29 March, 2024
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Fluminimaggiore riparte da Marco Corrias, l’ex giornalista di Mediaset, eletto sindaco domenica 10 giugno con il 61,60% dei voti. 67 anni, alla prima esperienza amministrativa, Marco Corrias ha guidato la lista civica “RipensiAmo Flumini” nel confronto con la lista guidata dal sindaco uscente Ferdinando Pellegrini, “Tottus impari po Flumini”, fermatasi al 38,39%.

Marco Corrias potrà contare su un gruppo di maggioranza “RipensiAmo Flumini” di 8 consiglieri, contro i quattro consiglieri del gruppo di minoranza“Tottus impari po Flumini”.

Questa la composizione del nuovo Consiglio comunale.

Sindaco: Marco Corrias.

Maggioranza: Giovanni Gaviano 197 preferenze, Willy Concas 122, Paola Liscia 95, Mattia Montalbano 89, Enrica Mereu 85, Bruno Pilurzu 80, Elisabetta Zanda 67, Mauro Zanda 62.

Minoranza: Ferdinando Pellegrini (candidato sindaco non eletto), Paolo Sanna 116, Angelo Floris 87, Stefano Demontis 54.

 

 

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A Fluminimaggiore si profila una larga vittoria del giornalista di Mediaset Marco Corrias, candidato della lista “RipensiAmo Flumini”, al 62,99% con 383 voti su 608 schede scrutinate (una sezione ha terminato lo spoglio). Il sindaco uscente, Ferdinando Pellegrini, candidato della lista “Tottus impari po Flumini”, ha ottenuto finora 225 voti, il 37,00%.

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A Fluminimaggiore, alle 19.00, aveva votato il 53,69% degli aventi diritto, contro il 41,34% del 2013, quando si votava in due giorni, domenica 26 e lunedì 27 maggio.

Ricordiamo che le liste in campo sono due: “RipensiAmo Flumini”, con candidato a sindaco Marco Corrias e “Tottus impari po Flumini”, con candidato a sindaco Ferdinando Pellegrini.

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A Fluminimaggiore, alle 12.00, hanno già votato il 23,32% degli aventi diritto, contro il 12,57% del 2013, quando si votava in due giorni, domenica 26 e lunedì 27 maggio.

Ricordiamo che le liste in campo sono due: “RipensiAmo Flumini”, con candidato a sindaco Marco Corrias e “Tottus impari po Flumini”, con candidato a sindaco Ferdinando Pellegrini.

 

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Seggi aperti dalle 7.00 alle 23.00, in 38 Comuni sardi, per l’elezione dei Sindaci e dei Consigli comunali. Nel Sulcis Iglesiente i Comuni interessati al voto sono tre: Iglesias, Teulada e Fluminimaggiore. A Iglesias i candidati alla carica di sindaco sono 5, le liste 13 per complessivi 287 candidati alla carica di consigliere comunale. I candidati sindaco sono: Federico Garau (Movimento 5 Stelle), Valentina Pistis (Fratelli d’Italia, Cas@ Iglesias, Riformatori Sardi, Iglesias in Comune, Forza Italia), Mauro Usai (Partito Democratico, Rinnova Iglesias con Mauro Usai, Piazza Sella, Il Tuo segno per Iglesias), Carlo Murru (Progetto per Iglesias, Iglesias Risorge), Asmaa Oug (Sinistra Sarda); a Teulada sono due: Paolo Luigi Dessì (Teulada Adesso) e Daniele Serra (Teulada in Testa); due anche a Fluminimaggiore: Marco Corrias (RipensiAmo Flumini), Ferdinando Pellegrini (Tottus impari po Flumini).

Ricordiamo che gli elettori che dovessero aver smarrito la tessera elettorale o anche in caso di esaurimento sulla stessa dei diciotto spazi destinati all’attestazione dell’avvenuta votazione, per poter votare dovranno richiedere un duplicato presso i rispettivi uffici elettorali che resteranno aperti per tutta la giornata.

Alle 12.00 verrà resa nota la prima percentuale dei votanti, alle 19.00 la seconda.

A urne chiuse, alle 23.00, inizierà subito lo spoglio delle schede. A Teulada e Fluminimaggiore i risultati dovrebbero conoscersi rapidamente, nell’arco di un paio d’ore; più lungo lo spoglio a Iglesias, dove i risultati dovrebbero arrivare in piena notte. Nel capoluogo minerario, qualora nessuno dei cinque candidati dovesse superare la soglia del 50%, i due candidati più votati accederebbero al secondo turno di ballottaggio, già prefissato per domenica 24 giugno.

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A mezzanotte si chiude la campagna elettorale per le elezioni del sindaco e del Consiglio comunale di Fluminimaggiore.

Le liste in campo sono due:

“RipensiAmo Flumini”, candidato a sindaco Marco Corrias, 67 anni, giornalista di Mediaset. Di seguito i 12 candidati alla carica di consigliere comunale: Elisabetta Zanda, Francesco Caboni, Dorotea Lepori, Willy Concas, Alessandra Licheri, Giovanni Gaviano, Paola Liscia, Mattia Montalbano, Enrica Mereu, Bruno Pilurzu, Laura Pinna, Mauro Zanda.

“Tottus impari po Flumini”, candidato il sindaco uscente Ferdinando Pellegrini, 49 anni. Di seguito i 12 candidati alla carica di consigliere comunale: Paolo Sanna, Alessandro Cuccu, Raffaela Ignazia Congia, Filippo Pili, Angelo Floris, Valeria Sanna, Andrea Atzori, Alessandro Burranca, Veronica Pusceddu, Carletta Sanna, Stefano Demontis, Marco Massole.

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Tra i 38 Comuni sardi chiamati alle urne domenica 10 giugno per l’elezione del sindaco e del Consiglio comunale, c’è Fluminimaggiore (3.016 abitanti).

Il sindaco uscente Ferdinando Pellegrini, 49 anni, si ripresenta candidato della lista civica “Tottus impari po Flumini”. Tra i 12 candidati alla carica di consigliere comunale ci sono quattro consiglieri uscenti, eletti nella lista “Rinnovamento comune”, due dei quali hanno ricoperto anche la carica di assessore nella Giunta guidata da Ferdinando Pellegrini.

Lo sfidante è il giornalista di Mediaset Marco Corrias, 67 anni, candidato della lista “RipensiAmo Flumini”. Tra i 12 candidati alla carica di consigliere comunale, ci sono un consigliere uscente di minoranza, eletto cinque anni fa nella lista “Alternativa civica fluminese” ed il candidato più votato, non eletto, della terza lista “Identità Innovazione Progresso”.

Di seguito le liste complete.

Lista “RipensiAmo Flumini” (n° 1 nel manifesto elettorale).

Candidato sindaco: Marco Corrias.

Candidati consiglieri Elisabetta Zanda, Francesco Caboni, Dorotea Lepori, Willy Concas, Alessandra Licheri, Giovanni Gaviano, Paola Liscia, Mattia Montalbano, Enrica Mereu, Bruno Pilurzu, Laura Pinna, Mauro Zanda.

Lista “Tottus impari po Flumini” (n° 2 nel manifesto elettorale).

Candidato alla carica di sindaco:

Ferdinando Pellegrini.

Candidati alla carica di consigliere comunale:

Paolo Sanna, Alessandro Cuccu, Raffaela Ignazia Congia, Filippo Pili, Angelo Floris, Valeria Sanna, Andrea Atzori, Alessandro Burranca, Veronica Pusceddu, Carletta Sanna, Stefano Demontis, Marco Massole.

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Verrà presentato mercoledì 6 giugno, alle ore 17.30, presso la Casa del Popolo, in via Barbagia 11, a Carbonia, In collaborazione con il circolo ARCI “La Gabbianella Fortunata” di Carbonia, il CIC ARCI Iglesias e la Camera del Lavoro Sulcis Iglesiente, il libro “Ma come fanno gli operai” di Loris Campetti, storica firma del quotidiano “Il Manifesto”. Saranno presenti Loris Campetti, giornalista ed autore del libro, e Roberto Forresu, segretario della FIOM del Sulcis Iglesiente. Presenterà la serata Marco Corrias.
Colpiti dalla crisi e dalle politiche liberiste, privi di rappresentanza partitica e con un sindacato inadeguato, gli operai sono soli. Ai loro occhi la sinistra è responsabile dell’attacco ai diritti: cancellazione dell’articolo 18, assalto alle pensioni, jobs act e precarietà.
Nelle urne, sempre più deserte, arriva il loro voto di vendetta: gli operai tradiscono la sinistra. O è piuttosto vero il contrario?
A questo quadro si aggiunge la crisi della solidarietà tra lavoratori, perché la perdita della speranza in un cambiamento apre la strada all’individualismo, che rischia di alimentare una guerra tra poveri: l’avversario non è più chi comanda, bensì chi sta più in basso ed è più debole. Ne sanno qualcosa gli immigrati.
Questo libro è un reportage sul cambiamento culturale dei lavoratori, un viaggio nelle grandi fabbriche, quelle in crisi e quelle con il vento in poppa, dalla Luxottica alla Fincantieri, dalla Brembo alla Beretta, dall’Agusta all’Aermacchi, dalla Maserati all’ex Pininfarina, a cui si affiancano puntate nella logistica e nei servizi. Parlano i ragazzi di Foodora che ci portano la cena a casa, arruolati con un sms e pagati a cottimo, e i dipendenti delle Coop reggiane giunte al capolinea e finite in tribunale.
Campetti traccia una lucida analisi politica e conduce un’indagine nella classe tradizionalmente spina dorsale della sinistra e che ora – forse – non esiste più.
Loris Campetti presenterà il suo libro anche a Cagliari il 7 e a Nuoro l’8 giugno.

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Si è svolta stamane, a Cagliari, presso la sede del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (via dei Salinieri), la cerimonia di commemorazione del 10° anniversario della scomparsa dell’appuntato Medaglia d’Oro al Valor Civile Francesco Deias.

La cerimonia, presieduta dal Generale di Divisione Giovanni Truglio (Comandante della Legione Carabinieri Sardegna),  si è svolta alla presenza:

  • della vedova dell’appuntato Deias (sig.ra Roberta Marras) e del figlio Francesco (di anni 10, nato poco tempo dopo la morte del padre, del quale porta il nome);
  • di Autorità Civili e Militari della provincia di Cagliari;
  • di una nutrita rappresentanza di Carabinieri in servizio e dell’Associazione Nazionale Carabinieri.

La circostanza, nel corso della quale è stato ricordato il tragico evento con una breve ricostruzione, è stata resa solenne dalla deposizione di una corona di alloro (benedetta dal Cappellano Militare della Legione Carabinieri Sardegna, padre Mariano Asunis) alla targa di intitolazione della caserma all’appuntato Deias e dalla resa degli onori di un picchetto di giovani Allievi Carabinieri della Scuola di Iglesias schierato in armi.

Da ultimo, ha preso la parola il Generale Truglio che, nel sottolineare il valore del sacrificio dell’appuntato Deias, ha voluto esaltarne generosità, dedizione, altruismo, senso del dovere che rappresentano e che devono costituire esempio, ispirazione e guida dell’agire quotidiano di ogni Carabiniere.

Al particolare momento commemorativo hanno partecipato, come ospiti esterni, anche i compagni di classe del figlio dell’appuntato Deias (4ª classe della Scuola Elementare “Casula Montanaru” di Cagliari)

RICOSTRUZIONE STORICA

«Ricordiamo oggi la figura dell’Appuntato Francesco Deias per l’eroico gesto compiuto nella tarda serata del 23 Maggio 2008 allorquando, in servizio di pattuglia unitamente al Maresciallo Marco Corrias, veniva inviato dalla Centrale Operativa di Dolianova sulla Strada Statale 131 all’altezza di San Sperate dove era avvenuto un incidente stradale.

Giunti sul luogo del sinistro, i militari si rendevano immediatamente conto della gravità della situazione, in quanto un’autovettura si era ribaltata terminando la propria corsa sulla corsia di sorpasso.

Nella circostanza, l’appuntato Deias non esitava a soccorrere la giovane conducente che era rimasta bloccata all’interno del mezzo capovolto e, dopo averla estratta dall’abitacolo, la portava in un luogo sicuro in attesa dell’arrivo dell’ambulanza, cercando al contempo di tranquillizzarla.

In quel frangente, sopraggiungeva a forte velocità un’autovettura condotta da un uomo sotto l’effetto di sostanze alcoliche, che tamponava violentemente l’autoradio dei Carabinieri e investiva l’appuntato Deias, uccidendolo sul colpo

MOTIVAZIONE DELLA MEDAGLIA D’ORO AL VALOR CIVILE CONCESSA ALLA MEMORIA DELL’APPUNTATO FRANCESCO DEIAS

«Intervenuto nottetempo, unitamente ad altro militare, su una arteria stradale ad alta densità di traffico ove si era ribaltata un’autovettura, con eccezionale coraggio, cosciente sprezzo del pericolo ed esemplare altruismo, non esitava, nonostante il sopraggiungere di altri veicoli, a soccorrere e trarre in salvo la conducente del mezzo incidentato, rimasta all’interno dell’abitacolo in stato di shock. Nel frangente veniva travolto da un’automobile, condotta ad altissima velocità da un uomo sotto l’effetto di sostanze alcoliche, perdendo tragicamente la vita. Chiaro esempio di elette virtù civiche ed altissimo senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio. San Sperate, 23 maggio 2008.»

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Terza giornata al Salone del libro di Torino per la Sardegna. Giornata affollata di visitatori che approfittano del sabato per vedere le novità editoriali e assistere ai numerosissimi eventi della fiera.

In mattinata, durante le presentazioni dei testi, ampio spazio è stato dato ai temi del razzismo e della xenofobia, argomenti quanto mai caldi per la società moderna.

Luigi Manconi, presidente dell’UNAR – Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni, della Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per le pari opportunità, ha presentato il titolo “Non sono razzista, ma” (autori Luigi Manconi e Federica Resta) insieme a Massimo Recalcati, psicoanalista, saggista e accademico italiano su questi temi.

«Il razzismo non è un fenomeno fatale e nemmeno rapido – ha spiegato Luigi Manconi -. Si chiama razzismo spesso ciò che non è razzismo ma è xenofobia. Quest’ultima è considerata una parola difficile – come la sua pronuncia – ma definisce ciò a cui assistiamo. È una ridefinizione dell’ansia collettiva, della paura dello straniero, addirittura dello sconosciuto e dell’ignoto. È una paura molto diffusa e che si sta ampliando. Spetta alla classe politica, che per ora non ha operato bene, di impedire che si trasformi in razzismo». E Luigi Manconi lancia un messaggio di speranza perché secondo lui «è ancora possibile  intervenire».

Sul tema è intervenuto anche l’assessore regionale della Cultura, Giuseppe Dessena: «La riflessione di Luigi Manconi è profonda ci racconta di un’Italia che cambia, di paure che si consolidano e di un rapporto conflittuale con gli immigrati. Uno spaccato che riguarda tutte le regioni d’Italia e che ti fa capire come siamo ancora immaturi nella relazione con gli immigrati e instrada sul processo da intraprendere in tutto il bacino del Mediterraneo. Un futuro prossimo che dovremo saper affrontare, perché questa è una prospettiva futura ineludibile».

Per Massimo Recalcati, invece, esistono «due forme di razzismo. Nel ‘900 questo si è manifestato in modo violento e brutale, ideologico dove una razza voleva dimostrare la sua superiorità rispetto a un’altra – ha spiegato -. C’è poi un razzismo dei nostri tempi che spinge verso una rappresentazione ideologica del razzismo e ci pone di fronte a una versione diversa, xenofoba e più diffusa, dove si confonde con una sorta di intolleranza, diffusa, una brace che produce un timore angosciato e può sfociare in violenza razzista vera e propria».
È sempre di razzismo e xenofobia hanno parlato Francesco Bachis, Alessandra Marchi, autori di “Sull’orlo del pregiudizio Razzismo e xenofobia in una prospettiva antropologica” (AIPSA Edizioni), presentato oggi al Salone del Libro.

Più leggero, ma molto gradito, il reading Un paese ci vuole” con concerto di Giacomo Casti e Chiara Effe.

Nel pomeriggio è stato poi replicato il connubio tra letteratura ed enogastronomia. Dopo la giornata sul Nuorese e sulla Barbagia, oggi è stato raccontato il Sulcis attraverso la letteratura, il cibo e il vino. Partendo dalla lettura di “Piombo fuso” (di Marco Corrias, Giorgio Zanchini, Edizioni IL MAESTRALE) e da “Paese d’ombre” (di Giuseppe Dessì) con la presentazione del progetto “Menù letterario” (a cura della Fondazione Dessi) è stato raccontato il territorio ma anche le sue prelibatezze culinarie preparate dallo chef Pierluigi Fais. Il tutto, accompagnato da un vino tipico della zona, il Carignano.

Oggi per dare notizia dell’evento due ragazzi, due sposi mauritani in abito tradizionali da matrimonio, hanno girato nei diversi padiglioni della fiera, destando curiosità ed interesse.
Ma cultura vuol dire anche musica. Oggi è stato presentato “Eva canta” con l’autrice Maria Tiziana Putzolu, Sabrina Perra con la musica del basso di Mario Piazzo.
In serata, come ormai è abitudine in questi giorni di fiera, chiusi i battenti del Lingotto la cultura sarda continua farsi conoscere a Torino nel Salone OFF. Oggi è stata la volta dello spettacoloLa vedova scalza”, tratto dall’omonimo libro di Salvatore Niffoi. Seguito da un incontro-dibattito con l’introduzione di Angela Dogliotti, Presidente del Centro Studi Sereno Regis.

 

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