24 April, 2024
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Dura presa di posizione dei consiglieri di minoranza del comune di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai, Marco Zusa, Valentina Cuccu, Ninni Sini, Alessio Caddeo, Laura Deidda, Erminio Meloni e Gianni Carboni, sui disservizi postali presenti al centro del paese. Nel mirino dei consiglieri di minoranza c’è l’Amministrazione guidata dal sindaco, Federico Palmas.

«Ancora una volta l’amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu – si legge in una nota – ha dato prova della propria inadeguatezza a risolvere i problemi del paese. L’ultimo in ordine di tempo è il caos che si sta verificando nella distribuzione della posta ai cittadini del centro, delle frazioni e dei medaus. Già da mesi gli abitanti di San Giovanni Suergiu non ricevono la posta o la ricevono con enorme ritardo.»

«Il servizio di distribuzione della corrispondenza – aggiungono i consiglieri di minoranza – ora si complica ulteriormente in base all’accordo raggiunto tra il sindaco Federico Palmas e i responsabili di Poste Italiane. Un accordo che, come gruppo di minoranza, reputiamo fortemente dannoso per i cittadini. Secondo tali disposizioni saranno collocate delle cassette modulari in prossimità delle case sparse, dei medaus e delle case coloniche. Ogni cittadino dovrà quindi recarsi alla più vicina per ritirare la propria posta. In attesa delle cassette modulari la distribuzione avverrà nella sede dell’aula consiliare secondo determinati orari, in totale dispregio alle più elementari norme sulla privacy e alle difficoltà oggettive di anziani e persone non autosufficienti che non possono muoversi in maniera autonoma. Decisioni di tale portata dovrebbero essere prese coinvolgendo i cittadini e non agendo in solitaria come è prassi consueta per il Sindaco e la sua maggioranza.»

«La Carta della Qualità di Poste Italiane – sottolineano ancora i consiglieri di minoranza – prevede che il portalettere recapiti al numero civico del cittadino. Dunque sarebbe molto più semplice e di buon senso da parte degli amministratori effettuare una ricognizione del territorio comunale con l’ausilio di planimetrie aggiornate e fornire una cartellonistica viaria dettagliata in modo tale che il postino possa raggiungere tutte le famiglie. Ovviamente il buon senso non appartiene a questa amministrazione sempre pronta a subire passivamente ogni cambiamento, senza discuterlo o condividerlo secondo i principi di democrazia partecipata tanto sbandierati. Come gruppo di minoranza – concludono Usai, Zusa, Cuccu, Sini, Caddeo, Deidda, Meloni e Carboni – chiediamo, dunque, che le scelte scellerate non ricadano sulla qualità di vita dei cittadini e che si ridiscuta con Poste Italiane l’accordo, che, si fa presente, nessun altro comune del Sulcis ha accettato. Ancora una volta San Giovanni Suergiu raggiunge record negativi!«

Dopo l’accesissima riunione consiliare di qualche giorno fa, gli otto consiglieri di minoranza del Consiglio comunale di San Giovanni Suergiu, intervengono sul Piano di dimensionamento scolastico Istituto G. Marconi.

«I consiglieri di minoranza esprimono una seria preoccupazione – scrivono in una nota Valentina Cuccu, Ninni Sini, Elvira Usai, Marco Zusa, Laura Deidda, Alessio Caddeo, Erminio Meloni e Gianni Carboni – per la situazione dell’Istituto comprensivo Guglielmo Marconi di San Giovanni Suergiu e per il protrarsi dell’inerzia, sull’argomento, da parte del sindaco Palmas e della sua Giunta.

Come è noto, in occasione dell’ultima conferenza sul Piano di dimensionamento provinciale delle istituzioni scolastiche per l’anno 2014 2015, tenutasi a gennaio nella sede della Provincia, vista l’assenza di qualsiasi confronto tra la precedente Giunta regionale e le amministrazioni locali e la ristrettezza dei tempi, si stabilì di mantenere la situazione attuale, consci della fortuita coincidenza delle tornata elettorale.

Alla stessa riunione i sindaci e i loro rappresentanti, tra cui l’allora assessore Deidda, all’unanimità, si impegnarono a “lavorare fin da subito per risolvere alcune situazioni gravose degli istituiti in maniera tale da stilare per l’anno scolastico 2015/2016 un piano di dimensionamento quanto più possibile rispondente alle linee guida”. Gli stessi sindaci si impegnarono a convocare i consigli comunali ed a lavorare entro l’anno per un programma completo che tenesse conto dei bisogni del territorio ed evitasse i danni e le distorsioni derivanti da eventuali provvedimenti decisi altrove ed applicati dall’alto.»

«Impegno disatteso dal sindaco Palmas – sottolineano i consiglieri di minoranza – . Il commissario straordinario Neroni propose, nella medesima occasione, l’accorpamento dell’Istituto G. Marconi al comune montano di Narcao. Attualmente il nostro Istituto, che consta di 529 alunni, non possiede i requisiti per il mantenimento dell’autonomia. Di fatto, inoltre, sussiste già un effettivo accorpamento con il comune di Tratalias, che manda i propri studenti a svolgere le lezioni presso l’istituto di San Giovanni Suergiu. In occasione del Consiglio comunale dello scorso 24 marzo, convocato per l’ennesima volta dall’opposizione; la maggioranza, sorda agli appelli ed ai quesiti concreti posti dalla minoranza sull’argomento, si è dichiarata unita e unanime nel voler mantenere un’autonomia, di fatto, ormai persa da tempo ed ha rigettato qualsiasi istanza a voler lavorare congiuntamente e concretamente soluzioni alternative.»

«Tutti gli interventi dei consiglieri di minoranza – si legge ancora nella nota -, in occasione del predetto Consiglio, sono stati improntati a sollecitare sindaco e Giunta a voler, presto, elaborare, in comunione con i rappresentanti del Comune di Tratalias, un programma ed un progetto unitario che, da un lato, sia coerente con le linee guida dell’attuale piano e con la normativa vigente in generale e, dall’altro, garantisca la migliore situazione possibile per salvaguardare il bene e gli interessi delle attuali e delle prossime generazioni di alunni della nostra Comunità.»

«Tutta la minoranza – conclude la nota – ribadisce la massima disponibilità a collaborare  per una proposta seria, improntata ai principi sopra espressi, con l’intento urgente di giungere ad un atto organico che renda il nostro Paese artefice del proprio destino e non supino in attesa che altri decidano per esso.»

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