24 April, 2024
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In data 22 novembre a Roma presso la sede del ministro della Salute, una delegazione del CISADeP, guidata dal Presidente, Emanuela Cioni (Emilia Romagna), Don Francesco Martino (Molise), Flavio Ceccarelli, Valerio Bobini, Piero Tiezzi, Eva Giuliani (Toscana), Teresa De Santo ed Antonio Amatucci (Basilicata) ha incontrato il Capo della Segreteria Tecnica del ministro Giulia Grillo, dott. Giuseppe Amato e due funzionari del Ministero, la dott.ssa Laura Vinci e l’avv. Maria Romana Mastrangelo per continuare il dialogo iniziato il 21 novembre 2017 con la struttura tecnica del ministero della Salute tendente ad ottenere un ripensamento ed una modifica sostanziale, a mezzo chiarificazioni, modifiche ed integrazioni del D.M. 70/2015 sui servizi sanitari ospedalieri e territoriali nelle aree periferiche e particolarmente disagiate d’Italia per garantire veramente una vera emergenza urgenza, un vero percorso nascita, una vera garanzia di servizi di supporto, una vera struttura ospedaliera di garanzia per raggiungere la tutela della salute prevista dall’art. 32 della Costituzione, oggi non garantito nelle periferie.

Ad un anno di distanza dall’incontro avuto con i tecnici del Ministero della Salute che si occupano delle aree periferiche e svantaggiate e delle problematiche delle Strategie Nazionali delle Aree Interne con la delegazione CISADeP, come si evince dalle criticità che abbiamo rappresentato in quella sede, la situazione dei servizi di emergenza/urgenza, della riconversione dei presidi montani e ultraperiferici che potrebbero essere riconvertiti in presidi di area particolarmente disagiata, dei servizi sanitari periferici è decisamente peggiorata in tutta Italia.

Il CISADeP, ha consegnato al dott. Giuseppe Amato e al suo staff, come documento di lavoro, la sua PIATTAFORMA PROGRAMMATICA, tutta una serie di proposte complessive e poi anche delle proposte in merito al Percorso Nascita in aree disagiate e periferiche.

Il CISADeP si augura siano prese in considerazione dal ministro della Salute e dal Governo tutto per una definizione da parte della Conferenza Stato Regioni, il CISADeP chiede inoltre che, anche in caso della completa devoluzione della sanità alle regioni, progetto al quale sembra stia lavorando il ministro per gli Affari regionali a cominciare da Lombardia e Veneto, la questione della sanità nelle aree disagiate e periferiche del paese, essendo questione di garanzia di uguaglianza tra i cittadini viventi in condizioni di disagio maggiore nelle aree periferiche ed ultraperiferiche nonché disagiate e particolarmente disagiate del paese, in base all’art. 32 della Costituzione, rimanga come definizione degli standard e dei servizi competenza dello Stato.

Inoltre, nella chiarificazione del D.M. 70/2015, il CISADeP, in merito agli ospedali di area particolarmente disagiata chiede si elimini il principio di discrezionalità del “possono prevedere” sancendo il principio dell’obbligatorietà “devono prevedere”.

In merito al cosiddetto Decreto Lorenzin sui punti nascite in aree disagiate il giudizio, elaborato il riordino della materia della sanità della aree particolarmente disagiate e periferiche del paese, sia affidato, in base alle chiarificazioni approvate, esclusivamente al Comitato Nazionale per il Percorso Nascita presso il ministero della Sanità.

L’interlocuzione è stata positiva. In un clima di grande ascolto, il presidente Emanuela Cioni ha introdotto l’incontro, mentre Eva Giuliani, Valerio Bobini e Piero Tiezzi hanno presentato la situazione Toscana, Teresa De Santo ed Antonio Amatucci la situazione dell’ospedale di Chiaramente, (Basilicata) non riconosciuto di area particolarmente disagiata e la vicenda relativa al ricorso al Presidente della Repubblica. È stato alla fine il segretario Francesco Martino a fare la sintesi di cui sopra e a descrivere la situazione ed entrare nel dettaglio delle criticità delle altre regioni Italiane.

Il dott. Giuseppe Amato, considerando proficuo l’incontro, ha assicurato l’impegno del Ministro sia per i problemi presentati, come anche di lavorare, per quanto di competenza, per arrivare in un percorso condiviso con le Regioni, ad una definizione normativa e legislativa più chiara per le aree disagiate e periferiche del paese, che tuteli effettivamente il diritto alla salute in questi territori sancito dall’art. 32 della Costituzione, a partire all’approfondimento e dall’analisi delle proposte presentate dal CISADeP su tutta la materia, dall’emergenza urgenza, agli ospedali di area particolarmente disagiata, alle strutture ospedaliere nelle aree terremotate e nelle isole, alle strutture territoriali, ai punti nascita e servizi sostitutivi.

In montagna, nelle zone disagiate e periferiche si accendono sempre meno luci conclude la Presidente del Coordinamento Nazionale, Emanuela Cioni, vogliamo vedere riaccendersi tante luci e tanti giovani devono ritornare a vivere in questi territori e, dobbiamo rassicurarli e promettere loro che i servizi primari (le scuole i trasporti e la sanità) saranno tutelati; non dobbiamo mai abbassare la guardia, ecco perche abbiamo chiesto al Ministero di vigilare costantemente su quelle regioni che in questi anni gli è stata concessa la “libertà” di tagliare i tanti servizi. La Presidente infine ringrazia di cuore l’On. Chiara Gagnarli per l’impegno costante mostrato per aver favorito questo incontro.

Emanuela Cioni

Presidente del CISADeP

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Passare il pomeriggio dell’ultimo giorno dell’anno nel centro storico di Arzachena è sicuramente un’esperienza che, chi non conosce il luogo dovrebbe assolutamente fare.

Arzachena con 13.544 abitanti è il terzo comune più popolato della Gallura, situato tra Olbia (58.723 abitanti) e Tempio Pausania (14.342), i due comuni capoluogo dell’ex provincia di Olbia Tempio.

Il centro storico si snoda tra viuzze lastricate su cui si affacciano le case e le attività della cittadina, sollevando lo sguardo lungo la via principale si scorge una salita e in fondo la chiesa di Santa Lucia, dedicata alla santa protettrice della vista. Edificata grazie ad un ex voto pronunciato nel 1904 da un cittadino di Arzachena e benedetta nel 1937.

Ben 76 scalini per raggiungere il sagrato, conducono anche ad un belvedere mozzafiato da cui si gode il panorama del centro abitato, dei vigneti e degli orti, il tutto circondato da piante ed arbusti della macchia mediterranea.

La chiesa consta di tre navate e un abside con un altare centrale su cui si trova la statua di Santa Lucia risalente ai primi del ‘900.

Al suo interno, in questi giorni di feste natalizie, si può ammirare una mostra di presepi realizzati da associazioni e scuole primarie del territorio.

Intorno alla piazza principale del centro storico che si preparava ad accogliere il concerto della cantante Dolcenera, una serie di stand artigianali ed agroalimentari attendevano i visitatori per ammirare ed assaggiare i loro prodotti.

Tra loro Franca e Alberto di Birori che con “La natura in barattolo” ti accompagnano in un mondo di profumi e sapori all’insegna della genuinità… dalla crema di cipolla, di aglio, di carciofi, di peperoncino, arrivando al pesto e al patè di olive, dai corposi funghi porcini sott’olio a quelli essiccati da mani sapienti. Prodotti della madre terra che la simpatica coppia raccoglie e con grande passione trasforma in bontà per palati raffinati… dalle creme per crostini, alle marmellate sino ai liquori dal gusto sopraffino.

E che dire poi dei prodotti de “Su Carrettoneri” di Stefano di Orotelli… crema di formaggio, formaggio arrosto, pistoccu bagnato nel brodo di vitello o pistoccu in “pani frattau”, il tutto accompagnato dal tipico rosso cannonau. Sapori di un tempo, propri di un’entroterra ricco di tradizioni che rischierebbero di perdersi se non fosse per chi come loro si impegna a tramandarle.

E di tradizioni si parla anche quando si scopre l’arte del maestro Giuseppe Amato, un giovane di Sarule dalle mani d’oro… abile nella realizzazione di basso rilievi in granito ed oggetti come lampade e tavolini. Il marmo freddo e duro assume, dopo essere stato lavorato dall’artista, sembianze di morbidezza, le sue opere acquisiscono un’anima e catturano lo sguardo di chi si ferma ad ammirarle.

Poco più in là la macelleria Orecchioni-Filigheddu mette in mostra le sue carni provenienti da allevamenti liberi dove gli animali pascolano e si nutrono senza l’utilizzo di mangimi.

Massimo accoglie i suoi clienti spiegando come sono trattate le carni e quanto siano sani i prodotti in vendita, preparati con cura ed attenzione.

Un pomeriggio tra cultura e tradizione, condiviso con voi cari lettori, rinforza sempre più l’importante concetto della necessità di far conoscere i paesi del centro della Sardegna ai tanti turisti che vengono nella nostra isola per la bellezza delle spiagge e non sanno quanto di magico ci sia tra le campagne e i monti della nostra amata terra sarda.

Nadia Pische