28 March, 2024
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La II commissione, presieduta da Alfonso Marras (Riformatori sardi), ha svolto una serie di audizioni in ordine agli effetti della crisi da Covid sul sistema dell’istruzione ed alle indicazioni utili in vista della ripresa delle lezioni scolastiche, nonché per disegnare la scuola sarda del post pandemia.

I primi ad essere ascoltati nel parlamentino della Pubblica Istruzione sono stati i vertici dell’Anci Sardegna, il presidente Emiliano Deiana e Paola Casula (componente comitato esecutivo) che, in apertura del loro intervento, hanno salutato con favore l’ormai imminente approvazione in Giunta delle linee guida per la riapertura dei centri estivi anche per i bambini da 0 a 3 anni. Uno dei temi centrali trattati da Emiliano Deiana ha riguardato però la didattica a distanza che, a giudizio del presidente dell’associazione dei Comuni, ha posto in luce il sorgere di diseguaglianze e divario sociale, soprattutto, con riferimento alle dotazioni tecnologiche e alle condizioni familiari dei singoli alunni. Il presidente Anci, dunque, ha auspicato una puntuale riapertura delle scuole ma soprattutto ha invitato il sistema politico ed istituzionale sardo a cogliere l’occasione per trovare il coraggio di dar forma, dopo decenni di attese, ad una legge sarda dell’istruzione, nel rispetto dei poteri e delle prerogative assegnate dallo Statuto speciale (articolo 5). L’Anci ha fatto inoltre appello alla commissione perché si valuti la riapertura di tutti gli istituti scolastici chiusi nel corso degli ultimi anni («riportiamo almeno una scuola in ogni paese della Sardegna»).

La riapertura della scuola “in sicurezza e nei tempi” è stata sollecitata anche dai sindacati che con Maria Luisa Serra (Cisl), Giuseppe Corrias (Uil) ed Emanuele Usai (Cgil) hanno svolto una serie di puntuali considerazioni sulle misure e le azioni necessarie per la ripresa delle attività.

«La chiusura delle scuole – ha dichiarato la delegata Cisl – è stata una ferita per tutti e non basterà riaprire gli edifici e le aule ma restituire alla scuola le funzioni che la Costituzione le assegna: istruire, educare, formare cittadini liberi e responsabili, in un ambiente democratico.» La Cisl si è detta pronta alla collaborazione con le amministrazioni e le istituzioni interessate, per censire e mappare le strutture da utilizzare per la didattica ed ha auspicato l’adozione di azioni utili per garantire spazi sicuri e più docenti per gestire gruppi classe meno affollati.

Giuseppe Corrias ha illustrato i tre scenari organizzativi ipotizzati dalla Uil: riduzione del numero degli alunni per classe e ricorso a nuove aule; frequenza col doppio turno e riduzione del numero degli alunni per classe; frequenza in aula a giorni alterni e lezioni in forma mista online e in classe. «Ci auguriamo di lavorare alla prima ipotesiha spiegato il responsabile Uilcon la mappatura degli spazi didattici, la rilevazione del bisogno di nuove aule, la stima delle aule che Comuni e Province possono reperire, la stima del personale Ata necessario e del personale docente suppletivo.»

«Meno studenti per classe e più ore a scuola», è questa in sintesi la proposta della Cgil che con Emanuele Usai ha insistito sull’importanza della riapertura delle scuole in Sardegna ed ha rimarcato i poco positivi riflessi dell’insegnamento a distanza e online. «L’emergenza Covidha affermato il segretario Cgilha fatto emergere con chiarezza i problemi della scuola in Sardegna, penalizzata da anni in cui si sono registrate chiusure di plessi e continue riduzioni delle autonomie scolastiche». Emanuele Usai, insieme ai suoi omologhi di Uil e Cisl, ha anche invitato la commissione a rivedere il numero minimo di studenti per classe, stabilito dalle norme nazionali che regolano il cosiddetto dimensionamento scolastico, e non ha risparmiato critiche al progetto Iscol@ («ha fallito nel raggiungimento dei suoi obiettivi»).

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Giuseppe Corrias, specializzando all’ultimo anno in radiologia, laurea in Medicina nel 2013 conseguita all’Università di Cagliari, ha ricevuto un premio da 10.500 dollari dall’Issnaf, Fondazione scientifica senza scopo di lucro costituita da specialisti italiani negli Stati Uniti. Il dottor Corrias, originario di Arzana, trent’anni da compiere, è impegnato da alcuni mesi nello studio e nella ricerca di eccellenza in ambito diagnostico nel settore oncologico. La borsa di studio finanziata dall’Issnaf (Italian scientists and scholars in North America foundation, http://www.issnaf.org ) è basata sui lavori di ricerca sul cancro con particolare attenzione alla risonanza magnetica e alla tomografia computerizzata. Oltre al premio degli scienziati residenti nel Nord America, lo specialista ogliastrino è stato premiato anche dalla rete Globus: un riconoscimento legato alla destinazione di alto pregio scientifico. Giuseppe Corrias al Memorial Sloan Kettering ha come tutor il professor Lorenzo Mannelli. Tra le tematiche, le metodiche di imaging nella risonanza, nella Tac e nella Pet, con particolare attenzione ai tumori su fegato e pancreas. Un settore in cui la radiologia ha un ruolo chiave.

Lo sviluppo delle tematiche più attuali, una formazione innovativa, tecnologie e dinamiche cliniche all’avanguardia, relazioni e confronto con i più accreditati centri di ricerca al mondo: la scuola di Radiologia dell’ateneo di Cagliari marcia compatta. «Stiamo investendo molto in ambito neurologico, neuro-vascolare, vascolare, ginecologico ed oncologico. La capacità – spiega Luca Saba (ordinario di Diagnostica per immagini e radioterapia, dipartimento Scienze mediche e sanità pubblica dell’Università del capoluogo – Azienda ospedaliera universitaria, policlinico “Duilio Casula”) – di formare giovani arricchendoli di competenze internazionali rappresenta un elemento di crescita futura per il nostro sistema sanitario e accademico». Da qui, il collegamento con gli scienziati italiani della Fondazione Issnaf. «La nostra collaborazione con la Fondazione – aggiunge il professor Saba – si è aperta quest’anno a seguito di una serie di conferenze sull’immagine oncologica tenute un ateneo da Lorenzo Mannelli».

Programma di scambio dell’Università di Cagliari, Globus promuove la mobilità studentesca in ambito extraeuropeo e consente di trascorrere un periodo di studio o tirocinio in atenei e centri di ricerca non europei. Inoltre, permette di svolgere anche altre attività formative, quali tirocini, frequenza di corsi e superamento di esami e, in alcune sedi specifiche, ricerca volta a preparare la tesi finale.