23 December, 2025
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Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil manifesteranno nuovamente con i lavoratori Sotacarbo martedì 12 gennaio davanti al Consiglio regionale, in via Roma, a Cagliari.

Nei giorni scorsi la Rsu del Centro ricerche di Carbonia, ha inviato una richiesta al presidente della Giunta regionale, all’assessore della Programmazione, ai capigruppo in Consiglio regionale, in cui ha evidenziato la necessità di trovare una soluzione ad una vicenda paradossale.

«Vorremmo ricordare che la “famosa” delibera relativa a Sotacarbo e pubblicata i primi giorni di dicembre non è ancora cliccabile. E quindi non è dato ancora sapere quali siano le intenzioni dell’azionista, giacché la Regione detiene in Sotacarbo il 50% ma nei programmi futuri dovrebbe passare al 51% dicono i segretari Emanuele Madeddu, Gianrico Cuboni e Pierluigi Loi -. Apprendiamo poi dai comunicati stampa l’enfasi dell’assessore Giuseppe Fasolino nell’annunciare sostegno a nuove iniziative di ricerca e collaborazioni con aziende d’oltremare. Sia chiaro, ben vengano queste nuove opportunità, ma questa enfasi non deve far dimenticare realtà importanti presenti nella regione e che meritano risposte. Davanti a quello che può essere definito come silenzio istituzionale assordante non possiamo fare altro che investire nel problema la massima assemblea regionale. Per questo motivo martedi 12 gennaio alle ore 10,00, assieme ai lavoratori manifesteremo davanti al Consiglio regionaleconclude Emanuele Madeddu, Gianrico Cuboni e Pierluigi Loi  -. In assenza di risposte sarà solo la prima delle iniziative che la RSU e le OOSS. Intendono portare avanti per salvaguardare l’importante realtà di Sotacarbo, considerata eccellenza nel panorama europeo della ricerca specie in un momento cruciale legato al Recovery Fund.»

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«Il nuovo anno inizia male per la ricerca in Sardegna. A Carbonia esiste un’eccellenza nazionale che si chiama Sotacarbo e di cui la Regione è azionista, ma nulla di fatto per salvaguardarla. Da troppo tempo l’organismo è senza un presidente, la situazione rischia il collasso. Non solo, nulla è dato sapere del futuro dato che la delibera annunciata e pubblicata sul sito non è ancora cliccabile. Non solo, le numerose richieste di sostegno e intervento sono sempre cadute nel vuoto.»
La nuova denuncia arriva dalle segreterie Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil.
«Non riusciamo proprio a capire quale sia la strategia della Regioneaggiungono Emanuele Madeddu, Gianrico Cuboni e Pierluigi Loi -. A questo punto, davanti al silenzio istituzionale non possiamo che ribadire il concetto: è necessario che la Regione, azionista principale della Sotacarbo, realtà che oltre a ricoprire un ruolo importante nello scenario nazionale della ricerca scientifica, assicura 36 posti di lavoro di elevato profilo cui si deve comunque aggiungere l’indotto. Non vorremmo che davanti a tanta “disattenzione” si possa celare una delle tante “guerre per le poltrone” di cui tanto si parla ma che poco appassionano le lavoratrici, i lavoratori e tutti noi.»
«Dalla settimana prossima riprenderà la mobilitazione con un inasprimento delle iniziative sia davanti alla presidenza della Regione che ha disatteso gli impegni assunti dall’assessore Giuseppe Fasolino, sia davanti al Consiglio regionale che sarà investito pienamente del problema. E cogliamo anche l’occasioneconcludono Emanuele Madeddu, Gianrico Cuboni e Pierluigi Loiper chiedere un impegno concreto dei consiglieri regionali del territorio perché possano trovare un briciolo di tempo e occuparsi della vertenza.»

«Ancora una volta, e con estremo rammarico, prendiamo atto del comportamento irresponsabile della Regione davanti al problema che riguarda il futuro del centro ricerche Sotacarbo. Dopo gli impegni assunti e non rispettati dall’assessore Giuseppe Fasolino ci aspettavamo oggi un sussulto d’orgoglio del presidente Christian Solinas, invece dalla presidenza non c’è stata alcuna convocazione per i lavoratori e sindacati riuniti in sit in davanti a Villa Devoto. E’ questo l’interesse verso i lavoratori sardi? L’impegno preso lo scorso 3 dicembre è stato disatteso, confermando ancora una volta il disinteresse verso un settore fondamentale e cruciale per lo sviluppo della ricerca.»

Lo scrivono, in una nota, Emanuele Madeddu, Gianrico Cuboni e Pierluigi Loi, segretari di Filctem-Cgil Sardegna Sud Occidentale, Flaei-Cisl Sardegna e Uiltec-Uil Sardegna.

«Proprio in questi giorni in cui si parla di Recovery fund constatiamo la distanza di chi deve occuparsi di programmare il futuro dei cittadini. La mobilitazione che da tempo ci vede sostenere la vertenza de lavoratori Sotacarbo non si fermerà oggi ma proseguirà con un inasprimento dei toni. Chi ha ruolo di governo si assuma tutte le responsabilità del caso.»

Domani mattina nuovo sit-in dei lavoratori Sotacarbo davanti alla presidenza della Regione, organizzato dalle segreterie Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec-Uil.
«Nonostante le rassicurazioni e gli impegni assunti lo scorso 3 dicembre dall’assessore regionale della Programmazione Giuseppe Fasolino, ancora non ci sono atti concreti che possano delineare il futuro della Sotacarbo scrivono in una nota Emanuele Madeddu, Gianrico Cuboni e Pierluigi Loi -. La delibera con cui si nomina il presidente non è ancora cliccabile. Della volontà della Regione in merito al futuro del centro ricerche, ci risulta non abbia notizie neppure l’Enea.»
«Per questo motivo, e davanti a promesse che rimangono tali, davanti a una situazione sempre più preoccupanteconcludono i tre segretari sindacali -, come organizzazioni sindacali e rappresentanza Rsu convocheremo un sit-in davanti alla presidenza della Regione martedì 22 dicembre alle ore 10,00.»

Lunedì 22 dicembre, i lavoratori Sotacarbo terranno un sit-in davanti a Villa Devoto, sede della presidenza della Regione.
«Nonostante le rassicurazioni e gli impegni assunti lo scorso 3 dicembre dall’assessore regionale della Programmazione Giuseppe Fasolino si legge in una nota dei segretari Filctem CGIL Sulcis Emanuele Madeddu, Flaei CISL Sardegna Gianrico Cuboni e Uiltec UIL Sardegna Pierluigi Loi -, ancora non ci sono atti concreti che possano delineare il futuro della Sotacarbo. La delibera con cui si nomina il presidente non è ancora cliccabile. Della volontà della Regione in merito al futuro del centro ricerche, ci risulta non abbia notizie neppure l’Enea.»
«Per questo motivo, e davanti a promesse che rimangono tali, davanti ad una situazione sempre più preoccupanteconcludono -, come organizzazioni sindacali e rappresentanza Rsu abbiamo convocato il sit-in davanti alla presidenza della Regione per martedì 22 dicembre, alle ore 10,00.»

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La vertenza Sotacarbo non si ferma. Secondo i segretari di FILCTEM CGIL, FLAEI CISL e UILTEC UIL, Emanuele Madeddu, Mario Marras e Pierluigi Loi non ci sono le condizioni per sospendere lo stato di agitazione dei dipendenti.
Nonostante le risorse arrivate all’Azienda dalla Regione pochi giorni or sono (risorse promesse da mesi e deliberate sin dallo scorso maggio dalla Giunta regionale), nell’incontro avvenuto in Prefettura di Cagliari sono emersi chiaramente tutti i problemi strutturali che mettono a rischio il futuro dell’Azienda e di oltre 35 posti di lavoro nel Sulcis Iglesiente.
Per le organizzazioni sindacali serve immediatamente una risposta da parte della Regione, ed in particolare da parte dell’assessore della Programmazione e Bilancio Fasolino. Servono subito quelle soluzioni definitive che da tempo la Regione Sarda promette ma che ancora non concretizza – concludono Emanuele Madeddu, Mario Marras e Pierluigi Loi -. Siamo pronti a ripresentarci alle porte dell’Assessorato a manifestare e protestare, per evitare il disastro e finalmente rilanciare una  realtà produttiva che il mondo ci invidia.»

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«Il 31 dicembre 2020 scadrà il cosiddetto regime di interrompibilità del sistema di approvvigionamento energetico delle imprese. Per evitare gravi situazioni di difficoltà nell’approvvigionamento energetico e all’equilibrio del sistema elettrico regionale è indispensabile che sia confermato questo meccanismo. Senza una prosecuzione rischia di essere messa a rischio la competitività di imprese strategiche per il sistema economico sardo, se non addirittura la loro sopravvivenza in primis la Portovesme srl.»

A lanciare l’allarme per il futuro dell’apparato industriale sardo, sono i segretari territoriali di Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL, Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi.
«È essenziale che venga confermato l’attuale sistema di assegnazione che prevede una quota di potenza interrompibile dedicata alla Sardegna e che sia confermata l’assegnazione su base geografica della potenza interrompibile con una quota riservata alla nostra Isolaaggiungono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -. È necessario che siano definiti i livelli minimi di remunerazione del servizio. Assicurare tali condizioni garantirebbe la stabilità della rete regionale consentendo, nel contempo, alle aziende ad alta intensità energetica della Sardegna di fornire il servizio di interrompibilità istantanea con una remunerazione economica congrua. Le richieste a livello regionale sono allineate a quelle delle utenze industriali ad alta intensità energetica di tutto il territorio nazionale. Inoltre, c’è da definire la questione relativa alla CO2. Perché una importante voce di costo che non compare in maniera esplicita all’interno delle tariffe per l’energia elettrica ma che costituisce una percentuale rilevante della componente energia sono i costi indiretti per l’acquisto dei titoli di emissione di CO2 da parte degli impianti a fonti fossili.»
«In realtà, come si rileva dalla stessa formulazione della norma il fondo per la transizione energetica non costituisce una compensazione finanziaria dei costi indiretti ma un incentivo alla realizzazione di investimenti in fonti rinnovabili ed efficientamento energeticorimarcano Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -. Questo comma non è pertanto funzionale all’abbattimento degli extracosti derivanti dal costante incremento del prezzo di acquisto delle quote di emissione. È invece in via di definizione il decreto attuativo che dovrà stabilire i criteri e le modalità di funzionamento delle compensazioni dei costi indiretti per la CO2. Si evidenzia che le relative risorse dovrebbero essere assegnate senza condizioni legate all’effettuazione di investimenti in energie rinnovabili, ma solo in funzione dei rischi di rilocalizzazione a causa dei costi indiretti connessi alle emissioni di gas a effetto serra trasferiti sui prezzi dell’energia elettrica.»
«Peraltro, le risorse previste risultano di gran lunga limitate sia rispetto alle esigenze del comparto che in raffronto ai budget stanziati dagli altri stati membri della Comunità europea e manterrebbero le società energivore in condizioni di deficit competitivo in rapporto alle altre realtà operanti nei Paesi dell’Unione europea dove tali meccanismi vengono già applicati con livelli adeguati ad un significativo abbattimento dei costi indiretti della CO2concludono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -. Sarebbe utile, pertanto, che i decreti attuativi in via di definizione venissero emanati tenendo conto di queste esigenze primarie delle industrie ad alta intensità energetica.»

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Le segreterie Filctem CGIL Femca CISL Uiltec UIL hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori della Sotacarbo.
«Da troppo tempo segnaliamo una situazione di disagio e incertezza all’interno della società Sotacarbo su questioni che riguardano le difficoltà ad ottenere i finanziamenti relativi alle attività svolte in tempi congruispiegano i segretari Emanuele Madeddu, Mario Marras e Pierluigi Loi – . Un grave squilibrio finanziario ricorrente e fortissima esposizione nei confronti degli istituti di credito. Criticità nelle prospettive future riguardo le attività di ricerca affidate all’Azienda. Per questo motivo si ritiene necessario un incontro con la Regione per trovare soluzioni ma, soprattutto, salvaguardare e valorizzare un settore particolarmente importante e significativo che vede partecipare anche le istituzioni.»
«Da un lato i ricercatori ottengono riconoscimenti in tutto il mondo concludono Emanuele Madeddu, Mario Marras e Pierluigi Loi – dall’altro non hanno neppure la certezza del prossimo stipendio.»

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«La Sardegna si deve porre un obiettivo ambizioso: con coraggio e determinazione deve candidarsi come Regione pilota per accogliere l’idrogeno come combustibile del futuro mettendosi per la prima volta al passo degli standard europei». Lo sostiene il segretario generale della Uiltec Sardegna, Pierluigi Loi a proposito del dibattito sul futuro energetico della Sardegna e del diniego da parte del Mise alla realizzazione del piano di metanizzazione dell’isola.

«Se la Sardegna perderà il prezioso treno del metano non riuscirà ad arrivare alla prossima stazione dal quale partirà l’unico treno veloce dell’idrogeno – evidenzia il segretario della Uiltec Sardegna -. Oggi il destino occupazionale delle due centrali sarde (Fiumesanto e Portoscuso) è appeso ad un filo, mentre Ep ed Enel attendono le determinazioni governative per mettere in campo eventuali investimenti di riconversione e mentre il comparto industriale sardo continua a subire l’handicap energetico non essendo appetibile per nuove realtà industriali: la conseguenza è che la nostra isola continua a rimanere sempre più isolata a livello infrastrutturale, industriale e occupazionale

«Se si vuole avere una visione di insieme ed europeista è necessario avere il coraggio e la lungimiranza di osservare come gli altri paesi dell’Europa stanno attuando le proprie politiche in materia energetica e, nello specifico, la loro visione sulla delicatissima fase della transizione energeticaevidenzia Pierluigi Loi -. La Germania e la Francia hanno infatti già individuato nell’idrogeno l’elemento fondamentale per realizzare una concreta e competitiva transizione energetica. La Germania ha deciso di investire sull’idrogeno quasi un quinto delle risorse di stimolo all’economia messe a sua disposizione dal Recovery Fund europeo. Sette miliardi di euro supporteranno la propria industria dell’idrogeno e la realizzazione di 5.000 MW di impianti di elettrolisi entro il 2030. Ad iniziare dal sito di Duisburg della Thyssenkrupp, il più grande sito di produzione integrata di acciaio d’Europa che si pone l’obiettivo di ridurre le sue emissioni di CO2 del 30% entro il 2030. Anche la Francia sceglie di guardare lontano e punta su una rivoluzione verde dedicando 30 miliardi all’efficientamento energetico, alla ricerca e all’innovazione, a cominciare dalla produzione di batterie elettriche o all’utilizzo dell’idrogeno nel campo dell’automotive.»

«Mentre i nostri vicini di casa mettono in atto idee concrete, in Italia continuiamo inesorabilmente a dividerci “ideologicamente” fra guelfi e ghibellini per qualsiasi parere di prospettiva lasciando che il volere ideologico di pochi possa contrastare processi innovativi e di prospettiva tecnicamente e validamente realizzabili. L’Italia viaggia strutturalmente al suo interno a tre velocità differenti, rendendo le regioni sempre più deboli, meno competitive, lontane da quegli standard infrastrutturali europei così futuristici e non raggiungili, con la conseguenza che il paese si stia inesorabilmente spaccando sotto i colpi dell’antidecisionismo – conclude Pierluigi Loi -. Uno degli esempi più lampanti è il trentennale arrivo del metano in Sardegna il quale vede oggi, da una parte, il sindacato confederale unito, la Regione Sardegna, il mondo imprenditoriale sardo, metà della maggioranza del Governo nazionale convinti dell’utilità della dorsale come veicolo per poter convogliare il metano a tutti i cittadini sardi. Contrari, invece, quella parte di Governo che fa riferimento al Ministero dello Sviluppo economico, che con troppa faciloneria e arroganza non considera il parere univoco di un’isola che sostiene uno sviluppo sostenibile che passi per il metano e la sua dorsale.»

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«Apprendiamo con grande preoccupazione e stupore le dimissioni del Presidente del consiglio di amministrazione della Sotacarbo dott. Alessandro Lanza in un momento delicato per la società in quanto gli impegni assunti dall’Assessorato alla Programmazione sono stati disattesi.»
Lo scrivono, in una nota, Emanuele Madeddu, segretario territoriale FILCTEM-CGIL Sulcis. Mario Marras, segretario regionale FLAEI-CISL e Pierluigi Loi, segretario regionale UILTEC-UIL.

«Nell’incontro tenuto lo scorso 19 giugno con l’assessore della Programmazione Giuseppe Fasolinoaggiungono i tre segretari -, avevamo ricevuto rassicurazioni rispetto alle soluzioni, sia immediate che di prospettiva, della problematica di Sotacarbo SpA. In particolare era stato prospettato che entro il 30 giugno sarebbero state identificate le soluzioni strutturali necessarie alla stabilizzazione ed al rilancio dell’Azienda, mentre già era stato deliberato dalla Regione Sardegna un un “incremento del finanziamento CEEP 2” anticipo di alcune centinaia di migliaia di euro rispetto ai progetti di Sotacarbo per l’anno 2020. Per quanto a nostra conoscenza, tali somme non sono state ancora accreditate all’Azienda, che versa in situazioni estremamente critiche riguardo la liquidità disponibile, con le ovvie conseguenze in termini di rispetto delle scadenze (retribuzioni, pagamento fornitori, pagamenti imposte, ecc.).»
«Rispetto all’identificazione della “soluzione strutturale”, nulla ci è stato comunicato, nonostante l’impegno assunto. Il solo “annuncio” di eventuali soluzioni da adottare non è di per sé risolutivo dei problemi, come già evidenziato durante l’incontro richiamato; è necessario avviare un percorso per “costruire” le azioni identificate per raggiungere gli obiettivi che Lei ha confermato essere  quelli della Regione Sardegnaaggiungono Emanuele Madeddu, Mario Marras e Pierluigi Loi -. La società di ricerca continua ad ottenere importanti risultati e riconoscimenti internazionali ma poi di fatto non è nelle condizioni di operare al meglio e avere un futuro certo.
Lo scorso 23 luglio abbiamo sollecitato un incontro per richiedere degli interventi immediati volti a:
– far pervenire alla Sotacarbo le risorse relative alla delibera sopra richiamata;
– mettere a conoscenza delle nostre organizzazioni sindacali delle determinazioni della Regione rispetto alle soluzioni strutturali identificate.
Conseguentemente coinvolgere le nostre organizzazioni sindacali nella costruzione fattiva e condivisa delle soluzioni strutturali, nel rispetto delle sfere di competenza e responsabilità delle parti.»
«Purtroppo, degli impegni assunti lo scorso 19 giugno ad oggi non abbiamo nessun riscontro, anzi le dimissioni del dott. Alessandro Lanza rappresentano un segnale assolutamente negativo così pure la situazione economica della Società stessa – concludono i tre segretari sindacali -. Per questo motivo ribadiamo la necessità di avere un incontro in tempi brevissimi per affrontare i temi noti, in attesa di un riscontro immediato la mobilitazione sarà l’unica risposta possibile.»