21 December, 2025
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Un nuovo traguardo per Sant’Antioco, dopo la Bandiera Blu conquistata per il secondo anno consecutivo dalla spiaggia di Maladroxia. La cittadina lagunare è stata inserita, infatti, tra le 150 località italiane che ospitano delle iniziative di pubblica sicurezza.

“Sant’Antioco sana, serena, sicura”: è questo lo slogan pensato dal paese sulcitano per affrontare quest’estate 2020, e che suggerisce il modus operandi adottato dall’amministrazione comunale per garantire piena tranquillità a cittadini e turisti.

Si parte dalla pagina web “Spiagge Sant’Antioco”, attraverso la quale l’utente potrà ricevere informazioni sui sistemi di sicurezza e comportamento in spiaggia ma, soprattutto, sarà in grado di monitorare in tempo reale il numero di posti disponibili in ogni arenile del territorio comunale.

Questo non significa dover prenotare un posto in spiaggia ma rappresenta, anzi, un’ulteriore e comoda opportunità, per il fruitore, di poter scegliere il luogo in cui andare, in base alla presenza cospicua o meno di altri bagnanti.

«La WebApp “Spiagge Sant’Antioco” consentirà di informare, due volte al giorno, i cittadini su quella che è la pressione antropica sugli arenilidice il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci -. Le spiagge restano libere ma attraverso la collaborazione dei barracelli e dell’Associazione Nazionale Carabinieri, saremo in grado di dire, due volte al giorno, quante persone sono in spiaggia. Sulla base di questi numeri, i cittadini e gli ospiti potranno valutare quale arenile scegliere.»

Un grande lavoro di comunicazione e di informazione, quello su cui punta il comune di Sant’Antioco, al fine di garantire una stagione comoda e, allo stesso tempo, sicura per tutti. In ogni spiaggia è stato impiantato un sistema di cartellonistica con le regole di comportamento da seguire.

Luciano Agus, della Polizia Rurale di Sant’Antioco, conferma che la situazione risulta perfettamente sotto controllo: «Per adesso è tutto tranquillo. La gente ha capito i regolamenti e li rispetta. Noi stiamo solo svolgendo un’azione di controllo per garantire che tutto vada bene ma vediamo che le persone sono abbastanza educate e rispettano i decreti ministeriali».

Non solo cartellonistica informativa e segnaletica adeguata: in ogni spiaggia del territorio comunale sono stati installati dispositivi di sanificazione personale. Prosegue il sindaco Ignazio Locci: «Sia il centro urbano che le spiagge sono state dotate di colonnine a pedale con i dispenser per le soluzioni idroalcoliche».

Un’idea innovativa, che rende la cittadina lagunare precursore dell’iniziativa e che ha contribuito a farle guadagnare l’ingresso tra le 150 località più sicure d’Italia. Una soluzione d’impatto positivo anche per i turisti, come osserva Giampaolo, della provincia di Rovigo, in vacanza a Sant’Antioco con la compagna: «Abbiamo visto i sanificatori e li abbiamo usati. Siamo rimasti colpiti. Anche in spiaggia le persone sono tutte distanziate e in ordine. Dal punto di vista del Covid abbiamo notato che c’è un’ottima organizzazione».

Organizzazione che non prevede alcuna prenotazione per la fruizione delle spiagge ma permette ad ognuno di informarsi sulla pressione antropica degli arenili, attraverso l’utilizzo di una semplice applicazione. Spiagge libere, in cui le uniche regole da seguire restano quelle indicate dalle ordinanze ministeriali e, soprattutto, dal buon senso.

«Sant’Antioco sana, serena, sicura è il nostro marchiocontinua Ignazio Locci -. Poche regole, semplici: un metro di distanza interpersonale, tre metri tra gli ombrelloni, un unico ombrellone e, ovviamente, vietato banchettare nella spiaggia.»

Una stagione che si avvia, attraverso la cooperazione con la prefettura di Cagliari ed il ministero degli Interni, e che richiede la collaborazione di tutti. Conclude il primo cittadino: «Ci auguriamo che operatori, turisti e chiunque frequenti le nostre coste possa collaborare attraverso il buon senso a tenere sicure e, soprattutto, fruibili al meglio le nostre coste e le nostre spiagge».

Per entrare nella WebApp “Spiagge Sant’Antioco”:

– accedere da tablet o da cellulare alla pagina Facebook del comune di Sant’Antioco;

– scorrere fino al box “Sant’Antioco serena sana sicura”;

– all’interno del box cliccare sul link https://www.spiaggesantantioco.it/

Federica Selis

 Sant’Antioco

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Si aprono di nuovo i sipari sulla Cdry Blue, il mercantile che la notte tra il 21 e il 22 dicembre scorso, a causa di una forte burrasca, si è incagliato sulla costa sud dell’isola di Sant’Antioco, tra Capo Sperone e Portu Sciusciau. La ditta americana Resolve Marine, specializzata nei recuperi navali, infatti, ha vinto la gara d’appalto per la rimozione del relitto. L’inizio dei lavori è previsto tra il 22 e il 23 giugno. La nave sarà smontata in pezzi e le varie parti saranno poi portate al cantiere San Giorgio di Genova, lo stesso in cui è stata demolita la Costa Concordia.
Il progetto per la rimozione è stato seguito dai ministeri dell’Ambiente e dei Trasporti, dall’Ispra e dall’assessorato regionale dell’Ambiente.
Il piano di recupero è stato appositamente studiato affinché vengano garantite, in particolare, la salvaguardia della posidonia marina e la tutela del falco della regina, che nidifica in quelle scogliere.
Soddisfatto per l’attenzione ricevuta a livello istituzionale, il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, ha dichiarato che, al termine della rimozione del relitto, verranno effettuate opportune verifiche su eventuali danni causati dall’incagliamento della nave.
Durante i lavori, che dovrebbero avere la durata di due mesi, verrà utilizzata una fiamma in acetilene, in modo da salvaguardare ulteriormente l’ambiente circostante.
Del recupero e dell’accantonamento del materiale a bordo, si stanno già occupando gli uomini della ditta sarda Seamar.
Per quanto riguarda lo svolgimento delle operazioni di taglio e trasporto, verrà utilizzato un pontone dotato di una gru lunga 70 metri e larga 20, al quale verrà affiancata una seconda nave-deposito, sulla quale saranno caricati i rottami destinati al cantiere San Giorgio.
Federica Selis

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I consiglieri comunali dei gruppi “Genti Noa” e “Insieme per Sant’Antioco” hanno presentato un’interrogazione sul centro termale di Coe Quaddus, in vista della riunione del Consiglio comunale in programma lunedì 15 giugno.
Intento dei consiglieri è quello di conoscere la posizione del sindaco Ignazio Locci e della sua maggioranza, in merito al progetto tornato in auge poiché gli stessi proponenti del centro termale hanno appena ottenuto una concessione mineraria per attingere acque termali nel medesimo sito di Coequaddus. Davanti al timore che dietro tale ennesima iniziativa imprenditoriale si celi la volontà di edificare superando i vincoli del PUC e del PPR, i consiglieri di opposizione chiederanno all’attuale Amministrazione di esprimere la propria opinione in modo chiaro e non equivoco.

«La posizione di Genti Noa è ancora oggi rimasta immutata e chiarasi legge in una nota -: vorremmo che questa iniziativa si realizzasse altrove (dove è noto vi sia l’acqua termale) e prevalesse la mentalità secondo la quale riqualificare e recuperare il territorio nell’interesse di tutti è senza dubbio meglio che consumarlo nell’interesse di pochi. Genti Noa propose di allocare il progetto delle terme nelle aree ex Palmas Cave per preservare lo straordinario scenario naturale di Coequaddus e la sua straordinaria forza attrattiva in chiave turistica. Adesso la parola passa all’Amministrazione in carica dal 2017. Genti Noa è rimasta dello stesso avviso di qualche anno fa. E la maggioranza guidata dal sindaco Locci?»

 

 

 

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Questa mattina, nell’aula consiliare, è stato presentato il protocollo “Sant’Antioco Destinazione Turistica Serena, Sana, Sicura”, frutto della collaborazione tra l’esperto di marketing turistico, gli Uffici Comunali e gli operatori antiochensi, nonché il logo ufficiale che accompagnerà la comunicazione in questa particolare stagione balneare. Il documento mira a fornire delle linee guida operative focalizzate sull’applicazione, l’incremento e il controllo delle misure di prevenzione del contagio da Covid-19, presso le strutture ricettive, le aziende della ristorazione, le spiagge, i campeggi, il Museo e l’ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica. Il protocollo prevede inoltre le linee guida che dovranno rispettare le guide turistiche e gli operatori di attività ed esperienze turistiche.

Il principale obiettivo è ridurre il rischio di contagi, sia per i cittadini che per i turisti. «In questa fase è importante la piena partecipazione consapevole e attiva di ogni attore e operatore di tutti i settori produttivi legati al turismocommenta l’assessore del Turismo Roberta Serrentiche si assuma un pieno senso di responsabilità. Le imprese e gli operatori che aderiscono, infatti, dovranno sottoscrivere una Carta con cui si impegnano ad adottare e a mettere in pratica una serie di misure e linee guida nei propri ambiti di lavoro, con l’obiettivo di tutelare la salute del personale e dei visitatori, oltre all’igienizzazione e la salubrità degli spazi con cui vengono in contatto clienti, personale di servizio e residenti. Sottoscrivendo la Carta gli operatori potranno utilizzare il logo della rete “Sant’Antioco Destinazione Turistica Serena, Sana, Sicura». Già da oggi si sono registrate le prime sottoscrizioni.

«Il protocollo di destinazione, che parte proprio dall’impegno degli attori pubblici e privati di Sant’Antiococommenta il sindaco Ignazio Locci è un documento che ha come funzione quella di stabilire le linee guida di prevenzione applicabili a tutti i settori con i quali interagisce un turista durante la sua permanenza nella destinazione. E quindi dalla ricettività alla ristorazione, dalle attrattive turistiche all’Ufficio Informazione e Accoglienza turistica. Siamo certi che questa sia la strada maestra per “fare turismo” anche in questa diversa stagione, segnata da particolari norme di comportamento. Ringraziamo la Fondazione di Sardegna per aver sostenuto il nostro progetto.»

Nello specifico, l’Amministrazione comunale si è impegnata a realizzare una cartellonistica adeguata che sarà posizionata in centro urbano e nelle principali spiagge. Molteplici dispenser di gel igienizzante e cestini appositi verranno piazzati nel territorio comunale (località costiere comprese) e, in particolare, per quanto attiene le spiagge, a partire dal 15 giugno, le quattro principali (Maladroxia, Coe Cuaddus, Cala Lunga e Cala Sapone) saranno presidiate (verranno installati dei gazebo) da personale incaricato, che svolgerà una puntuale informazione sulle norme di comportamento e, per ben due volte al giorno, darà un’informativa sui posti disponibili nelle spiagge libere. Questa verrà rilanciata nella WebApp dedicata e creata per l’occasione, anch’essa presentata nella mattinata odierna, e nei canali social istituzionali.

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«La Regione lavorerà al fianco dell’isola di Sant’Antioco per garantire quelle infrastrutture necessarie affinché l’isola gioiello del Sulcis possa divenire sempre più competitiva e attrattiva. Procederemo verso un corretto utilizzo delle risorse nell’interesse dello sviluppo del territorio.»

Lo ha detto l’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia al termine dell’incontro con il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, avvenuto questa mattina presso la sede dell’Assessorato in viale Trento. Al centro dell’incontro l’adeguamento della Strada Statale 126 e in particolare quello che sarà il nuovo collegamento terrestre dell’istmo con l’isola di Sant’Antioco (e la realizzazione della circonvallazione), in alternativa al cosiddetto “Ponte Alto”, unanimemente ritenuto invasivo e non risolutore delle problematiche e per questo oggetto di numerosi pareri contrari, espressi nella Conferenza dei servizi, presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Contro il progetto originario si sono infatti espressi negativamente (oltre alla Soprintendenza Archeologica, gli assessorati dell’Ambiente e degli Enti locali, il Distretto idrografico, Terna Rete Italia, Abbanoa) i Comuni di Sant’Antioco, Perdaxius, Masainas, Villaperuccio, Tratalias, Giba, Domusnovas, Nuxis, Narcao, Santadi, San Giovanni di Suergiu, Carbonia, Sant’Anna Arresi, Portoscuso, Piscinas e Carloforte , con la richiesta di utilizzare le risorse nell’interesse dello sviluppo territoriale ed economico dell’intero Sulcis – settore viabilità.

«Non si può immaginare di migliorare il prodotto turistico dell’isola e del Sulcis senza intervenire sui collegamenti rendendo efficiente la rete e garantendo quello sviluppo economico di cui la zona ha urgentemente bisogno. Per questo ci siamo impegnati a riprogrammare velocemente le risorse, ricominciamo da zero con un intervento coerente con l’adeguamento della 126, avendo ben presente le necessità di Sant’Antioco e l’importanza di colmare quel gap infrastrutturale che ancora interessa la zona», ha spiegato Roberto Frongia. La Regione si è impegnata a seguire gli step del patto Stato-Regione-Anas e a creare, attraverso la riprogrammazione delle risorse, le condizioni necessarie affinché si arrivi a un adeguato livello infrastrutturale che generi sviluppo e crescita, anche in termini turistici, per Sant’Antioco.

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Questa mattina il sndaco di Sant’Antioco Ignazio Locci ha incontrato l’assessore regionale dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, unitamente allo staff della Direzione Generale dello stesso Assessorato. Al centro dell’incontro, le opere infrastrutturali S.S. 126- Realizzazione del nuovo collegamento terrestre dell’istmo con l’isola di Sant’Antioco e della circonvallazione di Sant’Antioco, alla luce dell’esito negativo della conferenza di servizi sul progetto denominato “Piano Sulcis S.S. 126 DIR Sud Occidentale Sarda – Realizzazione del nuovo collegamento terrestre dell’istmo con l’Isola di Sant’Antioco e della Circonvallazione di Sant’Antioco”, il quale prevedeva la realizzazione di un ponte cosiddetto “alto”, fortemente impattante, e una circonvallazione per Calasetta, altrettanto impattante. Opere ritenute all’unanimità inutili e dannose dal Consiglio comunale, espressione dei propositi della comunità antiochense.

«Abbiamo aperto la discussione – commenta il sindaco, Ignazio Locci – e si è convenuto di lavorare sulla riprogrammazione delle risorse, al fine di garantire all’isola di Sant’Antioco e all’intero Arcipelago del Sulcis opere infrastrutturali rispettose della volontà di Sant’Antioco e realmente capaci di generare sviluppo e nuova occupazione. Ringraziamo il presidente della Regione Christian Solinas e l’assessore Roberto Frongia per la vicinanza manifestata in questo momento piacevolmente segnato da una proficua collaborazione. Una vicinanza, quella del Governo regionale, fattiva e non soltanto a parole, che si pone l’obiettivo di dare seguito agli atti di pianificazione e programmazione messi in campo dall’Amministrazione comunale di Sant’Antioco. Saremo al fianco della Regione per cogliere la collaborazione dell’Anas, nel solco degli accordi istituzionali già sottoscritti e, nello specifico, il Patto Stato-Regione-Anas sulla realizzazione delle opere destinate a Sant’Antioco e all’Arcipelago cui l’isola appartiene».

 

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«Vittoria storica per il comune di Sant’Antioco: il ministero per le Infrastrutture e i Trasporti ha comunicato ufficialmente l’esito negativo della conferenza di servizi del progetto denominato “Piano Sulcis S.S. 126 DIR Sud Occidentale Sarda – Realizzazione del nuovo collegamento terrestre dell’istmo con l’Isola di Sant’Antioco e della Circonvallazione di Sant’Antioco”. Dopo anni di battaglie, si mette la parola fine alla realizzazione di opere considerate inutili e dannose dalla comunità antiochense e dal Consiglio comunale di Sant’Antioco. Il 6 marzo del 2018, infatti, l’Assemblea Civica, espressione degli interessi e della volontà degli antiochensi, aveva approvato all’unanimità la proposta di delibera con cui si chiedeva la modifica del piano infrastrutturale di Sant’Antioco, così come previsto nel Piano Sulcis (ponte alto e circonvallazione), e la conseguente rimodulazione delle risorse, oltre 50 milioni di euro.»

Dopo un breve post su Facebook, il sindaco di Sant’Antioco ha commentato con un più articolato comunicato stampa, il “NO” del Ministero al progetto del nuovo ponte e della circonvallazione.

«Intanto, in attesa di raggiungere il prossimo traguardo, ovvero la rimodulazione delle risorse con progetti che creino realmente sviluppo e nuova occupazione, incassiamo la parola fine a opere da noi osteggiate sin dal principioha aggiunto Ignazio Locciadesso non dobbiamo mollare la presa, non possiamo permetterci di perdere le risorse e pretendiamo che vengono riprogrammate per la nostra isola, ovvero per l’oggetto originario della convenzione Stato Regione Sardegna: la connessione terrestre tra l’isola di Sant’Antioco e la terra madre e una serie di progetti ad essa legati. Intendiamo rispettare la volontà dei cittadini e del Consiglio comunale. Lo diciamo sin da adesso: chi proverà a sottrarre questi fondi, che sono nostri, troverà in noi un ostacolo. Siamo convintiha concluso Ignazio Locciche al nostro fianco avremo il Governo regionale, il quale vorrà certamente spendere queste risorse secondo la programmazione e nel rispetto di quanto deciso dai cittadini di Sant’Antioco.»

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Il ministero delle Infrastrutture ha bocciato il progetto del nuovo ponte e della circonvallazione di Sant’Antioco. La decisione è stata ufficializzata oggi e questo pomeriggio è stata così commentata dal sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, in un post publicato su Facebook.

«La conferenza di servizi si è chiusa negativamente. Adesso pretendiamo il rispetto dell’accordo di programma sulla connessione terrestre (statale 126). Nessuno pensi di poter toccare quelle risorse. È possibile cantierare l’opera, così come la vuole il comune di Sant’Antioco, entro un anno.»

Il progetto del nuovo ponte è stato contrastato con grande determinazione dal Comitato Porto Solky che ha portato avanti negli ultimi anni una battaglia per la sua bocciatura e per una rimodulazione delle risorse contenute nel Piano Sulcis, sulla quale vi sono posizioni divergenti che promettono di far discutere.

La posizione del comune di Sant’Antioco è chiara, ribadita oggi dal sindaco Ignazio Locci nel breve post pubblicato su Facebook, mentre 17 sindaci di altrettanti Comuni del Sulcis Iglesiente alcune settimane fa hanno chiesto al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di essere convocati alla Conferenza dei Servizi e di potersi esprimere sul progetto Ponte/Circonvallazione di Sant’Antioco e, quindi, sulla rimodulazione delle risorse.

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Questa mattina, il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci ha incontrato il direttore del Distretto socio sanitario delle Isole, facente funzioni Aldo Atzori, presso la “Casa della Salute” di Sant’Antioco. Una struttura ampia e moderna, che tuttavia può e deve dare molto di più in termini di servizi al cittadino, al fine di fornire quella risposta alla domanda di salute di prossimità invocata da tempo.

«Abbiamo parlato del tema della continuità con la medicina di base commenta Ignazio Locci – del funzionamento a regime del punto unico di accesso, nonché dell’integrazione delle politiche sociali con i servizi di medicina di base e territoriali. L’istituzione del Distretto delle isole necessita del completamento del disegno di governo del territorio, con la previsione dell’istituzione di un Plus (Piano Locale Unitario dei Servizi alla Persona) staccato dall’ufficio di Carbonia e dedicato essenzialmente alle isole di Sant’Antioco e Carloforte. Un progetto su cui concentreremo l’attenzione.»

Nel corso dell’incontro, il primo cittadino di Sant’Antioco, ha inoltre chiesto l’implementazione dei servizi ambulatoriali specialistici ed il potenziamento del servizio amministrativo, soprattutto in questo momento di pandemia, al fine di andare il più possibile incontro alle esigenze dei cittadini.

«La “Casa della Salute”conclude il sindaco di Sant’Antiocodeve essere quel luogo vicino e agevolmente riconoscibile, nel quale l’assistenza avviene attraverso l’azione congiunta dei medici di famiglia con i professionisti della Assl, supportata da una struttura amministrativa efficace e rispondente. Riapriremo ora un confronto sereno e proficuo con la Regione Sardegna e con l’ATS al fine di giungere, in breve tempo, alle giuste soluzioni.»

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Al via, a Sant’Antioco, le domande di ampliamento gratuito del proprio spazio di suolo pubblico destinato all’accoglienza dei clienti di bar, ristoranti, pizzerie, pub… Si tratta di misure ritenute indispensabili per permettere di affrontare  la riapertura nella “Fase 2” in maniera efficiente e nel rispetto delle prescrizioni anti Covid che impongono un distanziamento tra i tavolini, con inevitabile drastica riduzione dei posti al coperto. L’obiettivo è di consentire, in via straordinaria e temporanea, che quante più possibili attività economiche abbiano la possibilità di estendere la superficie destinata alla clientela sul suolo pubblico antistante il proprio esercizio commerciale.

La domanda di ampliamento, che in base al decreto Rilancio è esente da bollo (non sarà necessario apporre la marca da bollo) andrà concordata e valutata dagli uffici competenti del Comune, ovvero dalla Polizia Municipale. È richiesto, dunque, l’utilizzo dell’apposito modulo rintracciabile nel sito istituzionale dell’ente, nella sezione Modulistica – Tosap, al quale andrà necessariamente allegata la planimetria degli spazi che si richiede in concessione temporanea. La domanda andrà presentata all’Ufficio Protocollo (rivolgersi al centralino) o tramite posta elettronica certificata all’indirizzo: protocollo@comune.santantioco.legalmail.it .

«Questa misuracommenta il sindaco Ignazio Loccisi somma al differimento della scadenza Tari e, soprattutto, alla riduzione della bollettazione, di circa il 30%, per tutte quelle attività che, in ragione del DPCM, hanno dovuto chiudere i battenti. Le misure di contenimento del virus, valide anche nella Fase2, obbligano gli esercenti ad utilizzare un più rilevante spazio all’aperto, al fine di accogliere il maggior numero di clienti e sempre nel rispetto delle norme in vigore: per questo, concediamo di ampliare le aree già concesse, in forma gratuita, seguendo la disposizione del Governo centrale che, fino al 31 ottobre, abolisce la tassa sul suolo pubblico.»