20 April, 2024
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«Si apre una prospettiva concreta e importante per la risoluzione definitiva della lunga vertenza degli Lsu della Sardegna, con la rimozione del principale ostacolo normativo che fino a oggi ha impedito alle Regioni, compresa la Sardegna, di giungere al completo svuotamento del bacino dei propri lavoratori socialmente utili.»

È il commento dell’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura all’approvazione in commissione Lavoro del Senato dell’ordine del giorno presentato dal senatore Ignazio Angioni e sottoscritto dai colleghi sardi Giuseppe Luigi Cucca, Silvio Lai e Luciano Uras. La proposta, condivisa anche dal vice ministro dell’Economia, Enrico Morando, impegna il Governo ad «attuare le condizioni per riavviare la stabilizzazione degli Lsu», rimuovendo le sanzioni per il superamento dei limiti assunzionali per gli enti che vi procedano.
«Siamo davanti alla prova che solo la buona politica può risolvere i problemi – aggiunge l’assessore Mura -. Grazie al lavoro svolto in piena sintonia in questi mesi con il senatore Angioni e con i colleghi d’Aula sardi del Partito Democratico da un lato, e con il ministero del Lavoro dall’altro, siamo convinti di avere trovato una possibile soluzione del problema. Da anni infatti le Regioni vengono sollecitate a presentare piani per incentivare la stabilizzazione per i residui lavoratori socialmente utili presso gli enti locali nei quali, ogni anno, vengono impegnati in forza di apposite convenzioni firmate da ciascuna Regione con il ministero del Lavoro. In Giunta – ricorda Virginia Mura – abbiamo già presentato e approvato un pacchetto di misure particolarmente vantaggiose per i Comuni che intendono stabilizzare i lavoratori che già utilizzano, ma in diversi casi la buona volontà di sindaci e amministratori si è dovuta fermare davanti ai limiti assunzionali che le normative attuali impongono e che ora contiamo vengano superati.»

«L’ordine del giorno proposto dal senatore Angioni – aggiunge l’assessore Mura – va proprio a intervenire su questo ostacolo, tenuto conto che il definitivo svuotamento del bacino, almeno per la Sardegna, è un obiettivo a portata di mano: nella regione, su un bacino che in origine era di oltre seimila addetti, restano oramai solo 52 lavoratori socialmente utili, e puntiamo a scendere a meno di quaranta unità entro le prossime due settimane, quando in Giunta presenteremo una rimodulazione ancora più efficace degli incentivi già operanti.»
Il Piano triennale di incentivi varato dalla Giunta regionale prevede, per favorire le stabilizzazioni nel comparto pubblico, la copertura del 100% dei costi degli stipendi per tre anni e del 75% per i successivi due. Previsti anche incentivi in favore delle imprese private che vogliono assumere a tempo indeterminato gli Lsu, che consistono nella copertura del 50% dei costi stipendiali per cinque anni con un massimale di 12mila euro annui. Viene anche assicurato un bonus forfettario per l’uscita volontaria degli Lsu dal bacino regionale pari a 70mila euro lordi.

Giacomo Meloni, componente della presidenza regionale di Confartigianato Imprese Sardegna, esprime soddisfazione per l’annuncio del vice ministro dell’Economia, Enrico Morando, di riconfermare per i prossimi tre anni gli incentivi per le ristrutturazioni nelle attuali proporzioni del 50 per cento per le ristrutturazioni e del 65 per cento per l’efficientamento energetico.

Sono circa 100mila i contribuenti sardi coinvolti. Detrazioni per 49 milioni di euro pari al 3,3% del valore aggiunto dell’edilizia regionale. E’ questo l’impatto straordinario che gli incentivi per le ristrutturazioni e per il risparmio energetico hanno assunto in Sardegna solo nel 2012 (in base ai dati sulle detrazioni IRPEF 2013).

«L’efficientamento energetico del nostro Paese e in Sardegna – sottolinea Meloni – insieme al recupero e all’ammodernamento del patrimonio edilizio, sono due fra gli strumenti più importanti in grado di contribuire al riavvio della domanda interna, allo sviluppo, all’occupazione, con effetti positivi sul fronte delle entrate.»

Confartigianato Imprese Sardegna ricorda come nel 2012 (ultimi dati disponibili, rielaborazione Ufficio Studi di Confartigianato su statistiche MEF e ISTAT su detrazioni IRPEF 2013-anno di imposta 2012) siano stati 97.571 i sardi ad aver usufruito delle detrazioni per recupero del patrimonio edilizio e risparmio energetico, generando per il settore un valore aggiunto del 3,3% e per i contribuenti un risparmio di 49 milioni di euro.

Nel particolare sono stati 77.559 i contribuenti sardi (il 7,2% dei residenti) che nel 2012 hanno portato in detrazione circa 34 milioni di euro per il recupero del patrimonio edilizio, contribuendo così a generare un valore aggiunto del 2,3%.

Per gli interventi sul risparmio energetico, sempre nel 2012, sono stati 20.012 i contribuenti sardi (l’1,8% dei residenti) che hanno richiesto sgravi per 14 milioni di euro, incidendo per l’1% sul valore aggiunto del settore.