29 April, 2024
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Le segreterie di CGIL, CISL e UIL hanno chiesto un incontro urgente al prefetto di Cagliari, Bruno Corda, per affrontare l’emergenza determinata dall’emanazione del PNIEC Piano Nazionale Integrato per l’Energia ed il Clima.

Antonello Congiu (CGIL), Gavino Carta (CISL) ed Andrea Lai (UIL) hanno scritto al prefetto che le organizzazioni sindacali Confederali e le Categorie ad esse associate hanno manifestato crescente preoccupazione in quanto il Piano stravolgeva quanto previsto in materia di energia dal patto tra Regione e Governo il 29 luglio 2016, in termini di transizione verso gli obiettivi di decarbonizzazione fissati nel Piano Regionale in materia.

«Questo ha portato alla convocazione di una grande e partecipata assemblea di quadri e delegati del settore industria che si è tenuta il giorno 31 maggio che ha dato mandato alle organizzazioni sindacali di porre in essere tutte le azioni per scongiurare i problemi derivanti dalla dismissione del carbone senza che sia assicurato opportunamente il periodo di transizione verso altri e più sicuri sistemi di produzione e fornitura di energia elettrica – scrivono Antonello Congiu, Gavino Carta ed Andrea Lai -. Il 10 giugno 2019  presso la sala consiliare del comune di Portoscuso, su sollecitazione dei Sindaci del Territorio attraverso apposita comunicazione le  Organizzazioni Sindacali Territoriali Confederali CGIL CISL e UIL  hanno incontrato le Amministrazioni Comunali del Sulcis Iglesiente per affrontare il delicato tema del lavoro e della sua mancanza nel nostro territorio. Il costruttivo e partecipato dibattito ed il contenuto degli interventi testimonia la forte preoccupazione condivisa dalle Istituzioni locali e delle forze Sociali sul tema discusso.»

«Parlare di lavoro e della sua mancanza, dopo 10 anni di crisi profonda che ha trasformato l’economia del Sulcis Iglesiente in economia di sussistenza, non poteva che significare porre all’ordine del giorno della discussione le numerose vertenze del territorio che, in questo particolare momento, il tema della energia rischia, in ragione dell’annunciata phase-out​ entro e non oltre il 2025, di far naufragare in tempi brevissimi, se non si governa il processo di transizione del passaggio verso la dismissione del carbone quale fonte di produzione di energia termoelettrica – rimarcano Antonello Congiu, Gavino Carta ed Andrea Lai -. A settembre, infatti, se non sarà sbloccata la realizzazione del vapordotto presso la Centrale Grazia Deledda di Portovesme verrà attivata dall’Eurallumina una procedura di licenziamento collettivo che, calata nel nostro territorio, rischia di mettere in pericolo la già  precaria coesione sociale messa duramente alla prova dalla  crisi e con essa la pax sociale. Di converso se in tempi brevissimi non venisse trasformato  il memorandum a suo tempo stipulato tra ENEL e SiderAlloys per la fornitura decennale di energia elettrica a basso costo il riavvio dello smelter rischia seriamente di essere compromesso.»

Questi due ultimi accadimenti da soli travolgerebbero l’intero sistema produttivo industriale e danno la misura dell’urgenza di un intervento correttivo che mitighi le ripercussioni sociali ed occupazionali dal processo di decarbonizzazione e per queste ragioni CGIL CISL e UIL Confederali Territoriali del Sud Ovest Sardo hanno chiesto al prefetto di Cagliari un incontro urgente per trattare la materia alla presenza delle istituzioni locali.

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Gli studenti della scuola primaria di Musei sono stati premiati nell’ambito del concorso Play Energy Enel, il concorso ludico didattico che il Gruppo Enel dedica alla scuola e alle nuove generazioni in Italia e nel mondo, nell’ottica della sostenibilità  e del consolidamento della relazione con il territorio.

Gli studenti, 20 simpaticissimi bambini guidati dalle docenti Bianca Pinna e Nerina Asaro, sono stati premiati come secondi classificati in ambito nazionale tra le scuole primarie per l’anno scolastico 2017/2018. Con il progetto E-Car, dedicato alla mobilità elettrica, i bambini hanno immaginato di partecipare alla prossima gara di Formula E, la Formula 1 delle auto elettriche, e per l’occasione hanno costruito una “macchina elettrica” a 4 posti realizzata con materiale di riciclo ed azionata figurativamente dall’energia prodotta dal canto e dal ballo degli studenti che hanno riprodotto la famosa scena di Grease, nella loro personalissima versione di «Greased Lightnin’».

Si sono così aggiudicati il premio, che comprende anche una gita didattica all’Oasi del WWF di Monte Arcosu che si svolgerà a giugno,  per la creatività e la simpatia con cui le classi, dalla prima alla quinta, hanno affrontato un tema di grande attualità, riuscendo a coinvolgere dai più grandi ai più piccoli in un lavoro di grande originalità.

I ragazzi hanno così potuto visitare il Parco Eolico di Portoscuso di Enel Green Power e successivamente la Centrale Termoelettrica Grazia Deledda di Enel Produzione ed apprendere grazie ai tecnici Enel che hanno fatto da ciceroni le diverse modalità per produrre energia elettrica.

Infine spazio alla premiazione, con targa e medaglie per tutti, alla presenza del sindaco di Musei Antonello Cocco e dell’assessore della Pubblica Istruzione Fabrizio Deidda a chiudere una giornata davvero speciale per i ragazzi, all’insegna dell’energia e dell’allegria.

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Il presidente Solinas questa mattina ha incontrato le organizzazioni sindacali del Sulcis Iglesiente sulla vertenza Sider Alloys.

La delegazione era composta da Rinaldo Barca e Elvio Muscas in rappresentanza della FSM-CISL, Roberto Forresu e Bruno Usai in rappresentanza della FIOM-CGIL, Renato Tocco della UILM-UIL, ed Angelo Diciotti in rappresentanza della FLM-Uniti CUB e dal consigliere regionale Fabio Usai (PSd’Az).
Le organizzazioni sindacali hanno esposto al presidente le criticità legate all’erogazione della mobilità in deroga per le aree di crisi complessa. Inoltre, sono stati rappresentati i problemi relativi alla ricerca di una soluzione per la fornitura energetica per lo stabilimento ed alla conoscenza del piano industriale dell’azienda finalizzato al riavvio dello stabilimento. Il presidente ha preso atto delle richieste e ha dato ampia disponibilità perché sia velocizzato l’iter burocratico per l’erogazione della mobilità. Il capo della Giunta – che ha apprezzato il clima positivo dell’incontro e la determinazione dimostrata dai lavoratori nella vertenza – ha, inoltre, manifestato la ferma volontà di essere accanto ai lavoratori e alla loro rappresentanza all’incontro che si terrà al MISE il prossimo 9 maggio. Il presidente Solinas – in conclusione – ha assunto l’impegno di seguire costantemente la vertenza sino alla sua conclusione, in quanto la Regione è parte attiva dell’investimento.

Sull’intero polo industriale intanto, pende la “spada di Damocle” della chiusura della Centrale Grazia Deledda nel 2025! Il Governo, infatti, ha confermato che la scadenza del 2025 per la chiusura delle centrali a carbone è irreversibile e tra i lavoratori cresce la preoccupazione.

«Come stiamo dicendo da tempo ed abbiamo ribadito anche in assemblea  – dice Antonello Pirotto, della RSU Eurallumina – occorre una forte risposta unitaria a livello regionale, con il governatore Christian Solinas a sostenere a Roma la specificità sarda sul tema energia. I sindacati hanno chiesto un incontro il 16 aprile sul tema generale ed il 23 specifico su Eurallumina. L’assenza dell’assessore dell’Industria (non ancora nominato dal presidente Solinas, n.d.r.) è un handicap.»

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E’ stata nuovamente rinviata, come previsto alla vigilia, la presentazione dei sette assessori ancora mancanti nella Giunta regionale guidata da Christian Solinas. Il neo governatore, peraltro, stamane non ha partecipato alla terza seduta del Consiglio della XVI legislatura, perché a Roma per partecipare alle 15.00 al vertice sul Porto industriale di Cagliari in programma al ministero dei Trasporti, vertenza che interessa circa settecento posti di lavoro a rischio, 350 portuali più indotto. Sempre al ministero dei Trasporti, il governatore discuterà con il ministro Danilo Toninelli le soluzioni sulla continuità territoriale ad Olbia, soprattutto alla luce delle decisioni che oggi entro le 15 prenderanno Alitalia e Air Italy.

La seduta consiliare si è aperta con il discorso di insediamento del neo presidente del Consiglio, Michele Pais.

Ventitrè minuti di durata (dalle 11.22 alle 11.45); 10 cartelle in Times Roman corpo 16 per 17.683 battute (spazi inclusi); 2.827 parole utilizzate, 4 delle quali in algherese (bon treball a tots) e 3 in sardo (pastores semus tottus); tre citazioni (il premio Nobel, Grazia Deledda, il vescovo di Alghero, Mauro Maria Morfino, e il più giovane malato di Sla d’Europa, Paolo Palumbo); 6 le vertenze industriali ricordate (Porto Canale, Sulcis, Porto Torres, Ottana, Olmedo, Macchiareddu); 2 le “nazioni senza stato” salutate ufficialmente (Catalogna e Corsica): sono questi, in sintesi, i principali numeri  del discorso di insediamento del  26° presidente del Consiglio regionale della Sardegna della XVI legislatura, Michele Pais. Il primo algherese della storia dell’Autonomia  a salire sullo scranno più alto dell’Assemblea sarda ed il primo, espressione del partito della Lega.

Il campanaccio che “si appende al collo degli ovini” al posto della campanella in argento che serve per richiamare all’ordine i consiglieri e le consigliere, è invece il simbolo utilizzato dal presidente Pais per testimoniare l’attenzione e la vicinanza alle battaglie dei pastori. «La sconfitta dei pastori e la scomparsa dei piccoli centri – ha affermato il presidente, riferendosi anche al fenomeno dello spopolamento – significherebbe tranciare i tiranti a cui è agganciata la nostra identità di sardi».

Il rilancio della Specialità è la priorità indicata nel paragrafo riguardante le auspicate riforme costituzionali («invito tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio ad una straordinaria compattezza perché un nuovo Statuto, una nuova legge statutaria e una nuova legge elettorale, non restino, anche in questa Legislatura, nel capitolo dei buoni propositi») mentre la “città metropolitana di Sassari” è il rilancio politico che si evidenzia nella parte dell’intervento riservato agli Enti Locali («serve un riequilibrio degli assetti tra il Sud e il Nord dell’Isola e bisogna far cessare la percezione di una Regione che pensi ad una Sardegna a due velocità e con diverse opportunità a seconda delle latitudini»).

«Una sanità nuova ed efficace che non penalizzi nessun territorio e interventi adeguati a far cessare  disagi e malcontento sempre crescenti tra i pazienti e gli operatori», è l’impegno assunto dal presidente Pais che ha auspicato il varo di provvedimenti legislativi anche per quanto riguarda l’Urbanistica («il giusto equilibrio tra la tutela dell’ambiente e lo sviluppo urbanistico è l’obiettivo condiviso, ma tradurlo in un provvedimento coerente, snello, comprensibile e sburocratizzato è l’impresa che ci attende nella legislatura che va ad incominciare») e la scuola («serve una grande legge regionale per fare una grande scuola sarda»).

Tra i ringraziamenti alle forze dell’ordine si evidenzia quello alle compagnie barracellari («la nostra istituzione pubblica di polizia locale, urbana e rurale che rappresenta la più antica forza di polizia d’Europa e che è necessario valorizzare sempre più») e non è mancato un riferimento al mondo del volontariato («con la consapevolezza di dover rendere loro il giusto riconoscimento giuridico, professionale ed economico che oggi non hanno»); ai giovani («farò quanto è nelle mie possibilità per stare vicino e ascoltare i ragazzi di tutta la Sardegna») ed alle battaglie delle donne per il riconoscimento della parità («starò al loro fianco perché non sono una “quota” ma una risorsa da valorizzare ad ogni costo»).

«Condurrò il mandato tra la gente e meno nel “palazzo” – ha concluso Michele Pais rivolgendosi ai consiglieri e alle consigliere – meno forma e più sostanza e offro all’assemblea che mi onoro di rappresentare: lealtà, onestà, impegno, passione e amore per la Sardegna.»

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Il 26 marzo del 1909 Enrico Costa, gravemente ammalato, si spegneva nella sua “casetta” di via Cavour all’età di sessantasette anni. E la città di Sassari perdeva uno dei suoi più grandi intellettuali di sempre. A centodieci anni dalla morte, il Circolo Culturale Aristeo ne commemora la poliedrica ed affascinante personalità con una nuova mostra dal titolo “Enrico Costa. Lo scrittore e la sua città”, allestita dal 26 marzo al 17 aprile nei prestigiosi ambienti della Biblioteca Universitaria. Un evento che farà da apripista ad altre interessanti iniziative nelle prossime settimane.

La cerimonia di inaugurazione avrà luogo martedì sera alle 18, con gli interventi della direttrice della Biblioteca, Viviana Tarasconi e della presidente del Circolo Aristeo, Simonetta Castia, e la partecipazione straordinaria della Corale Luigi Canepa.

Questo nuovo allestimento, che va ad ampliare il già ricco patrimonio archivistico e bibliografico delle precedenti raccolte, arriva dopo una preziosa serie di eventi che in questi anni hanno permesso di riscoprire la figura complessa e multiforme di un personaggio straordinario, trovando il culmine, lo scorso dicembre, nella realizzazione del monumento bronzeo di Piazza Fiume.

L’esposizione si implementa di una serie di grandi pannelli, i quali ripropongono diverse fasi cronologiche della vita, a partire dal segmento sul giovane Enrico, per approfondirne le passioni, i romanzi e il successo, e poi scandagliare nel suo impegnato ruolo di archivista. Vengono focalizzati alcuni aspetti della personalità poliedrica di uomo dell’ottocento, l’amore per la città, le tradizioni, il teatro, la musica, l’illustrazione e la letteratura di colui che fu anche fondatore del romanzo storico in Sardegna, nonché maestro ispiratore di Grazia Deledda.

Tra i più interessanti documenti, all’interno delle teche c’è sicuramente “Il paracamino”, celebre quadro realizzato nel 1895 per l’Archivio municipale, che ricostruisce in modo emblematico la storia civica attraverso le insegne simbolo delle dominazioni. Quindi “Il Sassari”, la monumentale opera che lo scrittore dedicò alla città, frutto di quasi tre decenni di lavoro ininterrotto, che in diverse migliaia di pagine raccoglie e celebra le grandi e piccole memorie storiche. E, infine, “I giorni e le opere”, una cronologia completa che evidenzia le date e i momenti più significativi, umani e professionali della vita del Costa.

I pannelli più piccoli mostrano invece la versatilità del personaggio, i suoi interessi di etnografo attraverso “L’album dei costumi sardi” e l’ideazione del “Festival dei costumi” che, dedicato alla regina Margherita, più in là diverrà la Cavalcata sarda. Un altro approfondimento sarà riservato proprio allo scambio epistolare con la sovrana, realizzato grazie all’intermediazione della dama di compagnia, la marchesa Paola Pes di Villamarina.

Non poteva mancare l’esperienza del giornalista, prima come direttore del periodico “La Stella di Sardegna” e quindi come assiduo collaboratore della Nuova Sardegna, per la quale firmava con l’anagramma “Actos”. Altro spazio sarà dedicato al volontariato laico. In pochi sanno che Costa fu promotore in città, insieme ad altri sottoscrittori, di un ente di beneficienza diffuso a livello nazionale, le Cucine economiche, che si occupava di dare da mangiare ai poveri.

L’amore infinito per la musica sarà poi evidenziato  attraverso un focus sull’opera “David Rizio”, composta dall’illustre concittadino Luigi Canepa su libretto del Costa, del quale era anche cugino.

Saranno presenti immagine fotografiche inedite e, tra le rarità, il manoscritto autografo di una delle prime opere, “Storia di un gatto” del 1863. L’iniziativa è promossa da Aristeo d’intesa con la stessa Biblioteca, l’Archivio storico comunale, con il sostegno e il patrocinio della RAS e della Fondazione di Sardegna, e sotto l’egida del comune di Sassari.

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I due volumetti “Sardegna al femminile. Storie di donne speciali”, pubblicati nel 2017 dal quotidiano “L’Unione Sarda” (collana “La biblioteca dell’identità”) in collaborazione con la rivista “La donna sarda”, riportano le sintetiche schede biografiche di ben 68 donne che nella loro lunga o breve vita hanno suscitato sentimenti di rispetto e ammirazione nei confronti della Sardegna. Alcune di esse (poche) sono famosissime o quanto meno famose anche fuori della comunità dei sardi (residenti ed emigrati): Eleonora d’Arborea, Grazia Deledda, Maria Carta, Marisa Sannia, Maria Lai, Edina Altara;  molte di esse  però nell’isola non sono valorizzate come meriterebbero o addirittura non sono conosciute. Questo repertorio biografico (peraltro acquistabile a un prezzo assolutamente accessibile presso lo store del quotidiano cagliaritano) serve a colmare in maniera esauriente la carente memoria regionale sulle più importanti personalità femminili di cui la Sardegna dovrebbe andare orgogliosa.

Questa utile opera di consultazione è frutto del lavoro di ricerca e di redazione di dodici studiose sarde ma, tra esse, quella che ha firmato il numero più alto dei testi (ben trenta) è la giovane giornalista cagliaritana Federica Ginesu.

Per l’iniziativa “Parole…Illustrare un ruolo. Omaggio alle eccellenze sarde”, legata alla Giornata Internazionale della Donna, bene hanno fatto perciò i Circoli culturali “Sardegna” di Como e Circolo “Amsicora” di Lecco  a invitare, per una conferenza tutta al femminile, proprio  Federica Ginesu, della quale, in più, è giusto dire che l’8 marzo  scorso, a Cagliari,  ha ricevuto, per la sezione Giornalismo-categoria carta stampata e Web (per l’articolo “I loro insulti per i nostri tacchi” pubblicato sul settimanale “Grazia”, valutato «un esempio di giornalismo moderno per il riconoscimento dei diritti delle donne»), il Premio giornalistico “Gianni Massa” edizione 2018-19 organizzato dal Corecom (Comitato Regionale per le Comunicazioni della Regione Autonoma della Sardegna) e dall’associazione “Giulia giornaliste Sardegna”.

Naturalmente, per la sua conferenza, che si è tenuta a Como, presso il Salone di Villa Olmo, nel pomeriggio di sabato 16 marzo 2019, davanti a un pubblico numeroso ed attento, la relatrice ha dovuto fare una scelta e ha deciso di illustrare la figura di otto donne sarde, note e meno note, «che hanno fatto Storia per la loro forza, fierezza e determinazione».

La relazione ha quindi riguardato: Adelasia Cocco, prima donna in Italia a diventare medico condotto; Ninetta Bartoli, tra le prime sindache d’Italia; Edina Altara, creatrice, artista e stilista, tra le prime donne in Italia a depositare un brevetto per una tecnica da lei inventata (il collage); Carmen Melis, la prima diva della lirica prima di Maria Callas; Eva Mameli Calvino, scienziata e prima donna in Italia ad essersi laureata in botanica; Maria Carta, cantante; suor Giuseppina Demuru, la suora che sfidò i nazisti presso il carcere “Le Nuove” di Torino; Rina De Liguoro, attrice di Hollywood ed ultima diva del cinema muto.

Alla relazione illustrativa di queste eccellenze femminili della Sardegna, ha fatto seguito l’esibizione della cantante Giusy Deiana, ex componente del Duo di Oliena, una delle voci più rappresentative dell’etno-pop isolano, che ha eseguito i brani che hanno maggiormente caratterizzato la sua brillante carriera senza tralasciare quelli più classici della tradizione sarda.

La  manifestazione è stata aperta dai saluti dei rappresentanti del Consiglio direttivo del  Circolo sardo di Como (Rosella Monni e Nicola Urru), di Giuseppe Tiana (coordinatore dei Circoli F.A.S.I. della Lombardia e dirigente del Circolo “Amsicora” di Lecco) e di Serafina Mascia, presidente della F.A.S.I. – Federazione delle Associazioni Sarde in Italia.

Qualche aggiunta bibliografica. L’occasione mi sembra propizia per segnalare due saggi molto ampi, risultati di ricerche meticolose presso gli archivi,  che sono stati pubblicati sulla rivista “Studi ogliastrini”, diretta da Tonino Loddo, su due figure femminili evocate da Federica Ginesu: “Una vita oltre le sbarre delle ‘Nuove’ di Torino: suor Giuseppina Demuru, Fdc” (di Tonino Loddo, nel numero 13 della rivista, febbraio 2017, pp. 83-135) e “Le presunte  origini ogliastrine di Eva Mameli Calvino” (di Riccardo Virdis e Tonino Loddo, sul numero 14 della rivista, febbraio 2018, pp. 135-156).

Alcune donne sarde “all’avanguardia”, registrate nei due volumetti de “L’Unione Sarda”, sono presentate anche in pubblicazioni relative a personalità femminili di tutt’Italia; mi riferisco, in particolare, a due volumi della studiosa piemontese Bruna Bertòlo: 1) “Prime …sebben che siamo donne” (Torino, Ananke, 2013) in cui compaiono Grazia Deledda (le sono dedicate 10 pagine), Bastianina Musu Martini (“eroina del voto alle  donne”), Nadia Gallico  Spano (tra le “madri della Costituente”), Ninetta Bartoli e Margherita Sanna; 2) “Maestre d’Italia” (Torino, Neos Edizioni, 2017) in cui due pagine sono dedicate sia a Mariangela Maccioni sia a Margherita Sanna; ben otto pagine sono invece riservate alla scrittrice  tuttora vivente (è nata a Nuoro il 14 agosto 1928) Maria Giacobbe, il cui “Diario di una maestrina”, pubblicato nel 1957, è stato tradotto in quindici lingue.

In chiusura mi permetto di rimandare a una mia breve notizia biografica su suor Giuseppina Nicòli (ricordata dalla Ginesu in rapporto a suor Giuseppina Demuru)

http://www.regione.sardegna.it/messaggero/2008_luglio_05.pdf e all’ultimo dei miei scritti su Eva Mameli Calvino.

http://www.tottusinpari.it/2018/03/05/ogni-tanto-anche-se-e-antipatico-bisogna-fare-le-pulci-in-tema-di-ricerche-su-eva-mameli-calvino-una-testimonianza-non-correttamente-riportata-di-floriano-calvino-sulla-nonna-p/

Paolo Pulina

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Il 28 febbraio scorso il Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna, in concorso con la Fondazione “Giuseppe Dessì” ed alla presenza del presidente dei Parchi Nazionali Italiani Stanislao Demarsanich, ha sottoscritto la nascita del secondo Parco Letterario della Sardegna.

La conoscenza, la tutela e lo sviluppo del Parco Geominerario ora dispone di un nuovo strumento culturale che narra dei luoghi del Parco creando le condizioni di un nuovo approccio al rispetto ed alla tutela dell’ambiente.

Giuseppe Dessì, nel suo “Paese d’ombre”, narra dei luoghi al cospetto della seconda cima dell’isola, il Monte Linas, che comprendono un’importante parte di territorio ricadente entro i confini del Parco Geominerario.

Questa nuova azione posta in campo dall’Ente si raccorderà con il Parco Letterario “Grazia Deledda” che comprende la parte Centro Nord dell’Isola, nello spirito unitario della promozione delle risorse ambientali, storiche e culturali isolane, sempre più Global Geopark Sardinia.

Tarcisio Agus, presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna.

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Le studentesse e gli studenti del Liceo Motzo non hanno dubbi: Malala, Grazia Deledda, Simone de Beauvoir, Catherine Johnson e Mary Quant sono tra le donne più influenti di sempre che hanno contribuito all’emancipazione femminile. Per questo venerdì mattina, dalle ore 10.30 alle ore 12.30, presenteranno nell’aula consiliare del comune di Quartu Sant’Elena i loro migliori prodotti multimediali sul tema “Festa della donna 2019. Storie di riscatto al femminile” che chiude il progetto scolastico, patrocinato dall’amministrazione cittadina, “Educazione al rispetto e alle differenze di genere”.

A dialogare con le ragazze e i ragazzi su discriminazioni di genere, femminicidio e il significato della Giornata Internazionale delle donne, l’autrice del romanzo “Il profumo della mimosa” Claudia Musio, l’On. Andrea Frailis e la coordinatrice di Giulia Giornaliste Susi Ronchi.

I lavori saranno aperti dal professor Sergio Puddu, dirigente scolastico del Liceo Classico, Linguistico e delle Scienze Umane B.R. Motzo di Quartu Sant’Elena e saranno presenti per i saluti istituzionali, il Sindaco Stefano Delunas, gli assessori della Pubblica istruzione, Politiche giovanili e della Cultura Elisabetta Cossu e Maria Lucia Baire, e la commissione comunale sulle pari opportunità.

L’evento organizzato dal Liceo Motzo rientra nel “Piano Nazionale Educare al Rispetto”, varato nell’ottobre 2017 dall’allora ministra Valeria Fedeli con l’intento di educare le nuove generazioni alla lotta contro ogni forma di violenza e di discriminazione.

Il progetto PTOF, attuato in orario curricolare, ha coinvolto sette classi del triennio delle Scienze umane sia dell’indirizzo tradizionale sia dell’opzione economico sociale ed ha visto l’impiego dell’innovativa metodologia didattica “Bring your own device” (BYOD). Infatti, tutti i lavori di gruppo che saranno presentati all’iniziativa dell’8 marzo non sono stati realizzati all’interno di un laboratorio scolastico attrezzato di PC, ma in classe, usando i dispositivi delle alunne e degli alunni stessi, quali iphone, ipad, smartphone, laptop e tablet. In questo modo si è ottenuto il doppio obiettivo, auspicato dalle linee guida del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), di educare i giovani all’uso corretto e consapevole della rete, guidati sapientemente dai docenti di area umanistica come Scienze Umane, Filosofia, Italiano e Storia.

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Alle 17.00, presso la Biblioteca Comunale di Carbonia, verrà presentato il libro “Ma io non vedevo quella luna”, breve antologia di Grazia Deledda, di Isabella Mastino, nell’ambito della rassegna Carbonia Scrive. Interverrà l’assessore della Cultura del comune di Carbonia, Sabrina Sabiu. Sarà presente l’autrice.

La breve antologia di Grazia Deledda, dal titolo “Ma io non vedevo quella luna”, è un viaggio fra le storie narrate nei suoi romanzi, un viaggio che, attraverso le vicende, i pensieri, le passioni, i tormenti, i conflitti dei personaggi, porta ad esplorare gli aspetti più oscuri e profondi dell’animo umano, che trovano nella selvaggia, antica, indomita natura sarda, emblema della vera, primordiale, natura dell’uomo, il loro specchio più intenso. Attraversa cinque temi: la giustizia, la speranza, l’amore nelle sue sfaccettature, la volontà, ed infine l’esser madri e padri e figli, e si addentra nell’animo umano che spesso assume tinte torve. I protagonisti dei suoi romanzi, come accade nella vita, non sempre vedono la luce, ma anche nell’oscu­rità più profonda brilla quella che per Grazia Deledda è la luna, pupilla d’oro nel cielo azzurro che pare l’occhio stesso di Dio, a significare che, anche nel buio più intenso, anche per lo sguardo più cieco, vi sarà sem­pre, da qualche parte, una luce a rischiarare la strada. Fra le sue pagine, il lettore può trovare parte di se stesso, ricordare determinati sentimenti, in taluni casi addirittura comprendere meglio i meccanismi, sfuggenti e misteriosi, che regolano le relazioni umane.

Isabella Mastino nasce a Sassari il 23 gennaio 1985. Dopo la maturità classica e lo stu­dio del pianoforte al conservatorio, intraprende e porta a compimento studi giuridici, conseguendo a ventitré anni la laurea in giurisprudenza, a ventisei il titolo di avvocato, a ventotto il titolo di dottore di ricerca, concentrandosi sul diritto antico, analizzato e confrontato col diritto moderno sotto gli aspetti sostanziali e linguistici. A tali studi, tuttavia, affianca un personale, profondo ed ininterrotto percorso di ricerca let­teraria concentrato, negli ultimi anni, sulla letteratura sarda, che la por­ta a studiare l’intera opera di Grazia Deledda, unitamente allo studio dei romanzi di altri autori, sardi, italiani, inglesi e russi. Fervida sostenitrice del valore della letteratura a livello umano, psicologico, pedagogico, so­ciale e scolastico, elabora un progetto di scrittura saggistica e narrativa con l’intento di valorizzare le opere e le storie narrate da Grazia Deled­da, cui è dedicata l’antologia Ma io non vedevo quella luna, al fine di tra­smetterne il significato con un’opera divulgativa che possa avvicinare alla scrittrice Premio Nobel anche coloro che ancora non ne conoscono la grandezza ed il valore.

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Due donne, una tradizione secolare, la Sardegna raccontata da diversi punti di vista attraverso un telaio. Maria Lai e Grazia Deledda, l’arte della tessitura, 23 Comuni che con un filo uniscono simbolicamente tutta l’Isola. È un progetto fortemente simbolico e suggestivo “Maria Lai – Andando via. Omaggio a Grazia Deledda”, un progetto che vuole portare la Sardegna nel mondo partendo dall’eredità artistica e culturale di due ambasciatrici sarde riconosciute e apprezzate a livello internazionale. Un arazzo, opera corale, accoglierà le tradizioni tessili delle 23 comunità che partecipano ognuna con le proprie peculiarità di stili, tecniche e materiali, per comporre una replica di “Andando via”, l’ultima grande opera pubblica di Maria Lai dedicata appunto a Grazia Deledda. Ciascuna Amministrazione partner del progetto, avrà cura di realizzare con risorse proprie una parte dell’opera, coinvolgendo gli artigiani locali e valorizzando le singole tradizioni tessili. 

L’assessorato regionale della Programmazione finanzia con 250mila euro l’internazionalizzazione dell’opera e la sua promozione nei Comuni che aderiscono al progetto. Oggi a Nuoro il progetto è stato presentato insieme ai sindaci dei Comuni coinvolti (Galtellì, Aggius, Nule, Sarule, Samugheo, Mogoro, Dorgali, Tonara, Atzara, Villacidro Ulassai, Bonorva, Villamassargia, Mamoiada, Muravera, Zeddiani, Armungia, Bolotana, Oliena, Isili, Urzulei, Siliqua e Nuoro).

L’opera completa, dunque, si configurerà come un insieme di componenti, identificative di ciascun territorio, che comporranno un unico disegno, simbolico ed identitario. Legate all’opera, una serie di azioni di valorizzazione in chiave turistica, culturale e produttiva: percorsi turistico-culturali alla scoperta dei luoghi della tessitura, attraverso un circuito delle amministrazioni che aderiscono al partenariato legato a Maria Lai e dedicato alla valorizzazione della letteratura di Grazia Deledda; piccole opere di allestimento e adeguamento locali per consentire la realizzazione di corner espositivi dedicati al progetto; promozioni in Italia e all’estero. La Columbia University, con cui la Regione ha avviato una collaborazione proprio per la promozione della Sardegna negli Stati Uniti, ha già segnalato l’interesse ad avviare un percorso di studio, analisi e valorizzazione della figura e delle opere di Maria Lai nel quadro delle attività da svolgere a New York.