7 December, 2024
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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha incontrato ieri il presidente dell’Inaf, l’Istituto Nazionale di Astrofisica Giovanni Bignami, il direttore generale Umberto Sacerdote e il componente del Cda Andrea Ferrara, per discutere dell’ipotesi di accorpamento dell’Osservatorio Astronomico della Sardegna con quello di Bologna.

«Vogliamo portare in Sardegna un pezzo importante dell’Astrofisica nazionale – ha detto Pigliaru -, non solo le strutture ma anche il capitale umano. Abbiamo investito moltissimo in questo progetto e siamo convinti di avere tutto il diritto di vedere gli sviluppi di una scommessa scientifica fatta con grande determinazione. Comprendiamo le vostre esigenze funzionali ma noi tuteliamo la nostra autonomia. Oggi abbiamo preso atto che la decisione non è immediatamente operativa e che ci sono spazi per arrivare a una soluzione condivisa.»

All’incontro hanno partecipato anche l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, e il capo di gabinetto della Presidenza, Filippo Spanu.

Nell’Osservatorio Astronomico la Sardegna ha investito negli anni circa 20 milioni di euro. La realizzazione in Sardegna del grande radio telescopio SRT (Sardinia Radio Telescope), è stata finanziata nel 1997 dal Ministero nell’ambito dei Piani di potenziamento della rete scientifica e tecnologica nelle aree depresse, e la Regione ne ha fatto uno dei punti strategici dello sviluppo del sistema del sapere nell’Isola.

Radiotelescopio San Basilio 1

 

Il Sardinia Radio Telescope di San Basilio.

Il Sardinia Radio Telescope di San Basilio.

E’ stato inaugurato questa mattina il Sardinia Radio Telescope (SRT), il secondo telescopio più grande al mondo e il primo in Europa, realizzato nella piana di San Basilio, nel Gerrei, a una quarantina di km da Cagliari. L’imponente impianto ha un diametro di 64 metri, si innalza per circa 70 metri al terreno , pesa circa 3.000 tonnellate e potrà osservare i segnali più deboli che arrivano dallo spazio e oggetti celesti che inviano varie frequenze. La sua realizzazione è costata circa 60 milioni di euro. All’inaugurazione erano presenti, tra gli altri, il sottosegretario del ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, Marco Rossi Doria; il presidente della Giunta regionale, Ugo Cappellacci; il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Enrico Saggese; e, infine, il presidente dell’Istituto nazionale di astrofisica, Giovanni Bignami.

I lavori di costruzione erano iniziati nel 2006. Il progetto è stato finanziato in primo luogo dal ministero dell’Istruzione, dall’Agenzia spaziale italiana e dalla Regione Sardegna. Il Radiotelescopio può operare in quattro diverse posizioni focali, coprire le frequenze comprese tra 300 Mhz e 100 GHz, captando sorgenti radio provenienti dall’Universo ma anche funzionando come stazione ricevente per sonde interplanetarie (all’interno della rete Deep Space Network). Oltre a scrutare pulsar, quasar e galassie, consentirà ad analizzare i moti crostali terrestri e il monitoraggio di asteroidi e detriti spaziali. Può operare sia in modalità single dish (singola antenna) che insieme ad altri telescopi, in modalità interferometrica, combinando i dati acquisiti da più strumenti provenienti da una stessa sorgente. La sua superficie è formata da oltre mille pannelli di alluminio, riposizionabili per compensare deformazioni indotte dalla gravità, dal vento e dalla temperatura, grazie a una rete di sensori.

«L’evento di oggi – ha dichiarato il presidente della Regione Ugo Cappellacci – rappresenta un momento di grande importanza per il paese e soprattutto per la Sardegna perchè certifica quanto la nostra regione sia all’avanguardia nella ricerca scientifica e nell’innovazione tecnologica, non solo grazie al radiotelescopio, ma grazie ai centri di ricerca, alle università e all’imprenditoria. Grazie a queste eccellenze la Sardegna appare su tutte le graduatorie italiane come l’unica regione in costante miglioramento, in questi campi.»

Il presidente nel suo intervento ha ricordato come in occasione della nascita di questo progetto siano state messe in campo tante altre azioni importanti in materia scientifica come la creazione del Distretto aerospaziale in collaborazione con il CNR, CRS4 e le università.

«Il territorio – ha concluso il presidente Cappellacci – ha richiamato alla necessità che le azioni di sviluppo possano avere effetti e risultati stabili e duraturi. La Regione, per questo, ha messo a sistema nuove risorse utili a finanziare interventi su strutture ricettive e per questo a breve sarà operativo un tavolo tecnico per mettere a sistema le ricchezze esistenti e crearne nuove.»