28 March, 2024
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Un evento sportivo dal grande richiamo turistico, una macchina di promozione del territorio che ha in Mirtò il motore organizzativo per valorizzare le eccellenze della Gallura. Un meccanismo oliato che riproporrà un format ormai conosciuto a livello internazionale e che si svolgerà nel prossimo fine settimana, a Porto Cervo, da venerdì 19 a domenica 21 ottobre. Mirtò, il festival internazionale del mirto, ha messo insieme un padiglione di campioni del “made in Gallura” capace di perseguire l’obiettivo di creare valore aggiunto per il territorio anche fuori dalla classica stagione estiva. L’occasione sarà il “Primo Rally internazionale storico della Costa Smeralda”, nel quale Mirtò sarà partner dell’appuntamento, sempre all’interno della strategia di promozione del territorio, che in questa occasione sarà la Gallura, terra della Costa Smeralda, regina del turismo: attraverso la valorizzazione delle tradizioni dell’enogastronomia, dell’artigianato, della musica. Negli stand presenti nel Molo vecchio di Porto Cervo ci saranno anche i comuni che aderiscono al Consorzio delle Pro Loco della Gallura. Ogni territorio porterà un piatto tipico della tradizione culinaria, raccontando la sua storia e la preparazione. Golfo Aranci, Monti, Arzachena, Berchidda, Tempio, Sant’Antonio, Loiri Porto San Paolo e Telti: mezza Gallura sarà rappresentata negli stand di Mirtò. «L’obiettivo è sempre quello dell’allungamento della stagione, portare turisti dall’Italia e da altre parti della Sardegna con il richiamo dell’evento sportivo, proponendo loro i piatti tipici della nostra tradizione – spiega Gabriella Varchetta, presidente del Consorzio delle Pro Loco della Gallura -. Golfo Aranci porterà le seppie con patate, piatto che si adatta al periodo e racconta l’anima di un luogo legato alla pesca. Così tutti gli altri, secondo un programma di sapori e tradizioni della nostra terra.»

Verrà anche lanciato un progetto “in itinere”, per la costruzione di una ippovia in Gallura. «Stiamo studiando questo progetto insieme a Verona Fiera Cavalli, un campione assoluto in questo segmento turistico. L’idea è quella di lanciare questi percorsi legati alla cultura del cavallo, tracciati da fare in sella e alla riscoperta di tradizioni e itinerari enogastronomici», conferma la Varchetta.

Un protagonista a pieno titolo di questa strategia è certamente il Consorzio di tutela del Vermentino di Gallura Docg, che sostiene la promozione del vino abbinata agli eventi sportivi come il rally. «Il format di Mirtò ci ha trovati da subito entusiasti, all’interno del programma che prevede la degustazione dei vini abbinata ai prodotti tipici del territorio – sottolinea la presidente, Daniela Pinna -. Voglio sottolineare ancora una volta l’importanza di eventi come questi, che veicolano la promozione delle eccellenze enologiche ed agroalimentari della Gallura, insieme alle materie prime e ai piatti della tradizione. Una logica che definirei “emozionale”, votata al valore intrinseco delle cose migliori della nostra terra». Concetti ribaditi anche da Attilia Medda, delegata dell’Ais, associazione italiana sommelier, per la Gallura: la “professoressa del vino”, insignita nel 2016 del prestigioso riconoscimento “Prix au Sommelier”. «Questi eventi sono capaci di attirare un grande pubblico e fasce diverse di consumatori – spiega Attilia Medda -. Si tratta, comunque, di un’opportunità per mettere in luce i prodotti enologici del territorio, con produzioni sarde genuine e di qualità che spesso non sono conosciute. Ricordiamo che il Vermentino di Gallura è l’unica Docg esistente per il vermentino in purezza, come associazione dei sommelier cerchiamo di farla conoscere il più possibile»

L’abbinamento del vino con il territorio spesso prescinde, però, dalle singole cantine. Il classico principio del “fare sistema”, rinunciando a un po’ di individualismo per perseguire un obiettivo comune. Il principio cardine della strategia di Mirtò, che mette la sua vetrina, conosciuta e riconosciuta a livello internazionale, a disposizione del territorio nel suo insieme, dalla Gallura a tutta la Sardegna. Una prospettiva sposata anche da “La strada del Vermentino di Gallura Docg”, che oltre alla valorizzazione del vino, intende promuovere le attrattive naturalistiche, culturali, storiche e archeologiche del territorio, cercando di favorire la crescita sociale equilibrata ed armoniosa del sistema territoriale della Gallura. Il nuovo cda, che intende portare avanti questa missione, si compone di un direttivo rinnovato: con il presidente Gavino Sanna, delegato del comune di Monti e le due vicepresidenti Antonella Usai e Roberta Tani. Nel cda ci sono anche Franco Pirastru, Claudio Bellu e Piero Canopoli. «Personalmente vorrei che l’obiettivo nostro sia diverso dal concetto commerciale delle singole cantine, ma sia teso alla valorizzazione di un percorso che punti sull’enogastronomia e la ricettività – sottolinea lo stesso Canopoli -. Credo che la Strada del Vermentino di Gallura debba avere una sua etichetta di rappresentanza, marchio riconoscibile, all’interno di una politica che vuole portare un incremento del turismo fuori dai classici mesi estivi. Siamo in tanti a ragionare sul concetto di destagionalizzazione, ma proprio per questo dobbiamo lavorare insieme, essere più coesi, collaborare mantenendo ognuno la propria identità».

Logiche che da sempre fanno parte del dna di Mirtò, brand internazionale che, dopo gli eventi di questa estate dedicati alla promozione della Sardegna, attraverso le tappe del festival del mirto a Ollolai, Porto Rotondo e Olbia, sceglie ancora una volta Porto Cervo, legando la sua immagine a un importante e storico evento sportivo, secondo la strategia di promozione del territorio oltre la stagione estiva, rilanciando l’immagine delle tradizioni galluresi e valorizzandone le eccellenze. In questo si completa il binomio con la macchina organizzativa del 1° Rally Internazionale Storico della Costa Smeralda, organizzato dall’Automobile Club Sassari, con la partnership della Regione Sardegna, di Aci Storico, dell’Automobile Club d’Italia, del Consorzio Costa Smeralda, della Marriott, del comune di Arzachena e degli altri che ospiteranno il percorso di gara: Palau, Luogosanto, Santa Teresa Gallura, Aglientu, Aggius e Tempio Pausania. Un evento fortemente voluto da Giulio Pes di San Vittorio, presidente dell’Aci Sassari, con il patrocinio della Regione, che ha trovato l’entusiasta adesione del sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda e del direttore del Consorzio Costa Smeralda, Massimo Marcialis. Sarà presente anche il presidente nazionale dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani. L’appuntamento vede anche la partnership di Marriott, che gestisce gli alberghi della Costa Smeralda per conto di Qatar Holding.

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La startup Maga Orthodontics ha vinto la quinta edizione del CLab di UniCa, conclusasi ieri sera al Teatro dell’Ente lirico di Cagliari, tra gli applausi di oltre mille tra studenti, spettatori, amici e parenti dei Clabbers. Tra i team finalisti (EaBlock, eFlavor, Emfores, Glambnb, HiveGuard e Maga Orthodontics), tre sono saliti sul podio: Maga, Eablock e Glambnb. Curata da Antonio Matano (Tg1 Rai), la serata – con una platea gremita di cariche istituzionali e figure di spicco del mondo dell’impresa, industriale e bancario – ha evidenziato un percorso proficuo, basato su innovazione, creatività e talento. Più, la capacità di un rapido confronto con i mercati e la competizione. Maria Chiara Di Guardo (pro rettore Innovazione e responsabile scientifica del CLab) ha sottolineato «l’esplorazione degli adiacenti possibili: le porte da aprire per scoprire nuove opportunità e percorsi da attivare. Il nostro adiacente possibile è quello della contaminazione, del creare ponti e nuove combinazioni del sapere. Per poi esplorare nuove strade, quelle delle imprese, e quelle che vanno verso la valorizzazione dell’impegno, del sacrificio, del coraggio, del non aver paura di fare delle cose».

Maga Orthodontics di Claudio Bellu (odontoiatra) e Mersia Carboni (economia) – premiati da Maria Chiara Di Guardo – si è aggiudicata la quinta edizione del CLab per la produzione e vendita dei primi apparecchi ortodontici magnetici progettati con un software speciale. Maga ha fatto suo anche il premio di Alumni Clabbers da Michela Mari. Al secondo posto Eablock – premiati da Mario Mariani, The Net Value – di Dario Puligheddu (informatico), Miriam Meazza (scienze politiche), Matteo Fercia (economia) e Riccardo Curreli (informatica) hanno progettato un sistema che protegge i dati delle aziende, crea applicazioni blindate che riducono al minimo le incursioni degli hacker. Terza piazza per  GlamBmB – premiati da Augusto Coppola, coach storico del CLab – con Fabio Zicarelli (giurisprudenza), Sara Valdes (beni culturali), Matteo Lombardini (economia) e Marcella Palmas (architettura). Il team ha ideato la prima piattaforma europea dedicata al campeggio di lusso e location esclusive, 40 siti in Italia e 10 in Europa. Premio speciale del rettore per eFlavor (device sulla sensibilità gustativa) di Mariano Mastinu (biologia), Gloria Dessì (farmacia) e Francesco Meloni (economia).

Maga porta a casa circa 20mila euro: 4.000 euro da Sardegna Ricerche per la fast validation, 4.000 euro dall’Ambasciata degli Stati Uniti, 4.000 euro da Fondazione di Sardegna, 1.000 euro da Meta Group, 1.000 euro e assistenza software da Tecnoengi, un anno di servizi gratuiti e di partecipazione al Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria, un periodo di incubazione a The Net Value per la durata di 2 mesi, un percorso di accelerazione a Londra offerto da TechiTALIA Lab. Per Eablock un premio totale di circa 12mila euro: 4.000 euro da Sardegna Ricerche per la fast validation, 2.500 euro offerti da Digital Innovation Hub, 3.000 euro offerte dalla Fondazione di Sardegna, 1.000 euro da Banca Intesa, un periodo di assistenza tecnica gratuita per l’eventuale richiesta di fundraising nella modalità equity crowdfundinge da StrarsUP e un periodo di quattro mesi presso lo spazio di coworking di Open Campus Tiscali. Per GlamBnb premi per circa 10mila euro: 4.000 euro da Sardegna Ricerche per la fast validation, 3.000 euro offerto da Fondazione di Sardegna, 1.000 euro da Banca Intesa, 1.000 euro dalla Banca di Cagliari, un periodo di sei mesi presso lo spazio di coworking di Hub/Spoke e Prototype.

Ofer Sachs, ambasciatore d’Israele in Italia, giurato, ha detto: «Faccio un grande applauso a tutti, ai giovani innanzitutto. Siamo fiduciosi, veniamo qui a Cagliari perché la vostra del CLab è un’idea infettiva fantastica. Tra noi e voi c’è una storia d’amore. Israele, quando si parla di tecnologia, c’è».

Nimrod Kozlovki, informatico e docente all’università Tel Aviv è intervenuto prima della presentazione dei sei team finalisti: «Ci sono problemi planetari di perdita di fiducia, di telecomunicazione e hackeraggio. E si dubita anche della credibilità dei dati su internet. L’economia digitale non è solo tecnologia ma è basata sulla fiducia che si ha dell’informazione che viaggia in rete».

La serata finale si è aperta con la presentazione dei giovani del gruppo Special Olympics, con la proiezione di un filmato cui ha partecipato il grande Gigi Riva.

Al termine della finale, Nadia Pische ha intervistato il Magnifico Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, e l’assessore della Programmazione e vicepresidente della Giunta regionale, Raffaele Paci. Alleghiamo anche l’intervista realizzata con Marco Deiosso, vincitore della seconda edizione del Contamination Lab nel 2015 con la Startup Nausdream, impostasi nel settore del turismo a livello europeo, intervenuto nel corso della serata per raccontare la sua esperienza.