20 December, 2025
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L’assessore regionale dell’Ambiente Gianni Lampis.

Una legge regionale ormai superata, regole confuse e decisioni incomprensibili. Si registra un forte malumore tra i cacciatori sardi a causa delle disposizioni regionali che obbligano le autogestite di caccia a effettuare il censimento della fauna selvatica nei territori a loro assegnati. Una situazione di malcontento che questa mattina è stata evidenziata dai rappresentanti delle associazioni dei cacciatori nel corso di un’audizione davanti alla Quinta Commissione del Consiglio regionale. «Paghiamo una situazione di grande confusione determinata da una normativa inapplicabile (la legge 23 del 1998) e da decisioni calate dall’alto senza sentire le associazioni venatorie – ha spiegato Ausonio Pinna, vicepresidente dell’associazione delle zone di caccia autogestite “Nobile stanziale” la Regione ci chiede oggi di fare il censimento con modalità assurde e con costi a nostro carico». Contestata, in particolare, la decisione della Regione di selezionare 19 autogestite (su 205 presenti in Sardegna) a cui affidare compiti e risorse per procedere al censimento lasciando alle altre la possibilità di aderire su base volontaria. «Si tratta in realtà di un obbligo – ha aggiunto Ausonio Pinna – perché senza il censimento si rischia di vedere bloccata la caccia».

Il giudizio è stato condiviso dai rappresentanti di Acsr, Sarda Caccia, Ucs Federcaccia ed Arci Caccia.

«Per fare un censimento serio occorre coinvolgere tutti i territori e operare con una pianificazione seria – ha detto il presidente dell’Associazione cacciatori sardi riuniti Pinello Cossu – oggi c’è una situazione di totale confusione, non si capisce se la legge 23 sia ancora operativa. Ciò che è certo, invece, è che le oasi faunistiche e le zone di cattura controllata sono in totale abbandono.»

Stesso discorso per i piani di ripopolamento, resi impossibili dalla normativa vigente: «Non si fa ripopolamento ma i cacciatori versano ugualmente le loro quote – ha affermato Bonifacio Cuccu, presidente dell’Unione cacciatori sardi – eppure la Regione continua a chiederci soldi per il censimento della fauna selvatica. C’è da chiedersi che fine abbiano fatto le nostre risorse».

Un colpo di spugna ha invece invocato il presidente di Sarda Caccia Alessandro Lisini: «Non si può chiedere ai cacciatori di operare sulla base di regole farraginose – ha detto Alessandro Lisini – i censimenti vanno fatti ma mettendo i cacciatori nelle condizioni di operare al meglio».

Una strada da percorrere, secondo il presidente di Arci Caccia, Nanni Columbano, potrebbe essere quella della ricostituzione dei comitati venatori comunali: «In passato hanno operato egregiamente, solo chi conosce bene il territorio è in grado di dare un contributo al monitoraggio delle fauna selvatica».

Il presidente della Commissione, Piero Maieli, ha suggerito alle associazioni di produrre un documento unitario con osservazioni e proposte da sottoporre all’attenzione della Giunta: «E’ nostro intento procedere a un’attenta analisi della situazione e trovare una soluzione condivisa con le associazioni dei cacciatori – ha detto Maieli – la Sardegna è l’unica Regione dove si possono ancora cacciare specie selvatiche presenti in natura e non animali allevati per essere immessi nelle riserve di caccia. Abbiamo un patrimonio faunistico e ambientale che tutti ci invidiano e che non va disperso. Ora va risolta la questione dei censimenti per consentire la definizione del calendario venatorio. In seguito decideremo, dopo un’attenta riflessione, se e come intervenire per una rivisitazione complessiva della legge regionale sulla caccia».

La discussione proseguirà la prossima settimana: in programma l’audizione dell’assessore all’Ambiente, Gianni Lampis, a cui saranno presentate le richieste delle associazioni venatorie che contano tra le loro fila circa 35mila doppiette.

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Mercoledì 26 giugno si riuniranno la Terza commissione del Consiglio regionale (Bilancio), alle 11.00, e la Quinta (Attività produttive), alle 10,30.

All’attenzione della Terza Commissione il D.L n. 12 (Rendiconto generale e bilancio consolidato della regione per l’esercizio finanziario 2017); la variazione di bilancio per l’avvio del Mater Olbia e lo stato delle trattative con il Governo per la ridefinizione dei rapporti economici-finanziari alla luce dei nuovi criteri di contribuzione statale sanciti dalla sentenza della Corte Costituzionale in materia di accantonamenti.

La Commissione “Attività produttive” si occuperà invece delle modalità di esercizio della caccia nelle zone autogestite. Alle 10,30, saranno sentiti i rappresentanti dell’Associazione “Nobile stanziale”, subito dopo è prevista l’audizione dell’assessore all’Ambiente Gianni Lampis.

I lavori della Commissione proseguiranno nel pomeriggio, alle 16,00. All’ordine del giorno l’andamento del prezzo del latte ovino.

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«I dati sulla diffusione della Peste suina africana ci dicono che l’eradicazione è ormai a portata di mano. Da nove mesi non sono stati rilevati focolai nei suini domestici e la malattia è in via di autoestinzione nei cinghiali in molte aree della Sardegna, dove solo lo 0,1% degli esemplari controllati nell’ultimo anno sono risultati positivi al virus.»
Sono le parole dell’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, a margine della visita degli ispettori della Commissione europea, iniziata oggi, con un focus sulla situazione attuale da parte dei tecnici dell’Unità di progetto per l’eradicazione della Psa, e che si concluderà il 28 giugno. Grande attenzione della giunta regionale sul tema: presenti all’incontro di questa mattina anche gli assessori all’Ambiente, Gianni Lampis, e dell’Agricoltura, Gabriella Murgia.
«Parliamo di un obiettivo raggiunto a fronte di importanti costi in termini di sacrifici per la Sardegna, e in particolare per gli allevatori e le comunità locali. Come già ribadito dal presidente Christian Solinas crediamo che oggi sussistano tutti i presupposti per richiedere la rimozione delle limitazioni alle esportazioni di prodotti suinicoli e ridare così respiro a un comparto con grandi potenzialità.»

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«Tra le prime iniziative come assessore, quella di contingentare i tempi di erogazione delle risorse ai Comuni che nel 2018 avevano subito ingenti danni a causa del maltempo e che da tempo attendevano di essere ristorati.»
Lo ha detto
l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, illustrando la delibera, approvata ieri durante la seduta della Giunta, sui contributi ai Comuni dove lo scorso anno si erano verificati eventi atmosferici eccezionali.

I sette comuni coinvolti (Luogosanto; Iglesias; Boroneddu; Fluminimaggiore; Arbus; Nurallao; Narcao), dopo le abbondanti piogge ed i nubifragi, verificatisi nel mese di febbraio e tra maggio ed agosto, avevano eseguito importanti opere ed interventi di emergenza. Le spese sono state verificate e dichiarate ammissibili dalla Protezione civile, perciò la Giunta regionale ha deliberato un contributo complessivo di 432.934 euro.

«Un piccolo segnale di vicinanza politica ed istituzionale alle comunità locali ed agli amministratori che quotidianamente devono fare i salti mortali per far quadrare i conti e garantire i servizi essenziali ai cittadini», ha concluso l’assessore Gianni Lampis.

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Si è riunita oggi a Cagliari la Giunta regionale convocata dal presidente della Regione Christian Solinas.

Su proposta dell’assessore della Pubblica istruzione Andrea Biancareddu, di concerto con l’assessore della Programmazione Giuseppe Fasolino, la Giunta ha approvato la ripartizione per l’anno 2019 delle risorse destinate alle aziende di editoria libraria (150mila euro) e periodica (50mila). Via libera anche alla ripartizione delle somme destinata ai Centri per il servizi culturali (CSC) della Società Umanitaria e dell’UNLA (Unione Nazionale Lotta all’Analfabetismo) per un totale di 1 milione e 880mila euro; queste le risorse stanziate: la sede di Alghero dell’Umanitaria riceverà 250mila euro; 880mila euro andranno all’Umanitaria di Cagliari; 250mila euro ciascuno all’Umanitaria di Carbonia, all’UNLA di Macomer e a quella di Oristano.

E’ stata poi deliberata l’istituzione di tre borse di studio annuali, ciascuna del valore di 23 mila euro, destinate agli studenti sardi, o figli di emigrati sardi, che risultino vincitori del concorso per merito indetto dalla Commissione italiana per i Collegi del Mondo Unito. Approvati dalla Giunta anche i criteri, per l’anno accademico 2019/2020, per l’assegnazione dei benefici a favore di studenti, capaci e meritevoli e privi di mezzi, iscritti presso le Università, le Istituzioni dell’Alta Formazione Artistica e Musicale, le Scuole superiori per mediatori linguistici, la Pontificia Facoltà Teologica e gli Istituti Superiori di Scienze Religiose abilitati a rilasciare titoli universitari, aventi sede legale in Sardegna. Questi gli importi stabiliti secondo la tipologia degli studenti: 5.231,58 euro per lo studente fuori sede, 2.884,09 euro per lo studente pendolare e 1.971,89 euro per lo studente in sede. Gli ERSU provvederanno ora alla pubblicazione dei bandi. Lo stanziamento complessivo è di 13 milioni 650mila euro.

Sempre su proposta dell’assessore della Pubblica istruzione, l’Esecutivo ha dato il via libera allo stanziamento di 150mila euro destinate alle emittenti radiofoniche private e locali per la realizzazione di programmi in lingua italiana sui temi della cultura (storia, archeologia, arte, spettacolo e cinema), della scuola, e dello sport riguardanti la Sardegna. Il contributo è finalizzato a sostenere e ad incentivare la crescita strutturale e professionale nel settore della radiodiffusione. L’intervento tende a sostenere le emittenti radiofoniche locali nell’impegno economico per l’organizzazione della programmazione ed intende promuovere le nuove tecnologie di comunicazione per garantire un’informazione di qualità, meditata ed efficace su temi di sicuro interesse per le comunità locali. Il sostegno regionale costituisce per le radio locali un importante stimolo sia a trasmettere su altri mezzi di comunicazione elettronica – attraverso il proprio sito internet e creazione di app – che a garantire, altresì, un’ulteriore possibilità di rapporto con l’utenza attraverso l’utilizzo dei social network con la creazione della propria pagina dedicata.

In materia di sport, l’Esecutivo ha deliberato il programma preliminare 2019 degli interventi: la dotazione finanziaria disponibile è comunque insufficiente a soddisfare le diverse esigenze e aspettative dei sodalizi sportivi isolani, rimarcando l’esigenza che, in sede di legge di variazione di bilancio, il budget relativo alla programmazione annuale in materia di sport, possa essere incrementato di almeno ulteriori 3.500.000 euro.

Su proposta dell’assessore dell’Igiene e Sanità Mario Nieddu, la Giunta ha dato il via libera definitivo al programma di investimenti in edilizia sanitaria e ammodernamento tecnologico per il triennio 2019-2021. Sempre su proposta dell’assessore della Sanità, l’Esecutivo ha approvato l’atto d’indirizzo sulla ripartizione delle risorse a fare dei Comuni e ATS per gli interventi rivolti a malati affetti da particolare patologie e non autosufficienti, per un totale di 54 milioni 500mila euro. Per l’annualità 2019 i comuni della Sardegna dovranno a continuare a richiedere l’attestazione ISEE 2019, invitando a presentarla anche a coloro che non hanno aderito nell’annualità 2018.

La Giunta, su proposta dell’assessore degli Affari generali, Valeria Satta, ha poi approvato il bilancio di esercizio per l’anno 2018 della società in house SardegnaIT e il suo budget economico di previsione al 31 dicembre 2019.

Su proposta dell’assessore della Programmazione l’Esecutivo ha deciso di sottoscrivere il rinnovo della convenzione con l’Agenzia delle Entrate per la gestione dell’IRAP e dell’addizionale regionale IRPEF. La Giunta ha poi confermato, sino al 31 dicembre, la dottoressa Francesca Lissia nelle funzioni di vice direttore del Centro regionale della programmazione. Via libera, d’intesa con l’assessore della Sanità, anche al disegno di legge di variazione di bilancio per l’avvio delle attività del Mater Olbia.

Su proposta dell’assessore degli Enti locali Quirico Sanna, la Giunta ha nominato un commissario ad acta con lo scopo di provvedere all’approvazione del progetto definitivo-esecutivo dei lavori di manutenzione straordinaria delle strade rurali Pauli Arbarei-Nostra Signora d’Itria e Pauli Arbarei-Lunamatrona. E’ stato deciso  di fissare alla data del 30 giugno 2019 il termine ultimo entro il quale gli enti locali interessati dovranno trasmettere agli uffici regionali gli atti di programmazione e la rendicontazione delle risorse assegnate nel triennio 2011-2013 per finanziare gli interventi speciali per la montagna; il mancato rispetto della scadenza fissata comporterà la revoca del finanziamento e la cancellazione dei corrispondenti residui passivi.

Via libera anche alla sostituzione di due precedenti deliberazioni, perché contenenti alcune criticità riscontrate dagli uffici regionali successivamente alla loro adozione, sui criteri di agevolazione e modalità di attuazione degli interventi di manutenzione, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione finalizzati al recupero e alla riqualificazione del patrimonio immobiliare privato ricadente nel territorio regionale, previsti in attuazione della legge regionale di stabilità 2019. Approvato il disegno di legge sulla ridefinizione dei confini fra i comuni di Magomadas e Tresnuraghes in particolare riguardante la porzione di territorio “Noesola”, a seguito del referendum svoltosi lo scorso 28 aprile. Sempre su proposta dell’assessore Quirico Sanna, la Giunta ha deliberato i criteri per l’assegnazione dei contributi ai Comuni per la manutenzione ordinaria, straordinaria e gestione dei porti con strutture dedicate al traffico passeggeri (Palau, La Maddalena, Santa Teresa di Gallura, Tortolì – Arbatax, Carloforte, Sant’Antioco, Calasetta, Portoscuso-Portovesme); l’importo complessivo stanziato per l’annualità è pari a 400mila euro. Via libera allo scioglimento dei consigli comunali di Tempio Pausania e Siamaggiore, a seguito della dimissioni presentate dai sindaci Andrea Biancareddu e Anita Pili.

Su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, la Giunta ha espresso un giudizio positivo, con prescrizioni, sulla compatibilità ambientale riguardante alcuni progetti proposti da Abbanoa nel territorio di Bosa, Magomadas e Tresnuraghes. L’esecutivo ha inoltre espresso l’intesa con la Capitaneria di Porto di Olbia sull’aggiornamento 2019/2021 del piano di raccolta e gestione dei rifiuti e dei residui del carico prodotti dalle navi che fanno scalo nel porto di La Caletta, Siniscola. Sempre su proposta dell’assessore Gianni Lampis, la Giunta ha approvato le spese adottate da 8 comuni, a seguito degli eventi eccezionali e calamitosi verificatesi del 2018, per l’esecuzione di opere ed interventi in emergenza. L’importo complessivo riconosciuto e stanziato è pari a 432.934 euro. Via libera anche alla ripartizione delle risorse, per complessivi 400 mila euro, destinate alle attività di soccorso e recupero della fauna selvatica ferita o in difficoltà; 240mila euro sono destinate alla Città Metropolitana di Cagliari, provincia di Sassari, provincia del Sud Sardegna, provincia di Nuoro e provincia di Oristano; i rimanenti 160 mila euro arriveranno alla rete regionale per la conservazione della fauna marina formata dalle cinque Aree Marine Protette (Isola dell’Asinara, Capo Caccia-Isola Piana, Capo Carbonara, Tavolara-Punta Coda Cavallo, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre), dal Parco nazionale di La Maddalena e dal comune di Pula.

Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, la Giunta ha dato il nulla osta all’esecutività del bilancio di previsione dell’Agenzia Agris per gli anni 2019/2021.

Su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, l’Esecutivo ha autorizzato l’utilizzazione dei fondi Fsc 2014-2020 destinati alla portualità del Piano Sulcis, includendo la progettazione degli interventi dei porti di Calasetta (6 milioni di euro per opere di sottoflutto, banchinamenti ed escavo fondali), Carloforte (4 milioni per nuovi attracchi traghetti e dragaggio fondali) e Sant’Antioco (12 milioni per opere di sottoflutto, banchinamenti ed escavo fondali) che non hanno trovato copertura finanziaria nelle risorse 2007-2013.

E’ stata quindi approvata la programmazione per il completamento ed il miglioramento della rete stradale: tra gli interventi, completamento ed adeguamento dell’asse viario SP 92, collegamento del Porto canale SS 195; circonvallazione di Olbia; collegamento Burcei-Sinnai-Maracalagonis-SS 125; collegamento alla Provinciale Abbasanta-Buddusò-Olbia della SS 389 (tratto Alà dei Sardi-bivio Padru). La Giunta ha poi approvato il Bilancio di previsione finanziario 2019/2021 ed il Bilancio di previsione cassa 2019 dell’Ente acque della Sardegna (Enas). E’ stato anche deliberato lo stralcio del programma di spesa per le opere di prevenzione per interventi urgenti di ripristino di opere pubbliche danneggiate da alluvioni, frane e altre calamità naturali. Sono stati così destinati 300.000 euro per la manutenzione straordinaria degli argini e dell’alveo del fiume Cedrino e 400.000 euro per la ricostruzione e il ripristino delle opere danneggiate dalle mareggiate in località Museddu, demandando la realizzazione degli interventi rispettivamente al Consorzio di bonifica della Sardegna centrale ed al comune di Cardedu. Sempre su proposta dell’assessore Roberto Frongia, l’Esecutivo ha deciso  di predisporre e pubblicare il bando e definire i criteri per individuare i destinatari dei contributi del fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, destinato alle famiglie in condizioni di disagio economico. Lo stanziamento della Regione ammonta a 5 milioni di euro, da integrare successivamente con altri fondi che si rendessero disponibili.

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«La Regione Sardegna partecipa con spirito di adesione nazionale al gemellaggio con la Regione Campania e i Comuni di Napoli e Pompei. In caso di eruzione del Vesuvio potrebbero essere circa 50mila persone a essere trasferite in Sardegna su loro richiesta.»

Lo ha detto l’assessore regionale dell’Ambiente, Gianni Lampis, oggi a Napoli per la firma dei protocolli per i gemellaggi tra i Comuni della zona rossa del Vesuvio e dei Campi Flegrei e le Regioni e le Province autonome, alla presenza anche del Capo del dipartimento nazionale di Protezione civile, Angelo Borrelli. Il protocollo firmato oggi dalla Regione Sardegna è valido per cinque anni e serve a ratificare i luoghi in cui gli abitanti della zona rossa saranno trasferiti in caso di eruzione.

«Ora – ha precisato Gianni Lampis – verrà subito attivato dalla Direzione generale della Protezione civile regionale il tavolo tecnico per l’elaborazione del piano di evacuazione delle popolazioni insediate nel comune di Pompei e nel quartiere Posillipo di Napoli. È questa l’occasione per rafforzare legami istituzionali oltre i confini della nostra Isola affinché anche queste siano occasioni per ridare centralità nazionale alla Sardegna.»

«Con la Regione Campania e con i comuni di Napoli e Pompei – ha aggiunto l’assessore – abbiamo convenuto anche di intraprendere un rapporto di collaborazione ai fini della valorizzazione dei diversi patrimoni storici, archeologici, ambientali e paesaggistici come ulteriore strumento di condivisione di realtà ed esperienze che da sempre hanno reso grande l’Italia. Un ruolo di rilevante importanza ha concluso l’assessore Gianni Lampis – sarà assegnato alle associazioni di volontariato di Protezione civile dislocate fra le due Regioni tra le quali verranno stipulati ulteriori accordi e gemellaggi.»

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Nel corso dell’assemblea generale straordinaria tenutasi oggi nello stabilimento Eurallumina di Portovesme, la Rsu ha relazionato sugli sviluppi delle problematiche che continuano a frapporsi al piano di rilancio dello stabilimento. Due gli aspetti che stanno facendo salire ulteriormente la tensione tra i lavoratori, il primo relativo all’iter autorizzativo per Via ed Aia, lasciato in sospeso dalla Giunta Pigliaru nell’ultimo scorcio di legislatura, ma che anche la nuova Giunta, non ha ancora portato a termine.

«Al lato pratico – si legge in una nota della Rsu – è tutto fermo al 22 febbraio 2019, data in cui la Giunta Pigliaru non concluse la delibera emanata con un definitivo parere positivo. Le varie interlocuzioni avute con esponenti della nuovo corso amministrativo regionale ad oggi 18 giugno, sono state ritenute dall’assemblea assolutamente insufficienti. Si sconta un deficit di chiarezza che confermi l’indirizzo politico di portare a compimento il percorso per il riavvio del primo anello della filiera dell’alluminio (raffinazione di bauxite per produrre allumina) e per le sinergie con i produttori di energia e di alluminio primario. Il solo riavvio di Eurallumina Rusal come occupazione tra diretti e indiretti, genera con il moltiplicatore economico statistico, 1.416 posti di lavoro. Per questo motivo l’assemblea ha recepito la proposta di una nuova iniziativa di mobilitazione, che vedrà le tute verdi sulcitane effettuare un sit-in, presso il titolare del procedimento, ovvero l’assessorato regionale dell’Ambiente, a Cagliari, venerdì 21 giugno a partire dalle ore 9.00.»

«L’obiettivo – ha detto Antonello Pirotto -, è avere urgenti chiarimenti dall’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis, in coordinamento con gli assessori che hanno competenze, come quello della Sanità Mario Nieddu e quello dell’Industria, Anita Pili, che si è proposta di organizzare un tavolo di coordinamento, e dalla Presidenza della Giunta, nel merito della conclusione di un interminabile iter procedurale, che dal momento in cui era stata stralciata la realizzazione di un nuovo impianto di cogenerazione e l’esclusione dell’innalzamento del sito di stoccaggio, non avrebbe più dovuto avere aspetti ostativi a precluderne la realizzazione. Ad essere messi a rischio insieme all’occupazione sono oltre 200 milioni di investimenti – ha aggiunto Antonello Pirotto -. La Rusal ha già dichiarato in tutte le sedi, al Mise, alla Regione, in Confindustria, a tutti i livelli sindacali, che nei piani strategici della multinazionale, deve essere avviata la produzione entro il 2021, e i tempi tecnici per arrivarci viste le opere da realizzare, sono già quasi al limite, pena l’abbandono del progetto e degli investimenti. Se non ci fossero sviluppi positivi a breve, sarà obbligatorio, non essendoci strumenti utilizzabili per il sostegno al reddito aprire
le procedure per il licenziamento collettivo di tutti i lavoratori, che passeranno allo status di disoccupati, vanificando 10 anni di lotte per evitare questo tragico scenario. A questa problematica si somma quella generale per l’energia, con il phase-out stabilito al 2025 per la chiusura delle centrali a carbone. Una mancata proroga almeno sino al 2030 per la Sardegna e la contestuale realizzazione di una rete per il metano/gas (la Sardegna è l’unica regione in Italia ad esserne priva), cancellerebbe ogni possibilità di ripresa delle aziende ancora ferme  e nei prossimi 2/3 anni la definitiva chiusura di quelle ancora in produzione. Si attende la convocazione del tavolo ministeriale al Mise specifico per la Sardegna. Il 7 giugno c’è stato quello che ha interessato il nord Italia, domani 19 ci sarà quello per il Centro, non ci sono ancora date in calendario per il Sud/ Sicilia, l’ultimo sarà quello per la Sardegna. Per quell’occasione – ha sottolineato ancora Antonello Pirotto – si dovrebbero svolgere quelle iniziative unitarie tra istituzioni regionali e locali, con diversi sindaci impegnati a far crescere nelle comunità la consapevolezza della gravità della situazione, e delle organizzazioni sindacali confederali e di categoria a livello unitario, per contrastare con determinazione questo che sarebbe il colpo finale se attuato per l’industria, l’occupazione e per l’economia dell’isola. I lavoratori Eurallumina – ha concluso Antonello Pirotto – sono pronti a dare come sempre fatto il loro contributo al servizio della causa comune, sia nelle iniziative che saranno organizzate a Cagliari, sia a Roma.»

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Il monitoraggio del territorio regionale contro gli incendi è stato potenziato con l’utilizzo degli 11 elicotteri leggeri del servizio regionale. Lo ha disposto l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, con una comunicazione al Corpo forestale e di vigilanza ambientale.

«Il servizio mira ad integrare il sistema regionale di avvistamento e ricognizione al fine di individuare e sopprimere con la massima celerità ed efficacia i principi di incendio che dovessero manifestarsi – ha spiegato l’assessore Gianni Lampis -. Si tratta di una ricognizione e di un presidio armato dall’alto che consentirà una maggiore tempestività di intervento sul sorgere degli incendi.»

L’attività sarà giornaliera e si concentrerà, oltre che nelle zone soggette a maggior criticità, anche nelle località a forte concentrazione turistica durante il periodo estivo.

«Il presidio del territorio e la salvaguardia della vita umana e dell’ambiente sono priorità per la Regione, che le esercitata in particolare attraverso le risorse umane e i mezzi del Corpo forestale e di vigilanza ambientale», ha concluso l’assessore Gianni Lampis.

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«In questo territorio è di estrema importanza provvedere al reclutamento di nuovo personale, considerato che gli ultimi inserimenti in organico risalgono al lontano 2009, ben 10 anni fa.»

Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, che, insieme ai consiglieri regionali del territorio, Francesco Mura e Diego Loi, ed al comandante del Corpo forestale, Antonio Casula, ha visitato le strutture dell’Ispettorato forestale di Oristano.

La visita ha riguardato la base elicotteristica di Fenosu, il Centro operativo provinciale, l’autoparco e la Stazione forestale di Oristano: «Un incontro proficuo e costruttivo con il personale ed i comandanti di stazioni forestali e basi navali», ha aggiunto l’assessore Gianni Lampis, che ha manifestato particolare attenzione per l’organizzazione antincendio, oltre ad un apprezzamento per l’elevata professionalità.

Dallo scorso 15 maggio, nella base di Fenosu è dislocato un elicottero del servizio antincendio regionale e dal prossimo 1° luglio verrà ospitato il ‘Super Puma’, bimotore che supporterà le operazioni antincendio nell’Isola. L’elicottero, operativo per due mesi fino al 31 agosto, è in grado di caricare 4.500 litri, tra acqua e liquido estinguente, è dotato di ‘Bambi Bucket’ (benna per il trasporto dell’acqua) e può imbarcare fino a 15 persone, oltre l’equipaggio.

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Il Corpo forestale sale in cattedra per insegnare alle forze armate e di polizia del Libano come affrontare la lotta agli incendi. «La scrupolosa organizzazione e pianificazione con cui la Regione Sardegna porta avanti e affronta il problema degli incendi boschivi  attraverso la professionalità del Corpo forestale e di vigilanza ambientale è un esempio per le forze di polizia degli altri Paesi», commenta l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, che ha delegato il comandante del Corpo forestale, Antonio Casula, a partecipare a un primo scambio di esperienze e di condivisione sulla pianificazione antincendio e investigazione all’interno di un corso intitolato “Arson and FireInvestigation”, nell’ambito del Master universitario di 2° livello “ForensicMedicalInvestigation and Disaster and Crime Scene Management”, che si è tenuto a Beirut dal 20 al 23 maggio scorsi.

Il corso, indirizzato a personale appartenente alle forze armate libanesi (40 uomini tra cui una rappresentate proveniente dall’Australia) «ha suscitato molto interesse – spiega Gianni Lampis – e ha dimostrato l’alta professionalità degli uomini e delle donne sarde impegnate ogni anno a contrastare nell’Isola la piaga degli incendi boschivi».

«L’attenzione mia particolare, ma di tutta la Regione – assicura Gianni Lampis – è massima su questo tema. Gli incendi sono una minaccia crescente per i valori umani ed ecologici in tutto il mondo, in particolare nelle aree a rischio del bacino del Mediterraneo. Ed è quindi motivo d’orgoglio – conclude l’assessore – che il Corpo forestale venga riconosciuto anche all’estero come una forza d’élite nella prevenzione, nella lotta sul campo e nell’investigazione antincendio.»