6 May, 2024
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Si è concluso il Convegno regionale dei sacerdoti tenutosi dal 12 al 14 ottobre a Orosei. «La Chiesa di Sardegna ha bisogno di questi momenti unitari – ha detto monsignor Arrigo Miglio, presidente dei vescovi isolani – per programmare e realizzare una pastorale più incisiva anche a livello locale». Questa esperienza è stata l’occasione far ripartire un percorso interdiocesano su alcuni fondamentali obiettivi: la formazione al sacerdozio, l’attenzione al sociale e soprattutto alle nuove povertà, la pastorale giovanile, il coinvolgimento del laicato.

Le ultime battute della tre giorni hanno avuto come protagonista don Mario Simula, vicario generale della diocesi di Sassari, che ha messo in evidenza le problematiche riguardanti gli stili di amministrazione dei beni personali dei singoli preti e di quelli che, invece, appartengono alle comunità loro affidate. Alcune ore di lavoro sono state dedicate alla discussione in gruppi di studio sulle tre relazioni principali e alla condivisione in assemblea.

Monsignor Morfino, nel concludere i lavori, ha rimarcato, in modo particolare, la necessità di procedere a una effettiva adesione ai valori fondanti la vita sacerdotale emersi in questi giorni. Il vescovo di Alghero-Bosa ha, inoltre, sottolineato la necessità per il prete di vivere ogni azione della vita sacerdotale, sia i più semplici incontri sia quelli più impegnativi, come un’occasione di crescita nel cammino spirituale proprio e di coloro che gli sono affidati. «Il sacerdote – ha ricordato Morfino – è “full time” e non “part time”, quindi deve vivere il proprio tempo, anche quello “libero”, nel continuo orientamento verso l’eternità. Dio ci visita e ci edifica attraverso l’incontro con tutte le persone, anche quando, con alcune, si presentano difficoltà di comunicazione e di relazione».

Al termine dei lavori è emersa la proposta di fissare i prossimi “stati generali” dei preti isolani entro un triennio per discutere, tra l’altro, su alcune tematiche sviluppate dal Concilio plenario sardo e sulla sinodalità.

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Saranno gli stati generali del clero sardo. Dal 12 al 14 ottobre, a distanza di 22 anni dall’ultimo appuntamento, delegazioni di preti di tutte le 10 diocesi sarde si incontreranno a  Orosei in una tre giorni di riflessione e di confronto sul tema «La formazione permanente dei sacerdoti». Un degli obiettivi dell’incontro – come si legge nell’invito  spedito agli oltre 800 preti presenti nell’isola – «è rinverdire il tessuto di relazioni tra le Chiese. La nostra gente sta conoscendo un notevole cambiamento nei suoi orientamenti culturali e spirituali, nella sua condizione socio-economica, nelle sue strutture ecclesiali». Dentro questi processi ci sono i preti: in numero ridotto, rispetto a qualche decennio addietro, con un’età media piuttosto avanzata, con poche  nuove vocazioni al sacerdozio. Sono attesi almeno 200 tra parroci e vice e circa 50 alunni del seminario regionale maggiore.

Tra i relatori del convegno, al quale parteciperanno tutti i vescovi sardi, sarà anche il vescovo Gualtiero Sigismondi, presidente della commissione CEI per il Clero e la vita consacrata, delegato per i Seminari d’Italia, che parlerà di «Formazione permanente del presbitero: aspetti teologici, spirituali ed esistenziali». Monsignor Mauro Maria Morfino terrà la relazione «Per una regola di vita del presbitero». Infine, l’intervento di don Mario Simula verterà sul tema «La vita del presbitero, tra missione pastorale e incombenze amministrative». A ogni relazione seguiranno momenti di confronto e di dibattito in aula.

I lavori, la cui sede sarà l’hotel Marina Beach, inizieranno mercoledì 12 ottobre, alle ore 18.00,, con il saluto di monsignor Arrigo Miglio, Presidente della Conferenza Episcopale Sarda, e di monsignor Mauro Maria Morfino, vescovo di Alghero-Bosa, Presidente della Commissione presbiterale regionale.

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Si terrà venerdì, a Cagliari, nella sala “Monsignor Isgrò” con ingresso da Corso Margherita di Savoia, n. 53, con inizio alle 11.00, il secondo dei tre incontri di avvicinamento e preparazione alla Marcia della Pace che si terrà a Carbonia il 30 dicembre. Il tema è Contrastare la povertà per costruire la pace” .

Interverranno:

– dott. Raffaele Callia, responsabile del Servizio studi e ricerche Caritas Sardegna, che presenterà il “Rapporto regionale sulla povertà ed esclusione sociale in Sardegna” relativo all’anno 2015 e primo semestre 2015;

– don Mario Simula, vicario della Diocevi si Sassari che farà una riflessione pastorale sulla povertà;

– prof. Alberto Merler, docente di Sociologia alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Sassari, che presenterà una riflessione sociologica sulla povertà oggi.

Sarà, quindi, la povertà il tema centrale di questo secondo incontro che segue quello svoltosi a Cagliari il 25 novembre scorso in cui venne sviluppato l’argomento del “Lavoro-Non Lavoro” e precede l’incontro che si svolgerà a Iglesias il prossimo 15 dicembre in cui l’argomento centrale sarà quello dell’Ambiente e la devastazione del territorio.

Giunta alla XXIX edizione, la Marcia della Pace, promossa dalla Caritas della diocesi di Ales-Terralba, quest’anno diventa una iniziativa a carattere regionale con il coinvolgimento della delegazione regionale della Caritas e da un comitato promotore composto dalle organizzazioni sindacali, dal Centro Servizi del volontariato sardo, dalla Pastorale del Lavoro e Pastorale Giovanile, nonché dalla Tavola della Pace, dall’Alleanza contro le povertà e diverse organizzazioni di categoria.

Il tema-guida della Marcia di quest’anno è «Vinci l’indifferenza e conquista la pace» che è il titolo del messaggio per la 49ª Giornata mondiale della Pace del primo gennaio 2016, la terza del pontificato di Papa Francesco.

L’indifferenza, secondo i promotori, è riferita alle piaghe del nostro tempo quali cause principali della mancanza di pace nel mondo.

L’indifferenza oggi è spesso legata a diverse forme di individualismo che producono isolamento, ignoranza, egoismo e, dunque, disimpegno. Perciò, quest’anno si intende evidenziare e sviluppare le tematiche relative al Lavoro-non Lavoro, alla Povertà, e all’Ambiente, argomenti che in Sardegna, più di tutti, insidiano la pace.

Locandina - Contrastare la povertà per costruire la pace