«Siamo favorevoli alla costituzione di una Agenzia della Regione per il settore energetico perché riteniamo che il tema dell’energia debba essere posto al centro dei processi di sviluppo della Sardegna – ha detto Alberto Scanu, presidente di Confidustria Sardegna – chiediamo però che il nuovo soggetto unico si occupi, oltre che delle politiche del comparto, anche delle autorizzazioni.»

Per l’Ance (L’Associazione dei costruttori), l’architetto Salvatore Orani ha poi sollecitato un approfondimento su alcune parti della legge, che riguardano gli interventi di efficientamento energetico sul patrimonio edilizio esistente. «In alcuni casi – ha ricordato – la norma è eccessivamente generica e nella pratica potrebbero sorgere problemi di applicabilità sia negli uffici tecnici comunali che, soprattutto in relazione ai fabbricati dei centri storici, con le Sovrintendenze e gli uffici di tutela del paesaggio».

Sempre a nome dei costruttori, il presidente regionale Maurizio de Pascale ha suggerito «di superare le premialità volumetriche previste dalla legge per il miglioramento energetico dei fabbricati sostituendole con misure fiscali di vantaggio», invitando inoltre la commissione a considerare anche l’ipotesi di intervenire sugli edifici pubblici, molti dei quali si trovano in condizioni fatiscenti. «Anche in questo caso – ha osservato – potrebbe emergere l’interesse dei privati alla fiscalità di vantaggio o a progetti finalizzati al recupero di efficienza, dal riscaldamento all’illuminazione».

I lavori della commissione sono proseguiti con l’intervento delle associazioni agricole. Alfonso Orefice, di Coldiretti, ha espresso parere favorevole alla costituzione dell’Agenzia, auspicando che si tratti di un organismo snello formato da personale proveniente dalla pubblica amministrazione. Orefice ha però formulato qualche riserva sulla parte della legge relativa agli impianti eolici nelle aziende agricole. «Siamo preoccupati – ha detto – per il surplus di produzione, un contesto che scoraggia nuovi interventi».

Secondo la Cia, rappresentata da Martino Scano, «è auspicabile definire con chiarezza la tipologia degli impianti eolici nelle zone agricole e uno strumento possibile può essere quello dei Piani urbanistici».

Nel successivo dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Angelo Carta (Psd’Az), Cesare Moriconi (Pd), Gianluigi Rubiu (Udc) e Antonio Gaia (Cps).

Le audizioni della commissione sul Testo unico in materia di energia proseguiranno domani alle 9.30 con l’intervento delle associazioni dei consumatori e delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil.

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La V (Attività produttive), presieduta dall’on. Luigi Lotto (Pd), ha proseguito oggi il ciclo di audizioni sul Testo Unico in materia di energia e certificazione energetica con l’intervento degli assessori degli Enti locali Cristiano Erriu e dell’Industria Maria Grazia Piras.

L’assessore Erriu ha espresso una valutazione positiva sulle modifiche del testo introdotte dalla commissione, soprattutto con riferimento alle premialità volumetriche collegate alla riclassificazione degli edifici in base all’efficienza energetica. «E’un aspetto che non era stato affrontato compiutamente nella legge 8/2015 (semplificazione urbanistica e miglioramento del patrimonio edilizio) – ha osservato – ed è giusto che diventi un elemento permanente della legislazione regionale». L’assessore ha invece manifestato alcune riserve sui Catasti comunali degli impianti termici perché, a suo giudizio, «potrebbe rivelarsi un appesantimento per i Comuni ed una sorta di duplicazione del registro regionale; è preferibile attribuire questi compiti ad un unico soggetto in modo da favorire la cooperazione fra Regione ed Enti locali».

Cristiano Erriu, infine, ha auspicato un approfondimento della parte del testo che introduce limiti, privilegiando il comparto agricolo, alla platea di soggetti che possono produrre energia da fonti rinnovabili.

L’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha sottolineato l’importanza delle integrazioni migliorative che la commissione ha apportato al testo «ora più coerente con la normativa nazionale di riferimento ed in alcune parti più avanzato, come nell’estensione a tutta la pubblica amministrazione (che rappresenta il 10% dei consumi energetici della Regione) dell’obbligo di costruire e riconvertire i propri fabbricati ad Energia Quasi Zero».

Quanto alla proposta, contenuta nel Testo unico, di costituire una Agenzia cui delegare la gestione della complessa materia energetica, l’assessore ha affermato che «lo spirito della proposta è certamente condivisibile perché il settore dell’assessorato che si occupa di energia ha bisogno di essere specializzato, anche se l’indirizzo generale della Giunta, coerente con una politica di spending review, è quello di ridurre per quanto possibile le strutture della Regione; una soluzione intermedia potrebbe essere quella di costituire al posto dell’attuale servizio una nuova direzione generale all’interno dell’assessorato».

Nel successivo dibattito hanno preso la parola il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, i consiglieri Antonio Gaia (Cps), Luigi Crisponi (Riformatori), Oscar Cherchi (Forza Italia) e Cesare Moriconi (Pd).

Il presidente della commissione Luigi Lotto, in sede di conclusioni, ha dichiarato fra l’altro che «il problema degli impianti alimentati da energie rinnovabili al servizio delle aziende agricole va senz’altro approfondito, tenendo presente che il nostro obiettivo di fondo è quello di intervenire concretamente a sostegno degli imprenditori sardi in un settore come quello agricolo che nella nostra Regione ha una grande tradizione ma anche forti potenzialità di crescita».

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

(Af)

 

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La V Commissione “Attività Produttive”  ha sentito questa mattina gli assessori dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, e dell’Ambiente, Donatella Spano. Al centro delle due audizioni, in particolare, gli aspetti legati alla realizzazione di impianti eolici in terreni agricoli.

L’assessore Falchi ha ribadito il massimo impegno della Giunta in materia di energia con la recente approvazione delle linee guida del Piano energetico regionale. «E’ nostra intenzione stabilire prioritariamente il fabbisogno energetico dell’Isola – ha detto Falchi – una volta concluso questo passaggio capiremo come e dove intervenire per evitare speculazioni e scongiurare danni all’ambiente».

Sull’eolico in agricoltura, l’assessore ha chiarito che le politiche energetiche della Giunta saranno in linea con quelle europee: «L’idea è quella della multifunzionalità delle imprese, gli agricoltori devono avere la possibilità di installare mini-impianti per abbattere i costi di gestione e integrare il reddito aziendale». L’esponente della Giunta Pigliaru ha poi manifestato qualche perplessità sulla possibilità di realizzare gli interventi in alcune aree della Sardegna sottoposte a vincolo paesaggistico: «In questi casi temo che non sarà facile installare le pale – ha affermato Elisabetta Falchi – il tema dovrà essere necessariamente approfondito».

L’assessore ha poi risposto alla sollecitazione del consigliere di Forza Italia Oscar Cherchi che ha chiesto di conoscere la posizione dell’esecutivo sul solare termodinamico e sulle zone in cui realizzare gli impianti. «Il termodinamico è una delle opzioni in campo per una Regione che si candida a diventare territorio ecosostenibile – ha detto l’assessore Falchi – se ben impostato, può essere una valida alternativa nella produzione di energia. Verranno privilegiati i progetti da realizzare nelle aree minerarie dismesse che hanno a disposizione grandi estensioni di terreni ormai compromesse. In questo modo non verranno sottratti spazi utili alle zone a vocazione agricola e, allo stesso tempo, si eviteranno interventi a macchia di leopardo».

Nel dibattito sono intervenuti diversi consiglieri. Il capogruppo di Area popolare sarda Gianluigi Rubiu ha manifestato preoccupazione sul destino del Testo Unico paventando una possibile impugnazione del provvedimento «perché non conforme alla normativa europea».

Antonio Gaia (Ups) ha rimarcato la necessità di impostare il nuovo Piano energetico sulle rinnovabili e, su questo punto, ha chiesto di aprire un confronto serrato con lo Stato e con Bruxelles.

Fabrizio Anedda (Sinistra Sarda) ha invece sottolineato la necessità di definire con chiarezza i criteri per le autorizzazioni alle imprese in modo da evitare speculazioni.

Il presidente della Commissione Luigi Lotto (Pd) ha assicurato la massima attenzione su tutti gli aspetti segnalati dai consiglieri che saranno affrontati  una volta che la Giunta trasmetterà al Consiglio la documentazione sulle linee guida del Piano energetico. Sul Testo Unico, invece, Lotto ha precisato che la proposta scaturita dalla Commissione ha un obiettivo preciso: dare la possibilità alle aziende agricole di produrre e vendere energia ed impedire l’assalto ai terreni da parte di società esterne. «Vanno messi dei paletti per evitare che si realizzino parchi eolici camuffati – ha detto Lotto – la ratio della norma è duplice: evitare speculazioni e incentivare la multifunzionalità delle imprese agricole».

Nell’audizione successiva, l’assessore all’Ambiente Donatella Spano ha manifestato apprezzamento per il testo predisposto dalla Commissione. «L’impianto è condivisibile – ha detto Spano – recepisce il Dl della Giunta sull’efficientamento degli edifici e introduce novità importanti per il mondo agricolo».  Spano è poi entrata nel dettaglio del provvedimento segnalando alcune incongruenze di carattere tecnico contenute nel testo e un possibile profilo di incostituzionalità nella parte in cui si introducono dei limiti per la produzione di energia e per le autorizzazioni riservate a un’unica categoria di imprenditori.

Sui rischi di un forte impatto ambientale degli interventi, Donatella Spano ha suggerito alla Commissione di riflettere sulla possibilità di prevedere un incentivo per i consorzi di agricoltori («consentirebbe di ridurre il numero delle pale  e di utilizzare le migliori tecnologie a disposizione»).

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha chiesto all’assessore di  tenere in considerazione due aspetti: 1) la possibilità di ricorrere al fotovoltaico nelle zone agricole non esposte al vento, 2) tempi certi per la definizione delle istruttorie delle pratiche.

Stessa richiesta è stata avanzata da Antonio Gaia (Ups) che ha sollecitato una disciplina più agile in modo da evitare inutili e dannose sovrapposizioni tra i soggetti responsabili dei procedimenti (SUAP e SAVI).

L’assessore Spano ha ricordato che la strada della semplificazione è un obiettivo primario della Giunta. «Per rendere le procedure più agili abbiamo già istituito uno sportello unico – ha concluso l’assessore – il problema delle lungaggini non dipende dalla Regione. Spesso i giudizi della sovraintendenze sono dirimenti».

I lavori della Commissione proseguiranno nel pomeriggio con le audizioni degli assessori dell’Urbanistica e dell’Industria Cristiano Erriu e Maria Grazia Piras.

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Niente da fare anche davanti al collegio giudicante del Tar della Sardegna, dopo il pronunciamento negativo del presidente del tribunale amministrativo, per la richiesta di sospensiva presentata dai quattro ex consiglieri regionali dichiarati decaduti dal Consiglio di Stato, Efisio Arbau e Michele Azara de La Base, Modesto Fenu di Zona Francae Gavino Sale dell’Irs. In questo modo vengono confermati in Consiglio regionale Pierfranco Zanchetta e Antonio Gaia dell’Upc, Gianfranco Congiu del Partito dei sardi e Gianni Lampis di Fratelli d’Italia.
I quattro consiglieri dichiarati decaduti sono anche stati condannati a pagare le spese processuali nella misura di mille euro per ognuno degli attuali consiglieri convenuti in giudizio e nei confronti del Consiglio regionale.
Non è stata ancora fissata l’udienza di merito del ricorso.

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L’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha presentato stamane nell’audizione tenuta nella V commissione consiliare, presieduta da Luigi Lotto (Pd), le “misure” contenute nel Programma di sviluppo rurale 2014-2020 (Psr), approvato lo scorso 19 agosto dalla commissione europea. Il piano, che era stato trasmesso all’attenzione degli uffici di Bruxelles il 22 luglio del 2014, ha risorse pari a 1.308.406.250 euro, il 48% delle quali a valere sul fondo Feasr (628.035.000 euro), il 36.4% sui fondi dello Stato (476.259.875 euro) e la restante parte (204.111.375 euro) di compartecipazione della Regione sarda. «La compartecipazione regionale – ha sottolineato l’assessore – è doppia rispetto al precedente Psr».

La spesa del piano è programmata in sei “priorità”: “la priorità 1” (Promuovere il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali) è trasversale alle altre 5, dove sono distribuite, dunque, le risorse. La “priorità 2”, relativa al potenziamento della redditività delle aziende agricole e la competitività dell’agricoltura conta su 259.010.000 di euro, pari al 19,80% di risorse sul totale di 1.308.406.250 euro. Le risorse imputate alla “priorità 3” (promozione della filiera alimentare, compresa la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli e il benessere animale) sono pari a 328.106.560 euro (25.8%); quelle della “priorità 4” (preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all’agricoltura e alla silvicoltura) ammontano a 491.963.330 euro (37.6%); alla “priorità 5” (incentivare l’uso efficiente delle risorse) sono destinati 57.988.340 euro (4.43%) ed alla “priorità 6” (inclusione sociale, riduzione delle povertà e sviluppo economico delle zone rurali) sono riservati 161.338.875 euro (12.33%).

Il piano si suddivide in 20 “misure” ed all’interno di ciascuna sono ricomprese le rispettive “sottomisure”.

L’assessore Falchi ha espresso soddisfazione per la positiva conclusione del confronto con la commissione di Bruxelles («il nuovo Psr presenta meno rigidità rispetto al precedente e garantisce una maggiore flessibilità nella programmazione delle risorse») ed ha preannunciato una puntuale campagna di informazione nei diversi territori dell’Isola sul Psr 2014-2020 nonché una serie di iniziative utili a garantire la più ampia diffusione dei suoi contenuti e delle relative opportunità.

«Il nuovo impegno che ci attende – ha dichiarato l’assessore dell’Agricoltura della – è ora quello di procedere con la predisposizione dei bandi e accelerare procedure e iter per migliorare l’efficacia e la rapidità della spesa». A questo proposito Elisabetta Falchi ha espresso la volontà di procedere con i “bandi a sportello” per gli investimenti di importo limitato, ipotizzando una soglia massima intorno ai 40.000 euro.

L’assessore, nel corso dell’audizione, sollecitata anche dalle richiesta formulate dal presidente Lotto, dai consiglieri Gianmario Tendas (Pd), Oscar Cherchi (Fi), Antonio Gaia (Cps) e Piermario Manca (Sdl) è entrata maggiormente nel dettaglio delle misure relative al cosiddetto  “benessere animale” e “al primo insediamento in agricoltura”.

Per quanto attiene il primo aspetto, ricompreso nella “priorità 3” del Psr, è stata sottolineata la novità che estende gli interventi non solo per i capi ovini (75.000.000 di euro) ma anche per gli allevamenti di suini (50.638.230 euro) e bovini (50.000.000). «L’estensione dei pagamenti per il benessere animale, in  particolare al settore dei suini, rientra nelle azioni utili per sconfiggere definitivamente la peste suina in Sardegna» ha dichiarato l’assessore che ha poi ricordato che «con l’approvazione del nostro piano l’Europa, dopo le perplessità in ordine alla qualificazione dei sostegni come aiuti di Stato, riconosce che le misure di sostegno al benessere animale aiutano le aziende sarde a crescere e non a mantenersi».

In merito agli aiuti per l’avviamento di attività per i giovani agricoltori (risorse pari a 50.000.000 di euro), l’assessore Falchi ha precisato che sono previsti due livelli di sostegno: 50.000 euro in caso di business plan che prevede il “pacchetto giovani” e che, dunque, aderisce ad altre misure contenute nel Psr 2014-2020, mentre il sostegno scende a 30.000 euro nel caso il business plan non realizzato nell’ambito del pacchetto giovani.

Nelle fasi conclusive l’audizione in commissione l’assessore Falchi, il direttore generale dell’Agricoltura (Sebastiano Piredda) e quello di Argea (Gianni Ibba) si sono confrontanti con il presidente Luigi Lotto e attraverso una serie di interlocuzioni con diversi consiglieri, sull’annoso problema relativo ai criteri utilizzati in sede ministeriale per la determinazione delle cosiddette “zone svantaggiate”; sul pericolo della eccessiva parcellizzazione dei pagamenti per “indennità compensativa” in considerazione del venir meno dei vincoli per individuare i potenziali beneficiari e sull’opportunità di porre in capo ad “Argea Sardegna” i pagamenti in agricoltura oggi di competenza di Agea (ente nazionale con sede a Roma).

Elisabetta Falchi 2

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La V commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale, presieduta da Luigi Lotto (Pd), ha presentato all’assessore all’Industria Maria Grazia Piras la bozza del Testo Unico in materia di energia.

Il provvedimento, che accoglie il disegno di legge presentato dalla Giunta sull’efficientamento energetico degli edifici, introduce alcune importanti novità come l’istituzione dell’Autorità per l’Energia e un piano per l’implementazione degli impianti eolici nelle aziende agricole.

L’incontro di oggi è servito a mettere a fuoco alcune tematiche che nei prossimi giorni saranno oggetto di discussione pubblica. La V commissione si appresta, infatti, a calendarizzare una serie di audizioni con il sistema delle imprese e i sindacati. «In seguito – ha annunciato il presidente Lotto – ci sarà un ulteriore confronto con la Giunta per integrare il provvedimento e arrivare a una sintesi sui contenuti».

L’assessore ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dalla Commissione: «Si tratta di un progetto articolato – ha detto Maria Grazia Piras – l’energia è uno degli argomenti decisivi per lo sviluppo dell’Isola. Per questo, la Giunta ha deciso di accelerare i tempi per dare gambe al progetto di metanizzazione della Sardegna».

L’assessore dell’Industria è poi entrata nel merito del provvedimento. «La Giunta accoglie favorevolmente la proposta di un piano per la realizzazione di impianti eolici nelle aziende agricole. Ciò contribuirà ad abbattere i costi delle imprese e a renderle più competitive nel mercato. Il tema sarà portato all’attenzione del gruppo di lavoro che sta definendo le linee strategiche del Piano energetico regionale ». Cautela invece sull’istituzione dell’Autorità dell’Energia: «Serve una riflessione più approfondita – ha detto Maria Grazia Piras – occorre capire come andrebbe ad incidere sulle competenze in materia definite dalla legge n.1».

Sull’efficientamento energetico, l’assessore ha espresso soddisfazione per la decisione della V commissione di recepire gran parte delle disposizioni contenute nel D.L della Giunta: «E’ nostra intenzione procedere all’informatizzazione del sistema. In futuro, i certificati energetici saranno predisposti su formato elettronico. Conoscere nel dettaglio le classi energetiche del patrimonio immobiliare privato consentirà all’assessorato di programmare interventi di aiuto per l’efficientamento degli edifici».

Positivo, infine, il giudizio sulla proposta di istituire un fondo di rotazione: «Con queste risorse – ha concluso Piras – si potrà far fronte a quella parte di interventi non coperti dai fondi europei».

Nella discussione sono intervenuti diversi commissari. Il consigliere del Pd Cesare Moriconi ha invitato la Giunta ad accelerare la riflessione sul tema della governance: «E’ necessario pensare ad un aggiornamento e ammodernamento della governance che costituisce la ragione principale del ritardo della Sardegna – ha detto Moriconi – è questo il punto decisivo per cambiare passo».

Di legge indispensabile per l’Isola ha parlato Gianlugi Rubiu (Aps) secondo il quale serve però una proposta moderna e innovativa. Per Rubiu, non ha senso parlare di registro degli ispettori («bastano i tecnici che stilano le certificazioni energetiche») né di catasto per l’energia. «C’è bisogno di una legge dinamica e snella. La Regione punti sulla semplificazione».

Giudizio condiviso da Luigi Crisponi (Riformatori) che si è poi soffermato sull’efficientamento degli edifici. «Mi sembra di capire che l’esecutivo punti molto sugli interventi nel settore pubblico. E’ un’idea sbagliata – ha sostenuto Crisponi – meglio concentrarsi sul privato. Si interverrebbe su immobili “aperti” 24 ore su 24 e si favorirebbero gli investimenti dei singoli cittadini».

Piermario Manca (Partito dei Sardi) ha espresso l’auspicio che la legge risponda alle esigenze dei sardi, lasciando da parte i tecnicismi. «Il 90% delle case sarde è in classe G – ha detto Manca – siamo fuori dai parametri europei. Serve uno strumento energetico che consenta di migliorare la situazione e rispettare il protocollo di Kyoto».

Antonio Gaia (Upc) ha infine invitato Commissione e Giunta a pensare in grande: «La Regione Sardegna deve mettere al bando tutte le fonti energetiche inquinanti e puntare sulle rinnovabili – ha detto Gaia – se necessario anche bypassando lo Stato e aprendo una linea diretta di confronto con l’Unione Europea».

Maria Grazia Piras A copia