19 April, 2024
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Giornata intensa, domani (lunedì 26) a Nuoro, per i Seminari Jazz in pieno svolgimento, fino a venerdì prossimo (30 agosto), nel capoluogo barbaricino. Alla Scuola Civica di Musica in via Mughina, dove si tengono i corsi promossi dall’Ente Musicale di Nuoro, prende il via (per andare avanti fino a giovedì 29) la masterclass internazionale che impreziosisce ogni edizione dell’iniziativa didattica. Dopo jazzisti del calibro di Dave Holland, Joe Lovano, Kenny Barron, John Surman, Dave Douglas, Butch Morris, a salire in cattedra quest’anno è il trombettista statunitense Tom Harrell con il suo quartetto: il pianista Danny Grissett, il contrabbassista Ugonna Okegwo ed il batterista Adam Cruz. Classe 1946, con una discografia di oltre 280 registrazioni (di cui 34 da leader) e una carriera artistica di oltre cinquant’anni, Tom Harrell è annoverato tra gli strumentisti e compositori jazz più creativi e dinamici del nostro tempo, come certificato anche dal titolo di Trombettista dell’anno” che la Jazz Journalists Association (JJA) gli ha riconosciuto per il 2018. Per gli allievi dei Seminari nuoresi sarà dunque una preziosa occasione di apprendimento e conoscenza, ma anche il pubblico del festival Nuoro Jazz, che affianca quotidianamente le attività didattiche, avrà modo di apprezzare Tom Harrell e soci, nell’imperdibile concerto in programma mercoledì sera (28 agosto) all’Ex Artiglieria.
Domani, lunedì 26 agosto, è anche il giorno dell’altra masterclassche, come di consueto, completa l’offerta formativa dei Seminari nuoresi: quella dedicata alla musica tradizionale, che quest’anno ha per protagonisti il bandoneon e uno dei suoi più apprezzati interpreti, Daniele di Bonaventura. Il musicista marchigiano terrà lezione alle 11.00 all’Auditorium “Giovanni Lilliu” del Museo Etnografico; poi, in serata, alle 21.00, sarà in concerto all’Ex Artiglieria, insieme al percussionista Alfredo Laviano sotto l’insegna del duo Transumanza. I biglietti si possono acquistare online sul sito Ciaotickets e a Nuoro al CTS (Centro Turistico Sardo), in piazza Mameli, 1.

Classe 1966, forte di una una solida preparazione musicale, coltivata fin da bambino, Daniela Di Bonaventura ha sviluppato una feconda produzione artistica e collaborazioni che spaziano dalla musica classica a quella contemporanea, dal jazz al tango, dalla musica etnica alla world music, con sconfinamenti nel campo del cinema, del teatro e della danza. Lungo e prestigioso l’elenco dei festival, italiani e internazionali, in cui si è esibito, così come quello degli artisti con cui ha suonato, registrato o collaborato: Enrico Rava, Oliver Lake, David Murray, Rita Marcotulli, David Liebman, Toots Tielemans, Omar Sosa, Flavio Boltro, Greg Osby, Dino Saluzzi, Javier Girotto, Cèsar Stroscio, Enzo Favata, Aires Tango, David Riondino, Francesco Guccini, Ornella Vanoni, tra gli altri. Il grande contrabbassista Miroslav Vitous l’ha chiamato a partecipare alla registrazione di “Universal Syncopation II”, vincitore del German Critics Prize (Preis der deutschen Schallplattenkritik) come album dell’anno 2007, pubblicato dalla ECM, la stessa etichetta tedesca per cui ha firmato nel 2011 “Mistico Mediterraneo” con Paolo Fresu e il gruppo vocale corso A Filetta. Per la Tuk Music del trombettista sardo, Daniele di Bonaventura ha pubblicato nel 2013 l’album doppio, “Nadir“, dove suona il bandoneon nel primo cd e il pianoforte nel secondo. Nel 2014 ha collaborato alla colonna sonora del film “Torneranno i prati”, diretto da Ermanno Olmi, mentre è del 2015 l’album “In Maggiore”, in duo con Paolo Fresu, ancora per la ECM. Tra le registrazioni più recenti, “Danse memoire, danse” nuovamente con A Filetta e Paolo Fresu, insieme al quale ritroviamo Daniele di Bonaventura (con Marco Bardoscia, Michele Rabbia, l’Orchestra da Camera di Perugia e il Coro Armoniosoincanto) anche nel progetto “Altissima Luce”, pubblicato lo scorso aprile poco prima di “Garofani rossi”, dove il marchigiano è invece alla testa della sua Band’uniòn; è infine dello scorso giugno “Viaggio Sentimentale”, un excursus nella letteratura, nella poesia e nella musica del sud America con l’attore Eugenio Allegri.

Ma la giornata di domani (lunedì 26) propone anche un altro appuntamento con la musica dal vivo: alle 19.00, Nuoro Jazz torna per il secondo anno nei locali di Casa Rosas, il “Concept store” in via Lamarmora, che ospita (con ingresso gratuito) un concerto del pianista Salvatore Spano (tra i docenti del Seminario jazz) con le sue “Variazioni su Keith Emerson”; un lavoro che tenta di ricucire insieme i contorni dell’arte del grande tastierista e pianista inglese scomparso tre anni fa, creando un legame tra le sue composizioni e le sue fonti, composizioni originali e improvvisazioni, temi e variazioni, tracciando nel segno della sua eredità artistica un percorso in cui l’elettronica, la classica, il rock e il jazz dialogano a più livelli.

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Due stelle del firmamento musicale internazionale assieme per una serata di grande jazz. Ospiti della diciannovesima edizione del Musica sulle Bocche International Jazz Festival, venerdì 23 agosto arrivano a Castelsardo il pianista Antonio Faraò che ospita nel suo quartetto il grande sassofonista statunitense Dave Liebman. Appuntamento alle 21.30 nella Terrazza della Sala XI del castello dei Doria per un appuntamento straordinario che vedrà i due artisti avventurarsi tra nuovi brani originali ed alcuni standard. Autentica punta di diamante del panorama jazz internazionale, Faraò è senza dubbio fra i musicisti europei che hanno raggiunto uno standard espressivo al livello degli americani. Dave Liebman è invece uno dei grandi protagonisti della generazione che traghettò le invenzioni di John Coltrane e Miles Davis verso il jazz-rock.

Il loro concerto è tra gli eventi della stagione jazz italiana, ma la seconda giornata del festival organizzato dall’associazione Jana Projecte con la direzione artistica del musicista Enzo Favata proporrà anche il jazz flamenco dello spagnolo Antonio Lizana, il virtuoso del clarinetto basso Sauro Berti, l’incontro “1969: Guarda che Luna! Le musiche di un anno incredibile dall’allunaggio a Woodstock” con Franco Bergoglio, e le jam dei giovani musicisti provenienti da Serbia, Albania, Sardegna, a Castelsardo per la residenza artistica inserita nel progetto Jain.

Il programma di venerdì 23 agosto si aprirà alle 11.30, presso la Sala XI, con la musica di Sauro Berti. Clarinetto basso del Teatro dell’Opera di Roma, il musicista vanta collaborazioni con le più importanti orchestre italiane, è apprezzato all’estero e ha suonato con artisti di fama internazionale come George Prêtre, Riccardo Chailly, Riccardo Muti, Lorin Maazel, Pierre Boulez e Zubin Mehta. Vero virtuoso dello strumento, Berti ha inoltre partecipato come solista al ClarinetFest 2008 di Tokyo e agli ultimi sei ClarinetFest svoltisi a Porto, Austin, Los Angeles, Lincoln e Assisi. Nutrita anche la produzione in studio, tra cui spiccano i cd “Suggestions” (Edipan) e “Solo Non Solo” (Parma Records).

Alle 19.00 protagonista in Piazza della Misericordia l’Antonio Lizana Trio. Cantante flamenco e sassofonista allo stesso tempo, capace di interpretare entrambi i ruoli con una grazia e una coerenza che lo rendono inimitabile, Antonio Lizana sarà accompagnato da José Manuel León alla chitarra flamenca ed Adrián Trujillo alle percussioni. Nella sua performance l’artista ripercorrerà il viaggio dei suoi tre album “De Viento”, “Quimeras del Mar” e “Oriente”. La sua musica attraversa il mondo intero, mescolandosi in maniera omogenea a flamenco e jazz, ricca della sua caratteristica sonorità, in una formazione che arricchisce la potenza espressiva dei singoli musicisti.

Non solo concerti ma anche momenti di riflessione sulla musica e su come opere e artisti hanno influenzato la società della loro epoca. “1969: Guarda che Luna! Le musiche di un anno incredibile dall’allunaggio a Woodstock” è il tema dell’incontro con Franco Bergoglio, autore del libro “I giorni della musica e delle rose” (Stampa Alternativa 2018). Sarà una conversazione che si arricchirà di ascolti guidati in cui Bergoglio parlerà delle musiche degli anni ’68 e ’69 e racconterà un pezzo della nostra storia attraverso quel potentissimo cocktail di rock, blues, prog, avanguardia, jazz, soul e funk che ha cambiato per sempre il nostro universo sonoro e non solo. Appuntamento alle 20.00, presso Piazza della Misericordia. dopo il concerto di Antonio Lizana.

Alle 21.30, nella Terrazza Sala XI, il festival Musica sulle Bocche ha l’onore di accogliere lo straordinario pianista italiano Antonio Faraò che ospita nel suo quartetto il sassofonista statunitense Dave Liebman, uno dei grandi protagonisti della generazione che traghettò le invenzioni di Coltrane e Miles Davis verso il jazz-rock. Sarà una serata dove Faraò e Liebman (affiancati da Ameen Saleem al contrabbasso e Bruce Ditmas alla batteria), si avventureranno in una esplorazione senza limiti tra di nuovi brani originali e alcuni standard.

Autentica punta di diamante del panorama jazz internazionale, pianista ammirato da Herbie Hancock, Antonio Faraò è da mettere senza dubbio fra i musicisti europei che hanno raggiunto uno standard espressivo al livello degli americani. Non a caso nel 2015 e nel 2018 è stato invitato a Parigi e a San Pietroburgo all’International Jazz Day, evento mondiale del jazz organizzato dall’Unesco e dalle Nazioni Unite, assieme a Herbie Hancock, Wayne Shorter, Marcus Miller, Al Jarreau, Branford Marsalis, Kurt Elling e molti altri artisti della scena jazz mondiale.

La carriera di David Liebman ha attraversato quasi cinquant’anni, all’inizio degli anni settanta come sassofonista / flautista dei gruppi di Elvin Jones e Miles Davis, continuando da allora come band leader. Ha suonato in oltre cinquecento registrazioni con quasi duecento sotto la sua guida e co-leadership. Le sue band nel corso degli anni hanno incluso musicisti famosi come John Scofield, Richie Beirach, Bob Moses, Billy Hart ed altri. Attualmente insegna alla Manhattan School of Music ed è un docente ospite al Berklee College of Music. Nell’insegnamento jazz è un rinomato docente e autore di numerosi libri di riferimento, mentre l’autobiografia “What Is Is – La vita di un artista jazz” è uno sguardo affascinante sulla sua carriera.

La grande notte della musica a Castelsardo proseguirà dalle 23 in Piazza del Novecentenario con il Jazz Club Night (ingresso libero). Un appuntamento che sarà animato dalle jam dei giovani musicisti provenienti da Serbia, Albania, Sardegna, a Castelsardo per la residenza artistica inserita nel progetto “JAIN – Jazz and Interculturalism”, co-finanziato dal programma comunitario Creative Europe e che prevede la permanenza in Sardegna per dieci giorni, dal 20 al 30 agosto, di trenta giovani musicisti che saranno impegnati in prove collettive, performance, concerti e jam session, accompagnati dai rappresentanti delle tre organizzazioni partner, Nisville Foundation, Syri Blu e Jana Project.

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Seconda giornata domani, mercoledì 9 agosto, per Time in Jazz, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu nel suo paese natale, Berchidda, ma con tappe anche in altri centri del nord Sardegna, che oggi ha aperto i battenti della sua trentesima edizione a bordo del traghetto della Sardinia Ferries da Livorno a Golfo Aranci, e che prosegue fino al 16 agosto con un calendario fitto di eventi.

La mattinata di mercoledì 9 riporta Time in Jazz, dopo diversi anni, nel verde della natura del Demanio Forestale Monte Limbara Sud, sopra Berchidda, per un doppio momento musicale: si comincia alle 9.00 al laghetto Nunzia col piano solo di Enrico Zanisi, uno dei più interessanti giovani talenti emersi dalla scena jazzistica nazionale; classe 1990, dopo gli studi e la formazione, culminata alla Manhattan School of Music di New York, ha pubblicato nel 2009 il primo disco con Pietro Cigalini al contrabbasso e Ettore Fioravanti alla batteria, cui seguiranno altri due album sempre in trio, ma con Joe Rehmer e Alessandro Paternesi (“Life Variations” nel 2012 e “Keywords” nel 2014), e uno in duo con Mattia Cigalini (“Right Now” 2015). Nel frattempo matura esperienze esibendosi in alcuni tra i più importanti festival e club italiani e all’estero, e collaborando con musicisti come Sheila Jordan, David Liebman, Andy Sheppard, Francesco Cafiso, Roberta Gambarini, Stefano Di Battista, Francesco Ponticelli; ben presto arrivano anche i riconoscimenti da parte della critica: nel 2012 si è aggiudicato il premio Top Jazz come Miglior Nuovo Talento per la rivista Musica Jazz, e il Premio Siae per la creatività nel 2014.

Una produzione originale caratterizza la mattina di giovedì 10, terza giornata del festival, chiamando in azione due musicisti salentini legati da tempo da proficua collaborazione: il sassofonista Raffaele Casarano e il contrabbassista Marco Bardoscia. Il titolo, “Locomotive”, allude al contesto ferroviario in cui si svilupperà l’evento: le stazioni di Oschiri e Berchidda. 

Il programma musicale della giornata prosegue verso il tramonto sulla spiaggia di Porto Taverna, nei pressi di Loiri Porto San Paolo, sempre sulla costa orientale, dove alle 18.00 ritorna in scena Giovanni Guidi, stavolta in compagnia del suo solo pianoforte.

E si resta in riva al mare anche per il concerto serale, alle 21, alla Torre di San Giovanni, a Posada con il duo formato da Uri Caine e Paolo Fresu. Il pianista americano e il trombettista sardo si sono conosciuti nel 2002 proprio al festival di Berchidda dando in seguito vita a un fecondo sodalizio artistico testimoniato da tanti concerti e tre dischi (il più recente è il live “Two Minuettos”), dove la tromba lirica e sognante di Fresu, con il suo timbro malinconico e onirico, si sposa felicemente con il pianismo di Uri Caine, fatto di mille citazioni, dalla canzone americana al blues, dal jazz più mainstream all’avanguardia, fino alla musica classica.

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Lars Danielsson New Quartet (foto Massimo Schuster) - Silvia Corda (2m)

Calato il sipario sulla ventottesima edizione del festival Time in Jazz, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu a Berchidda e in altri centri del nord Sardegna, il testimone passa al suo ormai consueto prolungamento nel Sassarese: domani (lunedì 17) e martedì (18 agosto) si rinnova l’appuntamento con Time in Sassari, quest’anno alla sua nona edizione, con tappe a Sassari e in altre tre località della sua provincia: Cheremule, Siligo e Sorso.

Si comincia domani mattina (17 agosto) a Sassari, a mezzogiorno in Piazza del Comune, con il duo composto dal contrabbassista Lars Danielsson e dal chitarrista John Parricelli, già applauditi in quartetto a Berchidda la sera di ferragosto. Riconosciuto e ammirato per il suo suono unico, lirico e potente allo stesso tempo, il musicista svedese è capace di spaziare dalla classica al jazz con estrema naturalezza. Classe 1958, ha raggiunto il successo alla guida del quartetto con David Liebman, Bobo Stenson e Jon Christensen, e con altri artisti come Alex Acuña e John Abercrombie, ricevendo una serie di riconoscimenti e premi, fino a lavorare, negli ultimi anni, con orchestre sinfoniche e big band come la Denmark’s Radio Concert Orchestra e il JazzBaltica Ensemble. Come il suo compagno di viaggio svedese, anche l’inglese John Parricelli ha iniziato la sua carriera negli anni ottanta; membro fondatore dei Loose Tubes, ha portato avanti un’attività variegata lavorando con musicisti come Annie Whitehead, Kenny Wheeler, Norma Winstone, Leo Konitz, Paul Motian, WDR Band con Peter Erskine, Vince Mendoza, Mark Lockheart, Julian Argüelles, Iain Bellamy, Andy Sheppard, Colin Towns.

Nel pomeriggio (ore 18) tappa a Siligo nei giardini della Comunità Mondo X “ con Silvia Corda, pianista e compositrice cagliaritana, attiva sia nel campo del jazz d’avanguardia che in quelli della musica contemporanea, della libera improvvisazione e in progetti multimediali che coinvolgono le arti performative. Interprete di toy piano con proprie composizioni, improvvisazioni e brani di autori come John Cage, Karlheinz Essl e Matthew McConnell, presenta “New Portraits”, naturale evoluzione di un progetto musicale in solo nato qualche anno fa (“Portraits”) con cui porta avanti un percorso di ricerca e improvvisazione che ruota intorno al pianoforte, all’universo sonoro ed espressivo di questo strumento, attraverso linguaggi e stili musicali differenti.

La serata si trasferisce poi nell’area archeologica di Museddu, nel territorio di Cheremule, dove alle 19.00, si replica la presentazione del libro di Claudio Loi “Billy! La vita e la musica di Roberto Billy Sechi batterista jazz” (Aipsa), un omaggio al musicista precocemente scomparso, reso nel paese in cui ha vissuto per anni e si è sposato.

Alle 21.30 torna in scena Lars Danielsson con il suo New Quartet e il progetto “Liberetto II”, già applaudito sul palco di Berchidda la sera di ferragosto, con John Parricelli alla chitarra, Gregory Privat al pianoforte e Magnus Östrom (ex – Esbjorn Svensson trio) alla batteria. Con l’album “Liberetto II” (uscito proprio un anno fa in agosto e registrato con lo stesso organico di scena in queste date sarde, eccezion fatta per il pianista, che nel disco è Tigran) il contrabbassista e violoncellista svedese prosegue il percorso intrapreso con il precedente del 2012, “Liberetto”, per esplorare nuove dimensioni musicali ai confini tra musica da camera, jazz, e musica popolare europea.

La seconda giornata, martedì (18 agosto), si apre ancora a mezzogiorno in piazza del Comune a Sassari, col duo Bassi Alati dei contrabbassisti Paolino Dalla Porta e Salvatore Maltana, impreziosito dalla partecipazione di Paolo Fresu alla tromba e al flicorno: un concerto di composizioni originali che spaziano a trecentosessanta gradi, dai suoni legati al Mediterraneo alle ballate blues, dalle sonorità della musica indiana al free jazz passando anche attraverso riletture del repertorio degli standard, alla scoperta di inaspettate sonorità e dei colori timbrici che uno strumento considerato “oscuro” e di accompagnamento, quel è il contrabbasso, può offrire.

In serata, gran finale di Time in Sassari a Sorso, in Piazza San Pantaleo, dove (alle 21,30) terranno banco The Rad Trads, la formazione newyorkese già protagonista della festa finale di Time in Jazz, due sere prima a Berchidda, con le sue sonorità che spaziano dal primo jazz delle brass band di New Orleans al Rythm & Blues, al blues di Chicago e al Delta blues, spingendosi fino al Rock & Roll.

Dopo Berchidda, anche a Time in Sassari arrivano alcune iniziative di Green jazz per la promozione dei prodotti del territorio: a Sassari, dopo i concerti di mezzogiorno, e a Cheremule, dopo la presentazione del libro, saranno offerte piccole degustazioni di olio, pane e vini.