20 December, 2025
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La Giunta regionale ha disposto lo scioglimento del Consiglio comunale di Maracalagonis, a seguito della scomparsa del primo cittadino Mario Fadda. Il Consiglio e la Giunta rimarranno in carica fino alla elezione del nuovo consiglio e del nuovo sindaco. Sino alle predette elezioni le funzioni del sindaco saranno svolte dal vicesindaco. Il Presidente disporrà ora, con proprio decreto, l’atto formale di scioglimento.

Su proposta dell’assessore degli Enti locali, Quirico Sanna, la Giunta ha nominato Giorgio Speranza, funzionario dell’assessorato degli Enti locali, commissario ad acta, in sostituzione del consiglio comunale di Quartucciu, per l’approvazione del Piano particolareggiato del Centro storico in adeguamento al Piano paesaggistico regionale e Sofia Secci, funzionaria dell’Assessorato degli Enti locali, commissario ad acta, in sostituzione del consiglio comunale di Burgos, per l’adozione del Piano particolareggiato del Centro di prima e antica formazione.

Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura Gabriella Murgia, la Giunta ha deliberato di prorogare la gestione commissariale del Consorzio di bonifica dell’Oristanese e ha nominato Cristiano Carrus quale commissario straordinario, sino all’espletamento delle elezioni degli organi consortili.

Su proposta dell’assessore del Lavoro Alessandra Zedda, la Giunta, a seguito di una apposita procedura ad evidenza pubblica, ha deciso di nominare Massimo Temussi, quale direttore generale dell’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro, ASPAL.

Su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Gianni Lampis, la Giunta ha approvato la proroga dell’avvio dei lavori delle opere legate ai contributi concessi, per l’annualità 2019, dalla Regione ai Comuni che hanno subito una diminuzione degli occupati nel settore della forestazione. 

Sempre su proposta dell’assessore Gianni Lampis, l’Esecutivo ha concesso una proroga ai Comuni per l’avvio dei lavori di manutenzione e valorizzazione del patrimonio boschivo in prossimità di aree interessate da deindustrializzazione, cave dimesse, incenerimento di rifiuti, in virtù di contributi concessi nell’annualità 2017-2018.

Su proposta dell’assessore della Pubblica istruzione Andrea Biancareddu, la Giunta ha approvato i criteri e le modalità di erogazione dei contributi concessi dalla Regione per la manutenzione straordinaria degli impianti sportivi comunali dati in concessione.

Su proposta dell’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, la Giunta ha poi approvato il provvedimento che consentirà alla Regione di incassare dallo Stato risorse per 444 mila euro da destinare alle politiche a favore della famiglia.

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Domani (mercoledì 31 luglio), nella sala riunioni dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente (piano terra) in via Roma 80, alle ore 10.00, si terrà una conferenza stampa sul riconoscimento “Ecoforum” di Legambiente alla Comunità montana Gennargentu – Mandrolisai, prima tra i Consorzi di Comuni a livello nazionale per la raccolta differenziata. Interverranno l’assessore Gianni Lampis ed alcuni amministratori locali.

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«Ho incontrato una comunità che chiede alla politica regionale di non essere abbandonata. Perciò, d’intesa col presidente Solinas, chiederemo al Governo nazionale il riconoscimento dello ‘stato di emergenza’, auspicando ampia condivisione e sostegno da parte della politica regionale e nazionale.»

Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, a Siniscola, durante il colloquio con il sindaco Gianluigi Farris e l’intera Amministrazione comunale, prima di effettuare un sopralluogo nelle aree interessate dall’incendio delle ultime ore.

«Circa 600 ettari andati in fumo, danni alle infrastrutture tecnologiche e aziende agricole fortemente danneggiate, senza pecore, foraggio e stalle – ha evidenziato l’assessore Gianni Lampis -. Bisogna lavorare anche sui piani comunali di protezione civile e sui sistemi di evacuazione degli animali dislocati nell’agro. Infatti, ogni animale che muore in Sardegna per gli incendi è una famiglia che rischia di non avere più il pane per la propria tavola. Non possiamo accettarlo.»

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«I danni causati dalle cornacchie alle produzioni agricole e quelli arrecati alle produzioni ittiche dai cormorani sono all’attenzione della Giunta e vedono un costante e stabile confronto tra le strutture dell’assessorato dell’Agricoltura e di quello della Difesa dell’Ambiente sull’attività di monitoraggio dei danni stessi, sulle azioni di controllo della popolazione delle cornacchie e dei cormorani nell’ambito dei piani provinciali di contenimento, sulle misure di intervento per la compensazione dei danni già attive e sulla valutazione di ulteriori misure alla luce proprio dell’attività di monitoraggio.»

Lo sottolineano gli assessori dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, e della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, precisando che, per la compensazione dei danni, esistono sia risorse del bilancio regionale sia risorse comunitarie.

«Per i danni prodotti dalle cornacchie – precisano i due assessori – c’è già un aiuto regionale, previsto dalla legge regionale 29 luglio 1998, n. 23, che fissa le norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia in Sardegna, in particolare dall’art. 59, e dalla relativa disciplina per l’attuazione fissata con la deliberazione n. 44/21 del 25 luglio 2016. Laddove le risorse recate dalla dotazione ordinaria di bilancio risultassero insufficienti l’impegno è quello di reperirne ulteriori e in misura sufficiente a mitigare gli effetti dei danni effettivamente prodotti.»

«Per i danni causati alle produzioni dei comprensori di pesca regionali – fa sapere l’assessore Gabriella Murgia – a breve sarà pubblicato il bando per la presentazione delle domande di risarcimento. La misura di intervento è inserita nell’ambito del programma operativo Feamp 2014/2020 – Misura 1.40 – Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi marini e dei regimi di compensazione nell’ambito di attività di pesca sostenibili.»

«Per quanto riguarda i cormorani – aggiunge l’assessore Gianni Lampis – occorre lavorare sulla prevenzione, così da evitare la creazione delle colonie. Decisivo, perciò, realizzare azioni dissuasive per non farli restare in Sardegna. Oltre alla prevenzione nell’Isola, bisogna sollecitare l’Europa a intraprendere iniziative per la riduzione delle nascite.»

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«Abbiamo dato una risposta concreta ai tanti lavoratori che attendevano da troppo tempo, rispettando gli impegni presi.»

Così il presidente della Regione Christian Solinas ha commentato la notizia della revoca dello sciopero proclamato per il 31 luglio dai sindacati per la vertenza Forestas.

Ieri, la Giunta regionale ha approvato la delibera, proposta dall’assessore degli Affari generale e del Personale, Valeria Satta, d’intesa con l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, che definisce gli indirizzi per la contrattazione collettiva affidata al Coran, dando avvio alla procedura per il passaggio del personale dall’Agenzia al comparto regionale. 

«Il nuovo inquadramento permetterà una piena operatività – ha aggiunto Christian Solinas –, così Forestas potrà garantire le finalità per le quali è nata, collaborando con gli enti locali e mettendosi a disposizione dell’intera comunità per tutto l’anno, non solo in caso di eventi calamitosi o attività di protezione civile.»

La delibera stabilisce gli indirizzi per il Coran, a cui spetta il compito di avviare le fasi negoziali necessarie per definire la struttura complessiva del comparto unico del personale regionale ed autorizza l’Agenzia Forestas a svincolare le somme accantonate nel fondo contenzioso, destinandole in gran parte alla costituzione di una nuova disponibilità che finanzi il transito del personale assunto a tempo indeterminato dell’Agenzia al contratto collettivo regionale. Fondo che coprirà anche i costi dell’estensione dei contratti dei dipendenti a tempo determinato dell’Agenzia regionale, «creando le basi per porre fine al precariato che si trascina da anni, conservando e valorizzando la professionalità finora acquisita – ha spiegato l’assessore Valeria Satta -. La soluzione alla vertenza Forestas è un importante traguardo che ho perseguito fin dal mio insediamento».

«In queste settimane ho constatato il profondo senso del dovere del personale di Forestas impegnato nella campagna contro gli incendi – ha detto l’assessore Gianni Lampis – e sono soddisfatto per la responsabilità dimostrata dai sindacati e dai lavoratori dell’Agenzia che hanno revocato lo sciopero proclamato.»

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Definendo gli indirizzi per la contrattazione collettiva da affidare al Comitato per la rappresentanza negoziale (Coran), la Giunta regionale ha sbloccato la vertenza Forestas, dando avvio alla procedura per il transito del personale assunto a tempo indeterminato dall’Agenzia al comparto regionale.

La proposta, approvata su proposta dell’assessore degli Affari generale e del Personale, Valeria Satta, d’intesa con l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, stabilisce gli indirizzi per il Coran, a cui spetta il compito di avviare le fasi negoziali necessarie per definire la struttura del comparto ed autorizza l’Agenzia Forestas a svincolare le somme accantonate nel fondo contenzioso (16.630.841,26 euro), destinandole in gran parte (12.992.080,10 euro) alla costituzione di un nuovo fondo che finanzi il transito del personale assunto a tempo indeterminato dell’Agenzia al contratto collettivo regionale. Questo fondo sarà altresì destinato a coprire i costi della progressiva estensione del periodo annuale di lavoro dei dipendenti con contratto semestrale.

«E’ terminata la fin troppo lunga attesa dei lavoratori – ha detto il presidente Christian Solinas -. La Giunta ha mantenuto gli impegni, fornendo una risposta concreta che in tempi brevi porterà al nuovo inquadramento del personale dell’Agenzia, permettendone la piena operatività e garantendo a Forestas di rispondere alle finalità per le quali è stata creata, con una collaborazione attiva con gli enti locali, a disposizione dell’intera comunità durante l’intero arco dell’anno, e non solo in caso di eventi calamitosi o, in generale, per le sole attività di protezione civile.»

Sono stati approvati anche gli indirizzi per il Coran per avviare la contrattazione collettiva integrativa per la progressiva estensione del periodo di lavoro dei dipendenti con rapporto semestrale: «Con l’obiettivo di risolvere al più presto – ha spiegato l’assessore Valeria Satta – l’annoso problema del precariato che caratterizza il personale dipendente a tempo determinato di Forestas, conservandone e valorizzandone al contempo la professionalità acquisita».

L’avvio del progressivo aumento del periodo di lavoro dei dipendenti semestrali, sino alla durata di dodici mesi, comporterà per tali lavoratori la conversione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, come previsto nella legge regionale 6/2019 ed in conformità al piano triennale dei fabbisogni dell’Agenzia Forestas, obiettivo che dovrebbe concludersi entro il 2021 e che rende necessario procedere ad una contrattazione integrativa. Il Coran, perciò, dovrà prevedere e disciplinare la progressiva estensione del periodo di lavoro dei dipendenti, nel rispetto dei limiti assunzionali e delle risorse stanziate annualmente in bilancio. Le assunzioni a tempo determinato avverranno in un unico turno annuale, che ricomprenda necessariamente i sette mesi da aprile ad ottobre, per facilitare le assunzioni e aumentare la presenza di personale nel periodo in cui ha particolarmente luogo l’attività antincendio

Le delibere verranno ora comunicate al Consiglio regionale per gli adempimenti.

 

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Alle 18.00, nella sede operativa dell’Area marina protetta Tavolara Punta Coda Cavallo, ad Olbia, verrà firmato un protocollo d’intesa per la creazione di un coordinamento volto alla tutela dell’ambiente ed al suo ripristino. L’accordo sarà sottoscritto dalla Regione, rappresentata dall’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, dal Consorzio di gestione dell’Amp, dalla Direzione aeroportuale Sardegna dell’Enac, dalla Geasar, società di gestione dell’aeroporto di Olbia, e dal Corpo forestale.

Il protocollo intende favorire forme di collaborazione per una strategia condivisa di salvaguardia del territorio, il ripristino della naturalità dei luoghi attraverso la reintroduzione degli elementi naturali indebitamente sottratti, la realizzazione di forme di sensibilizzazione e di coinvolgimento, responsabilizzando turisti, cittadini ed imprese che operano sul territorio. Le attività saranno realizzate secondo le rispettive competenze: il Corpo sequestra il materiale alle partenze dell’aeroporto; la Geasar custodisce il materiale sequestrato; l’Enac si occupa delle attività di security aeroportuale; all’Amp spetta il riposizionamento della sabbia confiscata; l’Assessorato presiede ai procedimenti autorizzativi finalizzati ad accertare la compatibilità ambientale di una determinata operazione al fine di garantire la protezione dell’ambiente.

 

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Questa mattina, in località Zimmioni a Villasimius, l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, insieme al sindaco Gianluca Dessì, ha inaugurato un impianto di compostaggio dei rifiuti, nato come adeguamento di un precedente impianto di trattamento dell’indifferenziato, finanziato dalla Regione con 2 milioni 800mila euro.

«L’opera – ha spiegato l’assessore Gianni Lampis – consentirà al comune di Villasimius ed all’intero Sarrabus di risparmiare sui costi di trasporto della frazione organica verso altri impianti, attuando in pieno il principio di prossimità del conferimento dei rifiuti previsto dalla normativa europea e nazionale. L’impianto, per la raccolta dell’umido e degli sfalci, consentirà un abbattimento fino al 30% degli attuali costi, sarà operativo a partire dal primo di agosto e vedrà impegnati cinque lavoratori, coniugando le buone pratiche di sostenibilità ambientale con l’occupazione.»

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Dal 2009 è prevista l’erogazione di contributi a favore delle Amministrazioni comunali per aumento, manutenzione e valorizzazione del patrimonio boschivo.

«Per il 2019 – ha spiegato l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis – è stata autorizzata una spesa di 7 milioni 860mila euro: 4.806.000 euro, per i Comuni che hanno subito una rilevante diminuzione degli occupati nel settore della forestazione, sono già stati ripartiti nello scorso mese di maggio, mentre i restanti 3.054.000, relativi al patrimonio boschivo in aree interessate da gravi forme di deindustrializzazione, di cave dismesse, di impianti di incenerimento di rifiuti solidi urbani o di produzione di energia da fonte fossile, sono stati ripartiti tra i Comuni nei siti del Sulcis Iglesiente, di Tossilo-Ottana, di Porto Torres e di Siniscola».

La programmazione degli interventi viene attuata secondo gli obiettivi di recupero ambientale e sulla base delle politiche del lavoro definite con il programma “LavoRas”, così da consentire l’inserimento e la salvaguardia dei livelli occupazionali mediante l’utilizzo di risorse regionali. I Comuni possono eseguire lavori di manutenzione forestale che non comportino una modifica delle situazioni naturali e che non siano configurabili come opere edilizie o impianti. Potranno realizzare programmi di forestazione su terreni pubblici e privati affidando la progettazione e la direzione dei lavori degli interventi anche a soggetti non appartenenti a Forestas, previo parere di conformità espresso dall’Agenzia regionale. Per il reclutamento del personale, i Comuni potranno procedere con l’attuazione diretta del cantiere oppure con l’affidamento riservato a cooperative sociali o forestali. I lavori dovranno essere avviati entro il 28 febbraio 2020.

Le risorse sono state così ripartite: nel sito del “Sulcis Iglesiente”, Portoscuso 165.000 euro; Buggerru, Fluminimaggiore, Masainas, Perdaxius, Piscinas, San Giovanni Suergiu e Villamassargia 100.000; Calasetta, Carbonia, Carloforte, Giba, Gonnesa, Iglesias, Narcao, Nuxis, Sant’Antioco, Santadi, Sant’Anna Arresi, Tratalias e Villaperuccio 70.000; nel sito di “Tossilo-Ottana”, Ottana 115.000 euro; Borore, Noragugume, Orani e Sarule 100.000; Bolotana 70.000; nel sito di “Siniscola”, Siniscola 230.000 euro; Posada 100.000; nel sito di “Porto Torres”, Porto Torres 334.000 euro.

 

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La battaglia per la bonifica della discarica olbiese di Spiritu Santu è approdata in Consiglio regionale. Nella seduta di ieri, il consigliere regionale del M5S Roberto Li Gioi ha presentato la sua interpellanza sulla montagna di rifiuti che da anni opprime gli abitanti nelle frazioni di Murta Maria e Porto San Paolo.

E’ in questa occasione che l’assessore Gianni Lampis, in replica all’intervento di Roberto Li Gioi, ha diffuso una notizia allarmante in merito alla proposta del Consorzio. Lampis dice infatti che questa proposta «verosimilmente verrà ritenuta coerente con la pianificazione regionale, la quale prevede in particolare un ampliamento della discarica di Spiritu Santu per far fronte al fermo impianti del termovalorizzatore di Macomer cui andranno conferiti i rifiuti indifferenziati della provincia di Sassari e della provincia di Nuoro».

«E’ proprio così assessore? – chiede a questo punto Li Gioi-. Davvero la discarica di Spiritu Santu dovrà farsi carico di un ulteriore e immensa valanga di rifiuti proveniente dai Comuni di metà Sardegna? Se così fosse, quella che è già una bomba ecologica che ha determinato danni irreparabili ad un territorio che era un gioiello naturale di rara bellezza, assumerebbe dimensioni gigantesche e insostenibili per gli abitanti delle frazioni di Murta Maria e Porto San Paolo, vittime esasperate di un modus operandi inaccettabile che li ha visti subire per decenni angherie inenarrabili, mentre osservavano impotenti l’elevarsi di questa montagna di rifiuti.»

Roberto Li Gioi, nel suo intervento di ieri, si è rivolto all’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis per chiedere spiegazioni in merito a un ulteriore e recente finanziamento di oltre un milione di euro per Spiritu Santu e soprattutto, ha chiesto all’assessore se sia al corrente «degli spaventosi risultati delle analisi dei pozzi piezometrici effettuati dalla ditta incaricata dallo stesso Cipnes, la Eurolab di Milano, che certifica costantemente la non conformità dei valori di ferro, manganese, cloruri e sodio presenti in quantità spropositate nelle acque sotterranee della zona su cui sorge la discarica».