15 May, 2024
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Il Consiglio regionale ieri sera ha approvato l’articolo 6 della legge di stabilità 2019. La seduta pomeridiana è ripresa con la votazione degli emendamenti all’art.6 della Legge di Stabilità 2019-2011. L’aula ha respinto, in rapida successione, tutti gli emendamenti soppressivi presentati dall’opposizione. Approvato invece l’emendamento n. 99 (Pinna e più) che stanzia 350mila euro per garantire alle coppie residenti in Sardegna l’accesso alle tecniche di procreazione assistita eterologa da effettuare presso strutture pubbliche nazionali ed internazionali. All’emendamento ha chiesto di apporre la propria firma anche il consigliere Augusto Cherchi (Pds). Si è poi passati all’esame dell’emendamento 530 emendato dal 581. Le due proposte destinano, a specifici capitoli di bilancio, le somme di 200mila euro per l’adroterapia e protonterapia e 150mila euro per l’assistenza a cittadini comunitari indigenti.

Il capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda, dopo aver annunciato il suo voto favorevole, ha ricordato il monito della Corte dei Conti sugli elevati tassi di scostamento della spesa farmaceutica. «La Sardegna ha la più alta spesa a livello nazionale. Nel primo semestre del 2018 risulta in ulteriore aumento. Mi chiedo: di cosa stiamo parlando?».

Ad Alessandra Zedda ha replicato l’assessore Luigi Arru. «I rilievi della Corte Conti si riferiscono alla spesa per i dispositivi ortopedici e cardiologici. Questo è un caso diverso. I conti della spesa farmaceutica sono migliorati. Siamo passati dall’ultimo al terzultimo posto. Abbiamo fatto una battaglia perché la Sardegna non può utilizzare i biosimilari. Stiamo cercando di governare il fenomeno». Messi in votazione gli emendamenti sono stati approvati.

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo in discussione l’emendamento n.34 sul quale inizialmente il consigliere Augusto Cherchi (Pds) aveva espresso forti perplessità perché convinto si trattasse di un intervento per la proroga delle graduatorie concorsuali del sistema sanitario.

Il consigliere Gianni Lampis (Fratelli d’Italia) ha chiarito la questione spiegando che la norma va a sanare la situazione dei lavoratori in utilizzo che prestano la loro opera al servizio di comuni e strutture sanitarie stabilendo una proroga al 2021, con impiego continuativo per 12 mesi e almeno 30 ore settimanali.

A favore anche il capogruppo del Pd Pietro Cocco: «Si tratta di circa 380 lavoratori in utilizzo per cui ogni anno si fanno provvedimenti ad hoc. Non c’entrano le graduatorie. Si tratta di porre regole certe per chi lavora da anni al servizio degli stessi enti». Dello stesso avviso Piero Comandini (Pd): «E’ un atto di giustizia per i lavoratori in utilizzo».

Augusto Cherchi si è scusato con l’aula e ha annunciato il suo voto favorevole. L’emendamento n. 34 è stato approvato all’unanimità.

Via libera anche al n. 158 (Zedda P. e più) che estende agli immobili esistenti la possibilità di interventi di ristrutturazione previsti per le zone agricole

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo in votazione il testo dell’articolo 6che è stato approvato con 35 voti a favore e 14 contrari.

L’aula ha poi esaminato gli emendamenti aggiuntivi.

Disco verde, senza discussioni di merito, per l’emendamento n. 140 (Ruggeri- Pinna-Forma) che stanzia 100mila euro extra Lea per pazienti affetti da malattie rare.

Respinti invece  gli emendamenti n.192 e il 579 presentati dal gruppo di Forza Italia con i quali si chiedeva di introdurre i pagamenti con cadenza mensile per i pazienti con disturbi psichici e in condizioni di disagio. Alessandra Zedda (Forza Italia) ha chiesto all’assessore di trovare una soluzione.

A sostegno della collega Alessandra Zedda si sono schierati Edoardo Tocco (Forza Italia) firmatario dell’emendamento all’emendamento n. 579 e Oscar Cherchi: «Perché non è possibile prevedere erogazioni a cadenza mensile? Il problema del ritardo dei pagamenti sta diventando cronico».

Anche Francesco Agus (Campo Progressista) ha segnalato il problema: «Ho presentato un emendamento sugli stessi temi. Lo ritirerò ma mi accodo alla richiesta di una soluzione per governare il fenomeno ed evitare che famiglie e lavoratori vadano in sofferenza. Sui fondi finanziati con la legge 20 occorre una riflessione attenta».
Dello stesso tenore l’intervento di Roberto Desini (Pds): «Colgo l’occasione per fare una considerazione sulle leggi di settore. I comuni hanno problemi di carattere oggettivo. Il sistema non è adeguato alle esigenze degli utenti. I comuni si trovano spesso costretti ad anticipare i fondi».

Ai consiglieri ha replicato l’assessore Raffaele Paci: «Il tema è reale ma fa parte del problema più grande dell’efficienza della pubblica amministrazione. Non dipende dalla volontà dell’assessore. Mettere un pagamento mensile non fa altro che aggravare i problemi. L’idea è fare un pagamento  a marzo in un’unica soluzione per il trasferimento di tutte le risorse ai comuni. Si faccia un ordine del giorno in cui si da mandato all’esecutivo per favorire questo percorso».

Alessandra Zedda (Forza Italia) si è detta d’accordo con Paci. Messi in votazione i due emendamenti sono stati bocciati.

Via libera invece all’emendamento n. 582 (sostitutivo totale del 534) presentato dalla Giunta e finalizzato ad assicurare l’equilibrio del servizio sanitario regionale con la previsione di un transito di risorse liberate dalla riduzione del disavanzo nei bilanci delle Asl.

Approvato anche il n. 612 (sostitutivo totale del 10) sul quale ha espresso forti perplessità il consigliere del Pds Pier Mario Manca: «Stiamo dando 40mila euro ai dirigenti per il potenziamento delle loro competenze. Esiste un contratto nazionale con relative provvidenze a favore dei dirigenti. Stiamo andando a dare dei soldi senza capire la vera finalità. Mi si spieghi la ratio del provvedimento. E’ una questione di serietà. Se qualcuno mi dà delle spiegazioni lo voto».

A fianco di Pier Mario Manca si è schierato Oscar Cherchi (Forza Italia): «Chiedo al primo firmatario Cesare Moriconi di spiegare il senso della proposta – ha detto Augusto Cherchi – capiamo la necessità di un potenziamento delle capacità manageriali ma occorre verificare quale è il percorso individuato».

Cesare Moriconi (Pd) ha difeso la sua proposta. «La materia attiene alla qualità del servizio sanitario. Occorre intervenire per garantire professionalità e competenze. La cifra complessiva di 40mila euro è irrisoria. Si parla di qualità del servizio sanitario. Ritengo un dovere del Consiglio considerare questa esigenza».

D’accordo con Moriconi il capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda: «Parliamo di dirigenti e di una cifra che in confronto a qualche altro intervento è bassa. Intervenire sulla formazione è doveroso».

E’ quindi intervenuto il presidente della Commissione Bilancio Franco Sabatini: «Si fa polemica sul nulla. Non è un compenso ai dirigenti ma si tratta di costituire un fondo dedicato alla formazione su cui riversare finanziamenti nazionali ed europei. Questa è al finalità».

Favorevole a un fondo per la formazione dei dirigenti anche il capogruppo di fratelli d’Italia Paolo Truzzu: «Occorre però scrivere meglio l’emendamento. Non spetta a noi indicare le modalità con cui scegliere le persone che debbono fare la formazione. Le scelte spettano alla struttura amministrativa. Sono d’accordo sul merito ma se non si scrive meglio non lo voto».

Contro l’emendamento si è espresso invece Luigi Crisponi (Riformatori):«Si interviene solo sulla formazione dei dirigenti e in un comparto che succhia oltre il 50% del bilancio regionale. Ci sono dipendenti regionali di serie A e di serie B».

Posto in votazione l’emendamento n. 612 è stato approvato con 28 sì e 17 no.

Approvato poi l’emendamento di sintesi degli emendamenti 57, 97 e 139 sull’efficacia delle graduatorie dei concorsi pubblici nella sanità sarda. “Perplessità per i possibili ricorsi” sono state espresse dal consigliere Agus (Campo progressista). Anche l’on. Rossella Pinna (Pd) ha parlato del “rischio di impugnativa da parte del governo statale per invasione del campo legislativo, come già avvenuto con la legge della Valle d’Aosta”. Anche l’assessore Filippo Spanu ha confermato il rischio di impegnativa. Per il capogruppo del Pds, on. Roberto Desini, “ci sono responsabilità politiche che ci dobbiamo assumere insieme al rischio di impugnativa. E’ giusto salvaguardare le persone che hanno subito ingiustizie in questi anni”.

Per Forza Italia è intervenuto l’on. Marco Tedde che ha ribadito i rischi giuridici  dell’emendamento di sintesi, che è poi stato approvato.

Approvato l’emendamento 134 (Daniele Cocco) per mettere a disposizione dei Comuni le sedi dei medici di base non più utilizzate.

L’Aula ha discusso a lungo sull’emendamento 285 (Truzzu) sul fenomeno del randagismo nelle campagne del Medio Campidano, sulla loro sterilizzazione e più in generale sul problema delle centinaia di cani che si trovano nei canili municipali sardi, a carico totale sulla collettività. Per l’on. Emilio Usula “si può sostenere questa norma, visto che è un progetto sperimentale che potrà essere esteso poi in tutta la Sardegna”. L’on. Sabatini ha ribadito che “nel prossimo triennio ci sono 9 milioni per i Comuni sardi per questo intervento, nell’articolo 6 al comma 21 e al 22: sono denari destinati alla lotta al randagismo e alla sperimentazione.  E abbiamo stanziato anche 300 mila euro per le associazioni che si occupano del problema. Mi sembra francamente che questa discussione sia inutile”. L’emendamento 285 è stato respinto.

Approvato l’emendamento 575 (Pinna e più): 100 mila euro a favore delle cure delle persone colpite dalla Sindrome di Lynch. L’on. Lorenzo Cozzolino ha precisato che in Sardegna ci sono circa 100 pazienti con questa forma tumorale ed ha aggiunto: “Centomila euro per la prevenzione mi sembrano pochi”.

Ok anche agli emendamenti 28 (Tendas – associazioni della terza età), 29 (Tendas – contributo locali per organizzazioni che si occupano di indigenti), 52 (Congiu – centri antiviolenza), 206 (A. Zedda e Sabatini – reddito di libertà per le donne vittime di violenza).

Approvato l’emendamento 26 (Forma e Deriu) che prevede un rimborso per gli esami prevaccinali per i bambini della scuola dell’infanzia e primaria a rischio di reazioni indesiderate. Per l’on. Roberto Deriu “è necessario togliere ogni alibi alla propaganda antivaccinista”. Contrario l’on. Franco Sabatini: “C’è un capitolo apposito per questa funzione”. L’emendamento 44 è stato comunque approvato.

L’Aula ha detto sì anche all’emendamento 69 (Busia) che finanzia le attività dei centri ai quali si rivolgono gli autori di violenza di genere. Sull’emendamento 205 (A. Zedda e Sabatini) dedicato alle prestazioni sanitarie fornite dalle strutture private accreditate l’Aula ha deciso di sospendere temporaneamente la discussione, anche su richiesta dell’assessore Paci e passare agli altri emendamenti.

Approvato anche il 207 (A. Zedda – interventi a favore dell’inserimento lavorativo dei disabili) e poi il 590 e 250  (Crisponi – fondo regionale autosufficienza), 508 (Agus – 50mila euro per interventi sociali per il quartiere Sant’Elia), il 536 (Agus – sulla figura e il ruolo dei biologi nella sanità pubblica sarda) ed il 600 (D. Cocco – sostegno alle organizzazioni di genitori di soggetti autistici).

Il Consiglio ha approvato l’emendamento orale all’emendamento 536, presentato del consigliere Francesco Agus (Campo Progressista) e sostenuto anche dal consigliere del Pd, Roberto Deriu: “Le risorse al capitolo Sc 05.001 sono integrate di euro 20mila al fine di consentire alle Aziende sanitarie della Sardegna la ricognizione delle figure professionali compatibili con l’applicazione del DL 75 del 2017. A questo scopo le aziende in base alle loro attuali e comprovate esigenze strutturali e organizzative, sono autorizzate a istituire nuovi posti in dotazione organica corrispondenti alla figura del collaboratore professionale biologo”.

Il Consiglio ha approvato gli emendamenti 537 della Giunta regionale (aggiunge al comma 32 il 32bis che per le stesse finalità della legge regionale 13.04.2017 n.5 è autorizzato la spesa di euro 7.439.023,22) e 556 presentato dal consigliere del Pd Roberto Deriu (contributo di 50mila euro a favore della Lega italiana per la lotta contro l’Aids per sostenere campagne di informazione, sensibilizzazione, prevenzione e contrasto della diffusione della malattia). L’Aula ha anche approvato l’emendamento 564 (Deriu e più) che stanzia 5 milioni a favore delle associazioni onlus e cooperative sociali convenzionate con il servizio di emergenza-urgenza 118. Il testo originariamente era stato proposto con un contributo di 6 milioni, ma è stato emendato oralmente dal presidente della Terza Commissione, Franco Sabatini, ma con l’impegno assunto dall’intero Consiglio regionale, su proposta del consigliere Augusto Cherchi, di trovare le ulteriori risorse nel prossimo esercizio finanziario. I gruppi di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Partito dei sardi, Art. 1 – Sinistra per la democrazia e il progresso, i Riformatori sardi, Psd’Az-La Base, Cristiano popolari socialisti e Fratelli d’Italia hanno accolto l’emendamento e l’hanno sottoscritto, sottolineando l’importanza del lavoro quotidiano svolto per tutti i cittadini sardi dai volontari, fondamentali per il sistema dell’emergenza-urgenza.

L’Aula ha invece bocciato l’emendamento 565 che prevedeva un sostegno economico di 150mila euro alla Fondazione Marreri onlus che si occupa dei pazienti affetti da autismo (19 voti favorevoli e 23 contrari). L’emendamento era stato fatto proprio dai Riformatori sardi, dopo che il proponente, Roberto Deriu (Pd), l’aveva ritirato in seguito alle rassicurazioni avute dall’assessore Luigi Arru. L’esponente della Giunta ha garantito che affronterà la situazione dopo l’approvazione della Finanziaria. Crisponi e Dedoni (Riformatori), Coinu, Tocco (FI), Busia (Misto) hanno sottolineato la necessità di sostenere le associazioni e le Fondazioni che offrono sostegno ai pazienti affetti da autismo e alle loro famiglie, che vivono spesso in solitudine il dramma della malattia che colpisce i propri cari.

Il Consiglio ha approvato poi l’emendamento 567 (Deriu e più) che autorizza un contributo di 85mila euro per il 2019 a favore della Conferenza episcopale sarda per il miglioramento delle sicurezza degli edifici di culto di propria competenza.

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Il Consiglio regionale ha approvato gli articoli 5 e 5 bis della legge di stabilità 2019-2021. La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con la discussione dell’art. 5 della legge di stabilità 2019 e degli emendamenti collegati.

Aprendo la discussione generale, il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha affermato che dall’articolo emerge in modo prepotente la verità della finanziaria, cioè che la Giunta non ha capito le vere esigenze dei sardi ed ha una visione accademica della realtà sarda. Una visione tecnocratica lontana dalle persone, in altre parole, che non indica prospettive future, non ha attenzione per le imprese, non semplifica la burocrazia, non incide sugli sprechi e relega il turismo in un ruolo marginale mortificando una delle più autentiche vocazioni della Regione.

Il consigliere di Forza Italia Edoardo Tocco ha osservato che quando si parla di politiche di sostegno alle attività economiche è necessario avere una visione di lungo periodo non appiattita sulla gestione delle emergenze tanto più che questa è l’ultima finanziaria della legislatura ed occorreva sfruttare l’opportunità di lasciare un segno positivo. Al contrario, ha aggiunto, l’economia regionale è stata lasciata nella sua sofferenza, dall’agricoltura al turismo, dai trasporti, dall’artigianato dove la Giunta non ha inciso nonostante il buon lavoro della commissione speciale, confermando complessivamente la volontà di trascurare il problema della crescita della Sardegna.

Sempre per Forza Italia il capogruppo Alessandra Zedda ha sostenuto che turismo vuol dire trasporti e pianificazione paesaggistica e sotto questo profilo l’esecutivo ha lasciato la Sardegna ferma al palo. Insufficienti, ha proseguito, anche le azioni sul lavoro nonostante i grandi investimenti sulla nuova Agenzia Aspal ed inoltre, sulla programmazione territoriale, l’incidenza delle azioni locali è stata molto bassa riducendo gli impatti positivi sul territori.

Al termine degli interventi il Consiglio ha approvato l’articolo 5 il cui contenuto è stato modificato dai seguenti emendamenti: 18 (Sabatini) – 1.5 milioni per la prevenzione della tracimazione dei corsi d’acqua limitrofi allo stagno di Santa Gilla; 605 (Sabatini) – variazione delle coperture del provvedimento precedente; 33 (Sabatini) – 8 milioni nelle annualità 2019-2021 per i “cantieri verdi”; 548 (Giunta) – 5 milioni per l’integrazione del bando sui “progetti di filiera”; 38 (Pizzuto) – 80.000 a favore dell’Agenzia Agris per progetti agricoli di rotazione “cereale-leguminosa”; 46 (Forma) – 100.000 a favore dell’Agenzia Laore per la promozione delle produzioni lattiero-casearie ovine; 289 (Rubiu) 50.000 a favore del Comune di Iglesias per la rievocazione della Sortilla; 547 (Giunta) – 5 milioni per gli investimenti dei Comuni sul miglioramento della viabilità rurale; 588 (Congiu) – 3 milioni per l’inclusione dei Comuni non svantaggiati nei progetti ammissibili per il miglioramento della viabilità rurale; 1 (Moriconi) – 20.000 per il contratto di rete in agricoltura per le produzioni collegate alle intolleranze alimentari; 5 (Dessì) – 10.000 per la rete di imprese Visit Sulcis; 78 (Lotto) – inserimento dei lavoratori Aras in una apposita lista gestita da Aspal per l’affidamento di progetti in materia di selezione genetica degli ovini, aggiornamento banche dati zootecniche e formazione degli allevatori; 607 (Congiu) per l’inserimento di 36 lavoratori inizialmente esclusi nelle misure a favore degli ex lavoratori del polo di Ottana; 604 (Sabatini) – per l’inserimento dei lavoratori Aras nei piani di tutela della salute animale in collaborazione con Ats e Izs; 165 (Sabatini) – 100.000 per la realizzazione di un progetto sperimentale di una struttura zootecnica nel comune di Luogosanto; 166 (Sabatini) – 100.000 per la realizzazione di un progetto di agricoltura sociale nel comune di Tempio; 167 (Sabatini) – 200.000 all’Unione dei Comuni Alta Gallura per la riqualificazione del mattatoio sovra-comunale di Aggius e la realizzazione di un centro di controllo della filiera del bovino e dell’agro-alimentare; 562 (Deriu) – 500.000 complessive nelle annualità 2019-2020 per un programma sperimentale di indagine sui giovani Neet con particolare riferimento alle zone interne.

Il presidente Ganau ha messo in discussione e poi al voto l’articolo 5 bis e gli emendamenti, sui quali si sono pronunciati l’assessore Raffaele Paci e la commissione Bilancio con il presidente Franco Sabatini.

Approvati gli emendamenti 580, 163 (Cocco, 27 milioni di euro per le azioni di sostegno al settore artigiano sardo). Approvato poi l’emendamento di sintesi 587 a firma dell’on. Congiu (Pds), con 2 milioni di euro per sostenere il passaggio generazionale del mondo artigiano. 

Su questo è intervenuto l’on. Roberto Deriu (Pd), presidente della commissione speciale che nei mesi scorsi ha audito le organizzazioni di categoria sul tema della crisi del commercio e dell’artigianato in Sardegna. Roberto Deriu ha parlato di “vicinanza concreta al comparto” e ha ringraziato tutti i componenti della commissione speciale per il lavoro di indagine svolto. Si è associato anche il vice Gianni Lampis (Fdi).

Approvati anche gli emendamenti tecnici 594, 168 (piano Sulcis) e 520.

L’Aula è passato all’esame dell’articolo 6 e dei relativi emendamenti, con i pareri di rito.

L’on. Roberto Desini (Pds) ha chiesto preliminarmente al presidente del Consiglio di far intervenire l’assessore Arru per riferire all’Aula sulla situazione del Policlinico di Sassari. Anche l’on. Gianfranco Cherchi (Pds) è intervenuto per chiedere all’assessore alla Sanità lumi sull’attuazione della riforma sanitaria e «sugli atti adottati da direttori generali che fanno riferimento a una rete ospedaliera non votata dal Consiglio ma dalla Giunta. Lei non può esautorare il Consiglio dalle sue prerogative».

Il presidente Gianfranco Ganau ha detto che la richiesta di audizione dell’assessore Luigi Arru durante la manovra finanziaria non può essere considerata ammissibile ma la capogruppo di Forza Italia, on. Alessandra Zedda, ha reiterato la richiesta. E’ poi intervenuto l’assessore Luigi Arru (come sua prerogativa in qualunque momento ai sensi del Regolamento) e ha detto sul Policlinico di Sassari: «La Regione non c’entra nulla e va chiarito. Ma c’è in corso una procedura fallimentare per soddisfare i creditori: non riesco a capire cosa dovremmo fare noi se non mantenere il nostro budget. E’ una partita molto complessa in mano al giudice».

Dopo l’intervento dell’assessore della Sanità ha preso la parola l’onorevole Roberto Desini (Pds) che ha attaccato con veemenza l’operato dell’assessore Luigi Arru, chiedendone a più riprese le dimissioni dall’incarico. «Non  vedo l’ora che arrivi febbraio – ha tuonato il consigliere della maggioranza – per liberare la sanità dall’assessore Arru che proprio in queste ore è smentito dalla Conte dei Conti sulla spesa sanitaria». Roberto Desini ha lamentato le lungaggini delle liste d’attesa, la spesa farmaceutica fuori controllo, la chiusura delle guardie mediche, il continuo ricorso alle agenzie interinali e il blocco del turnover». «Le consegno simbolicamente un asinello – ha concluso il consigliere Pds – perché lei lasci quest’Aula a caddu e s’ainu».

Francesco Agus (Misto – Cp) ha invitato, invece, glia assessori Luigi Arru e Raffaele Paci a promuovere un emendamento orale per consentire la stabilizzazione dei biologi che hanno prestato servizio nelle Asl, alla luce della inapplicabilità del decreto 75/2017 e della dichiarata inammissibilità di un emendamento proposto in accorso con la Giunta.

Paolo Zedda (Art. 1 – Sdp) è intervenuto per prendere le distanze dalle parole utilizzate, nel corso del suo intervento, dal  consigliere Roberto Desini all’indirizzo dell’assessore Luigi Arru, seguito dal capogruppo del Pd, Pietro Cocco che ha criticato duramente il collega del Pds («ha oltrepassato il limite») ed ha invitato il presidente del Consiglio a censurare “certo tipo di interventi che sono inaccettabili”.

L’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, è intervenuto in qualità di vice presidente dell’esecutivo regionale per manifestare solidarietà all’assessore Luigi Arru mentre il capogruppo Pds, Gianfranco Congiu, ha invitato l’Aula e l’assessore Luigi Arru a concentrarsi sulla sostanza delle critiche che gli esponenti del Partito dei sardi muovono all’indirizzo del responsabile della sanità. «Vogliamo chiarezza e risposte – ha concluso il capogruppo di maggioranza – sugli atti che vengono posti in essere dal manager Ats,  in contrasto con il piano di riordino della rete ospedaliera e sulla vicenda del Policlinico di Sassari».

Il vice capogruppo Fi, Marco Tedde, ha parlato di “fallimento della maggioranza, non solo in riferimento alle questioni della sanità” ed ha ricordato le critiche rivolte al presidente della Giunta da parte dell’ex assessore dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, in ordine alle nomine dei dirigenti ed “alle selezioni vinte dal alcuni capi gabinetto”. Marco Tedde ha concluso lamentando pesanti penalizzazione per il Nord ovest dell’Isola in materia di sanità “anche per gli effetti negativi di una riforma che si interpreta per gli amici e si applica per i nemici”.

Dopo una breve sospensione dei lavori l’Aula non ha approvato, con successive e distinte votazioni, gli emendamenti n. 361, 398, e 335 sul quale aveva preso la parola la capogruppo di Fi, Alessandra Zedda, che aveva ricordato la recente sentenza della Corte dei Conti che – a suo giudizio -certifica il fallimento della gestione della sanità sarda.

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Il Consiglio regionale ha approvato ieri le modifiche in materia di procedimento per l’elezione del Presidente della Regione e del Consiglio.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il presidente ha comunicato all’aula le dimissioni del consigliere Angelo Carta dal gruppo del Psd’Az e la sua adesione al gruppo Misto.

Si è quindi aperta la discussione sul primo punto all’ordine del giorno: la proposta di legge n. 563/A “Modifiche alla legge regionale 26 luglio 2013, n. 16, in materia di procedimento per l’elezione del Presidente della Regione e del Consiglio regionale”.

La relatrice Daniela Forma (Pd) ha ricordato l’approvazione, nel novembre 2017, delle modifiche alla legge statutaria con la previsione della doppia preferenza di genere. «E’ questo uno strumento che garantisce maggiore presenza femminile nelle istituzioni – ha detto Daniela Forma – basta guardare cosa è successo nei comuni al di sopra di 5000 abitanti. Uno studio recentissimo sulle amministrazioni sarde, effettuato su 64 comuni, dimostra che la percentuale delle consigliere elette ha raggiunto il 42,5%, un risultato impensabile fino a qualche anno fa. Ora il Consiglio deve approvare con norma procedurale per la piena attuazione della doppia preferenza di genere».

Il presidente ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli che ha ottenuto il via libera. L’Aula ha poi approvato in rapida successione i sei articoli della legge e i relativi emendamenti.

L’articolo 1 ribadisce che ogni elettore può esprimere due preferenze

L’articolo 2 introduce invece i correttivi nel caso di errore materiale. La legge mira ad evitare interpretazioni errate e risolvere i casi più controversi limitando, allo stesso tempo, l’azione discrezionale dei presidenti di seggio.

L’articolo 3  stabilisce il numero massimo dei candidati in ciascuna circoscrizione.

L’articolo 4 garantisce il rispetto delle quote di genere nelle liste e del numero massimo e minimo dei candidati.

L’articolo 5 contiene la descrizione analitica della scheda elettorale.

L’articolo 6, infine, stabilisce i tempi dell’entrata in vigore.

Messa in votazione la legge è stata approvata all’unanimità (48 voti a favore su 48 votanti).

Il presidente ha poi aperto la discussione sulla manovra finanziaria 2019-2021.

Sull’ordine dei lavori è intervenuto il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu. «In questa norma finanziaria ci si occupa di importanti norme sanitarie. Non vorrei che fossero messe in discussione dalla decisione dell’Ats di mettere a bando 54 posti di struttura complessa – ha detto Gianfranco Congiu – denunciamo l’inopportunità di procedere con questo bando alla vigilia delle elezioni. E’ un atto in contrasto con il riordino della rete ospedaliera approvata da questo Consiglio. Francesco Pigliaru si era fatto garante perché non venissero adottati atti contrari a quella riforma. Chiediamo a Francesco Pigliaru di riferire in Aula».

Sulla stessa linea il capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda: «Anche noi chiediamo la presenza dell’assessore in aula. Vista la rilevanza della spesa sanitaria Luigi Arru deve partecipare ai lavori».

Il presidente Gianfranco Ganau, dopo aver chiarito che il Consiglio non convoca nessuno, ha assicurato la presenza dell’assessore nel momento in cui si affronteranno gli articoli sulla sanità.

Ha quindi preso la parola il presidente della Prima Commissione Francesco Agus per segnalare la grave situazione di crisi in cui si trova il compendio ittico di Santa Gilla. «Il Consiglio ha approvato un ordine del giorno che non voleva essere un contentino – ha detto Agus – durante la discussione di questa manovra è importante che il presidente intervenga sul tema e proponga una soluzione. Si tratta di una norma tecnicamente da congegnare ma mi rifiuto di pensare che non si riesca a trovare una soluzione».

Il presidente della Commissione bilancio Franco Sabatini ha annunciato che sul tema si terrà un incontro nella mattinata di domani.

Marco Tedde (Forza Italia) ha richiamato l’articolo 60 del regolamento a sostegno della richiesta dei consiglieri Congiu e Zedda: «Gli assessori tecnici sono tenuti a partecipare alle sedute del Consiglio – ha detto Marco Tedde – il presidente Gianfranco Ganau chiami l’assessore Luigi Arru, la sua presenza è necessaria».

Pronta la replica di Gianfranco Ganau: «Quando si parlerà di sanità sarà presente».

Il presidente della commissione Attività produttive Luigi Lotto si è schierato in difesa dell’assessore: «Non è accettabile il tiro al piccione contro un assessore. Non va bene».

Sulla stessa lunghezza d’onda Antonio Solinas (Pd): «Marco Tedde ha ragione ma dimentica un particolare: l’assessore deve essere presente in Aula quando si discute un argomento di sua competenza».

A Antonio Solinas ha replicato Alessandra Zedda (Fi): «L’art. 60 del regolamento dice che gli assessori sono tenuti a partecipare alle sedute delle commissioni e dell’Aula quando richiesto».

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi posto fine alla discussione e messo in votazione la risoluzione sul Defr che è stata approvata con 27 voti favorevoli e 23 contrari.

Il documento, nel ribadire il ruolo del Defr nel tracciare le linee programmatiche per lo sviluppo della Regione, invita la Giunta ad aggiornare la parte relativa alle entrate per l’annualità in corso.

Si è quindi passati all’esame dell’articolo 1 “Bilancio di previsione 2019-2021”.

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha espresso forti perplessità sul contenuto della Finanziaria. «C’è molta finanza ma anche molte regalie elettorali. Ciò che dispiace è che contenga poco buon senso e poca visione prospettica sul futuro della Sardegna – ha detto Marco Tedde – la manovra pare orientata verso lidi elettorali. Avete ecceduto ed esagerato. La Sardegna avrebbe apprezzato una finanziaria orientata agli investimenti e alla crescita economica, alla riduzione dell’assistenzialismo e dei costi della burocrazia».

Marco Tedde ha quindi lamentato la mancanza di misure finalizzate al taglio delle spese inutili invocando la nomina di un Commissario per la spending review. «Fate credere che l’economia sta crescendo ma non è così. C’è una congiuntura favorevole che non riuscite a cavalcare – ha concluso Marco Tedde – pensate solo alla campagna elettorale. La Sardegna non si farà incantare da 4 mancette».

Critica anche la capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda: «Stupisce l’emendamento aggiuntivo della Giunta che riguarda la necessità di continuare con la programmazione unitaria. Insistete con le norme pleonastiche. Lo scorso anno abbiamo approvato una risoluzione sui progetti di sviluppo finanziati con fondi comunitari. Oggi chiudete l’articolo 1 con l’esigenza di una relazione trimestrale per informare le commissioni competenti. Sembra che si voglia andare al ballo delle debuttanti con un vestito ordinario ma con accessori luccicanti».

Dello stesso tenore l’intervento di Stefano Tunis (Forza Italia): «Questa finanziaria che chiude, fortunatamente, il periodo del vostro Governo è la naturale conseguenza di tutta la logica seguita da questa Giunta. Avete rinunciato ai ricorsi contro lo Stato provocando un grosso problema, avete favorito il deficit della sanità, taroccando i buchi dei primi due anni e spalmandoli poi nelle tre annualità successive. Questa non è la migliore finanziaria, come dice il presidente del Cal Andrea Soddu, voi scrivete la  parola fine sulla capacità dei sindaci di intervenire per lo sviluppo della Sardegna. Tutti i fondi saranno inutilizzabili, politicamente parlando sono un falso in bilancio. Sono la certificazione che il motore dell’economia ha gli ingranaggi bloccati. C’è una mistificazione della realtà con dati taroccati».

Tunis ha quindi invitato presidente e Giunta a scusarsi con i sardi: «State mandando a gambe all’aria 300 sindaci che non potranno sostenere l’economia dei loro territori. Non sapete nemmeno nascondere la polvere sotto il tappeto. Trovate un sussulto per non compromettere la capacità degli enti locali di dare risposte ai loro cittadini».

Il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni è invece entrato nelle dinamiche della imminente campagna elettorale: «Serve una verifica seria, non sui sondaggi ma sulla reale attrazione dei singoli elettori. Capire se sono soddisfatti da questa maggioranza liquida, senza sostanza e prospettiva. Potevate guadagnare centinaia di voti in più se aveste ammesso gli sbagli. I rapporti con il governo centrale non hanno giovato alla Sardegna ma hanno portato nocumento: per esempio sulle partita delle accise. Mancano ogni anno un miliardo e trecento milioni. Sostenere il ricorso sulle accise davanti alla Corte Costituzionale era il minimo».

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo in votazione gli emendamenti soppressivi nn. 290, 291, 292, 293 che sono stati respinti.

Approvato invece il testo dell’articolo 1 e l’emendamento aggiuntivo n.553 presentato dalla Giunta regionale con il quale si stabilisce che i maggiori accertamenti effettuati, a seguito della restituzione alla Regione di risorse precedentemente assegnate e trasferite per l’attuazione di programmi comunitari e statali, sono riutilizzati per le medesime finalità. La Giunta su proposta degli assessori competenti, provvede all’iscrizione in entrata e in spesa.

Dopo l’articolo 1 l’Aula ha affrontato l’articolo 1 bis e l’on. Alessandra Zedda (FI) ha chiesto ai colleghi di sostenere l’emendamento 221 in vista di un ordine del giorno unitario. L’on. Michele Cossa (Riformatori) ha invece sollecitato il Consiglio regionale “a una battaglia congiunta sulle accise, visto che anche il governo Conte sembra risvegliarsi sul tema. Segnalo all’Aula anche il tema dei lavoratori intellettuali che potrebbero essere richiamati e invitati a vivere in Sardegna, grazie al favore delle nuove tecnologie. Su questo abbiamo  predisposto alcuni emendamenti”.

Sullo stesso punto, l’on. Paolo Truzzu (Fdi) ha sostenuto la necessità di “una visione strategica per il futuro della Sardegna, una visione che abbiamo inserito nei nostri emendamenti”. L’on. Attilio Dedoni (Riformatori) ha esordito dicendo che “questo bilancio tra pochi mesi sarà gestito da un’altra maggioranza. Non dovete dimenticarlo. Dobbiamo vincere la scommessa delle accise perché è lì il nostro futuro”.

Per l’assessore Raffaele Paci “l’articolo 1 bis prevede una detrazione del reddito imponibile ai fine dell’addizione regionale Irpef di 200 euro per ogni figlio minorenne, a partire dal 2020 ci sarà una minore entrata di 25 milioni di euro e mi fa piacere che questa norma raccolga consenti anche dentro l‘opposizione. Accettiamo l’emendamento 284 dell’on. Paolo Truzzu che prevede una ulteriore detrazione per i figli disabili”. Il vicepresidente della Giunta ha poi aggiunto: “Il tema accise va presentato in modo adeguato, non possiamo attribuirci da soli le accise ma dobbiamo lavorare sulla localizzazione dei depositi, anche se riconosco che né questa giunta né la precedente sono riuscite a definire con il Governo nazionale il tema”.

Il testo dell’articolo 1 bis è stato approvato  e così l’emendamento 284 (Truzzu).

All’articolo 2 sono stati presentati emendamenti, sui quali si sono pronunciati il presidente Sabatini per la commissione Bilancio e la Giunta. L’assessore Raffaele Paci ha detto che “a legislazione vigente non sono dovuti allo Stato 285 milioni che invece lo Stato sta riconsiderando nella sua Finanziaria. Sia chiaro, ripeto: non sono dovuti e c’è il parere della Corte dei conti su questo”. L’on. Attilio Dedoni (Riformatori) ha annunciato: “L’assessore Raffaele Paci ci troverà a fianco in questa rivendicazione perché non ci sono governi amici e l’unità del Consiglio regionale è necessaria per questo. Ma avremmo dovuto fare questa battaglia cinque anni fa”.

Approvato l’emendamento 550 (disposizioni in materia di accantonamenti a carico della Regione) a firma della Giunta.

Respinti e decaduti gli altri emendamenti a firma dell’on. Paolo Zedda.

All’articolo 3 sono stati presentati emendamenti a partire dal 301 sino al 560.

Approvato l’emendamento 15 (Sabatini),  che prevede in via sperimentale 2 milioni di euro per il 2019 per la riqualificazione di immobili o aree di pregio compromessi delle zone interne della Sardegna. Approvato anche l’emendamento 554  (Giunta) per la regolarizzazione di chi occupa immobili con titolo scaduto o senza titolo che abbia un Isee non superiore al triplo della soglia richiesta per accedere alle graduatorie Erp.

Approvato l’emendamento 36 (Ruggeri, 10 mila euro per il trasporto scolastico a Solarussa), 144 (Cacciotto, 18 mila euro per il trasporto scolastico a Muros), 54 (Congiu, 400 mila euro per trasporto pubblico locale nel Marghine e nel Meilogu), 538 (2,5 milioni di euro per la valorizzazione dei centri storici), 539 (2,5 milioni di euro per le politiche territoriali), 516 (Agus, sui contratti di servizio), 554 (Cherchi, vendita a prezzo simbolico degli immobili di Area alle onlus già inquiline).

Approvato anche l’emendamento 545 (contributo per i sovracanoni idroelettrici), il 559 (Piscedda, 300 mila euro per l’associazione Enti locali per lo spettacolo), 589 (Piscedda, contributo ad Arpas per i piani di monitoraggio del rumore negli aeroporti sardi), 560 (Pietro Cocco, 25 mila per il monitoraggio ambientale a Sarroch).

Successivamente il Consiglio ha iniziato la discussione dell’art. 4.

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde, ha sottolineato che l’articolo in discussione contiene tematiche fondamentali per la Sardegna, come i trasporti che simbolicamente rappresentano il fallimento della Giunta, a cominciare dall’esempio Alghero dove ha partecipato un solo vettore e quindi non c’è di fatto concorrenza. Quanto alla Ct2, la copertura viene rinviata ad eventuali ed improbabili risparmi di spesa. Soffermandosi sugli stanziamenti previsti dalla finanziaria Marco Tedde ha criticato il ricorso a consulenze esterne su materie, a suo giudizio, di competenza della struttura regionale, e l’accantonamento del bando da 40 milioni sulla destagionalizzazione.

Il consigliere Giuseppe Meloni del Pd ha ricordato un episodio del 2011 in occasione di una manifestazione dell’aviazione civile quando l’assessore di allora, Christian Solinas, aveva criticato le politiche dirigistiche che ostacolavano il libero mercato in riferimento alla presenza del vettore low cost Ryanair, citazione che secondo Meloni basta a replicare alle argomentazioni del collega Tedde. Per cui, ha concluso, le colpe della situazione attuale vanno fatte risalire agli anni in cui governava il centro destra.

Il Consiglio ha poi approvato l’articolo il cui contenuto è stato integrato dai seguenti emendamenti: 260 (Sabatini) – 5 milioni al settore governo del territorio; 549 (Giunta) – 2 milioni al settore governo del territorio anche per le annualità 2019-2021; 17 (Sabatini) – transazione sul contenzioso Arst – Ministero Infrastrutture-Regione; 517 (Giunta) – 1.350.000 euro per il parco automezzi della protezione civile; 98 (Sabatini) 7 milioni al settore governo del territorio; 261 (Sabatini) – 430.000 per manutenzione di immobili della Regione a Lanusei; 532 (Giunta) – 40.000 per la rimozione della posidonia sul litorale di Alghero; 535 (Giunta) – 1.5 milioni per le annualità 2019-2021 per studi e progettazione dell’interconnessione dei bacini idrografici della Sardegna; 519 (Giunta) – costituzione di fondi immobiliari e partecipazione in fondi già esistenti, con il ricavato destinato al finanziamento di cultura, parchi, centri storici, zone interne e rurali; 20 (Meloni Valerio) – 150.000 per il potenziamento del trasporto pubblico locale nella tratta Aeroporto di Alghero – Santa Teresa di Gallura; 16 (Sabatini) – definizione contenzioso Arst; 73 (Meloni Giuseppe) – 200.000 all’Unione dei Comuni “Riviera di Gallura” a copertura di oneri del trasporto pubblico locale; 176 (Lai) – 500.000 per copertura oneri lista ad esaurimento degli “assuntori”; 596 (Sabatini) – proroga degli affidamenti dei servizi di trasporto pubblico locale fino ad un massimo di 24 mesi; 80 (Peru) – interventi di messa in sicurezza, riqualificazione e valorizzazione; 518 (Giunta) – 150.000 per esecuzione di attività di tutela del patrimonio boschivo nei Comuni Montani.

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La convenzione per l’implementazione e sviluppo del Registro Tumori della Sardegna, firmata dall’Ats e dal Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, deve essere annullata. Lo chiedono, con un’interpellanza al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all’assessore della Sanità Luigi Arru, 11 consiglieri regionali di maggioranza ed opposizione.

Il documento, depositato ieri mattina in Consiglio regionale, è stato sottoscritto da Emilio Usula (Rossomori), Annamaria Busia e Francesco Agus (Campo Progressista), Raimondo Perra (Psi), Daniele Cocco, Paolo Zedda e Luca Pizzuto (Art. 1 – Mdp), Roberto Deriu e Daniela Forma (Pd), Angelo Carta (Psd’Az) e Gianni Lampis (Fratelli d’Italia).

«In Sardegna sono già operativi due registri tumori su base locale, a Nuoro e a Sassari – afferma il primo firmatario  Emilio Usula – entrambi sono accreditati a livello nazionale ed internazionale, non si capisce su quale base l’Ats abbia deciso di stipulare una nuova convenzione con una struttura extraregionale.»
Secondo i presentatori dell’interpellanza. il Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio non avrebbe i requisiti necessari per lo svolgimento di un compito così delicato: «Non risulta che la struttura individuata dall’Ats abbia consolidate esperienze in materia – scrivono gli 11 consiglieri regionali – il Registro Tumori del Lazio, seguito dal Dipartimento di Epidemiologia, non è ancora accreditato a livello nazionale e risulta essere ancora nelle fasi iniziali di progettazione».

«Anziché firmare onerose convenzioni sarebbe più opportuno mettere i due registri sardi di Nuoro e Sassari nelle condizioni di lavorare costituendo anche il registro per la Sardegna Meridionale – aggiunge Emilio Usula – l’obiettivo deve essere la creazione di un modello federato, diversamente si rischia di porre in essere due attività parallele che potrebbero entrare in conflitto.»

Da qui la richiesta alla Giunta di agire in autotutela: «Pigliaru e Arru si avvalgano dei loro poteri sostitutivi e annullino la convenzione firmata da Ats e Dipartimento di Epidemiologia del Lazio – conclude Emilio Usula – allo stesso tempo si lavori alla realizzazione del Registro regionale dei tumori».     

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Si è svolta stamane la seduta annuale congiunta del Consiglio regionale con il Consiglio delle autonomie locali.

In apertura di seduta, il presidente Gianfranco Ganau ha ricordato che l’incontro Regione-Cal coincide con la vigilia della finanziaria e la fine della legislatura; cinque anni nei quali, ha detto, «purtroppo è mancata la volontà forte di lavorare sul decentramento interno alla Regione, assegnando un ruolo più incisivo delle autonomie locali».

Il presidente ha poi auspicato una azione comune di piena collaborazione per fronteggiare una situazione complessiva di carenza di risorse che rende difficile garantire i servizi essenziali, nonostante il grande sforzo della Regione in questo campo: Reis (introdotto per la prima volta a livello nazionale), Lavoras, investimenti sul sistema scolastico che vedono la Sardegna al primo posto in Italia, lotta alla dispersione, programmazione integrata con la partecipazione di 270 Comuni ed un volume di risorse di oltre 350 milioni, lotta alla peste suina, sicurezza “in rete” delle città con nuove dotazioni tecnologiche, lotta contro lo spopolamento con l’infrastrutturazione del territorio con la banda larga, intervento a copertura dei debiti pregressi dei Comuni. Su questi e sui grandi temi che ne rappresentano la fondamentale “cornice”, come riconoscimento della condizioni di insularità a livello nazionale ed europeo, continuità territoriale, energia, «occorre una coesione ancora più forte di tutti i soggetti istituzionali della Regione».

Subito dopo la preso la parola il presidente del Cal Andrea Soddu, secondo il quale l’incontro con la Regione è sempre «una buona occasione per fare il punto su rapporti col sistema delle autonomie, ancora di più in questa circostanza che coincide con la fine della legislatura, tradizionalmente tempo di bilanci». Soffermandosi sulle principali misure adottate dal Consiglio e dalla Giunta in quest’ultimo periodo, ha affermato Andrea Soddu, «si è trattato di strumenti hanno migliorato le relazioni del sistema istituzionale regionale con le comunità, soprattutto con Lavoras che nonostante alcuni difetti appare in grado di dare risposta ai bisogni degli ultimi, così come con il Reis giustamente percepito come intervento a disposizione dei più deboli». Il presidente del Cal ha espresso inoltre una valutazione positiva su altri provvedimenti adottati dalla Regione: lo stanziamento di 50 milioni per i debiti fuori bilancio dei Comuni, e la programmazione territoriale, che in parte ha attenuato l’abbandono delle province da parte dello Stato». Quindi, ha sintetizzato Andrea Soddu, «si può dire complessivamente che il rapporto Regione Enti locali è migliorato, però il prossimo Consiglio regionale ha davanti la sfida di dimagrire la Regione decentrando sui territori ed individuando ambiti intermedi più vicini al cittadino secondo il principio di sussidiarietà». Si tratta di una riforma, ha commentato Andrea Soddu, «che non si è potuta fare in parallelo con quella degli Enti locali anche per gli influssi del quadro istituzionale, politico e costituzionale; comunque su questa bisogna investire nel futuro». Nella parte finale della sua relazione, Andrea Soddu ha messo l’accento sulla necessità di «rivedere l’indennità sindaci ed amministratori locali per un fatto di democrazia sostanziale che oggi in Sardegna non appare sempre pienamente garantita visto che ci sono 5 Comuni sardi dove non si presentano liste perché il lavoro di sindaco non è attraente, soprattutto nei piccoli paesi». Il presidente del Cal, infine, ha rivolto un appello al Consiglio per incrementare il fondo unico degli Enti locali, un fondo, ha lamentato, «rimasto senza gli adeguamenti previsti dalla stessa legge istitutiva in base alle entrate a destinazione non vincolata».

Aprendo il ciclo degli interventi degli amministratori locali il sindaco di Sassari Nicola Sanna, tracciando un bilancio nell’arco di 5 anni, ha riferito sul lavoro tematico che ha condotto per conto del Cal sulla riforma Enti locali. Era un processo, ha ricordato, «avviato per intercettare il protagonismo Comuni come richiesto dalla società sarda, però viziato da una serie di contingenze politiche legate al referendum costituzionale del 4 dicembre ma non solo, e di quel processo comunque va salvata la volontà della Regione di varare uno schema diverso da quello nazionale, una strada sulla quale bisognerà continuare». Anche perché, ha proseguito, «bisognerà intervenire sul quadro finanziario sostanzialmente bloccato delle Province e delle Unioni dei Comuni in difficoltà per gestire servizi essenziali a causa sia della scarsità di risorse che di figure professionali». Su questo, ha rimproverato Nicola Sanna, «la Regione non ha dato una spinta sufficiente per cui, come Cal, rilanciamo i problemi delle aree omogenee e vaste su temi centrali come trasporti, rifiuti, energia, sanità, settori dove c’è spazio per le potenzialità locali liberando la strada da sovrapposizioni che ancora esistono». La riforma, ha detto infine Nicola Sanna, «deve fare uno scatto in avanti con una ampia azione di decentramento regionale interno verso Enti locali».

Il sindaco di Quartu, Stefano Delunas, si è invece concentrato sui problemi collegati a welfare, leggi di settore e sanità, «un settore con grandi limiti e forti criticità che non riesce a dare risposte in tempo reale a cittadini, a fronte di aspettative sempre crescenti». Un settore che andava radicalmente cambiato, ha aggiunto Delunas, «mentre il cammino è rimasto a metà nonostante la capacità dei Sindaci di lavorare bene in rete, in mezzo a molte difficoltà per l’aumento delle povertà, le rigidità dell’Isee che di fatto esclude quei nuovi poveri che il sistema non riesce a raggiungere,  diffondendo nei Sindaci la percezione di essere abbandonati al nostro destino anche per i vincoli del bilancio armonizzato per i servizi comunali, la progressiva trasformazione degli Enti locali in bancomat dei governi nazionali, la poca attenzione da parte della Regione, la grave decisione di abbandonare il federalismo fiscale ed il principio di sussidiarietà, lo scarso impatto di leggi regionali innovative ma nel frattempo sovrastate dalla drammatica telenovela rete ospedaliera». Nella sanità, ha ricordato Delunas, «i Sindaci sono stati bypassati anche sui punti di forza e di debolezza della riforma arrivando fino ad avvelenare questa campagna elettorale; comprendiamo cioè la necessità della riforma ma senza quella socio assistenziale i Comuni sono stati inghiottiti dai ritardi nelle leggi di settore, dai tagli al fondo unico, dagli uffici stressati dalle procedure, dal corto circuito fra Reis e Rei molto complicato per destinatari anche in vista di reddito di cittadinanza». I sindaci, ha concluso, «hanno però bisogno di più risorse nel fondo unico e soprattutto di consistenti rinforzi nel settore sociale con nuove figure professionali nel sociale e la stabilizzazione dei precari».

Il sindaco di Fonni, Daniela Falconi, dopo aver definito la seduta “utilissima” perché fa arrivare la voce dei Comuni alla Regione, ha ricordato un passaggio del presidente Ganau dell’anno scorso in cui si auspicava «un migliore equilibrio di risorse per attuare migliori politiche ascoltando le sollecitazioni dei territori». Allora, ha continuato la Falconi, «noi chiedevamo un adeguamento del fondo da destinare in prevalenza alle fasce più deboli, e questo si è fatto con il Reis e con Lavoras e si può ancora migliorare, sull’altro fronte invece riproponiamo la richiesta, ribadendo che i Sindaci devono sempre essere ottimisti anche su questa finanziaria». Il fondo è stato tagliato troppo negli ultimi anni, ha lamentato il sndaco di Fonni, «obbligando i Comuni a dismettere servizi ed attività importanti, e dimenticando che il fondo è il cuore dell’autodeterminazione dei Comuni, che si è sviluppata bene con la progettazione territoriale anche se va rafforzata e soprattutto semplificata, superando la logica delle procedure a bando che hanno sfinito i Comuni sotto pressione e con poco personale». Il problema degli uffici pubblici in periferia, ha concluso la Falconi, «va messo al primo posto in agenda, la Regione deve aprirsi ai territori con il federalismo interno e già da questa finanziaria occorre l’aumento del fondo unico, per consentire ai Comuni di parlare non solo alla pancia dei cittadini ma soprattutto alla testa ed al cuore».

Il sindaco di Buggerru, Laura Cappelli, ha richiamato l’attenzione del Consiglio sulle difficoltà del sistema locale derivanti dalla mancata approvazione della legge urbanistica, difficoltà che nascono non solo dai problemi di adeguamento della pianificazione al Ppr tenendo in vita le norme transitorie, ma dalla crisi generalizzata che impedisce lo sviluppo economico delle comunità. Laura Cappelli ha auspicato quindi una sempre maggiore semplificazione per ridurre i tempi, ora lunghissimi, dell’adeguamento dei Puc al Ppr, restituendo centralità ai Comuni come soggetti attuatori e pianificatori del proprio territorio. Ma il primo soggetto da riformare, ha avvertito il Sindaco di Buggerru, «è la Regione, che deve diventare in prospettiva un soggetto regista dell’urbanistica, investendo su uno sviluppo locale e sostenibile portatore di una visione attenta alle singole realtà, che vanno analizzate in modo particolare, perché la Sardegna è il grande contenitore di esigenze specifiche». Non vogliamo diventare una replica delle Baleari, ha concluso la Cappelli, «o riprodurre sotto altre forme il modello Costa Smeralda, ma semmai creare tanti modelli nuovi inseriti in un ambiente da tutelare e non consumare ma reso fruibile, così come le aree interne devono rappresentare un formidabile strumento di contrasto allo spopolamento, riqualificando l’esistente ed assicurando alle  comunità il diritto a restare sulla propria terra».

Il sindaco di Arborea, Manuela Pintus, ha preso la parola per parlare degli effetti del maltempo: «I nostri territori hanno dovuto affrontare in questi anni il maltempo e abbiamo dovuto chiudere le scuole per quattro giorni. Deve essere chiaro che il rapporto con la Regione non può essere questo, da maggio non abbiamo mai avuto risposte alle nostre domande sui danni subiti. Chiediamo anche prevenzione rispetto al rischio climatico. Non siamo più in grado di garantire la sicurezza delle persone ed è necessario intervenire a supporto dei consorzi di bonifica, che non ce la fanno più».

Per Massimo Zedda, sindaco della città metropolitana di Cagliari, «è chiaro che la seduta odierna si svolge in un clima differente perché la legislatura sta finendo. Intanto sottolineo che si devono trovare soluzioni al problema delle risorse finanziarie dei Comuni, se non vogliamo che i cittadini sardi che ne hanno diritto non ricevano i contributi della legge 162 e delle altre leggi di settore». Secondo Massimo Zedda è altrettanto grave il fatto che «in otto comuni sardi non ci siano persone disponibili ad assumere la carica di sindaco. Segnalo inoltre che il calo del Pil registrato dopo otto anni va di pari passo con la crescita del numero dei disoccupati. E il decreto dignità fa tutto tranne che rafforzare i posti di lavoro, specie quelli stagionali. Impauriti dal futuro, molti imprenditori stanno evitando di investire e di costruire. Queste cose vanno raccontate e spiegate al governo nazionale, perché in Sardegna la crisi si sente ancora di più». Per il sindaco di Cagliari «sono necessarie norme per il mondo che c’è e non per il mondo che non c’è più: perfino al legge sul personale della Regione è del 1977, ha un anno più di me e non è adeguata ai problemi di oggi» ma il suo intervento ha poi toccato anche lo status dei sindaci (“bisogna rivederlo”), la sanità sarda (“sulle patologie endemiche della Sardegna non possiamo che concentrare risorse non solo sarde”) e la vertenza delle Entrate con lo Stato.

Un ringraziamento per il lavoro svolto dal presidente del Cal è stato formulato dal sindaco di Padru, Antonio Satta, secondo cui «la Regione deve essere organo di indirizzo e di controllo ma la risorse devono essere assegnate agli enti locali, che sono più vicine alle famiglie. Per questo è fondamentale incrementare il fondo unico e snellire la peggiore burocrazia». Sulla proposta di istituzione della provincia del Nord est dico grazie all’on. Giuseppe Meloni e agli altri presentatori ma attendiamo ora con ansia il voto finale del Consiglio regionale. Poi ha aggiunto: «Il problema dei trasporti interni della Sardegna e non solo di quelli interni va affrontato e risolto. Un tempo, grazie alla volontà dell’Aga Khan, in mezzora si arrivava con l’aereo a Cagliari. Oggi siamo tornati alle tre ore, se va bene».

Per i capigruppo ha preso per primo la parola l’on. Luigi Crisponi (Riformatori), che ha detto: «Il Cal si è reso protagonista delle peggiori censure al Consiglio regionale, a cominciare dalla legge urbanistica e della sanità, ma il garbo impiegato oggi dal presidente Andrea Soddu ha impedito di cogliere tutto ciò. E allora ricordo io la voce che arriva dai piccoli comuni, non dalla grande città metropolitana di Cagliari, dove non si fanno interessi di altro genere ma solo quelli dei sardi. A oggi mi pare di poter dire che resterà nel cuore degli amici sindaci l’idea di aver svolto una fatica immane per dare lavoro e far arrivare lavoro nelle case dei propri cittadini».

Articolo 1 ha preso la parola con l’on. Daniele Cocco, che ha detto: «lavoro non ce n’è stato nemmeno nei dieci anni che hanno preceduto questo quinquennio, se è per questo. Parliamo della legge finanziaria e delle risposte che con la legge che stiamo andando a discutere saremo in grado di dare ai problemi più urgenti della Sardegna» mentre l’on. Pierfranco Zanchetta (Upc) si è detto d’accordo per implementare il «fondo unico per i Comuni, che ha subito i tagli dello Stato e non della Regione e le riforme degli enti locali a cominciare dalla costituzione della provincia del Nord est”, come sollecitato dai sindaci».

Per Fratelli d’Italia l’on. Paolo Truzzu ha detto di aver ascoltato «con preoccupazione le considerazioni dei sindaci, che con chiarezza ci hanno detto di non essere in grado di assolvere al proprio compito. E anche a noi qui è capito lo stesso, per colpa nostra: abbiamo abdicato al ruolo della politica e altri hanno fatto le scelte al posto nostro. Serve una capacità di costruire sogni e sviluppo, di realizzare un’idea di Sardegna differente: altrimenti saremo sempre schiavi della macchina burocratica».

Il presidente del Consiglio ha dato quindi la parola alla consigliera del gruppo Misto, Annamaria Busia che ha proposto un minuto di silenzio per ricordare il sindaco di Sinnai, Matteo Aledda, mancato pochi giorni fa. L’Aula ha osservato un minuto di silenzio.

Il presidente Gianfranco Ganau ha dato la parola a Francesco Agus (Misto), che ha sottolineato come i sindaci abbiano fotografato bene la situazione, sia le azioni positive come Reis, Lavoras, Iscol@, sia quelle che ancora mancano. Francesco Agus ha ribadito l’importanza sostenere le spese sociali e vigilare perché “nemmeno un euro di queste spese venga tolto dal Bilancio”.

Sullo stato di attuazione delle riforme, soprattutto seguenti alla legge 56 di Riforma degli Enti locali, Agus ha detto che c’è una riflessione da fare sui bilanci. Per il Governo il fatto che i comuni sardi godano dei trasferimenti dal Fondo unico, secondo il presidente della Prima commissione, non viene visto come un aspetto positivo, ma negativo e porta i Comuni sardi ad avere meno trasferimenti statali e un’autonomia finanziaria molto più bassa rispetto alle amministrazioni locali delle altre regioni. “I Comuni sardi sono agli ultimi posti, infatti, per finanziamenti erogati dallo Stato”. E ha ribadito come i 50 milioni trasferiti alle Province abbiano il solo fine di “pagare stipendi pubblici di dipendenti non regionali”.

Riguardo alla legge Delrio, Francesco Agus ha affermato che la Sardegna è ancora in attesa di sapere da parte del Governo nazionale se sia possibile una modifica. Il presidente della Prima commissione ha sottolineato l’importanza di affrontare il tema del trattamento economico dei sindaci, visto che oggi sta diventando un compito gravoso, che comporta rischi, e che toglie tempo alla famiglia, al lavoro e quindi alle risorse economiche della famiglia stessa. Agus ha spiegato che in Prima commissione è stato predisposto un regolamento e ha auspicato che venga condiviso da tutte le componenti politiche e portato in aula dopo legge finanziaria.

Il presidente Gianfranco Ganau ha poi dato la parola a Pietro Cocco, capogruppo del Pd: i sindaci hanno evidenziato che verso le Autonomie locali c’è stata molta attenzione. Cocco ha ricordato riforme importanti come il Reddito di cittadinanza, i progetti Lavoras (124 milioni di euro), ma anche la legge di Forestas, che “non sono interventi risolutivi ma che hanno aiutato i Comuni a supportare le situazioni più critiche”.

Cocco ha poi sottolineato la continua riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato: “Da 450 milioni di euro a 50 milioni di trasferimenti agli enti locali” e si è detto d’accordo con Francesco Agus sul supporto agli enti locali e ai sindaci che decidono di candidarsi.  Cocco ha anche risposto al consigliere Luigi Crisponi, ricordando che le presenze turistiche sono passate da 10 milioni del 2012 ai 15milioni del 2017.

Alessandra Zedda, capogruppo di Forza Italia, ha sottolineato che in questi anni “si sono perse occasioni importanti e fatti molti errori”. Per Alessandra Zedda le amministrazioni locali non sono state sostenute abbastanza. Per il capogruppo di Forza Italia “serve una mobilitazione del popolo sardo, una rivoluzione culturale, economica e sociale che deve contrastare le conseguenze negative anche di questi cinque anni inoperosi”. Per Alessandra Zedda bisogna lavorare insieme agli Enti locali: “Una sfida alla ricerca della propria autonomia, alla luce della modernità”, e rivedere i rapporti istituzionali con Stato e l’Unione europea. “Dobbiamo attuare un nuovo modello di sviluppo: nuova crescita, generazione di ricchezza endogena, occupazione stabile”, puntando sulle peculiarità della Sardegna. La battaglia per l’insularità, per Alessandra Zedda, deve essere supportata da un modello di sviluppo, cercando di attrarre investimenti a favore della ricerca, dell’innovazione e con lo sviluppo delle imprese green e del turismo. 

Il presidente del Consiglio ha dato quindi la parola alla Giunta regionale, rappresentata dall’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, il quale ha sottolineato come il dibattito abbia consentito di focalizzare l’attenzione dei tanti fronti aperti. L’esponente dell’Esecutivo ha ritenuto utile sottolineare alcune questioni e “fare il punto su quella nuova consapevolezza che ci ha consentito di fare un passo in avanti” e ha parlato “di una transizione infinita, che da 10 anni, sta trasformando le amministrazioni locali” che richiede un ragionamento concreto.

Cristiano Erriu ha ricordato che il Presidente della Repubblica ha detto che il rigore non è stata una scelta ma una necessità. “Noi lo abbiamo affrontato in questi 5 anni – ha detto – ponendo dei punti fermi come l’adeguatezza finanziaria fortemente in crisi rispetto 5 anni fa” e confermando i 600 milioni del Fondo unico.

Sui rapporti tra Comuni e Stato ha ricordato che dieci anni fa lo Stato trasferiva 450 milioni di euro e oggi poco più di 50. Calo che la Regione ha compensato assicurando le risorse a Comuni e Province.

Cristiano Erriu ha poi sottolineato l’importanza dei Comuni nel rapporto tra politica e cittadini, una credibilità che argina l’antipolitica. Secondo Cristiano Erriu bisogna proseguire sulla strada tracciata in questi anni che ha portato a un rapporto costante tra Regione e amministrazioni locali. L’assessore ha poi elencato una serie di buone prassi messe in campo, come il Reis, Lavoras, Iscol@, investimenti infrastrutturali come la fibra ottica e la videosorveglianza, ma anche la lotta alla peste suina (“Ue si è detta disponibile a sbloccare esportazioni in alcune aree dove la mancanza di presenza della malattia sia certificata”), azioni di protezione civile e trasferimento dei beni patrimoniali dalla Regione ai Comuni. Ha confermato, poi, che permangono alcune criticità come sulle leggi di settore e sulla semplificazione. Per  Cristiano Erriu “abbiamo fatto dei passi in avanti diritti dei cittadini e di cittadinanza. Non riconoscerlo sarebbe sbagliato e ingeneroso” e ha auspicato che la prossima Giunta sappia valorizzare le buone prassi, senza azzerare per forza tutto quello che è stato fatto. Il presidente ha chiuso la seduta. Il Consiglio si riunirà questo pomeriggio alle 16 per l’esame della Legge Finanziaria.

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La Prima commissione Autonomia e ordinamento regionale del Consiglio regionale, presieduta da Francesco Agus (Misto) ha sentito in audizione l’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, sul disegno di legge 542 (legge di Semplificazione 2018). L’assessore dell’Industria ha spiegato che si tratta della seconda legge di semplificazione di questa legislatura e che ha l’obiettivo di aiutare, dopo il primo testo del 2016, e rendere più semplice la vita dei cittadini e delle imprese. Rispetto al testo precedente, quella all’esame del parlamentino è una legge più snella e che tocca piccoli punti, dall’urbanistica al commercio. Tra questi: è abolito il rinnovo annuale delle licenze di competenza regionale, è aumentata la tolleranza edilizia in fase di costruzione (non necessario fare una variante), vengono eliminati i controlli annuali per il mantenimento delle agevolazioni per le persone affette da malattie croniche e difficilmente reversibili, è ridotto a 15 giorni il tempo massimo che ha il Suape per approvare o respingere una domanda, sono eliminati i certificati di iscrizione ad albi e registri da appendere (come per gli agriturismo), è eliminata la doppia autorizzazione per il commerciante che voglia utilizzare ulteriori forme di vendita (vendita online o automatici), sono maggiori i casi di silenzio assenso in sede di Conferenza di servizi, è prevista l’edilizia libera per l’impianto di condizionatori e fotovoltaici. Per l’assessore c’è tanto da fare ancora, ma in questa legislatura è stata data un’importante accelerata alla riduzione dei vincoli burocratici. Il presidente Francesco Agus ha ringraziato l’assessore ed ha proposto un ulteriore incontro per valutare, insieme al componente della Giunta, le osservazioni al disegno di legge arrivate dalla Quarta commissione e i due emendamenti appena presentati dal consigliere Paolo Zedda in materia di trasparenza per le nomine di competenza della Regione e sulla possibilità per il Consiglio regionale di dotarsi di un organismo che valuti l’andamento ed i risultati prodotti dalle norme e dalle politiche  approvate dal Consiglio regionale.

La Commissione ha poi sentito in audizione l’assessore regionale degli Affari generali, personale e Riforma della Regione sulle “Progressioni professionali del personale Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale”. L’esponente dell’Esecutivo ha spiegato che saranno garantiti nel 2018 i transiti a 1204 dipendenti, pari al 93,7 per cento degli aventi diritto, e che gli altri 82 otterranno il riconoscimento nel 2019. Il presidente Francesco Agus e la consigliera del Pd, Daniela Forma, hanno affermato che l’indirizzo del Consiglio regionale e della Commissione era stato quello di coprire il cento per cento degli aventi diritto e si sono detti non soddisfatti della soluzione.

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Riprende domani, martedì 27 novembre, l’attività delle commissioni permanenti del Consiglio regionale.

Alle 10.00, si riunirà la Commissione “Salute e politiche sociali”. All’ordine del giorno l’audizione dell’assessore al Lavoro, Virginia Mura, sul Piano triennale per l’emigrazione. Subito dopo sarà sentito l’assessore alla Sanità Luigi Arru sul Piano regionale per la formazione degli operatori sanitari, scolastici e delle famiglie, di persone affette da disturbi specifici dell’apprendimento. Il parlamentino presieduto da Raimondo Perra esaminerà, inoltre, la proposta di risoluzione sulla situazione oncologica in Sardegna con particolare riferimento ai tumori femminili. I lavori proseguiranno nel pomeriggio con l’esame di alcuni provvedimenti in materia di sanità, sport e salute, cultura della non violenza e politiche per la famiglia.

Alle 16.30 si riunirà la Commissione “Attività produttive” presieduta da Luigi Lotto. In programma l’audizione del sindaco di Villaperuccio, Antonello Pirosu, sulle problematiche relative al riconoscimento dei danni causati da calamità naturali. Successivamente, la Quinta Commissione sentirà l’assessore al Turismo Barbara Argiolas sul P/212 “Disciplina delle caratteristiche, dei requisiti e della classificazione delle strutture ricettive della tipologia bed&breakfast di cui all’articolo 16, comma 1, della legge regionale 28 luglio 2017, n. 16. Approvazione provvisoria delle direttive ai sensi dell’articolo 24, comma 1”. All’esame dell’organismo consiliare anche la grave situazione dei subappaltatori locali dei lavori della SS-Olbia a causa dei mancati pagamenti da parte delle ditte appaltatrici e di Anas.

Mercoledì 28 novembre, alle 10.30, si riuniranno invece la Prima e la Seconda. La Commissione “Autonomia e ordinamento regionale”, presieduta da Francesco Agus, sarà chiamata ad esprimere i pareri sulle parti di competenza della manovra finanziaria 2018 e sul disegno di legge per il governo idrogeologico del territorio. Successivamente sarà sentita l’assessora all’Industria Maria Grazia Piras sulla legge di semplificazione. All’ordine del giorno anche il D.L. 520 (Lavoro straordinario dei dipendenti regionali in occasione di consultazioni elettorali. Interpretazione autentica dell’articolo 90 della legge regionale n. 7 del 1979) e la proposta di legge statutaria  sul procedimento per il distacco di un comune dalla provincia di appartenenza e per l’aggregazione ad altra provincia. Previsto anche l’esame congiunto di alcune proposte di modifica della legge regionale di riordino degli enti locali.

Una serie di audizioni impegneranno, infine, la Commissione “Lavoro, cultura e formazione professionale” presieduta da Piero Comandini. Saranno sentiti l’assessore al Lavoro Virginia Mura, i lavoratori in utilizzo, i borsisti di Agris, il Comitato “Idonei graduatorie Area”, i lavoratori dei Centri provinciali anti insetti e l’Associazione Enti locali per le attività culturali e di spettacolo.

 

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«La decisione del Consiglio dei ministri di scegliere la data del 20 gennaio per lo svolgimento delle elezioni suppletive per scegliere il sostituto del deputato dimissionario Andrea Mura, è un errore clamoroso e costoso.»

A dirlo è Francesco Agus (Campo Progressista Sardegna), presidente della commissione Autonomia del Consiglio regionale.

«Da un lato è semplicemente assurdo che i 240mila iscritti alle liste elettorali del collegio di Cagliari, comprendente oltre al capoluogo i comuni di Burcei, Maracalagonis, Monserrato, Quartu Sant’Elena, Quartucciu, Sinnai e Villasimius, siano costretti a votare due volte in meno di un mese. Per di più con una campagna elettorale destinata a svolgersi durante le festività natalizie – aggiunge Francesco Agus –Dall’altro è inaccettabile che in un periodo come questo il Governo butti dalla finestra quasi due milioni di euro, tanto costano le suppletive, per risolvere una situazione provocata solo e unicamente da un loro errore nella selezione interna delle candidature. Errore che ha portato dopo appena sei mesi di mandato alle dimissioni dell’ex deputato Andrea Mura, in campagna elettorale utilizzato come “campione sportivo del mare” e “testimonial dell’isola” e poi espulso dai “pentastellati” per via delle troppe assenze dovute alla sua passione per la vela.»

«Sarebbe stato molto più saggio e più rispettoso dei cittadini e dei conti pubblici accorpare la data con quella delle elezioni regionali fissate statutariamente dopo lo scioglimento del Consiglio previsto il 14 febbraio – sottolinea ancora Francesco Agus -. Il perché non si sia voluto fare è chiaro: l’election day avrebbe reso evidenti le ambiguità di M5s e Lega, alleati a Roma nel sostegno al Governo Conte e nemici in Sardegna, in tutte le amministrazioni locali, in tutte le Regioni. Logiche del tutto aliene rispetto a quelle del rigore nei conti pubblici e della garanzia per i cittadini di potersi formare un’opinione durante una campagna elettorale normale e non svolta tra Natale e l’Epifania.»

«Questo pasticcio costerà alla comunità, andando bene, circa 6.135 euro per sezione elettorale, pari a circa 1.900.000 euro. 2.435 mesi di “reddito di cittadinanza”, come proposto a 780 euro mensili nella manovra in discussione in Parlamento. È evidente come tutto questo non abbia importanza per chi sottovaluta il debito pubblico e la buona tenuta dei conti. Ha importanza però per i cittadini. L’errore della candidatura di Andrea Mura, tutta del “partito pentastellato” – conclude Francesco Agus -, viene coperta con una toppa peggiore del buco che comporterà costi che ricadranno sui lavoratori e su tutti i contribuenti onesti e che sarebbero stati evitati con un semplice accorpamento con le imminenti elezioni regionali. Qualcuno dovrà renderne conto.»

 

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Le sessioni di lavoro delle commissioni saranno aperte questo pomeriggio, alle 17.00, dalla riunione della quinta (Attività produttive), presieduta da Luigi Lotto (Pd). In programma l’audizione dei responsabili della cooperativa Achantus sui mancati pagamenti di Anas alle imprese per i lavori sulla Sassari-Olbia. All’esame della commissione anche i documenti collegati alla Legge di stabilità 2019-2021, il Piano contenente le direttive di attuazione sulla pesca nelle acque interne, l’approvazione provvisoria delle direttive su “caratteristiche, requisiti e classificazione” delle strutture ricettive appartenenti alla categoria Bed & Breakfast, la proposta di legge 553 in materia di sostegno al commercio ed all’artigianato ed il Testo unico sullo sviluppo della produzione di birre artigianali.

Mercoledì 21, alle 10.00, riunione della commissione Sanità e Politiche sociali presieduta da Raimondo Perra (Cps) con l’esame della Pl 537 su riconoscimento, diagnosi e cura della fibromalgia.

Nel pomeriggio alle 16.00 saranno ascoltati l’assessore del Lavoro Virginia Mura sulla variazione del Piano triennale per l’emigrazione e, a seguire, l’assessore della Sanità Luigi Arru, su tre punti relativi al sistema regionale: il recepimento dell’accordo Stato-Regioni sulle linee guida per l’accreditamento delle banche di sangue da cordone ombelicale, i criteri per la suddivisione delle risorse destinate al sistema sanitario per le annualità 2018-2019-2020 e la deliberazione sulla conformità degli atti di ricognizione ed il primo programma operativo dell’Agenzia per l’emergenza-urgenza (Areus).

Nella stessa giornata alle 16.00 riprenderà i lavori la terza commissione (Bilancio) presieduta da Franco Sabatini (Pd). All’ordine del giorno l’esame dei documenti sulla Legge di stabilità 2019 ed il bilancio triennale 2019-2021.

Sempre mercoledì ma per le 16.30 è stata convocata la riunione della commissione di inchiesta sulla presenza dell’amianto in Sardegna presieduta da Edoardo Tocco (Forza Italia). In calendario le audizioni dell’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano e dei presidenti della Aiea (sezione sarda dell’Associazione italiana esposti all’amianto) e dell’Area (associazione regionale ex esposti all’amianto).

Giovedì alle 10.00, infine, riunione della prima commissione (Autonomia) presieduta da Francesco Agus (Campo progressista). Sarà sentito l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras sulla parte di competenza del disegno di legge 452 (Legge di semplificazione 2018). Successivamente inizierà l’esame di una serie di proposte di legge: il disegno di legge 520 sul lavoro straordinario dei dipendenti regionali in occasione di consultazioni elettorali, la proposta di legge 16 sul procedimento per il distacco di un Comune da una Provincia e l’aggregazione ad un’altra Provincia, più diverse proposte in materia autonomie ed Enti locali (proposte di legge 493-502).

La commissione discuterà, infine, sull’ipotesi di modifica della procedura elettorale.

I lavori proseguiranno nel pomeriggio.

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Il Consiglio regionale ha dato il via libera alla legge sull’inquadramento del personale dell’Agenzia Forestas.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con la discussione degli articoli e degli emendamenti collegati al Testo unico sul nuovo contratto dell’Agenzia Forestas.

Aprendo la discussione dell’art. 1 Daniela Forma, del Pd, ha ribadito il suo dissenso rispetto al testo della commissione perché, fra l’altro, «appare slegato dalle attività esercitate dall’Agenzia, per cui ci saranno sicuramente grandi problemi di attuazione; inoltre, resta inalterato il problema dei semestrali con nuove disparità normative ed economiche, per cui auspico che con emendamenti che hanno ottenuto un certo consenso si possa migliorare il testo per renderlo più accettabile e meno iniquo».

Messo ai voti, l’articolo è stato approvato con 34 voti favorevoli ed 1 contrario.

Successivamente è iniziata la discussione dell’art. 2.

Esponendo il parere della Giunta sugli emendamenti l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu ha ricordato che, già in sede di discussione generale, «è stata evidenziata la necessità di affrontare il problema in modo pragmatico con un contratto pubblico inserito nella 31 per poi affrontare la questione dei lavoratori a tempo determinato per ridurre al massimo le incertezze di questa aliquota del personale». Filippo Spanu ha poi ribadito l’appello rivolto all’Aula ed anche all’esterno «per soluzioni che, fermo restando l’obiettivo generale, togliessero incertezze contrattuali, organizzative e finanziarie su un contratto che, di fatto, riguarda la metà dei dipendenti del sistema Regione». Per queste ragioni, ha aggiunto, «abbiamo favorito emendamenti mirati, anche se non proposti direttamente dalla Giunta, superando la logica maggioranza-opposizione». In definitiva, ha concluso Filippo Spanu, «su questo articolo che è il cuore del testo, stiamo cercando di restare all’interno della 31 facendo chiarezza sulla specificità di questi lavoratori, perché inserirli tutti insieme dentro un contratto di impianto amministrativo significa determinare poi problemi di attuazione, di rappresentatività nell’ambito dello stesso contratto, di impatto finanziario: siamo dunque favorevoli all’emendamento 10/28 ed al 4, mentre per il resto ci rimettiamo all’Aula».

Il presidente della commissione Autonomia e personale Francesco Agus ha sottolineato che «come commissione abbiamo sempre osservato il principio della delegificazione perché troppo invasivo e, in particolare, perché le leggi statali lasciano ampi spazi alla contrattazione e le norme regionali sono troppo farraginose». I vincoli sono stati ridotti per quanto possibile, ha concluso Francesco Agus, annunciando un emendamento orale all’articolo cambiando una definizione da adeguata a coerente».

Il consigliere Antonio Solinas (Pd) ha ripercorso l’attività sempre più intensa dei giorni scorsi per migliorare testo evitando contrapposizioni anche se, ha lamentato, «un certo clima ricorda tempi ormai superati con la diffusione di manifesti necrologici di contenuto fuori luogo che non mostrano volontà costruttiva ma solo la cura di interessi particolari». Antonio Solinas ha poi confermato le sue numerose perplessità di fronte all’ipotesi prospettata dalla Giunta nella quale, ha sostenuto, «prevale una visione burocratica inserendo nella 31 Forestas che dovrebbe essere invece uno strumento agile e dinamico». Ora, ha avvertito, «siamo ad un bivio: inserire il personale nella 31 o ipotizzare un contratto pubblico di comparto, e la differenza sta nel collocarli all’interno del ruolo unico del sistema Regione nel primo caso e, nell’altro, delineare una contrattazione a parte». Penso che per Forestas, ha concluso, «sia molto meglio la seconda ipotesi, anche se molti sindacati e molti consiglieri la rifiutano e forse ora non c’è più tempo, per cui comunque ritengo necessario fare un ulteriore sforzo per non lasciare nessuno indietro».

La capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha espresso la volontà del suo gruppo di aderire alla proposta del presidente della commissione Francesco Agus.

Successivamente il Consiglio ha approvato con 46 voti favorevoli e 2 contrari l’emendamento n. 10 (Agus e più) che prevede l’avvio della contrattazione entro il 31 dicembre del 2018. Il testo è stato integrato dall’emendamento orale proposto dallo stesso Francesco Agus. Subito dopo il voto favorevole al testo dell’articolo (44 favorevoli, 1 contrario) che, fra l’altro, ha determinato la decadenza dell’emendamento n. 4 su cui aveva espresso parere favorevole la Giunta che prevedeva l’istituzione di “una area di contrattazione separata” all’interno del sistema Regione.

Approvati gli articoli 3 e 4, l’Aula è passata all’articolo 5 e ai relativi emendamenti.

L’on. Daniela Forma (Pd) ha insistito «sulle perplessità del passaggio contrattuale alla legge 31 dei 4.200 dipendenti assunti a tempo indeterminato. Ritengo che ci saranno notevoli difficoltà nel processo di stabilizzazione dei dipendenti a tempo indeterminato. Ho molti dubbi su questa procedura, assai diversa per modalità rispetto a quella che era stata indicata dalla Prima commissione. Non so più a che santo appellarmi, l’Aula ha imboccato una via senza uscita».

Per il presidente della commissione Bilancio, on. Franco Sabatini, «non è possibile che si faccia confusione e si inventino le cose. E’ inaccettabile che ci siano ancora semestrali: devono essere stabilizzati con contratto semestrale come già abbiamo fatto per l’Ente foreste. Ma questa legge, con l’articolo 5 modificato integralmente dall’emendamento 8, mette in sicurezza gli operai forestali che non corrono più nessun rischio rispetto alla stabilizzazione. Basta con le ipotesi e le paure. Il governo centrale deve darci, in deroga, la possibilità di stabilizzare tutti i semestrali evitando così allo Stato di pagare per sei mesi l’indennità di disoccupazione».

Per il Pds ha preso la parola l’on. Gianfranco Congiu, secondo cui «si potrebbe incorrere in un vizio di compilazione della norma. Per questo annuncio un emendamento orale all’articolo 8 per sostituire con “dipendenti con il rapporto a tempo determinato” la formula “dipendenti con rapporto semestrale».

L’on. Francesco Agus (Campo progressista) ha presentato un altro emendamento orale all’emendamento 8 mentre l’on. Paolo Truzzu (Fdi) ha detto di aver presentato l’emendamento 9 proprio «con lo scopo di evitare i problemi segnalati poco fa dall’on. Gianfranco Congiu».

Per l’on. Daniele Cocco (Art. 1 – Mdp) «bisogna stare attenti a non confondere le tipologie dei lavoratori e definire chi è il lavoratore trimestrale. Altrimenti tutto il lavoro svolto non serve a nulla».

Il presidente Gianfranco Ganau ha ritenuto opportuno sospendere i lavori dell’Aula per un approfondimento sulle perplessità manifestate dall’on. Cocco.

Alla ripresa, l’on. Gianfranco Congiu (Pds) ha spiegato che l’intento che si era proposto “può essere soddisfatto anche con un ordine del giorno. Dunque, ritiro l’emendamento orale”.

Respinto l’emendamento 24, ritirati i 34 e 35.

Sull’emendamento 8 (personale assunto a tempo determinato) ha preso la parola il presentatore, on. Antonio Solinas, che ha detto: “Una volta che saranno stabilizzati i 1300 lavoratori vedremo se sarà necessario procedere ad altre ulteriori stabilizzazioni”.

Tutti i gruppi politici hanno dichiarato di condividere l’emendamento 8, che è stato approvato all’unanimità. L’emendamento 8 prevede che “per il personale dipendente a tempo determinato in regime di tempo parziale il transito nel nuovo inquadramento avviene a seguito della definizione del processo di stabilizzazione. Al fine di superare il precariato e valorizzare la professionalità acquisita

Sull’articolo 6 ha preso la parola l’on. Daniela Forma (Pd), che ha illustrato l’emendamento 27, soppressivo dell’articolo 6. Anche l’on. Francesco Agus (Campo progressista) è intervenuto come primo firmatario dell’emendamento 36 e ha detto: «Sarà la contrattazione a definire le categorie all’interno del contratto regionale e stiamo prevedendo oneri finanziari per 9 milioni di euro per via di una simulazione ma sappiamo che quella somma andrà in diminuzione. Non si tratta, dunque, di un costo certo, che sarà chiaro solo al termine della contrattazione».

Per l’on. Roberto Deriu «in quest’Aula più che alla post-verità siamo alla pre-verità e siamo ormai anche ai preconcetti. Si confondono con partigianeria le possibilità con le probabilità e si sono fatti esercizi numerici in libertà per influenzare il corso di questa legge. Noi ci basiamo con prudenza su valutazioni accertate, come ha ribadito il presidente Francesco Agus. Questa è una legge anti populista e anti demagogica: è falso che si dilati la spesa pubblica e il futuro si incaricherà di dimostrare anche questo. Questa riforma, questa buona legge è compatibile con la finanza regionale».

«Il buon lavoro del Consiglio regionale va premiato con un applauso visto che il Consiglio si è dovuto sostituire alla giunta regionale per scrivere questa riforma», ha detto l’on. Mario Floris (Udc). «Con la prima repubblica i provvedimenti che entravano in Consiglio regionale erano pressoché perfetti perché erano già passati alla concertazione con le parti sociali. Oggi non è proprio così e mi meraviglia che l’assessore dica che vuole migliorare un testo di cui dice di non condividere la sostanza. La stabilizzazione è una medaglia che i partiti politici tradizionali si devono mettere».

Il presidente del Consiglio ha dato la parola a Eugenio Lai (Art. 1 – Mdp), che rivolgendosi alla collega Daniela Forma (Pd) ha affermato che il suo intervento “è in contrasto con quanto detto precedentemente”. E ha aggiunto: «Quando si tratta di dipendenti noi vogliamo che questo Consiglio sia unito, quando ci sono dei miglioramenti della situazione contrattuale dei dipendenti, soprattutto per quelli lasciati indietro nel corso degli anni, noi siamo favorevoli». Eugenio Lai ha poi proseguito: «L’efficienza dell’agenzia Forestas merita più rispetto e quindi fossero anche 15 milioni di euro, questo il Consiglio ha il dovere di recuperarli” e “voterò l’aumento di spesa di 9 milioni di euro».

Giorgio Oppi (Udc), dichiarando il suo voto favorevole, ha affermato che le osservazioni dei colleghi Roberto Deriu e Franco Sabatini hanno centrato perfettamente il problema. «Credo che con questo provvedimento stiamo rendendo giustizia ai lavoratori. E  credo che, anche se i nostri nemici dicono che abbiamo troppi dipendenti, l’inserimento dei semestrali darà lustro all’agenzia».

Piermario Manca (Pds) ha espresso dubbi sull’emendamento 36, presentato all’ultimo minuto, in quanto si stanno destinando i 9 milioni di euro, già previsti  per il funzionamento di Forestas, agli stipendi dei dipendenti. Piermario Manca ha chiesto chiarimenti al presidente della Commissione.

Pietro Cocco (Pd) ha ricordato che era necessario modificare un contratto che non è più adeguato ai tempi e alla trasformazione dell’ente Foreste in agenzia Forestas. Cocco, rivolgendosi al consigliere Mario Floris, ha ricordato che «è vero che è un problema vecchio di cui però nessuno si è mai occupato». Cocco ha poi evidenziato che, nonostante la Giunta abbia una sua posizione, non ha votato contro ma si è rimessa all’Aula. «E’ un atteggiamento di rispetto nei confronti del Consiglio».

Daniele Cocco (capogruppo Art. 1 – Sdp), ha concluso gli interventi dei capigruppo ribadendo il convinto sostegno al provvedimento evidenziandone le ricadute positive per i dipendenti e le comunità sarde. L’esponente della maggioranza ha ringraziato dunque l’assessore per “essersi rimesso alla volontà dell’Aula” ed il relatore di maggioranza “per la coerenza di comportamento dimostrata”.

Posto in votazione, l’Aula non ha quindi approvato l’emendamento n. 27 ed ha dato il via libera all’emendamento sostitutivo totale n. 36 (Agus e più)  che stabilisce che “a decorrere dal 2019 una quota di 9.349.000 annui delle risorse trasferite a Forestas è destinata a fare fronte agli oneri dell’attuazione dell’articolo 2 della legge”.

Invitato dal presidente Gianfranco Ganau, il segretario d’Aula, Gianni Lampis (FdI), ha dato lettura dell’ordine del giorno collegato alla legge, primo firmatario il consigliere Stefano Coinu (FI) che impegna la Giunta a far sì che “il personale, incluso quello semestrale che a seguito di pensionamento o di altre cause che ne determino la cessazione dal lavoro, viene reintegrato dall’agenzia attraverso le procedure selettive previste dalla legge per la categoria degli operai, in un numero pari a quello cessato dal servizio attraverso la predisposizione di un piano triennale di assunzioni. L’agenzia provvede al reintegro tenendo conto delle mansioni mancanti e dal numero di ettari conferiti dai Comuni in ogni complesso forestale”. 

 L’assessore del personale, Filippo Spanu, ha espresso un sostanziale parere favorevole evidenziando che in realtà l’ordine del giorno tratta il tema del cosiddetto turnover che – ha ricordato l’assessore – potrà essere garantito nell’ambito degli spazi assunzionali concessi alla regione sarda.

A favore dell’ordine del giorno si sono espressi il consigliere Stefano Coinu (Fi) e il relatore Giuseppe Meloni (Pd) mentre perplessità sono state espresse da Alessandro Collu (Pd). Posto in votazione l’ordine del giorno è stato approvato e sono incominciate le dichiarazioni di voto sull’intero provvedimento.

A favore Luigi Crisponi (Riformatori) che ha evidenziato la spaccatura interna alla maggioranza e quella con la Giunta, mentre Oscar Cherchi (Fi) dichiarandosi a favori ha parlato di “giustizia fatta” ed ha sottolineato “la sconfitta della Giunta del centrosinistra”. Favorevole anche il consigliere di CP-Misto, Francesco Agus («perché si conclude un lavoro con un accordo virtuoso che risolve un problema sentito e conclamato»). Convintamente a favore anche il consigliere dei Riformatori, Alfonso Marras, («finalmente arriva il riconoscimento per l’operato di oltre 5.000 lavoratori al servizio delle nostre comunità»)e il capogruppo Psd’Az, Gaetano Ledda («un plauso alla maggioranza e alla minoranza e a tutti i dipendenti Forestas che oggi entrano a far parte del sistema regione»).

Voto di astensione è stato invece preannunciato dalla consigliera del Pd, Rossella Pinna («non siamo riusciti a rimettere sul binario giusto la norma e mi rammarica il fatto  che non sia stata trovata una sintesi in maggioranza per dare a dipendenti Forestas una soluzione concertata e non una prospettiva incerta come è quella del ricorso alla legge 31 per il loro inquadramento»).

Favorevole anche Giovanni Satta, Psd’Az («a contrarietà della giunta c’è solo perché non vuole fare torto ai sindacati confederali»); Marco Tedde, Fi («ma gli applausi sono fuori luogo perché la legge passa per il senso di responsabilità e l’impegno mostrato dell’opposizione») e Piermario Manca (Pds) seppur con i dubbi sulle coperture finanziarie dell’emendamento n. 36.

A favore Gianluigi Rubiu (FdI) che ha evidenziato il ruolo delle opposizioni e denunciato “la pesante sconfitta della Giunta”.

Critico il giudizio di Gigi Ruggeri (Pd) che ha espresso dubbi sulla necessità di stipulare un nuovo contratto ai dipendenti per restituire efficienza all’Agenzia Forestas. «Ci sarà invece un’amplificazione di costi – ha detto Gigi Ruggeri – verrà raddoppiata la consistenza del personale che riportiamo in ambito di contrattazione pubblica. Stiamo dicendo al personale a tempo indeterminato che per loro non ci sarà più posto».

Voto favorevole ha invece annunciato Edoardo Tocco (Forza Italia): «L’Aula dà un segnale importante all’Agenzia che non aveva ancora una piena identità. Da oggi i lavoratori hanno una certezza per il loro futuro. Il Consiglio ha fatto un buon lavoro, l’opposizione non ha ostacolato nessuno».

Sulla stessa lunghezza d’onda il collega Antonello Peru (Forza Italia) che ha espresso soddisfazione per il grande lavoro svolto: «E’ merito della maggioranza ma un plauso speciale va alla minoranza per l’impegno dimostrato – ha detto Antonello Peru – da oggi i dipendenti Forestas sono figli della stessa madre e dello stesso padre. Oggi non ci sono vincitori né vinti, ha solo prevalso il buonsenso. Questa riforma ha un grande obiettivo e ne siamo tutti orgogliosi. La motivazione professionale dei dipendenti determinerà più efficacia nei servizi».

Soddisfatto anche il capogruppo dei Cristiani Popolari Socialisti Pierfranco Zanchetta: «Abbiamo fatto il nostro dovere di legislatori – ha detto – è ingeneroso l’attacco fatto all’assessore Spano che invece si è rimesso al volere dell’Aula. Questa è una legge che esprime la volontà del Consiglio. Oggi si ridà speranza ai lavoratori e una prospettiva importante all’Agenzia Forestas che, per me, è la nostra Guardia nazionale».

Paolo Truzzu, capogruppo FdI ha ringraziato l’on. Daniela Forma (Pd) e tutti i colleghi che hanno manifestato dubbi: «Ci hanno aiutato a scrivere una legge migliore. Dal dubbio nasce la saggezza. Con questa legge si pone rimedio a un errore. Quando fu costituito l’Ente Foreste c’era già la volontà di inserire i dipendenti nella legge 31. Noi lo avevamo già richiesto in questa legislatura. Oggi non facciamo altro che rispettare quelle volontà». Due, secondo Paolo Truzzu, i fatti politici rilevanti: «La legge è figlia della minoranza Senza di noi, viste le divisioni interne alla maggioranza, non sarebbe passata. Altro elemento: è una vittoria del Consiglio che per una volta ha avuto uno scatto d’orgoglio ed è riuscito a imporre una sua scelta all’esecutivo».

Convintamente favorevole si è dichiarato anche Paolo Zedda (Art. 1 – Mdp): «La legge dà attuazione a una nostra competenza primaria – ha affermato – portiamo all’interno del comparto unico di contrattazione il personale di Forestas. L’ordinamento precedente non funzionava, abbiamo corretto un’anomalia».

Antonio Solinas (Pd) ha invece dichiarato la propria astensione ribadendo i dubbi manifestati nel corso del dibattito: «Spero che l’on. Roberto Deriu, che ha parlato di scelte demagogiche, non si riferisse a me. C’è massima serietà nel lavoro fatto. I dubbi c’erano e chi voleva fare la legge in fretta lo ha capito. Mettiamo tutto nella “31” ma questa legge dovrà essere modificata e adeguata. non prendiamoci in giro: i costi saranno superiori e dovranno essere reperiti dal bilancio regionale. Cosa farà Forestas quando i dipendenti non potranno essere dichiarati idonei per la campagna antincendi ai sensi della 31? Oggi quando piove gli operai vengono messi in cassa integrazione, cosa succederà domani? Pagherà Forestas?».

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco, nel difendere la legge, si è rivolto ai consiglieri di minoranza Paolo Truzzu e Marco Tedde: «Con in numeri non ci azzeccate. La maggioranza può approvare il provvedimento da sola. Questa legge non ha padrini, sono contento di averla fatta perché so quanto ci è costata. Sono orgoglioso e contento di esserci riuscito». Rivolto all’on. Antonio Solinas (Pd), Daniele Cocco ha poi detto: «Antonio Solinas ha parlato di cassa integrazione: finalmente non ci saranno operai mandati a casa e altri mantenuti al lavoro. Confido tantissimo nell’assessore che avrà adesso il compito di entrare nella fase contrattuale».

Giudizio positivo anche da parte di Eugenio Lai (Art. 1 – Mdp): «Abbiamo migliorato una situazione dando una prospettiva ai 6000 dipendenti. L’Ente Foreste era in default. E’ stata questa maggioranza a pagare gli oneri professionali e a riprendere il percorso delle stabilizzazioni. La Giunta Cappellacci non lo ha fatto. Sentir dire che tutto quanto dipende dalla minoranza mi lascia basito. Noi abbiamo i numeri per approvarla da soli. Questa discussione ha fatto chiarezza: la legge che andiamo ad approvare è un altro tassello per sconfiggere il precariato in questa Regione».

A Lai ha replicato Giuseppe Fasolino (Forza Italia): «Peccato, ci eravamo quasi riusciti, poteva essere una pagina positiva della politica regionale. Noi politici siamo spesso additati per aspetti negativi, oggi abbiamo l’opportunità di dare un messaggio importante. Il Consiglio, al di la delle casacche, ha capito di poter fare una legge migliore. Possiamo essere esempio di buona politica. Prendiamoci entrambi i meriti andando oltre i colori e le appartenenze».

Giuseppe Meloni (Pd), dopo aver annunciato il suo voto favorevole ha rimarcato il suo ruolo di relatore unico: « Non è un caso, in Commissione ci si è resi conto che la legge non poteva avere colori ma aveva l’obiettivo di andare incontro alle esigenze dei dipendenti di Forestas. E’ un errore individuare vincitori. Gli unici vincitori sono i lavoratori. La strada sarà lunga ma si è messo rimedio a una situazione che così non poteva andare avanti».

L’assessore al Personale Filippo Spanu ha difeso l’azione dell’esecutivo: «La nostra presenza in Consiglio non è stata formale. E’ stato un dibattito pubblico, giocato prima in Commissione e poi in Aula – ha detto Filippo Spanu – abbiamo mantenuto rapporti trasparenti con tutti gli attori, sintomo importante di una cultura di Governo. La cultura di questa Giunta è basata sulla concertazione, proprio per questo, visto che non c’era un risultato condiviso, pensavamo si potesse fare meglio. Abbiamo cercato di migliorare la legge anche quando il Consiglio ha preso l’iniziativa. La politica si fa con la costruzione faticosa delle idee. La concertazione non ha portato al risultato sperato ma ci siamo confrontati in Consiglio cercando di affrontare tutte le questioni di Forestas nel miglior modo possibile. Ci sono ancora incertezza normative, contrattuali e di tempi, cercheremo di risolverle».

Secondo Stefano Coinu (Forza Italia) non esistono buoni e cattivi: «Ci sono persone che fanno delle scelte e per questo verranno giudicate. Dissento da Gianfranco Congiu: oggi non si scrive una pagina normale ma eccezionale. Non vorrei che venisse rovinato tutto. C’è una cronistoria, gli atti lo dimostrano. In ogni caso occorre recuperare il senso vero della politica».

Per Angelo Carta (Psd’Az)  poter parlare di persone che non stanno perdendo il lavoro è una fortuna: «Parliamo di un’azienda che non è in crisi e di persone che non rischiano il posto. Questo ci ha consentito di discutere in modo franco e di dissentire. Resta un punto: i lavoratori semestrali che con questa legge stiamo tentando di tutelare con un sistema binario. Deve esserci la consapevolezza che servirà un duro lavoro per poterli tutelare al meglio dal punto di vista contrattuale».

Franco Sabatini (Pd), dopo aver annunciato il suo voto favorevole, ha rivolto un monito all’Aula: «Non capisco il teatrino della politica: davvero pensiamo che quello che diciamo condizionerà il voto alle prossime elezioni regionali? I cittadini ragionano ed esprimono il voto in piena libertà – ha affermato Franco Sabatini – non capisco l’attacco alla Giunta. Il Consiglio ha fatto la legge di riforma che ha allargato le competenze dell’Agenzia Forestas. Abbiamo fatte 450 stabilizzazioni, un grande risultato seppur non definitivo. Avevamo 42 milioni di buco sul Tfr. Giunta e Consiglio hanno fatto un buon lavoro».

Daniela Forma (PD) ha ribadito che si tratta di una legge non solo sbagliata ma anche demagogica. «Ci siamo fatti trascinare dal popolo – ha detto – perdendo una grande occasione. Con l’approvazione di questa legge non si avrà un miglioramento contrattuale ma solo un inquadramento sbagliato per i dipendenti con conseguente difficoltà nell’applicabilità del provvedimento. La consigliera ha annunciato il voto contrario.

Attilio Dedoni (Riformatori sardi) ha annunciato il voto favorevole alla legge. «Oggi siamo finalmente alla fine di questa grande battaglia – ha sottolineato – e siamo rimasti fedeli ai nostri valori e principi. Speriamo che i futuri amministratori abbiano maggiore sensibilità nei confronti dei lavoratori».

Per Gianfranco Congiu (Partito dei sardi) oggi il Consiglio ha solo rimesso le cose al loro posto. «Per questo meglio tacere: abbiamo rifatto quello che doveva essere fatto 20 anni fa. Sono lieto – ha concluso – di aver dato il mio contributo».

Pietro Cocco (PD) ha ricordato che quello di oggi è la conclusione di un percorso nato 10 anni fa. «Era necessario trovare strumenti nuovi anche dal punto di vista contrattuale e lo abbiamo fatto. Oggi non esistono né vincitori né vinti. L’Agenzia Forestas ha sempre avuto il massimo impegno da parte del Consiglio regionale. Oggi l’attenzione è sempre sui “semestrali” su cui occorre vigilare».

Alessandra Zedda (FI), annunciando il voto a favore, ha detto: «Meglio tardi che mai. Con il nostro voto diamo dignità al personale e rispettiamo gli uomini e le donne che difendono la nostra Sardegna». La capogruppo di Forza Italia ha detto di avere grande rispetto, pur non condividendo le loro posizioni, nei confronti dei colleghi Daniela Forma, Antonio Solinas e dell’assessore degli Affari generali Filippo Spanu che sono stati i più critici nei confronti del provvedimento.

La legge è stata approvata (votanti 43, sì 41, 2 contrari) tra gli applausi del pubblico.

Il presidente Gianfranco Ganau ha chiuso la seduta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio.