6 May, 2024
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Case IACP Carbonia a colori

«La situazione dei palazzi di via Dalmazia, zona Ospedale, viene, in maniera errata e strumentale, totalmente attribuita alla competenza e responsabilità del comune di Carbonia. Nessuno informa che in quelle aree, la pulizia degli spazi verdi, la manutenzione dei tombini fognari nonché la manutenzioni di alcuni passaggi di transito pedonale, non compete al nostro Comune.»

Lo spiegano, in una nota diffusa stamane, il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, e l’assessore dell’Urbanistica, Mauro Esu.

«Il comune di Carbonia è più volte intervenuto per portare via l’immondizia e togliere l’erba, sollecitando anche l’intervento dei Vigili del Fuoco per il taglio di alcuni alberi. Deve essere però chiaro che ci troviamo in una zona di piena competenza di AREA (ex IACP) e, come Area stessa sostiene, degli stessi inquilini, che dovrebbero costituirsi in condominio e occuparsi delle aree di propria competenza (ingresso dei palazzi, marciapiedi e portici sottostanti, aree verdi tra le schiere dei palazzi). L’Amministrazione comunale non intende, con questo argomento ignorare i problemi – spiegano Casti ed Esu -. Come già accaduto di recente, infatti, l’Amministrazione è disposta a intervenire nel “dare una mano”. Porre però il problema di quei palazzi come esclusiva responsabilità del Comune, corrisponde ad una operazione strumentale e palesemente finalizzata ad altri scopi. Parliamo di un’area della città, oggetto di costante manutenzione, in cui gli spazi di proprietà comunale sono stati adibiti a parco verde, giochi per i bambini e panchine. Diversa è la situazione nella zona più vicina ai palazzi e negli spazi sottostanti, non di competenza dell’Amministrazione, che non possono essere quotidianamente seguiti dal Comune, che ha deciso di intervenire più volte in via straordinaria per dare una mano a risolvere i diversi problemi.»

«A breve avranno inizio in città le operazione di taglio dell’erba e di pulizia delle aree comunali e quindi anche delle aree di quella zona – sottolineano ancora il sindaco e l’assessore dell’Urbanistica -. Scaricare però sul Comune e quindi sulle risorse di tutti i cittadini, tutto ciò che accade in quelle aree, significa fare un torto agli stessi residenti dei palazzi che giustamente chiedono risposte dagli enti competenti.»

Il sindaco e la Giunta hanno avviato un’interlocuzione con l’assessore regionale competente, Paolo Maninchedda, con Area e con il distretto di Carbonia, al fine di fare ancora una volta il punto su alcune importanti manutenzioni nel patrimonio di AREA e sulla situazione dei palazzi della zona vicina all’ospedale Sirai.

La legge finanziaria regionale 2015 ha autorizzato la spesa di 15 milioni di euro per il triennio 2015-2017 per la pulizia e la manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua naturali o inalveati di competenza degli enti locali che possono presentare proposte di interventi per la manutenzione dei corsi d’acqua e di mitigazione del rischio idrogeologico dei bacini idrografici.
«La manutenzione del reticolo idrografico, sia naturale che artificiale, riveste massima importanza per la sicurezza delle popolazioni e dei territori – ha detto l’assessore Maninchedda -. Il contributo straordinario previsto dalla legge finanziaria regionale consente agli enti locali di implementare le risorse del proprio bilancio per intervenire nelle situazioni più critiche presenti nei territori ed evitare che le carenze finanziarie degli enti locali si traducano in carenze di servizi per la collettività in un settore estremamente importante per la sicurezza e l’incolumità delle persone e dei beni. È importante predisporre il programma entro la stagione primaverile ed erogare le risorse al più presto per consentire agli enti di predisporre gli interventi manutentivi e di pulizia prima della stagione delle piogge.»
L’assessore Maninchedda ha precisato che il finanziamento costituisce un contributo straordinario a destinazione vincolata, ferma restando la competenza e la responsabilità dei compiti e funzioni attribuiti agli enti locali dall’articolo 61 della legge regionale n. 9/2006. Per la predisposizione del programma è necessario effettuare una ricognizione di tutte le situazioni critiche presenti nel territorio: gli enti locali interessati dovranno far pervenire il proprio fabbisogno attraverso la compilazione di apposita scheda per la raccolta delle informazioni sui corsi d’acqua.
Sul sito della Regione sarà è on line l’avviso pubblico con l’allegata scheda per la raccolta delle informazioni sui corsi d’acqua.

Morandi - Maninchedda 1 copia

La Giunta regionale nella riunione di venerdì, ha approvato su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, la riforma di Area, che d’ora in poi si chiamerà Ares. Sarà una struttura più snella ed efficiente, con una mission ampliata e dai costi ridotti di un terzo. Il disegno di legge dev’essere ora approvato dal Consiglio regionale. L’istituzione di Ares è l’evoluzione della più recente Area (Azienda regionale per l’edilizia abitativa) a nove anni dall’ultima riforma. Si tratta di un provvedimento legislativo più organico e articolato, che vuole valorizzare il ruolo della Regione in tema di intervento abitativo e sociale pubblico.
Fra le principali novità c’è l’abolizione del consiglio d’amministrazione, nel solco del referendum popolare del 2012.
Sarà dunque nominato un amministratore unico, pagato come un direttore generale e con diritto al premio stabilito attraverso parametri fissati dalla Giunta.
Sarà poi istituito il Cres, il Comitato regionale per l’edilizia sociale, costituito da nove amministratori locali scelti fra quelli già in carica nei paesi dove l’incidenza delle case popolari sul patrimonio immobiliare è più alta: tre saranno scelti dalla Giunta, gli altri sei dal Consiglio.
Per la prima volta, dunque, è stata trovata una formula che consente la partecipazione degli enti locali a costi assolutamente contenuti: l’Amministratore Unico curerà la gestione, mentre gli amministratori locali definiranno le scelte programmatiche.
Ci sarà un’unica direzione generale e saranno eliminati i distretti, eredità dei vecchi IACP, che saranno sostituiti da servizi territoriali.
Ultima novità, il fatto che finora l’agenzia per l’edilizia abitativa gestiva solo patrimonio immobiliare, mentre, d’ora in poi, potrà occuparsi anche delle infrastrutture che la Regione deciderà di includere nel proprio patrimonio, avviando così il percorso per l’eventuale gestione, a condizioni economiche verificate e sostenibili, del patrimonio infrastrutturale attualmente detenuto da articolazioni dell’Amministrazione statale.

Palazzo della Regione 2 copia

Il sindaco di Nuoro, Alessandro Bianchi, è stato eletto presidente del Comitato istituzionale d’ambito che si è insediato questa mattina a Cagliari. Alla presenza dell’assessore regionale dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda (delegato dal presidente Francesco Pigliaru a rappresentare la Regione), è stata avviata l’operatività dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna, istituito lo scorso febbraio con la legge regionale n. 4/2015.

Alessandro Bianchi è stato eletto all’unanimità dai dieci sindaci designati dal Consiglio delle Autonomie locali: due in rappresentanza dei Comuni capoluogo di provincia, due per i Comuni con popolazione uguale o superiore ai 10mila abitanti, altrettanti per i Comuni con popolazione compresa tra i tremila e i 10mila abitanti, e quattro sindaci dei Comuni con popolazione inferiore ai tremila abitanti.

Del Comitato istituzionale d’ambito fa parte di diritto anche il presidente della Regione o un suo delegato. L’Ente di governo dell’ambito è il soggetto regolatore regionale del servizio idrico integrato, la cui attività di regolazione nazionale è esercitata dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Palazzo della Regione 1 copia
La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, ha approvato l’erogazione di altri 300 milioni di euro di provenienza statale per il pagamento dei residui passivi, ovvero i debiti che non si sono potuti onorare a causa dei vincoli imposti dal patto di stabilità. Si tratta della terza tranche di finanziamenti, dopo i 300 dell’anticipo sulle somme dovute dallo Stato come arretrati della vertenza entrate e gli oltre 300, fuori contenzioso come quelli di oggi, arrivati da Roma un mese fa. L’importo complessivo destinato all’abbattimento dei residui passivi della Sardegna arriva così a quasi un miliardo di euro: il pagamento degli arretrati a pubbliche amministrazioni, enti locali, imprese è stato reso possibile dall’accordo di luglio firmato con il governo centrale. Sempre su proposta del vicepresidente della Regione sono stati attivati per il 2015 il patto regionale verticale, il patto regionale orizzontale e il patto regionale verticale incentivato: si tratta di 73 milioni di euro destinati a Comuni e Province, di cui 50 di incentivi statali e il resto messo a disposizione come spazio finanziario dalla Regione.
Su proposta della Presidenza è stata approvata la semplificazione delle procedure per la spesa del Fondo di sviluppo e coesione, con l’incarico alla Direzione generale della Presidenza di curare ogni altro aggiornamento. Via libera anche agli indirizzi per lo svolgimento delle elezioni dei sindaci e dei consigli dei Comuni della Sardegna per il 2015. Il direttore generale della Presidenza istituirà un ufficio temporaneo interassessoriale a sostegno delle attività del procedimento elettorale e sarà stipulata un’intesa con la Prefettura che fornirà supporto tecnico-amministrativo. È stata inoltre decisa l’integrazione del Tavolo di coordinamento che supporta e assiste il comune di Olbia per la definizione del Quadro delle opere di mitigazione del rischio idraulico nel territorio comunale.
Su proposta dell’assessore degli Affari generali, Gianmario Demuro, la Giunta ha deciso di estendere la rete telematica regionale attraverso la realizzazione di una rete metropolitana MAN (metropolitan area network) in fibra ottica nel territorio di Olbia, su richiesta dell’amministrazione comunale gallurese. L’intervento è reso possibile da un’economia di 1 milione 128mila euro derivante dal ribasso della società appaltatrice sul bando previsto dal Por-Fesr 2007-2013. L’obiettivo è quello di allargare il collegamento in banda larga ad altri edifici pubblici, soprattutto quelli distanti dal centro urbano, anche alcuni istituti scolastici.
La Giunta ha poi definito la sistemazione nelle Direzioni della Regione del personale della soppressa agenzia Sardegna Promozione. Su richiesta dell’assessore degli Affari generali, i 18 dipendenti saranno così ridistribuiti: 7 all’assessorato dell’Industria (al quale è stata demandato il compito di coordinamento delle attività di promozione economica, di sostegno della capacità di esportazione e penetrazione dei prodotti sardi nei mercati esteri e di attrazione degli investimenti), 4 al Turismo, 3 a Pubblica istruzione e Presidenza, una all’Ersu di Sassari. Le competenze dell’Agenzia in materia di promozione e coordinamento turistico erano state attribuite all’Assessorato regionale del Turismo. Sono stati infine approvati i criteri e le modalità per l’individuazione del personale assegnato agli uffici di Gabinetto: si rende più flessibile la composizione degli uffici in applicazione della legge regionale n. 24 del 2014. Il personale è scelto su incarico fiduciario tra i dipendenti che non hanno qualifica dirigenziale, in ruolo nelle amministrazioni del sistema regionale e della pubblica amministrazione.
Via libera su proposta dell’assessore dell’Ambiente, Donatella Spano, al piano di “Tutela, protezione e valorizzazione della spiaggia La Pelosa di Stintino”, progetto da 18 milioni di euro (3,5 regionali) che non sarà sottoposto a ulteriori procedure di valutazione d’impatto ambientale. Il progetto è strutturato in 5 lotti funzionali: riqualificazione naturalistica del tratto del lungomare da “Approdo Beach” fino al residence “La Pelosetta”, circa un chilometro; opere naturalistiche di risanamento e protezione delle dune attive; opere di dragaggio dell’imboccatura del Porto dell’Ancora e utilizzo dei sedimenti per la ricostruzione dunale; realizzazione di opere complementari necessarie, per esempio di salvaguardia idraulica; riorganizzazione della viabilità, delle zone verdi e di quelle pedonali. È stato poi espresso giudizio positivo sulla compatibilità ambientale della concessione mineraria temporanea per la coltivazione di terre da sbianca, caolino e argille bentonitiche denominata Monte Idda nel comune di Narcao. Via libera anche alla proroga dell’esercizio provvisorio per la Conservatoria delle Coste per il 2015 fino al 30 aprile, e parere positivo sulla valutazione d’impatto ambientale degli interventi di messa in sicurezza del Rio Casargiu ad Arbus.
Su proposta dell’assessore della Pubblica Istruzione, Claudia Firino, è stata approvata l’istituzione dei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti. Si tratta di una integrazione al Piano di dimensionamento scolastico regionale, resa possibile grazie al fatto che dall’anno scolastico 2015-2016 anche in Sardegna si dovranno assumere gli atti necessari all’adozione dei Centri, che potranno rappresentare un interlocutore istituzionale per la realizzazione di azioni di accoglienza e orientamento. I Centri saranno collocati a Cagliari in via Macchiavelli, a Serramanna in via Sicilia e a Nuoro in via Toscana presso l’istituto tecnico Chironi: si tratta di una configurazione sperimentale.
La Giunta ha deciso, su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, di rinnovare gli aiuti per le aziende del comparto suinicolo che ricadono all’interno delle zone di protezione e sorveglianza disposte per il controllo della peste suina africana. L’esecutivo estende dunque al 2013-2014 gli aiuti previsti per il biennio precedente: si tratta di risorse residue pari a 1 milione e 155mila euro, in capo all’Argea che provvederà all’istruttoria e all’erogazione dell’aiuto. Gli aiuti sono destinati alle aziende, specializzate nella vendita di animali da vita e da riproduzione, che pur non avendo subito l’infezione e operando nel pieno rispetto delle norme sanitarie, hanno subito danni anche economici per effetto della diffusione della peste suina. Sempre su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, l’esecutivo ha anche approvato il Piano di valorizzazione e recupero delle terre civiche nei Comuni di Villa Verde e Arzana e la permuta di terreni sui quali insiste il diritto di uso civico e siti nel Comune di Marrubiu. Infine, è stato deciso di attribuire nuovamente alle Province e non più a Laore la competenza del rilascio dei tesserini fitosanitari.
Su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, la Giunta, nell’ambito della programmazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico elevato e molto elevato nei territori comunali perimetrati nel Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico (PAI), ha dato il via libera alle operazioni di recupero e miglioramento della funzionalità idraulica del Rio “Sa Pedra Lada” stanziando 500mila euro. È stato inoltre deciso di riprogrammare 156mila euro (economie dell’intervento di completamento delle indagini sulla Diga di Santa Vittoria su Rio Mogoro per la conversione in diga di regolazione) per un intervento integrativo di riassetto funzionale del canale adduttore in sinistra Tirso, che sarà ripulito e riportato al corretto funzionamento.
Su proposta dell’assessore del Lavoro, Virginia Mura, la Giunta ha deciso di istituire il Comitato di Sorveglianza del Por Fse 2014-2020, incaricando l’Autorità di Gestione di acquisire le designazioni degli organismi rappresentato nel Comitato. La costituzione del Comitato sarà decisa con decreto del presidente della Regione. È stato poi approvato l’avvio della selezione dei centralinisti non vedenti, nel rispetto della legge sul collocamento mirato delle persone con disabilità.
Su proposta dell’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, la Giunta ha approvato la modifica dello Statuto della Carbosulcis, società partecipata al 100% dalla Regione. Le modifiche saranno votate da un’assemblea straordinaria convocata dall’assessore.

 

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, ha approvato i criteri di assegnazione di contributi per l’affitto alle famiglie sarde povere e disagiate, in base ai parametri del Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione. Allo stanziamento regionale di 2 milioni di euro se ne aggiungono altri 2 e 311mila euro di risorse statali. I Comuni avranno margini di autonomia per l’ampliamento delle modalità di individuazione dei beneficiari dei contributi. Due le fasce Isee definite dalla Giunta su indicazione dell’assessore Maninchedda, che ha sottolineato come questo provvedimento darà sollievo alle fasce sociali più deboli: la prima è fissata in un tetto massimo per nucleo familiare uguale o inferiore alla somma di due pensioni minime Inps (13.062, 14 euro all’anno), la seconda in 14.162 euro (limite di reddito previsto per l’accesso all’edilizia sovvenzionata, rispetto al quale l’incidenza sul valore Isee del canone annuo corrisposto è superiore al 24%). L’ammontare del contributo non può essere superiore a 2.320 euro.

È prevista la premialità del 10% per i Comuni che, a titolo integrativo delle risorse regionali, stanzieranno fondi propri sino a un massimo del 50% della dotazione finanziaria integrativa del Comune. L’Assessorato regionale dei Lavori pubblici ha già avviato le rilevazioni del fabbisogno con i Comuni interessati, vale a dire Alghero, Arzachena, Assemini, Cagliari, Capoterra, Carbonia, Iglesias, Lanusei, Macomer, Monserrato, Nuoro, Olbia, Oristano, Ozieri, Porto Torres, Quartu Sant’Elena, Sanluri, Sassari, Selargius, Sestu, Sorso, Quartucciu, Tempio Pausania, Tortolì e Villacidro.

Il 25% delle risorse statali, pari a 577mila euro, è destinato alla sottoscrizione di nuovi contratti a canone concordato. Ogni singolo contratto deve essere regolarmente registrato e riferito ad un alloggio adibito ad abitazione principale: sono escluse le unità immobiliari classificate nelle categorie catastali A1, A8 e A9, così come non sono ammessi i nuclei familiari nei quali anche un solo componente risulti titolare del diritto di proprietà, usufrutto, uso o abitazione su un alloggio adeguato alle esigenze dello stesso nucleo familiare o, ancora, che presentino un contratto di locazione stipulato tra parenti e affini entro il secondo grado o tra coniugi non separati legalmente.

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L’assessore regionale dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, ha partecipato oggi ad Alghero alla Giornata Mondiale dell’Acqua nell’incontro organizzato nel Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica dell’Università di Sassari. Paolo Maninchedda ha detto che c’è un forte impegno della Giunta a progettare i territori perché siano pronti ad accogliere gli effetti dei cambiamenti climatici attuali e del futuro ed ha evidenziato la necessità e l’urgenza di ristabilire un rapporto corretto tra sistemi acquatici e sistema territoriale, illustrando le politiche del governo regionale che individuano le azioni di contrasto a fenomeni di tipo idraulico e di dissesto.
«È ora di superare la pianificazione dell’emergenza, di rendere adeguate le diverse professionalità e preparare i territori e le città ai cambiamenti climatici, di innovare i programmi di previsione e prevenzione del rischio idrogeologico e per il mantenimento della qualità delle acque», ha detto l’assessore Maninchedda rivolgendosi agli studenti.
Docenti, assegnisti, dottorandi e tirocinanti del Dipartimento, parallellamente al convegno, hanno guidato oltre 100 bambini che si sono cimentati nelle attività sperimentali e creative sul tema dell’acqua. La seconda edizione dei laboratori didattici sull’acqua è stata organizzata con le insegnanti della scuola elementare Sacro Cuore di Alghero e rappresenta la prima iniziativa ufficiale dell’Università dei Bambini (UBU), un centro interdipartimentale di ricerca-azione istituito dal Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica e dal Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione con lo scopo di realizzare in forma permanente attività di ricerca, formative, sociali sui temi legati al diritto alla città e ad ambienti di vita ed apprendimento significativi per bambine e bambini.
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E’ stato istituito questa mattina un tavolo Regione-Anas-Sindacati per monitorare le grandi opere e favorire l’occupazione dei lavoratori sardi. L’obiettivo è monitorare l’andamento dei cantieri delle grandi opere Anas in Sardegna e far dialogare imprese e sindacati per favorire l’incontro fra domanda e offerta di lavoro e provare così a incidere sull’occupazione degli edili in Sardegna. Si tratta di lavori che riguardano le principali strade della Sardegna, dalla 131 alla Sassari-Olbia fino alla 125 e alla 195, per fare gli esempi principali, per un importo di oltre un miliardo di euro e una durata dei lavori di circa tre anni.
All’incontro odierno erano presenti l’assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda; il capo Compartimento Anas in Sardegna, Valerio Mele; i rappresentanti della Feneal Uil Carlo Marras, Gianni Olla e Marco Foddai, della Filca Cisl Giovanni Matta, Marco Ambu, Alfredo Costa e della Fillea Cgil Enrico Cordeddu. La prima convocazione del tavolo è stata fissata per giovedì 9 aprile, alle 12.00, nella sala riunioni al primo piano della Torre in via Zara.«Si è sempre detto che le imprese che vincono i grandi appalti qui in Sardegna non dialogano con la Sardegna, ora invece per la prima volta mettiamo in piedi un tavolo che fa incontrare Imprese, Anas, assessorati dei Lavori pubblici e del Lavoro, Sindacati – ha detto l’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda -. In questo modo verifichiamo se creando maggiore coesione, anche istituzionale, i vantaggi complessivi, generali di questi lavori possano diventare più visibili e più concreti. Non è facile prevedere quanti posti di lavoro possa favorire questa operazione, ma siamo ottimisti perché per la prima volta le imprese vincitrici incontreranno il mondo della Sardegna che non conoscono e assisteremo a un confronto fra parti. Ci auguriamo – ha concluso l’assessore dei Lavori pubblici – che dal dialogo emerga tutto ciò che di buono può venire dalla realizzazione di queste grandi opere.»

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La Regione Sardegna ha chiesto ad Abbanoa di posticipare l’incasso dei conguagli regolatori, la cui scadenza era fissata per la prima rata al 31 marzo. Si tratta di 106 milioni di euro per 700mila famiglie sarde. La decisione arriva all’indomani della delibera assunta dall’Autorità per energia e gas di avviare il procedimento per l’anticipazione dei conguagli alla società così come richiesto da Regione e Abbanoa sin da luglio 2014. Un ulteriore incontro istruttorio si era svolto il 24 febbraio nella sede dell’Autorità. È la prima volta che l’Autorità, accogliendo le richieste della Regione Sardegna, avvia una procedura di perequazione nel settore dell’acqua, finora l’aveva fatto solo nel settore elettrico.

«È una novità importante, perciò abbiamo chiesto ad Abbanoa di posticipare la data del 31 marzo – dice l’assessore dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda -. Speriamo, dunque, che la decisione dell’Autorità consenta a brevissimo l’anticipazione dei conguagli e quindi di spostare l’incasso in un tempo più lungo e meno impattante sui redditi delle famiglie. Per questo importante risultato voglio ringraziare prima di tutto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio, l’onorevole Luca Lotti, i parlamentari Francesco Sanna, Roberto Capelli e Luciano Uras che si sono quotidianamente e in silenzio impegnati per portare a casa il risultato, il consigliere regionale Gavino Manca e infine un particolare ringraziamento ad Anci Sardegna. È un tema che ormai sta diventando importante per tutte le regioni italiane – conclude Maninchedda – e la Sardegna sta giocando un fondamentale ruolo da apripista».

Prende forma l’accordo tra Enel e Regione Sardegna, sulla gestione delle dighe. Dopo anni di scontri sulla proprietà delle dighe sarde, infatti, l’Enel ha lanciato una proposta di mediazione alla Regione: una società mista per la gestione di tutte le dighe e dei relativi impianti di produzione di energia con Enel al 51% e Regione Sardegna al 49%.

Ciascuna delle parti affiderà a un proprio advisor di fiducia la valutazione sull’entità economica del contenzioso che riguarda la proprietà e la gestione delle centrali idroelettriche dell’isola. La Giunta regionale, a cui l’assessore dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, ha illustrato la proposta di transazione, ha oggi deciso di nominare la propria società di valutazione.

Alla proposta di transazione si è giunti in seguito a due contenziosi aperti dalla Regione. Il primo, relativo alle centrali Tirso primo salto e Tirso secondo salto, che la Regione aveva acquisito in concessione dal Consorzio di Bonifica dell’Oristanese, è pendente davanti al tribunale Regionale delle acque pubbliche. Il secondo contenzioso, davanti al Tribunale superiore delle acque pubbliche, riguarda le altre 11 dighe e nasce da tre delibere approvate dalla Giunta il 27 maggio 2014, con cui la Regione ha inserito tutte le dighe in questione, che alimentano le centrali Enel, nel sistema idrico multisettoriale della Regione Sardegna, rivendicandone il possesso.

Sulla congruità della proposta e, soprattutto, sul valore complessivo degli impianti, anche relativamente agli incassi dell’Enel negli anni passati, l’assessorato dei Lavori pubblici ha chiesto pareri all’Avvocatura dello Stato, relativamente al contenzioso per le due dighe sul Tirso, e all’Area Legale della Regione per tutte le altre. Una valutazione economica è stata chiesta anche all’Enas. Verificato che l’Ente Acque della Sardegna non è in grado di accertare il valore degli impianti e della loro produzione, la Giunta ha deciso di affidare l’incarico a una società specializzata. In base a questi studi, anche confrontando le valutazioni con quelle dell’advisor nominato dall’Enel, sarà possibile decidere se la proposta della costituzione di una società mista è conveniente per la Regione o se è necessario individuare altre soluzioni.

La diga sul lago di Gusana.

La diga sul lago di Gusana.