30 April, 2024
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Ancora una replica di Roberto Puddu, segretario generale della Cgil del Sulcis Iglesiente, a Fabio Enne, segretario generale della Cisl.

«Non meraviglia affatto la totale indifferenza ai contenuti del comunicato del Segretario Cisl Sulcis, che è proprio per debolezza di argomenti di merito che sconfina nell’insulto – attacca Puddu -. Argomenti per noi che siamo meno avvezzi a renderci ridicoli, che sono importanti e fanno la differenza, e segnano anche il confine tra i giusti obiettivi rivendicativi e la facile strumentalizzazione della disperazione.
La proposta di mobilitarsi solo per testimoniare un’esistenza politica altrimenti sbiadita e rinunciando alla propria rappresentanza non ci convince.
Se l’aggressione alla Cgil del Segretario della Cisl del Sulcis non fosse cosa risibile, proprio come si mostra da sé, meriterebbe forse un esposto per diffamazione.
Per questo non presteremo più la nostra attenzione, semmai volesse continuare con i suoi biliosi attacchi ai quali non perderemo tempo a rispondere.»

«Diversamente – conclude Roberto Puddu -, confermiamo che siamo disponibili e pronti ad intavolare la ripresa del rapporto unitario, interrotto per la sua decisione, nell’interesse dei lavoratori, lavoratrici, di chi non ha il lavoro, dei pensionati e del territorio.»

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Sale il tono delle polemiche intorno alle manifestazioni della mobilitazione del territorio in corso da lunedì 1 febbraio. Questo pomeriggio hanno preso posizione, con un comunicato stampa, i movimenti dei disoccupati del Sulcis Iglesiente.

«Chi non comprende le ragioni della mobilitazione – affermano Ornella Melis, Davide Musu, Simone Siotto e Stefano Sotgia – è un irresponsabile che deve essere rimosso dalla qualsiasi posizione o ruolo di rappresentanza. La crisi economica e sociale da ormai troppo tempo attanaglia l’intero territorio del Sulcis Iglesiente!»

«Grazie al cielo siamo stati ascoltati dalle organizzazioni sindacali, dai movimenti e comitati – aggiungono i rappresentanti dei disoccupati -. Se non ci fossero state persone umili e semplici come Fabio Enne della Cisl, Pino Camboni della Cisal, Giorgio Piras della Consal, Elio Cancedda del Movimento Partite Iva Sulcis Iglesiente, con gli amici Ivan Garau e, soprattutto, l’importante collaborazione di Ivano Sais, artefice del grande movimento giovanile “Figli della crisi”, non saremo mai riusciti a far emergere la rabbia di tutti coloro che a 40 anni ancora non hanno alcuna prospettiva di lavoro. In questi giorni stiamo incontrando i sindaci del territorio e ricevendo solidarietà e condivisione delle nostre rivendicazioni. Vogliamo un piano straordinario per il lavoro.»

«Apprezziamo il contributo da parte di tutti coloro i quali stanno offrendo sostegno alla nostra battaglia, ma allo stesso tempo, troviamo vergognosa la presa di posizione di Roberto Puddu della CGIL territoriale. Abbiamo letto con disappunto il comunicato stampa di ieri. Disprezziamo chiunque con arroganza tenta di nascondersi dietro a formalismi e non affronta la realtà, così come doverosamente dovrebbe fare una organizzazione di rappresentanza sociale.Personaggi del genere andrebbero rimossi d’urgenza da una posizione che non sono capaci di ricoprire nell’interesse generale della nostra società. L’indignazione e la nostra condanna è totale, sta mettendo in ridicolo la Cgil tutta. Puddu afferma che i sindaci, veri rappresentanti del popolo, non condividono la mobilitazione. Questa è una falsità! Puddu viene costantemente smentito dagli atti sottoscritti quotidianamente dai primi cittadini e dalla partecipazione diretta nella mobilitazione della maggioranza dei sindaci. Il presidente dell’unione dei comuni del Sulcis era con noi fin dall’alba di lunedì per il volantinaggio a Villamassargia. Tuttavia, il dato positivo è che tanti iscritti della CGIL ci stanno manifestando tanta solidarietà. Questo la dice lunga sulla capacità di Puddu d’interpretare il suo ruolo. C’è una società civile che solidarizza e che è con noi – concludono i rappresentanti dei movimenti dei disoccupati -, e sarà insieme a noi il 16 febbraio prossimo in occasione della grande mobilitazione che si svolgerà presso il palazzo regionale di viale Trento a Cagliari.»

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Si acuiscono le divisioni tra CISL e CGIL emerse negli ultimi giorni sulla mobilitazione del territorio iniziata il 1° febbraio. Dopo il botta e risposta di ieri sera tra il segretario generale della CGIL Roberto Puddu e il segretario generale della CISL Fabio Enne, tra i principali promotori della mobilitazione, non condivisa dalla CGIL.

Stamane Roberto Puddu ha così commentato nel suo profilo facebook, la replica di Fabio Enne al comunicato della CGIL, entrambi pubblicati integralmente su www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com .

«Non saprei davvero cosa aggiungere al nostro comunicato (e dico nostro perché è di TUTTA la CGIL) che risponde alle richieste e anzi alle pretese formulate con urla a mezzo stampa. Certe affermazioni fatte da chi ha storia ben diversa dalla nostra e da chi, incoerentemente, si accompagna con responsabili, oggi sofferenti per la perdita del potere, delle peggiori nefandezze materiali e morali nei confronti del lavoro nel territorio e non solo, ed altri in perenne campagna elettorale, stanno a dimostrare ancora di più la correttezza della nostra decisione. Noi le bandiere, come parti della stessa CISL (sulla quale dovrebbe avere attenzione il segretario generale di quella organizzazione) non le ammaineremo mai, perché facendolo rinunceremo alla nostra identità e rappresentanza. Cosa che solo a pensarla, per quanto mi riguarda personalmente, mi porterebbe a trarne immediatamente le conseguenti conclusioni! Ma che volete… capisco che abbiamo differenti considerazioni della Organizzazione che abbiamo l’onore di rappresentare. Per questo e perché ognuno di noi ha il suo stile, condivido nella mia pagina la lettera del mio “collega”, dalla quale però se togliamo le offese, l’innalzamento dei toni, l’immaginazione del forte gesticolare e la presunzione della suprema ragione alla quale annettere tutti e tutto (magari anche le parti della sua stessa Organizzazione che non lo seguono e ai quali nega la possibilità del confronto unitario dei rispettivi gruppi dirigenti). Ecco se togliamo quelle poche cose, che qualificano chi scrive, a me non pare rimanga molto.»

Alle 12.24 Fabio Enne ha replicato ancora al segretario generale della CGIL, con un comunicato che riportiamo pure integralmente.

«Il buon gusto non costa niente, ma se non ce l’hai non lo puoi comprare. Basterebbe questa locuzione per rispondere alle fantasiose denigrazioni del Segretario della CGIL. Tutto ciò, però, non è rilevante per quelle migliaia di disoccupati che percorrono le strade del Sulcis Iglesiente e della Sardegna. Non è importante per i lavoratori dell’Alcoa e di tutte quelle aziende in crisi per le quali la politica e, oggettivamente, il sindacato ha voluto o potuto fare ben poco.»

Siamo stanchi di un sindacato che funge da cinghia di trasmissione del partito di riferimento. Siamo infiacchiti da un sindacato che occupa e agita la piazza solo per ragioni politiche. Il Sulcis Iglesiente è attraversato da un disfacimento sociale ed economico senza precedenti. Ovunque si scorgono macerie. La disgrazia è che siamo al cospetto finanche di una crisi di idee e di progettualità. Alzare la voce e manifestare il dissenso contro il Governo nazionale e regionale per denunciare l’inefficacia degli strumenti in campo, non ci sembra un atto di lesa maestà. Il Piano Sulcis rappresenta un fallimento.»

Non possiamo più perdere tempo. Non possiamo essere accondiscendenti nei confronti di nessuno. Le famiglie indigenti nell’Isola sono 108mila. La quota di famiglie in povertà, secondo l’Istat, è pari al 15%, una percentuale ben più alta di quella nazionale che risulta del 10,3%, e indiscutibilmente più elevata rispetto a quella delle regioni del Centro (6,3%) e del Nord (4,9%) del Paese. Ancora più alta risulta la percentuale nel Sulcis Iglesiente con i suoi 37mila disoccupati.

E’ in nome di quei poveri, di quelle famiglie, di quei disoccupati, di coloro che rischiano di perdere il lavoro che chiediamo insistentemente al Governo di ascoltarci.

Mio caro Segretario della CGIL, ho scelto di essere l’amico di quella moltitudine di persone in difficoltà, non di un partito.

Inoltre, La invito a concentrarsi ed occuparsi della Sua organizzazione e Le ricordo che l’assemblea organizzativa CISL del Sulcis Iglesiente, il 5 ottobre 2015, ha votato, praticamente all’unanimità (110 quadri e delegati favorevoli, 11 astenuti) il documento finale che prevedeva, tra i tanti obiettivi, la MOBILITAZIONE GENERALE POPOLARE.»

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Seconda giornata della mobilitazione generale popolare, ieri mattina, a Carbonia e Iglesias. A Carbonia i manifestanti, lavoratori, disoccupati, artigiani, commercianti e studenti, hanno occupato il Municipio e la Torre Civica; a Iglesias hanno occupato la sede del Comune.

A Carbonia, al termine di un breve corteo, i manifestanti, hanno chiesto e ottenuto un incontro con il sindaco, Giuseppe Casti, svoltosi in un clima carico di tensione, per le rimostranze verso il sindaco e in generale le Istituzioni.

Al termine, è stato deciso di convocare per mercoledì 10 febbraio alle ore 16.00, presso l’Aula consiliare del comune di Carbonia di piazza Roma, un incontro con i rappresentanti della mobilitazione, al fine di condividere azioni e  strumenti per la ripresa economica del territorio.

A Iglesias, il sindaco Emilio Gariazzo ha ricevuto i rappresentanti del Comitato promotore della mobilitazione e nel corso dell’incontro è stata condivisa la necessità, come già valutato con il sindaco di Carbonia, di favorire un serrato confronto istituzionale e con le parti sociali del territorio, al fine di comporre un tavolo di confronto che possa facilitare tutti gli interventi, sia quelli già in atto sia quelli da programmare, secondo una strategia di sviluppo sostenibile complessivo.

I consiglieri di minoranza Valentina Pistis, Gianmarco Eltrudis e Andrea Pilurzu hanno chiesto la convocazione del Consiglio comunale sui temi della mobilitazione generale popolare iniziata ieri e proseguita oggi.

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E’ riesplosa questa mattina, come annunciato da giorni, la rabbia del Sulcis, con mobilitazione generale popolare organizzata dalla Cisl del Sulcis Iglesiente e da varie associazioni, i movimenti delle Partite Iva, studenti, artigiani e commercianti, per richiamare l’attenzione di politica e istituzioni nei confronti di un territorio stremato dalla crisi e dalla disoccupazione.

«I tavoli istituiti a più riprese hanno dimostrato la loro inefficacia – ha detto Fabio Enne, segretario generale della Cisl del Sulcis Iglesiente -. Il Governo deve adottare provvedimenti urgenti per restituire dignità economica al Sulcis Iglesiente.»

A partire dalle 7.00, alcune centinaia di manifestanti hanno bloccato la Strada Statale 130 alle porte di Iglesias, hanno rallentato il traffico lungo la SP 2 all’ingresso di Villamassargia e sulla SS 195 alle porte di Sant’Anna Arresi, dove transitavano i mezzi militari della base di Teulada. Con bandiere dei quattro mori (come previsto, non sono state esposte né bandiere di partito né delle organizzazioni sindacali), striscioni e fischietti, i manifestanti hanno occupato la sede stradale, fermando il traffico, e sdraiandosi per terra.

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Il segretario generale della Cisl del Sulcis Iglesiente, Fabio Enne, ha diffuso una nota nella quale esprime «pieno sostegno della Cisl del Sulcis Iglesiente ai lavoratori e disoccupati che hanno occupato la sede A.R.E.A. di Carbonia».

«Ci troviamo di fronte, ancora una volta, all’incapacità politica di gestire la “cosa pubblica” – scrive Fabio Enne -. I partiti politici, bloccano, di fatto, importanti risorse finanziarie in attesa della nomina di un dirigente per il settore appalti, impedendo l’avvio di importanti lavori che aiuterebbero imprese, lavoratori e disoccupati in affanno per mancanza di occupazione. Non osiamo pensare che il tutto sia frutto della solita logica spartitoria, per la quale, a pagare le conseguenze di questo becero atteggiamento siano sempre i cittadini in carico ad A.R.E.A., le imprese che avrebbero potuto cominciare a lavorare nei cantieri, e i potenziali lavoratori da assumere per lo svolgimento dei servizi. Con un’economia già compromessa, questi denari, e i relativi cantieri, sarebbero stati una boccata d’ossigeno per le imprese.»

«Invece, l’iter viene bloccato a causa di disguidi legati a nomine e poltrone che non rendono certamente onore alla tragica situazione in cui versa il nostro territorio – aggiunge Fabio Enne -. Anche per questi motivi, la Cisl Sulcis Iglesiente ha deciso di inviare una richiesta di incontro urgente con il commissario dell’ex Provincia Carbonia Iglesias, l’ingegnere Giorgio Sanna e l’Assessore Regionale ai Lavori Pubblici Paolo Maninchedda per affrontare la vertenza.»

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Il 1° febbraio il Sulcis Iglesiente manifesterà compatto, con una sola bandiera, quella dei Quattro Mori. E’ quanto affermano in una nota tutti i movimenti, i sindacati che stanno organizzando la giornata di mobilitazione del territorio, con «obiettivi diversi da azioni prettamente aziendali, seppure le vertenze industriali come quella di ALCOA, e non solo, rientrano pienamente nella nostra rivendicazione».

«La richiesta di nominare un commissario straordinario è orientata a risolvere i problemi del Sulcis, senza più attese, ma speditamente contro le inefficienze del Governo Regionale e Nazionale. Continuare a ragionare a compartimenti stagni o per singole vertenze e settori, non porterebbe ad alcun risultato. Le singole battaglie non possono soddisfare appieno le richieste emerse nelle assemblee popolari tenutesi nei numerosi Comuni del Sulcis. Obiettivi ed esigenze per dare corso a una mobilitazione, vanno indirizzati per l’intera economia del territorio, partendo dalle risorse disponibili nel Piano Sulcis, rendendole spendibili subito e finalizzando le stesse verso le eccellenze produttive come l’edilizia il turismo, l’agricoltura, l’agroindustria e l’artigianato.»

Infrastrutture portuali, stradali e servizi sono diventate il perno della mobilitazione, insieme alle bonifiche ambientali finalizzate alla nascita di nuove produzioni, in particolari delle piccole e medie Aziende nei diversi settori merceologici.

«Sbagliare per l’ennesima volta l’indirizzo di una forte mobilitazione – si legge ancora nella nota -, non solo è deleterio ma non rispondente al superamento delle difficoltà economiche e occupazionali del Sulcis, che non costringerebbe alle proprie responsabilità i destinatari istituzionali della stessa mobilitazione. In queste ultime ore abbiamo potuto registrato, atteggiamenti infastiditi che remano contro le finalità della mobilitazione popolare, questo ci obbliga a serrare le fila con maggiore determinazione, respingendo strumentalizzazioni esterne e interne che mirano a creare divisioni.»

«Pertanto, sarebbe auspicabile – conclude la nota – che venisse colto il vero aspetto che spinge i sulcitani a schierarsi verso una mobilitazione popolare, anziché spacchettare temi e vertenze in maniera subdola e ingannevole.»

«La forte rivendicazione che si accenderà il 1 febbraio è finalizzata a chiedere interventi urgentissimi per il lavoro, proponendo la nomina di un commissario straordinario – spiega Fabio Enne, segretario generale della Ciusl del Sulcis Iglesiente – per liberare immediatamente risorse economiche, iniziando da quelle contenute nel Piano Sulcis, necessarie a costruire una valida prospettiva economica del territorio, le stesse risorse, 620 milioni di euro, (ancora sulla carta), non sono però sufficienti ad invertire il dato terribile della disoccupazione al 60%, urge nei fatti, un nuovo piano occupazionale. Chiediamo interventi legislativi e Infrastrutturali, servizi e bonifiche che da subito costituiscano l’apertura di cantieri di lavoro a vantaggio delle nostre piccole e medie imprese, al collasso economico causato dalla pressione fiscale e dalla mancanza di lavoro.»

«L’attivazione della zona franca, costituisce un validissimo strumento a beneficio delle nostre attività produttive. Puntiamo al rilancio economico del territorio attraverso poli di eccellenza su edilizia, turismo, servizi, agroindustria e artigianato. Proponiamo interventi che costruiscano un sistema produttivo plurisettoriale e sinergico, l’unico in grado di realizzare ricchezza economica e occasioni di lavoro. Esigiamo decisioni immediate a supporto dell’industria di filiera dell’alluminio, del piombo e dello zinco, respingendo la Politica dei rinvii sostenuta da inadeguati strumenti sulle politiche del lavoro. Riteniamo irrinunciabile una vera e propria battaglia sul lavoro e per la sopravvivenza economica – aggiunge Fabio Enne –, per la quale siamo tutti chiamati a intervenire con tutte le federazioni della Cisl, coinvolgendo quadri, delegati, e lavoratori provenienti da tutti i settori. Questa mobilitazione rappresenta una vera e propria riscossa contro una politica insensibile e irrispettosa nei confronti dell’intera collettività. Costituisce l’ultima occasione contro chi vuole mantenere il Territorio affogato dai drammi, rappresenta un movimento popolare genuino per rivendicare una giusta dimensione sociale del lavoro e della dignità di tutti.»

L’appuntamento per il 1 febbraio è previsto alle 5.30 del mattino a Carbonia presso il Centro Intermodale, alla stessa ora a Villamassargia presso il distributore, a Iglesias in piazza Cavallera.

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Tutti i movimenti, i sindacati, il popolo sulcitano, senza nessuna nota polemica, ritengono opportuno specificare che la “mobilitazione del Sulcis” che partirà il 1 febbraio, mantiene obiettivi diversi da azioni prettamente Aziendali, seppure le vertenze industriali come quella di Alcoa, e non solo, rientrano pienamente nella nostra rivendicazione.

La richiesta di nominare un commissario straordinario è orientata a risolvere i problemi del Sulcis, senza più attese, ma speditamente contro le inefficienze del Governo regionale e nazionale.

Continuare a ragionare a compartimenti stagni o per singole vertenze e settori, non porterebbe ad alcun risultato.

Le singole battaglie non possono soddisfare appieno le richieste emerse nelle assemblee popolari tenutesi nei numerosi Comuni del Sulcis.

Obiettivi ed esigenze per dare corso a una mobilitazione, vanno indirizzati per l’intera economia del territorio, partendo dalle risorse disponibili nel Piano Sulcis, rendendole spendibili subito e finalizzando le stesse verso le eccellenze produttive come l’edilizia il turismo, l’agricoltura, l’agroindustria e l’artigianato.

Infrastrutture portuali, stradali e servizi sono diventate il perno della mobilitazione, insieme alle bonifiche ambientali finalizzate alla nascita di nuove produzioni, in particolari delle piccole e medie Aziende nei diversi settori merceologici.

Sbagliare per l’ennesima volta l’indirizzo di una forte mobilitazione, non solo è deleterio ma non rispondente al superamento delle difficoltà economiche e occupazionali del Sulcis, che non costringerebbe alle proprie responsabilità i destinatari “istituzionali” della stessa mobilitazione.

In queste ultime ore abbiamo potuto registrato, atteggiamenti infastiditi che remano contro le finalità della “mobilitazione popolare”, questo ci obbliga a serrare le fila con maggiore determinazione, respingendo strumentalizzazioni esterne e interne che mirano a creare divisioni.

Pertanto, sarebbe auspicabile che venisse colto il vero aspetto che spinge i Sulcitani a schierarsi verso una mobilitazione popolare, anziché spacchettare temi e vertenze in maniera subdola e ingannevole.

Fabio Enne

Segretario Generale CISL Sulcis Iglesiente

 

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Assemblea x Piano Sulcis 1

La mobilitazione popolare generale del Sulcis Iglesiente partirà il 1° febbraio 2016. Sono numerosi i movimenti, i comitati ed i sindacati che, nelle ultime settimane hanno aderito alla mobilitazione che vede fra i promotori anche la Cisl del Sulcis Iglesiente.

Confermano il massimo impegno e supporto all’iniziativa. E’ assoluta la necessità di mettere in atto una forte rivendicazione popolare a difesa della dignità del Sulcis Iglesiente e dei suoi abitanti.

«L’elenco è lungo – dice Fabio Enne, segretario generale della Cisl del Sulcis Iglesiente -. Siamo certi che nei prossimi giorni si amplierà ancora, in tanti formalizzeranno l’adesione a una lotta di popolo a favore del lavoro e dell’economia territoriale.»

La Fismic Confsal e la Cisal hanno confermato la loro partecipazione a cui si somma quella del movimento per la zona franca, il movimento dei disoccupati, le partite iva, commercianti e artigiani del Sulcis Iglesiente, edili e agricoltori, movimenti studenteschi, e liberi cittadini, che, auspichiamo, verranno affiancati da numerose amministrazioni comunali ed i rispettivi Sindaci.

«Il 1° febbraio saremo in tanti e daremo inizio ad una mobilitazione senza precedenti, che terminerà, solo con il raggiungimento dell’obiettivo definito durante i lavori dell’Assemblea tenutasi ad Iglesias lo scorso 15 gennaio – aggiunge Fabio Enne -. L’obiettivo è quello di formalizzare un accordo quadro fra parti sociali e istituzioni Regionali e Nazionali che favorisca la ripresa economica e la riorganizzazione sociale del territorio.»

«Il Sulcis è stretto da una crisi senza precedenti, merita la massima attenzione della politica a tutti i livelli. E’ necessario voltare pagina. E’ indispensabile la spendita delle risorse disponibili, iniziando da quelle del Piano Sulcis per migliorare il sistema infrastrutturale, avviare le bonifiche, facendo partire i Poli produttivi di eccellenza, Edilizia, Agricoltura, Turismo, Agroindustria, Artigianato, Zona Franca, abbattimento della pressione fiscale per le piccole e medie aziende, senza dimenticare il necessario supporto industriale alle produzioni di filiera Alluminio, Piombo e Zinco. Ciò rappresenta un passo indispensabile – conclude Fabio Enne – per una rivoluzione economica in grado di creare ricchezza e occupazione.»