20 April, 2024
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Il bilaterale tra la Repubblica indiana e le rappresentanze delle istituzioni e delle imprese pubbliche e private del Cagliaritano, coordinato e promosso da ConfCommercio Sud Sardegna, si è chiuso con un grande successo che apre prospettive molto interessanti per la cultura e l’economia dell’isola.

S.E. Neena Malhotra, ambasciatrice dell’India in Italia, ha accolto con gentilezza e professionalità il Magnifico Rettore dell’Università di Cagliari, professor Francesco Mola, il prof. Giacomo Cao amministratore unico del CRS4 e presidente del Distretto aerospaziale della Sardegna, nonché i rappresentanti di alcune prestigiose aziende locali, accompagnati dal Presidente di Confcommercio Sud Sardegna Alberto Bertolotti.

Molteplici gli intenti collaborativi scambiati tra la rappresentante della Repubblica dell’India e l’Ateneo cagliaritano: «Sono molto soddisfatto dell’incontro con l’ambasciatrice indiana – ha dichiarato il Rettore dell’Università di Cagliari, Francesco Mola – a conferma della cordialità e della proficua collaborazione tra noi e l’India, paese con il quale il nostro ateneo intrattiene rapporti con importanti istituti di ricerca. Abbiamo avuto modo di parlare anche del futuro della partnership con il nostro ateneo, sia in campo scientifico che didattico, dal momento che l’Università di Cagliari sta vivendo una forte fase di rilancio internazionale con corsi di studio in inglese di grande interesse, per studentesse e studenti indiani. Il nostro ateneo può inoltre vantare una winter school di sanscrito, grazie alla collaborazione con le Università di Pisa e di Bombay, la cui ultima edizione ha visto la partecipazione di 15 studenti da Stati Uniti, Germania e Svizzera, Toscana e Sardegna».
Di grande interesse anche l’avvio di una collaborazione con il CRS4. Giacomo Cao amministratore unico del CRS4 e presidente del Distretto aerospaziale della Sardegna ha dichiarato: «Ringrazio sua eccellenza Neena Malhotra per la premurosa ospitalità e per le opportunità di interazione con l’India nei settori dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie aerospaziali».
Già dalle prossime settimane verranno attivati dei tavoli tecnici per gli approfondimenti sugli aspetti scientifici.
Anche per le imprese locali molte occasioni di implementazione dei rapporti, dalla prospettazione di un festival del cinema Indiano ad un permanente ufficio di scambio commerciale con l’India, attraverso la prossima istituzione dell’ufficio del Consolato onorario della Repubblica dell’India a Cagliari.
«Sono davvero onorato di aver dato impulso a questo bilaterale di lavoro e di cultura tra le imprese del Sud Sardegna e l’Ambasciata dell’India e mi auguro che i fiori sbocciati in questo incontro diventino frutti maturi per l’economia e le istituzioni sarde. Nel nostro piccolo proseguiremo a sostenere concretamente iniziative per l’internazionalizzazione delle imprese del Sud Sardegna», ha dichiarato Alberto Bertolotti, presidente di ConfCommercio Sud Sardegna.

Il CRS4, Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna, a meno di un anno dall’ampliamento dell’infrastruttura della piattaforma Next Generation Sequencing Core implementata con un sequenziatore genomico Illumina NovaSeq X Plus di ultima generazione in grado di produrre dati, sino a 120Tb al mese, di varie tipologie su campioni umani, animali e vegetali, ad una maggiore velocità e a costi ridotti, rafforza le sue potenzialità dotandosi di professionalità esperte nel campo della bioinformatica. L’utilizzo inoltre, di specifici software già impiegati in realtà internazionali accreditate per la diagnostica, permette di interpretare i dati genomici anche a livello clinico con una configurazione che consente di ottenere analisi, eseguire indagini personalizzate e organizzare, consultare e aggiornare i dati relativi a casi clinici anche oggetto di studi scientifici.

Negli ultimi anni i più avanzati percorsi di sequenziamento si sono rivelati una disciplina estremamente traslazionale (laboratorio-paziente-comunità), il cui ambito che inizialmente era quello della ricerca si è spostato sempre di più verso la diagnostica clinica e la medicina personalizzata. Questa nuova configurazione della piattaforma del CRS4 ha l’obiettivo di orientare il sequenziamento verso la diagnostica e la clinica. Nello specifico, in ambito diagnostico, partendo dal sequenziamento di esomi o genomi, è possibile individuare le varianti genetiche e confrontarle con i database pubblici, classificarle rispetto al modello ereditario, al potenziale effetto biologico e ad altri parametri, per determinare le cause genetiche scatenanti le diverse patologie e le relative sfumature. Inoltre, tale configurazione così strutturata, è fondamentale ai fini delle applicazioni diagnostiche perché rende i processi di analisi, di laboratorio e di bioinformatica, certificabili, sicuri e riproducibili, grazie all’introduzione di diversi livelli di controllo di qualità documentabili.

«Grazie alla squadra composta dalla dirigente Lidia Leoni, dal ricercatore Riccardo Berutti, dai tecnologi Rossano Atzeni e Roberto Cusano e dalla tecnologa Jessica Milia, unitamente alla disponibilità di un sequenziatore di ultima generazione, probabilmente ancora unico in Italia, oltre che a software bioinformatici d’avanguardia, il Centro si prepara a fornire servizi di genetica medica di altissimo profilo a tutti gli operatori del settore sanitario – spiega Giacomo Cao, amministratore unico del CRS4 –. Considerando la specificità di poter disporre simultaneamente di sequenze genomiche e della loro interpretazione bioinformatica, riteniamo quindi di poter rappresentare nell’immediato futuro un valido supporto per il sistema sanitario e della ricerca non solo a livello locale.»

La sala Fratelli Fois della biblioteca comunale di Portoscuso ha ospitato un’interessantissima lezione dello scienziato Giacomo Cao, nell’ambito del programma di studi della Lutec di Portoscuso, sezione staccata della Libera Università della Terza Età di Carbonia.

Giacomo Cao, professore ordinario del Dipartimento di Ingegneria meccanica, chimica e dei materiali dell’Università di Cagliari, dal 2013 è presidente del Distretto AeroSpaziale della Sardegna e dal 2020 amministratore unico del CRS4. Dal novembre 2016 è stato inserito nella lista dei Top Italian Scientists e dal luglio 2018 fa parte della Commissione Nazionale per la Previsione e Prevenzione dei Grandi Rischi per il settore chimico, nucleare, industriale e trasporti.

Nella lezione alla Lutec di Portoscuso ha ricostruito le diverse esperienze maturate in campo scientifico e, soprattutto, la nascita e la crescita della realtà aerospaziale della Sardegna, che ha compiuto dieci anni, protagonista tra l’altro del grande progetto in corso, proiettato verso il pianeta Marte.

Prima dell’inizio della lezione, l’ingegnere Giacomo Cao ha donato a tutti i presenti una copia del libro DASS X, nel quale sono presentati i risultati dal Distretto AeroSpaziale della Sardegna nei suoi primi dieci anni di vita, che presiede fin dalla sua nascita.

Al termine della lezione, alla quale hanno presenziato il sindaco Ignazio Atzori e la dottoressa Eloisa Sedda, referente didattica della Lutec di Portoscuso, ho intervistato l’ingegnere Giacomo Cao.

Giampaolo Cirronis

Dopo tante incertezze, arrivano finalmente le risorse per portare avanti i progetti del Centro ricerche Sotacarbo che opera nel sito della Grande Miniera di Serbariu, a Carbonia. Si tratta di un finanziamento nazionale di 12 milioni di euro per recuperare i locali dell’ex ufficio tecnico e per realizzare un laboratorio avanzato di valenza internazionale per la produzione di idrogeno e altri combustibili da energia rinnovabile. Il progetto è stato presentato da Sotacarbo, capofila di una partnership che comprende il Comune di Carbonia, Crs4, Imi Remosa, le Università di Cagliari, di Sassari e della Campania “Luigi Vanvitelli”.

«Un importante riconoscimento da parte dell’Agenzia per la Coesione territoriale, che evidenzia la solidità e l’innovazione della proposta progettualeha sottolineato il presidente della Regione, Christian Solinas -. La Sardegna diventa un punto di riferimento per l’intero bacino del Mediterraneo occidentale, area col maggior potenziale di crescita della domanda di idrogeno, grazie anche ai notevoli margini di sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili. Il finanziamento contribuirà al recupero della Grande miniera di Serbariu e premia il ruolo strategico di Sotacarbo nel sistema regionale di ricerca, anche grazie alla partecipazione ad alcune sfide progettuali che concorrono a disegnare un nuovo modello di sviluppo per la nostra Isola. Un tassello importante per l’avvio in Sardegna di un’economia dell’idrogeno che possa creare nuove opportunità di sviluppo e occupazione, oltre che un eccellente risultato che conferma la validità dei recenti provvedimenti della Giunta regionale per implementare il Centro ricerche Sotacarbo, affinché svolga appieno il ruolo di coordinamento delle attività di preparazione alle politiche regionali della transizione energetica e per lo sviluppo delle tecnologie low carbon.»

Il progetto “Recover” (Riqualificazione di edifici minerari per la creazione di un polo di innovazione su idrogeno e combustibili verdi) è risultato terzo tra i 27 progetti finanziati dall’Agenzia, sui 146 ammessi alla valutazione finale del bando per la creazione di ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno. Si tratta dell’unico progetto finanziato per la Sardegna, tra gli otto presentati da enti di ricerca e università isolane.

«Siamo particolarmente orgogliosi per il brillante risultato raggiunto, che dimostra ancora una volta quanto sia importante il gioco di squadra a livello territorialeha commentato Giacomo Cao, amministratore unico del Crs4 -. Contribuiremo alla progettazione della micro-rete per la gestione dell’accumulo dell’idrogeno finalizzato all’autosostentamento energetico dell’edificio interessato al progetto.»

«La valutazione degli esperti premia il gran lavoro dei ricercatori Sotacarboha aggiunto Mario Porcu, presidente della Sotacarbo -. Il Progetto è il primo contributo per far diventare la Sardegna una regione caratterizzata da sistemi energetici a emissioni zero, fondamentali per la transizione energetica dell’Isola. E’ finalizzato a sviluppare l’accumulo di energia rinnovabile e la decarbonizzazione di settori ‘hard to abate’, come trasporti pesanti e industrie basate sulle fonti fossili, passaggi imprescindibili per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica.»

«Fin dal giorno del mio insediamentoha commentato il consigliere regionale Fabio Usai -, ho sostenuto fortemente le attività della Sotacarbo, sapientemente indirizzate dalle scelte del suo competente manager Mario Porcu, con la consapevolezza della sua importanza in ambito tecnologico: sia per le straordinarie professionalità locali ivi impiegate, che per i risultati conseguiti e ampiamente riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale; finanche da diversi governi stranieri tra cui quello Statunitense con cui la società carboniense intrattiene proficui rapporti di collaborazione. Questo nuovo finanziamento, che si aggiunge a quelli conseguiti negli anni precedenti conclude Fabio Usai -, testimonia l’attenzione delle istituzioni verso la Sotacarbo, nonché la sua strategicità per la tipologia di attività di ricerca scientifica portata avanti nell’ambito delle nuove forme di produzione energetica, soprattutto alla luce del grande processo di transizione ecologica avviato da anni nel pianeta.»

Soddisfazione per il finanziamento, infine, è stata espressa anche dal sindaco di Carbonia, Pietro Morittu.

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«La Regione crede fortemente e investe con convinzione nel settore aerospaziale, motore di sviluppo delle nuove tecnologie e traino per la crescita e l’occupazione nei territori. La nostra Isola si pone sempre più come centro di riferimento nazionale per la ricerca e l’innovazione ed attrattore di imprese e investimenti, e questa importante iniziativa, portata avanti con partner d’eccezione come l’Agenzia spaziale italiana e il Distretto aerospaziale della Sardegna, dimostra che siamo sulla strada giusta.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, parlando del progetto della società Avio “Sptf” (“Space Propulsion Test Facility”) – presentato oggi nel corso di una conferenza stampa a Villa Devoto – che prevede la costruzione di un banco di prova per motori a liquido (LRE, Liquid rocket engines) e di un impianto per la realizzazione di componenti in carbon-carbon a Perdasdefogu, nel Poligono sperimentale di interforze di Salto di Quirra. All’incontro hanno partecipato l’assessore regionale della Programmazione, Giuseppe Fasolino, il presidente del Dass, Giacomo Cao, ed il comandante del Poligono di Quirra, il generale Michele Oballa.

«Prende luce un progetto strategico per la Sardegna – ha detto l’assessore Giuseppe Fasolino – costruito sulla ricerca e sull’innovazione, in grado di offrire consistenti opportunità lavorative. Abbiamo voluto investire in questa iniziativa, ad alto contenuto tecnologico, per il ruolo che la Sardegna potrà ricoprire in questo contesto a livello internazionale. Non ci sono nel mondo molti siti di questa importanza, siamo sicuri che ci saranno ricadute positive per la nostra economia e la nostra Isola avrà quello che merita.»

Il progetto “Sptf”, cofinanziato dalla Regione, dal ministero per lo Sviluppo economico e dalla società proponente Avio Spa, mette in campo investimenti per oltre 30 milioni di euro. La durata dei lavori di realizzazione delle opere è di 18 mesi e nei primi tre anni è previsto l’impiego di 21 persone, che arriveranno fino a 35 unità lavorative altamente specializzate, rappresentate da ingegneri, chimici, informatici, e tecnici. L’area dove sarà realizzata l’opera ha un’estensione di circa 6,5 ettari all’interno del Poligono di Quirra. Il banco di prova LRE è destinato all’esecuzione di test per lo sviluppo e la qualifica di motori aerospaziali a propulsione liquida: si tratta di motori alimentati a propellenti criogenici ad alto contenuto tecnologico e di innovazione.

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Domani, mercoledì 29 gennaio, alle ore 11.00, a Villa Devoto, in via Oslavia 2 a Cagliari, il presidente della Regione, Christian Solinas, terrà una conferenza stampa per la presentazione del progetto SPTF “Space Propulsion Test Facility”, finanziato da Avio in collaborazione con la Regione Sardegna e il MISE, relativo alla costruzione di un banco di prova per motori a liquido (LRE, Liquid rocket engines) e di un impianto per la realizzazione di componenti in carbon-carbon a Perdasdefogu, all’interno del Poligono sperimentale di interforze di Salto di Quirra. Interverranno Giacomo Cao, presidente del Distretto Aerospaziale della Sardegna (DASS), e Giulio Ranzo, Ad di Avio.

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«C’è il massimo impegno della Regione per far crescere in Sardegna un ecosistema favorevole allo sviluppo delle attività aerospaziali.»
Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, che stamattina a Villa Devoto ha incontrato una delegazione di operatori del settore aerospaziale guidata dal professor Giacomo Cao, presidente del Dass (Distretto aerospaziale della Sardegna), in occasione delle iniziative previste per il 50° anniversario dello sbarco sulla Luna.

«Bisogna consolidare l’idea – ha aggiunto il presidente Christian Solinas – che la Sardegna non può essere solo turismo, solo ambiente, solo agricoltura, ma può e deve diventare, grazie ai suoi grandi punti di forza e alle sue eccellenze, anche un centro di riferimento nazionale per i progetti legati alla ricerca e all’innovazione.»

Oltre al professor Giacomo Cao, erano presenti all’incontro anche Gaetano Bergami, presidente del distretto aerospaziale dell’Emilia-Romagna, Marco Brancati, chief technology officer di Telespazio, Alessio Bucaioni, ceo di Wes Trade e coordinatore del progetto Bat, che vede coinvolta anche Airbus, Alberto Scanu, amministratore delegato della Sogaer, e Marcello Spagnulo, autore del libro “Geopolitica dell’esplorazione spaziale – La sfida di Icaro nel terzo millennio”.

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Martedì 11 giugno, a Cagliari, si terrà il secondo incontro pubblico del progetto cluster COMISAR, COltivazione di ceppi MIcroalgali SARdi per applicazioni innovative nei settori agro-alimentare, nutraceutico, cosmetico e ambientale. Il progetto è condotto dal CINSA – Centro interdipartimentale di Ingegneria e Scienze ambientali dell’Università di Cagliari, in collaborazione con il CRS4e con il coinvolgimento di diciassette imprese. L’appuntamento è alle 15:00 al Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Chimica e dei Materiali (DIMCM), in via Marengo 3.

Lo sviluppo di tecnologie innovative basate sull’utilizzo di microalghe può portare all’estrazione di prodotti di varia natura da commercializzare in diversi mercati strategici quali quello nutraceutico, biomedico, cosmetico ed agroalimentare. Queste tecnologie hanno inoltre importanti ricadute in campo ambientale, essendo applicabili al riutilizzo di anidride carbonica da gas di scarico, alla depurazione di reflui urbani ed alla produzione delle bio-plastiche.

Le attività del progetto sono volte all’individuazione dei ceppi algalie dei terreni più adatti alla loro coltivazione. Inoltre COMISAR prevede lo sviluppo di una tecnologia di estrazione associabile al riutilizzo di CO2 da gas di scarico e alla depurazione di reflui urbani, con importanti ricadute a livello ambientale.

L’incontro sarà l’occasione per fare il punto sullo stato d’avanzamento del progetto insieme allo staff tecnico, guidato dal responsabile scientifico Giacomo Cao (CINSA), il CRS4, rappresentato da Alessandro Concas, la referente di Sardegna Ricerche, Elena Lai, le diciassette imprese già coinvolte e le altre potenzialmente interessate a partecipare. Si procederà infine con la programmazione delle future attività da svolgere congiuntamente con le imprese.

COMISAR è uno dei 35 progetti collaborativi promossi da Sardegna Ricerche attraverso il programma “Azioni cluster top-down” ed è finanziato grazie al POR FESR Sardegna 2014-2020. I progetti cluster sono attività di trasferimento tecnologicocondotte da organismi di ricerca pubblici con l’attiva collaborazione di gruppi di piccole e medie imprese del settore o di settori affini, per risolvere problemi condivisi e portare sul mercato le innovazioni sviluppate nei laboratori. Come per tutti i progetti cluster, anche per COMISAR vale il principio della “porta aperta”: tutte le imprese interessate a partecipare possono chiedere di entrare a far parte del progetto in qualsiasi momento.

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“Il progetto Dass, distretto aerospaziale della Sardegna”. E’ il simposio organizzato per giovedì 31 gennaio – a partire dalle 10.00 – nella sala cinema della base di Perdasdefogu. A promuovere l’evento la FLP Difesa – la federazione lavoratori e funzioni pubbliche della Sardegna – che intende mettere sotto i riflettori una grande opportunità in grado di produrre uno sviluppo economico futuristico nel rispetto dell’ambiente, mai verificatosi prima in Sardegna. La tavola rotonda vedrà protagonista il presidente del distretto aerospaziale Giacomo Cao. Il convegno, coordinato dal responsabile della Flp Difesa Antonio Perra, vedrà poi la partecipazione delle forze sindacali e politiche che si confronteranno sui progetti capaci di dare un impulso agli investimenti nell’Isola superando le criticità che rendono impossibile ulteriori sperimentazioni all’interno degli avamposti isolani.

«Il progetto Dass – Distretto Aerospaziale della Sardegna – è in grado di produrre uno sviluppo economico moderno nel settore tecnologico – spiega Antonio Perra – favorendo la nascita di nuove realtà industriali, anche attraverso una forte incentivazione alla collaborazione tra piccole medie imprese e il sistema della ricerca.»

Una piattaforma che si concentrerà su progetti di ricerca funzionali agli obiettivi del distretto, spostando le risorse su settori ben identificati e capaci di garantire occupazione e sviluppo. I settori di attività spaziano dai servizi avanzati di protezione civile e ambientale, per la sicurezza dei cittadini e il monitoraggio, previsione e gestione delle condizioni dell’ambiente terrestre attraverso lo sviluppo di programmi tecnologicamente all’avanguardia, sino allo sviluppo di una piattaforma nazionale di test, validazione e certificazione per sistemi aerei ed acquatici a pilotaggio remoto.

«La Sardegna si trova davanti ad un bivio e un’occasione irripetibile, visto che si tratta di un progetto di caratura internazionale. Auspichiamo che la Regione possa garantire l’attuazione di questi programmi.»

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La Sardegna è un esempio internazionale per le sue politiche sull’aerospazio. Di quello che è stato già fatto nell’isola, dei prossimi progetti e delle nuove prospettive si è parlato in occasione dei 5 anni del Dass, il Distretto aerospaziale della Sardegna, alla quale hanno partecipato il direttore del Dass Giacomo Cao, l’ingener Cristina Leone, presidente del cluster tecnologico nazionale Aerospazio, e il consigliere economico del sottosegretario di Stato con delega all’aerospazio, Stefano Gialandris.

«Come Giunta crediamo molto nell’aerospazio, abbiamo sostenuto questo settore dal primo momento inserendolo nella nostra S3, la strategia di specializzazione intelligente, e questa è stata la svolta per dare impulso al settore – ha detto l’assessore della Programmazione Raffaele Paci –. I risultati che sono già arrivati, i riconoscimenti da parte della Nasa, il ruolo strategico del Radiotelescopio di San Basilio, gli investimenti di Avio nel Sarrabus e di tante altre imprese del distretto aerospaziale dimostrano che la strada è quella giusta. La Sardegna, come è stato più volte riconosciuto durante il dibattito, è ormai un punto di riferimento mondiale: abbiamo professionalità importanti, condizioni ideali per ospitare strutture di ricerca, forti competenze nell’alta tecnologia e nel digitale. Facendo sinergia, lavorando tutti insieme, possiamo raggiungere risultati ancora più importanti: ma in questo è fondamentale la continuità di sistema, garantire una traiettoria comune su cui i privati possono contare e in cui le Università giocano un ruolo decisivo.»

Il vicepresidente della Regione ha ricordato che la Regione ha già investito oltre 10milioni di euro nei bandi per l’aerospazio. «Bandi che hanno avuto un successo enorme, che abbiamo rifinanziato per garantire copertura a tutti i progetti idonei. Questo dimostra che è un settore che sta crescendo molto e che, come si vede dai progetti presentati, sta riuscendo a passare dalla fase di ricerca pura a quella di ricaduta sul territorio, e questo è un passaggio fondamentale perché è quello che può portare sviluppo e posti di lavoro. I progetti si occupano di gestione satellitare degli incendi, di agricoltura di precisione, monitoraggio ambientale e sorveglianza del territorio per garantire più sicurezza, cose concrete e contributo forte all’innovazione dei settori più tradizionali, dove abbiamo bisogno di alta tecnologia per farli crescere». 

Al finanziamento dei bandi si affiancano i cofinanziamenti di importanti progetti internazionali. «Ricerca tecnologica e capitale umano sono le chiavi con le quali la Sardegna può competere a livello mondiale, diventando una piattaforma internazionale in cui l’aerospazio gioca un ruolo di primo piano – ha sottolineato Raffaele Paci -. Con l’alta tecnologia possiamo superare il limite geografico trasformandolo in una risorsa. Le caratteristiche della nostra isola e le competenze digitali che possiamo garantire sono ideali per ospitare importanti progetti internazionali come, infatti, sta già accadendo: pensiamo ad Aria nella miniera di Seruci o a SarGrav a Lula, candidata a ospitare un laboratorio di ricerca internazionale sulle onde gravitazionali da un miliardo di euro, pezzi di storia del nostro passato che rivivono grazie all’alta tecnologia. In pochi anni l’aerospazio per la Sardegna si è trasformato da valida potenzialità a solida realtà, e di questo siamo molto orgogliosi, perché questo può garantire un solido futuro alla nostra terra e ai nostri giovani».