21 December, 2025
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Si avvicina il ritorno del Carbonia Calcio al Comunale “Carlo Zoboli”. I lavori per la ristrutturazione degli spogliatoi sono quasi terminati, anche la sistemazione del manto erboso è a buon punto e, salvo imprevisti, tutto dovrebbe essere pronto per la prossima partita casalinga in programma domenica 9 novembre, contro il Villasimius, per la nona giornata del girone d’andata.

I lavori sul terreno di gioco sono stati affidati dall’Amministrazione comunale ad una ditta specializzata e le fotografie allegate mostrano un manto erboso rigoglioso come non si ricorda da tanto tempo (forse, come non lo è mai stato dagli anni della serie C2). La squadra di Graziano Mannu in questo avvio di stagione ha affrontato grandi sacrifici, viaggiando prima a Calasetta per la prima parte della preparazione precampionato, poi al Comunale di Narcao per gli allenamenti e le partite ufficiali di Coppa Italia e campionato. Nonostante tutto, i risultati non sono mancati, il Carbonia ha disputato in casa tre partite, con una vittoria (con il Buddusò) e due pareggi (con il Taloro Gavoi e la capolista Nuorese).

Domenica, intanto, il Carbonia sarà impegnato per la quinta volta in trasferta, a Lanusei, dove cercherà di confermare quanto di buono fatto a Santa Teresa Gallura, dove ha centrato la seconda vittoria esterna in quattro partite disputate (dopo quella sul campo del Sant’Elena, a Settimo San Pietro). Per la prima volta Graziano Mannu dovrebbe avere tutti a disposizione, con il rientro di Andrea Porcheddu che a Santa Teresa Gallura non ha giocato perché squalificato, e il pieno recupero dei centrali difensivi Ayrton Hundt e Hérnan Zazas.

Giampaolo Cirronis

 

Sono stati eseguiti, al cimitero di Carbonia, i lavori per il taglio di un pino di grandi dimensioni che stava crollando su una cappella lungo il viale principale che conduce alla chiesa. Gli operatori di una ditta esterna incaricata dall’assessorato delle Manutenzioni guidato dall’assessore Giuseppe Casti, una volta ottenuta l’autorizzazione della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna – SABAP-CA , con relazione di un agronomo, sono intervenuti questa mattina. L’intervento ha risolto un’emergenza che rischiava di provocare danni sia alla cappella su cui si era adagiato il pino sia a quelle che si trovano a fianco e minacciava anche la sicurezza dei visitatori. Ieri mattina il crollo di alcuni rami provocato dal forte vento di maestrale, aveva richiesto l’intervento dei vigli del fuoco.

Giampaolo Cirronis

La chiesa della parrocchia del Cuore Immacolato s’è riempita questo pomeriggio, a Iglesias, per la cerimonia funebre di Nino Falchi, icona del calcio iglesiente dalla seconda metà degli anni ’50, scomparso ieri all’età di 86 anni. Tanti ex calciatori, soprattutto suoi allievi nelle diverse squadre guidate (Iglesias, Cortoghiana, Fersulcis, Assemini, Decimoputzu e Villacidrese), ma anche tanti altri addetti ai lavori nel panorama calcistico provinciale e regionale, non sono voluti mancare all’ultimo appuntamento, per il passo d’addio, al fianco dei figli e degli altri familiari, ad uno sportivo che ha trasferito il suo talento sui campi prima da calciatore e poi da allenatore, ma anche fuori dai campi per la formazione dei giovani.

L’atleta, l’allenatore, il maestro di sport e di vita Nino Falchi, è stato raccontato nella sua omelia da don Salvatore Benizzi, suo grande amico ed estimatore, che ha voluto celebrare la messa nonostante quella del Cuore Immacolato non sia la sua parrocchia.

«Con profondo dolore la Città di Iglesias apprende della scomparsa di Nino Falchi, protagonista del calcio isolano e simbolo dello sport iglesiente, che con passione e dedizione ha onorato il campo prima come giocatore e poi come allenatore, diventando punto di riferimento per intere generazionisi legge nella pagina Facebook del comune di Iglesias -. Il Sindaco Mauro Usai e l’intera Amministrazione comunale esprimono le più sentite condoglianze alla famiglia, agli amici e a tutti coloro che lo hanno conosciuto e stimato. Le tracce che ha lasciato nello sport e nella memoria della città resteranno vive nel cuore di tutti. Riposa in pace, Nino.»
«Nino Falchi è stato un mito, un iglesiente illustre che nessuno mai potrà dimenticare ha aggiunto oggi Mauro Usai -. Grazie di tutto.»

Per ricordare Nino Falchi, dopo il racconto del suo percorso calcistico pubblicato ieri, pubblichiamo il link dell’articolo pubblicato il 15 dicembre del 2018 in occasione dei festeggiamenti per il suo 80° compleanno e della presentazione del suo libro “Nino Falchi… Una vita per il calcio” tenutasi il giorno prima. e una breve intervista realizzata l’8 dicembre 2017 allo stadio Monteponi.

Giampaolo Cirronis

 

S’è spento oggi, all’età di 86 anni, Nino Falchi, bandiera del calcio iglesiente prima da calciatore poi da allenatore. Lascia la moglie Anna, i figli Roberto, Roberta con Paolo, Riccardo con Manuela, Giancarlo con Sabrina. La cerimonia funebre si terrà lunedì 27 ottobre, alle 15.30, nella chiesa della parrocchia del Cuore Immacolato, a Iglesias.

«Nino Falchi, una delle icone del calcio rossoblu dell’Iglesias e sardo per quasi mezzo secolo. Iniziò a giocare nella Monteponi ragazzi di Angelino Salis. Dopo la trafila nelle giovanili fece l’esordio in prima squadra nel campionato di IV serie 1957/1958 con l’allenatore Norberto Piccione. Con lo scioglimento della Monteponi passò al Cagliari di Stefano Perati per il campionato di B 1959/1960, dove bagnò il suo esordio con il Verona. Si dice che alla fine della stagione 1958/1959, prima del suo passaggio al Cagliari, il mitico Fulvio Bernardini allenatore della Lazio, lo avesse adocchiato per le sue qualità, ma la fine non si fece nulla.

Ala di ruolo, dotato di buona tecnica, dribbling e buona corsa, la sua caratteristica migliore era quella di involarsi sulla fascia puntando e superando il suo avversario al fine di pennellare palloni invitanti dal fondo per i suoi compagni in area di rigore. Dopo le tre stagioni di Cagliari, due delle quali in serie C, Nino varcò il mare per giocare prima con il Grosseto e poi con la Narnese, disputando con quelle squadre campionati di serie C e D. Alla fine dell’esperienza continentale, rientrò definitivamente in città per disputare con la squadra rossoblù dell’Iglesias il campionato dilettanti 1967/1968. Con i minerari di Iglesias disputò 6 campionati consecutivi, 2 dei quali in serie D, i quali sommati ai 2 precedenti giocati con la Monteponi, sono 8 in totale, per 176 presenze e 62 reti.

Alla fine del campionato di serie D 1972/1973, continuò a giocare come giocatore-allenatore, prima nel Domusnovas, poi nel San Giovanni Suergiu. Una volta appese le scarpette al fatidico chiodo, incominciò ad allenare nella stagione 1969/70, subentrando a Puppo Gorini alla guida dell’Iglesias, guidando l’Iglesias per 7 campionati non consecutivi e poi Cortoghiana, Fersulcis, Assemini, Decimoputzu e Villacidrese, vincendo tra l’altro molti campionati.

Nel 1998/1999, Nino Falchi lasciò definitivamente anche la panchina e da allora vive alla periferia di Iglesias da pensionato. Recentemente ha pubblicato il libro della sua storia ed ha festeggiato i suoi primi 80 anni.»

Brano tratto dal libro “80 anni di calcio rossoblù Monteponi Iglesias 1925 -2005”, di Franco Reina, Giampaolo Cirronis Editore.

 

Il Carbonia ha espugnato il campo del Santa Teresa con un goal di Leonardo Boi realizzato nel primo tempo e sale al quinto posto con 11 punti in classifica, alla pari con l’Iglesias (battuta 2 a 1 a Uri), l’Ossese (impostasi 1 a 0 sul campo del Sant’Elena) e il Tortolì (0 a 0 con il Calangianus). Per la squadra di Graziano Mannu, scesa in campo priva di Andrea Porcheddu, squalificato per una giornata dopo l’espulsione rimediata sei giorni fa nel recupero della partita con la Nuorese, si tratta della terza vittoria in sette giornate, seconda in trasferta, alla vigilia di un’altra trasferta, in programma sul campo del Lanusei. Il Santa Teresa era reduce da una brillante vittoria in trasferta, ottenuta per 2 a 0 sul campo del Villasimius.

Giampaolo Cirronis

Una manciata di secondi. E’ il tempo che ha impiegato l’Iglesias per sbloccare il risultato della gara di andata del quarto di finale della Coppa Italia con la Ferrini e indirizzare partita e qualificazione alla semifinale. L’azione si è sviluppata sulla sinistra con Vincent Di Stefano, sul suo traversone Stefano Crivellaro ha corretto di testa per l’accorrente Fabrizio Frau che s’è avventato sul pallone e con una conclusione acrobatica ha spedito il pallone alle spalle dell’incolpevole Alessandro Arrus.

Il goal subito a freddo ha fatto arrabbiare Nicola Manunza che ha ripreso i suoi ragazzi per la scarsa attenzione nelle battute iniziali della partita, ma la reazione ha tardato ad arrivare. L’Iglesias ha continuato a premere sull’acceleratore e al 13′ è maturato il raddoppio: azione manovrata, conclusione di Antony Cancilieri, respinta di Alessandro Arrus e tap-in vincente di Stefano Crivellaro.

Le due squadre si sono presentate in campo con formazioni largamente rimaneggiata (oltre ai cambi dettati dal turn over, Giampaolo Murru ha dovuto fare a meno degli squalificato Fabricio Alvarenga ed Edoardo Piras), ma mentre l’Iglesias è sembrata concentrata e decisa a fare sua la partita per ipotecare l’accesso alla semifinale, la Ferrini è apparsa fuori dalla partita per l’intero primo tempo.

La squadra di Nicola Manunza ha avuto una reazione d’orgoglio nella ripresa e dopo due tentativi dell’Iglesias con il 18enne Mauro Abbruzzi, è andata vicina al goal due volte con Luca Floris, fermato da due grandi interventi del 18enne Fabio Slavica. Cercando il goal la Ferrini ha prestato il fianco alle ripartenze dell’Iglesias che è andata vicina al terzo goal con Joel Salvi Costa, Vincent Di Stefano e un altro 18enne, Nicola Pintus. La Ferrini ci ha provato fino ai 5′ di recupero, prima con Matteo Vinci, poi ancora con Luca Floris.

Al triplice fischio finale l’Iglesias ha festeggiato una vittoria che vale un’ipoteca sulla qualificazione alla semifinale. Il 29 ottobre, sul proprio campo, la Ferrini dovrà fare la partita perfetta se vorrà cercare di rimetterla in discussione.

Iglesias: Slavica, Di Stefano, Crivellaro, Fidanza, Mechetti, Mancini, Piras, Abbruzzi, Frau (84′ Capellino), Cancilieri (63′ Pintus), Salvi Costa (88′ Corrias). A disposizione: Riccio, Arzu, Tiddia, Daga, Sanna. Allenatore: Giampaolo Murru.

Ferrini: Arrus, Manca (50′ Corda), Corona, Vitale, Mudu, Lecca (46′ Floris), Rinino (50′ Zedda), Mate (71′ Argiolas), Fanni, Podda (63′ Vinci), Piras. A disposizione: Celli, Simongini, Boi, Capitta. Allenatore Nicola Manunza.

Arbitro: Gabriele Mulas di Oristano.

Assistenti di linea: Stefano Siddi di Cagliari e Simone Crobu di Oristano.

Marcatori: 1’ Frau (I), 13′ Crivellaro (I).

Ammoniti: Piras (F), Corona (F), Mudu (F), Mechetti (I), Giampaolo Murru (allenatore Iglesias), Fidanza (I).

Giampaolo Cirronis

 

Si respira aria di alta classifica questo pomeriggio al Tonino Frogheri di Nuoro, dove alle 16.00 si affrontano la Nuorese e l’Iglesias, due delle squadre ancora imbattute del campionato di Eccellenza regionale. Dirige Gabriele Sari di Alghero, assistenti di linea Andrea Orrù e Alessandro Ventuleddu di Sassari.

La Nuorese è chiamata a rispondere al Tempio che ieri pomeriggio ha superato 1 a 0 il Carbonia con un goal di Samuele Spano, per riprendersi il primato in classifica solitario; l’Iglesias, da parte sua, insegue la prima vittoria esterna che le consentirebbe di effettuare il sorpasso in classifica e l’aggancio in vetta al fianco del Tempio.

La Nuorese è in gran forma, finora ha lasciato per strada un solo punto, proprio nel confronto diretto casalingo con il Tempio, terminato senza goal, e ha realizzato 7 goal, subendone 3.

L’Iglesias ha giocato una sola volta in trasferta, pareggiando senza goal a Ossi, e ha le “armi” per far male alla Nuorese, ad iniziare dalla difesa, unica imbattuta, per proseguire con l’attacco (5 goal realizzati) che con il tridente Alvarenga-Costa-Capellino ha un grandissimo potenziale in grado di far male a tutte le avversarie.

Questo l’undici iniziale annunciato da Giampaolo Murru: Riccio, Di Stefano, Arzu, Abbruzzi, Mechetti, Fidanza, Alvarenga, Frau, Costa, Piras Alberto, Cspellino. A disposizione: Slavica, Pintus, Piras Alberrto, Cancilieri, Corrias, Tiddia, Mancini, Daga.

La formazione della Nuorese annunciata dall’allenatore Claudio Bonomi: Mascia, Puddu, Catte, Carraro, desoslis, Tanda, Todde, Cadau, Caggiu, Cocco,Manca. A disposizione: Ruggiu, Piredda, Demurtas, Pitirra, Filia, Argiolas, Cossu, Barracca, Floris.

Sugli altri campi si giocano Atletico Uri-Calangianus, Buddusò-Santa Teresa, Ilvamaddalena-Ferrini, Sant’Elena-Villasimius e Tortolì-Lanusei.

Negli anticipi disputati ieri, il Tempio ha superato 1 a 0 il Carbonia, balzando temporaneamente in testa alla classifica con 11 punti; Taloro Gavoi – Ossese è terminata 2 a 2.

Giampaolo Cirronis

Il sito geo speleo archeologico di Sa Marchesa, a Nuxis, è ormai una splendida realtà nel territorio del Basso Sulcis, non solo per la sua natura originaria di sito minerario da anni al centro di un programma di studio e valorizzazione della Grotta di Acquacadda, che da anni ospita eventi di respiro nazionale e internazionale, ma anche come sede di importanti eventi socio-culturali. In quest’ottica rientra la sfilata “Moda & Tradizione” tenutasi domenica 5 ottobre, nella quale tradizione e innovazione si sono incontrate in una cornice particolarmente suggestiva.

Nell’occasione, la nuova collezione di abiti da sposa firmata dallo stilista Giuseppe Cocivera (A&G Couture), ha incontrato il fascino senza tempo di abiti tradizionali sardi, indossati da giovani modelle, in una serata presentata da Agnese Delogu. L’evento è nato dalla collaborazione tra lo stilista, lo Speleo Club Nuxis presieduto da Roberto Curreli e il comune di Nuxis, rappresentato dal sindaco Romeo Ghilleri e dall’assessore Damiano Cani che ha lavorato per alcuni mesi per l’organizzazione della serata.

Al termine della sfilata la serata è proseguita con un ricchissimo buffet offerto a tutti i presenti dallo Speleo Club Nuxis, creati con l’impiego di prodotti enogastronomici locali.

Allegato l’album delle fotografie della sfilata.

Giampaolo Cirronis

   

Con l’insediamento del Presidente Mauro Usai e dei dieci consiglieri eletti il 29 settembre scorso, è iniziato questo pomeriggio nella sala consiliare del comune di Iglesias il nuovo corso della Provincia del Sulcis Iglesiente che pone fine al commissariamento iniziato dopo il referendum abrogativo del 6 maggio 2012 e durato oltre tredici anni.

Alla prima seduta sono stati invitati tutti i sindaci dei Comuni della Provincia (5 dei 6 candidati sono stati eletti consiglieri), consiglieri e assessori regionali del territorio (presenti l’assessore dell’Industria Emanuele Cani e il consigliere Luca Pizzuto) le massime autorità militari e religiose (il vescovo, monsignor Mario Farci, impossibilitato a partecipare, ha delegato don Giorgio Fois). Grande partecipazione anche di altri amministratori comunali e cittadini.

I lavori sono stati aperti con l’appello del segretario generale del comune di Iglesias, il dottor Marco Marcello, affiancato dal direttore generale della provincia del Sulcis Iglesiente, la dottoressa Speranza Schirru, e la convalida degli eletti.

Il passaggio successivo è stato il giuramento del presidente Mauro Usai che ha poi ha tenuto il discorso inaugurale sulla nuova realtà della Provincia, il ruolo che sarà chiamata a svolgere per il rilancio del territorio in una fase particolarmente difficile della sua storia, rimandando l’approfondimento dei temi alla presentazione delle dichiarazioni programmatiche, che avverrà nella prossima seduta.

Concluso l’intervento di Mauro Usai, è stato dato spazio agli interventi dei consiglieri e degli ospiti. Sono intervenuti la consigliera provinciale Maria Beatrice Collu, il consigliere provinciale (il più votato) Gianluigi Loru, l’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani, don Giorgio Fois, il consigliere regionale Luca Pizzuto, il sindaco di Giba e presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis Andrea Pisanu, il sindaco di Santadi Massimo Impera.

Al termine, il presidente Mauro Usai ha riunito i consiglieri e i sindaci, per portarli a conoscenza dell’esito di un incontro avuto ieri in Regione, all’assessorato della Pubblica Istruzione, sul dimensionamento scolastico.

Allegate le interviste al presidente della Provincia del Sulcis Iglesiente, Mauro Usai, e al consigliere Pietro Morittu, sindaco di Carbonia, co-capoluogo con Iglesias.

Giampaolo Cirronis

E’ stato un confronto molto acceso quello tenutosi ieri pomeriggio nella sala consiliare del comune di San Giovanni Suergiu, nell’inchiesta pubblica attivata dalla Regione nell’ambito del procedimento riguardante la proposta di realizzazione di una discarica per rifiuti speciali non pericolosi in località “Su Giri de sa Murta”, nella frazione di Is Urigus, comune di San Giovanni Suergiu, presentata dalla società a responsabilità limitata Ekosarda. L’inchiesta pubblica è stata attivata a seguito delle numerose osservazioni presentate dal comune di San Giovanni Suergiu, da cittadini e da associazioni del territorio, che hanno richiesto un confronto aperto e trasparente.

Alla presenza dei funzionari della Regione Sardegna, si sono ritrovati i responsabili della società proponente, la sindaca Elvira Usai con assessori e consiglieri comunali di maggioranza e minoranza, rappresentanti di diverse associazioni, tanti cittadini, in particolare della frazione di Is Urigus ma non solo.

Fin dalle prime battute, quando i responsabili dell’Ekosarda hanno iniziato la presentazione del progetto, prevista dall’inchiesta pubblica prima delle osservazioni degli altri soggetti interessati, Amministrazione comunale in testa, il clima si è surriscaldato.

In una serie di slide sono state illustrate le informazioni generali sul progetto, con classificazione dell’impianto in discarica per rifiuti speciali non pericolosi; in parte a fossa (sotto piano campagna) e in parte in rilevato (addossata a ridosso della collina esistente); su una superficie di circa 9 ettari; per una volumetria netta di 323.164 metri cubi, di cui 186.000 metri cubi circa sotto piano campagna e 142.000 metri cubi circa sopra piano campagna. Le contestazioni sono state fortissime anche in relazione alla vicinanza con i centri abitati, dai presentatori così quantificate in distanze: 750 metri da Is Urigus, 1.350 metri da Is Gannaus, 4.000 metri da San Giovanni Suergiu e 4.100 metri da Carbonia. Distanze che, a detta dei numerosi intervenuti, sono in realtà molto inferiori, con alcune case ad alcune centinaia di metri, il campo di calcio e le strutture adiacenti e lo stesso asilo molto più vicini al sito interessato dal progetto, rispetto a quanto dichiarato dai proponenti.

Ad aprire gli interventi è stata la sindaca Elvira Usai, che ha motivato con alcuni passaggi durissimi il “NO” alla realizzazione della discarica a “Su Giri de sa Murta”.

I numerosi interventi seguiti a quello della sindaca, complessivamente una ventina, hanno bocciato il progetto… Loredana Carrogu, progettista in ambito sociale e culturale, e Silvio Nocco, medico cardiologo; Giorgio Querzoli, responsabile scientifico di Legambiente Sardegna, e Alessandro Madeddu, presidente Anspi; Graziano Bullegas, presidente regionale di Italia Nostra, e Sergio Porceddu, agente di assicurazioni in pensione; Rosario Spanu, residente vicino alla cava, e Marco Zusa, vice sindaco del comune di San Giovanni Suergiu; don Antonio Mura, responsabile della Pastorale per il Sociale e il Lavoro della diocesi di Iglesias, con un messaggio inviato su Whatsapp, e Alessandro Moi, cittadino; Sergio Madeddu, presidente dell’Auser di San Giovanni Suergiu, e Daniele Baglivi, dirigente della Pol. Is Urigus; Francesco Giganti, presidente del Banco SOS Alimentare, e Angelo Cremone, Sardegna pulita; Erika Floris, consigliera di minoranza del comune di San Giovanni Suergiu, e Roberto Puddu, ex segretario della Camera del Lavoro CGIL del Sulcis Iglesiente; Luisa Poggi, cittadina di Carbonia, e Giampiero Cabras; e, infine, Cenzo Satta, rappresentante legale di Smart Soa Villacidro…

Tutti hanno bocciato il progetto. Diverse le motivazioni: dalla pericolosità dei rifiuti che verrebbero destinati alla discarica, alla vicinanza della stessa dal centro abitato, con conseguenze sanitarie e ambientali disastrose; dall’incompatibilità della realizzazione di una nuova discarica con la vocazione economica del territorio su agricoltura e allevamento, alla discutibile affidabilità del progetto e della stessa società proponente, priva di dipendenti e con un capitale sociale minimo.

L’inchiesta pubblica è stata sicuramente un passaggio importante per il procedimento autorizzativo con la richiesta presentata dalla società Ekosarda, ora la Regione dovrà fare le sua valutazioni.

Giampaolo Cirronis