28 March, 2024
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Sabato 17 settembre 2022, a Sant’Anna Arresi, piazza del Nuraghe, dalle 19.30, si terrà una serata di beneficenza organizzata dall’Associazione “Le Rondini”, con la collaborazione del Gruppo Folk San Domenico Savio (presidente Rosalia Potettu) e l’Associazione Culturale Identirari (presidente Stefania Caschili). Introdurranno la serata la presidente dell’Associazione Le Rondini Franca Boi e la sindaca di Sant’Anna Arresi Anna Maria Teresa Diana.

Verrà proiettato un breve cortometraggio sulle attività dell’Associazione “Le Rondini” e seguirà la commedia “Brullas de Stanghera”, a cura della compagnia teatrale Sa Làntia di Rio Murtas.

Tutto è pronto, a Sant’Anna Arresi per ospitare, da venerdì 9 a domenica 11 settembre 2022, la quarta edizione della Rassegna Cinematografica “AngoLazioni”, organizzata dall’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo e dall’Amministrazione Comunale di Sant’Anna Arresi, con il finanziamento della Fondazione di Sardegna, la sponsorizzazione di “Cantina Mesa” e la partecipazione preziosa delle tante associazioni che l’hanno adottata, costruita e la sostengono con eventi collaterali e assistenza logistica, comel’Associazione Identirari e il coro San Domenico Savio. Quest’anno, inoltre, la Rassegna gode della preziosissima collaborazione con l’Ambasciata di Tunisi a Roma, l’Istituto Italiano di Cultura (Tunisi) e l’associazione Ciné-Sud Patrimoine.

Il tema scelto per l’edizione 2022, “Un confine amico – Mediterraneo che unisce”, in un periodo caratterizzato da guerre e conflitti internazionali, anche culturali, vuole suggerire un modo diverso per guardare le diversità geopolitiche e le identità culturali e sociali. Obiettivo primario della rassegna nasce dal desiderio di rafforzare l’amicizia e la fratellanza fra l’Italia e la Tunisia. Durante i tre giorni si alterneranno sul palco l’Ambasciatore Tunisino in Italia Moez Sinaoui, insieme al Senatore Gianni Marilotti e alla Docente dell’Università di Cagliari Patrizia Manduchi; le cantanti Mouna Amari e Elena Ledda accompagnate dai musicisti Silvano Lobina, Ali Marmouch, Wajdi Mzali e Mauro Palmas; l’attore Gaspare Balsamo; lo scrittore e giornalista Sandro Mantega con la sindaca Teresa Diana; il regista Marcello Bivona. Saranno tre giorni densi di incontri, riflessioni, dibattiti e confronti, che vedranno alternarsi il linguaggio cinematografico, la scrittura, la musica, il ballo e tanto altro ancora. Così come affermato dal confermato Direttore Artistico, Mohamed Challouf, che ha curato come sempre l’allestimento di un palinsesto variegato e molto coinvolgente, «la rassegna aiuterà a far comprendere che le diversità possono e devono essere portatrici sane di pace e fratellanza, elementi di crescita comune tra popoli e tra nazioni. In un momento come quello attuale il dialogo e la comprensione sono le uniche armi possibili per arrivare a obbiettivi positivi e arricchenti».

Sulla stessa linea il pensiero dell’assessora della Cultura del comune di Sant’Anna Arresi, Elisabetta Rossu: «I Paesi che si affacciano e si guardano sulle sponde del Mediterraneo, in questi anni hanno rafforzato, anche attraverso la nostra rassegna, il loro legame di collaborazione. Insieme dal nostro piccolo paese, crediamo che la collaborazione internazionale aiuti nella educazione al rispetto delle diversità che ci caratterizzano e, contemporaneamente, inviti a ricercare le caratteristiche che ci uniscono. Esempio questo, che vorremmo dare a tutti coloro che, proprio nei confini, vedono l’ostacolo e non l’opportunità».

La rassegna, che si svolgerà tutta in Piazza del Nuraghe, inizierà venerdì 9 settembre, alle ore 21.15, con l’introduzione riservata al gruppo folk San Domenico Savio. Alle ore 21.30, sarà la volta della presentazione del romanzo Schirischiri (Edizioni Della Torre) del giornalista Sandro Mantega, che dialogherà con la Sindaca di Sant’Anna Arresi, Anna Maria Teresa Diana. Il libro si sviluppa intorno alla storia del lungo viaggio per mare di Stefan, in fuga dalla sua vita alla ricerca di un nuovo equilibrio. Accanto a lui il fedele Schirischiri. A movimentare le loro giornate arriverà Alain, anche lui con il suo bagaglio di errori ma con un grande desiderio di ricominciare.

A seguire, intorno alle ore 22.00, alla presenza dell’attore protagonista Gaspare Balsamo, sarà proiettato il film “Cùntami” di Giovanna Taviani, selezionato alla Mostra d’Arte Cinématografica di Venezia 2021 e Nastro Argento 2022. Il film è un road movieatipico che, seguendo un bizzarro furgone carico di marionette, parte da Palermo per riscoprire luoghi che celano le storie, perdute, antiche o contemporanee della Sicilia.

Sant’Anna Arresi si appresta ad ospitare, da mercoledì 8 a domenica 12 settembre, la terza edizione della Rassegna Cinematografica AngoLazioni, organizzata dall’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo e dall’Amministrazione Comunale di Sant’Anna Arresi, il finanziamento della Fondazione di Sardegna, con la sponsorizzazione di “Cantina Mesa” e il supporto logistico dell’ANSPI di Sant’Anna Arresi.

Il tema scelto per l’edizione 2021 «Visioni di Donne tra Sardegna e Africa» offrirà l’occasione per scoprire la creatività artistica femminile in diversi ambiti come il cinema, la letteratura, la pittura e tanti altri ancora.

La Rassegna propone una ventina di opere cinematografiche tra corti, documentari e fiction che mettono a confronto realizzazioni di donne dell’Algeria, del Camerun, dell’Egitto, del Marocco, della Mauritania, del Ruanda, del Senegal, della Tunisia e della Sardegna, mettendo in risalto le “connessioni” tra un Continente culturalmente molto vivace e un’Isola di antiche culture e tradizioni. La Rassegna darà anche l’occasione per confrontarsi, con registe, scrittrici e musiciste, sarde e africane, che presenteranno le specificità dei loro “mondi artistici”.

Come dichiara l’Assessora alla Cultura del Comune di Sant’Anna Arresi Elisabetta Rossu «La rassegna cinematografica AngoLazioni nasce per leggere la contemporaneità da un luogo piccolo, ma importante, come il paese di Sant’Anna Arresi. Il mondo attraverso gli occhi del cinema, descrive problemi e opportunità. Per l’assessorato alla cultura, la rassegna è un modo per rappresentare il suo impegno nei confronti di temi importanti e significativi e, nel contempo, fare del nostro centro, un luogo di scambio e crescita culturale. In questa edizione del 2021, lo sguardo al mondo femminile è il centro della riflessione e l’angolo da cui il mondo è descritto e rappresentato».

Nel pensare e programmare il Festival il confermato direttore artistico Mohamed Challouf si è concentrato sulle donne che «in Africa come in Sardegna si battono quotidianamente per avere più spazio e partecipare alla vita culturale e produrre opere artistiche con le loro sensibilità, così da contrastare la dominazione del punto di vista maschile che prevale in tutti i campi culturali e non solo».

Dopo le dominazioni coloniali poche erano le donne che avevano accesso alla creatività e alle arti, negli ultimi vent’anni, «assistiamo finalmente – aggiunge Mohamed Challouf – ad un emergere di donne africane nei vari campi artistici. Sono sempre di più le donne che frequentano scuole di cinema e che prendono le cineprese per raccontare storie dei loro paesi con impegno e grande talento. Un esempio per tutte è Kouther Ben Hnia, giovane regista tunisina che dopo aver vinto il premio Orizzonti al festival di Venezia 2020 con il suo film «L’uomo che ha venduto la sua schiena» si è trovata tra i candidati finalisti per l’oscar del miglior film internazionale.

Partendo da queste linee guida “AngoLazioni 3 – Visioni di Donne tra Sardegna e Africa”, dopo il successo fatto registrare dall’anteprima con le esibizioni artistiche dell’Associazione “Identitari”, della Cantautrice Claudia Aru, del Bluesman Matteo Leone e il dibattito con la giornalista Tiziana Ferrario, avrà come principale scopo quello di far viaggiare il pubblico nel mondo artistico creativo femminile tra Africa e Sardegna attraverso proiezioni di film, incontri letterari e interventi musicali molto colorati.

Si inizia mercoledì 8 settembre, alle ore 21.00, presso il Centro di Agregazione Sociale con la presentazione del libro “Stella” di Massimo Dadea che per l’occasione, attraverso la storie delle protagoniste del libro, dialogherà con il pubblico sulle vicende familiari, amicizie, passioni lavorative e l’impegno politico e femminista degli anni ’70. Subito dopo la presentazione del libro sarà la volta di cinque cortometraggi, per la precisione: “La pelote de laine” di Fatma Zohra Zamoun (Algeria), “Into reverse” di Noha Adel (Egitto), “Deweneti” di Dyana Gaye (Senegal), A place for my self” di Marie Clèmentine Dusabejambo (Ruanda ) e “Brotherhood” di Meryem Joobeur (Tunisia). Nella serata di apertura della Rassegna verrà presentato anche il progetto dell’artista sulcitana Carla Cocco Africa Sarda, ovvero uno studio di registrazione/scuola di musica nel cuore del ghetto di Bauleni in Zambia, che funge da strumento per tenere lontano i giovani da droghe, prostituzione, delinquenza e quant’altro, attraverso la musica.

La Rassegna “AngoLazioni 3” proseguirà giovedì 9 settembre quando, sempre alle 21 presso il Centro di Aggregazione Sociale, si inizierà con la presentazione del libro “Le stazioni della luna” della scrittrice Italo-Somala Ubah Cristina Ali Farah. Sarà proprio la scrittrice, presente in sala, ad aiutarci ad entrare nel suo “universo”, conoscere meglio la sua sensibilità e la sua cultura e il suo profilo di “donna creatrice” del continente africano. La serata proseguirà con la proiezione dei cortometraggi di animazione e l’incontro con la loro regista, la Tunisina Nadia Rais. I corti in programma sono: “Ambouba”, “L’Mrayet”, “Sabaa Arwah” e “Briska”. Al termine dell’incontro con la regista si proseguirà con la proiezione del film-documentario “En Attendant les Hommes” di Katy Lena Ndiaye.

Il giorno successivo, venerdì 10 settembre, si proseguirà, sempre a partire dalle 21, presso il Centro di Aggregazione Sociale con un omaggio alla regista sarda Maria Piera Mossa e la proiezione del suo documentario “Una fabbrica inventata su un paese reale, Bitti” . Maria Piera Mossa, la prima donna regista in Sardegna negli anni Settanta, intraprende la sua attività di ricerca collaborando con la Cineteca Sarda-Società Umanitaria, per affermarsi dal 1976 nel suo ruolo di programmista e regista negli studi della RAI-Sardegna. Ad omaggiarla sarà presente la figlia Martina Pilleri. A seguire saranno proiettati cinque film alla presenza della professoressa camerunese Marie Nadége Tsogo che avrà il compito di introdurre al pubblico presente i film in programma, realizzati dalle donne del continente africano. Le pellicole in proiezione sono:Lyiza” di Marie Clèmentine Dusabejambo (Ruanda), “Aya go to beach” di Maryam Touzani (Marocco), “Tu seras mon allié” di Rosine Mfetgo Bakam (Camerun), “Soubresauts” di Leyla Bouzid (Tunisia) e “Sur la route du paradis” di Uda Benyamina (Marocco).

Per le due giornate conclusive la Rassegna si trasferirà, sempre a Sant’Anna Arresi, nella splendida Piazza del Nuraghe. Sabato 11 settembre alle ore 21 Maria Grazia Perria presenta il suo ultimo lavoro: “Cercando Grazia”. Il film racconta la storia di undici ragazze che hanno partecipato al Casting per realizzare un film sulla scrittrice sarda e Premio Nobel per la letteratura Grazia Deledda, facendo emergere sia il ritratto della Deledda da giovane sia scorci della vita delle 11 protagoniste del casting. A seguire saranno presentati due nuovi cortometraggi di registe africane: “Quand ils dorment” di Maryam Touzani (Marocco) e “Zakaria” di Leyla Bouzid (Tunisia 2013)

La serata di chiusura di “AngoLazioni – Visioni di Donne tra Sardegna e Africa”Domenica 12 settembre, inizierà alle 21.00, con le proiezione del film Saint Louis Blues” di Dyana Gaye (Sénégal). A seguire ci sarà un momento simbolico di dialogo musicale, in scena per la prima volta in assoluto, tra donne dall’Africa e dalla Sardegna con la partecipazione di Fadimatou Wallet Oumar (Tuareg del Mali), Nawal Mlanao (Isole Comore), Hanta Gasy (Madagascar), Yagaré Kouyaté (Burkina Faso) e Gisella Vacca e Rosalia Potettu (Sardegna).

Le serate saranno introdotte da un intervento musicale a cura del Gruppo folk San Domenico Savio. Durante la rassegna sarà visitabile, presso il centro di aggregazione sociale, la mostra “Ritratti di Madam Frida” dell’artista Daniela Madeddu. L’ingresso agli spettacoli sarà libero e gratuito nel rispetto delle vigenti normative anti covid.

 

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E’ stato inaugurato oggi, a Selargius, il primo Centro regionale di avviamento allo sport paralimpico. Un capannone completamente ristrutturato si trasforma in palestra funzionale paralimpica. Artefice di questa innovativa pensata è la società guida nello sport per persone con disabilità che dopo 38 anni di incessante attività ha deciso di fare un ulteriore passo in avanti confermandosi punto di riferimento importante sia a livello regionale, sia a livello nazionale.

La Sardegna Sport (Sa.Spo) di Cagliari è un rinomato caposaldo per chi voglia fare movimento, opportunità che a molte persone ha permesso di rendere la propria esistenza decisamente ricca di stimoli sia in ottica relazionale, sia per il miglioramento delle prestazioni fisiche. E non a caso vanta il maggior numero di risultati agonistici a livello regionale. Attenta alle nuove tendenze si è sempre saputa reinventare. Attualmente tra tecnici e tesserati conta circa 150 persone.

IL CONTRIBUTO DI FONDAZIONE VODAFONE ITALIA

La struttura appena inaugurata sorge presso l’Istituto Salesiano San Domenico Savio di Selargius, ed è stata realizzata grazie anche al contributo di Fondazione Vodafone Italia che, attraverso il bando OSO (Ogni Sport Oltre), ha sostenuto il progetto “Sport e non solo”.

«Fondazione Vodafone Italia è impegnata nel fornire supporto concreto alle persone con disabilità che vogliono praticare sport e allo stesso tempo sostenere attivamente le associazioni sul territorio». Parole di Maria Piccolo, Consigliere di Fondazione Vodafone Italia che poi approfondisce ulteriormente: «Il centro inaugurato oggi, coniuga l’esperienza di un’associazione molto radicata nella comunità locale con il recupero di una struttura architettonica, rappresentando un importante traguardo verso la crescita di una società inclusiva ed aperta alle diversità, affinché lo sport sia a pieno un diritto di tutti. Lo sport è infatti uno straordinario strumento di socializzazione e di inclusione – prosegue Maria Piccolo – in grado di superare ostacoli e pregiudizi apparentemente invincibili, per questo Fondazione Vodafone ha lanciato due anni fa OSO ognisportoltre.it diventato un punto di riferimento per lo sport paralimpico in Italia».

IN GIRO PER LO STABILE

All’interno, un ampio salone da allenamento diventa idoneo alla pratica di sport vari: pallacanestro, calcetto, calcio balilla, tennistavolo, ginnastica. Ci sarà anche l’opportunità di cimentarsi con la boccia paralimpica, attività che si presta tantissimo alle disabilità più serie come la tetraparesi spastica, atetosi, atassia e distrofia.

Nello spazio antistante trova la sua perfetta destinazione un’area pesi, con attrezzature all’avanguardia da usufruirne comodamente. I carrozzati, per esempio, possono accedervi restando sul proprio veicolo, senza fastidiosi trasbordi.

Inoltre, trovano la loro degna ubicazione anche gli uffici amministrativi ed i bagni dotati di docce.

Nelle strutture adiacenti funzionano impianti gestiti da altre realtà sportive, aspetto che può favorire una produttiva interazione.

L’intento della Sa.Spo è infatti di rendere fruibile il centro a tutti gli abitanti della città metropolitana di Cagliari, compresi anche i non disabili.

GLI INTERVENTI DI LISCI, PORRU, SANNA

Il messaggio di propensione alle pari opportunità sportive è stato lanciato nel corso della conferenza stampa tenutasi dopo il taglio del nastro affidato al presidente Luciano Lisci.

«E’ nostra intenzione – ha sottolineato il rappresentante legale della Sa.Spo. – creare un polo che possa servire da avviamento e da avvicinamento sia alla pratica di abilità sportiva promozionale, sia a quella di alto livello, cercando di sviluppare il maggior numero di discipline sportive. Puntiamo sul lavoro sinergico e sussidiario in sintonia con le municipalità dell’Area Metropolitana, anche nell’ottica di ausilio alle politiche sociali. Rafforzeremo la collaborazione con l’Unità Spinale di Cagliari, estendendola ai vari centri di riabilitazione specializzate nelle varie tipologie di disabilità. Penso alle lesioni di carattere traumatologico e cerebrale che hanno bisogno di un supporto importante sotto il profilo della riabilitazione attraverso la pratica dell’attività sportiva.»

Gran anfitrione della mattinata è stato Sandrino Porru, che della Sa.Spo ha scritto parecchie pagine di storia. Ma è a Selargius anche in rappresentanza del Comitato Italiano Paralimpico di cui è vicepresidente nazionale. «Nel portare i saluti del presidente Luca Pancalli – ha illustrato Porru – vorrei ricordare che lo sport integrato in casa CIP è visto con grande orgoglio, non a caso tutte le federazioni olimpiche sono state coinvolte in questo percorso di inclusione, dove il paralimpismo rappresenta in modo esemplare il concetto di sport per tutti». Sandrino Porru si sofferma su un’altra potenzialità della struttura appena inaugurata: «Si farà in modo che il CASP (Centro di Avviamento allo Sport Paralimpico) si configuri anche come mero centro di aggregazione, tale da facilitare in modo importante anche i percorsi a favore delle disabilità intellettivo relazionali. Con il supporto dei Salesiani potrebbe diventare un’area protetta, trasformabile in cittadella della solidarietà dove lo stare bene insieme costituisce un’invitante finalità. E, a quel punto, è possibile costruire un percorso virtuoso, e per chi vuole anche spirituale, rivolto alle famiglie in cerca di luoghi sereni dove approfondire le relazioni e beneficiare di particolari orientamenti».

Cresciuta sportivamente nella Sa.Spo, con la quale ha condiviso i suoi successi nazionali ed internazionali, la presidente del CIP Sardegna Cristina Sanna non ha presenziato all’incontro a causa dell’influenza, ma i suoi toni rimangono ottimistici e gioiosi. «Si è posto l’accento sullo sport e non solo per crescere insieme – ha detto – con l’importante fine di valorizzare le abilità di ciascuno di noi. Nell’ambito del mio mandato, ripeto sempre che le persone con disabilità dedite allo sport godono di una situazione di benessere nettamente superiore e abbisognano dell’assistenza medica di base in misure nettamente minori rispetto ad una persona con disabilità che non fa attività sportiva. La mia vita non sarebbe stata la stessa senza lo sport».

Nel congedarsi da tutti gli ospiti presenti in via Don Bosco, Sandrino Porru ha infine evidenziato i suoi desideri legati a questa opportunità: «Mi aspetto una crescita importante delle persone con disabilità che si avvicinano allo sport, anche numerica. Non tanto nel dedicarsi alle pratiche d’alto livello quanto soprattutto nell’utilizzare l’abilità sportiva come momento divertente e ricreativo. L’obiettivo del Comitato Italiano Paralimpico è di attrarne il maggiore numero possibile affinché pratichino delle attività ludico-motorie: ne gioverebbe notevolmente anche sotto l’aspetto psicologico e relazionale».

ALTRE VOCI DA VIA DON BOSCO

Prima la proiezione di documenti filmati e slide che ricordano quanto è stato importante il contributo della Sa.Spo nei suoi lustri di esistenza. In rassegna sono passati anche gli allora giovincelli Sandrino Porru e Carmelo Addaris, padri fondatori della blasonata società, che hanno contribuito ad arricchire la bacheca dei trofei con tanti successi e presenze alle paralimpiadi. Cristina Sanna è stata ricordata per le sue prodezze nell’atletica, come del resto gli attuali campioni Mattia Cardia e Chiara Statzu o la nuotatrice Francesca Secci che ha avuto anche esperienze in due recenti paralimpiadi.

Poi Sandrino Porru ha ceduto la parola ai rappresentanti delle istituzioni civili, religiose e sportive.

Come padroni di casa i salesiani hanno avuto un ruolo fondamentale. Don Gianni Sirca ha parlato in rappresentanza di una delle 90 ispettori e distribuite in ben 134 nazioni. «Anche se la nostra comunità la lasciato Selargius da cinque anni – ha sottolineato -l’Istituto continua a rinnovarsi con opportunità importanti come questa realtà della Sa.Spo».

Ma negli edifici dell’opera salesiana selargina convivono tante altre realtà come il Centro Formazione Professionale, l’Oratorio, la Parrocchia di San Giovanni Bosco gestita dai Padri Oblati, i ragazzi della Casa Famiglia del centro Diurno, il Centro Sportivo Futura Sales, il Centro Scolastico, la Scuola di Danza Balletto Mediterraneo, il gruppo Anfass, la Residenza Sanitaria Famiglia. E poi accoglie continuamente gruppi di aggiornamento, che approfondiscono tematiche religiose, sportive e culturali.

«La diversità è una ricchezza da condividere perché conoscersi a vicenda aiuta a superare le incomprensioni e ad aprire l’animo umano – continua don Gianni Sirca – e con l’inclusione si allarga la sensibilità. Spero che lo slogan “Lo sport e non solo per crescere insieme” possa realizzarsi all’interno dell’associazione, ma anche nelle altre realtà ospitate in questi spazi.»

Un breve saluto lo formula anche il viceparroco di San Giovanni Bosco Padre Stefano Messina: «Siamo felici di questa vicinanza e siamo a vostra disposizione con una palestra particolare, quella dei muscoli dello spirito».

L’apparato politico dell’area metropolitana è intervenuto con diversi rappresentanti. Si sono visti i primi cittadini di Monserrato e Quartucciu, rispettivamente Tomaso Locci e Pietro Pisu e poi il vicesindaco di Quartu Riccardo Saldì. Ma a rappresentarli tutti, compresi gli assenti, ci ha pensato il sindaco di Selargius Pier Luigi Concu: «Siamo orgogliosi di voi che aiutate a rendere autonome le persone con disabilità; grazie allo sport hanno la possibilità di viaggiare e di sviluppare nuovi rapporti umani».

Dal comune di Cagliari giunge la testimonianza dell’assessore allo sport Paolo Spano che in casa Sa.Spo ha trascorso quindici anni di vita facendo l’istruttore di equitazione. «Per le nuove generazioni lo sport diventa ancor più importante perché oltre ad amplificare le capacità relazionali, acquisiscono maggiori stimoli nel rispettare le strutture pubbliche».

Si congratula di questa nuova realtà Donatella Olla dell’Ufficio garante dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza della città metropolitana. «L’esempio della Sa.Spo descrive bene il passaggio dalla teoria alla pratica».

Nel suo intervento Antonello Tanda (Assessorato regionale sanità) esprime il suo sentimento di gratitudine per l’impegno e l’entusiasmo dei fautori: «Ammiro questo lavoro perché le persone, grazie al recupero fisico, possono raggiungere una condizione di autonomia».

Sul fronte sportivo era presente Antonio Pinna del CONI Regionale e il vicepresidente del CIP Sardegna Simone Carrucciu. Quest’ultimo, dopo aver salutato i presenti anche a nome di Cristina Sanna si è complimentato con la Sa.Spo per l’enorme apporto nello scrivere la storia del movimento paralimpico in Sardegna. «A me più che di disabilità piace parlare di abilità – ha sottolineato – perché tutti noi, nessuno escluso, ha delle peculiarità inimitabili che contribuiscono a dare valore aggiunto allo sport. L’attività della Sa.Spo abbraccia circa il trenta per cento di tutte le discipline paralimpiche esistenti: un ottimo risultato che spero migliori ulteriormente, magari con l’incremento anche di figure specializzate nell’insegnamento di nuove discipline». Poi ha sottolineato come sia essenziale che il CIP continui a stringere rapporti proficui con Unità Spinale di Cagliari ed il Centro di riabilitazione Santa Maria Bambina di Oristano: «Rappresentano dei percorsi alternativi all’approccio agonistico professionale, a cui dobbiamo dare continuità».

E non potevano mancare i responsabili delle due strutture riabilitative esistenti in Sardegna: «All’unità Spinale di Cagliari si praticano attività sportive per dare dei nuovi percorsi di vita ai pazienti – dice Giuliana Campusnell’ottica di una rinascita che consenta ai nostri pazienti di mettersi in gioco e divertirsi».

«Anche noi vogliamo diventare un punto di riferimento per lo sport – interviene Tomas Doreche deve diventare un piacevole appuntamento quotidiano per i nostri degenti».

Importante sarà il contributo da parte dell’Università di Cagliari. Marco Monticone, coordinatore del Corso di laurea magistrale in attività fisica ha portato i saluti del Rettore Maria Del Zompo e si è dichiarato disponibile nel dare sostegno alla Sa.Spo.

Il suo collega Nicola Melis, referente per l’inclusione e la disabilità per il Dipartimento di scienze politiche e sociali (SPOL) ha invece abbracciato la tesi di Simone Carrucciu: «Finiamola di parlare di disabilità, ognuno ha le proprie abilità, e questo concetto va sicuramente spiegato agli studenti, ma soprattutto al personale docente e non docente dell’Università».

In sala era presente anche la funzionaria dell’Inail Adamina Barbone e la rappresentante dell’azienda PMG Italia, Valentina Ferri, che si occupa di mobilità sostenibile.

 

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Vent’anni fa nasceva Sardegna Solidale, il Centro di Servizio per il volontariato che dal 1999 sostiene le oltre 1.700 associazioni presenti in tutta l’isola e gli oltre 45mila volontari attivi in tanti ambiti (dalla protezione civile al sociale, dall’ambiente alla cultura, dalla cooperazione internazionale ai diritti civili), a cui si uniscono ogni anno 80 mila volontari occasionali. Per celebrare la ricorrenza, Sardegna Solidale rilancia il suo messaggio di impegno attraverso quaranta ceramiche artistiche che verranno collocate nelle piazze di altrettanti centri dell’isola.

«Non è più tempo di navigatori solitari. Cambia Rotta. Scegli di essere un volontario!» è il messaggio ispirato ad una frase di don Luigi Ciotti che campeggia nell’opera. Il pannello, realizzato da Ceramiche Nioi di Assemini, è stato collocato oggi a Gonnosfanadiga e domani l’appuntamento è a Sassari, alle 17.00, nel Parco Emanuela Loi in via Palatucci (fronte Questura).

Alle iniziative (che seguono quelle già tenutesi a Lanusei, Orosei, Senorbì, Terralba, Villacidro ed Alghero) partecipano i volontari del territorio, i referenti locali dei Sa. Sol Point, autorità civili e religiose, insieme al presidente di Sardegna Solidale Giampiero Farru.

L’iniziativa delle ceramiche artistiche fa seguito a due iniziative che hanno segnato la storia della solidarietà in Sardegna: la Carovana del Volontariato promossa nel 2001 e che per quaranta giorni tra i mesi di giugno e luglio attraversò tutti i comuni della Sardegna, e le Piazze della Solidarietà che nel 2011 videro Sardegna Solidale “seminare” quaranta semi della solidarietà realizzati dal compianto artista Pinuccio Sciola in altrettanti comuni. Oggi con le ceramiche artistiche Il Csv Sardegna Solidale vuole rinsaldare l’alleanza con i territori e lasciare un segno tangibile dei suoi valori e della sua azione.

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La postulazione della Causa di Beatificazione di Edvige Carboni, in data odierna, ha portato a conoscenza di padre Mauro Maria Morfino, vescovo della diocesi di Alghero-Bosa, la concessione di Papa Francesco che la celebrazione del rito di beatificazione della venerabile serva di Dio Edvige Carboni, fedele laica, nata a Pozzomaggiore (Sassari) il 2 maggio 1880 e morta a Roma il 17 febbraio 1952, abbia luogo a Pozzomaggiore (Sassari) sabato 15 giugno 2019. Rappresentante di Sua Santità sarà il cardinale Giovanni Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, che presiederà la solenne cerimonia.

La comunicazione è giunta alla postulazione tramite la Segreteria di Stato Vaticana a firma del sostituto, mons. Edgar Peña.

La notizia è stata accolta con grande gioia e soddisfazione dal vescovo diocesano e dagli attori della Causa, la parrocchia di San Giorgio martire con il suo Movimento di Pozzomaggiore intitolato alla nuova beata e i rev.mi Padri Passionisti della provincia della presentazione.

Edvige Carboni visse i suoi giorni nell’umiltà silenziosa arricchiti dalla preghiera assidua, dai suoi lavori di ricamo e la carità verso tutti: la famiglia, la parrocchia, i poveri, gli ammalati, i disoccupati, le spose senza dote e istituti religiosi. Fece parte della famiglia francescana a partire dal 1906. Entrò nell’intimità divina sino ad essere arricchita di carismi e configurata nella sua carne a Gesù crocifisso. Offrì tutta se stessa a Dio per i peccatori e per il decadimento morale di cui spesso il Signore si lamentava con lei. Amava il Papa e la Chiesa cui fu sempre obbediente; devotissima della Madonna e dei Santi Giovanni Bosco e Domenico Savio. Fu stimata dai suoi vescovi e dai suoi direttori di spirito tra cui spicca padre Ignazio Parmeggiani della famiglia passionista cui si legò durante il periodo romano. Di lei ebbero un altissimo concetto San Luigi Orione, San Pio da Pietrelcina e il servo di Dio padre Giovanni Battista Manzella. Morì a Roma la sera del 17 febbraio 1952. Dopo essere stata sepolta ad Albano Laziale (RM) per sessantatre anni, nel 2015 si fece la ricognizione canonica delle sue spoglie mortali che riposano attualmente nel Santuario di Santa Maria Goretti a Nettuno (RM) in attesa di un imminente rientro a Pozzomaggiore, dove verranno collocate nella chiesa parrocchiale in cui ricevette il battesimo. Il Servo di Dio Monsignor Ernesto Maria Piovella, che fu vescovo della sua diocesi originaria (Alghero), arcivescovo di Oristano e di Cagliari poi, di lei profetizzò che «insieme a Sant’Ignazio da Làconi e a San Salvatore da Horta, Edvige Carboni sarebbe stata onore e vanto di tutta la Sardegna». L’evento ecclesiale si terrà presso l’ippodromo comunale di Pozzomaggiore.

Giuseppe Manunta

Direttore Ufficio per le Comunicazioni Sociali

Arrigo Miglio copia

La Diocesi di Cagliari, Pro Libera Civitate e Fondazione Centesimus Annus, in collaborazione con l’istituto “Teresa Gerini” di Roma e l’associazione romana “Liberi e Forti”, organizzano la seconda edizione della Summer School di formazione politica dedicata ai giovani “Una speranza per l’Europa. Un discernimento per la democrazia”.

L’appuntamento anche quest’anno si terrà nel centro turistico salesianoDal 19 al 21 luglio, a nella nota località turistica di Solanas, (Sinnai – CA) in via Su Portu, 69, da domenica 19 a martedì 21 luglio.

All’incontro interverranno docenti laici ed ecclesiastici di fama internazionale che si confronteranno con amministratori locali, imprenditori, sindacalisti e i 50 iscritti provenienti  da diverse facoltà delle Università di Roma e Cagliari, dal mondo sindacale e dall’esperienza dei “progetti policoro” della CEI.

Alessandro Fadda, direttore dell’istituto Gerini di Roma sottolinea che «è fondamentale riflettere sulla democrazia in Europa in quanto la libertà a fondamento di essa rischia di essere falsata dalle lobby  di potere. Se poi questa riflessione avviene anche con momenti di svago, dato che durante il corso i lavori saranno alternati da attività di gruppo nella splendida spiaggia di Solanas, questo è anche più piacevole».

Federico Ibba, presidente Pro Libera Civitate, dichiara che «La Sardegna non può che trarre vantaggio dalla promozione di eventi come questa summer school, volti a costituire una nuova classe dirigente che guardi all’Europa come un’occasione di sviluppo».

I relatori del corso sono: S.E. Mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari e Segretario delle Settimane sociali;  S.E. Mons Mario Toso, vescovo di Faenza-Modigliana, Segretario Emerito del Consiglio Pontificio di Giustizia e Pace ed autore di numerosi testi di dottrina sociale della Chiesa ed ex Magnifico Rettore della Pontificia Università Salesiana; Savino Pezzotta, parlamentare già segretario generale della CISL; Francesco Occhetta, gesuita e scrittore della Civiltà Cattolica; padre Paolo Benanti (TOR) Università Gregoriana; prof. Leonardo Becchetti, Facoltà di Economia – Tor Vergata.

Alla tavola rotonda con gli enti locali interverranno: Oriana Putzolu, segretario regionale CISL, Aldo Pavan, presidente Banca di Cagliari, il dott. Marco Falchi, sindaco di Muravera, Mario Corongiu, sindaco di Sant’Antioco, Valter Piscedda, sindaco di Elmas ed il Sindaco di Sinnai Mari Barbara Pusceddu. Presiederà l’incontro Claudio Gentili direttore di Media Education di Confindustria e della Rivista “la Società”.