24 April, 2024
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Dopo l’ingresso del comune di Villamassargia, questa mattina il consorzio Ausi ha ratificato e accettato la richiesta di adesione del comune di Fluminimaggiore e dell’Opi (Ordine professioni infermieristiche).

Per il presidente del Consorzio Mauro Usai (sindaco di Iglesias) si tratta di un’importante collaborazione per il futuro del territorio: «Grazie ai Comuni e ora all’adesione dell’Opi l’Ausi potrà avviare nuovi corsi e dare vita a ulteriori opportunità di formazione. A breve, infatti, la palazzina Bellavista di Monteponi ospiterà altre importanti attività didattiche, fra cui un corso sulla formazione degli infermieri di famiglia. Come di consueto non mancheranno i master di architettura e di paesaggio fino ad arrivare ai master sulla formazione dei professionisti dello sviluppo sostenibile in collaborazione con la KIP international school».

Il presidente Ausi Mauro Usai ribadisce: «L‘adesione delle amministrazioni locali e dell’Opi comporta una grande opportunità per il Sud Sardegna: il loro ingresso ci onora e ci fa ben sperare per il futuro».

L’organismo Ausi è ora costituito dai comuni di Iglesias, Villamassargia, Fluminimaggiore, l’Opi e dal Parco Geominerario storico ambientale della Sardegna.

«Il principio del “prendersi cura” è introdotto da tempo nella cultura professionale infermieristica, e nel contribuire con tutti a “prenderci cura” delle sorti della formazione post laurea, della salute e della sanità nella nostra provincia intendiamo affrontare gli impegni che assumiamo anche per radicare maggiormente l’Ordine e gli infermieri alla comunità civica per la quale spendiamo la professione in ambito ospedaliero e territoriale, pubblico e privato – ha detto Graziano Lebiu, presidente dell’OPI Carbonia Iglesias –. Ci spenderemo fattivamente in tutti gli ambiti che ci verranno richiesti di gestire nel limite delle nostre competenze e prerogative.»

«Con l’ingresso all’Ausi – ha concluso Graziano Lebiu – soprattutto, auspichiamo di contribuire in maniera decisiva affinché la Giunta regionale possa deliberare  di riconoscere la valenza strategica dell’Infermiere di famiglia e comunità per potenziare l’offerta dei servizi territoriali e domiciliari, promuovere la formazione infermieristica specifica in collaborazione con le università del territorio attraverso il master di I livello “Infermieristica di Famiglia e di Comunità” e/o corsi di perfezionamento.»

“La cultura paga sempre”: il sindaco di Fluminimaggiore, Marco Corrias, è convinto che formazione e cultura siano le carte vincenti su cui puntare per rafforzare lo sviluppo di un territorio pesantemente annichilito dalla crisi economica.
«La decisione di aderire all’Ausi – ha affermato Marco Corrias – è dettata dalla fiducia che riponiamo in un Ente che, non solo fa formazione ad alti livelli, ma crea opportunità di crescita culturale per i nostri giovani. Sono convinto che la sinergia e la collaborazione con le amministrazioni non possa far altro che ampliare l’offerta formativa e progettuale di un Consorzio come l’Ausi che mira a diventare strategico per lo sviluppo del Sulcis Iglesiente.»

«La nostra amministrazione – ha sostenuto Debora Porrà, sindaco di Villamassargia e vice presidente Ausi  è orgogliosa di poter contribuire fattivamente allo sviluppo culturale del territorio anche attraverso l’attività di un Consorzio così prestigioso che da anni attrae studiosi di fama internazionale e coinvolge studenti e professionisti di tutto il mondo. Garantire un futuro migliore alle nuove generazioni deve essere una sfida da vincere: per questo ritengo molto importante soprattutto la collaborazione fra gli enti pubblici.»

Costituito nel 1996, con il nome di Associazione per l’Università del Sulcis Iglesiente e l’avvio del primo corso di laurea in Scienza dei materiali, nel 2008 l’Ausi ha assunto l’attuale denominazione di Consorzio di promozione delle attività universitarie del Sulcis Iglesiente (Ausi).

Organismo senza scopo di lucro a totale partecipazione pubblica – oltre al Comune di Iglesias, Villamassargia, Fluminimaggiore e l’Opi – fa parte dell’Ausi anche l’Ente Parco Geominerario della Sardegna.

La finalità del Consorzio Ausi è quella di promuovere l’Alta formazione grazie soprattutto al supporto di attività didattiche e di ricerca scientifica quali Corsi di laurea, Master di primo e secondo livello, dottorati di ricerca, percorsi di formazione in alternanza scuola lavoro, etc.

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E’ stata sottoscritta oggi, a Fluminimaggiore, ala presenza del sindaco Marco Corrias, una nuova convenzione con un altro operatore privato per ospitare a basso costo i pellegrini/escursionisti del Cammino Minerario di Santa Barbara.

Si tratta del confortevole ostello ubicato presso le straordinarie grotte carsiche di Su Mannau, dove i pellegrini/escursionisti del Cammino Minerario di Santa Barbara dotati di credenziale regolarmente timbrata, potranno dormire e consumare la prima colazione a soli 15 euro.

Continua, in tal modo, l’impegno e l’azione concreta della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, per organizzare un sistema di ricettività a basso costo in tutte le tappe del Cammino, in linea con quanto avviene negli altri grandi cammini europei.

«Non bisogna far pagare tanto per pochi mesi all’anno ma far pagare il giusto per 12 mesi all’anno», è stato il commento di Pierangelo Murtas, titolare dell’Ostello.

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Il comune di Villamassargia entra ufficialmente a far parte del Consorzio Ausi, l’ente di alta formazione – con sede nella palazzina Bellavista di Monteponi a Iglesias – che da anni promuove, organizza e supporta attività didattiche universitarie e di ricerca scientifica a favore dello  sviluppo del territorio del Sulcis Iglesiente.  La sindaca del paese del Sud Sardegna, Debora Porrà, entra così a far parte del Consiglio di amministrazione con la carica di vice presidente del Consorzio.

In attesa dell’ingresso del comune di Fluminimaggiore, che ha già manifestato la volontà di seguire quello di Villamassargia, l’organismo è già costituito dal Comune di Iglesias e dal Parco Geominerario storico ambientale della Sardegna.

«La nostra amministrazione – ha sostenuto nel giorno del suo insediamento la sindaca di Villamassargia e vice presidente Ausi, Debora Porrà è orgogliosa di poter contribuire fattivamente allo sviluppo culturale del territorio anche attraverso l’attività di un Consorzio così prestigioso che da anni attrae studiosi di fama internazionale e coinvolge studenti e professionisti di tutto il mondo. Garantire un futuro migliore alle nuove generazioni deve essere una sfida da vincere: per questo ritengo molto importante soprattutto la collaborazione fra gli enti pubblici

Per il presidente Ausi Mauro Usai l’adesione delle amministrazioni locali comporta una grande opportunità per il Sud Sardegna: «L’adesione al Consorzio da parte del comune di Villamassargia ci onora e ci fa ben sperare per il futuro, anche grazie al prossimo imminente ingresso del terzo Comune che sarà quello di Fluminimaggiore. Grazie dunque a Debora Porrà e Marco Corrias, altri due amministratori che credono fortemente nella grande scommessa di questo Consorzio che punta al rafforzamento dello sviluppo culturale del territorio, attraverso la promozione di importantissime attività didattiche e scientifiche di rilevanza internazionale».

«Turismo, bonifiche devono essere strettamente correlate all’Alta Formazione, quella promossa dall’Ausi – spiega Mauro Usai -. Li ritengo pilastri fondamentali per il rilancio dello sviluppo economico nel Sulcis Iglesiente.Per questo la collaborazione delle amministrazioni locali può e deve essere strategica, con l’auspicio – conclude Usai – che l’adesione arrivi anche da tutti gli altri Comuni del Sulcis

Costituito nel 1996, con il nome di Associazione per l’Università del Sulcis Iglesiente e l’avvio del primo corso di laurea in Scienza dei materiali, nel 2008 assume l’attuale denominazione di Consorzio di promozione delle attività universitarie del Sulcis Iglesiente (Ausi).

Organismo senza scopo di lucro a totale partecipazione pubblica (oltre al comune di Iglesias e Villamassargia, ne fa parte anche l’Ente Parco Geominerario della Sardegna), la finalità del Consorzio Ausi è quella di promuovere l’Alta formazione grazie soprattutto al supporto di attività didattiche e di ricerca scientifica quali Corsi di laurea, Master di primo e secondo livello, dottorati di ricerca, percorsi di formazione in alternanza scuola lavoro, etc.

 

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350 persone a piedi, 25 a cavallo e 30 in bicicletta, hanno percorso ieri il nuovo tratto del Cammino Minerario di Santa Barbara dalla Miniera di Arenas alle Grotte di Su Mannau. Con questa straordinaria partecipazione di cittadini la Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbnara ha partecipato alla Settimana Europea deòòa Mopbilità Sostenibile.
In occasione della grande escursione, il sindaco di Flumininaggiore, Marco Corrias, ed il presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, Giampiero Pinna, hanno scoperto il cippo nei pressi della bella chiesetta di Santa Barbara, hanno annunciato l’apertura della posada per ospitare i pellegrini nel villaggio di Arenas e hanno presentato gli interventi realizzati recentemente dal comune di Fluminimaggiore e dai lavoratori della Fondazione che hanno consentito di rendere nuovamente fruibile per i pellegrini e per tutti i cittadini la vecchia strada sterrata che dalla miniera di Arenas conduce alla sorgente di Pubusinu ed alla miniera di Gutturu Pala.

L’intera manifestazione è stata seguita da una troupe della Rai che, con la regia del giornalista Alfredo Di Giovampaolo, realizzerà un servizio per la trasmissione Cammina Italia di Rai News24; un’altra grande occasione generata dal Cammino Minerario di Santa Barbara per promuovere il territorio a costo zero.

 

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Si è concluso ieri sera con una standing ovation per i pianisti Junhee Kim e Melemed Meckenzie, protagonisti dell’ultimo concerto, il Santa Barbara International Music Festival, organizzato dalla Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara per valorizzare il patrimonio storico-culturale e paesaggistico-ambientale presente lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara.

Durante il concerto, tenutosi nella spettacolare cornice del Tempio di Antas, il sindaco di Fluminimaggiore, Marco Corrias, con gli altri Sindaci presenti, hanno consegnato i Testimonium e le Torri ai 6 volontari dall’Associazione Pozzo Sella Armando Casula, Elio Cuccu, Claudio Saddi, Gianni Fanni, Nello Angotzi e Ninni Mocco in segno di ringraziamento del territorio per aver percorso per ben 4 volte i 400 km del Cammino Minerario di Santa Barbara contribuendo con gratuità alla sua tracciatura e progettazione.

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Gli incontri con gli autori di “Una miniera di Cultura” hanno preso il via ieri sera (16 novembre) nella Torre Civica in un’atmosfera di piacevole divulgazione storica, con un forte richiamo al clima del periodo di fondazione della città. A dare il via alle presentazioni è stato il volume “Eva canta” (Aipsa) di Maria Tiziana Putzolu Mura, un romanzo ispirato a una storia vera, in parte ambientata proprio nel territorio di Carbonia, «una zona molto evocativa – come ha sostenuto l’autrice – del periodo del Ventennio». La protagonista è una donna della Sardegna meridionale, figlia di ricchi imprenditori approdati a Tripoli all’inizio del periodo coloniale. Nel vivace scambio di battute con Marco Corrias, che ha presentato la serata, sono emersi come sfondo del narrato elementi della politica regionale al suo esordio, del mondo agropastorale e del piano di Rinascita.

Altro libro di grande interesse per la storia di Carbonia è stato “Banditi in miniera” (Alfa Editrice) di Francesco Carta, ex minatore-sindacalista e in seguito giornalista, il cui lavoro è quasi una sorta di omaggio, di resa giustizia a quei personaggi che avevano costituito la comunità mineraria, caratterizzando la vita in questa giovane cittadina fondata nel ‘38. Come ha evidenziato il giornalista Sandro Mantega, che ha introdotto la presentazione, il volume è un giallo che parla di omicidi, di sfruttamento, di lotta operaia. Un racconto in parte di fantasia ma basato su storie vere, nel quale un ruolo preponderante è acquisito dalle donne, personaggi realmente esistiti che hanno avuto una certa importanza nella storia delle miniera.

La serata si è conclusa con “Il principe di Algeri” (Arkadia) del giornalista Pietro Picciau. Sono contesti diversi, quelli nei quali ci catapulta questo romanzo storico, in qualche modo sempre collegato al territorio sud-occidentale sardo, spesso colpito durante la sua storia da attacchi di “pirateria barbaresca”. Siamo nel 1816, in era post-napoleonica, e l’intera Europa vuole la fine delle scorrerie dei mori nel Mediterraneo. Sullo sfondo di corsari, intrighi inconfessabili, trame di palazzo, agenti segreti e donne affascinanti, si prepara un’implacabile resa dei conti con le città-Stato del Maghreb.

Domani 18 novembre, nella giornata conclusiva dell’evento targato AES, sono in programma altri importanti appuntamenti per parlare di storia di Carbonia nell’ottantesimo anno della fondazione. Alle 16.00, la Torre Civica ospita la conferenza dedicata a “Carbonia ottant’anni dopo”, con la partecipazione del sindaco di Carbonia, Paola Massidda, del primo cittadino di Alghero, Mario Bruno e del sindaco di Arborea, Manuela Pintus.

Alla stessa ora, gli incontri con gli autori moderati da Salvatore Taras per la sezione “Tra Isola e mondo”, daranno spazio a un’attesissima ripubblicazione di “La Terra del Carbone”, un romanzo sulla fondazione di Carbonia (XEdizioni) scritto nel ‘37-38 da Valerio Tonini, impresario che partecipò alla costruzione. Interverranno l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu e Leonardo Mureddu. Alle 16.45 la NOR Edizioni proporrà “A Iscola ’e ballu”, un metodo didattico per imparare il ballo sardo realizzato da Emanuele Garau, che ne evidenzierà i contenuti assieme a Claudia Serra. Alle 17.30 Carlo Delfino Editore presenta una pubblicazione di straordinaria importanza per ricordare la nascita di Carbonia, “Sardegna del ‘900. Memorie di un secolo”, un cofanetto di quattro dvd che contengono filmati dell’Istituto Luce sulle città di fondazione, frutto di un grande lavoro di ricerca archivistica. Le proiezioni saranno accompagnate dagli interventi illustrativi di Giorgio Pellegrini. Un teaser in questi giorni è presentato in loop su schermo all’interno della sala espositiva dell’editoria libraria. Alle 18.15 l’intera manifestazione si concluderà al Teatro Centrale con la proiezione del film “Scritto sulla pietra” di Gianfranco Cabiddu, che sarà introdotto da Paolo Serra a cura della Società Umanitaria di Carbonia.

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La sala riunioni del Circolo Soci Euralcoop, in piazza Marmilla, a Carbonia, ha ospitato la presentazione del romanzo “Piombo Fuso” di Marco Corrias, giornalista in pensione, attualmente sindaco di Fluminimaggiore. Ai lavori, coordinati da Moreno Pilloni, presidente del Circolo Soci Euralcoop, sono intervenuti, tra gli altri, Tore Cherchi, coordinatore del Piano Sulcis, già presidente dell’ex provincia di Carbonia Iglesias, ex sindaco di Carbonia e parlamentare della Repubblica; e Tore Figus, ex direttore regionale della Società Umanitaria. Tra il pubblico, il sindaco di Iglesias, Mauro Usai.

«Nel deserto post-industriale del Sulcis, tra fabbriche e miniere chiuse e povertà dovuta alla crisi, Denis, adolescente inquieto, figlio di un operaio in cassa integrazione e nipote di un nonno comunista pervicace, rifiuta il piccolo mondo da cui proviene. Abbandonata la scuola, si dà allo spaccio di droga, entra in conflitto con la famiglia e sogna di partire per diventare bodyguard dei vip della Costa Smeralda. Si accorge di lui Severino, ambiguo ex soldato della Legione straniera, che lo inizia a una cultura della forza, iniettandogli massicce dosi di un’ideologia di destra…»

Marco Corrias è sindaco di Fluminimaggiore, il suo paese di origine, dallo scorso mese di giugno. Ha deciso di affrontare la nuova esperienza, all’età di 67 anni, dopo essere andato in pensione da Mediaset. Nel corso della sua lunga carriera, ha lavorato alla “Nuova Sardegna” ed è stato inviato speciale per il settimanale “Epoca” e per il programma di attualità e approfondimento del Tg5 “Terra!”. Collabora anche al settore inchieste della Repubblica.it . È autore di reportage ed inchieste in Italia e all’estero. Tra i suoi libri, prima di Piombo fuso (Il Maestrale 2018) ricordiamo: Mio figlio Farouk, anatomia di un rapimento (Rizzoli 1993); Mino Pecorelli, un uomo che sapeva troppo (Sperling & Kupfer 1996); Il pozzo Zimmerman, storia di un minatore dalla luce al buio andata e ritorno (Demos 1999).

Prima dell’inizio della presentazione abbiamo intervistato l’autore.

                                 

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Martedì 2 ottobre, alle 18.00 il Circolo Soci Euralcoop ospiterà, nel locale di piazza Marmilla, a Carbonia, la presentazione del romanzo “Piombo Fuso” di Marco Corrias (giornalista in pensione, attualmente sindaco di Fluminimaggiore). Coordinerà i lavori Moreno Pilloni, presidente del Circolo Soci Euralcoop. Interverranno Tore Cherchi, coordinatore del Piano Sulcis, già presidente dell’ex provincia di Carbonia Iglesias, ex sindaco di Carbonia e parlamentare della Repubblica; e Tore Figus, ex direttore regionale della Società Umanitaria. Sarà presente l’autore.

«Nel deserto post-industriale del Sulcis, tra fabbriche e miniere chiuse e povertà dovuta alla crisi, Denis, adolescente inquieto, figlio di un operaio in cassa integrazione e nipote di un nonno comunista pervicace, rifiuta il piccolo mondo da cui proviene. Abbandonata la scuola, si dà allo spaccio di droga, entra in conflitto con la famiglia e sogna di partire per diventare bodyguard dei vip della Costa Smeralda. Si accorge di lui Severino, ambiguo ex soldato della Legione straniera, che lo inizia a una cultura della forza, iniettandogli massicce dosi di un’ideologia di destra…»

Marco Corrias è un giornalista, attualmente in pensione. Ha lavorato alla “Nuova Sardegna” ed è stato inviato speciale per il settimanale “Epoca” e per il programma di attualità e approfondimento del Tg5 “Terra!”. Collabora anche al settore inchieste della Repubblica.it . È autore di reportage ed inchieste in Italia e all’estero. Tra i suoi libri ricordiamo: Mio figlio Farouk, anatomia di un rapimento (Rizzoli 1993); Mino Pecorelli, un uomo che sapeva troppo (Sperling & Kupfer 1996); Il pozzo Zimmerman, storia di un minatore dalla luce al buio andata e ritorno (Demos 1999); Piombo fuso (Il Maestrale 2018).

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Nel corso di un’affollatissima assemblea popolareè stata presentata ieri sera, in una piazza di Fluminimaggiore, la guida del Cammino Minerario di Santa Barbara.
Il nuovo sindaco Marco Corrias, il presidente della Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna ed il rappresentante della Casa editrice Terre di Mezzo, hanno illustrato le grandi potenzialità di sviluppo che rappresenta il Cammino, a partire dalla rigenerazione del villaggi minerario di Arenas.
Particolarmente toccante e significativa è stata la testimonianza della prof.ssa Paola Angius che, a conclusione della manifestazione, ha riferito della grande soddisfazione espressa da due pellegrini francesi in Cammino incontrati casualmente poco prima nella tappa di Portixeddu.

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Verrà presentato sabato 16 giugno, dalle 18.30, nell’aula consiliare del comune di San Giovanni Suergiu, il libro “L’Africa di mio padre – 10 anni di lavoro, guerra e prigionia fra Africa e India”, di Aurelio Fadda. Interverranno il sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai; il vicesindaco ed assessore della Cultura Marco Zusa; il giornalista Marco Corrias e il direttore della Società Umanitaria di Carbonia, Paolo Serra.

Appassionato di fotografia, dalla fine degli anni ’70, Aurelio Fadda si dedica allo sviluppo e stampa in bianco e nero dei negativi riportati dalla prigionia e gelosamente custoditi da suo padre. Osservando quelle immagini, ha sentito il bisogno di saperne di più sull’esperienza in Africa di suo padre, di conoscerne meglio la storia, il contesto, le persone. Da quelle foto è partita la sua lunghissima ricerca ed è nato questo libro fotografico che ha cercato di ricostruire al meglio la storia di Angelo Fadda e di molti suoi colleghi poco più che ventenni.

«Quando rientrai a casa dopo l’Africa, dopo la prigionia, erano trascorsi ben 11 anni da che avevo lasciato la mia di Mamma. Allo sbarco a Cagliari, seppi quando chiesi di lei a mio Padre e mi fu risposto “la Mamma è morta”! Il mondo, anzi l’universo intero, mi crollò addosso. Morì nel 1942, aveva 46 anni. A scrivermi per lui fu mia sorella Anita, imitandone la calligrafia. Questo per un certo periodo, poi mandavano i suoi saluti, il suo pensiero. Per lei io devo ancora tornare. La ricordo sempre come la lasciai: piangente, abbracciandomi dal suo letto poco prima di partissi.»

Aurelio Fadda.