28 March, 2024
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Consiglio regionale A1

Il Consiglio regionale ha approvato sette articoli della Manovra Finanziaria 2016: 7; 7 bis; 8; 9; 10; 10 bis e 11 del Dl. 297 (Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2016 e per gli anni 2016-2018 – Legge di Stabilità 2016 e relativi allegati).

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo la formalità di rito, il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con la discussione dell’art. 7 (Disposizioni in materia di trasporti) del Dl n. 297 (Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2016 e per gli anni 2016-2018. Legge di Stabilità 2016 e relativi allegati).

Il presidente della commissione Bilancio e la Giunta hanno espresso il parere sugli emendamenti presentati.

Aprendo il dibattito, il consigliere Edoardo Tocco (Forza Italia) ha sottolineato che il problema dei trasporti evidenzia, per l’ennesima volta, «la mancanza di una strategia globale diversa dalle solite proroghe in via sperimentale e provvisoria, capace soprattutto di superare le molte criticità di cui si sono occupate più volte i media: dalla Tirrenia per i collegamenti con Corsica attraverso le Bocche di Bonifacio, al passaggio del personale fra Saremar e Delcomar per contratti, dalla situazione di Meridiana che nel periodo pasquale ha impedito a molti emigrati di fare rientro nell’Isola a causa dei costi eccessivi, ai problemi delle società sportive per cui manca una tariffa accessibile, dai pendolini Cagliari-Sassari alla grottesca situazione delle strade». Nel complesso, ha concluso Tocco, «siamo di fronte ad un disastro, che rende perfino impossibile capire quando si potrà vedere qualcosa di decente per i sardi».

Il consigliere Marcello Orrù (Psd’Az) ha affermato che «ci si sarebbe aspettato dalla finanziaria un intervento concreto in una materia delicata come quella dei trasporti, mentre invece assistiamo ad una ulteriore testimonianza del fallimento della Giunta Pigliaru, e soprattutto i sardi assistono da due anni e mezzo a questa parte ad una vera e propria controrivoluzione che ha cancellato quanto di buono era stato fatto nel passato». Ryanair è scappata dalla Sardegna, ha ricordato Orrù, «producendo danni diretti ed indiretti immensi, dalla generazione Erasmus agli emigrati al turismo, tutto finito in pochi giorni per non spendere 15 milioni». Per non parlare del trasporto ferroviario, ha aggiunto il consigliere, «con il nuovo pendolino che va come una vecchia Panda e i sassaresi, per esempio, si sono arrangiati utilizzando il nuovo strumento di Blablacar». Questa Giunta insomma, secondo Orrù, «verrà ricordata anche per essere stata schiaffeggiata da Alitalia, lasciando i sardi isolati e sequestrati nella propria Regione, tutta la Sardegna è rimasta bloccata e paralizzata e forse perfino Soru aveva intravisto qualcosa di giusto ma Pigliaru non ha dato retta; gli unici che arrivano in Sardegna con regolarità sono i clandestini, i quali avranno perfino la dedica di Sa Die de sa Sardigna con cui, fra l’altro, si traccia un inaccettabile parallelismo fra l’emigrazione sarda e quella attuale, al solo scopo di strumentalizzare i sardi come ha fatto l’assessore della Cultura per le sue campagne a favore dell’immigrazione».

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori) ha detto di non voler aggiungere nulla all’elenco delle inefficienze dei trasporti tracciate dai colleghi ma, ha osservato, «in queste vacanze pasquali, per la prima volta, si è lavorato in casa perché da fuori non è arrivato nessuno, perché sono mancati all’appello i turisti provenienti dal mercato internazionale e mondiale; praticamente c’è un nuovo sistema domestico ma su questo, purtroppo, non si può immaginare nessun tipo di sviluppo». La finanziaria, peraltro, ha rilevato Crisponi «si riduce ad un articoletto con quattro commi sul trasporto locale, delineando uno scenario che taglia fuori la Sardegna da ogni prospettiva, nonostante il lavoro avviato molti anni fa; una brutta marcia indietro, una realtà preoccupante che grava soprattutto sul sistema low cost mentre attendiamo la famosa sentenza da Bruxelles e l’estate è sempre più vicina, è evidente che siamo finiti ai margini del mercato turistico».

Il consigliere Christian Solinas (Psd’Az) ha detto che «è più facile parlare di quello che non c’è, si fatica a capire quale politica dei trasporti si voglia fare nel settore aereo e non solo per garantire continuità e opportunità per turisti, ma per quanto incide profondamente sul modello di sviluppo che intendiamo sostenere perché, a ridosso del trasporto, c’è grande indotto che è cresciuto molto in questi anni». Io credo, ha poi sostenuto Solinas, «che ci debba essere un qualche equilibrio fra vettori tradizionali e low cost, posto che non sono intercambiabili e che sarebbe preferibile un low cost  che affianchi il modello tradizionale». Soffermandosi sulle vicende dell’aeroporto di Alghero e della sua società di gestione, controllata pressoché interamente dalla Regione, Solinas ha auspicato che il calo delle presenze non determini anche «la perdita di valore per un asset fondamentale della Regione, soprattutto mentre si avvicina la gara; ritengo comunque che, mentre lo Stato ha trasferito altre risorse alla Sardegna per la continuità territoriale, «c’era spazio per dare l’idea di un disegno nuovo che si vuole perseguire perché il sistema ha bisogno di certezze e ci vuole un approfondimento che non si può risolvere col mantra dell’eredità del passato».

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha sottolineato che «tema  richiederebbe ben altro spazio, tuttavia siccome non ci sono politiche nei trasporti si fa in fretta ad esaminare quanto è stato fatto in questi due anni, dalla continuità territoriale al low cost; la verità è che si sono fatti gravissimi passi indietro, con la conseguenza che da isolani siamo diventati isolati, con gravi problemi economici, culturali, sociali e sanitari, e con danni difficilmente quantificabili per tutto il territorio regionale». Dopo aver ricordato le due mozioni di sfiducia presentate nei confronti dell’assessore, Tedde ha fornito alcune cifre sintetiche sul trasporto aereo: «ad Alghero siamo passati da 24 a 3 rotte, è finita un’epoca perché con questi voli spariranno anche almeno 200 milioni di ricadute economiche, ma piange anche Cagliari che perde 8 voli pur avendo altre alternative».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha ricordato di aver ricevuto da Alitalia invito «un messaggio per affrettarsi a prenotare gli ultimi posti». Ora non abbiamo neanche quelli, ha detto, «ed è impossibile che il governo regionale non si sia accorto di questo: siamo in mezzo al mare con il punto più vicino a 240 chilometri, ecco perché abbiamo parlato di una finanziaria senz’anima, perché ci rendiamo conto che il turismo, senza interventi, non può avere dimensioni competitive». Non riusciamo nemmeno a campare sulle disgrazie altrui, ha protestato Dedoni, «perché a fronte della note vicende che hanno riguardato Tunisia, Libia ed Egitto, di fatto la Sardegna ha chiuso il maggior numero possibile di rotte verso l’esterno, un problema che si rivelerà molto duro per il popolo sardo».

Ha quindi preso la parola il capogruppo dei Cristiano Popolari Socialisti, Pierfranco  Zanchetta, che ha rivolto i complimenti alla Giunta e all’assessore ai Trasporti per aver portato positivamente a compimento l’operazione di privatizzazione della Saremar. «Dal 2012 i collegamenti per le Isole minori sono costati alla Regione 50 milioni di euro. Essere riusciti a traghettare verso la privatizzazione la compagnia Saremar è un risultato importante per riaffermare il principio che lo Stato ha il dovere di trasferire le risorse alla Regione per garantire un pubblico servizio».

L’esponente della maggioranza ha poi sollecitato la necessità di risolvere altre questioni, a partire da quella del personale ex Saremar. «E’ un aspetto che deve essere chiarito in tutti i suoi rivolti, sia per il personale di bordo che di terra – ha affermato Zanchetta – altra questione riguarda la tratta che collega Santa Teresa a Bonifacio: attualmente è in regime di deregulation e dal 1° aprile inizierà il nuovo servizio. Quali sono i percorsi che si stanno compiendo e che garanzie ci sono per il personale Saremar?».

Il capogruppo di Cps si è soffermato, infine, sulla partita delle tariffe: «So che non era possibile prevederlo nel bando – ha concluso Zanchetta – ma credo che sia necessario estendere la tariffa per i residenti a tutti i sardi. Servirebbe a incentivare anche il turismo interno, le tariffe sono troppo alte, i sardi devono poter circolare liberamente all’interno del proprio territorio».

E’ poi intervenuto il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu che ha espresso un giudizio negativo sulla gestione dei trasporti, a partire dalla vicenda Saremar: «Dal 1° aprile la Saremar non esisterà più, al suo posto opereranno altre due compagnie – ha detto Rubiu – il percorso di privatizzazione, accompagnato da molte polemiche, ha lasciato per strada morti e feriti. Per i dipendenti Saremar è sparito il regime della continuità nel rapporto di lavoro».

Rubiu, dopo aver ricordato all’assessore ai Trasporti l’assemblea infuocata tenutasi a Carloforte alcuni mesi fa, ha accusato la Giunta di non aver mostrato sensibilità verso le popolazioni delle Isole minori e verso i lavoratori Saremar: «Chi ha mantenuto in piedi e salvato un’azienda – ha rimarcato Rubiu – è stato trascurato».

Critiche infine sulla gestione dei trasporti marittimi verso la penisola. «Le promesse fatte da Onorato alla Leopolda non sono state mantenute – ha sottolineato il capogruppo dell’Udc – una famiglia di 4 persone arriva a pagare 863 euro per venire in Sardegna. Non siamo più un’isola turistica, non c’è libertà di scegliere, ogni volta che decidiamo di spostarci ci sono una marea di difficoltà. E’ impensabile che oggi un turista scelga la Sardegna quando in Croazia, Spagna e, fino a poco tempo fa, Nord Africa si propongono pacchetti a costi minori».

Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento del capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis che ha parlato di “fallimento totale” delle politiche dei trasporti della Giunta Pigliaru. «Una cosa è fare il bravo docente universitario – ha detto Pittalis rivolgendosi all’assessore ai Trasporti Massimo Deiana – altra è invece svolgere al meglio il ruolo di assessore. Possiamo anche convenire sulle azioni programmatorie, ciò che contestiamo sono i risultati ottenuti: lei e il presidente Pigliaru siete corresponsabili di due anni di fallimento sul fronte dei trasporti».

Pietro Pittalis ha parlato di situazione di monopolio nei collegamenti navali per la penisola. «Si registrano aumenti tra il 40 e 70% che lasciano indifferenti il governo regionale – ha detto Pittalis – il diritto alla mobilità ai sardi viene negato cosi come ci sono problemi per il turismo e per il traffico merci».

Secondo il capogruppo di Forza Italia la Giunta continua a fare propaganda: «Nella storia autonomistica sarda il vostro esecutivo è quello che ha investito meglio nella propaganda perché dispone di giornalisti che sanno fare il loro lavoro – ha detto Pittalis – al di là della comunicazione di facciata c’è però il vuoto».

L’esponente della minoranza ha poi ricordato le continue lamentele provenienti dagli operatori turistici: «Ristoratori e albergatori puntano l’indice contro il sistema dei trasporti – ha detto Pittalis – sono due anni di fallimento a partire dalla la fuga di Ryanair. Mentre in Sardegna rimangono aperte le questione dell’aeroporto di Alghero a Comiso l’Unione Europea ha dato il via libera. Sono più bravi i siciliani o c’è qualcosa che non va? Per non parlare di Meridiana e del treno veloce, altri elementi che dimostrano la totale inadeguatezza delle politiche dei trasporti di questa giunta regionale. Spero che il viaggio che avete fatto in pompa magna in Corsica vi sia servito per imparare dalla loro esperienza».

Conclusi gli interventi dei consiglieri, il presidente Ganau ha dato la parola alla Giunta per la replica.

L’assessore ai Trasporti, Massimo Deiana, ha ricordato che le disposizioni contenute in finanziaria riguardano alcuni aspetti di carattere normativo e incidono in minima parte sul bilancio complessivo dedicato alle politiche dei trasporti. «Stiamo parlando di 20 milioni di euro su un bilancio di 400 milioni – ha detto Deiana – le norme completano un’opera di risanamento contabile, organizzativo e produttivo delle nostre aziende di trasporto locale».

Deiana ha poi specificato che i 15 milioni di euro indicati nel primo comma dell’articolo 7 saranno destinati, dopo il risanamento dell’Arst portato a termine lo scorso anno,  a sanare le pendenze delle altre società di trasporto pubblico locale. «In passato abbiamo evitato di riconoscere l’adeguamento Istat del costo di trasporto pubblico che ha generato debiti nei confronti delle aziende – ha sottolineato Deiana – se chiediamo efficienza e organizzazione dobbiamo pretendere che questi soggetti operino senza vantare crediti per decine di milioni nei confronti della Regione».

Deiana ha poi difeso l’operazione Saremar: «La Regione spendeva 16 milioni di euro l’anno per garantire i collegamenti verso le isole minori, ora quei soldi li mette lo Stato – ha rimarcato Deiana – una parte verrà destinata per intervenire a favore dei lavoratori che non troveranno adeguato ricollocamento o per allineare le prestazioni pensionistiche agli standard dovuti. Quanto a Saremar, il servizio pubblico continuerà ad esserci e, dal punto di vista tariffario, sarà molto, ma molto più favorevole. La gara ha determinato ribassi d’asta molto interessanti che produrranno una tariffazione quasi uguale tra residenti e non residenti».

Poi, rivolto al capogruppo dell’Udc Rubiu, Deiana ha detto: «Non solo non ci sono morti e feriti ma, nella vicenda Saremar, non c’è nemmeno un contuso: tutti i lavoratori stanno ricevendo la chiamata d’imbarco, per gli amministrativi è stata firmata una convenzione per farli transitare ad Arst».

Si è quindi passati alla votazione degli emendamenti. Il presidente Ganau ha messo ai voti l’emendamento soppressivo totale n. 218 (Zedda e più) che è stato respinto con 29 voti contrari e 16 a favore.

«Se la politica dei trasporti è quella illustrata dall’assessore si capisce perché versano in queste condizioni». Così la consigliera di Forza Italia, Alessandra Zedda, ha replicato rese dall’assessore Deiana ed ha insistito: «Registriamo un flop assoluto nei trasporti terrestri, aerei e marittimi».

Anche il consigliere Marco Tedde (Fi) ha replicato duramente all’assessore Deiana («non siamo distratti dalle festività pasquali ma l’assessore è invece distratto a Carnevale come a Pasqua e lo sarà anche per Ferragosto»). L’esponente della minoranza ha fatto poi riferimento alle critiche mosse dal segretario regionale del Pd, all’operato dell’assessore Deiana ed ha invitato giunta, maggioranza e partito democratico a confrontarsi tra loro.

Il consigliere dei Riformatori, Luigi Crisponi, ha insistito sulle recenti polemiche tra Soru e Deiana ed ha però “rivendicato” «nei confronti di Soru e dell’assessore, la tariffa unica e lo sviluppo dei collegamenti low cost in Sardegna». L’esponente della minoranza ha quindi invitato maggioranza, giunta e Pd a confrontarsi soprattutto con gli operatori dei trasporti e del turismo.

Il consigliere Christian Solinas (Psd’Az) ha invitato i consiglieri della minoranza a ritirare gli emendamenti soppressivi: «Sono stati utili per consentire il confronto e gli interventi in Aula sul tema dei trasporti ma, qualora approvati, cancellerebbero commi importanti per la sopravvivenza delle aziende del trasporto pubblico come Arst, Atp e simili». L’esponente della minoranza ha concluso dichiarando voto contrario agli emendamenti soppressivi dell’articolo 7.

Il consigliere di Fi, Edoardo Tocco, ha sottolineato che gli interventi dei consiglieri della minoranza “rappresentano ciò che è un sentimento comune in materia di trasporti, soprattutto in riferimento al settore aereo”. «Noi cerchiamo di pungolarla – ha concluso Tocco – e per migliorare la sua azione può provare ad ascoltare e qualche volta anche a rispondere alle interrogazioni, soltanto io ne ho presentato a decine e mai nessuna ha avuto risposta».

Il consigliere Antonello Peru (Fi) ha parlato di “un’isola fuori dal mondo e un’Isola che non c’è”, in riferimento alle condizioni in cui versano i trasporti in Sardegna. Il vice presidente del Consiglio ha criticato  l’accordo del ’97,  Soru-Prodi («fa pagare continuità territoriale aerea e trasporto pubblico ai sardi») ed analoghe considerazioni negative ha ricolto per l’atteggiamento della Giunta in ordine alla fuga dei low cost dall’Isola («si vuole far pagare i voli scontati agli operatori del turismo») ed ha quindi evidenziato come a pagare le conseguenze più pesanti le subisca il Nord Ovest della Sardegna. «Non va meglio nei trasporti marittimi – ha concluso Peru – dove avete sostituito un monopolio di stato con un monopolista privato».

Attilio Dedoni (Riformatori) ha replicato al consigliere del Psd’Az, Solinas, sull’opportunità di ritirare gli emendamenti soppressivi ed ha ribadito le critiche per l’operato dell’assessore Deiana: «E’ sufficiente leggere le cronache per comprendere la drammatica situazione in cui versa il trasporto aereo, gommato e marittimo».

Il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, ha definito l’articolo 7 della finanziaria “l’articolo dei rattoppi” ed ha preannunciato voto favorevole agli emendamenti soppressivi confermando un giudizio negativo per le politiche dei trasporti e per l’intera finanziaria.

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha criticato l’intervento dell’assessore Massimo Deiana («stendiamo un velo pietoso sul suo intervento, perché non ha dato risposta ad una sole delle questioni poste») ed ha mostrato perplessità sulla formulazione del comma 1 laddove si stabilisce che le aziende del trasporto pubblico debbano rilasciare “formale accettazione e liberatoria” al momento del trasferimento da parte della Regione delle ritardate erogazioni delle provvidenze.

«E’ lo stesso  lo stesso identico inciso che è inserito nelle norme che hanno sanato la posizione debitoria della Regione verso l’Arst e le debenze della Regione verso le aziende del trasporto pubblico locali risalgono agli anni ricompresi tra il 2010 2 2014». Così l’assessore dei Trasporti ha replicato alle dichiarazioni della minoranza ed ha affermato che la Regione “sana senza danni e interessi eccessivi la posizione nei confronti delle aziende”.

Il presidente Ganau ha quindi posto in votazione l’emendamento 219=627 che non è stato approvato con 33 contrari e 15 favorevoli.

La consigliera di Forza Italia, Alessandra Zedda, è intervenuta per dichiarazione di voto sugli emendamenti 220=628 e nel corso del suo intervento ha sollevato il “caso” di assunzioni per il tramite di un’agenzia di lavoro interinale, a discapito dei lavoratori del progetto “lavor@bile”.

Posto in votazione l’emendamento n. 220=628 non è stato approvato con 30 contrari e 15 favorevoli.

Il consigliere di Sel, Luca Pizzuto, ha invitato i presentatori al ritiro degli emendamenti n. 221=629, soppressivi del comma 3 dell’articolo 7, «perché puntano alla cancellazione della clausola di salvataggio del personale Saremar».

Attilio Dedoni (Riformatori) ha raccolto l’invito del consigliere Pizzuto, seguito dall’altro firmatario Paolo Truzzu (Fd’I).

Sugli emendamenti n. 222=630 è intervenuta la consigliera Alessandra Zedda che ha insistito sulla denuncia del caso dei lavoratori del progetto “Lavor@bile” ma il presidente Ganau, dopo averla invitata ad attenersi all’argomento oggetto dell’emendamento in discussione, ha tolto la parola alla consigliera della minoranza.

Marco Tedde (Fi) ha ribadito l’invito per cancellare il comma 4 dell’articolo 7 ed ha lamentato presunti “gestacci” all’indirizzo dei consiglieri della minoranza.

Il presidente del Consiglio ha affermato di non aver notato atteggiamenti e comportamenti non consoni e l’Aula non ha approvato con 32 contrari e 15 favorevoli l’emendamento n. 222=630. Non approvato neanche il n. 361 (32 no, 16 sì); il n. 362 (32 no e 16 sì); il n. 413 (30 no e 15 sì) e il n. 363 (32 no e 15 sì). Quindi il presidente Ganau ha posto in votazione il testo dell’articolo 7 (Disposizioni in materia di trasporti) che è stato approvato con 31 sì e 15 no.

Dopo non aver approvato gli emendamenti aggiunti (nn. 257 e 258) all’articolo 7, il Consiglio ha quindi avviato la discussione generale dell’art.7/Bis (Disposizioni in materia di turismo).

Il presidente della commissione Bilancio e la Giunta hanno espresso il parere sugli emendamenti presentati.

La consigliera Annamaria Busia (Sdl), illustrando un suo emendamento al comma 2 dell’articolo, ha messo l’accento sul fatto che «recepisce una norma nazionale in materia di promozione del settore nautico e turistico, che introduce per i cosiddetti Marina Resort l’Iva agevolata al 10% relativa ai mezzi in esse alloggiati come nelle altre strutture ricettive all’aria aperta». Pur mantenendo alcune criticità, ha proseguito, «interviene su materie a competenze concorrente nel rispetto del principio di leale collaborazione fra Stato e Regioni, alcune delle quali peraltro avevano legiferato in modo autonomo come Liguria, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia optando per il regime agevolato». La norma della Sardegna, ha concluso la Busia, interviene su un settore che assicura oltre 1800 posti-barca in 74 porti, luoghi in cui ogni 100 euro di spesa ne genera ben 256 nel sistema; è un fatto positivo per il turismo sardo e la portualità turistica, che ha ottenuto il riconoscimento da importanti associazioni di categoria».

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori) ha replicato che «recepire la norma nazionale, peraltro positiva, apre alcuni altri problemi non marginali come il riferimento puntuale alle strutture e la loro classificazione; ritengo poi che in qualche modo siano state negate all’assessore le sue prerogative di intervento sullo specifico della nostre su realtà locali». Inoltre, ha continuato, «la normativa regionale poggia su due leggi che già ci sono e serve un lavoro di coordinamento per inserire le nuove disposizioni nel sistema attuale; prevedo quindi difficoltà di applicazione da parte delle strutture amministrative, la fretta è stata come sempre cattiva consigliera e sarebbe utile una breve sospensione dei lavori per effettuare alcuni micro-inserimenti nel testo».

Il consigliere Edoardo Tocco (Forza Italia) ha sollecitato una decisione sulla proposta di sospensione.

La consigliera Annamaria Busia (Sdl) l’ha definita superflua, nel senso che sono sufficienti le delibere applicative della Giunta.

Riprendendo il suo intervento il consigliere Edoardo Tocco (Forza Italia) ha definito la strada dell’emendamento «singolare, perché si sarebbe potuto fare molto di più e l’argomento lo meritava certamente soprattutto in questo momento dopo che abbiamo parlato delle enormi difficoltà del sistema dei trasporti; per esempio non c’è niente sul turismo gastronomico o religioso e niente sulle fiere a cominciare da quella internazionale della Sardegna che doveva aprire fra dieci giorni, mentre l’ente è stato soppresso».

Il consigliere Angelo Carta (Psd’Az) ha osservato che «trasporti e turismo vanno di pari passo eppure li trattiamo in modo scollegato ed hanno comunque uno spazio inferiore a quello che meriterebbero; il turismo, in particolare, non può essere esaurito da questo breve intervento anche perché comprende artigianato e commercio». Parlando della soppressione dell’Ente fiera decisa dalla Camera di Commercio di Cagliari, Carta lo ha definito «un segnale molto negativo nei confronti del sistema delle imprese perché lo strumento merita di avere una prospettiva oltre ai posti di lavoro che finora ha assicurato». Quanto allo sviluppo turismo costiero e portuale, secondo il consigliere sardista «va bene ma non si risolve con questo ma semmai col piano regionale dei porti, la riflessione consigliata dal collega Crisponi sarebbe stata utile».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha detto di provare «imbarazzo per un articolo considerato come mera appendice dell’articolo sui trasporti, cosa che resterà negli annali del Consiglio regionale; è troppo riduttivo trattare in questo modo un settore che dovrebbe essere il vero motore dello sviluppo della Sardegna, ed è sbagliato non raccogliere i consigli dell’opposizione delegando tutto alla Giunta». Mi vergogno, ha concluso, «per l’ennesima dimostrazione che questa finanziaria non ha davvero un’anima, però sono sicuro che la gente saprà distinguere le cose concrete dalla solita propaganda del governo regionale».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha osservato che va rimarcato l’errore di rinchiudere in un articolo di risulta il turismo in Sardegna, dove c’è bisogno perlomeno di altri 20.000 posti barca; oltretutto l’articolo è scritto male ed ha obiettivi confusi corretti solo parzialmente da un emendamento orale». E’evidente, ha precisato, «che il governo regionale è distratto rispetto ad uno dei più grandi settori di sviluppo della Regione, sviluppo legato a tanti fattori i cui risultati, tuttavia, non possono essere dati acquisiti per sempre». Soffermandosi sull’Ente fiera di Cagliari con 17 dipendenti senza lavoro, «non licenziati ma per strada dopo la soppressione dell’Ente a soli venti giorni dall’apertura della campionaria, la Giunta deve esprimersi non foss’altro perché l’Ente possiede le due più grandi strutture congressuali della Sardegna».

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha definito «imbarazzante parlare di turismo in queste condizioni, è un pasticcio che lo stesso assessore non ha potuto non vedere pur facendo buon viso a cattivo gioco; il problema è che non si sa dove appendere questa norma, una specie di post-it che non si sa dove appendere, un intervento atipico dove c’è molto da rivedere, sorpassato e scopiazzato da un Dl strutturato della legislatura precedente e da una Pl del marzo scorso». Di solito, ha concluso, «quando si copia bisogna migliorare il testo mentre qui è accaduto il contrario; se l’emendamento l’avessimo proposto noi sarebbe stato strappato in mille pezzi, invece ragioni di bassa cucina lo faranno passare, perché forse domani ci sarà un tiolo da qualche parte ma non ci sarà un buon servizio alla Sardegna».

Dopo che il Consiglio ha respinto alcuni emendamenti della minoranza è stato messo in votazione il testo dell’articolo.

Per dichiarazione di voto, la consigliere di Sdl Annamaria Busia ha invitato l’opposizione a «farsene una ragione, ci siamo riusciti, nel passato nonostante aveste scopiazzato voi non ci siete riusciti, questa norma consente di abbassare l’Iva al 10% e tutti i dettagli vengono affidati alla Giunta; gli argomenti che avete proposto non c’entrano nulla, la norma è chiarissima e porterà un numero maggiore di diportisti in Sardegna». Mi auguro anche, ha concluso, «che il collega Tedde sia più misurato».

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha replicato che gli dispiace il risentimento della collega Busia ma confermo che «il testo non è copiato ma scopiazzato da una norma della Giunta Cappellacci che risale al 2013, che non era una norma appesa ad un filo come quella che avere fatto». E’evidente, infatti, «che la Giunta deve attuare disposizioni di legge e non inventarne di nuove, era una buona occasione che la maggioranza ha mancato».

Il consigliere Luigi Crisponi ha espresso anch’egli dispiacere per il fatto che la collega Busia si sia accalorata, perché «la norma è seria e importante è un errore il semplice adeguamento alla normativa nazionale, dimenticando le esigenze specifiche della Sardegna; ora mancano le necessarie direttive per l’assessorato e l’individuazione di precisi per la Giunta che, nella situazione attuale, potrà solo incollare la norma nazionale sull’impianto precedente, se la si vuole approvare in questo modo di proceda pure, pensavo di astenermi ma ora voterò contro».

Il capogruppo di Sdl Roberto Desini ha tenuto a tranquillizzare il collega Crisponi «perchè il mare è tranquillo, stiamo facendo pagare meno ai nostri diportisti e questo è un risultato; Tedde fa il disfattista a prescindere ma l’emendamento dà una risposta importantissima al settore turistico compreso l’indotto».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, ha sottolineato che il centro destra «non ha bisogno di lezioni tantomeno in materia di imposizione fiscali, casomai è il centro sinistra che è passato alla storia per le tasse sul lusso che noi abbiamo contrastato; lo spirito dell’emendamento è accoglibile perché abbiamo bisogno di interventi rivolti all’abbattimento della pressione fiscale, però abbiamo posto solo un problema reale perché così come è scritto il provvedimento non coglie nel segno e non garantisce il migliore funzionamento del sistema in una Sardegna competitiva».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha ribadito la condivisione del provvedimento ricordando però che «un minuto di sospensione avrebbe risolto tutto e migliorato il testo con lievissime modifiche, ora l’assessore spieghi il perché della sua scelta».

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione il testo dell’articolo che il Consiglio ha approvato con 30 voti favorevoli.

Subito dopo è iniziato l’esame degli emendamenti aggiuntivi. Approvato, con 41 voti favorevoli ed uno contrario, soltanto il n.823 (Busia e più) che, integrato con un emendamento orale della stessa consigliera Busia, prevede il sostegno finanziario (fino al 31 dicembre di quest’anno) alle strutture organizzate per la sosta ed il pernottamento dei diportisti, il cui trattamento normativo è assimilato a quello delle strutture ricettive all’aria aperta.

L’Aula è poi passata all’esame dell’articolo 8 “Contributo al fondo per l’integrazione del trattamento di quiescenza, di previdenza e di assistenza del personale dipendente dall’Amministrazione regionale” che stanzia 20 milioni di euro a favore del FITQ e 500mila euro per l’adeguamento dei relativi supporti informatici.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, prima di procedere con il suo intervento, ha chiesto chiarimenti sull’assenza dell’assessore al personale Gianmario Demuro.

Il presidente Ganau, scusandosi con tutto il Consiglio, ha spiegato di essersi dimenticato di comunicare l’assenza dai lavori dell’assessore Demuro preventivamente annunciata alla Presidenza. «L’assessore Demuro è oggi fuori sede a ha detto Ganau a lo sostituisce l’assessore agli enti Locali Erriu».

Si è quindi passati all’esame degli emendamenti soppressivi totali e parziali dell’articolo 8 sui quali la Commissione e la Giunta hanno espresso parere contrario, mentre gli emendamenti aggiuntivi sono stati dichiarati inammissibili.

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha contestato la decisione di dichiarare inammissibili gli emendamenti aggiuntivi: «Ne prendo atto ma non sono d’accordo – ha spiegato Dedoni – in questi emendamenti si parla di trattamento di quiescenza, argomenti contenuti in finanziaria. Siamo perfettamente in tema, non si modifica nulla».

Ha quindi preso la parola il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis che ha dichiarato di volere rinunciare al suo intervento e ha annunciato il ritiro degli emendamenti soppressivi: «E’ come parlare tra sordi – ha detto Pittalis – manca in Aula l’assessore al personale al quale avremmo voluto porre delle specifiche domande. Ci sono persone che attendono risposte ma queste risposte in Finanziaria non ci sono».

Al capogruppo di Forza Italia ha replicato l’assessore al Bilancio Raffaele Paci: «Capisco l’intervento di Pittalis – ha spiegato Paci – l’assessore Demuro aveva impegni familiari, voi tutti lo conoscete: è persona rispettosa, era dispiaciuto di non essere presente. Quanto al FITQ, è una questione alla quale occorre mettere mano. Negli anni sono stati creati strati diversi di aventi diritto con prerogative, privilegi e obblighi diversi. E’ un tema di grande importanza sul quale nei prossimi mesi il Consiglio sarà chiamato ad esprimersi. Stiamo mettendo ingenti risorse sul Fitq, va verificata la sostenibilità dell’attuale sistema e individuate norme per la messa in sicurezza del Fondo».

Il presidente Ganau ha quindi messo in discussione l’articolo 8 che è stato approvato con 31 voti a favore e 13contrari.

L’Aula è quindi passata all’esame dell’articolo 9 “Misure per la contrattazione collettiva e la mobilità del personale del sistema Regione”

Sentito il parere di Commissione e Giunta sugli emendamenti, il presidente Ganau ha messo in votazione l’emendamento soppressivo n.227 che è stato respinto dall’Aula con 31 voti contrari e 11 a favore. Stessa sorte per gli emendamenti n. 228=636 e 229=637 entrambi bocciati.

Sull’emendamento soppressivo n. 230 è intervenuto il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis che ha chiesto chiarimenti sull’esito delle interlocuzioni tra Giunta e sindacati dei dipendenti dell’Ente Foreste. «In questo articolo si prevedono 337 mila euro annui per la contrattazione collettiva del personale dell’Ente Foreste – ha detto Pittalis- mi sembra una cifra inadeguata. Il contratto è fermo dal 2010 per il blocco delle contrattazioni nella Pubblica Amministrazione. Oggi è possibile intervenire ma ha senso farlo solo se si prevedono risorse adeguate per lo scopo. Come sostengono i sindacati, 337mila euro sono un’inezia. Tra l’altro, mi risulta che la dirigenza dell’Ente Foreste abbia avuto un adeguamento abbastanza sostenuto, cosa che non avviene per il resto del personale dipendente. E’ possibile un’integrazione di risorse per dare risposte al comparto? L’Ente Foreste è l’unico settore che non ha usufruito del trattamento di cui sono stati beneficiari tutti gli altri dipendenti della Regione. E’ un’ingiustizia alla quale occorre porre rimedio».

L’assessore al Bilancio Raffaele Paci ha riferito di aver incontrato, insieme agli assessori all’Ambiente e al Personale, i rappresentanti sindacali dell’Ente Foreste. «E’ stato un incontro positivo nel quale si è parlato non solo di contrattazione collettiva ma anche della legge di riforma del settore – ha spiegato Paci – ai dipendenti dell’Ente Foreste è stata comunque destinata, in proporzione, la stessa cifra stanziata per la contrattazione collettiva degli altri dipendenti regionali. Abbiamo accolto la richiesta di un adeguamento per chi ha stipendi molto bassi, siamo inoltre rimasti d’accordo sulla possibilità di reperire risorse aggiuntive all’interno del bilancio dell’Ente. Ci vedremo dopo la finanziaria per fare il punto della situazione. Se ci sarà la necessità di intervenire lo si potrà fare con l’assestamento di bilancio». L’emendamento n.230 è stato ritirato.

Respinti, invece, gli emendamenti soppressivi nn. 231, 232 e 692, mentre ha ottenuto il via libera dall’Aula l’emendamento sostitutivo parziale n. 576 presentato dalla Giunta regionale che fissa in 3 milioni e 259mila euro la cifra destinata alla contrattazione collettiva dei dipendenti regionali per il 2016.

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo in votazione il testo finale dell’articolo 9 che è stato approvato con 30 sì e 14 no.

Il Consiglio è poi passato all’esame dell’articolo 10 “Norma in materia di provvidenze, agevolazioni o vantaggi”. Acquisito il parere sugli emendamenti di Commissione e Giunta, il presidente ha messo in votazione l’emendamento soppressivo n. 233. Per dichiarazioni di voto è intervenuto il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis che ha sollecitato un iter semplificativo per facilitare le transazione tra Regione e cittadini-debitori: ««E’ un problema che viene ripetutamente segnalato da chi ha debiti nei confronti della Regione e ha difficoltà a concluder accordi transativi – ha detto Pittalis – non si capisce a quali uffici ci si debba rivolgere. Si tratta di creare all’interno dell’amministrazione di una struttura che possa occuparsi di questo. Le risposte alle richieste dei cittadini arrivano dopo 8-10 mesi».

L’assessore al Bilancio Raffaele Paci, condividendo le preoccupazioni espresse dal capogruppo di Forza Italia, ha riconosciuto le difficoltà ad individuare gli uffici ai quali rivolgersi. «Stiamo cercando di semplificare – ha detto Paci – l’assessorato di riferimento sarà quello del Bilancio e il servizio competente quello del Credito». Messo in votazione, l’emendamento n.233 è stato respinto con 31 voti contrari e 14  a favore. Bocciati, in rapida successione, anche gli emendamenti soppressivi nn. 234=641, 235=642, 236=643, 237=644 e 645.

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il testo dell’articolo che è stato approvato con 31 voti favorevoli e 14 contrari.

Disco rosso invece per gli emendamenti aggiuntivi n. 275, 285, 286 e 287.

Sull’emendamento aggiuntivo n.288 è intervenuto il primo firmatario Marco Tedde (Forza Italia): «E’ una proposta finalizzato ad eliminare uno scempio che grava sul sassarese: il Palacongressi del Lido di Alghero – ha detto Tedde – la Regione fa finta che questa struttura non esista, invece potrebbe essere utilizzata per fare diverse cose. Bisogna porsi il problema, non si può pensare di buttare 25 milioni di euro. La struttura è in stato di abbandono, con un milione di euro in un triennio potrebbe essere recuperata e utilizzata. Occorre intervenire subito, prima che diventi irrecuperabile». Messo in votazione, l’emendamento n.288 è stato respinto.

Bocciato anche l’emendamento n. 289 (Tedde e più) che proponeva di stanziare 300mila per uno studio di fattibilità finalizzato alla riqualificazione dell’area agricola pubblica di Surugheddu-Mamuntanas recentemente messa in vendita dalla Regione. «Si tratta di un’area di 1300 ha di grande pregio che potrebbe funzionare da volano per l’intero territorio del Nord Ovest – ha detto Tedde – è stato uno sbaglio pubblicare la manifestazione di interesse per la vendita. C’erano idee pensate da Laore che aveva previsto il recupero delle strutture a fini turistici e attività agricole d’eccellenza. Questa ipotesi è stata cestinata, ora aspettiamo che un imprenditore dica cosa bisogna fare». Posto ai voti, l’emendamento è stato respinto. Successivamente sono stati bocciati tutti gli altri emendamenti aggiuntivi presentati dalla minoranza.

All’esame dell’aula l’articolo 10 bis “Integrazione alla legge regionale n. 25 del 1988”. Nella discussione generale è intervenuto  Daniele Cocco (SEL) che ha chiesto alla giunta, dopo l’approvazione della Finanziaria, di incontrare le compagnie barracellari per discutere il loro ruolo in materia di incendi. Non possiamo permetterci – ha detto Daniele Cocco – di fare a meno di questa forza lavoro. Dello stesso parere il consigliere Pd Roberto Deriu e il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis che ha  ricordato che gli emendamenti soppressivi sono stati presentati proprio per attirare l’attenzione su questa categoria. Pietro Pittalis ha annunciato il ritiro degli emendamenti soppressivi e ha invitato la giunta a chiarire bene la posizione delle compagnie barracellari. E’ triste in una finanziaria – ha detto ancora – non sentire né l’assessore del turismo né l’assessore del lavoro. Questo testimonia profonde carenze in questi due settori. L’assessore alla programmazione Raffaele Paci ha confermato l’impegno di incontrare al più presto le compagnie barracellari per affrontare il tema degli incendi anche alla luce della riorganizzazione del settore. Queste assicurazioni hanno fatto sì che il consigliere Christian Solinas (Psd’Az) ritirasse l’emendamento 726. Il Consiglio ha approvato l’articolo 10 bis (presenti 47, sì 46) e l’emendamento 578. Questo emendamento, presentato dalla giunta regionale, prevede l’inserimento dell’articolo 10 ter “Black list dei soggetti esercenti attività di rilascio di garanzie in via professionale”. E’ stato approvato anche l’articolo 11 (norma finanziaria). I lavori si sono conclusi. Il Consiglio è stato convocato per domani mattina alle 10.00.

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Gianmario Demuro 2

La Corte Costituzionale cha sancito l’inammissibilità del ricorso del Consiglio dei Ministri su tre articoli della legge in materia di organizzazione della Regione Sardegna. L’assessore degli Affari Generali Gianmario Demuro esprime «piena soddisfazione per il pronunciamento dei giudici della Consulta».

«La sentenza – ha dichiarato Gianmario Demuro – riconosce la legittimità costituzionale delle scelte della Giunta guidata da Francesco Pigliaru in tema di riorganizzazione dell’apparato amministrativo.»

«In particolare – sottolinea ancora l’assessore – la Corte ha riconosciuto la competenza esclusiva della Regione sulle materie al centro del contendere. Il pronunciamento, che è la conferma del buon lavoro svolto sino a questo punto, rafforza i nostri propositi in vista della più ampia riforma che riguarderà l’intero Sistema Regione.»

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La Giunta regionale ha fissato un tetto di spesa per gli incarichi di consulenza, studio e ricerca in linea con le disposizioni di legge in materia di riduzione dei costi degli apparati amministrativi.

L’esecutivo, su proposta dell’assessore degli Affari generali, Gianmario Demuro, d’intesa con l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, ha approvato la delibera che individua il limite di spesa annua quantificato nella somma di 435.972,38 euro.

Vengono esclusi dalla limitazione pochi casi espressamente previsti. Costituiscono eccezioni le consulenze conferite per adempimenti obbligatori per legge e gli incarichi, che non gravano sul bilancio regionale e che riguardano progetti finanziati con risorse comunitarie, statali o private. A queste disposizioni dovranno attenersi anche agenzie e enti regionali.

«La Giunta – sottolinea l’assessore Demuro – ha individuato un tetto di spesa per le consulenze esterne allo scopo di garantire un effettivo risparmio di soldi pubblici. Rispetto al passato, da oggi viene costituito un fondo unico per l’attribuzione di pochi qualificati incarichi. Da ciò deriva un notevole risparmio per l’amministrazione regionale che potrà destinare le risorse finanziarie verso altri importanti ambiti di intervento.»

Gianmario Demuro 55

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Gianmario Demuro 55

I problemi dei precari della Regione sono stati esaminati nella seduta congiunta di I e II commissione con l’assessore degli Affari generali Gianmario Demuro. Sono 1.101 i precari transitati a vario titolo nel sistema regionale (amministrazione centrale, enti e agenzie) negli ultimi dieci anni. Di questi, 152 sono ancora in servizio.

I dati sono stati forniti dall’assessore agli Affari Generali Gian Mario Demuro che ha illustrato nei dettagli i risultati del monitoraggio sul fenomeno del precariato sollecitato da una risoluzione approvata all’unanimità dalla Prima e Seconda Commissione il 14 ottobre scorso.

Dalla ricognizione assessoriale rimangono fuori i 1.703 precari dell’Ente Foreste, destinatari di specifici programmi di stabilizzazione, e i 301 dei Cesil-Csl, attualmente in forza all’Agenzia del Lavoro e in procinto di ottenere un provvedimento di stabilizzazione grazie a uno specifico provvedimento di legge che sarà discusso dal Consiglio subito dopo l’approvazione della manovra finanziaria.  Un monitoraggio a parte sarà invece necessario per i precari delle Asl, delle province e delle società in house.

«La Regione non si è comportata bene con le persone contrattualizzate in questi anni – ha detto Demuro – è arrivato il momento di recuperare serietà attraverso soluzioni percorribili nel rispetto dei vincoli di bilancio e delle disposizioni di legge.»  

I presidenti delle Commissioni Lavoro e Autonomia Gavino Manca e Francesco Agus hanno espresso apprezzamento per il lavoro svolto dall’assessorato e auspicato un percorso rapido per il superamento del precariato.

«Serve ora un ulteriore approfondimento sulla situazione nelle Asl, nelle province e nelle società in house – ha detto Manca – il Consiglio dovrà darsi tempi rapidi per avanzare proposte da discutere con la Giunta. Sarebbe opportuno definire il quadro complessivo entro il prossimo mese di giugno. L’obiettivo è chiudere la partita entro i prossimi 3 anni tenendo conto di tutti gli strumenti utili per l’accesso alla pubblica amministrazione come la mobilità e i concorsi pubblici.» 

Giudizio condiviso dal presidente Francesco Agus: «Giugno credo sia un termine ragionevole per avanzare una proposta operativa. I numeri del precariato in carico alla Regione e ai suoi enti strumentali sono contenuti – ha detto Agus – la nostra non è una situazione drammatica come quella di altre Regioni, il problema è risolvibile. Ora occorre evitare il ricorso a strumenti tampone per risolvere le emergenze. Senza un provvedimento definitivo i precari attualmente in servizio rischiano di andare a casa».

Conclusa l’audizione sul precariato, la Prima Commissione ha sentito gli assessori all’Industria Maria Grazia Piras e agli Affari Generali Gian Mario Demuro sul disegno di legge per la semplificazione dei procedimenti amministrativi. Il provvedimento sarà esaminato dalla Commissione subito dopo l’approvazione della manovra finanziaria.

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

La seduta congiunta della prima (Autonomia) e della seconda commissione (Lavoro), prevista per oggi, è stata aggiornata a giovedì 10 marzo, alle 11.00, con lo stesso ordine del giorno. In programma l’audizione dell’assessore degli Affari generali Gianmario Demuro sullo stato di attuazione della Risoluzione n. 14 della seconda commissione (monitoraggio dei rapporti di lavoro precari nel “sistema” Regione e individuazione di un percorso normativo per il suo superamento).

Sempre giovedì, ma alle 10.30, si riunirà la sesta commissione (Sanità) per la programmazione dei lavori.

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Gianmario Demuro 2

L’assessore regionale degli Affari generali, Gianmario Demuro, ha partecipato sabato alla quarta edizione dell’Open Data Day 2016, a Cagliari, al Lazzaretto di Sant’Elia.
«Gli Open Data – ha detto Demuro – rappresentano una grande opportunità di crescita sociale ed economica e un ambito su cui scommettere per trovare nel futuro immediato nuovi spazi per tanti giovani alla ricerca di un lavoro».
Le parole di Demuro erano rivolte agli oltre cento studenti degli istituti superiori “Giua” e “Scano”, impegnati, nell’arco della mattinata, in un hackaton sotto la guida di un gruppo di esperti informatici.
«Per le nuove generazioni il sistema degli Open Data deve essere una sfida da affrontare con grande curiosità. Bisogna, soprattutto, comprendere le straordinarie potenzialità legate a un uso corretto di tutte le informazioni che possono riguardare aspetti di grande rilievo, come lo sviluppo economico, le condizioni ambientali, l’utilizzo delle risorse pubbliche. Secondo un recente studio della Commissione Europea nei prossimi cinque anni, nel Vecchio Continente, il mercato dei dati aperti potrebbe creare un giro di affari di 325 miliardi. Tutto questo – ha detto Demuro – acquista un significato particolare in una regione come la Sardegna considerata la culla della cultura digitale per il fondamentale contributo di un gruppo di pionieri che ha capito prima degli altri le potenzialità della rete.»
L’assessore Demuro ha poi ricordato ciò che l’esecutivo sta facendo nel campo dei dati aperti.
«Si parte dalla considerazione – ha sottolineato l’assessore Demuro – che tutti i dati prodotti dalla pubblica amministrazione possono essere consultati e utilizzati in modalità libera e senza costi, per valorizzare i principi della trasparenza e della partecipazione dei cittadini alle scelte che li riguardano. Nell’ampio scenario dell’Agenda Digitale, che deve sostenere il processo di digitalizzazione della Sardegna, abbiamo previsto un potenziamento dell’operatività del portale opendata.regione.sardegna.it che oggi ha 561 dataset disponibili.»
L’Open Data Day, che ha avuto il patrocinio della Regione e del comune di Cagliari, è stato organizzato dal Circolo Giuristi Telematici con la collaborazione del Crs4 e del Gruppo Utenti Linux Cagliari.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore degli Affari generali, Gianmario Demuro, ha approvato una delibera che prevede la realizzazione di uno sportello unico on line per consentire a cittadini e imprese di accedere ai servizi telematici forniti dall’amministrazione regionale.
«Si tratta – ha detto l’assessore Demuro – di un ulteriore tassello del piano di informatizzazione delle procedure della pubblica amministrazione inserito nell’ampio orizzonte dell’Agenda Digitale. L’obiettivo è quello di rendere più semplice e diretto il rapporto tra i cittadini e gli uffici della Regione.»
L’Agenda Digitale, oltre a una serie di interventi che riguardano direttamente i servizi offerti dalle strutture regionali, prevede la diffusione della banda ultralarga, che garantisce connessioni internet più veloci, in tutto il territorio della Sardegna.
Nelle prossime settimane saranno avviati i lavori in 313 comuni della Sardegna (che ricadono nelle aree rurali) per realizzare tutte le infrastrutture necessarie ad assicurare la connettività ad alta velocità e in banda ultralarga. Seguiranno gli interventi negli altri comuni che rientrano nelle aree “a fallimento di mercato”, in cui, in assenza di interesse da parte degli operatori privati, interviene la Regione con risorse pubbliche.

Gianmario Demuro 55

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Gianmario Demuro 2

L’assessore regionale degli Affari generali, Gianmario Demuro, è intervenuto oggi alla riunione del coordinamento delle Regioni a Statuto Speciale della Conferenza delle Regioni che si è svolta a Roma, nella sede di rappresentanza della Sardegna. Era presente, tra gli altri, la Presidente del Friuli-Venezia-Giulia Debora Serracchiani.
«La Sardegna e le altre regioni a Statuto speciale e le province autonome – ha detto Gianmario Demuro – vanno avanti nel confronto sulle regole comuni per la revisione dello Statuto, d’intesa con lo Stato, e sulle norme di attuazione alla luce della riforma costituzionale in corso.»
Gianmario Demuro, nel ruolo di coordinatore del gruppo tecnico (che svolge su delega del presidente Francesco Pigliaru), dovrà prendere contatto con Gianfranco Ganau, responsabile delle assemblee delle Regioni a Statuto speciale e delle Provincie autonome di Trento e Bolzano, per avviare iniziative comuni.
Il coordinamento alla fine del prossimo mese di marzo, incontrerà il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Enrico Costa, per fare il punto sul lavoro svolto.
L’assessore Demuro ha inoltre partecipato, a Roma, all’incontro con il ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Marianna Madia, previsto nell’ambito della seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni.
Al centro del confronto c’era la valutazione dei provvedimenti attuativi della legge 124 del 2015 (riforma della pubblica amministrazione) approvati, in via preliminare, dal Governo lo scorso 20 gennaio.
«Anche su questo fronte – ha conlcuso l’assessore Demuro – si è registrata una piena convergenza sulla necessità di favorire il processo di semplificazione delle pubbliche amministrazioni e conseguentemente venire incontro alle esigenze dei cittadini.»

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Gianmario Demuro 2

La Sardegna avrà a disposizione 94 milioni di euro per la realizzazione di tutte le infrastrutture necessarie ad assicurare la connettività ad alta velocità.
La Conferenza Stato-Regioni ha approvato l’accordo di programma finalizzato allo sviluppo della banda ultralarga a livello nazionale.
Le nuove risorse, che rientrano nel Fondo di sviluppo e coesione, sono il frutto del lavoro della Giunta guidata da Francesco Pigliaru e dell’azione congiunta di tutti i governi regionali impegnati in un serrato confronto con il ministero dello sviluppo economico.
Alla riunione della Conferenza Stato-Regioni è intervenuto l’assessore degli Affari Generali, Gianmario Demuro, che ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto. L’impegno del Governo nazionale – così prevede l’accordo di programma – verrà formalizzato con delibera del Cipe entro il prossimo 30 aprile.
«La nostra isola, in anticipo rispetto alle altre regioni – ha spiegato Gianmario Demuro -, ha intrapreso il percorso per raggiungere i due obiettivi europei: la copertura totale del territorio regionale con connessioni ad almeno 30 Mbps e avere il 50% della popolazione con connessioni a 100 Mbps. Con queste ulteriori risorse siamo in grado di raggiungere un traguardo ancora più ambizioso che è quello della copertura dell’85% della popolazione con connessioni a 100 Mbps.» 
La Sardegna, come ha recentemente riconosciuto il sottosegretario allo sviluppo economico con delega alle comunicazioni Antonello Giacomelli, ha giocato d’anticipo rispetto alle altre regioni italiane sul fronte degli interventi per la diffusione della banda ultralarga nelle zone svantaggiate. Nel prossimo mese di marzo, avranno inizio i lavori per realizzare le reti in fibra ottica in 324 comuni, quelli che ricadono nelle aree rurali “in fallimento di mercato” in cui, in assenza di interesse da parte degli operatori privati, interviene la Regione con risorse pubbliche (lo stanziamento ammonta a 56 milioni di euro). La conclusione dei lavori, in base al cronoprogramma di Infratel (società in house del ministero dello sviluppo economico) è prevista nella primavera del 2017.
«Vengono così garantiti eguaglianza e pari diritti a cittadini e imprese che, senza l’intervento pubblico, resterebbero tagliati fuori dalla possibilità di avere connessioni internet molto più veloci rispetto all’attuale adsl. I progetti in cantiere – ha concluso l’assessore Demuro – rappresentano un requisito indispensabile alla piena fruizione dei più avanzati strumenti telematici che sono fattori di crescita sociale ed economica per tutte le comunità.»
Secondo i dati del ministero dello sviluppo economico, nel 2018, in Sardegna, la copertura con reti in banda ultralarga sarà dell’87%.

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Palazzo della Regione 4 copia

La Giunta regionale, riunita quest’oggi in viale Trento sotto la presidenza di Francesco Pigliaru, su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha approvato la delibera sulle Linee Guida per la predisposizione dei disciplinari di produzione del Marchio collettivo di qualità agroalimentare garantito dalla Regione Sardegna. «Il via libera di oggi – ha spiegato Falchi – ci permette di avviare subito i gruppi di lavoro per ogni filiera produttiva, in collaborazione con le agenzie agricole regionali, per la stesura dei disciplinari di produzione». 
Per ciascuna delle filiere interessate al sistema di certificazione, le Linee Guida stabiliscono specifici principi che dovranno orientare i gruppi di lavoro. Gli ambiti in cui si andrà a intervenire riguardano la salute e il benessere degli animali, la tutela dell’agro biodiversità e delle sue risorse genetiche, la tutela dell’ambiente e la salubrità delle produzioni agricole e alimentari, gli aspetti qualitativi relativi alle caratteristiche intrinseche del prodotto, ma anche altri aspetti di qualità etico-sociale, economica e ambientale. Le proposte dei disciplinari di produzione saranno elaborate dalle Agenzie agricole, con la supervisione dell’Assessorato dell’Agricoltura, e in stretta collaborazione con le organizzazioni professionali agricole e gli operatori del settore.
ha approvato l’individuazione della Asl 8 di Cagliari come azienda capofila per le gare in unione d’acquisto per la fornitura del servizio di produzione e gestione degli inviti alla popolazione per lo screening del tumore al colon retto. Con la presa d’atto del Piano d’Azione/Rapporto Annuale degli Obiettivi di Servizio (RAOS) 2012 – per l’assistenza Domiciliare Integrata agli anziani, la Giunta regionale ha infine approvato gli interventi effettuati, per oltre 18 milioni, derivanti da precedenti delibere Cipe.
Su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, ha prorogato l’efficacia temporale della delibera n. 40/9 del 16 novembre 2010, in cui era stato espresso un giudizio di esclusione dalla successiva procedura di valutazione di impatto ambientale, nel rispetto di una serie di prescrizioni, per gli interventi necessari al riassetto idrogeologico nelle aree colpite dagli eventi alluvionali del dicembre 2004 a Villagrande Strisaili, proposte dall’Amministrazione comunale. Si tratta delle opere di sistemazione idrogeologica del rio S’Arrescottu, del rio Bau Argili, del rio Bau è Porcos, del rio Figu Niedda e del rio Serra è Scova. È stata inoltre estesa l’efficacia temporale della delibera n. 40/6 del 16 novembre 2010, in cui la Giunta esprimeva un giudizio positivo di compatibilità ambientale, con prescrizioni, per i lavori di ampliamento molo Direzione Marina e ristrutturazione imboccatura del porto turistico di Porto Rotondo.
Infine, non saranno sottoposti all’ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale, condizionatamente al rispetto di una serie di prescrizioni, gli interventi per un impianto di liquefazione di prodotti di origine animale da scarti di macellazione freschi, con adiacente impianto di cogenerazione alimentato da biocombustibile ottenuto dal processo di liquefazione, ubicato nel comune di Simaxis e l’attività di recupero con procedure semplificate di fresato di conglomerato bituminoso a Ozieri.
La Giunta, su proposta dell’assessore del Personale Gianmario Demuro ha approvato la delibera che autorizza l’acquisizione in posizione di comando di tre dirigenti in arrivo da altre pubbliche amministrazioni. Uno strumento temporaneo che fa fronte alle recenti cessazioni dal servizio e alla mancanza di figure dirigenziali in possesso delle competenze richieste. I dirigenti sono destinati a ricoprire incarichi nella Direzione generale Sanità, Servizi finanziari e Agricoltura.
Su proposta dell’assessore Raffaele Paci l’esecutivo ha approvato l’aggiornamento, previa verifica, delle quote vincolate del presunto risultato di amministrazione 2015 effettuata sulla base del preconsuntivo di tutte le spese e le entrate dell’esercizio 2015.