29 April, 2024
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Edoardo Tocco copia

«L’annuncio del #Governo nazionale di una manovra che taglierebbe risorse per circa 3 miliardi alla Sanità, rischia di mettere in ginocchio il sistema sanitario regionale e di vanificare l’azione del #Consiglio regionale e della #commissione Sanità in particolare, impegnati in una difficile azione di contenimento della spesa senza andare a scapito del servizio ai cittadini.»

Lo ha dichiarato l’on. Edoardo Tocco (Forza Italia), componente della Commissione Sanità, sottolineando anche che «se passasse questa linea di tagli lineari, il Governo nazionale confermerebbe lo strabismo della sua azione, che con una mano dà 80 euro, ma non a tutti, e con l’altra toglie molto di più, stavolta a tutti, in un servizio essenziale per la comunità».

«E’quanto mai necessario – ha concluso Tocco – che il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore Luigi Arru si impegnino al massimo per evitare l’ennesimo taglio alla sanità sarda, che metterebbe a rischio la tenuta del sistema pubblico.»

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Non si placano le polemiche sulla riorganizzazione del #CUP della #Asl 7 che sta creando gravissimi disagi tra gli utenti. Ieri i sindaci di Villamassargia, Franco Porcu, e di Villaperuccio, Antonello Pirosu, rispettivamente presidenti dei #distretti di Iglesias e Carbonia, hanno incontrato l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, al quale hanno presentato il quadro della situazione e chiesto interventi immediati per trovare una soluzione ai disagi cui sono costrette le popolazioni del #Sulcis Iglesiente; oggi ad incontrare l’assessore della Sanità ad il direttore generale dello stesso assessorato, Giuseppe Maria Sechi, sono stati il direttore generale della Asl 7, Maurizio Calamida, ed il direttore amministrativo, Claudio Ferri.
«L’incontro si è svolto in un clima di cordialità nel corso del quale sono state esaminate tutte le criticità emerse nei giorni scorsi riportate dalla stampa e da alcuni sindaci del territorio – scrive in una nota Maurizio Calamida, direttore generale della Asl 7 -. L’assessore ha dato ampia disponibilità a trovare idonee soluzioni per portare i servizi ai livelli adeguati alle necessità dei cittadini. E’ stata quindi tracciata un’ipotesi di intervento condiviso tra Regione ed  ASL, i cui dettagli verranno messi a punto in un apposito incontro già fissato per venerdì 12 settembre:»
«Nell’occasione – conclude Maurizio Calamida – l’Azienda intende ringraziare pubblicamente i rappresentanti regionali per la sensibilità dimostrata nel comune intento di offrire ai cittadini i migliori servizi.»

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L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, ha fatto il bilancio, giudicato assolutamente positivo, della campagna di vaccinazione in corso contro la #blue tongue.

«La blue tongue in Sardegna è sotto controllo, il rischio di malattia è in costante diminuzione – ha detto l’assessore della Sanità – ed è limitato a qualche area dove non si è ancora vaccinato. La situazione epidemiologica è dunque completamente diversa da quella dello scorso anno ed è sottoposta ad un monitoraggio continuo attraverso la sorveglianza clinica, sierologica ed entomologica.»

«Al 5 settembre 2014 – ha aggiunto Luigi Arru – i focolai di #blue tongue in Sardegna sono 5, di cui 4 in animali sentinella (cioè in animali appositamente non vaccinati per verificare la circolazione del virus) e 1 solo con mortalità (11 ovini). L’anno scorso, al 5 settembre 2013 i focolai furono 2.674, con decine di migliaia di capi ovini ammalati e 6.426 capi morti. Gli sforzi congiunti degli allevatori, dei veterinari delle Asl e dell’assessorato regionale alla sanità si stanno rivelando efficaci per il controllo della #blue tongue.»

«Le vaccinazioni nel 2014 sono state ad oggi oltre due milioni e mezzo e la copertura immunitaria a seguito della vaccinazione interessa già oltre i 2/3 del patrimonio ovino regionale. In alcuni territori, come in Ogliastra e nella Provincia di Sassari la copertura vaccinale supera l’85%. Ricordiamo – ha concluso Luigi Arru, invitando tutti gli allevatori a sottoporre i loro capi alla vaccinazione – che il vaccino utilizzato è un vaccino spento. Cioè un vaccino con virus inattivato, efficace, ma senza effetti collaterali apprezzabili.»

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L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, dopo il via libera della #Conferenza delle Regioni al documento con le linee guida sulla #fecondazione eterologa, che sarà inserita nei #Lea (Livelli essenziali di assistenza) per le donne in età fertile, ha annunciato che la Giunta deciderà se andare avanti con la #fecondazione eterologa prima che il #Parlamento legiferi, «ed è in Giunta che porterò la questione già nelle prossime ore». L’assessore ha spiegato che la Sardegna, comunque, è “tecnicamente” pronta a procedere. Per la Sardegna era presente l’assessore degli enti Locali Cristiano Erriu: le Regioni hanno approvato all’unanimità le linee guida sulla fecondazione eterologa varate ieri da tecnici e assessori regionali alla salute. Ora tocca al Parlamento, che dovrà legiferare.
In Sardegna ci sono tre centri, tutti pubblici, dove è possibile eseguire la #fecondazione eterologa con gameti maschili e femminili, nessuno privato: i reparti di ginecologia dell’#Ospedale Microcitemico e quelli delle cliniche universitarie di Cagliari e di Sassari. In Sardegna circa 100 coppie all’anno si recano all’estero per sottoporsi alla fecondazione eterologa, ed è una delle regioni con il più alto numero di richieste per l’eterologa a causa dell’età elevata delle coppie e delle condizioni economiche disagiate che impediscono di potersi rivolgere a centri esteri.
L’accordo tra tecnici e funzionari regionali sulle nuove norme era necessario dopo la sentenza del 9 aprile della #Corte Costituzionale che ha tolto il divieto di ricorrere a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nel caso di infertilità assoluta: in base alle linee guida, la #fecondazione eterologa sarà gratuita o con ticket, ma solo per le donne “ricevent”‘ in età potenzialmente fertile. Il limite è stato fissato a 43 anni. Tre le altre novità il bambino nato da eterologa potrà chiedere di conoscere l’identità del padre o della madre biologici una volta compiuti i 25 anni, ma sarà il donatore a decidere se rivelarsi o restare anonimo.

 

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Ignazio Locci, dall’opposizione, replica all’assessore della Sanità, Luigi Arru, sulle accuse mosse alla gestione della #Asl 7.

«L’assessore regionale della Sanità – accusa il consigliere regionale di Forza Italia – mente spudoratamente sapendo di mentire. Nell’addossare le responsabilità del caos sanitario del Sulcis Iglesiente di questi giorni al Direttore della Asl 7 Maurizio Calamida (Cup chiusi, ritardi e lamentele dei pazienti con intervento delle Forza dell’ordine per sedare gli animi esasperati), sta mettendo in scena il patetico e maldestro tentativo di lavarsene le mani. Luigi Arru pensa di farla franca sostenendo, in sostanza, che se i tagli alla Asl 7 hanno generato gravi problemi alle prestazioni – aggiunge Ignazio Locci – è il frutto “di una decisione presa nel febbraio di quest’anno, e pertanto non certo dall’attuale Giunta, sulla base di criteri di finanziamento anch’essi decisi dal precedente governo regionale”. Ma l’assessore ignora volutamente che le assegnazioni fatte nel mese di febbraio erano solo “teoriche e indicative”.»

«L’assessorato della Sanità, infatti, sa benissimo che nell’assestamento di bilancio che la Giunta sta programmando dovranno necessariamente essere inserite nuove risorse per il comparto sanitario – dice ancora Ignazio Locci -. E mi aspetto che all’Azienda sanitaria del Sulcis vengano trasferiti almeno altri 16 milioni di euro, in modo tale da contemperare le esigenze di assistenza con quelle di riduzione della spesa. Tra l’altro, l’assessore dovrebbe essere a conoscenza del fatto che nel finanziamento provvisorio del febbraio 2014 mancavano i fondi per le guardie mediche.»

«Ma a parte il goffo tentativo di addossare alla dirigenza della Asl 7 le responsabilità del problema – sottolinea ancora Locci – cosa propone per risolverlo, almeno temporaneamente, Luigi Arru? Nulla. Chiama in causa Maurizio Calamida e pazienza se gli utenti del territorio si affidano ai servizi sanitari consci di dover affrontare giornate di vera passione. Il problema va affrontato sfruttando l’assestamento di bilancio: alla sanità sarda, non solo della ex provincia di Carbonia Iglesias, occorrono 150 milioni di euro. L’assessore Arru – conclude Ignazio Locci – ne prenda atto e si dia una mossa.»

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Durissima accusa dell’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, alla gestione della #Asl 7 di Carbonia.
«Le risorse finanziarie assegnate alla #ASL di Carbonia, come alle altre Aziende sanitarie, sono state incrementate negli ultimi anni. Ma questo aumento – ha detto Arru – invece che creare un enorme e stabile allargamento dei servizi sanitari resi ai cittadini ha generato un enorme disavanzo.»
L’assessore della Sanità ha voluto chiudere così le polemiche sui presunti tagli dei servizi imposti dalla #Asl di Carbonia per mancanza di fondi. Sulla riduzione degli stanziamenti per l’anno 2014, rispetto agli anni precedenti, Arru ha spiegato che «si tratta di una decisione presa nel febbraio di quest’anno, e pertanto non certo dall’attuale Giunta, sulla base peraltro di criteri di finanziamento anch’essi decisi dal precedente governo regionale. Le risorse sono tarate sul fabbisogno teorico quantificato in sede nazionale per garantire i livelli essenziali di assistenza: con risorse analoghe, negli anni precedenti al 2009 i livelli essenziali di assistenza sono stati erogati. Dunque  la presunta scarsità di fondi è dovuta in realtà a una modalità di spesa non corretta, dunque a una gestione che è totalmente da rivedere, a cominciare per esempio dall’inutile incremento dei rapporti di lavoro precario».
L’Assessore ha assicurato, comunque, di aver già avviato un confronto con gli amministratori locali «dopo anni di totale assenza di pianificazione» ed ha ricordato che «era preciso dovere dei manager aziendali svolgere una duplice azione di adeguato aumento dell’offerta ove necessario, e di riorganizzazione e ottimizzazione delle attività. Invece, l’aumento dell’offerta non accompagnata dalle previste azioni riorganizzative sarebbe stata, ovviamente, solo una soluzione tampone destinata ad esaurirsi con i relativi fondi e a moltiplicare, come poi è accaduto, precariato e esternalizzazione dei servizi».

 

Gianluigi Rubiu 5 copia

«Non bastavano i disagi già provocati dagli ascensori non funzionanti da anni, dai servizi del pronto soccorso inadeguati. Ora all’elenco delle carenze si è aggiunto anche il licenziamento degli operatori del Centro unico di prenotazione dell’azienda sanitaria locale, con la sospensione delle prenotazioni per ticket, analisi e controlli specialistici. E’ la fotografia impietosa scattata dal capogruppo regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu sullo stato di salute della sanità nel distretto del Sulcis Iglesiente.»
La denuncia è di Gianlugi Rubiu, consigliere regionale e capogruppo Udc.
«L’Azienda sanitaria locale 7 – spiega il consigliere regionale di Iglesias – ha una necessità ormai non più rinviabile di investimenti sugli impianti spalmati sul territorio, per incrociare tutte le esigenze degli utenti. L’allontanamento degli operatori del Cup conferma la distanza con le richieste che giungono dai territori, con i pazienti che rischiano di vedersi allungare i tempi delle visite specialistiche. Certo, il summit dell’assessore della Sanità Luigi Arru con i sindaci dell’area, che si è tenuto gli scorsi giorni, è solo un primo passo. Però – puntualizza Rubiu – i pazienti sono stanchi delle solite promesse, delle colpe che si rimpallano tra le diverse gestioni politiche. Occorre stanziare delle risorse finanziarie per sopperire ai tanti disagi sofferti dai cittadini che si recano agli ospedali del territorio. Se con gli stanziamenti si dovesse registrare un utilizzo errato per l’aumento dei servizi assistenziali, occorrerebbe un maggiore monitoraggio sulla spesa delle risorse.»
Gianluigi Rubiu suggerisce la ricetta giusta per curare le storture del comparto sanitario: «In realtà – conclude – la Giunta dovrebbe ristabilire il giusto equilibrio per i servizi nei diversi territori, ponendo fine alle emergenze e criticità emerse duranti i diversi sopralluoghi negli ospedali di Iglesias e Carbonia. E, soprattutto, incentivando il giusto utilizzo dei finanziamenti per far fronte alle carenze degli impianti. Non si ammetteranno certo indietreggiamenti dell’esecutivo, con tagli sulle strutture per far fronte ad una cura dimagrante nel settore del welfare nel territorio del Sulcis Iglesiente».

Ingresso Ospedale Sirai copiaLuca Pizzuto 2 copia

«Quello che sta accadendo in questi giorni nella nostra ASL è semplicemente inaccettabile.»
Lo ha detto oggi Luca Pizzuto, consigliere regionale e coordinatore regionale di Sel.
«Il direttore generale ha avuto, più di un mese fa, comunicazione dalla regione sull’impossibilità di poter continuare ad esternalizzare il servizio #CUP – ha aggiunto Pizzuto – è incredibile che in questo lasso di tempo il direttore Calamida non sia stato in grado di riorganizzare il servizio per consentirne il proseguo. Non basta la discutibilissima gestione degli ultimi anni e l’umiliazione che i lavoratori hanno dovuto subire per la questione della fasce, adesso vengono fatti saltare altri servizi essenziali come il #CUP ed il pagamento ticket.»

«Nel pieno rispetto della persona, mi sento di chiedere al direttore generale della ASL 7, Maurizio Calamida, di presentare le dimissioni dall’incarico. Ho scritto una lettera all’assessore regionale alla sanità Luigi Arru – ha concluso il coordinatore di Sel – chiedendo ufficialmente di aprire un’indagine, di prendere provvedimenti in merito a questa gravissima situazione e di riaprire, nel più breve tempo possibile, il servizio prelievi nelle zone periferiche del territorio, con particolare attenzione a #Carloforte.»

Palazzo della Regione 1 copia

La riunione odierna della Giunta regionale, presieduta da Francesco Pigliaru, si è aperta con l’approvazione della relazione sulle attività europee e di rilievo internazionale della Regione. Atto dovuto, a cui sono seguite le delibere presentate dall’assessore del Lavoro, Virginia Mura, con le quali si è data risoluzione alle difficoltà interpretative relative all’articolo 4 della L.R. n. 10/2013, sull’omogeneizzazione organizzativa nel comparto della formazione professionale ed è stata approvata la proroga dei termini sull’Accordo di programma del Parco Geominerario del Comune di Arbus. Altra proroga è stata prevista dalla delibera proposta dall’assessore della Sanità, Luigi Arru, in relazione all’incarico del #Collegio dei Revisori dell’Agenzia Regionale della Sanità, in attesa dello scioglimento dell’Ente. 
Nutrito il pacchetto di proposte portate all’attenzione della Giunta dall’assessore dell’Ambiente Donatella Spano. Supera le procedure di verifica, a condizione che siano rispettato alcune rigide prescrizioni, il progetto di ristrutturazione e razionalizzazione del Forte Village Resort di Santa Margherita di Pula, che prevede interventi di restyling e miglioramento degli standard ed ampliamenti richiesti a norma del Piano Casa. Supera la procedura di verifica anche un impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi nel comune di Decimomannu, mentre viene richiesta la procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) per un impianto di mini eolico della potenza di 200 kW ma con pala che sarebbe percepibile da una vasta zona (per un’altezza complessiva di quasi 90 metri) ubicato nel comune di Usellus. La Giunta, infine,ha dato il via all’attivazione del Centro funzionale decentrato della Protezione civile. 
E’ stata approvata la richiesta al ministero delle Politiche agricole presentata dall’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, per il riconoscimento del carattere di eccezionalità delle piogge alluvionali dello scorso 18 giugno che hanno colpito i comuni di Sorso e Sennori e degli aiuti alle aziende interessate (in base alla normativa del nuovo Fondo di solidarietà nazionale per danni conseguenti a eventi atmosferici assimilati a calamità naturali). 
La Giunta ha deliberato anche la proposta della Presidenza per attribuire al Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna il compito degli studi preliminari finalizzati al riconoscimento Unesco (Patrimonio dell’Umanità) del patrimonio storico-culturale minerario. 

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L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, lancia un appello a tutti gli allevatori perché aderiscano alla vaccinazione a tappeto contro la #blue tongue.
Il vaccino contro la lingua blu funziona – secondo la Regione – non ha fatto registrare effetti collaterali e, al contrario che nel recente passato, consentirà, una volta completata l’intera campagna vaccinale che al momento ha coperto circa i 2/3 dei capi, di evitare un’epidemia da #blue tongue. Non solo: la Sardegna scende in campo per aiutare l’Abruzzo, che ha richiesto un aiuto alla nostra Regione per la campagna di vaccinazione che sta per avviare, fornendo 20mila dosi.
«I servizi delle Asl – dice l’assessore della Sanità, Luigi Arru – stanno utilizzando vaccini inattivati, cioè efficaci ma innocui, che richiedono un successivo richiamo, e sono monovalenti per il sierotipo 1, che ha determinato le due ultime epidemie degli anni 2012 e 2013. Quest’anno sono stati fatti oltre 2 milioni di interventi vaccinali sugli ovini e i pochi problemi segnalati non risultano attribuibili alla vaccinazione.»
Nel 2013 l’epidemia di blue tongue ha fatto registrare una perdita di 113.769 capi ovini con 5.777 focolai (al 27 agosto 2013 i focolai erano già 1-550). Attualmente in Sardegna i focolai sono 5, di cui 4 in animali sentinella (cioè in animali appositamente non vaccinati per verificare la circolazione del virus) e 1 solo con mortalità ( 11 ovini) da virus con sierotipo 1.
Lo scorso anno, al 27 agosto, gli interventi vaccinali sugli ovini sono stati 224.336, quest’anno, al 26 agosto, la campagna ha già interessato oltre 6.000 aziende con oltre 2.200.000 interventi sugli ovini, con una copertura che dura un anno. Sono stati poi vaccinati oltre 35.000 capi bovini, in particolare nei territori della Gallura e dell’Oristanese, per permettere la commercializzazione degli animali vivi e la situazione epidemiologica è sottoposta ad un costante monitoraggio attraverso la sorveglianza clinica, sierologica ed entomologica.
La situazione epidemiologica nelle altre regioni dove non si è vaccinato è invece abbastanza preoccupante, in particolare in Lazio, Calabria e Abruzzo. Perciò proprio l’Abruzzo ha richiesto un aiuto alla Sardegna per la vaccinazione che si appresta a eseguire «e ben volentieri abbiamo accolto la richiesta», dice Luigi Arru.
«Gli allevamenti a rischio sono sempre di meno e completando le vaccinazioni è altamente improbabile che quest’anno si possa avere un’epidemia di blue tongue – assicura l’assessore della Sanità -. Il vaccino sta dando risultati molto incoraggianti e pertanto invitiamo tutti gli allevatori che ancora non l’hanno fatto a sottoporre a vaccinazione i propri capi ovini e bovini. Raccomandiamo inoltre a tutti gli allevatori, viste le condizioni meteoclimatiche, una particolare attenzione all’igiene zootecnica quotidiana per ridurre il più possibile l’aggressione da parte dell’insetto vettore del virus della blue tongue – conclude Arru -, seguendo le raccomandazioni dei veterinari delle #Asl e dei tecnici dell’ARA.»