23 April, 2024
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Il Consiglio regionale, in occasione della discussione sulla Finanziaria ha approvato l’emendamento che prevede le risorse per la Sotacarbo. «Non sono certo sfuggite le polemiche, la diatriba trasversale tanto che alla fine si è ricorso al voto segreto passato per tre soli voti di differenzascrivono in una nota i segretari sindacali di categoria Filctem Cgil Emanuele Madeddu, Flaei Cisl Gianrico Cuboni e Uiltec Uil Pierluigi Loi -. Durante la discussione non sono passate inosservate le parole contro una realtà che continua a rappresentare un’eccellenza fuori dalla Sardegna.»
«Il Centro ricerche della Regione, con sede a Carbonia e partecipato dall’Enea, la più importante agenzia di ricerca nazionale. Ricordando l’impegno, manifestato lo scorso anno dai Capigruppo al Consiglio regionale, proprio per salvare questa importante struttura, apprendiamo con stupore che qualcuno definisce queste risorse “marchetta” aggiungono i tre segretari -. A questo punto non possiamo che cogliere l’occasione per invitare tutti i consiglieri regionali a visitare il Centro Ricerche Sotacarbo, in modo da potersi giovare, alla fine della visita, di un’ampia conoscenza della struttura e di tutto ciò che all’interno si studia. Finanziare i centri ricerca pubblici non può mai essere considerato una marchetta ma un segno di maturità istituzionale e di fiducia nella scienza.»

 

Martedì 1 marzo lavoratrici e lavoratori Carbosulcis terranno un sit-in davanti alla sede dell’assessorato regionale della Programmazione.
«La Regione deve fare chiarezza, una volta per tutte, su ciò che vuole fare a proposito della Carbosulcisdicono i segretari territoriale Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL, Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -. Perché se da una parte vende come rivoluzionaria la decisione e il progetto di riconversione del sito minerario, anche attraverso la presentazione di progetti sul Just Transition Fund e sul PNRR, a partire da progetti di rilevanza mondiale come il progetto Aria, dall’altra per un conflitto di interpretazione blocca le risorse necessarie per portare avanti il piano di dismissione dell’attività estrattiva, deciso e concordato a suo tempo con la commissione europea, con la conseguente compromissione del piano di riconversione. A questo puntoaggiungono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi – è necessario che l’azionista di riferimento, che è appunto la Regione, esca fuori dalla confusione dei propri uffici e chiarisca le sue volontà. Poiché tutte le istanze portate avanti dalla Rsu e dalle organizzazioni sindacali sono cadute nel vuoto, martedì mattina con le lavoratrici e i lavoratori manifesteremo davanti alla sede dell’assessorato regionale della Programmazione per ricordare l’importanza del progetto nel suo complesso e la necessità di trovare soluzioni immediate. Le lavoratrici ed i lavoratori della Carbosulcis ed il territorioconcludono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi – non possono più permettere il perdurare dell’incertezza e la confusione che regna all’interno della macchina regionale.»

Il vertiginoso aumento del prezzo dell’energia si è abbattuto pesantemente sulle produzioni industriali, facendo scattare un fortissimo grido d’allarme, soprattutto nei territori dove operano le industrie energivore.
In Sardegna, inevitabilmente, sono stati registrati pesantissimi contraccolpi.
Lo stabilimento della Portovesme SRL, produttrice di piombo e zinco, a seguito degli aumenti delle tariffe energetiche, ha fermato la linea zinco tradizionale e ha dovuto fare ricorso alla cassa integrazione guadagni per oltre 400 dipendenti.
Questa situazione ha messo in allarme le organizzazioni sindacali.
Per Francesco Garau, segretario regionale FILCTEM CGIL «si è creata una situazione estremamente preoccupante. La Portovesme Srl ha anticipato i tempi con la cassa integrazione a rotazione per oltre 400 dipendenti. Noi, come organizzazione sindacale, non possiamo accettare questo atteggiamento aziendale, anche perché non si può scaricare tutto sulla classe operaia».
«A tal riguardoha aggiunto Francesco Garau -, abbiamo già attivato una serie di iniziative sia a livello politico nazionale ma anche regionale, inoltre gli assessori regionali del Lavoro e dell’Industria stanno seguendo con estremo interesse l’evoluzione della vicenda. A livello nazionale, abbiamo già avviato un canale con il Governo nazionale e, nello specifico, con i ministri Giancarlo Giorgetti (MISE) e Roberto Cingolani (Transizione ecologica).»
«Noiha concluso Francesco Garau -, chiediamo progetti strutturali e l’utilizzo di risorse naturali, come il gas dell’Adriatico che ancora il Governo non ha pensato di utilizzare.»
Sulla stessa lunghezza d’onda è Emanuele Madeddu (segretario territoriale FILCTEM CGIL della Sardegna Sud Occidentale), che ha evidenziato come «la situazione esplosa ed il ricorso della CIG da parte dell’Azienda con oltre 400 dipendenti è stato un duro colpo».
«La situazioneha proseguito Emanuele Madeddu -, avrà le sue ripercussioni negative sulle imprese d’appalto ma, soprattutto, nel territorio, già devastato da anni di crisi industriale.
Abbiamo messo in atto diverse iniziative. I costi dell’energia, schizzati a livelli altissimi, hanno di fatto creato un grosso problema al settore industriale nazionale. con conseguenze inimmaginabili e, pertanto, è necessario che la politica intervenga. Dobbiamo capire quali iniziative intraprendere.»
«Sulla vicenda Portovesme SRLsottolinea Pierluigi Loi, segretario regionale dei chimici della UIL non accettiamo l’iniziativa aziendale che ha fatto ricorso alla CIG per oltre 400 operai. L’azienda ha già fermato alcune linee produttive. Noi abbiamo intrapreso iniziative finalizzate al coinvolgimento degli Assessorati competenti, per conoscere quali possano essere gli sviluppi. Certamente siamo molto preoccupati per i riflessi negativi e le ricadute sul tessuto economico e sulla sua stessa esistenzaconclude Pierluigi Loi -, non si può cancellare con un colpo di spugna un territorio industriale che ha già sofferto abbastanza.»
Armando Cusa

L’incertezza ancora presente sul futuro del progetto di rilancio produttivo dell’Eurallumina, preoccupa le organizzazioni sindacali di categoria Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL.

Qualche giorno fa si è tenuto un incontro tra le stesse organizzazioni sindacali e la società Eurallumina, conclusosi con un verbale di riunione.

«Esprimiamo forte preoccupazione per quanto comunicato dalla società in merito al futuro dei piani la cui attuazione è strettamente collegata al processo autorizzativo in corsoscrivono in una nota Francesco Garau ed Emanuele Madeddu della Filctem Cgil, Nino D’Orso e Vincenzo Lai della Femca Cisl e Pierluigi Loi della Uiltec Uil -. Processo che viaggia seguendo due strade: una regionale relativa alla procedura Paur e uno nazionale legato all’approvazione del Dpcm (previsto per lo scorso gennaio ed oggi quasi fuori tempo massimo). Il tempo dell’attesa, siamo convinti, è terminato. E’ necessario che tutti gli atti necessari per determinare e chiudere questa vertenza siano compiuti in tempi molto rapidi.»
«La Sardegna ha occupato un ruolo importante nello scenario industriale nazionale ed internazionaleaggiungono -. La filiera dell’alluminio è stata dichiarata strategica e c’è stato un impegno significativo per far sì che i vari passi fossero compiuti. Oggi però il primo anello di questa filiera rischia di rompersi, generando una reazione a catena. Chiediamo al presidente della Regione Christian Solinas un intervento immediato e significativo al fine di definire una volta per
tutte questa vertenza che dura ormai da troppi anni.»
«Appare incomprensibile il silenzio della sottosegretaria Alessandra Todde che oramai da tempo non dà risposte sulla vertenza dopo una fase iniziale di iperattivismo, impegni presi e non rispettaticoncludono i rappresentanti sindacali -. Sia chiaro, davanti a questa situazione le organizzazioni sindacali non resteranno a guardare. Già dai prossimi giorni attiveremo tutte le iniziative necessarie per sostenere questa vertenza e far sì che il primo anello della filiera dell’alluminio possa essere riattivato.»

«Per due giorni la Sardegna è stata al centro di un importante dibattito internazionale sull’energia ed il futuro dell’industria. Un’iniziativa promossa dalla Sotacarbo con interventi provenienti dal mondo accademico e dell’industria, nella quale sono stati affrontati temi importanti legati al futuro del sistema industriale sardo in un contesto complicato come quello della transizione energetica. Durante il dibattito sono emerse le potenzialità della Sotacarbo, da sempre attiva nei settori delle tecnologie low carbon e dell’efficienza energetica. Con grande rammarico si è constatata l’assenza delle istituzioni regionali, unica breve presenza quella dell’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis.»

Lo scrivono, in una nota, i segretari FILCTEM-CGIL Sardegna Sud Occidentale Emanuele Madeddu, FLAEI-CISL Sardegna Gianrico Cuboni e UILTEC-UIL Sardegna Pierluigi Loi.

«Dagli interventi dei vari relatori è emersa l’assenza di un programma industriale regionale, in grado di affrontare con lungimiranza questa difficile fase storicaaggiungono i tre segretari sindacali -. Appare evidente come il tema della transizione energetica non rivesta una priorità per le istituzioni sarde. E’ necessario che dalla Regione Sardegna ci sia una maggiore sensibilità verso un argomento che non è slegato dal contesto economico, produttivo, ambientale e sociale. La complessità delle problematiche e la rilevanza delle conseguenze derivanti da qualunque scelta richiedono: responsabilità, consapevolezza e coinvolgimento dell’opinione pubblica e del mondo dell’industria e della ricerca. Servono iniziative, progetti e programmi che vadano oltre i proclami e scarni comunicati stampa. In un contesto dove a livello europeo e nazionale si punta sempre di più sulla ricerca, fa preoccupare che la regione Sardegna vada nella direzione opposta. Ad oggi non si hanno notizie da parte della RAS relative all’approvazione del piano industriale presentato da Sotacarbo ormai già da diversi mesi, esso risulta essere necessario per poter permettere al centro ricerche di operare con una programmazione adeguata delle attività. Inoltre, in questi giorni circola sempre con maggiore insistenza l’ipotesi che non vengano erogati gli stipendi, questo rappresenterebbe uno schiaffo ai lavoratori e alla ricerca della Sotacarboconcludono Emanuele Madeddu, Gianrico Cuboni e Pieluigi Loi -. La politica tenga fede agli impegni assunti, altrimenti sarà necessario portare le istanze a chi deve dare risposte.»

«In questi giorni assistiamo a un susseguirsi di dichiarazioni e comunicazioni sulla stampa sul futuro energetico della Sardegna. Prima del responsabile di ENEL Italia dott. Tamburi e ieri dell’AD di ENEL dott. Starace e del ministro Cingolani, i quali delineano e prefigurano gli scenari  energetici della Sardegna da qui al 2050. Costoro partono dal presupposto di saltare a piè pari la transizione energetica col GAS, considerato che la Sardegna non è infrastrutturata sino ad oggi e ci descrivono un’isola interamente Carbon Free, con un utilizzo massiccio e totale dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, con un’installazione a regime di nuovi impianti rinnovabili per oltre 4 gigawattora rispetto a 1 gigawattora attualmente installato.»

La denuncia arriva da Pierluigi Loi, segretario regionale della UILTEC Sardegna.

«La UILTEC Sardegna guarda a questo scenario con FORTE PREOCCUPAZIONE in quanto ciò vorrebbe dire:

– non convertire le due centrali a carbone esistenti (Sulcis e Fiumesanto) a gas metano, così come previsto dal PNIEC Italiano e dal Piano Energetico Regionale e dagli scenari previsti da TERNA (per Sulcis è stato già dichiarato da ENEL);

– pregiudicare e buttare al vento le centinaia di milioni di euro per costruire e mettere in esercizio i bacini del Gas in cui sono ricompresi i comuni sardi e le piccole e medie imprese;

– pregiudicare definitivamente l’arrivo del gas metano previsto da DPCM Sardegna, annunciato come di imminente uscita, la cui bozza stabilisce tre punti di alimentazione attraverso nave nel Sulcis, Oristano e Porto Torres;

– dire addio al gas Metano a prezzi regolati che avrebbe reso competitive le imprese Sarde e cittadini sardi ancora vincolati al prezzo della “bombola” che in Sardegna non ha pari nel resto d’Italia;

– salutare definitivamente la ripartenza di aziende come Eurallumina ed Alcoa che hanno scommesso la loro ripresa produttiva con l’arrivo del Gas Metano;

In tutto questo il presidente Solinas e la Giunta regionale dove sono? Dove sono la programmazione regionale, i piani di sviluppo, i tavoli di concertazione col Governo? NIENTE di NIENTE, solo uno sguardo passivo a quello che fanno le singole aziende che naturalmente guardano ai propri bilanci e non agli interessi dei sardi.

Dove sono tutti progetti con le reti di distribuzione del Gas e l’introduzione dell’Idrogeno? 

Se sono stati riposti nel cassetto, il presidente Solinas ha il dovere di dirlo ai cittadini e alle imprese sarde e un dovere morale etico verso coloro che lo hanno eletto e in questi anni si sono spesi per fare la loro programmazione futura.

Il futuro energetico della Sardegna non può rimanere appeso a un cavo (che in questi giorni è andato in appalto per 830 milioni di euro) che ci collegherà alla Sicilia, dove si stanno riconvertendo a gas le centrali a olio combustibile, e se tutto va bene dovrebbe andare in esercizio a fine 2027.»

«Il ministro Cingolani e l’Amministratore delegato Starace non hanno detto ai sardi con quale tecnologia verranno fatti i 4 giga di rinnovabili, dove e chi metterà i capitali per realizzarliaggiunge Pierluigi Loi -. Enel, unico concessionario pubblico della distribuzione dell’energia elettrica in Sardegna, dovrebbe ristrutturare completamente la propria rete, per addivenire allo scenario ipotizzato, con investimenti oltre il miliardo di euro. Allo stato attuale invece abbiamo linee elettriche risalenti agli anni ‘70 e ‘80 che ci portano ad essere la prima regione in Italia per tasso di guasti, e i pochi investimenti annunciati, come quelli del 2020 sono evaporati come neve al sole. In tale contesto non ci si preoccupa della bonifica dei siti industriali dismessi, magari mettendoci sopra qualche kW di pannelli fotovoltaici sopra per nascondere gli scempi per i prossimi 30 anni e avere la coscienza a posto verso l’ambiente.»

«NESSUNO SI PREOCCUPA DELLA SOSTENIBILITA’ SOCIALE E RISVOLTI OCCUPAZIONALI CHE TALI PIANI AVREBBERO NEI CONFRONTI DELLA SARDEGNA.

Per questo, la UILTEC Sardegna chiede al Presidente Solinas e alla Giunta regionale sarda di aprire un tavolo di concertazione col governo perché vengano stabilite le regole del gioco e delineati in maniera certa gli scenari del futuro energetico della Sardegna. Non possiamo assistere passivamente a uno stillicidio quotidiano di scelte che vanno in senso opposto a quelle del giorno prima, dando fiato alla politica che ci fa rimanere, poveri, disoccupati e senza futuro, facendo diventare ricchi i lobbisti di turno – conclude Pierluigi Loi -.  La UILTEC Sardegna chiede alla Giunta di dire basta a questo spettacolo indecoroso che sta facendo male alla Sardegna e alla sua economia.»

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«In data 9 febbraio è stata premiata la determinazione e la tenacia dei lavoratori Sotacarbo che per mesi, supportati dalle OO.SS. Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, UIltec-Uil, hanno portato avanti diverse iniziative tra sit-in, assemblee e in ultimo lo sciopero presso la sede di Rappresentanza della Regione Sardegna. Con mesi di ritardo finalmente la delibera n° 62/14 del 4 dicembre 2020 è stata resa nota, ed è stato espresso, dal presidente Christian Solinas, il nome del componente mancante all’interno del Consiglio di Amministrazione della società stessa.»

I segretari delle tre organizzazioni sindacali, Emanuele Madeddu, Gianrico Cuboni e Pierluigi Loi, e i tre della RSU Ivo Puddu, Andrea Porcu ed Alberto Plaisant, salutano così la notizia della nomina dell’ing. Mario Porcu quale rappresentante della Regione Sardegna nel Cda della Sotacarbo.

«L’auspicio è che non vi siano ulteriori ritardi che possano compromettere le ricerche, e dar seguito a progetti scientifici in ambito energetico peraltro strategici anche per la nostra Isola – aggiungono -. I prossimi importanti passi riguardano l’Assemblea ordinaria e straordinaria tra i soci (Regione Autonoma della Sardegna ed ENEA-Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) fissata per i giorni 11 e 15 febbraio finalizzata all’acquisizione delle quote di maggioranza da parte della Regione. Essenziale per il proseguo delle attività è il “fondo di dotazione” (da inserire in finanziaria regionale) che consenta a Sotacarbo di partecipare a bandi di ricerca nazionali ed europei.»
«Come OO.SS. vigileremo attentamente affinché la società possa esprimere quanto prima tutto il suo potenziale ed a tal fine verrà chiesto un incontro con l’assessore Giuseppe Fasolino ed al nuovo Presidente. È importante sottolineare – concludono che i ricercatori Sotacarbo lavorano da anni su temi in linea con le strategie europee di sviluppo del settore energetico a basse emissioni di anidride carbonica e con le loro competenze sono riusciti a ritagliarsi una altissima credibilità nel panorama scientifico internazionale.»

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«Tutti gli impegni presi dall’assessore Fasolino e dal presidente Solinas sulla Sotacarbo sono stati disattesi.» E’ quanto emerso nel corso dell’assemblea generale tenutasi oggi per esaminare la grave situazione economica che sta attraversando il Centro Ricerche.
«Ad aggravare ulteriormente il quadro complessivo è il silenzio assordante da parte della RAS (socio al 50%) verso il Socio ENEA, i vertici Sotacarbo e le OO.SSsi legge in una nota firmata dai segretari Emanuele Madeddu, Gianrico Cuboni e Pierluigi Loi e dai rappresentanti della RSU Ivo Puddu, Alberto Plaisant ed Alberto Porcu -. Negli ultimi mesi TUTTI i tentativi formali ed informali fatti per affrontare i problemi strutturali della Sotacarbo con la RAS sono stati IGNORATI. Questo ha generato il quasi totale blocco delle attività di ricerca, METTENDO A RISCHIO GLI STIPENDI DEI LAVORATORI.»
«L’assemblea si interroga su come sia possibile che gli impegni assunti dalla massima carica del Governo regionale vengano disattesi nel silenzio generale, quando da parte di tutte le forze politiche (di maggioranza e opposizione) è sempre stata riconosciuta la qualità del lavoro svolto dai Ricercatori Sotacarbo e la valenza strategica che l’azienda riveste nel settore delle tecnologie a basse emissioni inquinanti a livello nazionale ed internazionaleaggiungono i rappresentanti dei lavoratori -. Un’ulteriore fonte di forte preoccupazione è la notizia che ad OGGI il socio RAS non ha confermato la presenza all’assemblea ordinaria e straordinaria convocata per l’11 febbraio (prima convocazione) e per il 15 febbraio (seconda convocazione) nella quale si deve formalizzare il passaggio al 51% delle quote da parte della RAS, come già ipotizzato nel mese di luglio.»
«L’Assemblea prende atto dell’immobilismo della RAS e concorda la necessità di intraprendere una iniziativa forte e duratura, volta a sensibilizzare le parti in causa a rispettare gli impegni presi, ed evitare che la Sardegna lasci morire nel silenzio un’eccellenza della ricerca. Sulla base di quanto descritto l’Assemblea di concerto con le OO.SS territoriali e regionali, decide di proclamare uno sciopero permanente, nel rispetto delle normative Covid-19, a partire dal 9 febbraio presso la presidenza della Regione Sardegna (villa Devoto Cagliari) e mercoledì 10 presso il Consiglio regionale della Sardegna al fine di sensibilizzare anche i Capigruppo sul fatto che nelle ultime settimane nulla è cambiatoconcludono i rappresentanti dei lavoratori -. Lo stato di agitazione non terminerà sino a quando non verrà affrontata concretamente la vertenza Sotacarbo, oramai in una condizione di forte drammaticità, per questo motivo si proseguirà con un Sit-In permanente presso la sede della Presidenza della Regione.»

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Dopo la manifestazione sotto il Consiglio regionale dello scorso 12 gennaio culminato con l’incontro con i capigruppo in Consiglio regionale e la successiva convocazione del Presidente della Giunta regionale per il giorno 14 u.s. abbiamo creduto si fosse finalmente arrivati alla risoluzione della vertenza.

Nel corso dell’incontro era stata ribadita la centralità della Sotacarbo nel panorama scientifico regionale e nazionale, considerata oramai un’eccellenza; il Governatore si era impegnato per far si che entro breve tempo fossero formalizzati i passaggi per portare le quote della Regione dal 50 al 51 per cento e definire le procedure per garantire il fondo di dotazione necessario per il funzionamento del centro ricerche investimenti, cofinanziamenti.

Oltre a delineare, le caratteristiche del nuovo Presidente Sotacarbo, il Governatore Solinas aveva assunto l’impegno per trovare una soluzione rapida per la nomina e che sarebbe stata comunicata nella riunione successiva già convocata per il martedì 19 gennaio.

Purtroppo, ad oggi, nessun incontro, nonostante i ripetuti solleciti verso la segreteria della Presidenza, prima rinvii ora neppure quelli; con grande rammarico dobbiamo riscontrare, per ora, l’inaffidabilità della Regione Sardegna nella sua massima figura istituzionale.

Intanto, la situazione della Sotacarbo precipita, arrivano le prime ingiunzioni di pagamento e non sono più garantiti gli stipendi futuri oltre a tutti gli investimenti che determineranno la ricerca per i prossimi anni. Questa situazione è inaccettabile, oltre a richiamare il Presidente al senso di responsabilità ed al rispetto degli impegni assunti verso le lavoratrici e i lavoratori.

Lanciamo un appello alla conferenza capigruppo che avevano manifestato attenzione ed interesse verso la società.

Emanuele Madeddu (FILCTEM-CGIL Sardegna Sud Occidentale)

Gianrico Cuboni (FLAEI-CISL Sardegna)

Pierluigi Loi (UILTEC-UIL Sardegna)

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E’ positivo il giudizio di Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL sullo stato dell’iter del progetto Eurallumina.

Si è svolta ieri, in modalità web conference la riunione, richiesta dalle organizzazioni sindacali territoriali regionali, sulla vertenza Eurallumina, alla presenza della sottosegretaria Alessandra Todde, per gli assessorati regionali dell’Industria e Lavoro l’assessora Anita Pili e l’assessora Alessandra Zedda, oltre alla Società Eurallumina, il direttore del servizio Energia del Mise Gilberto Dialuce e le segreterie nazionali di Filctem, Femca e Uiltec.

«Nella breve introduzione si legge in una nota dei segretari territoriali Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL, Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai, e Pierluigi Loi – la società Eurallumina ha confermato la volontà di voler riavviare gli impianti appena possibile e, su pressione della proprietà, a portare avanti i progetti pianificati per arrivare alla marcia degli stessi nel 2023. La sottosegretaria Alessandra Todde ha illustrato in modo dettagliato l’iter legislativo confermando che il Dpcm previsto dal D.L. semplificazioni, legato all’infrastrutturazione energetica della Sardegna, è il primo che verrà preso in esame da Palazzo Chigi. Il Dpcm, definita la fase concertativa, oramai agli step conclusivi, è stato inviato nelle sedi degli uffici legislativi dei Ministeri e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel provvedimento, oltre al recepimento del D.L. relativo all’infrastruttura immateriale della Virtual Pipe Line per il trasporto del metano in Sardegna, grazie ad accordo specifico con Snam, edil progetto di un’unità galleggiante di stoccaggio e rigassificazione del GNL, sono inclusi altri provvedimenti considerati strategici. Nello specifico si prevede di classificare come “strategico” per l’applicazione del PNIEC il progetto per il riavvio dello stabilimento Eurallumina, le opere di collegamento a Eurallumina e alla Centrale Enel da riconvertire da carbone a gas. Inoltre novità importante, al fine di ottimizzare la tempistica, è stato previsto l’inserimento del progetto relativo all’escavo del porto, infrastruttura indispensabile per dare piena attuazione agli altri interventi di sviluppo dell’area industriale di Portovesme funzionali allo sviluppo industriale e commerciale dell’intero territorio.»

«Nella riunioneconcludono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loiè emersa l’importante fase concertativa tra tutti i soggetti interessati funzionali alla ripartenza dello stabilimento, ma più complessivamente per garantire nuove opportunità di sviluppo con un progetto moderno, in linea con gli interventi strutturali del Recovery Fund. Esprimiamo apprezzamento per la fase avanzata dell’iter, tuttavia abbiamo ribadito la necessità di avere una tempistica certa ed un cronoprogramma funzionale alla ripartenza prevista.»