15 December, 2025
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Dal 2 al 13 ottobre ritorna il Festival Premio Emilio Lussu con una V edizione che da Cagliari farà tappa ad Armungia, paese natale del grande intellettuale e scrittore sardo. Il ricco calendario di appuntamenti sarà orientato al dialogo tra i più diversi linguaggi artistici, nell’ottica di valorizzare la figura di questo straordinario uomo d’azione e di cultura, politico e punto di riferimento nel suo ruolo attivo di antifascista.

L’iniziativa, organizzata dall’Associazione culturale L’Alambicco con il patrocinio del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, il contributo dei Comuni di Cagliari e Armungia e una quarantina di partner, accoglierà ospiti prestigiosi a partire dai Tenores di Neoneli con il concerto tributo d’apertura (2 ottobre), per proseguire con il critico Piero Dorfles, lo storico Giordano Bruno Guerri, la giornalista Gabriella Gallozzi, il poeta Nanni Cagnone e tanti altri. Il Premio alla Carriera 2019 sarà assegnato alla senatrice a vita Liliana Segre, tra le poche testimoni della shoah italiana sopravvissute all’Olocausto nazista.

Palcoscenico della manifestazione saranno il Teatro Intrepidi Monelli, l’Hostel Marina, l’Istituto di Istruzione Superiore De Sanctis-Deledda di Cagliari e lo Spazio Polifunzionale di Armungia.

La kermesse metterà in relazione aspetti inerenti alla musica, il cinema, il teatro, la letteratura, le arti figurative e i laboratori. La principale sezione del premio è dedicata alla “Poesia e Narrativa”, edita e inedita, i cui riconoscimenti saranno conferiti dalla giuria internazionale formata da Margherita Rimi, Miruna Bulumete e Raniero Speelman. Per la sezione “Fumetti, illustrazioni e bozzetti”, introdotta con successo lo scorso anno, la giuria internazionale è invece composta da Sandro Dessì, Angel De La Calle, Mario Greco e Massimo Spiga.

Il programma è stato illustrato oggi nel corso di una conferenza stampa al Teatro Intrepidi Monelli da uno dei due direttori artistici, Alessandro Macis, che ha portato i saluti del collega Gianni Mascia, con l’intervento di Patrizia Masala per la direzione organizzativa e la moderazione del giornalista Salvatore Taras.

«La modalità interculturale del format ha creato curiosità permettendo di ampliare di volta in volta il numero degli spettatori – hanno spiegato gli organizzatori – e questo ha rappresentato un forte input alla promozione della lettura verso le opere degli autori incontrati al festival. Tra il pubblico si è registrata un’incoraggiante presenza di giovani, in particolare nella fascia di età compresa tra i 14 e i 24 anni.»

Tra le finalità del progetto vi è anche il fine di prevenire e recuperare situazioni di disagio ed emarginazione, e di porre un argine alla dispersione scolastica dilagante in Sardegna, promuovendo eventi tutto l’anno. E proprio alla scuola è stata dedicata l’apertura di questa quinta edizione.

L’inaugurazione è prevista mercoledì 2 ottobre, alle 10.00, negli spazi dell’Istituto di Istruzione Superiore De Sanctis-Deledda di Cagliari (iniziativa realizzata con il patrocinio della Camera dei Deputati), dove gli studenti delle scuole e i responsabili delle biblioteche scolastiche dell’Area Metropolitana incontreranno il critico e giornalista Piero Dorfles, che dialogherà con Aldo Cannas sulla Funzione delle biblioteche nelle scuole per la promozione alla lettura.

La giornata d’apertura entra nel vivo alle 17.00, al Teatro Intrepidi Monelli con “ContaminAzioni. Festa della Poesia Popolare per la Pace”. La serata coordinata dal poeta Gianni Mascia prenderà il via con la canzone d’autore di Andrea Andrillo per proseguire con la presentazione di Litanie eretiche (edizioni Tracce, 2019) dello stesso Mascia, che dialogherà con la giornalista Maria Paola Masala. La serata sarà impreziosita dal reading di Anna Cristina Serra e le improvvisazioni musicali di Davide Casu, per proseguire con le voci della Scuola Popolare di poesia per la Pace. Tra le altre attrattive della serata il rap di Mark Tembo e Mandrone e il Live painting di Cristina Papanikas.

Alle 21 l’evento speciale. Il concerto “Omines Ammentos – Tributo a Emilio Lussu” dei Tenores di Neoneli, frutto di un intenso progetto dedicato alla vita e all’opera di Emilio Lussu, con la partecipazione di Orlando ed Eliseo Mascia. Lo spettacolo canta di Lussu, del suo trascorso sardo, del suo essere politico di carattere e fortemente autonomista e antifascista.

Giovedì 3 ottobre alle Scalette San Sepolcro – Sala convegni Hostel Marina, si parlerà della Grande guerra nei libri e nel cinema, a iniziare dalle 10.00 alle 12.30 con la proiezione e discussione di alcuni frammenti di film sul primo conflitto mondiale. Le letture saranno a cura di Laura Zedda ed Antonio Luciano, allievi della Scuola di teatro “Il Crogiuolo” di Cagliari, con l’introduzione e il coordinamento del direttore artistico Alessandro Macis e del presidente ANPI provinciale Cagliari Antonello Murgia.

In serata Elisabetta Randaccio presenta numerosi eventi di forte interesse culturale, a partire dalle 17.00, con l’atteso arrivo di Giordano Bruno Guerri, che assieme a Pierpaolo Argiolas presenta il suo libro “Disobbedisco. Cinquecento giorni di rivoluzione. Fiume 1919-1920” edito da Mondadori.

Alle 18.15, il poeta Nanni Cagnone presenta la raccolta poetica Le cose innegabili (ed. Avagliano, 2018), in compagnia di Daniela Marcheschi, presidente del Comitato scientifico internazionale FPEL.

Alle 19.00 saranno proiettati i cortometraggi vincitori del “Premio Bookciak Azione! 2019”: “Memorie” di Elisa e Serena Lombardo; “Eroico” di Aurora Alma Bartiromo; “La memoria nel corpo” per la regia collettiva degli allievi del 2° anno CSC Animazione; “Napoli Reload” di Elettra White; “Volti” per la regia collettiva allieve-detenute nel carcere di Rebibbia. La direttrice del Premio, Gabriella Gallozzi, dialoga con la critica cinematografica Elisabetta Randaccio.

Venerdì 4 ottobre nella Sala convegni Hostel Marina la serata prende il via alle 17.00, con una tavola rotonda su “Lavoro, impegno, società. Riflessioni a confronto sul pensiero di Sirio Giannini, Giorgio La Pira, Piero Gobetti, Emilio Lussu, Antonio Gramsci”. Sotto il coordinamento di Walter Falgio, presidente dell’ISSASCO – Istituto Sardo per la storia dell’Antifascismo e della Società contemporanea, interverranno i responsabili delle istituzioni gemellate con il Festival, Chiara Tommasi, presidente CISESG (Seravezza), Tiziana Spadaro, presidente Festival Versi di Luce (Modica), Caterina Arcangelo, presidente CISLE (Torino), Laura Stochino, Associazione Antonio Gramsci (Cagliari).

Alle 19,15 seguirà la presentazione a cura di Daniela Marcheschi, del libro “Un mondo migliore. Ritratti” di Silvia Sereni (Bompiani), giornalista e scrittrice recentemente scomparsa, alla cui memoria è dedicata questa V edizione del festival.

Sabato 5 ottobre sarà uno dei giorni più attesi all’Hostel Marina, con l’assegnazione dei premi per i vincitori della V edizione. Alle 17.00, si parte con il conferimento del Premio Lussu alla carriera a Liliana Segre. Sarà presente anche Mariapaola Gargiulo, portavoce della Segre per il Senato della Repubblica. L’incontro con il pubblico sarà coordinato da Daniela Marcheschi.

Alle 18.30 la giuria internazionale consegnerà i riconoscimenti ai vincitori della sezione Narrativa e Poesia, mentre Laura Zedda ed Antonio Luciano proporranno le letture di brani e versi tratti dalle opere vincitrici. Saranno inoltre premiati i vincitori del concorso per Fumetti, Illustrazioni e Bozzetti sulla vita e le opere di Emilio Lussu.

Domenica 6 ottobre il festival si sposta ad Armungia, paese natale di Emilio Lussu. Nello Spazio polifunzionale di Viale Gramsci si terrà il secondo Seminario Internazionale di Studi «Emilio Lussu: dall’Italia all’Europa», coordinato da Gian Giacomo Ortu dell’Università di Cagliari. A partire dalle 10 interverranno Daniela Marcheschi, presidente internazionale FPEL, Fernando Molina Castillo, Università di Siviglia (Spagna), Luìsa Marinho Antunes, Università di Madeira (Portogallo), Alberto Cabboi, direttore Sistema Museale Armungia, Gian Giacomo Ortu, Università di Cagliari, Daniela Matronola, anglista e critico letterario.

Nel pomeriggio sarà possibile visitare il Sistema Museale, che comprende il Museo Etnografico “Sa Domu de is Ainas”, il Nuraghe Armungia e il Museo storico “Emilio Lussu”

Domenica 13 ottobre si ritorna all’Hostel Marina con un evento collaterale. Dalle 9.00 alle 12.30 si svolgerà il “Laboratorio di fumetti” condotto e curato da Sandro Dessì, rivolto a giovani tra gli 8 e i 16 anni, interamente gratuito. Per info contattare info@festivalpremioemiliolussu.org o il 328 0951378. Le iscrizioni scadono il 30 settembre.

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L’Amministrazione comunale di Carbonia celebrerà la Giornata della Memoria del 27 gennaio e commemorerà le vittime dell’Olocausto con un’iniziativa destinata specificatamente agli studenti delle Scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado.

Si tratta dello spettacolo “In un cielo di stelle gialle…bianche farfalle”, che si terrà lunedì 28 gennaio, alle ore 10.00, al Teatro Centrale di piazza Roma. L’evento rientra nell’ambito della rassegna “Una Gita a Teatro” ed è organizzato dall’Associazione La Cernita Teatro, con la produzione della compagnia Il Crogiuolo ed il patrocinio del comune di Carbonia.

«L’obiettivo dell’iniziativa organizzata dall’Amministrazione Comunale di Carbonia è ricordare le vittime delle persecuzioni nazifasciste e del genocidio ebraico, sensibilizzando nel contempo i giovani studenti verso la salvaguardia dei valori della libertà, della pace, della giustizia e dell’integrazione», ha detto il sindaco Paola Massidda.

“In un cielo di stelle gialle…bianche farfalle” è uno spettacolo scritto e diretto da Rita Atzeri, con Antonio Luciano e Marta Gessa. La trama ci riporta indietro al 1938, alla triste epoca delle leggi razziali, che di fatto cancellarono i diritti degli ebrei.

Verranno raccontate, con la semplicità del teatro di narrazione e l’ausilio di musiche e oggetti, le vicende di bambini e bambine che vissero sulla propria pelle l’orrore della deportazione.

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Prima Paskedda Zau, eroina del popolo nei moti nuoresi di Su Connottu nel XIX secolo, poi Paska Devaddis, vittima, probabilmente innocente, di una lunga faida che sconvolse Orgosolo agli inizi del 900, infine Maria Lai, grande maestra d’arte ogliastrina scomparsa nel 2013. Donne forti, ciascuna a suo modo simbolo, tre “ribelli”, alle quali Il Crogiuolo ha voluto dedicare una mini rassegna intitolata, appunto, Trittico delle Ribelli. Che si chiude proprio con un omaggio all’opera dell’artista di Ulassai, che ha ispirato “La capretta di Maria“, una nuova produzione di teatro per l’infanzia della storica compagnia – fondata da Mario Faticoni – diretta da Rita Atzeri. Lo spettacolo andrà in scena mercoledì 26 dicembre, alle 17.00, nella Sala Bancri dello spazio Fucina Teatro, nel centro culturale La Vetreria di Pirri. L’ideazione, l’elaborazione drammaturgica e la regia sono della stessa Rita Atzeri, Marta Gessa, Antonio Luciano, Daniela Vitellaro, con la danzatrice Giulia Cannas, gli interpreti.

«”La capretta di Maria” è uno spettacolo pensato per parlare ai più piccoli dell’opera di Maria Lai e permettere loro di fare un viaggio alla scoperta del valore e dei significati dell’arte nella nostra vita – spiega Rita Atzeri -. In questo percorso poetico abbiamo fuso alcuni elementi biografici della vita di Maria con la narrazione di alcune fiabe da lei rivisitate. Abbiamo immaginato che la nostra ‘scatola teatrale’, privata dei neri e resa bianca per l’occasione, fosse un teatrino con il quale la stessa Maria, bambina, gioca a far prendere forma alle immagini del suo sguardo che trasforma la realtà.»

Lo spettacolo, fatto di sogni e visioni della durata di quaranta minuti, si apre con Maria Lai bambina, che descrive la nascita in lei del pensiero artistico con l’immagine di un pettine che vela il suo occhio destro di capelli ribelli: un’azione che si specchia nei gesti simmetrici delle attrici in scena. Da qui si dipana, con il tessuto metaforico della danza, che simboleggia l’arte, la narrazione delle fiabe “La capretta”, “Cuore mio”, “Il dio distratto”. Delle installazioni ambientali, site specific, di Maria Lai, Atzeri ha scelto di dare corpo in scena alla sua più nota, “Legarsi alla montagna”.

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Sarà un 25 aprile “speciale”, denso di appuntamenti ed attività, per “Aprile alla Vetreria Aprile Resistente”, la rassegna congiunta di Cada Die Teatro, Il Crogiuolo e Cemea.
Nel pomeriggio di domani, mercoledì, nella Corte della Vetreria di Pirri, il programma per la Festa della Liberazione avrà inizio con Il Crogiuolo e TiConZero, coproduttori di “Concertato per la Liberazione”, concerto per ensemble di musicisti, spettatori, attori e performer, diretto da Daniele Ledda, con l’azione performativa dei pittori Gianluca Marjani e Mario Floris. Esperimento dove si fondono contaminazione dei linguaggi artistici e coinvolgimento attivo dello spettatore.
Dalle 16.00 alle 18.00, si terrà il Laboratorio di costruzione di strumenti musicali (aperto a tutti), fino ad arrivare all’esito finale spettacolare: dalle 19.00 alle 20.00, in scena un Concerto con gli attori Rita Atzeri, Antonio Luciano, Daniela Vitellaro, Fausto Siddi, i musicisti di TiConZero ed i partecipanti al laboratorio (coproduzione Il Crogiuolo/TiConZero). L’unico vincolo sarà il tema, che deve affrontare argomenti legati alla Festa della Liberazione. «Perché legare il tema della contaminazione in ambito artistico a quella della Liberazione? L’esigenza – dichiarano gli organizzatori – è quella di utilizzare uno spazio ludico per indirizzare, in particolare alle giovani generazioni, riflessioni su come identificare le tracce di pensiero neofascista nel nostro quotidiano».

Dalle 16.00, fino alle 20.00, sempre nella Corte La Vetreria, anche l’esposizione, curata da Cemea, di fotografie e oggetti realizzati dagli ospiti del gruppo Umana Solidarietà Sardegna.
Alle 17.30, stessa location, ecco Pietro Olla, prof. Pietrowsky, con il suo Circoscienze, spettacolo a cappello per ragazzi e bambini di tutte le età. Giocoleria, equilibrismo fra didattica e risate. Il prof. Pietrosky, docente emerito di fisica del gioco presso l’Università del Divertimento, insegue il sogno di trovare la formula per togliere un coniglio dal suo cappello. 

La serata del 25 aprile alla Vetreria si chiuderà, alle 21.00, allo spazio Fucina Teatro, con lo spettacolo Bachisio Spanu. “L‘epopea di un contadino sardo alla guerra”, libero adattamento di Marco Parodi da “Un anno sull’altipiano” di Emilio Lussu, con inserti tratti da “Roccu U Stortu” di Francesco Suriano tradotti in campidanese da Rossana Copez. In scena Giovanni Carroni, sotto la regia di Parodi (produzione Bocheteatro).

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Volge quasi al termine “Teatri di guerra”, la stagione di Teatro d’autore del Crogiuolo, diretta da Rita Atzeri, in scena allo spazio Fucina Teatro, nella Vetreria di Pirri. Ancora due gli appuntamenti in cartellone. Domani, venerdì 29 dicembre, alle 21.00, “Passaggi”, spettacolo di narrazione di e con Ilaria Gelmi, artista indipendente, esperienze in teatro con Cesar Brie, Laura Curino, Donati & Olesen, al cinema con Pupi Avati (“Il cuore grande delle ragazze”) e Paolo Virzì (“Tutti i santi giorni”).
L‘autostop è il filo del racconto: «Questo modo di viaggiare – racconta l’autrice – apparteneva già ai miei genitori coi quali l’ho condiviso e imparato, per molti anni è stato il mio unico mezzo di trasporto. Racconto dei miei viaggi solitari, assieme a mia madre, dei miei genitori negli anni ‘70 in Italia e all‘ estero…». Queste storie si intersecano con quelle in autostop di Pippa Bacca, artista performer milanese, da bambina con sua madre, le sorelle e poi spesso da sola in giro per il mondo. “Racconto anche del suo ultimo viaggio nel 2008: come espressione artistica e messaggio di pace, vestite da sposa, Pippa e Silvia Moro partirono da Milano per raggiungere in autostop la Palestina ma per Pippa il viaggio terminò tragicamente a Istanbul. Nonostante la diversità della scelta – per Pippa è stato un atto performativo mentre per me un agire nella quotidianità – l’autostop rappresenta un potente strumento di provocazione rispetto allo stereotipo del femminile e, al tempo stesso, un “termometro” delle relazioni e di “come va il mondo”.

“Teatri di guerra” si chiude sabato 30 dicembre, sempre alle 21.00, con “Aranci in fiore – Palestina nuovo teatro…”, serata dedicata alla narrativa, poesia, musica e danze della cultura palestinese (produzione Il crogiuolo/Associazione Sardegna Palestina). Un recital con una selezione di testi – curata da Rita Atzeri – tratti dalle opere di autori come Ghassan Kanafani, Emil Habibi, Sahar Khalifa e che vede in scena Daniela Vitellaro, Antonio Luciano, Marta Gessa e Alessandra Leo. Dalle note sullo spettacolo: «Parlare di Palestina dalla fine degli anni ’40 del secolo scorso ai nostri giorni comporta fornire al mondo un resoconto di ciò che avveniva in un teatro di guerra, un atto di impegno civile a sostegno del popolo palestinese. “Aranci in fiore” è un atto d’amore verso gli artisti che hanno raccontato la loro terra. E’ una testimonianza. E’ un ulteriore terreno di conoscenza. E’ il frutto dell’amicizia con l’Associazione Sardegna Palestina. Un incontro. I puntini di sospensione dopo le parole “nuovo teatro” del sottotitolo sono dei semi da cui si attende nasca la parola pace».

La rassegna “Teatri di guerra” è organizzata da Il Crogiuolo, su idea e progetto di Rita Atzeri, con il sostegno dell’assessorato della Cultura della Regione Sardegna.

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Prosegue l’intenso fine settimana proposto da Teatri di guerra, la stagione di Teatro d’autore de Il Crogiuolo. Dopo “Nulla succede per caso”, spettacolo, liberamente ispirato a un racconto di Sergio Atzeni, andato in scena ieri sera, spazio a una nuova produzione del Crogiuolo domani, sabato 16 dicembre, alle 21: sul palco del Fucina Teatro, alla Vetreria di Pirri, ko tecnico – Quando la vita è un teatro di guerra, con la regia di Rita Atzeri. Si tratta di un collage di pezzi originali scritti da non professionisti della scena (Emanuela Garau, Eleonora De Murtas, Nicoletta Lecca, Marco D’Amico), a cui è stato chiesto di sviluppare, in riferimento alla propria esperienza di vita e utilizzando la formula del racconto, il tema della stagione: teatri di guerra. “Ko tecnico” riprende uno dei titoli degli scritti, adattati e messi in scena dalla Atzeri, in cui gli autori hanno voluto raccontare esperienze di lavoro, salute, di condizione esistenziale. In scena Alessandra Leo, Antonio Luciano, Daniela Vitellaro, Marta Gessa e Fabrizio Zucca.

Il giorno dopo, domenica 17, sarà al Fucina Teatro, alle 18.00, Levitico – Pentateuco #3, spettacolo tratto da “The Mexican” di Jack London, firmato da Chiara Boscaro, Marco Di Stefano, Marco Pezza, con la regia di Marco Di Stefano, drammaturgia di Chiara Boscaro, con Marco Pezza, voce di Francesco Boscaro e musiche di Lorenzo Brufatto (un progetto La Confraternita del Chianti, una produzione Associazione K. – Teater Albatross/Gunnarp – Svezia, in collaborazione con Teatro Verdi – Teatro del Buratto).
La terza parte del progetto Pentateuco, simbolicamente ispirato ai primi cinque libri dell’Antico Testamento, affronta il tema delle regole. Il Levitico parla delle norme sociali e religiose che Mosè diede al popolo ebraico, in cammino verso la Terra Promessa, durante il soggiorno nel deserto del Sinai. «Il nostro Levitico – scrivono gli autori dello spettacolo – parte da un racconto di Jack London, “Il Messicano”, per raccontare di un Paese in cui gli immigrati sono fuorilegge e dove il Movimento Liberazione Immigrati porta avanti una Rivoluzione contro il Governo. In questo mondo distopico si muovono diversi personaggi. Poco o niente li accomuna, se non il passaggio nelle loro vite di un misterioso ragazzo di cui ignoriamo la storia, le origini, di cui ignoriamo tutto».
Marco Pezza attraversa sei diversi personaggi, alcuni grotteschi, altri volgari o glaciali, in questo giallo fatto di rivoluzionari, sadici, allenatori, organizzatori di incontri di boxe e divinità inaspettate. In scena un ring, che è simbolo della boxe ma anche metafora della condizione del protagonista del racconto, del quale tutti parlano, ma che si vedrà solo alla fine. Il Messicano. Orfano, straniero, costretto a combattere per sopravvivere.

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Parate e spettacoli in piazza, sotto “Il segno del Natale”. È il titolo della rassegna con cui Il Crogiuolo animerà le vie e le piazze del centro di Carbonia sabato 16 e domenica 17 dicembre, all’interno di un progetto realizzato con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia che, come ha spiegato l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu, «ha messo in campo una serie di eventi, molti dei quali destinati ai bambini, che attendono con trepidazione la festa più sentita dell’anno».
Domani, sabato 16 dicembre, si parte con SUL-CIRCUS TAM TAM, un corteo festoso che, dalle 9.30 alle 11.30, percorrerà Piazza Roma e via Gramsci.
“Babbo Natale e i doni scomparsi” è invece lo spettacolo che la compagnia del Crogiuolo presenterà domenica 17 dicembre nel parco di Villa Sulcis, alle ore 11.00, con ingresso gratuito. Il testo e la regia sono di Rita Atzeri, in scena Alessandra Leo, Antonio Luciano, Daniela Vitellaro e Marta Gessa.
Lo spettacolo è ambientato nel Polo Nord, nella casa di Babbo Natale. Il fermento è tanto, la vigilia si avvicina e ci sono ancora molti doni da preparare. Babbo Natale è impegnato nel tentativo di interpretare il desiderio di un bambino che, al posto della classica letterina, ha inviato un disegno. Purtroppo non si sente bene, un brutto raffreddore lo rende un po’ sordo, così fraintende spesso ciò che gli dicono gli gnomi Vanillina e Frollino. Anche Alfredo, la renna, per contagio, si ammala. Nella casa di Babbo Natale, intanto, succedono strani avvenimenti: giocattoli che si animano e rischiano di far cadere Babbo Natale; la manomissione degli omini di zenzero a cui vengono fatte facce tristi; la sostituzione dello zucchero con il pepe nell’impasto dei dolci e, come se non bastasse, la scomparsa dei doni da consegnare ai bambini! Il consulto con gli gnomi anziani per risolvere il caso non produce il risultato sperato, non resta quindi che chiedere aiuto alla Befana e ai bambini. Il loro compito sarà quello di tenere gli occhi bene aperti per aiutare Babbo Natale a ritrovare i doni, scoprire il significato del disegno e che cosa sta succedendo. Verranno poi invitati a visitare i centri commerciali naturali dei quartieri dove si tiene lo spettacolo per trovare, come in una caccia al tesoro, un pacco nel quale far arrivare i loro doni ai bambini che soffrono di atrofia muscolare spinale.

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Parate e spettacoli in piazza, sotto Il segno del Natale. E’ la ricetta, e il titolo, della mini rassegna con cui Il Crogiuolo animerà le vie e le piazze del centro, e non solo, di Cagliari, dal 13 al 23 dicembre, un progetto realizzato per l’assessorato comunale del Turismo e, insieme, un’iniziativa di solidarietà a favore delle famiglie SMA, i cui figli sono colpiti da atrofia muscolare spinale.

Domani, mercoledì 13, si parte con Babbo Natale e i suoi amici, un corteo chiassosamente festoso che, dalle 17.00, percorrerà le vie e le piazze del quartiere di Castello. La parata si ripeterà, sempre con inizio alle 17.00, snodandosi il 15 fra le strade della Marina, il 19 fra quelle di Villanova e il 22 dicembre nel quartiere di Sant’Elia.

Babbo Natale e i doni scomparsi è invece lo spettacolo che la compagnia del Crogiuolo presenta sabato 16 in Piazza Carlo Alberto, alle 17.00, e replicherà, sempre con lo stesso orario, il 17 in Piazza San Sepolcro, il 21 in piazza San Domenico ed il 23 dicembre al Lazzaretto di Sant’Elia. Il testo e la regia sono di Rita Atzeri, in scena Alessandra Leo, Antonio Luciano, Daniela Vitellaro e Marta Gessa.

Polo Nord, casa di Babbo Natale: il fermento è tanto, la vigilia si avvicina e ci sono ancora molti doni da preparare. Babbo Natale è impegnato nel tentativo di interpretare il desiderio di un bambino che al posto della classica letterina ha inviato un disegno. Purtroppo non si sente bene, un brutto raffreddore lo rende un po’ sordo, così fraintende spesso ciò che gli dicono gli gnomi Vanillina e Frollino. Anche Alfredo, la renna, per contagio, si ammala. Nella casa di Babbo Natale, intanto, succedono strani avvenimenti: giocattoli che si animano e rischiano di far cadere Babbo Natale; la manomissione degli omini di zenzero a cui vengono fatte facce tristi; la sostituzione dello zucchero con il pepe nell’impasto dei dolci e, come se non bastasse, la scomparsa dei doni da consegnare ai bambini! Il consulto con gli gnomi anziani per risolvere il caso non produce il risultato sperato, non resta quindi che chiedere aiuto alla Befana e ai bambini. Il loro compito sarà quello di tenere gli occhi bene aperti per aiutare Babbo Natale a ritrovare i doni, scoprire il significato del disegno e che cosa sta succedendo. Verranno poi invitati a visitare i centri commerciali naturali dei quartieri dove si tiene lo spettacolo per trovare, come in una caccia al tesoro, un pacco nel quale far arrivare i loro doni ai bambini che soffrono di atrofia muscolare spinale.

 

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Questa sera si conclude “Settembre il mese azzurro – Il teatro interpreta l’arte visiva”, la rassegna del Crogiuolo, con la direzione artistica di Rita Atzeri. Domani, sabato 30 settembre, alla Galleria Comunale d’Arte di Cagliari va in scena alle 18.00 la performance “Il collezionista”, scritta e diretta dalla stessa Atzeri, con Marta Gessa, Antonio Luciano, Marta Proietti Orzella, Carla Orrù, Angelo Trofa. Lo spettacolo, prodotto da Il crogiuolo in collaborazione con l’associazione Artecrazia e la Galleria Comunale d’Arte, nacque per celebrare la ricorrenza del decennale dell’esposizione al pubblico delle opere della Collezione Ingrao e ora viene riproposto con un nuovo impianto, alla luce del rinnovato allestimento delle sale della Galleria. 

Una giovane stagista, laureanda in Beni Culturali, deve fare la sua prima visita guidata. L’emozione è tanta e l’ansia le gioca brutti scherzi: sente delle presenze strane in Galleria, ha costantemente la sensazione di essere osservata. Sensazione che si traduce in un’esperienza fisica e concreta quando a rivolgerle la parola sarà lo spirito del “Collezionista”, Francesco Ingrao. Finzione e realtà si fondono nella performance, che sposa la rappresentazione teatrale con una visita guidata “ufficiale” alle opere delle Collezioni della Galleria, a cura della storica dell’arte dei Musei Civici Stefania Mele. Gli attori daranno voce alle opere o interpreteranno il momento storico in cui esse sono state concepite.
Il percorso della visita performata partirà dal primo piano, dalla Collezione d’arte contemporanea Ugo Ugo, che ha recentemente ritrovato i suoi spazi nella Galleria Comunale. Ed è questa “rivoluzione” che – si immagina – può avere disturbato e messo in tensione lo spirito di Ingrao e di alcuni dei suoi artisti prediletti. L’itinerario d’arte e teatro si sposterà poi al piano terra, dove a prendere voce saranno proprio le opere della Collezione Ingrao, come il celebre “Ritratto di Ines” di Boccioni. La perfomance si conclude nella nuova sala dedicata a Francesco Ciusa, dove l’animazione degli attori trarrà ispirazione da alcune delle sue sculture in esposizione: “La filatrice”, “Il Cainita”, “La madre dell’ucciso”.

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Dopo il Museo Archeologico, sarà un altro Museo, quello delle Cere anatomiche, a ospitare il prossimo appuntamento di “Settembre il mese azzurro” – il teatro interpreta l’arte visiva, la rassegna del Crogiuolo, diretta da Rita Atzeri.

Domani, martedì 19 settembre, il prezioso scrigno nella Cittadella dei Musei di Cagliari, intitolato al famoso ceroplasta del ‘700 Clemente Susini, diventerà teatro ideale, alle 17.30 (replica alle 18.15), per “Marini – L’imbalsamatore”, di Giorgio Todde, con Antonio Luciano, pittura su corpo a cura di Arianna Caredda e Piercarlo Carella.

La figura dello scienziato cagliaritano Efisio Marini, studioso di medicina e storia naturale, conosciuto come “il Pietrificatore” per le sue ricerche nel campo della conservazione di parti anatomiche del corpo umano, è divenuta nota al grande pubblico grazie all’opera di Todde, che l’ha resa protagonista di alcuni dei suoi romanzi di  maggior successo (Lo stato delle anime, per esempio). L’amicizia dello scrittore cagliaritano con il professor Alessandro Riva, storico curatore e direttore del Museo delle Cere anatomiche, ha permesso al Crogiuolo di mettere in cantiere questa breve performance, omaggio alla Collezione Susini e anteprima del nuovo libro di Todde.

La messa in scena per attore e pittori ha un impianto semplice, senza alcun ausilio musicale, solo una partitura di parole, respiri, sussulti e silenzi. Antonio Luciano darà voce alle incisive, malinconiche, visioni di Todde e nel contempo sarà tela per i pennelli di Arianna Caredda e Piercarlo Carella, che metteranno a nudo le fibre del corpo dell’attore.

La rassegna “Settembre il mese azzurro” è organizzata da Il Crogiuolo, su idea e progetto di Rita Atzeri, con il sostegno dell’assessorato della Cultura del comune di Cagliari e la collaborazione del Museo Archeologico, dell’Università (Museo delle Cere Anatomiche “Clemente Susini”) e dei Musei Civici di Cagliari.