24 April, 2024
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Nuovo appuntamento, a Sant’Antioco, martedì 11 luglio, per la XII edizione del Festival Culturale LiberEvento. Enrico Galiano dialogherà con il giornalista Carlo Floris, del suo ultimo libro “Geografia di un dolore perfetto” (Garzanti 2023).

Saranno affrontate le problematiche legate al rapporto tra figlio e genitore.

«Quando si smette di essere figli? C’è una linea che si supera e poi non si è più figlio di qualcuno, ma solo un uomo o una donna?»

Enrico Galiano con la sua storia avvincente proverà a trovare una risposta.

L’autore e insegnante, replicherà la presentazione il giorno dopo al Chiostro di San Francesco ad Iglesias.

Giovedì 13, sempre a Sant’Antioco, il giornalista Giovanni Follesa, alle 21.30, terrà la presentazione di “Si. Lo voglio. Storie di unioni civili” (People 2023). A dialogare con l’autore sarà Claudia Sanna, assessore della Cultura del comune di Iglesias. L’ultima fatica dell’autore racconta la storia di alcune coppie, che all’indomani dell’approvazione della Legge Cirinnà, hanno deciso di sposarsi. Ciascuna coppia, nel presentarsi, mette a nudo se stessa.

L’autore replicherà l’incontro il giorno dopo a Gonnesa (ore 21.30) nell’affascinante scenario del S’Olivariu, in dialogo con Manuela Perria. Sarà possibile effettuare prima dell’evento un’escursione (a pagamento) a Porto Paglia, a cura di Janas Escursioni.

Per il secondo anno consecutivo, ritorna nel circuito del Festival il comune di Carbonia che ospiterà Sabina Guzzanti. Il 15 luglio presso l’Area Archeologica Cannas di sotto, a partire dalle 21.30, Sabina Guzzanti parlerà del suo libro “AnonniMus” (HarperCollins 2023). Si parlerà di hacker, smart home e del futuro che avanza L’incontro sarà moderato dal giornalista Celestino Tabasso.

L’autrice e regista italiana incontrerà il pubblico anche il giorno dopo, al Chiostro San Francesco di Iglesias, sempre alle 21.30. La serata sarà moderata dal giornalista Vito Biolchini.

 

 

Parata di musica giochi e narrazioni, trampolieri, musicisti, giocolieri e cantastorie. Ma, soprattutto, l’intervento di Martino Negri, direttore scientifico del Festival BAB 2022. Professore all’Università degli Studi di Milano-Bicocca e uno dei massimi esperti di letteratura per l’infanzia in Italia. Così domani sera, 26 agosto 2022, si inaugura la X edizione del Festival della letteratura Bimbi a Bordo a Guspini.

Ore 21.30 Piazza XX settembre, Parata MusicAlti. Parata di musica giochi e narrazioni, con trampolieri, musicisti, giocolieri e cantastorie. A cura della compagnia Lanchilonghi, Cambas de linna e Marco Bertarini.

Ore 22.30 Piazza Santa Maria. In leggerezza con profondità. Narrare senza paura. Inaugurazione della decima edizione della Festa BaB a cura del direttore scientifico Martino Negri e dell’Associazione InCoro.

Ore 23.00 Spettacolo di clownerie, a cura di Feffo e Gabbo. Ribelliamoci, narrazione a cura di Marco Bertarini.

Stasera, ultimo appuntamento dell’anteprima del Festival, con lo scrittore Enrico Galiano“L’arte di sbagliare alla grande” (ore 21.30 piazza XX settembre).

Enrico Galiano è uno dei professori più letti e amati d’Italia. Classe 1977, nato a Pordenone, insegna in una scuola di periferia e ha creato la webserie Cose da prof, che ha superato i venti milioni di visualizzazioni su Facebook. Ha dato il via al movimento dei #poeteppisti: flashmob di studenti che imbrattano le città di poesie. Nel 2015 è stato inserito nella lista dei 100 migliori insegnanti d’Italia dal sito Masterprof.it. Il segreto di un buon insegnante per lui è: «Non ti ascoltano, se tu per primo non li ascolti».

Di lui ha detto Massimo Gramellini: «Un professore stile attimo fuggente». 

L’Arte di sbagliare alla grande, 160 pagine, edito da Garzanti, è l’ultima fatica del professor Enrico Galiano che sarà presentato al pubblico del Festival della Letteratura Bimbi a Bordo domani, giovedì 25 agosto, alle ore 21.30, Piazza XX settembre.

«Qualcuno ha detto che nella nostra vita non commettiamo tanti errori ma sempre lo stesso, ripetuto infinite volte. Perché i nostri sbagli raccontano di noi molto più di quanto non crediamo: della nostra storia, di come eravamo, di cosa siamo diventati. Eppure, soprattutto quando si è ragazzi spiega Enrico Galianosbagliare è diventato un tabù.»

Lo scrittore, dunque, con sincerità e coraggio, decide di sfatare il mito della perfezione e svelare tutti i suoi errori e le scelte azzardate, gli sbagli perdonabili ed imperdonabili, e come tutto questo l’abbia reso l’uomo che è oggi.

«Sbagliare può causare ferite che impiegano anni a rimarginarsi e può lasciare segni indelebili nella nostra anima. Ma è necessario per capire chi siamo, per vivere una vita piena, per trovare davvero la nostra strada: se si vuole davvero crescere, allora occorre soprattutto imparare a sbagliare.»

 

 

Enrico Galiano è uno dei professori più letti e amati d’ItaliaClasse 1977, nato a Pordenone, insegna in una scuola di periferia e ha creato la webserie “Cose da prof”, che ha superato i venti milioni di visualizzazioni su Facebook. Ha dato il via al movimento dei #poeteppisti: flashmob di studenti che imbrattano le città di poesie. Nel 2015 è stato inserito nella lista dei 100 migliori insegnanti d’Italia dal sito Masterprof.it. Il segreto di un buon insegnante per lui è: «Non ti ascoltano, se tu per primo non li ascolti». Di lui ha detto Massimo Gramellini: «Un professore stile attimo fuggente». 

“L’Arte di sbagliare alla grande”, 160 pagine, edito da Garzanti, è l’ultima fatica del professor Enrico Galiano che sarà presentato al pubblico del Festival della Letteratura Bimbi a Bordo domani, giovedì 25 agosto alle ore 21.30 Piazza XX settembre.

“Qualcuno ha detto che nella nostra vita non commettiamo tanti errori ma sempre lo stesso, ripetuto infinite volte spiega Enrico Galiano -. Perché i nostri sbagli raccontano di noi molto più di quanto non crediamo: della nostra storia, di come eravamo, di cosa siamo diventati. Eppure, soprattutto quando si è ragazzi, sbagliare è diventato un tabù.»

Lo scrittore, dunque, con sincerità e coraggio, decide di sfatare il mito della perfezione e svelare tutti i suoi errori e le scelte azzardate, gli sbagli perdonabili ed imperdonabili, e come tutto questo l’abbia reso l’uomo che è oggi.

«Sbagliare può causare ferite che impiegano anni a rimarginarsi e può lasciare segni indelebili nella nostra anima. Ma è necessario per capire chi siamo, per vivere una vita piena, per trovare davvero la nostra strada: se si vuole davvero crescere, allora occorre soprattutto imparare a sbagliare.»

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Prosegue, a Villacidro, la settimana culturale che fa da cornice al premio letterario “Giuseppe Dessì”, quest’anno alla sua edizione numero trentaquattro. Domani, giovedì 26 settembre, in programma gli incontri con tre autori – Daniela Palumbo, Alessandro Perissinotto ed Andrea Vitali – e, in chiusura di serata, il cantautore Pacifico con lo spettacolo-reading “Io e la mia famiglia di Barbari”.
 
Apre la quinta giornata, alle 9.00 del mattino per gli studenti al Mulino Cadoni, e poi, nel pomeriggio alle 17.00, in piazza Zampillo, la scrittrice e giornalista Daniela Palumbo con il suo libro “Maria Montessori. La voce dei bambini” (Einaudi ragazzi), la straordinaria storia della pedagogista italiana e del suo sogno: un grande progetto che ha rivoluzionato l’educazione dei bambini rivendicando per loro il diritto al gioco, alla scuola, all’amore e al rispetto.
 
Il “salotto letterario” di piazza Zampillo ospita poi, alle 18.30, Alessandro Perissinotto: intervistato dalla giornalista Manuela Arca, lo scrittore torinese presenta il suo nuovo romanzo, “Il silenzio della collina” (Mondadori), che prende le mosse da una storia realmente accaduta – il sequestro nel 1968 di una minorenne e la sua uccisione – raccontata dai giornali dell’epoca e poi colpevolmente dimenticata. Un libro feroce e al tempo stesso necessario per capire da dove viene la violenza sulle donne, per comprendere che, contro quella violenza, sono gli uomini a doversi muovere.
 
A seguire, alle 19.30, Andrea Vitali conversa con il giornalista Giacomo Mameli sul suo romanzo “Documenti, prego” (Einaudi): l’esistenza di un uomo qualunque trasformata in un incubo indecifrabile, una realtà, o un delirio, che il lettore vive assieme al protagonista, mentre davanti ai suoi occhi sfilano personaggi formidabili, comici e drammatici.
 
Chiusura di giornata, come di consueto, nel cortile di Casa Dessì: alle 21.30 riflettori puntati su Pacifico, al secolo Luigi De Crescenzo, cantautore e autore tra i più stimati del panorama italiano, con il suo spettacolo-reading “Io e la mia famiglia di Barbari”. «È il racconto di una migrazione, di una trasformazione», scrive l’artista milanese di nascita (classe 1964) ma di origini familiari campane. «Nel racconto saluto i miei famigliari, veri o immaginari. Celebro i personaggi ribelli, folli, tristi, influenti, prepotenti, quelli che si trovano in ogni famiglia. Da loro discendo io, e da me mio figlio. Io vivo a Parigi, l’onda partita dalla Campania si è mischiata alla Senna. Questo racconto è un omaggio ai giovani che ho conosciuto, alla loro intraprendenza. Ed è uno sguardo indulgente e grato sui vecchi che ho lasciato
 
Venerdì (27 settembre), la sesta giornata della settimana culturale villacidrese si aprirà alle 9.30 al Liceo Piga, dove lo scrittore Enrico Galiano (atteso poi nel pomeriggio nel “salotto letterario” di piazza Zampillo) incontra gli studenti, mentre alle 11.30 il critico letterario Giuseppe Langella interviene nell’appuntamento dal titolo Spiegare la Costituzione con le opere letterarie. In piazza Zampillo, alle 17.30, Enrico Galiano, con la partecipazione di Lucia Cossu, presenta il romanzo “Più forte di ogni addio” (Garzanti). Alle 19.30 Simona Sparaco parla invece del suo romanzo “Nel silenzio delle nostre parole”, vincitore del Premio DeA Planeta 2019. “Da questa parte del mare”, infine, è il titolo dello spettacolo di Giuseppe Cederna basato sul libro di Gianmaria Testa – arrivato in libreria, purtroppo postumo, il 19 aprile 2016 -, che chiude la giornata, alle 21.30 a Casa Dessì.

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Si avvicina, in Sardegna, il tempo di uno degli appuntamenti letterari più attesi dell’isola: è il premio intitolato a Giuseppe Dessì, in programma a Villacidro, per l’edizione numero trentaquattro, da domenica 22 a domenica 29 settembre. E sarà, come da tradizione, un fitto calendario con presentazioni di libri, concerti, mostre e laboratori e il momento centrale della premiazione dei vincitori, sabato 28 settembre: quaranta appuntamenti, che animeranno il centro del Sud Sardegna dove lo scrittore sardo aveva le sue radici, con la presenza di ospiti d’eccezione, come, tra gli altri gli scrittori Enrico Galiano, Diego De Silva, Simona Sparaco, la violinista Anna Tifu ed il pianista Marco Schirru, il cantautore Pacifico.

Sono 351 le opere pervenute alla segreteria del premio: 239 per la Sezione Narrativa e 112 per la Sezione Poesia. Nei prossimi giorni saranno esaminate dalla giuria che selezionerà tre finalisti per ciascuna delle due sezioni letterarie, i cui nomi verranno annunciati nel corso di una conferenza stampa prevista per i primi di settembre. Presieduta da Anna Dolfi, la qualificata commissione giudicatrice è composta da Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Stefano Salis, Gigliola Sulis, dal presidente della Fondazione Dessì Paolo Lusci, e, in un passaggio di testimone con Massimo Onofri e Mario Baudino, da due nuovi giurati: l’italianista Gino Ruozzi, dell’Università di Bologna, e la firma del quotidiano Il Giornale Luigi Mascheroni.