25 April, 2024
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Il Nurarcheofestival sbarca nel complesso templare di epoca nuragica di S’Arcu e is Forros a Villagrande Strisaili, che domani, mercoledì 4 settembre, alle 20.00, sarà palcoscenico per AH, AH, AH!!!, recital comico di e con Matteo Belli, grande affabulatore che si muove sulle orme di Dario Fo. Un omaggio proprio alla tradizione affabulatoria del teatro comico, articolato in quattro brani che riflettono altrettanti modi di raccontare l’umorismo: una favola classica narrata secondo il filtro obiettivo dell’ironia e del disincanto, una barzelletta popolare sviluppata in forma di monologo corale, un capolavoro di affabulazione comica come il pezzo sulle guerre stellari di Walter Chiari e, infine, un brano originale dello stesso Belli, dedicato alla tecnica universale del grammelot.

L’attore e autore bolognese si confronta con un genere nobile ed estremamente popolare, che vanta un illustre passato prossimo e remoto, ma che non sempre riesce a riaffiorare nelle strettoie dei palinsesti televisivi. Quella che si cerca di restituire è l’antica sapienza dell’intrattenimento d’attore, riattualizzandolo secondo un piacere narrativo che parli direttamente allo spettatore contemporaneo. Matteo Belli utilizza il linguaggio corporeo, quello vocale, una grande varietà di timbri sonori, la capacità sinfonica di rappresentare un’orchestra rutilante di personaggi e situazioni, senza mai dimenticare che non c’è nulla di più serio della risata, intesa come costruzione rigorosa e appassionata di un tessuto narrativo fatto di azioni, parole, sonorità.

Alle 18.30 è prevista la visita guidata al sito archeologico a cura della coop. Irei.

Matteo Belli sarà in scena con AH,AH, AH!!! anche il giorno dopo, il 5, a Talana, alle 20.00, in Località Coa ‘e Serra (sotto i ponti romani). Allo spettacolo seguirà una degustazione di prodotti tipici.

Bologna, Arena del Sole 30-01-2010 Matteo Belli in Le guerre di Walter e altre storie, dedicato a Walter Chiari.

Bologna, Arena del Sole 30-01-2010 Matteo Belli in Le guerre di Walter e altre storie, dedicato a Walter Chiari.

Bologna, Arena del Sole 30-01-2010 Matteo Belli in Le guerre di Walter e altre storie, dedicato a Walter Chiari.

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E’ stata presentata questa mattina, nello spazio della Fucina Teatro della Vetreria di Pirri, l’XI edizione del Nurarcheofestival. Un traguardo che testimonia l’ormai chiaro consolidamento e radicamento nei territori coinvolti della rassegna organizzata dal Crogiuolo, che, sotto la direzione artistica di Rita Atzeri, prosegue i suoi Intrecci nei teatri di pietra. Il patrimonio storico e culturale della Sardegna si sposa, infatti, ancora una volta con il teatro, dal 25 agosto al 13 settembre, in alcuni dei luoghi di maggior pregio archeologico dell’Isola, fra Ogliastra e Nuorese, Sulcis Iglesiente, Marmilla ed Oristanese, e altri centri importanti come Olbia e Bosa.

«Il tratto distintivo della nostra programmazione è da ricercare nell’organicità della proposta culturale, pensata e ideata, con i territori, come volano della valorizzazione dei diversi e peculiari patrimoni archeologici della Sardegna – dice Rita Atzeri –. Gli spettacoli nei siti archeologici non sono certo stati un’invenzione del NurArcheoFestival, ma una programmazione capillare composta da tanti appuntamenti nelle diverse regioni geografiche della Sardegna, in sinergia con i territori e le associazioni locali, portata avanti senza interruzioni per undici anni consecutivi, credo sia una peculiarità che solo il NurArcheoFestival può vantare. Il NAF è luogo di conoscenze e incontro di culture e saperi diversi – spiega ancora Rita Atzeri – dove le tematiche sarde si affiancano a temi classici e contemporanei proposti da compagnie del panorama nazionale con l’obiettivo di evidenziare gli elementi di connessione tra le culture del Mediterraneo. E, in tempi in cui il mare “divide” e diventa luogo di “respingimento”, sottolineare le comuni matrici e favorirne la conoscenza è un atto politico e poetico preciso e consapevole.»

Da Elena Bucci a Lucilla Giagnoni, da Iaia Forte ad Arianna Scommegna, a Laura Curino, da Gianluigi Tosto a Matteo Belli, a Paolo Panaro: questi solo alcuni degli ospiti – nomi di spicco della scena nazionale – del NurArcheoFestival 2019. Che propone tre produzioni originali, ideate a pensate ad hoc: il lavoro su Antigone di Arianna Scommegna; il primo studio di un testo di Sonia Antinori, interpretato da Iaia Forte e Rita Atzeri; il debutto nella scrittura teatrale di Giulia Balzano, archeologa del Museo dell’Ossidiana di Pau. E che presenta per la prima volta al pubblico sardo l’attrice Lidia Vitale, che darà vita a uno spettacolo dedicato ad Anna Magnani, e la cantautrice Rebi Rivale.

Un importante appuntamento di riflessione è rappresentato dalla tavola rotonda “Arcipelaghi del Mediterraneo. Isole come Beni Culturali”, che porterà il modello del NAF all’attenzione di realtà museali nazionali e internazionali. Altra novità è costituita dall’inserimento nel programma di un appuntamento letterario, “Incontro con l’autore”, per avvicinare anche un pubblico di non addetti ai lavori ai temi dell’archeologia.

NurArcheoFestival si lega non solo alla cultura ma anche alla coltura, in un disegno organico di saperi vitali che si fondono fra loro. E lo fa promuovendo una storia esemplare: quella dell’azienda Tela Fertile, nell’agro fra Villamar, Las Plassas e Tuili, nel cuore della Marmilla, dove Francesca Masala ha rilevato l’attività agricola del padre e oggi favorisce al suo interno il reinserimento sociale di persone dal vissuto difficile al termine di un percorso di recupero.

Al centro del NurArcheofestival, quindi, un cartellone particolarmente fitto, con ancora un mix fra cultura classica, attraverso la proposta di spettacoli dedicati al mito e all’epica, e quella più specificamente legata alla storia e alla tradizione letteraria sarda. «D’altra parte, la nostra rassegna – conclude Rita Atzeri – è nata con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio archeologico e per favorire una conoscenza profonda della nostra cultura materiale e immateriale. Nel corso degli anni abbiamo definito il NurArcheo come festival dal tempo lungo, perché gli appuntamenti che ne fanno parte prevedono solitamente, insieme agli spettacoli serali, le visite guidate ai siti o escursioni naturalistiche».

Bologna, Arena del Sole 30-01-2010 Matteo Belli in Le guerre di Walter e altre storie, dedicato a Walter Chiari.

Bologna, Arena del Sole 30-01-2010 Matteo Belli in Le guerre di Walter e altre storie, dedicato a Walter Chiari.

DIAGHILEV_Paolo Panaro_Orlando furioso 28.2.12
foto ©Vito Mastrolonardo-Bari

DIAGHILEV_Paolo Panaro_Orlando furioso 28.2.12
foto ©Vito Mastrolonardo-Bari

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Una “prima” regionale ed il ritorno di un’attrice di talento e temperamento come Iaia Forte: questo, e non solo, il menù proposto per i prossimi giorni dal NurArcheoFestival, firmato dal Crogiuolo.
“La terra degli uomini toro” è il titolo della mise en scène che viene presentata, in prima regionale, appunto, domani, venerdì 17 agosto, alle 22.00, al Museo dell’Ossidiana di Pau. Di e con Marco Taddei (nel 2005 si è diplomato alla Scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova) e la performer visiva Erika Sambiase (produzione Compagnia Nim, Baba Jaga, Il crogiuolo), narra la storia di una bambina di nome Dentina che intraprende un viaggio per salvare il suo paesello, minacciato dall’Uomo-senza-braccia e dal suo esercito. Nel suo cammino incontrerà sassi e alberi parlanti, corvi gracchianti, topi astuti e spiriti della palude. Si ritroverà in un mondo distrutto dal cemento e dalle fabbriche e, armata della sua infinita volontà, porterà la pace nella sua terra. Ad aiutarla ci saranno tanti amici e tre oggetti magici donati da sua mamma Nicetta: una pietra nera, un coltello d’oro e una piccola sedia di ginepro.

Il testo è stato pensato come una favola contemporanea. Tenendo a mente la lezione di Andersen e dei fratelli Grimm, Taddei ha studiato il processo d’immaginazione e di gioco presente nelle fiabe popolari e i messaggi che possono portare a chi le ascolta. La storia viene narrata con il supporto della performance dal vivo di un’artista visuale che produce, seguendo la musica e la parola, segni e colori ispirati allo stato emotivo delle situazioni rappresentate.

Alle 21.30 la visita guidata al Museo. Solo su prenotazione è prevista l’escursione naturalistica al sentiero Sa Pedra Corbina (info: 0783 934011).

Ancora il 17, ma alle 20.00 e al Nuraghe Nolza di Meana Sardo, viene replicato “Sa notti de Is Janas”, il testo di Sabrina Barlini con Isella Orchis voce recitante.

Il giorno dopo, sabato 18 agosto, arriva a Laconi, al Menhir Museum, Iaia Forte, alle 22.00, con il suo “Odissea Penelope”. Lo spettacolo ha una portata affabulatoria che si radica nell’impegno civile. Un’attrice di grande talento e forte temperamento diventa così interprete di tutte le istanze del mondo femminile, alternando momenti di riflessione, ironia e drammaticità. Penelope, pensando alle vicende di Troia baluardo dell’Asia minore, non può non riflettere su un conflitto etnico di scottante attualità come quello tra Oriente e Occidente. “Odissea Penelope” rivendica il diritto della donna ad affermare un’identità personale che non può essere decisa a priori da nessun sistema culturale, seppure fondato su una tradizione millenaria. Penelope, in questa nuova visione che va al di là di Omero, pur rimanendo una donna che ama Ulisse, l’eroe del mito, discute con lucidità tutti gli aspetti oscuri del celebre inventore del cavallo di Troia. Ascrive a se stessa il diritto di poter parlare degli orrori della guerra, che non risparmiano nemmeno i bambini, come testimonia la morte orrenda del piccolo Astianatte ad opera dello stesso Ulisse, che ne decide l’infausta sorte scaraventandolo giù dalle mura di Ilio. La guerra non è più dunque cosa da uomini ma viene rivelata in tutta la sua stupidità e inutilità dalla denuncia civile di Penelope, che si rende consapevole di aver sposato un assassino inventore di ordigni di morte. Il rapporto con la contemporaneità è bruciante e immediato: il cavallo di legno non è dissimile, infatti, dalle tante invenzioni disumane che hanno invece dilaniato bambini di tutto il mondo. La drammaturgia si snoda quindi tra diversi motivi: la solitudine della donna che deve gestire un mondo che non conta di fronte al potere sociale, politico, economico, di una società fondata dagli e sugli uomini; la violenza e la sopraffazione che le parti sociali più deboli sono costrette a subire; la memoria, che in questo caso Penelope è costretta suo malgrado a tramandare perché nessuno possa dimenticare 

Ancora il 18, alle 22.00, al Nuraghe Camboni di  Perdaxius, va di nuovo in scena “La terra degli uomini toro”. Ricco il programma collaterale: alle 18.00 il battesimo della sella; alle 18.30 la visita guidata al Nuraghe Camboni; dalle 18.00 alle 20.00, su prenotazione, per i più esperti una passeggiata a cavallo nel circondario, a cura dell’associazione La Casa del Sorriso; alle 20.30 cena su prenotazione (info: tel. 342 1639514).

E sempre il 18 agosto, alle 20.00, “Perseverare Humanum Est”, di e con Matteo Belli, verrà riproposto a Villagrande Strisaili, nell’area archeologica S’Arcu e is Forros (alle 21.30 la visita guidata a cura della coop. Irei).

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A Ferragosto sono ancora intrecci nei teatri di pietra con il NurArcheoFestival edizione numero dieci, la rassegna organizzata dal Crogiuolo e diretta da Rita Atzeri.

Domani, mercoledì 15 agosto, è la volta di PERSEVERARE HUMANUM EST (Piccolo mosaico di storie bibliche e moderne) di e con Matteo Belli, grande affabulatore sulle orme di Dario Fo, e le musiche originali di Paolo Vivaldi. L’appuntamento, una prima regionale, è fissato alle 22.00, al Menhir Museum di Laconi. Lo spettacolo si presenta, secondo quanto recita il sottotitolo, come un insieme di storie legate dal filo rosso dell’eterno ritorno di alcuni aspetti del comportamento umano. Si inizia con una chiacchierata tra la mamma di Noè e quella di Mosè relativa ai problemi dei rispettivi figli, si arriva alla storia di una generazione nata intorno alla metà degli anni ’60, emblematizzata nella figura di un antieroe come Massimo Piloni, eterna riserva di Dino Zoff nella Juventus dei primi anni ’70, e si chiude con la più “antica di tutte le storie”: la divertita e malinconica rievocazione di un inedito paradiso terrestre.

Nell’arco di circa un’ora e mezza Matteo Belli, che prosegue la sua ricerca espressiva affabulatoria, interpreta una sessantina di personaggi e una ventina di parlate diverse tra lingue, dialetti e grammelot, utilizzando un repertorio di strumenti antichi e moderni, nel tentativo di ritrovare i principi di un linguaggio popolare che sempre e comunque sia in grado di premiare la sensibilità e l’intelligenza dello spettatore.

Il giorno successivo, giovedì 16, dopo la prima nazionale andata in scena nell’area archeologica di Tamuli a Macomer, viene riproposto DALLA LUNA AI MENHIR, sempre al Menhir Museum di Laconi, palcoscenico di queste giornate ferragostane del NAF. Il testo di Bepi Vigna vedrà ancora protagonista Rita Atzeri, che sarà accompagnata dall’arpa di Roul Moretti. Lo spettacolo sarà preceduto alle 21.30 dalla visita guidata al Museo.

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Procede a tappe forzate la marcia della decima edizione del NurArcheoFestival, la rassegna teatrale organizzata dal Crogiuolo, diretta da Rita Atzeri e dedicata quest’anno a Cristiano Bandini, giornalista e scrittore recentemente scomparso.

Domani, martedì 14 agosto, a Laconi, negli spazi esterni del Museo dei Menhir, andrà in scena, alle 19.00, “Gocce di fuoco”, di e con Dario Buonanno (una produzione Teatro del Sottosuolo). Uno sciamano stregone accompagna gli spettatori in questo viaggio senza tempo, in cui il fuoco, uno degli elementi che da sempre affascina e contemporaneamente spaventa l’essere umano, diventa protagonista di una storia magica dove tutto si trasforma e prende nuova forma.
Dal 2002 Dario Buonanno (Darbo) studia e pratica la giocoleria (è laureato in Scienze motorie all’Università di Cagliari e pratica discipline orientali, come il kung fu e il tai-chi). Dopo aver iniziato nel 2006 le sue esperienze nell’ambito delle arti sceniche, negli ultimi anni si è specializzato nella giocoleria infuocabile, da cui prende vita “Gocce di fuoco”, il suo primo spettacolo interamente dedicato ad uno dei 4 elementi naturali.
Alle 18.00 è prevista su prenotazione l’escursione naturalistica nel Parco a cura dell’associazione De Lacon.

Il Ferragosto sarà in compagnia di “Perseverare humanum est” (piccolo mosaico di storie bibliche e moderne) di e con Matteo Belli, grande affabulatore sulle orme di Dario Fo, e le musiche originali di Paolo Vivaldi. L’appuntamento, una prima regionale, è fissato per mercoledì 15, alle 22.00, al Menhir Museum di Laconi. Lo spettacolo si presenta, secondo quanto recita il sottotitolo, come un insieme di storie legate dal filo rosso dell’eterno ritorno di alcuni aspetti del comportamento umano. Si inizia con una chiacchierata tra la mamma di Noè e quella di Mosè relativa ai problemi dei rispettivi figli, si arriva alla storia di una generazione nata intorno alla metà degli anni ’60, emblematizzata nella figura di un antieroe come Massimo Piloni, eterna riserva di Dino Zoff nella Juventus dei primi anni ’70, e si chiude con la più “antica di tutte le storie”: la divertita e malinconica rievocazione di un inedito paradiso terrestre.
Nell’arco di circa un’ora e mezza Matteo Belli, che prosegue la sua ricerca espressiva affabulatoria, interpreta una sessantina di personaggi e una ventina di parlate diverse tra lingue, dialetti e grammelot, utilizzando un repertorio di strumenti antichi e moderni, nel tentativo di ritrovare i principi di un linguaggio popolare che sempre e comunque sia in grado di premiare la sensibilità e l’intelligenza dello spettatore.

Il giorno successivo, giovedì 16, dopo la prima nazionale andata in scena nell’area archeologica di Tamuli a Macomer, viene riproposto “Dalla luna ai menhir”, sempre al Menhir Museum di Laconi, palcoscenico di queste giornate ferragostane del NAF. Il testo di Bepi Vigna vedrà ancora protagonista Rita Atzeri, che sarà accompagnata dall’arpa di Roul Moretti. Lo spettacolo sarà preceduto alle 21.30 dalla visita guidata al Museo.

 

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Il NurArcheoFestival giunge alla sua decima edizione. Un traguardo importante e significativo per la rassegna teatrale organizzata dal Crogiuolo, che quest’anno è dedicata a Cristiano Bandini, recentemente, e precocemente, scomparso. «Un caro amico, giornalista, scrittore e intellettuale di prim’ordine, una persona di raro rigore morale, di grande generosità e sapienza umana – sottolinea Rita Atzeri, direttrice artistica del Crogiuolo e anima del Festival -. L’incontro con Cristiano Bandini risale agli anni in cui la compagnia fondata da Mario Faticoni metteva in scena al Teatro dell’Arco di Cagliari “Aspettando Godot” di Beckett. Con Giovanni Sanna curava l’ufficio stampa e la realizzazione di un piccolo giornalino informativo sullo spettacolo. Da quel momento l’intelligenza e lo sguardo discreto e buono di Cristiano sono stati un dono prezioso che ha accompagnato, anche nella distanza, il nostro lavoro». Alla sua memoria il Crogiuolo vuole dedicare non solo il decennale del Nurarcheofestival ma anche, e in particolare, lo spazio scenico di Fucina Teatro nel centro culturale La Vetreria di Pirri: «Si chiamerà – specifica Rita Atzeri – Sala Teatro Bancri, dedicata a Cristiano Bandini».

Intrecci nei teatri di pietra si fa di nuovo in due. La decima edizione della rassegna, come lo scorso anno, raddoppia, nel senso che al cartellone consueto, dove dal 3 agosto al 14 settembre la tradizione storica e culturale della Sardegna si sposerà ancora una volta con il teatro in alcuni dei luoghi di maggior pregio archeologico dell’Isola, si affiancherà una programmazione che coinvolgerà dal 13 al 24 agosto diversi comuni con meno di tremila abitanti. Il NAF 2018 prosegue quindi nel solco del connubio fra cultura e turismo e si incontra con le linee dell’assessorato regionale del Turismo: combattere lo spopolamento dei piccoli centri attraverso le attività culturali – spettacoli, visite guidate, tavole rotonde – per salvaguardare e valorizzarne il patrimonio materiale e immateriale.

«Lo sforzo organizzativo e produttivo per i 10 anni del Nurarcheofestival è stato veramente notevole», sottolinea Rita Atzeri, direttrice artistica della rassegna. Cinque sono le ospitalità nazionali, con altrettanti importanti attori della nostra scena teatrale: Iaia Forte, più volte ospite del Festival, con “Odissea Penelope”; Isabella Carloni con il suo spettacolo dedicato alla pittrice Artemisia Gentileschi, “Artemisia”; Gianluigi Tosto – attore che da alcuni anni ha orientato il suo lavoro verso la narrazione e la recitazione poetica – che, dopo il successo dello scorso anno, ripresenta la “sua” Iliade; Matteo Belli – qualche anno fa la critica lo ha definito “il nipotino di Dario Fo” – in scena con “Perseverare humanum est”; Paolo Panaro, narr-attore eccellente, che proporrà “Il viaggio di Ulisse” (nelle precedenti edizioni del festival fra i protagonisti sono da annoverare interpreti come Maria Paiato e Laura Curino). Il cartellone si arricchisce anche della presenza di Caterina Murino, che proporrà un’intensa interpretazione di “Canne al vento” di Grazia Deledda, una nuova produzione del Crogiuolo, con testo e regia di Rita Atzeri, pensata appositamente per il NAF 2018. Il Crogiuolo partecipa, inoltre, alla produzione nazionale de “La terra degli uomini toro” di Marco Taddei e presenta altre due sue produzioni originali, “Sa notti de Is Janas” e “Dalla luna ai menhir”, su testo di Bepi Vigna.

Al centro del NurArcheofestival, quindi, con un cartellone particolarmente fitto, ancora soprattutto la cultura classica, attraverso la proposta di spettacoli dedicati al mito e all’epica, e quella più specificamente legata alla storia edalla tradizione letteraria sarda.

«Il NurArcheoFestival – spiega Rita Atzeri, presidente del Crogiuolo (ha da due anni raccolto il testimone dal fondatore storico dell’associazione, Mario Faticoni) – nasce con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio archeologico, per favorire una conoscenza profonda della nostra cultura materiale e immateriale. Nel corso degli anni abbiamo definito il NurArcheo come festival dal tempo lungo, perché gli appuntamenti che ne fanno parte prevedono, in taluni casi, escursioni naturalistiche, visite guidate ai siti, spettacoli teatrali al calar del sole e per chi volesse la possibilità di completare l’esperienza con degustazioni o cena, perché la conoscenza di una terra passa anche attraverso la sua cucina. Altro punto di forza – conclude Rita Atzeri – è la valenza di presidio culturale che il Nurarcheofestival riveste nel proporre le proprie iniziative e interventi, principalmente, in comuni al di sotto dei tremila abitanti: così facendo intende offrire un contributo concreto alla lotta allo spopolamento delle zone dell’interno.»

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Dopo un mese e mezzo serrato di spettacoli dislocati in alcuni dei siti archeologici di maggior pregio dell’Isola, fra Ogliastra, Nuorese, Sulcis e Oristanese, cala il sipario sulla nona edizione del NurArcheoFestival, la rassegna organizzata dal Crogiuolo, con la direzione artistica di Rita Atzeri. A mettere il sigillo di chiusura sul festival sarà un doppio appuntamento.


“Genti, intendete questo sermone” (monologhi giullareschi medioevali e moderni), ancora una produzione nazionale in prima assoluta regionale, è lo spettacolo che andrà in scena domenica 17 settembre, alle 21.00, a Carbonia, nell’area archeologica di Monte Sirai. Autore e protagonista Matteo Belli, attore dalle brillanti mimica e recit-azione, dove emergono le potenzialità della sua voce – il suo maestro è stato Carmelo Bene – e la forte gestualità – la critica già diversi anni fa lo aveva definito “il nipotino di Dario Fo”. Con tali numi tutelari, sul palco nudo, Belli dà vita, riportandoli sulla scena, a testi letterari dimenticati dell’epoca medioevale.

“Genti, intendete questo sermone” è una lezione-spettacolo per nulla accademica, una sorta di florilegio di testi giullareschi italiani medioevali e moderni. Il percorso proposto è un’occasione per ascoltare e vedere rappresentati brani poetici del XIII e XIV secolo, esempi di una letteratura un tempo considerata minore e ancora oggi poco studiata ma di estremo interesse. Si va da un classico come “Rosa fresca aulentissima” di Ciullo o Cielo d’Alcamo ai sorprendenti giochi linguistici del “Bisbidis” di Manoello Giudeo, da altri celebri testi dell’epoca fino a un omaggio finale dedicato all’antica tecnica del grammelot, linguaggio quasi senza parole riconoscibili e basato sulla tecnica onomatopeica dell’imitazione di altre lingue, in cui proprio Fo era maestro.

Alle 19.00 la visita guidata della fortezza fenicio-punica di Monte Sirai, a cura della cooperativa Mediterranea.

 Sempre domenica 17, ma alle 19.30, Gianluca Medas sarà a Sinnai, al Nuraghe Sa Fraigada (in località Monte Cresia) con “Alla luna” (produzione Figli d’Arte Medas), spettacolo di narrazione dal titolo leopardiano, ideato appositamente per il NAF. Così l’aedo Medas, che sarà accompagnato dal suono del clarinetto da Valentina Fiore, descrive la messa in scena: «E’ notte. Il falò è acceso. Il pubblico seduto attorno. Il narratore spunta dal buio. Illuminato dalle fiamme comincia a raccontare. Le sue parole sono navicelle che solcano il mare oscuro della notte… Luna e i suoi compagni di avventura. Le leggende sono un viaggio nel tempo e nello spazio. Mille racconti dal sapore antico… Ed eccole, le evocazioni richiamate, giungono accompagnate dalle parole piene di energia, si chiamano coniglio lunare, rospo, scimmia, lontra, sciacallo, Inaba, il cui compito è forgiare le chiavi del destino, e Selene e la sua nemesi Ecate. Storie lunari sussurrate mentre le fiamme crepitano allegre e la notte spinge il buio…»

La coop. Bios propone un’escursione naturalistica notturna sulle orme del cervo sardo (per informazioni: 335 8091112). 

Il NAF 2017 avrà una coda non prevista: dopo il rinvio a causa del maltempo dello spettacolo del 10 settembre, DEINAS – testo di Clara Murtas, regia di Rita Atzeri – verrà recuperato e riproposto venerdì 22, alle 19.00, sempre a Villa Verde, nel complesso nuragico di Brunk’e s’Omu (loc. Mitza Margiani).

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Domenica 17 settembre 2017, alle ore 21.00, l’anfiteatro di Monte Sirai, a Carbonia, ospiterà “Genti, intendete questo sermone” (monologhi giullareschi medioevali e moderni), di e con Matteo Belli, nell’ambito del NurArcheofestival 2017, organizzato da Il Crogiuolo in collaborazione con la cooperativa Mediterranea.

E’ una lezione-spettacolo, per nulla accademica, sorta di florilegio di testi giullareschi italiani medioevali e moderni, raccolti con l’intento di offrire all’attenzione dello spettatore il carattere specifico della parola giullaresca, quello di essere pensata appositamente per la scena, più che per la pagina scritta.

Ecco allora che il percorso proposto è un’occasione per ascoltare e veder rappresentati brani poetici del XIII e XIV secolo, esemplari di una letteratura un tempo considerata minore ed ancora oggi poco studiata ma che, al di là dell’indiscutibile vivezza e godibilità rappresenta, in alcuni casi, un estremo interesse per le soluzioni di grande modernità, quasi premonitrici di esiti letterari molto posteriori.

Si va da un classico lungamente dibattuto come “Rosa fresca aulentissima” di quel Ciullo o Cielo d’Alcamo che già fu al centro di svariate contese tra critici, ai sorprendenti giochi linguistici del “Bisbidis” di Manoello Giudeo, passando per testi celebri e amati dai cultori come “La nascita del villano” di Matazone da Caligano e la straordinaria e grottesca drammaticità della “Parodia della Passione” di Ruggieri Apugliese.

Il tutto incorniciato da due brani scritti dall’interprete: una libera rilettura di una novella del Sacchetti e, nel finale, un omaggio dedicato all’antica tecnica del grammelot, linguaggio quasi senza parole riconoscibili e basato sulla tecnica onomatopeica dell’imitazione di altre lingue.

Ogni brano è preceduto da un’illustrazione storico-critica da parte dell’attore, che introduce lo spettatore moderno ad una migliore intelleggibilità non solo della lettera ma anche delle questioni tematiche e stilistiche proposte da testi tanto lontani nel tempo anche se per molti fattori incredibilmente attuali.

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Sarà un settembre ricco di eventi quello programmato dall’Amministrazione comunale di Carbonia per favorire una destagionalizzazione dei flussi turistici. Stasera, mercoledì 6 settembre, è previsto l’ultimo appuntamento con Nottinsieme che, per la prima volta nella sua storia, non ha chiuso i battenti ad agosto, ma si protrae fino al primo mercoledì di settembre. Nottinsieme 2017 chiude in bellezza con il decimo appuntamento della rassegna, che sarà contraddistinto da animazioni, musica, esibizioni sportive di arti marziali e di minimoto.

Venerdì 8 e sabato 9 settembre Carbonia ospiterà il Carbonia Wine Festival, organizzato dall’Associazione Event’s Partners con il patrocinio e il contributo del comune di Carbonia. L’evento propone un variegato menù: dalle degustazioni guidate delle 25 cantine presenti e appartenenti ai Consorzi di Tutela dei Vini, al cibo e alla buona musica.

Il teatro sarà protagonista domenica 17 settembre del NurArcheoFestival, organizzato dalla compagnia il Crogiuolo, con il patrocinio e il contributo economico del comune di Carbonia, e la collaborazione della Cooperativa Mediterranea, che offrirà ai presenti, per l’occasione, una visita guidata a prezzo ridotto. Il NurArcheoFestival è una lezione-spettacolo di testi giullareschi, con un omaggio dedicato all’antica tecnica del grammelot, realizzata da Matteo Belli.

Sempre per la giornata di domenica 17 settembre, l’Associazione culturale Sturmtruppen ha organizzato, con il patrocinio del comune di Carbonia, l’Addio all’estate 2017 – in ricordo di Francesca – giunto alla sua terza edizione. Una festa dedicata ai bambini fino ai 15 anni di età. L’appuntamento è per le ore 17.30 nel parco di Villa Sulcis.

Dal 23 al 30 settembre presso la Saletta del portico, adiacente il Teatro Centrale, si terrà la mostra di pittura dell’artista Luigi Angius.

Venerdì 29 settembre, a partire dalle ore 16.30, nell’ambito della Notte europea dei Ricercatori 2017, la Sotacarbo ha organizzato, con il patrocinio del comune di Carbonia, visite guidate alla piattaforma pilota e ai laboratori chimico-fisici del centro di ricerca.

Venerdì 29 e sabato 30 settembre, nella cornice della Grande Miniera Sebariu, si potranno rivivere le emozioni della musica anni Ottanta e Novanta, con l’evento REVIVAS, con il cantante Gazebo, interprete di “I like Chopin”, e Richard Sanderson, con “Reality”, famosa colonna sonora del film “Il Tempo delle mele”. Saranno presenti sei dj noti nel panorama regionale, come Carlo Oliva, Sandro Murru, Dario Prefumo, Cesare Monni, Robertino Gessa e Luca Pescarolo.

Revivas è un evento organizzato dall’Associazione Primavera Sulcitana con il patrocinio del Comune di Carbonia.

 

 

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NurArcheoFestival – Intrecci nei teatri di pietra si fa in due. La nona edizione della rassegna organizzata dal Crogiuolo raddoppia, nel senso che al cartellone consueto, dove dal 5 agosto al 17 settembre la tradizione storica e culturale della Sardegna si sposerà ancora una volta con il teatro in alcuni dei luoghi di maggior pregio archeologico dell’Isola, si affiancherà una programmazione, dal 24 agosto al 1° settembre, che coinvolgerà alcuni comuni con meno di tremila abitanti. La direzione del NAF 2017 – proseguendo nel solco del connubio fra cultura e turismo – si incontra con le linee dell’assessorato regionale del Turismo: combattere lo spopolamento dei piccoli centri attraverso le attività culturali per salvaguardare e valorizzarne il patrimonio materiale e immateriale. Spettacoli, visite guidate, mostre, tavole rotonde: ecco la ricetta.

Tre sono le ospitalità nazionali, con altrettanti importanti attori della nostra scena teatrale: Gianluigi Tosto, che presenta la “sua” Iliade (da alcuni anni ha orientato il suo lavoro verso la narrazione e la recitazione poetica); Matteo Belli, che ridarà vita a testi letterari dimenticati dell’epoca medievale in “Genti, intendete questo sermone” (qualche anno fa la critica lo ha definito “il nipotino di Dario Fo”); Paolo Panaro, narr-attore eccellente, che proporrà “Il Racconto di Enea” (nelle precedenti edizioni del festival fra i protagonisti sono da annoverare interpreti come Iaia Forte, Laura Curino, Sergio Vespertino, Federica Festa, Maria Paiato). Sono poi da sottolineare le nuove produzioni del Crogiuolo, che presenta tre spettacoli in prima assoluta (“Francesco Serra”, “La Storia della Sardegna spiegata ai bambini”, “Sona canta e badda”) e due riallestimenti (“Deinas” e “L’uomo che sognava gli struzzi”).

«Il NurArcheofestival – spiega Rita Atzeri, presidente del Crogiuolo (succede al fondatore storico dell’associazione, Mario Faticoni) e direttrice artistica della rassegna – nasce con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio archeologico, fonte di bellezza che rende unico il nostro territorio, per favorire una conoscenza profonda della nostra cultura materiale e immateriale. Nel corso degli anni – aggiunge Rita Atzeri – abbiamo definito il NurArcheofestival come festival dal tempo lungo, perché gli appuntamenti che ne fanno parte prevedono, in taluni casi, escursioni naturalistiche che iniziano dalla mattina; prevedono, sempre, visite guidate ai siti, spettacoli teatrali al calar del sole e per chi volesse la possibilità di completare l’esperienza con degustazioni o cena, perché la conoscenza di una terra passa anche attraverso la sua cucina.»

«Quest’anno – sottolinea ancora la direttrice artistica del NAF – sentiamo la necessità di parlare del NurArcheofestival come di un festival che, valorizzando la cultura classica attraverso la proposta di spettacoli legati al mito e all’epica, ha una forte connotazione culturale sarda. Gli spettacoli in cartellone sono, infatti, in misura prevalente di compagnie sarde, che hanno scelto di elaborare la nostra storia, la nostra mitologia e la nostra epica.»

«Altro punto di forza – conclude Rita Atzeri – è la valenza di presidio culturale che il NurArcheoFestival riveste nel proporre le proprie iniziative e interventi, principalmente, in comuni al di sotto dei tremila abitanti: così facendo intende offrire un contributo concreto alla lotta allo spopolamento delle zone dell’interno.»