20 December, 2025
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Sant’Antioco piange Virginio Locci, sindaco dal 21 novembre 1993 al 24 aprile 2001, morto oggi all’età di 93 anni. Stimato avvocato, esponente di spicco della destra antiochense, Virginio Locci dopo alcune consiliature tra i banchi della minoranza, è stato eletto sindaco il 21 novembre 1993. Subentrò a Dino Gellon. Sono stati gli anni di maggiore crescita della destra, con Alleanza Nazionale, che portarono all’elezione di Gianni, figlio di Virginio, in Consiglio regionale, il 12 giugno 1994.

Nei quattro anni di consiliatura, Virginio Locci si è fatto molto apprezzare dalla comunità antiochense, tanto da essere rieletto il 16 novembre 1997, per un secondo mandato quadriennale.

La seconda consiliatura si è conclusa alcuni mesi prima della scadenza naturale con le dimissioni di 9 consiglieri su 16 (4 della maggioranza e 5 della minoranza) e lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale, il 24 aprile 2001. Il Comune è stato guidato per un anno dal commissario straordinario Paola Pani, nominata dal prefetto di Cagliari, fino alle nuove elezioni che il 26 e 27 maggio 2002 portarono all’elezione a Sindaco dell’ex assessore regionale Eusebio Isauro Baghino.

Il 31 maggio 2001 il figlio Gianni è tornato in Consiglio regionale, subentrando in qualità di primo dei non eletti alle elezioni del 1999, a Francesco Onnis, dimessosi dopo essere stato eletto deputato.

Il 19 marzo 2009, l’altro figlio Giorgio, medico cardiologo, è stato eletto consigliere regionale nelle liste del Popolo delle Libertà.

L’11 giugno 2017 il nipote Ignazio è stato eletto sindaco di Sant’Antioco.

Giampaolo Cirronis

In vista della ripresa scolastica fissata per venerdì 7 gennaio 2022, alla luce delle richieste che arrivano da famiglie ed insegnanti, questa mattina, a seguito di un confronto, i sindaci di Carbonia, Iglesias e Sant’Antioco, Pietro Morittu, Mauro Usai e Ignazio Locci, hanno concordato una posizione condivisa.
«In qualità di primi cittadini dei Comuni più popolosi del territorio e considerate le competenze dei soggetti istituzionali in campo hanno dichiarato – abbiamo stabilito di attendere le decisioni del Governo che, in accordo con le Regioni, verranno assunte entro questa sera. In assenza di tali determinazioni, nessun provvedimento restrittivo verrà emanato.»

 

Sono due i casi di positività al Covid-19 presenti oggi a Sant’Antioco. Lo ha comunicato stamane il sindaco Ignazio Locci.

«In attesa delle nuove misure che presto verranno varate dal Governo, teniamo a ricordare l’esigenza si rispettino le elementari norme di comportamento ha detto il primo cittadino antiochense -: utilizzo della mascherina nei luoghi al chiuso e là dove c’è il rischio di assembramento e continua igienizzazione delle mani.»

«Considerata la situazione nazionale e quella sarda ha concluso Ignazio Locci -, chiediamo a tutti la massima responsabilità.»

Il 2021 è l’anno “Deleddiano”, l’anno delle celebrazioni dei 150 anni dalla nascita di Grazia Deledda, scrittrice italiana nata il 27 settembre 1871 a Nuoro, premio Nobel per la letteratura nel 1926. Anche il comune di Sant’Antioco omaggia la scrittrice e la donna, trasmettendo alle nuove generazioni, alla comunità e ai visitatori l’importanza di una fine scrittrice che ha il merito di aver descritto in maniera magistrale la Sardegna. E lo fa con un murale a Lei dedicato, realizzato dalla street artist italo-spagnola Leticia Mandragora.

«Nell’anno delle celebrazioni dei 150 anni dalla sua nascita commenta il sindaco Ignazio Locci il comune di Sant’Antioco rende omaggio a Grazia Deledda, unica donna italiana premio Nobel per la letteratura. Le abbiamo dedicato un’opera di Street Art e abbiamo deciso di realizzarla proprio in via Grazia Deledda: il ritratto dell’orgoglio sardo guarderà sulla nuova area verde di via Fra Ignazio, al centro di un importante progetto di riqualificazione. Mi preme ringraziare i condomini della palazzina che hanno autorizzato la realizzazione dell’opera. È stato bello vedere i residenti del quartiere (e non solo) “partecipare” a questa importante iniziativa».

L’opera di Leticia Mandragora si aggiunge a quelle già realizzate dall’artista sardo Giorgio Casu (in arte Jorge) in via Belvedere “Is Nuus Nous” (I Nodi Nuovi) e da Francesco Camillo Giorgino (in arte Millo), apprezzato street artist di fama internazionale dai murales in bianco e nero con sprazzi di colore che, con la sua pittura, ha ornato un’ampia parete di una palazzina AREA di via Matteotti. Tutte rientrano nell’ambito del progetto Street Art e riqualificazione urbana (la cui direzione artistica è affidata proprio a Giorgio Casu), linea di azione del più ampio Museo Diffuso (sostenuto dalla Fondazione di Sardegna), progetto avviato da questa Amministrazione e ormai, a distanza di qualche anno, una certezza capace di mettere a sistema (e a frutto) tutti i punti di interesse presenti nel territorio comunale di Sant’Antioco, tanto nel centro urbano quanto nelle località costiere e nella periferia.

E’ stato consegnato ufficialmente oggi il cantiere per la realizzazione della nuova piazza che sorgerà sopra la “voragine” di Piazza De Gasperi, nata a causa dello smantellamento di un edificio disposto per motivi di sicurezza nel lontano 1994. Questa mattina, in Piazza De Gasperi, si è concretizzata la cosiddetta “immissione in possesso” dell’area (che in parte apparteneva a soggetti privati) e la contestuale consegna degli spazi alla ditta che nei prossimi giorni, meteo permettendo, avvierà i lavori. Presenti il sindaco Ignazio Locci e l’assessore dei Lavori pubblici Francesco Garau, il responsabile dell’Ufficio Lavori pubblici ed appalti ed il comandante della Polizia municipale del comune di Sant’Antioco, due testimoni e la ditta che si è aggiudicata la gara d’appalto per l’esecuzione di lavori da 380mila euro.

«Meteo permettendo, dopo 27 anni di attesa, nei prossimi giorni prenderanno avvio le operazioni per realizzare la nuova piazza al posto del “buco”commenta il sindaco Ignazio Locciavevamo preso un impegno con la città nel 2017 e oggi siamo qui a chiudere il cerchio. In tanti hanno provato a metterci i bastoni tra le ruote con obiezioni talvolta insensate o anche con ricorsi giudiziari. Ma abbiamo superato indenni tutte queste prove: sono stati, infatti, 4 anni di procedura complessa, e oggi portiamo a casa il risultato grazie alla nostra tenacia e grazie all’impegno dell’Ufficio Lavori pubblici ed appalti che ha fortemente perseguito questa strada. Ora è arrivato il momento di salutare con favore l’inizio del cantiere. Ci saranno disagi, anche per la modifica del traffico, obbligata, ma ne varrà la pena. L’augurio è che con l’inizio dell’estate l’opera possa essere conclusa. Siamo veramente felici per questa giornata.»

Nei prossimi giorni verrà resa nota l’ordinanza di modifica al traffico veicolare che si rende necessaria per la realizzazione delle opere.

«Questi sono atti concreticommenta l’assessore dei Lavori pubblici Francesco Garaudopo anni di attesa noi ci siamo impegnati, ci abbiamo creduto e ci abbiamo messo la faccia sin dal primo momento. E oggi siamo orgogliosi del percorso fatto e del risultato ottenuto. Grazie in particolare all’Ufficio Lavori pubblici ed appalti, perché non è stato semplice.»

«Era l’ottobre del 2017 quando l’Amministrazione comunale tutt’ora in carica muoveva i primi ma decisivi passi verso la soluzione della ferita di piazza De Gasperi, nota come il “buco” o la “voragine”. Erano trascorsi pochi mesi di distanza dal suo insediamento e la Giunta comunale guidata dal sindaco Ignazio Locci approvava il progetto per gli “interventi di messa in sicurezza e riqualificazione dell’area prospiciente piazza De Gasperi”, adottando specifica variante al PUC e apponendo il vincolo preordinato all’esproprio delle aree private interessate dal progetto di recupero. Da quel momento, dopo la successiva approvazione in Consiglio comunale, prese avvio un procedimento amministrativo lungo e articolato segnato dal coinvolgimento di svariati enti, compresa la Soprintendenza, giacché su quelle aree sono presenti alcune evidenze archeologiche. A distanza di quattro anni dai primi atti, oggi arriva la consegna del cantiere per l’esecuzione dei lavori: e così, al posto della “voragine”, sorgerà una nuova piazza che eliminerà una volta per tutte quello sfregio nel cuore del centro storico.»

 

Il comune di Sant’Antioco è stato premiato a Roma da AICS (Associazione Italiana Cultura e Sport), organismo impegnato su tutto il territorio nazionale e su svariati fronti. Per l’AICS, il comune di Sant’Antioco si è distinto sul versante “Ambiente” e, per questo, gli è stato tributato il premio “E-Comuni” nell’ambito del premio nazionale AICS Ambiente 2021. Un evento nazionale nel quale annualmente vengono consegnati riconoscimenti a imprenditori, amministratori e rappresentanti delle forze dell’ordine che hanno fatto dell’ecosostenibilità un impegno professionale e di vita.

Presente alla manifestazione svoltasi venerdì 26 novembre presso l’Hotel Colombo, il sindaco Ignazio Locci, che ha personalmente ritirato il prestigioso riconoscimento: «Siamo molto felici di essere finiti nel “mirino” dell’AICS – ha commentato il sindaco di Sant’Antioco evidentemente la strada intrapresa anni fa verso la tutela e la salvaguardia ambientale è quella giusta. Ma così come la Bandiera Blu o le alte percentuali di raccolta differenziata rappresentano per noi uno stimolo a fare sempre meglio, così è con il premio “E-Comuni”, un invito a migliorarci sempre più. Ci fa inoltre immensamente piacere che l’attenzione sia stata rivolta verso i progetti di efficientamento energetico sulle scuole e in generale sugli edifici pubblici, come il Municipio. Ringrazio l’AICS per questa grande opportunità».

Prima della premiazione del Sindaco è stato proiettato il video-spot “Visit Sant’Antioco”, che ha rappresentato un ulteriore momento di promozione dell’isola.

In merito è intervenuto anche Andrea Nesi, coordinatore nazionale di AICS – Sezione Ambiente, che ha moderato la serata: «L’Italia, con particolare riferimento al sudha commentato Andrea Nesirinuncia a somme enormi di finanziamenti disponibili, prevalentemente per incapacità progettuale. Eppure queste risorse oggi appaiono come sorgenti nel deserto. E dunque abbiamo deciso di premiare tra i comuni che monitoriamo quello di Sant’Antioco, che ha messo in evidenza una straordinaria capacità nel progettare ‘green’ ma anche nel cercare e trovare le risorse per realizzare. In particolare, ci riferiamo alle misure per efficientare le scuole o all’idea progettuale di una intermodalità con terminale completamente elettrico, e ancora alle soluzioni artistiche per migliorare edifici o singole facciate esteticamente sgradevoli. Il tutto in una provincia considerata tra le più povere d’Europa e dove quindi un’amministrazione capace fa davvero la differenza».

“La SS 126 tempestata di buche, a rischio la sicurezza di chi la percorre: l’Anas intervenga immediatamente. Le piogge del mese di novembre, infatti, hanno “scoperchiato” letteralmente i problemi che la SS 126 si porta dietro da anni: bitume datato e rappezzato in più punti. L’acqua ha eroso gli stati inferiori dell’asfalto e, in particolar modo nelle vecchie riparazioni di fortuna, sono spuntate buche, talvolta voragini.”

La denuncia arriva oggi da Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco.

Partendo dal comune di Sant’Antioco, il percorso, specie nel tratto che prende avvio nei pressi dell’ingresso della pista ciclabile, fino alla frazione di Santa Caterina, mostra svariate buche, in alcuni casi piene di acqua piovana, che traggono in inganno gli automobilisti. Il rischio incidenti è dietro l’angolo. C’è chi le schiva all’ultimo momento e chi invece le investe in pieno: in entrambi i casi si creano situazioni di evidente pericolo.

«Abbiamo già informato l’Anas, che ha la competenza sulla stradasottolinea il sindaco Ignazio Loccidello stato in cui versa la statale: quotidianamente riceviamo segnalazioni da cittadini preoccupati. Quella strada, unica porta di accesso all’isola di Sant’Antioco, ogni giorno è battuta da tantissime automobili o altri mezzi di trasporto. Sappiamo benissimo che il maltempo non è certamente il migliore amico dei lavori sull’asfalto, tuttavia ci aspettiamo che l’Anas intervenga con celerità e, per il momento, ponga quantomeno delle “pezze” alle situazioni di maggiore pericolo.»

Si è svolta questa mattina, al Teatro Massimo di Cagliari, la cerimonia di consegna delle onorificenze della Presidenza della Repubblica, le “Stelle al merito del lavoro”. Tra i premiati c’è anche un cittadino di Sant’Antioco, Salvatore Mannai che ha ricevuto la “Stella al Merito” per mano del Prefetto di Cagliari Gianfranco Tomao e del Sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci.

Il premio viene conferito dalla Presidenza della Repubblica a coloro che nel corso della loro attività lavorativa si sono distinti per meriti di perizia, laboriosità e buona condotta morale. L’accertamento dei titoli di benemerenza passa attraverso un’analisi attenta e puntigliosa svolta da una Commissione nominata e presieduta dal Ministro del Lavoro e composta dal Presidente della Federazione Nazionale Maestri del Lavoro d’Italia, dal Presidente dell’Associazione Nazionale Lavoratori Anziani d’Azienda, da cinque funzionari designati dalla Presidenza del Consiglio e dai Dicasteri degli Esteri, Agricoltura, Industria, Lavoro, da sei membri designati dalle organizzazioni sindacali di categoria, da quattro membri in rappresentanza dei datori di lavoro.

Sono iniziate ieri le operazioni di posizionamento dei nuovi arredi destinati al centro urbano di Sant’Antioco, tra Lungomare, porto e la nuova area verde di via Fra Ignazio. Gli elementi di arredo sono stati realizzati esclusivamente con il riciclo degli scarti da lavorazione del marmo di Orosei: una scelta a favore dell’ambiente che evita lo sfruttamento di nuovi terreni di cava. Il risultato sono panche e altri pezzi di arredamento bianchi ed ecosostenibili che da oggi abbelliranno il nostro centro cittadino, rendendo alcuni scorci ancora più piacevoli e accoglienti.

Nel dettaglio, si tratta di circa 70 oggetti, tra panche (per citare alcuni esempi: blocchi monolitici, sedute bambini, chaise longue), porta rifiuti e dissuasori che nel dettaglio verranno posizionati nel Lungomare lato mare (in gran misura), nel Parco giardino, sotto il ponte e nella zona skate park, nel Lungomare Colombo e nella nuova area verde di via Fra Ignazio.

«Anche questa azione si inserisce nei progetti all’insegna del decoro, del recupero delle aree abbandonate e della loro riqualificazione avviati sin dal nostro insediamento commenta il sindaco Ignazio Locciin particolare sono felice di vedere compiuto un altro passo in avanti nell’ampio programma di riconversione dell’area verde del Lungomare, lato mare, fronte parco giardino. Quando ci siamo insediati, infatti, in quel fazzoletto di verde erano presenti cius abbandonati e discariche, le macchine entravano liberamente e sostavano persino sulla battigia. Ma oggi quell’area è stata restituita alla collettività: c’è un prato verde dotato di impianto di irrigazione e di sottoservizi, sono presenti bellissimi elementi di arredamento, tra panche e chaise longue che consentiranno di viverla appieno e, soprattutto, è chiusa alle auto. Non è più, insomma, terra di nessuno.»

Decoro e ambiente, dunque, nell’ambito della riqualificazione urbana: «Con questi nuovi arredi aggiunge l’assessore dei Lavori pubblici, Francesco Garau proseguiamo il nostro programma di potenziamento delle aree verdi e di riqualificazione di spazi dimenticati. Si tratta di materiali di riciclo che si innestano perfettamente nei contesti in cui li abbiamo inseriti. Due blocchi monolitici sono destinati al progetto di riqualificazione dell’area verde di via Fra Ignazio, che fino a un anno fa era un terreno scarsamente curato ma che oggi sta conoscendo una nuova vita con alberi, percorso di camminamento e appunto due nuove panche. Ci siamo premurati, inoltre, di arredare una zona del paese che, sebbene particolarmente frequentata, era sprovvista di luoghi in cui sostare comodamente: ovvero la zona del porto, in prossimità del ponte e dello skate park, dove abbiamo piazzato diverse panchine.»

E’ durissima la presa di posizione della Giunta comunale di Sant’Antioco, guidata dal sindaco Ignazio Locci, per il mancato inserimento del porto di Sant’Antioco nell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna. Ieri ha deliberato la richiesta ufficiale al presidente della Regione, Christian Solinas, per l’avvio dell’iter d’ingresso nel sistema portuale.

«Il presidente della Regione Sardegna avvii l’iter amministrativo che consenta al porto di Sant’Antioco di rientrare nell’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna, quale giusto riconoscimento all’importanza strategica rivestita dallo scalo di Sant’Antioco, anche in termini di sviluppo dell’intero territorio circostante.»

Il sindaco Ignazio Locci sottolinea che si tratta di una richiesta legittima, avanzata a più riprese, che oggi, di fronte al silenzio reiterato della Regione Sardegna, assume la forma dell’atto di Giunta.

«Attualmentespiega il sindaco Ignazio Locciil nostro è l’unico scalo isolano fuori dall’ambito del sistema portuale di Sardegna. Sistema che, riconosciuto tra i migliori in Italia per la sua capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati, da ieri potrà peraltro beneficiare di oltre 500 milioni di euro per una serie di interventi da eseguire nella rete dei porti sardi, eccezion fatta per quello antiochense. Ormai, di fronte all’attuale scenario, non ha alcun senso che il porto di Sant’Antioco resti fuori dall’Autorità di sistema e continui a rimanere sotto l’egida della Regione Sardegna: questo crea una discriminazione tra territori non più tollerabile. Lo scalo antiochense riveste un ruolo fondamentale per tutto il Sud Ovest della Sardegna. Basti pensare che il Comune di Sant’Antioco, nonostante non sia di sua competenza, costantemente anticipa risorse ed esegue lavori di manutenzione nelle aree portuali, mentre dall’altra parte si investono 500 milioni di euro. Questo non è accettabile.»

L’Amministrazione comunale, peraltro, a conclusione di un iter durato anni, nel 2019 ha approvato la presa d’atto della “Variante al Piano Regolatore del Porto”, che prevede la suddivisione delle aree portuali salvaguardando l’attività della pesca, la produzione commerciale e concedendo ampi spazi alla cantieristica e ai posti barca da diporto, nonché ai servizi che faranno dal collegamento al centro urbano.

«Questo perché è sempre stato nostro intendimento assicurare un futuro all’insegna dello sviluppo economico alle aree portuali di Sant’Antioco, che passi per una loro riconversione attraverso la valorizzazione del comparto turistico e lo sviluppo della cantieristica, senza dimenticare la pratica professionale della pesca e la residuale attività dell’industria del saleconclude Ignazio Locci -. Ma per realizzare tutto questo occorre che la Regione faccia la sua parte ed elimini questo vero e proprio gap strutturale tra il porto di Sant’Antioco e le restanti realtà sarde: il passaggio al sistema regionale garantirebbe lo sviluppo turistico del territorio, favorendo anche il traffico marittimo.»